Un dolore improvviso alla coscia

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Un dolore improvviso alla coscia
SPORT & MEDICINA
Testo Federico Calabresi - Fotografie: archivio Magalini Medica
Diagnosi, trattamento e prevenzione delle lesioni
muscolari dell’arto inferiore
Un dolore improvviso
alla coscia...
Le patologie muscolo-tendinee sono in continuo aumento. La vita sedentaria, l’assenza di attività fisica o
l’inadeguata preparazione a svolgere uno sforzo massimale, l’intensità degli allenamenti connessa allo
stress agonistico e la carente preparazione metabolica possono portare la persona comune o l’atleta a
subire una lesione grave e molto dolorosa.
Esse ha incontrato il team Magalini
Medica per ottenere chiarimenti e
consigli al fine di evitare di incorrere
nelle patologie muscolo-tendinee.
Quale casistica avete potuto osservare
a riguardo di tale patologia?
Abbiamo osservato che la maggior parte
delle lesioni da sovraccarico si verifica
in assenza di contatto esterno. Può
avvenire durante un movimento isolato,
come una propulsione ad alta velocità di
contrazione delle fibre muscolari, oppure
durante la fine di un movimento a grande
raggio che viene frenato bruscamente.
L’80% circa è rappresentato da strappo
di 1°-2° grado, colpisce maggiormente
il ventre muscolare o la giunzione tra
muscolo e tendine e si manifesta spesso
verso la fine della competizione.
A cosa è imputabile la lesione?
E’ dovuta a una serie di fattori.
Innanzitutto una ridotta estensibilità
del muscolo, associata a una mancanza
di controllo da parte del cervello dei
movimenti veloci e un’instabilità del
bacino che porta eccessive contrazioni
dei muscoli degli arti inferiori. Influisce
anche un’eccessiva pressione emozionale
da prestazione e una scorretta alimentazione che non garantisce un buon
apporto di ossigeno e nutrimenti e che
determina un affaticamento precoce.
Anche lo stile di vita molto sedentario
crea questi problemi?
Certamente. Gli squilibri posturali
dovuti alla sedentarietà, alla ripetizione
assidua del gesto sportivo, all’appoggio
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plantare non regolare sia nella camminata che nella corsa e volendo alle problematiche a carico dell’occlusione dentaria possono influire sulla cinematica
del movimento. Annoveriamo infine
tutti i traumi diretti, come un calcio
sferrato a un muscolo, che generano
la lesione.
Quali sono gli esami clinici che vengono
effettuati a seguito del trauma?
In base alla descrizione del tipo di
trauma, dei sintomi presenti e in
seguito a test clinici specifici si può
ipotizzare l’entità della lesione.
Questa sarà poi confermata da un accurato esame ecografico da non effettuarsi
prima di 48-72 ore, onde evitare “falsi
negativi”. In base alla sua gravità si
denominerà come contrattura, stiramento o strappo (tabella). Saranno così
identificati il tipo, la sede, l’estensione e
la profondità della lesione, la presenza o
meno di edemi o ematomi intramuscolari. A questo punto sarà possibile
impostare un adeguato intervento
riabilitativo.
Cosa si deve evitare assolutamente
di fare a seguito dell’infortunio?
È altamente sconsigliato effettuare un
trattamento manuale (massaggi, manipolazioni, stretching), o qualsiasi
applicazione di calore, senza prima
aver accertato la possibile presenza di
un danno; questo per evitare l’instaurarsi di complicanze (falda liquida,
fibrosi post-traumatica, cisti siero
ematica, calcificazioni o miosite ossificante) che ritardano la guarigione,
rallentano la prestazione del muscolo
e aumentano il rischio di recidive.
Come intervenire allora nell’immediato?
Nei primi 2/3 giorni è necessario guidare il processo infiammatorio per
favorire i processi di riparazione e
rigenerazione dei tessuti lesi.
Innanzitutto riposo, camminare con
stampelle, applicazione di ghiaccio 15
minuti ogni 1-2 ore, compressione con
un bendaggio con fascia elastica, mantenere l’arto in posizione elevata.
Molto utile in questa fase la terapia
Laser ad alta potenza (Nd-Yag) che,
senza produrre calore endogeno, ha
una decisa funzione antidolorifica.
E come proseguire dopo la fase acuta?
Una volta che l’ecografia ha definito
l’entità della lesione, si può impostare
la relativa tipologia di intervento riabilitativo. Se si tratta di una contrattura
si deve aiutare il muscolo a eliminare le
sostanze tossiche (radicali liberi) derivanti dal sovraccarico (lesioni muscolari eccentriche) attraverso impacchi di
argilla, impacchi caldo-umidi, ipertermia, tecarterapia, massaggio decontratturante, antiossidanti naturali
per via orale. Poi al quinto giorno
si inseriscono esercizi di contrazione
eccentrica (il muscolo resiste all’allungamento) e lavoro aerobico di resistenza (corsa). Per lo stiramento non si
effettuano subito terapie di calore (come
ipertermia) per evitare lo stravaso
ematico; ridurre gli alimenti acidi per
non favorire l’infiammazione; effettuare un blando massaggio sopra la zona di
B
A
lesione. Solo all’ottavo giorno, quando
i processi di cicatrizzazione sono in
atto, inserire il massaggio profondo,
lo stretching mantenuto
per allungare la cicatrice, gli esercizi
eccentrici e il lavoro aerobico (blanda
corsa). Infine al quindicesimo giorno
si possono inserire esercizi esplosivi
con contrazioni rapide e rieducazione
sport-specifica.
E per quanto riguarda lo strappo?
Si tratta di lesione grave quindi si deve
mantenere il bendaggio fino al quinto
giorno, per favorire il depositarsi delle
sostanze cicatrizzanti. Si aiuta il riassorbimento dell’ematoma con argilla, laser,
linfodrenaggio, tecarterapia senza
calore (foto B e C), e consigli alimentari. Passata la settimana si inizia con
un massaggio decontratturante a monte
e a valle della lesione e terapie di calore
per vascolarizzare e apportare ossigeno.
Dopo due settimane si guida la corretta
cicatrizzazione con massaggio profondo, stretching mantenuto (anche 20
minuti), esercizi eccentrici, lavoro
aerobico (blanda corsa), idrokinesiterapia e si effettua una ecografia di controllo per monitorare i processi riparativi.
Tra il 35° e il 45° giorno di inseriscono
esercizi esplosivi (foto A) con contrazioni rapide, rieducazione sport-specifica e
rientro in campo.
A) Esercizio
riabilitativo.
B e C) Riduzione
dell’ematoma dopo
tre applicazioni di
tecarterapia.
C
Contrattura
Stiramento
Strappo
Magalini Medica mira, oltre che alla cura
delle lesioni, alla loro prevenzione…
Proponiamo un programma preventivo
specifico da adottare nel periodo estivo
(durante la preparazione fisica) e da
mantenere periodicamente pure durante
l’anno. Semplici accorgimenti mirati
possono molto diminuire tali danni.
Educhiamo gli atleti e i pazienti a eseguire movimenti dinamici ai gradi massimi (per rendere malleabile il muscolo
e mobilizzare il sistema nervoso),
esercizi con contrazioni eccentriche
e pliometriche, stabilizzazione del
bacino e recupero dell’equilibrio
(propriocettività), correzione raffinata del gesto atletico specifico, cura
alimentare, detossinazione epatica e
carico glicemico adeguato.
MAGALINI MEDICA - Via San Marco, 37 (Zona San Lazzaro) - Bassano del Grappa
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