G, PUGLIA ITALIA CLASSICA nerOK
Transcript
G, PUGLIA ITALIA CLASSICA nerOK
G. Martorana / Italia classica ITALIA CLASSICA: PUGLIA DA SCOPRIRE Cinquanta tra le più belle auto sportive del mondo. E ancora case principesche, concorsi di eleganza, e sponsor celebri per i concorrenti. Ma Dove ha trasformato l’itinerario in un’occasione per scoprire masserie autentiche, spiagge, locande. Su strade anni ‘60. Da percorrere con un’auto di serie Via col vento Una Ferrari Testa Rossa del 1958, fra le auto di prestigio che partecipano a Italia classica, la manifestazione sponsorizzata da Tag Heuer, Louis Vuitton, Alfa Romeo, Natuzzi. 78 79 1 Cinque giorni on the road D 80 Vigne e oliveti, borghi medievali, chiese rupestri, strade quasi deserte, ricci e pesce crudo. G. Martorana / Italia classica E mare ancora caldo. Ecco la Puglia da scoprire a ottobre, in auto, sulle orme di Italia classica 1. Un gruppo di Ferrari rosso corsa pronte a partire per Italia classica. 2. Un tratto di costa pugliese. 3. Paesaggio nel Materano. Nella pagina accanto, la cartina con l’itinerario di Dove fra Puglia e Basilicata. Diviso in cinque giorni, ogni tappa, di un giorno, ha un diverso colore. 3 PRIMO GIORNO 1 DA BARI A CONVERSANO Per evitare il traffico di Bari, dalla tangenziale, superate le uscite che portano ai popolosi quartieri cittadini, si prende la statale 100 per Capurso e poi la 634 verso Rutigliano. Fra distese di olivi, vigne basse, frutteti si arriva a Conversano, su una collina circondata da ciliegi. Nella piazza sotto il castello normanno, al primo piano di un palazzo storico, Pashà (tel. 080.49.51.079, da 35 €) propone una cucina di terra e mare, fave e cicoria con gamberoni, involtini di pesce azzurro su crema di ceci. 2 LA VALLE D’ITRIA Uscendo da Conversano, lasciata a sinistra la strada per Polignano a Mare, si continua nella Bassa Murgia su un gradevole rettilineo in leggera discesa fra mandorli e olivi protetti da muretti a secco, fino a Castellana. Una sosta alle celebri Grotte, itinerario sotterraneo fra stalattiti e stalagmiti fino alla Grotta Bianca, trionfo di cristalli candidi. Da qui, sulla statale 377, sono circa 3 km per Putignano, che si attraversa facilmente grazie a buone indicazioni, per prendere la 172 per Alberobello (a 13 km). Dopo 7 km si svolta a sinistra verso Selva di Fasano, sulla provinciale 181. La strada asfaltata a V. Giannella 2 R O AD BOOK M. Santini / Archivio DOVE alle ville del Chianti ai palazzi veneziani, a Portofino; dalle opere d’arte dell’Emilia all’Umbria restaurata dopo il terremoto, alla Sicilia del Gattopardo. Sono gli itinerari coperti dagli equipaggi di Italia classica, ogni due anni, dal 1991 a oggi. Arrivano dall’Italia e dall’Europa, ma anche dagli Stati Uniti e perfino da Singapore. Cinquanta equipaggi internazionali per cinquanta macchine di sogno: Jaguar, Ferrari, Aston Martin, Bugatti, Mercedes, Maserati, modelli che hanno fatto la storia dell’automobile. E che si potranno ammirare durante il concorso di eleganza che li vedrà sfilare il 27 settembre sul lungomare di Bari. L’edizione 2003, in programma l’ultima settimana di settembre, li porterà infatti su quattro percorsi nelle strade secondarie della Puglia. Un entroterra spesso trascurato a favore della costa, dove peraltro il mare rimane splendido e pulito, e particolarmente godibile a fine stagione, quando l’acqua è più calda e le spiagge vuote. Città di origine antichissima ricche di capolavori di arte e architettura. Maestose dimore e masserie trasformate in relais di charme e in ristoranti eleganti dove la tradizione gastronomica regionale viene esaltata da innovazioni creative. Questi posti straordinari si raggiungono percorrendo strade praticamente deserte. Circolano solo poche auto, qualche trattore, pick-up e Ape Piaggio che rallentano l’andatura e consentono di gustare la bellezza e la varietà del territorio. Vallate e colline coperte di alberi da frutto, mandorli, agrumi, spianate di olivi e vigne, quelle alte per l’uva da tavola, bassissime dietro i muretti a secco per il vino. Strade che corrono dritte sui letti di antichi canali, in un saliscendi di dossi e cunette, o si arrampicano a raggiungere piccoli borghi medievali, o ancora si spalancano su belvedere mozzafiato. Fra questi paesaggi pittoreschi, che sono stati scelti dagli organizzatori di Italia classica, Dove ha provato un itinerario perfetto per ritrovare il piacere di stare al volante dopo un’estate di code sotto il sole, di lunghi e affollati esodi per raggiungere i luoghi di vacanza. In cinque giorni si ripetono in buona parte i percorsi delle auto d’epoca, ma con tappe leggere e tante soste. L’itinerario è molto flessibile: può diventare un lungo weekend o una vera vacanza per regalarsi gli ultimi bagni della stagione, concedersi il relax di un trattamento benessere, indulgere ai peccati di gola. Da fare con la propria auto, o con una macchina a nolo (una Golf con chilometraggio illimitato per sette giorni costa 315 € con Maggiore, tel. 848-86.70.67, 300 € con la Europcar, tel. 02.70.39.97.00). A Bari si arriva in aereo con Air One (tel. 848-84.88.80, www.flyairone.it; da Milano a-r da 176,13 €); con Alitalia (tel. 848-86.56.41, www.alitalia.it; da Milano a-r da 173,13 €, da Roma da 162,42 €); con Volare (tel. 800-45.40.00, www.volare-group.com; da Milano Linate a-r da 192 €). Dal 1° ottobre, la compagnia a basso costo Volareweb (tel. 899-50.00.60, www.volareweb. com) vola da Milano Orio al Serio da 29,99 € a tratta. Per chi preferisce il treno, l’Eurostar fa cinque corse al giorno: il tragitto Milano-Bari in prima classe costa 77,98 €, in seconda 58,31 €. 81 una corsia, detta il “canale di Pirro”, corre sul letto di un fiume, diritta come un fuso attraverso la piana di campi e bassi vigneti. Termina in un bivio, alta sulla collina a guardare borghi e paesi, fino all’azzurro. Qui si va a destra, e al semaforo a sinistra, per scendere a Fasano, e al mare. 1 TORRE COCCARO R O AD BOOK V. Giannella 3 DORMIRE IN UNA TORRE Oltre il raccordo della superstrada, poco prima di Savelletri, il cartello con l’indicazione per Contrada Coccaro è nascosto dalle foglie. A sinistra, dopo poche decine di metri ecco la Masseria Torre Coccaro (tel. 080.48.29.310, www.masseriatorrecoccaro.com, doppia b&b da 216 €), dimora fortificata del Cinquecento, su un terreno lievemente in salita, in vista del mare. Sull’aia immensa con al centro un olivo secolare affacciano la torre, alcune camere, la chiesetta, l’accesso alle due suite ricavate nelle grotte. Una sobria costruzione ospita gran parte delle stanze, con arredi semplici da casa di campagna in parte scovati fra rigattieri e mercatini. Opera di Vittorio Muolo, il padrone di casa che conosce palmo a palmo il territorio ed è generoso di consigli e notizie. La masseria merita più di un giorno di sosta, per godere del servizio attento, della suggestiva piscina, della spiaggia privata sul mare di Savelletri (a 2 km), dell’ottimo ristorante che in autunno, oltre al pesce (è periodo di spaghetti con i ricci), propone piatti di selvaggina e funghi cardoncelli. E per rilassarsi con massaggi e trattamenti personalizzati nel centro benessere, nel profondo delle grotte ipogee. CASTELLANA 1. Un suggestivo passaggio delle Grotte, circa 3 km di itinerario sotterraneo. 2. Una suite della masseria, ricavata in un’antica grotta. Come in tutte le altre camere, gli arredi semplici ricordano le vecchie case di campagna. 3. La piscina della masseria è fatta come una spiaggia, con l’acqua che arriva a lambire la riva, una vasca idromassaggio e un prato verde con bassi letti in bambù. SECONDO GIORNO 1 BURRATE E ANTICHITÀ 2 Da Fasano si prende la statale 16 (Adriatica) per Ostuni e in una decina di chilometri si arriva a Speziale; qui, il caseificio Crovace (tel. 080.48.10.124) produce le burrate più gustose della zona. Dopo 14 km, dalla strada che si arrampica a tornanti appare Ostuni, città bianca, tutta tirata a calce, dalle casette alle antiche mura. L’apertura di un parcheggio ai piedi del borgo storico, collegato da una scalinata ai bastioni panoramici (chiamati “lungomare”, proprio per la vista spettacolare), ha facilitato l’accesso a piedi nella cittadina. Vicoli lastricati di chianche portano alla cattedrale e ai negozi. L’Emporio d’Oriente è una miniera di tessuti, argenti, oggetti di sapore etnico (tel. 080.53.44.436). Antichità La Puglia (tel. 0831.30.36.91) ha pezzi rari e mobili 3 82 83 G. Martorana / Italia classica 1 tradizionali. Se la serata è bella, si cena a lume di candela sulle terrazze della Taverna della gelosia (tel. 0831.33.47.36, da 15 €). Per il dopocena è un must Riccardo Café (tel. 0831.30.60.46), fra tavolini bassi e musica live. Alle porte di Ostuni, Il frantoio (tel. 0831.33.02.76, da 45 €), masseria del Seicento con un frantoio ipogeo e giardini all’italiana, produce tutto quanto è servito in tavola. La cena degustazione è un’esperienza perché ogni piatto viene spiegato. S’inizia alle 20.30. Nel menu, panzerottini con ricotta e biete, crocchette di patate alle mandorle, orzo con zucca e zucchine. 2 3 L’OPIFICIO DELL’ABBAZIA Tornati indietro fino a Squinzano (a 7 km), si gira a destra, verso Casalabate-Torre Rinalda. Attenzione: s’incrocia il raccordo per la superstrada Brindisi-Bari, ma non bisogna prenderlo. Un cartello giallo annuncia l’abbazia di Santa Maria di Cerrate (XI sec.). Ha un esterno raffinato nella sua semplicità – un rosone e un portale scolpito, una corsa di archetti lungo i lati – e un interno a tre navate quasi spoglio, con qualche affresco (gli altri sono nell’ex frantoio, ora museo di tradizioni popolari) e un ricco altare in pietra. Dopo poche decine di metri, una strada alquanto sconnessa porta all’opificio dell’abbazia: la Tenuta Monacelli (tel. 0832.38.20.37, www.tenutamonacelli.com, doppia b&b da 110 €), solida masseria in carparo, tufo rosato di origine marina, circondata da 200 ettari con 45.000 olivi secolari. I proprietari, Annalisa e Giuseppe Piccinni, ne hanno preservato l’aspetto severo e la produzione di olio d’oliva. Solo sette camere: due suite nella torre di avvistamento. Il ristorante interno Rifugio del re (da 25 €) propone le creazioni dello chef Emanuele Spagnolo: sfogliatine di ricotta ai fiori di zucca, agli asparagi o al radicchio, pesci e carni e uno squisito tortino al cioccolato, accompagnati da una lista di vini assai ricercata. Da degustare anche nella sala che aprirà presto nel frantoio ipogeo. 84 1. Corsa in Ferrari sulla litoranea. OSTUNI 2. Il centro storico, tutto bianco di calce e di pietra chiara. 3. Dopocena al Riccardo Café. TENUTA MONACELLI 4. Nell’antico opificio dell’abbazia di Cerrate, sette camere accoglienti e un ristorante gourmet. 3 A. Prati / Archivio DOVE Poco meno di 8 km di rettilineo solitario fra vigne, olivi, mandorli e boschetti di lentisco, ed ecco Carovigno, grazioso borgo medievale. Nel ristorante Già sotto l’arco (tel. 0831.99.62.86, da 45 €), Tosio e Teresa Lanzillotti, lui in sala, lei dietro i fornelli, alternano tradizione e creatività: sformato di ricotta con sesamo, cannelloni di pesce, piccione in salsa di ribes. Invece di riprendere la statale che scende in pianura e attraversa San Vito dei Normanni (a 6,4 km), si devia a sinistra, oltre il castello di Serranova e la grotta di San Biagio (con affreschi e iscrizioni greche, ci arriva una sterrata), fra vigne e oliveti a perdita d’occhio, fino a Mesagne. Città di mezzo la chiamarono i Messapi (popolazione del 1000 a.C.), per la posizione strategica fra Oria e Brindisi. Si può aggirarla con la tangenziale, riprendere l’Appia per circa 3 km e deviare a destra verso San Pietro Vernotico. Da lì, con 11 km di superstrada, si arriva a Lecce: meraviglie barocche e cortili segreti. G. Rinaldi / Archivio DOVE 2 DA OSTUNI A LECCE 4 85 1 CISTERNINO (tel. 0832.70.64.90), nota per i rossi eccellenti. La 7 ter continua fino a San Pancrazio Salentino dove si devia verso Oria, antica città amata da Federico II, che anche qui eresse un castello (19 km). Merita una visita il borgo medievale, ellittico, viuzze ripide che salgono al maniero ben conservato. Aggirata Francavilla, si prosegue fino a Grottaglie, capitale delle ceramiche. Dopo circa 17 km, Ceglie Messapica è uno degli insediamenti più antichi di Puglia, in un territorio punteggiato di specchie, cumuli solitari di pietre tagliate al vivo, forse monumenti funebri o avamposti di avvistamento. In un ex convento nel borgo, Cibus (tel. 0831.38.89.80, da 30 €) è una festa di sapori tradizionali: lardo e capocollo pugliese, verdure grigliate, zuppa di grano e carne al fornello. Giù da una collina, su per un’altra: a 15 km l’antico borgo di Cisternino è meta di artisti e intellettuali. Il centro è un labirinto turcomanno lastricato di chianche. Casette imbiancate, scalette, archi e androni, vicoli che sfociano in piazzette che muoiono sotto un portone. In autunno il borgo si acqueta, ma la sera l’aria s’impregna dell’aroma forte di carni arrosto. È la tradizione del fornello: i macellai cucinano all’aperto sotto controllo della Asl. Scendendo verso Martina Franca, dopo 1 km si gira a sinistra fra campi coltivati e coni di trulli che emergono oltre muretti a secco e fichi d’India. Non è un trullo, ma un’antica masseria in un bel giardino l’Osteria Cantone (tel. 080.44.46.902, da 35 €), ristorante con arredi d’epoca, tavoli antichi apparecchiati con eleganza. D’inverno l’aperitivo si prende su divani chesterfield dal cuoio consunto, davanti al camino. La cucina 3 BAROCCO E TRULLI segue le stagioni, la selvaggina è allevata in fattoria. Lo stesso delizioso paesaggio di trulli in pietra grigia marchiati a calce con simboli portafortuna che si ripetono da secoli continua fino a Martina Franca. Un arco maestoso introduce al centro storico, decorato con volute barocche in pietra lucida. L’indirizzo migliore è Al ritrovo degli amici (tel. 080.48.39.249, su prenotazione, da 35 €). Non c’è insegna, solo un cancelletto. Tutti conoscono Anna Ancona: da dieci anni, solo lei in cucina, colleziona chiocciole Slow Food. Se l’antipasto propone capocolli, lardi e soppressate che si sciolgono in bocca, della macelleria Romanelli (via valle d’Itria 8), per il 86 1 LA PIANA DI TARANTO MARTINA FRANCA 3. Un interno della Masseria Casavola, inaugurata in questi giorni nei trulli di una vecchia azienda agricola. R O AD BOOK 3 QUARTO GIORNO Dalle morbide colline della valle d’Itria alla piana di Taranto l’impatto è mozzafiato: sulla 581 per Massafra, all’altezza del chilometro 15/14, la strada piega a destra in un’ampia curva e si apre come un immenso belvedere sulla splendida vallata di campi coltivati, oliveti e agrumeti. Poi scende in pianura. La via è deserta. Qualche trattore, una macchina solitaria. Intorno, campi e campi a perdita d’occhio. Si sosta a Massafra per visitare le profonde gravine dove nei secoli sono stati scavati chiese e cripte af- 2 GRAVINE E SASSI frescate, templi, case, santuari, scalinate e sentieri. La statale 7 passa sotto l’autostrada, costeggia Palagiano e procede verso Castellaneta. Qui bisogna stare attenti ai cartelli, per attraversarla e riprendere la 7 in direzione di Laterza. La strada corre dritta fra sterminate distese agricole in un territorio che ricorda il Far West: masserie diroccate, rare costruzioni in pietra, cavalli in corsa, mucche al pascolo. Poco oltre Laterza l’ombra frusciante di maestosi pini marittimi ricorda che si sta percorrendo l’Appia, la via degli antichi Romani. A Matera le caverne del villaggio neolitico si specchiano nei Sassi. Sui due lati del canyon scavato dal torrente Gravina che scorre impetuoso sul fondo, si confrontano le 2 4 MATERA 4. La strada verso la città dei Sassi attraversa un territorio che sembra il Far West: terra rossa, rare masserie e aziende agricole in pietra, cavalli, mucche al pascolo. 5. Il Sasso Barisano, così chiamato perché guarda verso Bari. 6. La Casa di Lucio, graziosa residenza ricavata in una serie di vecchie case nel Sasso Caveoso. Su questo terrazzino si cena davanti allo spettacolo dei Sassi illuminati. E. De Santis 2 DA ORIA A CISTERNINO M. Santini / Archivio DOVE TERZO GIORNO G. Perotti / Polis R O AD BOOK Di nuovo verso l’interno, oltre Squinzano (attenti alle indicazioni nell’abitato), per Campi Salentino. Da qui la 7 ter tocca Guagnano, zona vinicola che conta alcune delle migliori cantine del Salento, dalla Càntele (ottimi bianchi, come il Teresa Manara, tel. 0832.24.09.62, www.cantele.it) alla Taurino G. Martorana / Italia classica 1 LE CANTINE DEL SALENTO resto ci si affida alla cuoca, che fa a mano anche pane e pasta, come i troccoli, grosse tagliatelle con zucchine, le crespelle con erbette e fior di latte, la purea di ceci con funghi cardoncelli. Sulla statale 172 per Taranto, dopo 3 km sulla sinistra c’è la Masseria Casavola (tel. 099.45.90.002, b&b 60 € a persona): quattro trulli raccolti intorno all’aia di chianche ottocentesche e a una quercia di 200 anni. Ha appena aperto dopo un lungo restauro che ne ha ricavato quattro abitazioni accoglienti, arredate con mobili della tradizione locale e tessuti naturali che riprendono i colori del paesaggio. 1. Il borgo storico chiuso al traffico e pavimentato con le tipiche chianche. Di sera, fra queste stradine, si cena all’aperto con la carne arrostita sulla griglia dai macellai. 2. Un’Alfa Romeo 2003 6 C del 1934 impegnata in un itinerario di Italia classica. 5 6 87 1 V. Giannella epoche della storia dell’uomo. Grotte che oggi sono chiese, palazzi, terrazze; la montagna di tufo friabile cambia colore percorrendo tutte le sfumature dal giallo chiaro all’ocra, al rosso intenso. Matera va esplorata a piedi (con l’assistenza delle guide di Sun - Sassi Urban Network, telefono, 0835.31.98.06, www.sassi.info), su e giù per vicoli di pietra, case e chiese rupestri valorizzate da una fiabesca illuminazione notturna. È lo spettacolo che si gode dalle terrazze della Casa di Lucio (tel. 0835.31.27.98, www.lacasadilucio.com, doppia b&b da 98 €; la cena, ottima, si prenota il giorno prima, da 25 €), aperta da Anna e Nicola Ruscigno nel Sasso Caveoso, in tempo per ospitare gli attori del film The passion girato da Mel Gibson proprio qui. Tagliate di carne e arrosti sono il piatto forte del Ristorante Rivelli (tel. 0835.31.15.68, 28-30 €), locale molto gradevole che conta sui dolci fatti da Francesca Tambone e sulle oltre 150 etichette consigliate da Massimo Rivelli. Nella saletta interna della Latteria (tel. 0835.31.20.58, da 8,50 €) si assaggiano, e si acquistano, formaggi, salumi e vini sceltissimi, premiati infatti dalla chiocciola Slow Food. 1 DA MATERA AL MARE 2 R O AD BOOK QUINTO GIORNO M. Santini / Archivio DOVE La statale 271 taglia distese di campi verso Santeramo in Colle, che si aggira per prendere la 171 e, attraverso uno scabro territorio carsico, raggiungere Gioia del Colle, nota per la produzione di burrate e mozzarelle e per un castello abitato secondo la leggenda dal fantasma della contessa Bianca Lancia, amante di Federico II. La 604 continua oltre Noci riportando in valle d’Itria, colline e valli verdi delimitate da muretti in pietra. Alberobello è tutta linda e pinta come un presepe. A meno di 9 km Locorotondo, candida su un cocuzzolo, sovrasta la 88 LOCOROTONDO 1. La cittadina domina la valle coltivata a bassi vigneti e disseminata di trulli antichi. 2. Salumi, verdure, formaggi, sono la base della cucina. 3. Una sterrata solitaria fra le campagne. 3 89 1 1. Hanno un patio affacciato sul mare tutte le camere dell’hotel di charme inaugurato a maggio nella riserva di pesca di Federico II. 2. Sulla costa di Bari è tradizione servire pesce e molluschi crudi. 3. Una stanza della Peschiera. 3 2 Ridi / Archivio DOVE CAPITOLO, LA PESCHIERA valle coperta di bassi vigneti (all’uscita del paese, in via Fasano 87, nel caseificio Recchia si scoprono i segreti della preparazione di burrate e mozzarelle). Da qui si torna con la 172 a Fasano, si fa un breve tratto di superstrada verso Bari e si esce a Capitolo. Sulla litoranea, fra il verde delle ville si nasconde il cancello della Peschiera (tel. 080.80.10.66, www.melograno.com), una delle numerose riserve di pesca di Federico II. Proprietà della celebre masseria Il melograno, l’anno scorso era solo ristorante di pesce (da 30 €). Da maggio è anche hotel di charme con 11 camere linde e luminose. È il posto ideale per bagni e relax con talassoterapia (doppia 2 RITORNO A BARI b&b per 2 notti con 8 trattamenti a 750 €). Si torna per la litoranea, stretta e trafficata ma ricca di panorami sul mare. Che a Capitolo ha colori caraibici nelle baiette sabbiose protette da minuscoli promontori. Poi c’è Monopoli con il vivace porto vecchio, un castello aragonese, linde case di pescatori, una cattedrale barocca. E gelati, tartufi e tiramisù al Caffè Roma (tel. 080.74.21.19). Subito dopo, Polignano a Mare: un panorama spettacolare; l’atelier di Peppino Campanella (tel. 33567.26.257), le cui lampade decorano le masserie di charme; granite di frutta e spungato di caffè al Mago del gelato (tel. 080.74.06.69). Speciali i ristoranti di pesce: alle soglie di Bari è d’obbligo cedere alle meraviglie del crudo. L’Osteria di Chichibio (tel. 080.42.40.488, da 25 €), vicino al porticciolo, è un trionfo di pesce da gustare nel gazebo o sotto le volte a botte. Infine, Mola di Bari ha un un ristorante gourmet (Niccolò Van Westerhout, tel. 080.47.44.253, da 30 €), un centro medievale, il porto da cui partivano le crociate in Terra Santa. Inviata da Dove, Marina Poggi 90 91