Sarcomi delle parti molli Sarcomi dei tessuti molli ad alto rischio in
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Sarcomi delle parti molli Sarcomi dei tessuti molli ad alto rischio in
Sarcomi delle parti molli Sarcomi dei tessuti molli ad alto rischio in fase localizzata degli arti e del tronco: approccio integrato con chemioterapia standard vs chemioterapia orientata per istotipo in fase neoadiuvante Studi clinico randomizzato di fase III rivolto a Pazienti con sarcomi dei tessuti molli ad alto rischio (STS). Lo studio consiste nella comparazione tra chemioterapia standard neoadiuvante con epirubicina più ifosfamide verso chemioterapia personalizzata in base alle caratteristiche istologiche tumorali. Vengono considerati cinque gruppi istologici (rappresentativi dell’80% dei STS): leiomiosarcoma, liposarcoma mixoide con ipercellularità, sarcoma sinoviale, tumore maligno della guaina dei nervi periferici e sarcoma pleomorfo indifferenziato. Il trattamento chemioterapico istologicamente guidato per questi gruppi consiste rispettivamente in gemcitabina più decarbazina, trabectedina, ifosfamide ad alte dosi, ifostamide più etoposide, gemcitabina più docetaxel. Altri gruppi istologici vengono inclusi, ma trattati solo con chemioterapia standard. Si tratta di uno studio multicentrico, internazionale europeo, nell’ambito del quale verranno randomizzati 300 pazienti in 3 anni. Trabectedina (ET743) in pazienti affetti da liposarcoma mixoide/rotondocellulare con malattia metastatica o localmente avanzata pretrattati con chemioterapia con antraciclina e ifosfamide in associazione o in sequenza Questo studio si propone di confermare l’ elevata attività antitumorale di un farmaco di recente registrazione nei sarcomi dei tessuti molli la Trabectedina (ET-743, Yondelis), in un sottogruppo di "liposarcomi", quelli di tipo "mixoide" o "rotondocellulare". Lo studio prevede il trattamento con Trabectedina in Pazienti che necessitino di una chemioterapia, perché portatori di una malattia non operabile e/o metastatica, e che abbiano già ricevuto in precedenza il trattamento medico convenzionale per i sarcomi dei tessuti molli, che in genere prevede l'associazione, nello stesso tempo o in sequenza, di un'antraciclina (adriamicina o epiadriamicina) e dell'ifosfamide Studio di fase 3, multicentrico, in aperto, randomizzato, per confrontare l'efficacia e la sicurezza di eribulina verso dacarbazina in soggetti affetti da sarcoma dei tessuti molli. L'obiettivo di questo studio è valutare l'impatto prognostico di eribulina in pazienti con diagnosi di leiomiosarcoma o liposarcoma in fase avanzata (localmente avanzato o metastatico), dopo fallimento di almeno due precedenti linee di chemioterapia. L'eribulina è un analogo sintetico di una sostanza derivata da una spugna marina e fa parte di una nuova classe di agenti antineoplastici. La dacarbazina è un farmaco che normalmente viene utilizzato nei sarcomi dei tessuti molli che appartiene ad un gruppo di agenti chemioterapici detti alchilanti. Lo studio verrà condotto in circa 130 centri a livello europeo e internazionale, e prevede un totale di 450 pazienti, assegnati in maniera casuale ad effettuare eribulina o dacarbazina. Sarcomi dell’utero Studio di fase II, randomizzato ma non comparativo, per valutare l'attività di trabectedina oppure gemcitabina + docetaxel in pazienti affette da leiomiosarcoma dell'utero in recidiva locale o a distanza e pretrattate con chemioterapia convenzionale. Il farmaco trabectedina è stato approvato per il trattamento dei sarcomi delle parti molli. Questo studio vuole raccogliere informazioni più specifiche sull'efficacia della trabectedina nella terapia del leiomiosarcoma dell'utero (un tipo particolare di sarcoma delle parti molli). In questo studio è previsto che alcune pazienti vengano trattate con l'altro schema approvato per questa malattia (gemcitabina + docetaxel) allo scopo di poter meglio caratterizzare l'utilità della trabectedina. Lo studio prevede la partecipazione di circa 20 centri in Italia e l'arruolamento di 109 nel braccio di trattamento con trabectedina e 40 pazienti nel braccio di trattamento con gemcitabina+docetaxel Rabdomiosarcoma tipo infantile Rabdomiosarcoma tipo osservazionale prospettico infantile (alveolare/embrionale) dell’adulto – Studio Questo è uno studio osservazionale, prospettico, multicentrico, che si propone di registrare e studiare tutti i casi di rabdomiosarcoma localizzato e metastatico afferenti agli istituti partecipanti, membri dell’Italian Sarcoma Group e/o della Rete Tumori Rari, in un intervallo di 3 anni. Per studio “osservazionale” si intende uno studio nel quale i medicinali sono prescritti secondo le indicazioni standard, cioe’ secondo la pratica clinica. I Pazienti che partecipano a questo studio non ricevono nessuna procedura supplementare di diagnosi, terapia e follow-up, ma semplicemente verranno raccolti prospetticamente i dati relativi alla malattia, al trattamento, alla prognosi ed eventuali sequele dei trattamenti. . Sarcomi dell’osso - Osteosarcoma Espressione di ABCB1/P-glycoprotein come fattore per la stratificazione biologica dell’ osteosarcoma non metastatico delle estremità: Studio prospettico. (ISG/OS-2) Questo è uno studio osservazionale, prospettico, multicentrico, nazionale, rivolto a Pazienti con osteosarcoma delle estremità in fase localizzata. Lo studio si propone di raccogliere informazioni relative all’applicazione di trattamenti standard, stratificati sulla base dell’espressione tumorale di un marcatore biologico il cui nome è proteina P170 (PGlycoprotein, abbreviato in ABCB1/Pglycoprotein), che da analisi retrospettive parrebbe avere un ruolo prognostico nell’osteosarcoma. La durata prevista dello studio è di 5 anni e parteciperanno a questa ricerca almeno 225 pazienti . Studio di fase II, in aperto, non randomizzato del trattamento di seconda o terza linea con la combinazione di sorafenib ed everolimus in pazienti affetti da ostesarcoma ad alto grado di malignità recidivato e non suscettibile di trattamento chirurgico. Questo è uno studio clinico rivolto a Pazienti affetti da osteosarcoma ad alto grado confermato istologicamente, metastatico o non operabile, che abbiano fallito la terapia standard (consistente di doxorubicina, metotrexate, cisplatino +/- ifosfamide) e fino a 2 linee di trattamento per la malattia recidivata. E’ uno studio di fase II in aperto, non randomizzato che prevede il trattamento con sorafenib 800 mg /die in combinazione con everolimus 5mg/die. E’ previsto un arruolamento totale di 37 Pazienti in 4 centri in Italia. Studio clinico multicentrico, prospettico, randomizzato per il trattamento dei pazienti con osteosarcoma in recidiva. Si tratta di uno studio rivolto a Pazienti con età <50 anni con diagnosi di recidiva di osteosarcoma (Os) ad alto grado di malignità. Obiettivo primario dello studio è confrontare l’efficacia di due regimi chemioterapici (ciclofosfamide ed etoposide rispetto a ifosfamide ad alte dosi) attualmente utilizzati nel trattamento dell’osteosarcoma alla recidiva. E’ previsto un arruolamento di 104 pazienti in 5 anni. Protocollo Europeo per il trattamento dei sarcomi dell'osso in pazienti con età superiore ai 40 anni. Obiettivo di questo studio è valutare l'efficacia e la tossicità correlata a chemioterapia in Pazienti di 41-65 anni con sarcoma ad alto grado dell'osso trattati con un regime a tre farmaci comprendente Adriamicina, Ifosfamide e Cisplatino, e con l'aggiunta di Metotrexate nei pazienti con scarsa risposta istologica Sarcomi dell’osso-Cordoma Studio di fase II su imatinib in combinazione con RAD001 (everolimus) nei Pazienti affetti da cordoma in fase avanzata. Questo studio si propone di esplorare l'attività di Imatinib in combinazione a RAD001 (Everolimus) in Pazienti affetti da cordoma PDGFRB e/o PDGFB, e mTOR e/o S6 e/o 4BP1 positivo. Lo studio prevede il trattamento di Pazienti portatori di una malattia non operabile e/o metastatica, che abbiano o che non abbiamo già ricevuto in precedenza altri trattamenti medici. Ad oggi infatti non esiste un trattamento medico approvato in questa malattia. Imatinib e RAD001 sono due farmaci detti ad azione molecolare mirata. In particolare Imatinib è diretto contro diversi recettori tra cui uno, chiamato PDGFRB, la cui espressione può essere messa in evidenza nella maggior parte dei cordomi. RAD001 è invece diretto contro un'altra proteina, chiamata mTOR, anch’essa potenzialmente attivata in questo tumore (come confermato dal riscontro di positività di mTOR o di uno dei suoi effettori, chiamati S6 o 4BP1). Lo studio verrà condotto unicamente presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e prevede l'arruolamento di 40 pazienti in circa 30 mesi. Sarcomi dell’osso-Sarcoma di Ewing Protocollo terapeutico con chemioterapia ad alte dosi, radioterapia, terapia di mantenimento con ciclofosfamide a basse dosi e anti-COX 2 per sarcoma di Ewing metastatico: studio ISG/AIEOP Questo è uno studio clinico rivolto a Pazienti di età minore o uguale a 40 anni, affetti da sarcoma di Ewing con metastasi all'esordio di malattia. E’ uno studio di fase II in aperto, non randomizzato. L’inizio del piano di cura prevede di valutare l’attività in prima linea di due farmaci, temozolomide e irinotecan, attualmente in uso come regime di seconda o ulteriore liena chemioterapica. A questa prima fase di induzione seguirà quindi una chemioterapia standard, una radioterapia sulla sede primitiva del tumore e, in relazione alla risposta, una fase di consolidamento con chemioterapia ad alte dosi di busulfano e melfalan, seguita da reinfusione delle cellule staminali ematopoietiche . In presenza di malattia polmonare verrà inoltre proposta una radioterapia sui polmoni. Al termine Del trattamento una seconda fase sperimentale dello studio valuterà l’impatto di una terapia di mantenimento con celebrex e ciclofosfamide per bocca. E’ previsto che partecipi a questo studio clinico un totale di circa 36 pazienti, per una durata complessiva dello studio di 4 anni. Studio di fase III sull’ efficacia dell’ intensificazione della dose in pazienti con sarcoma di Ewing non metastatico (ISG/AIEOP EW-1) Studio di fase 3 rivolto a Pazienti di età minore o uguale a 40 anni con sarcoma di Ewing non metastatico. I pazienti che partecipano a questo studio vengono randomizzati a ricevere due diversi trattamenti di induzione con farmaci attivi nell’istotipo: un trattamento standard e un trattamento intensificato. Il trattamento locale raccomandato è di tipo chirurgico ove possibile. Il trattamento radioterapico esclusivo è riservato ai casi per i quali, dopo l’ induzione, non è giudicato fattibile l’intervento chirurgico. E’previsto il reclutamento di 220 Pazienti in 5 anni in diversi centri in Italia. Tumori stromali gastrointestinali (GIST) Studio a bracci multipli, multicentrico , di fase Ib di valutazione della dose di imatinib in associazione all’inibitore orale della fosfatidil-inositolo-3 chinasi (PI3-K) BKM120 in pazienti con tumori gastrointestinali stromali (GIST) che abbiano fallito la terapia precedente con imatinib e sunitinib Questo studio clinico è rivolto a Pazienti con tumore stromale gastrointestinale (GIST), nei quali il trattamento precedente con imatinib e sunitinib (Sutent®) non ha funzionato. I Pazienti partecipanti allo studio ricevono il trattamento con imatinib (Glivec®) e BKM120. Imatinib (conosciuto come Gleevec® negli Stati Uniti, in Canada e in Australia e Glivec® nei restanti Paesi del mondo) è una terapia standard per il GIST metastatico. BKM120 è un nuovo farmaco che sarà valutato in questo studio e che non è ancora in commercio in nessun Paese. BKM120 è stato valutato in altri studi clinici e oltre 200 pazienti con tumori solidi in stadio avanzato hanno già ricevuto BKM120. Imatinib e BKM120 sono denominati farmaci “a bersaglio molecolare”, cioè sono farmaci che bersagliano particolari processi cellulari ritenuti la causa della malattia. Ci sono evidenze che quando utilizzati insieme i due farmaci si potenziano l’uno con l’altro aiutando a mantenere la malattia sotto controllo. Si prevede di arruolare in totale 50 Pazienti, in diversi centri situati in Europa, negli Stati Uniti e in Canada. La durata stimata del trattamento è di circa 12 mesi. Studio di fase II per valutare l’attività e la sicurezza di Everolimus in associazione a Imatinib come terapia di prima linea nei pazienti affetti da tumore stromale gastrointestinale, caratterizzato da mutazione a carico dell’esone 18 del gene PDGFRA (D842V), in fase metastatica e/o avanzata Questo studio prevede l’utilizzo di Everolimus in combinazione ad Imatinib, come prima linea di trattamento, in Pazienti affetti da GIST caratterizzato da specifica mutazione dell’esone 18 del gene di PDGFRA, D842V, in fase avanzata (inoperabile o metastatica) di malattia. Everolimus è un farmaco ad azione molecolare mirata, non registrato in questa malattia, ma già utilizzato convenzionalmente in altre situazioni (come immunosoppressore nei pazienti che hanno effettuato un trapianto di organo) e approvato in altri tipi di tumore, come il carcinoma renale e il carcinoma neuroendocrino pancreatico. Lo studio viene condotto solo presso questo Centro e prevede l’arruolamento di 25 Pazienti in 2 anni.