CIPPATO TRENTINO

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CIPPATO TRENTINO
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FORESTE
GEN-FEB 2012 | anno LVII
CIPPATO
TRENTINO
Alcune
risposte
dal Progetto
Biomasfor
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Scarico automatico e accumulo
del cippato a valle della linea
principale di lavorazione presso
la segheria Sartori di Fondo
Lapo Casini
forestale, libero professionista, Vaglia (FI)
Isabella De Meo
Centro di ricerca per l’Agrobiologia
e la Pedologia - Consiglio per la Ricerca
e la Sperimentazione in Agricoltura
(CRA-ABP), Firenze
Alessandro Paletto, Sandro Sacchelli
Unità di ricerca per il Monitoraggio
e la Pianificazione Forestale Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione
in Agricoltura (CRA-MPF), Villazzano (TN)
G
razie al Progetto Biomasfor
potenzialità, innovazioni tecnologiche ed energetiche
per l’uso sostenibile delle
biomasse forestali trentine,
¿QDQ]LDWRGDOOD)RQGD]LRQH&DVVDGL5LVSDUmio Trento e Rovereto, nel 2011 è stata fatta
XQDIRWRJUD¿DGHOIDEELVRJQRWUHQWLQRGLFLSpato per la produzione di energia. Lo studio di
seguito illustrato è stato svolto dal CRA-MPF
Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione
in Agricoltura – Unità di Ricerca Monitoraggio
H3LDQL¿FD]LRQH)RUHVWDOHFKHKDVHGHD9LOlazzano di Trento.
Com’è fatto il cippato, come lo si produce, a cosa serve?
Il legno cippato è il prodotto dell’operazione di
cippatura, che consiste nella sminuzzatura a
macchina del materiale legnoso con sistemi
taglienti; viene svolta per conferire omogeneità allo scarto legnoso vergine – privo cioè
di impregnanti o altri materiali - in modo da
facilitarne la movimentazione e lo stoccaggio, nonché l’impiego. Si produce cippato a
partire dagli scarti delle utilizzazioni forestali
(cimali, ramaglie, assortimenti non interessanti sul piano commerciale) e dagli scarti di
VHJKHULDVFLDYHULUH¿OL,OFLSSDWRqULFKLHVWR
come materia prima dall’industria dei pannelli
e come combustibile per caldaie progettate
appositamente. Sul piano merceologico, del
cippato interessano la pezzatura (che non
deve ostacolare i meccanismi di movimentazione negli impianti), e il contenuto idrico (che
ULGXFHLOFRQWHQXWRHQHUJHWLFRHGLQ¿QHDQche il residuo in ceneri.
Con quale tecnologia viene bruciato?
Dal punto di vista ambientale, bruciare cippato
è come bruciare la tradizionale legna da ardere: si tratta infatti di una fonte rinnovabile di
energia. Inoltre i moderni impianti in cui viene
utilizzato per produrre energia sono caratterizzati da alti standard qualitativi, da varie strumentazioni di controllo e di sicurezza e da alti
rendimenti di combustione, che permettono di
non sprecare l’energia contenuta nel legno.
Gli impianti che consumano cippato sono
strutture complesse: spesso comprendono
caldaie di scorta alimentate a combustibili
fossili quali gasolio e metano da cui in certi casi producono anche energia elettrica,
e la loro realizzazione - in particolare nel
caso degli impianti di maggiori potenze e dimensioni – ha comportato investimenti per
diversi milioni di euro, supportati anche dal
contributo pubblico.
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Scorte di sciaveri di segheria presso l’impianto
di teleriscaldamento di Sant’Orsola Terme.
A destra: scavo e posa in opera delle tubazioni
per il teleriscaldamento delle utenze di Fiera di Primiero.
Quanti impianti ci sono in Trentino,
e dove sono localizzati?
In base alla potenza termica si possono distinguere 2 gruppi: gli impianti maggiori hanno una
potenza superiore ai 400 kW (arrivando alcuni
¿QRD0:HVRQRDEELQDWLDGXQDUHWHGLWHOHULVFDOGDPHQWRFKHGLVWULEXLVFHDWDQWLHGL¿FL
distanti il calore prodotto. Gli impianti minori
hanno potenze inferiori ai 400 kW e in genere
sono privi di reti di distribuzione, ma piuttosto
sono a servizio di alberghi, piscine, campeggi,
HGL¿FL JUDQGL H FRQ HOHYDWR IDEELVRJQR WHUmico. In Trentino risultano attivi 15 impianti
maggiori, e circa 90-150 impianti minori, e altri
ancora sono in fase di progettazione.
TAB 1: I MAGGIORI IMPIANTI IN TRENTINO E LE RELATIVE POTENZE TERMICHE INSTALLATE
MW
MW
CAVALESE
CLOZ
COREDO
FONDO
GRUMES
MALOSCO
PEIO
PELLIZZANO
8
0,8
2,4
6
0,43
1,1
4
1
PIEVE DI LEDRO
PREDAZZO
PRIMIERO
S.MARTINO DI C.
S.MICHELE A/A.
S.ORSOLA TERME
TRES
0,5
2,3
13,5
8
3,6
1,5
0,54
Quanto cippato viene consumato
annualmente in Trentino per produzione di energia?
Tramite le interviste ai gestori è stato possibile stimare per il 2011 un fabbisogno annuo
compreso fra i 180.000 e i 210.000 mst (il
cippato infatti viene commercializzato usando il metro stero come unità di misura; a seconda della specie legnosa e del contenuto
idrico un metro stero di cippato pesa circa
2-3 quintali). Le previsioni per il futuro sono
di sicura crescita del consumo di cippato a
causa dell’aumento del costo dei combustibili fossili, e di nuovi investimenti sia pubblici
che privati per costruire nuovi impianti basati
su questo combustibile rinnovabile.
Da dove proviene?
Il cippato bruciato in Trentino in gran parte
proviene dal Trentino stesso, in particolare
dalle circa 100 segherie trentine (72% del
totale consumato), che sono quindi il fornitore principale degli impianti. Infatti per ora
LO FLSSDWR ³IRUHVWDOH´ RYYHUR SURYHQLHQWH
direttamente dalle utilizzazioni boschive sul piano merceologico è meno interessante
rispetto a quello di segheria, perché è meno
RPRJHQHRFRPSUHQGHSLSDUWLYHUGLTXDOL
foglie ed aghi, e una maggior percentuale di
corteccia da cui deriva un maggior residuo
di ceneri.
Quanto costa?
Il prezzo del cippato varia secondo gli accordi commerciali fra le parti, che tengono
conto delle quantità annue concordate, del-
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FORESTE
la qualità del combustibile, della distanza di
trasporto. Al netto della necessaria variabilità riscontrata sul territorio trentino, un prezzo
attendibile del cippato – calcolato mediando
OHPROWHLQGLFD]LRQLULFHYXWH±qGL¼PVW
franco consegna e al netto di IVA, che è al
10%. Tutti gli operatori contattati attestano
XQDXPHQWRVLJQL¿FDWLYRGHOSUH]]RGHOFLSpato, avvenuto progressivamente negli anni
a partire dall’attivazione dei primi impianti (il
primo a Cavalese nel 1999).
Chi sono i proprietari e chi i gestori
degli impianti?
Non è facile rappresentare in forma sintetica le tante situazioni trentine. Pensando agli
impianti maggiori e con reti di teleriscalda-
mento, in generale si può dire che proprietà e gestione coincidono, e che si tratta di
soggetti societari a importante o prevalente
partecipazione pubblica. In qualche caso è
il Comune direttamente a risultare proprieWDULR 1HL FDVL PROWR SL QXPHURVL GHJOL
impianti minori, la proprietà della caldaia è
RYYLDPHQWHGHOORVWHVVRWLWRODUHGHOO¶HGL¿FLR
della struttura, dell’esercizio.
Chi sono gli utenti degli impianti a
cippato?
Per gli impianti minori il proprietario è spesso anche il primo utente. Per gli impianti di
teleriscaldamento, in Trentino si contano
circa 1.500 utenze, appartenenti a tutte le
FDWHJRULHDELWD]LRQLSULYDWHHGL¿FLSXEEOLFL
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scolastici, sportivi, esercizi commerciali, capannoni, alberghi ecc. Complessivamente le
reti di distribuzione del calore, costituite da
tubazioni sotterranee coibentate, si sviluppano per quasi 100 km.
Quanto costa il teleriscaldamento
agli utenti?
Ogni Gestore nel realizzare l’investimento
KD IDWWR OH SURSULH YDOXWD]LRQL ¿QDQ]LDULH H
le proprie scelte commerciali, proponendo
- nei contratti alle utenze - tariffe diverse in
IXQ]LRQHGHOODWLSRORJLDGLHGL¿FLRGHJOLDVsorbimenti previsti ecc. In tabella si riportano
in ordine crescente e senza indicare la località le tariffe dichiarate da alcuni dei Gestori
contattati.
TAB 2: PREZZI DEL CALORE FORNITO CON IL TELERISCALDAMENTO IN TRENTINO
AL NETTO DI IVA (AL 10%) E AL LORDO DEL CREDITO DI IMPOSTA, DA PRATICARE ALL’UTENZA, DI 25 `/MWH
18
Impianto
1
2
3
4
5
6
7
8
`/MWh
50
89
92
109
110
120
120
150
Gli utenti sono soddisfatti?
Attraverso un sondaggio postale realizzato
con un questionario da compilarsi a cura
delle utenze teleriscaldate di 4 centri abitati trentini dotati di grandi impianti a cippato
(Cavalese, Coredo, Fondo, San Martino di
Castrozza) sono state raccolte 33 risposte.
Su questa base è possibile dire che dove
è arrivato il teleriscaldamento le precedenti
forme di riscaldamento sono state abbandonate del tutto nella metà dei casi, ma
nella restante metà continuano a essere in
funzione per quota parte. Dove ci si scaldava a legna da ardere, essa non ha smesso di essere utilizzata almeno in misura
accessoria. La maggior parte delle utenze
teleriscaldate trova equa o addirittura molto
conveniente la spesa per il servizio del te-
leriscaldamento, al pari di come trova alto il
comfort distintamente per le due funzioni di
riscaldamento ambienti e di riscaldamento
acqua sanitaria. Sono considerati notevoli
alcuni vantaggi quali il non avere le responsabilità dell’impianto termosingolo, il non
doversi procurare necessariamente il combustibile, il fatto che il legno cippato sia di
provenienza locale.
Tetto carrabile della centrale termica di Grumes. Il portellone consente dall’alto lo scarico del cippato nel deposito:
da qui i sistemi di estrazione provvedono ad introdurlo nella caldaia del teleriscaldamento.