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Elementi di trasmissione del calore 3.1 Informazioni generali Per trasmissione di calore si intende scambio di energia tra sistemi a diversa temperatura; il secondo principio della termodinamica precisa poi che i flussi di calore possono essere scambiati spontaneamente solo nel verso delle temperature decrescenti. Vengono, generalmente, distinte tre diverse modalità di trasmissione del calore: per conduzione, quando il flusso di calore viene scambiato tra parti di un mezzo continuo per effetto di scambi di energia a livello atomico tra particelle contigue, come avviene nei mezzi solidi o nei fluidi in quiete; per convezione, quando a tale processo si sovrappone un trasporto di energia dovuto al movimento macroscopico di particelle, come avviene nei mezzi fluidi; per irraggiamento, quando l'energia tra due corpi a differente temperatura viene scambiata sotto forma di onde elettromagnetiche, come avviene tra due corpi separati da spazio vuoto o da un mezzo trasparente alle onde stesse. 3.2 Trasmissione del calore per conduzione II flusso di calore q, trasmesso per conduzione nella direzione n, è proporzionale al gradiente di temperatura in tale direzione: q =-λəT/ən (22) La relazione (22) è l'espressione matematica della legge di Fourier. II coefficiente di proporzio-nalità λ, dalla stessa definito, è noto come conduttività termica. Essa è una proprietà del mezzo il cui valore è indice della capacità di trasmettere flussi di calore: quanto più è elevato, tanto più elevato è il flusso di calore trasmesso a parità di gradiente di temperatura. Il segno meno presente nella (22) è dovuto al fatto, già ricordato, che il calore fluisce nel verso delle temperature decrescenti e, quindi, dei gradienti di temperatura negativi. La conduttività termica è funzione dello stato termodinamico mezzo. intensivo del Generalmente è massima allo stato solido e minima in quello gassoso; è praticamente costante con la pressione sia per i solidi che per i liquidi, nonché per i gas a valori sufficientemente elevati di pressione. Dunque varia sensibilmente solo con la temperatura, variazione che, peraltro, in molti problemi tecnici può essere trascurata. Valori di conduttività termica per alcuni mezzi, solidi, liquidi e gassosi, sono riportati nella tabella 6. 3.2.1 Strato piano, cilindrico e sferico In regime termico stazionario la (22) può essere facilmente integrata nel caso di geometrie semplici e con particolari condizioni al contorno. Nella figura 30 sono riportati gli schemi di strato semplice piano, cilindrico e sferico. Nella stessa figura sono anche evidenziate le espressioni della potenza termica scambiata attraverso ciascuno strato, quali risultano dalla integrazione della (22), nelle ipotesi di materiale omogeneo e con conduttività termica costante e assumendo, quali condizioni al contorno, temperatura uniforme sulle superfici delimitanti gli strati. Attraverso 1o strato piano 1a temperatura varia linearmente, con pendenza, a parità di calore scambiato, inversamente proporzionale al valore di conduttività termica; attraverso gli strati cilindrico e sferico la temperatura varia, invece, in modo più complesso, ma sempre con andamento decrescente nel verso del flusso di calore. Le relazioni esprimenti la potenza termica trasmessa attraverso gli strati semplici sono poi facilmente estendibili al caso degli strati doppi schematizzati nella figura 31 e, in modo analogo, al caso di strati multipli qualsiasi, purché ciascuno strato sia omogeneo e a conduttività termica costante. 3.2.2 Analogia elettrica Spesso nella risoluzione di problemi di scambio termico è utile l'analogia esistente tra fenomeni termici ed elettrici, derivante dalla uguaglianza formale di alcune delle equazioni caratteristiche dei due fenomeni. E’ dunque possibile schematizzare un sistema sede di flussi di calore con una rete elettrica equivalente in cui il flusso di calore corrisponde alla corrente elettrica e!a temperatura al potenziale elettrostatico. In condizioni di regime stazionario, il circuito elettrico è caratterizzato dalla resistenza elettrica dei vari rami, a cui corrisponde fa resistenza termica definita, per analogia, come rapporto tra differenza di temperatura e calore scambiato nell'unità di tempo. Nella figura 32 è rappresentato il circuito elettrico equivalente degli strati doppi di figura 31; nella stessa figura è inoltre evidenziata, per ciascuno strato, l'espressione della relativa resistenza termica. L'inverso della resistenza termica è definito conduttanza termica: C =1 /R (23) Resistenze e conduttanze termiche possono essere composte con le stesse regole valevoli per le corrispondenti grandezze elettriche. Dunque, osservando che due resistenze termiche si dicono in serie se sono attraversate dallo stesso flusso di calore, e in parallelo se sono sottoposte alla stessa differenza di temperatura, valgono le seguenti regole di composizione: - la resistenza complessiva di due o più rami in serie si ottiene sommando le conduttanze dei singoli rami; - la conduttanza complessiva di due o più rami in parallelo si ottiene sommando le conduttanze dei singoli rami. Nei casi schematizzati nella figura 31 le resistenze sono disposte in serie; la resistenza complessiva, pertanto, vale; Rg= Σ i Ri (24) risultato già evidenziato nella figura stessa. • Esempio 6. Si calcoli la resistenza termica unitaria, cioè riferita all'unità di superficie, della parete rappresentata nella f i g u r a 33. Si determini quindi il flusso di calore trasmesso nell'ipotesi che tra le superfici estreme sia mantenuta una differenza di temperatura pari a 20 °C. Per i materiali costituenti si assumano i seguenti valori di conduttività termica, desunti dalla tabella 6: laterizio pieno 0,90 W/(m °C) polistirene espanso 0,04 W/(m °C) Tab. 6 Valori di densità, calore specifico a pressione costante e conduttività termica (1) (1) I valori di conduttività termica sono da intendersi utili di calcolo, comprensivi, cioè, di un’opportuna maggiorazione con cui si tiene conto delle reali condizioni di esercizio del materiale. Per i materiali non omogenei, quali i materiali granulari, cellulari, fibrosi o porosi a bassa densità, λ deve essere considerata una conduttività termica equivalente. 30 31 Fig. 30 Strato semplice omogeneo: piano, cilindrico, sferico. Fig. 31 Strato doppio omogeneo: piano, cilindrico, sferico. Fig. 32 Circuito elettrico equivalente degli strati doppi omogenei di figura 31 ed espressione delle relative resistenze termiche. Fig. 33 Parete costituita da tre strati piani omogenei (dimensioni espresse in metri). 32 33 Per il laterizio forato si assuma una conduttanza termica unitaria di 3,7 W/(m2 °C). Il laterizio forato non è un materiale omogeneo. Spesso, tuttavia, nei calcoli tecnici si assume l'ipotesi semplificativa di poterlo considerare tale. La resistenza termica unitaria di un generico strato piano vale: Ri = si / λi mentre, per definizione, la conduttanza dello strato è l'inverso della sua resistenza termica. Con i valori numerici relativi ai singoli strati si ottiene pertanto: R laterizio pieno = 0,18 m2 °C/W R polistirene espanso=1m2° C/W RIaterizio forato =0,27 m2° C/W Poiché le tre resistenze sono disposte in serie, la resistenza termica unitaria complessiva della parete vale: Rg= 0,18+1+0,27 =1,45 m2 °C/W Infine, il calore trasmesso per unità di tempo e di superficie è: q=1/Rg ∆t=1/1,45x20=13,8W/m2 •Esempio 7. Si determini la distribuzione di temperatura attraverso la parete considerata nell'esempio 6. Per la temperatura delle superfici estreme (su perfici 1 e 4) si assumano rispettivamente i valori 20 e 0 °C. Dalla definizione di resistenza termica unitaria, attraverso ogni strato fa differenza di temperatura vale: │∆t│ =│q│ R Noti, dunque, dai risultati dell'esempio precedente, il flusso di calare trasmesso e la resistenza termica dei tre strati, è immediato il calcolo delta variazione di temperatura attraverso ciascuno di essi: t1- t2 =13,8 x 0,27 = 3,7 °C t2-t3=13,8x1=13,8 °C t3-t4=13,8x0,18=2,5°C Risulta, pertanto: t2 =16,3 °C t3=2,5°C Nella stessa figura 33 è mostrata la distribuzione della temperatura attraverso la parete; il grafico evidenzia che la massima variazione di temperatura si verifica attraverso lo strato termicamente isolante. 3.4 Trasmissione del calore per irraggiamento Qualunque superficie tende a emettere energia sotto forma di onde elettromagnetiche, dipendente dalla natura della superficie stessa oltre - che dalla sua temperatura, e nel contempo tende ad assorbire l'energia di onde elettromagnetiche emesse da altre a superfici che incidano su di essa. Da ciò risulta uno scambio netto di energia tra la superficie e il suo ambiente, a cui viene dato il nome di trasmissione del calore per irraggiamento. Caratteristica di tale processo è 1a lunghezza d'onda delle onde elettromagnetiche compresa entro l'intervallo della radiazione visibile e, soprattutto, infrarossa (10-7 - 10-3 m). y Al contrario di quanto avviene per la conduzione e per fa convezione, tale trasporto di energia non richiede la presenza di alcun mezzo intermediario, che anzi lo può ostacolare o anche impedire completamente. 3.4.1 Definizioni fondamentali e leggi dell'irraggiamento per il corpo nero L'energia che per irraggiamento incide su una superficie può essere dalla stessa assorbita, riflessa o trasmessa (fig. 41); indicando con a, r, t, le frazioni di energia rispettivamente assorbita, riflessa e trasmessa, per il principio di conservazione dell'energia deve risultare: a+r+t=1 (37) Tali frazioni sono comunemente note come coefficienti di assorbimento, di riflessione e di trasmissione. Fissata la superficie, in generale essi dipendono dalla temperatura della stessa, dalla lunghezza d'onda della radiazione inci-dente e dall'angolo di incidenza. Per la maggior parte dei corpi solidi risulta t=0; essi sono dunque opachi per la radiazione considerata. Tuttavia, come osservato, tali coefficienti dipendono dalla lunghezza d'onda della radiazione incidente. Per esempio, il vetro, pur trasparente alla radiazione visibile (luce), è opaco alla radiazione infrarossa; in questo intervallo di lunghezza d'onda dunque t = 0. Si definisce corpo nero quella superficie che assorbe tutta la radiazione su di essa incidente, per la quale è, cioè, a=1. II corpo nero verifica alcune leggi che sono fondamentali nell'analisi dei processi di scambio termico per irraggiamento. Si definisce potere emissivo integrale q l'energia emessa da un corpo per unità di tempo e di superficie. Per il corpo nero q risulta funzione esclusivamente della sua temperatura, secondo la seguente legge, nota come legge di SiefanBoltzmann: qo (38) = σo T4 dove σo é una costante pari a 5,67 x 10-8W/(m2K4). Una superficie emette energia sotto forma di onde elettromagnetiche di diversa lunghezza d'onda, ciascuna delle quali contribuisce alfa formazione del potere emissivo integrale. Si definisce potere emissivo specifico ε la potenza emessa dall'unità di superficie per intervallo di lunghezza d'onda unitario. Per il corpo nero la distribuzione di ε in funzione di λ è stata evidenziata da Planck; tale correlazione è mostrata nel grafico di figura 42, per diversi valori di temperatura della superficie emittente. All'aumentare della temperatura, lo spettro di emissione del corpo nero si sposta verso valori di lunghezza d'onda inferiori. Il valore di λ, per il quale si verifica il massimo di εo, λ max, e i1 corrispondente valore della temperatura sono correlati dalla relazione: λ max T= 0,002897 mK (39) nota come legge di Wien o del regresso. La distribuzione spaziale della radiazione emessa da una qualunque superficie è poi individuata dal potere emissivo angolare iα, potenza emessa dall'unità di superficie entro l'angolo solido unitario nella direzione individuata dall'angolo α rispetto alla normale alla superficie. Per il corpo nero la legge di Lambert afferma che iα varia come cosα,assumendo dunque il valore massimo nella direzione n, normale alla superficie: i oα = i on cos α L'emissione di energia verificante la legge di Lambert viene denominata emissione diffusa. 3.5 Contemporanea presenza di differenti modalità di scambio termico Spesso il processo di scambio termico avviene tra due ambienti a diversa temperatura, attraverso una parete di separazione, come schematizzato nella f i g u ra 45 dove, a titolo esemplificativo, si assume che la temperatura dell'ambiente 1 sia superiore a quella dell'ambiente 2. Se il regime è stazionario e la parete è sede di flusso termico monodimensionale, il problema è schematizzabile me-diante l'analogia elettrica, come mostrato nella figura 46. La superficie S1 e il fluido f1 cedono calore alla parete per irraggiamento e per convezione attraverso le resistenze termiche Rr e Rc, rispettivamente; il calore è trasmesso per conduzione attraverso la parete, la cui resistenza termica è R, e quindi ceduto alla superficie S2 e al fluido f2 ancora per irraggiamento e per convezione, rispettivamente. Un caso di particolare importanza pratica si presenta quando TS1=T f1 e TS2= Tf2; in tale condizione le resistenze termiche Rr e Rc risultano collegate in parallelo e, pertanto, i loro inversi pos- sono essere sommati per dare luogo a una conduttanza che tenga conto del calore scambiato, in ciascun ambiente sia per convezione che per irraggiamento. Facendo riferimento all'unità di superficie di parete, questa è !'adduttanza unitaria α, somma dei coefficienti di convezione e di irraggiamento: α = hc + hr (49) Nel caso in cui la definizione (49) sia applicabile, la potenza termica scambiata tra i due ambienti, attraverso la parete di area A, è esprimibile mediante la relazione: Q = KA (T1- T2) (50) con K definito coefficiente globale di scambio termico. Il suo inverso rappresenta la resistenza termica, per unità di superficie di parete, tra i due ambienti, quale (40)risulta dalla somma delle singole resistenze termiche poste in serie. Se la parete è costituita da uno strato piano semplice o, più in generale, multiplo, K assume l'espressione: K =1 /(1 /a1 + Σi si / λi + 1 /α 2) (51) II problema al quale si riferisce la (51) è schematizzato nella figura 47, insieme al relativo circuito elettrico equivalente. Più in generale la sommatoria presente nella (51) può contenere resistenze termiche anche non conduttive, qualora, per esempio, nella parete siano presenti intercapedini vuote. Nel caso di strati cilindrico e sferico, il coefficiente globale di scambio termico assume espressioni analoghe; si deve tuttavia osservare che in queste situazioni l'espressione di K non è individuata univocamente poiché l'area della superficie attraversata dalla potenza termica non si conserva costante attraverso la parete. • Esempio 11. Si calcoli il coefficiente globale di scambio termico per la parete dell'esempio 6, nelle stesse condizioni ambientali specificate negli esempi 7-9. Si determini, quindi, la potenza termica scambiata per unità di superficie tra gli ambienti interno ed esterno. Poiché in entrambi gli ambienti la temperatura dell'aria coincide con la temperatura delle superfici con cui la parete scambia calore per irraggiamento, risulta applicabile la definizione di adduttanza unitaria (49). Indicando con i pedici i ed e gli ambienti interno ed esterno, rispettivamente, si ha: αi=hci+h ri=1,65+5,08= = 6,73 W/(m2 °C) αe =h ce +h re =19,3+4,18= = 23,48 W/(m 2 °C) Per i valori di αi e αe nelle situazioni pratiche si rimanda alla Tabella 9. Ricordando, poi, il risultato dell'e sempi o 6, il coefficiente globale di scambio termico, definito dalla (51), è: K=1/(1/6,73 + 1,45 + 1/23,48) = =0,61 W / (m2 °C) Infine, dalla (50) segue: q= K(ti-te) = 0 , 6 1 x ( 2 0 - 0) = =12,22 W/m2 Si deve osservare che per il calcolo dei, coefficienti di irraggiamento e di convezione naturale sono stati assunti per la parete i seguenti valori di temperatura superficiale: tpi= 1 8 ° C tpe=1 °C Tuttavia, nel presente esempio, i valori di tp sono "a priori" incogniti. Questi sono calcola-bili, una volta noti q e α, mediante l'equazione di bilancio termico all'interfaccia tra parete e ambiente: │q │= α │t p- tambiente│ Esplicitando tp, si ha: tpi = ti - q / αj= 20-12,22/ /6,73 =18,2°C tpe = te+q/αe= 0 + 1 2 , 2 2 / / 2 3 , 4 8 = 0,5°C Con questi valori di f si dovrebbe ripetere il calcolo dei coefficienti di irraggiamento e di convezione e, infine, di q. Tenendo conto di questi si dovrebbe quindi ricalcolare tp, e così di seguito finche i valori di tp non risultassero sufficientemente prossimi a quelli calcolati nella precedente iterazione. Tuttavia, nel presente esempio i valori di tp impiegati per il calcolo dei coefficienti di irraggiamento e di convezione (18 e 1 °C) possono ritenersi sufficientemente approssimati in considerazione della modesta dipendenza del coefficiente di irraggiamento da tp e del relativamente modesto valore del coefficiente di convezione naturale verso l'ambiente interno. Inoltre, dalla espressione di K si può notare che la resistenza termica di conduzione (resistenza termica t"della parete) è notevol-mente superiore rispetto alle, altre poste in Fig. 45 Trasmissione di calore tra due ambienti attraverso una parete. Fig. 46 Circuito elettrico equivalente del problema termico schematizzato nella figura 45. Fig. 47 Trasmissione di calore tra due ambienti isotermi, attraverso uno strato piano multiplo e relativo circuito elettrico equivalente. Il circuito b) è ottenuto dal circuito a)componendo le conduttanze in parallelo(convezione e irraggiamento), attraverso la definizione di adduttanza unitaria, nonchè le resistenze in serie degli stati costituenti la parete. 45 47 46 Tab.9 serie a essa; il valore di queste, pertanto, non risulta particolarmente critico per il calcolo di K e, quindi, di q. Tale considerazione è confermata dal risultato dell'esempio 6 in cui il valore del flusso di calore scambiato attraverso la sola parete, trascurando dunque le resistenze termiche e di convezione e irraggiamento tra la parete e gli ambienti, non si discosta eccessivamente dal valore ottenuto nel caso del presente esempio. Si deve, comunque, osservare che tale conclusione dipende dal particolare problema considerato in cui la presenza di uno strato termicamente isolante incrementa notevolmente la resistenza termica della parete. 3.6 Nomenclatura a coefficiente di assorbimento; A area (m2); cp calore specifico a pressione costante (J/(kg °C)); C conduttanza termica (W/ °C); e emissività emisferica totale; emissività emisferica eλ specifica; Fij fattore di forma tra la superficie i e la superficie j; g accelerazione di gravità (m/s2); Gr numero di Grashof; coefficiente di h, hc convezione (W/(m2 °C)); hr coefficiente di irraggiamento (W/(m2 °0)); iα potere emissivo angolare (WI(m2 sr)); K coefficiente globale di scambio termico (W/(m2 °C)); n coordinata in direzione normale alla superficie, con verso uscente (m); Nu Pr q q Q (W); numero di Nusselt; numero di Prandtl; flusso di calore (W/m2); potere emissivo integrale (W/m2); potenza termica scambiata r calore latente di vaporizzazione (J/kg); r coefficiente di riflessione; r vettore posizione adimensionale; R resistenza termica (°C/W) ovvero resistenza termica unitaria (°Cm2/W); Ra numero di Rayleigh; Re numero di Reynolds; s spessore (m); t temperatura Celsius (°C); t coefficiente di trasmissione; T temperatura Kelvin (K); V velocità media (m/s); z quota (m). Simboli greci α adduttanza unitaria (W/(m2 °C)); α2 diffusività termica (m2ls); β riscaldamento di edifici, e relativi talloncini di aggiornamento, UNI, Milano UNI norma 7745, Determinazione della conduttività termica con íl metodo della piastra calda con anello di guardia, UNI, Milano 1977 UNI norma 7891, Determinazione della conduttività termica con il metodo dei termoflussimetri, UNI, Milano 1978 coefficiente di dilatazione termica (1/°C); ε potere emissivo specifico (W/m3); λ conduttività termica (W/(m°C)); λ lunghezza d'onda (m); v viscosità cinematica (m2/s); ρ densità (kg/m3); σo costante di Stefan~Boltzmann (5,67108 W/(m2 K4)). τ tempo adimensionale • Pedici f e i p 1, 2 o r fluido; esterno; interno; parete; superficie 1, superficie 2; corpo nero. 3.7 Bibliografia ASHRAE Handbook Fundarnentals, American Society of Heating, Refrigerating and AirConditioning Engineers, Atlanta 1985 CNR-PFE, Repertorio delle caratteristi che termifisiche dei componenti edilizi opachi e trasparenti, CNR-PFE, Roma 1982 Cocchi A., Elementi di termofísica generale e applicata, società Editrice Esculapio, Bologna 1990 Guglielmini G. e Pisoni C., Elementi di trasmissione del calore, Editoriale Veschi, Milano 1990 KREITN F., Principi di trasmissione del calore, Liguori Editore, Napoli 1974 Pirrs D. R. e Sissom L. E., Trasmissione del calore, Etas Libri, Milano 1982 UNI norma 7357-74, Calcolo del fabbisogno termico per i1