Untitled - Controls Group
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In cava attrezzature di controllo di Pietro Ferrari Calce? Tutto sotto controllo Un laboratorio per le prove sulle calci secondo la norma europea EN 459 lcuni mesi fa la “Calce Piasco SpA” di Piasco (Cuneo) ha acquisito dalla Controls un laboratorio di analisi sulle calci secondo la norma europea EN 459. La fornitura ha riguardato anche l’istallazione degli strumenti e l’istruzione pratica sui metodi di prova in modo di rendere il laboratorio già avviato per il controllo della produzione. La “Calce Piasco SpA”, rinomata azienda nata nel 1868, produce attualmente calci dolomitiche, sotto forma di calce dolomitica viva, calce dolomitica semi-idrata e grassello. Quest’ultimo prodotto è caratterizzato da un notevole risvolto tecnologico in quanto la ottimale idratazione e raffinazione sono i requisiti essenziali per la buona riuscita degli intonaci nell’edilizia. Si deve anche considerare la diversificazione dell’impiego dei prodotti della lavorazione dei calcari, ad esempio la calce viva come fondente nell’industria siderurgica e nell’agricoltura, la calce semiidrata come lubrificante nell’industria del marmo e nella stabilizzazione dei terreni nelle costruzioni stradali e ferroviarie. Riferendoci all’edili- A 78 figura 1 Controls Mod. 64-L0035/C. Apparecchiatura per la determinazione della reattività 1 zia, vediamo che la EN 459 ha inquadrato entro limiti ben definiti le caratteristiche peculiari delle calci da costruzioni. Il laboratorio è stato così attrezzato per effettuare tutte le prove chimiche e alcune prove fisiche previste per il controllo della produzione secondo questa normativa, descritte nella EN 459-2. In particolare la Controls ha fornito il calcimetro di Kleine Mod.64-L0062, l’apparecchio per la misura della reattività della calce viva Mod. 64-L0035, un forno a muffola di elevata precisione Mod. 10-D1418/A e un forno da 100 litri Mod. 10-D1390, oltre a tutti i reagenti previsti, la vetreria e le strumentazioni comunemente necessarie per un laboratorio chimico. Verso la fine di aprile di quest’anno, è stato installato il laboratorio e si è proceduto rapidamente all’organizzazione delle prove sul materiale prodotto, in particolare il grassello. Le prove chimiche consistevano nella determinazione quantitativa di: di CO2, anidride carbonica; della perdita al fuoco, con determinazione del contenuto di acqua libera, di acqua combinata e di anidride carbonica; di CaO, ossido di Calcio; di MgO, ossido di Magnesio; di SO3, in riferimento al contenuto in solfati. Non si è presa in considerazione la determina- costruzioni 573 luglio/agosto/04 con cloruro di Bario, filtrazione e successiva calcinazione con forno a muffola, e si è poi proceduto alla determinazione volumetrica degli ossidi di Calcio e di Magnesio, dopo aver preventivamente preparato le soluzioni titolanti, le miscele degli indicatori e altri reagenti prescritti. Come stabilito nella EN 196-2, la determinazione volumetrica consiste nella titolazione degli ioni Ca++ e Mg++, in soluzione diluita, con soluzioni a titolo noto di molecole organiche complesse che li catturano con formazione di sale complesso. Le soluzioni impiegafigura 2 Buretta con te erano EGTA 0,03 apparecchiatura per titolazione (a sinistra) mol/l e DCTA 0,01 e forno a muffola mol/l. Il punto finale figura 3 delle titolazioni, “end Apparecchiatura per la determinazione della point”, viene segnalareattività della calce to da “indicatori” 2 zione quantitativa della silice SiO2 data l’esiguità del contenuto. Le prove fisiche consistevano nella determinazione della stabilità, con il metodo della piastre assorbenti di silicato di calcio, riferito alle calci dolomitiche, della reattività della calce viva mediante il calorimetro previsto e della finezza. La sessione di prove più interessante e “divertente” è stata quella chimica dove la EN 459-2 rimanda, per la metodologia delle determinazioni, alla EN 196-2 “Analisi chimica dei cementi”. Per prima cosa si è determinato il “fattore F” di correzione dei valori di CaO, MgO, CO2, SO3 per poterli poi confrontare con i requisiti chimici caratterizzanti le classi delle calci come dalla tabella 2 della EN 459-1. Per fare questo si è determinata la perdita al fuoco a 975 °C con il forno a muffola e il contenuto di anidride carbonica con il calcimetro di Kleine. Si è effettuata la determinazione dei solfati mediante la classica precipitazione 3 79 in cava attrezzature di controllo consistenti in piccole quantità di altre molecole organiche complesse introdotte nella soluzione, come prescritto dalla EN 196-2. Quest’ultime reagiscono anch’esse con Ca++ e Mg++ con formazione di sali complessi, ma con legame meno forte dei sali complessi costituiti da EGTA e DCTA, e colorano la soluzione 4 5 con un colore definito. Alla fine della titolazione, quando il Calcio e il Magnesio vengono completamente catturati da EGTA e DCTA, la sostanza indicatrice, alla quale viene sottratto Ca++ oppure Mg++, fa mutare il colore della soluzione, indicando così la fine della titolazione. L’accurata valutazione, da parte dell’operatore, del punto di “viraggio” del colo- 80 figura 4 Calcimetro di Kleine figura 5 Pietro Ferrari, al centro, insieme all’Ing. Albonico (a sinistra) e al Sig. Bagnus della Calce Piasco S.p.A. che hanno partecipato all’installazione dell’attrezzatura re della soluzione è essenziale per il corretto dosaggio della soluzione titolante, quindi per la accurata determinazione quantitativa di CaO e MgO. A questo proposito la EN 196-2 prescrive l’uso di uno strumento, dotato di cella fotoelettrica ed emettitore di luce monocromatica a 520 e a 620 nm, che misura la densità ottica della soluzione da titolare colorata dall’indicatore. Il punto di viraggio del colore viene indicato digitalmente, pertanto la precisione della misurazione non verrebbe influenzata dalla stima visiva dell’operatore che potrebbe essere soggettiva. Tuttavia lo strumento digitale è sensibilmente costoso e, d’altra parte, la norma EN 196-2 ammette che il punto di viraggio del colore possa essere rilevato “a vista”, dalla percezione visiva dell’operatore, pur con l’avvertenza di una precisione minore. Seguendo il sano concetto del contenimento dei costi, si è optato per la titolazione a vista (par. 13.16 della norma EN 196-2), ma, per rendere il metodo più oggettivo e preciso, si è provveduto alla “taratura” della percezione visiva del “viraggio” di colore, conducendo l’analisi chimica prescritta dalla EN 196-2 su una miscela riprodotta di campioni di CaO e MgO ad alto grado di purezza. Abbiamo seguito questo metodo complementare e il risultato è stato ottimo. Infatti l’operatore ha potuto facilmente standardizzare il punto di “viraggio” di colore dell’indicatore in modo che allo “stop” della buretta titolatrice, i volumi delle soluzioni di EGTA 0,03 mol/l e di DCTA 0,01 mol/l corrispondevano stechiometricamente alle effettive quantità di ioni Ca++ e Mg++ da rilevare. Dopo tre soli giorni di intenso ed efficace “training” il personale della Calce Piasco, preposto alla conduzione del laboratorio, è operativo e in grado di effettuare le prove chimiche di autocontrollo con più che soddisfacente precisione e ripetibilità.