Si fa presto a dire hotel

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Si fa presto a dire hotel
22/11/12
Si f a presto a dire hotel... - Pagina 1 | Repubblica Viaggi
SERVIZI
Si fa presto a dire hotel...
di Isa Grassano
Arredamenti hi-tech, gallerie d'arte e perfino sale d'incisione all'interno. O lezioni di
enogastronomia. Da Milano a Amsterdam, da Lubiana a Cuzco, i più eccentrici tra gli alberghi
dell'ultima generazione
"Chi dorme non piglia pesci". Devono pensarla così gli ideatori dei
nuovi hotel e bed and breakfast che danni vita sempre più a
strutture "multifunzionali", legate all'arte, al design, alla musica,
dove "accade" di tutto. Si fanno acquisti, si può suonare in
camera, si possono vendere le proprie creazioni artistiche. In giro
per l'Italia e l'Europa, ecco una selezione di alberghi dove dove
riposare è l'ultima cosa da fare.
Ha aperto da poco il nuovo e originale hotel Droog, a
Amsterdam, firmato dallo studio olandese Droog Design. Si può bere un drink, fare shopping,
guardare una mostra, passare un po' di tempo in giardino, pranzare al ristorante, fare un beauty
treatment, ascoltare la lettura di un libro, acquistare abiti e accessori di brand famosi e anche
dormire. Ma attenzione: la stanza a disposizione, completa di letto, area soggiorno e cucina e
all'ultimo piano affacciata sui tetti della città, è una sola. Occorre prenotare con molto anticipo.
Sempre a tema design, la capitale olandese propone il nuovo albergo Andaz, del gruppo Hyatt
Hotels & Resorts, proprio vicino al vivace quartiere di Jordaan, situato all'interno dell'ex biblioteca
pubblica e con una particolare attenzione alla sostenibilità. Ogni dettaglio è stato progettato
dall'architetto e famosissimo designer olandese Marcel Wanders, che riflette una visione moderna e
avventurosa della storia olandese.
A Lubiana, spicca il primo boutique hotel, in una stradina medievale, nel cuore della città vecchia e
proprio sulla sponda del fiume Ljubljanica. Si chiama Vander ed ha un'audace architettura, ricavata
da quattro case medievali affiancate. Il fiore all'occhiello? Un roof bar con piscina sul tetto, per godere
dall'alto delle coperture in cotto delle abitazioni e dei tre ponti. Tra le esperienze da vivere, si può fare
yoga circondati da un cubo di vetro, illuminati dal sole (le lezioni per gli ospiti sono gratuite, ogni
lunedì e mercoledì).
Inaugurato ai primi di novembre anche il Boutique Hotel Townhouse di Zurigo, a un passo dalla
famosa Bahnhofstrasse, dove c'è una vasta gamma di boutique e negozi. Un piccolo boutique hotel
con sole 23 camere e 2 suite junior, tutte decorate in stile inglese e con una tappezzeria di
DesignersGuild. Curiosità? Il check-in si effettua nel salotto. Questo è anche il luogo dove è possibile
rilassarsi su comodi divani, consultare le ultime riviste, o bere un drink al bar self-service.
Se anche in vacanza non riuscite a vivere senza musica, appuntatevi questo indirizzo a Berlino.
Nhow è un hotel con la musica nel dna: ha uno studio di registrazione, offre la possibilità di incidere
dalla propria stanza o di avere a disposizione una chitarra o un pianoforte e, ogni primo sabato del
mese, è palcoscenico di concerti.
Se la vostra meta è oltreoceano, una sosta di lusso è il nuovo Palacio Nazarenas del gruppo OrientExpress, a Cusco in Perù. Costruito sui resti di un antico palazzo Inca (una camera conserva
nicchie trapezoidali in un tipico stile Inca), poi convento (mantiene la chiesa, la zona riservata alla
clausura e i patii coloniali), è stato trasformato in un'elegante struttura, aperto da pochi mesi. Le 55
suites sono tutte dotate di ossigeno, per contrastare il mal d'altura visto che la città si trova a 3250
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metri. Il fiore all'occhiello è il maggiordomo privato a disposizione 24 ore su 24. Tra le esperienze da
provare, quella per imparare a preparare il "pisco sour", il cocktail nazionale a base di pisco,
direttamente nella propria camera con il maggiordomo a dare le giuste dritte. Il pisco è un liquore
distillato, un'acquavite di vino peruviano. Si pensa che l'uva dalla quale esso deriva fosse già coltivata
al tempo degli Inca, ma altri sostengono che l'uva sia stata importata dagli spagnoli, dato che il loro
vino non avrebbe resistito alla traversata dell'Atlantico.
E in Italia? A Milano, ha aperto i battenti l'hotel Town House Street Milano Duomo, progettato
dall'architetto Simone Micheli. Una rivisitazione strutturale e concettuale di ex uffici, a poca distanza
dal Duomo. Il design si caratterizza per il colore giallo usato per gli elementi di arredo e per le
gigantografie in bianco e nero che rappresentano scorci urbani di Milano e che proiettano l'ospite
nella "città pulsante".
Alessandro Rosso, ideatore del concept di questo nuovo progetto di
riqualificazione urbana così dice: «con Town House il concetto di "jet lag" viene superato; quando si
viaggia soli e si sta nella camera 1032 al 16° piano di un albergo ci si sente isolati, nei TownHouse
Street invece si è immersi nella città, nella sua velocità, nel suo movimento, si possono osservare le
luci della strada, entrare a contatto con il paesaggio, con i suoi abitanti, come si fa al tavolino di un
bar all'aperto, si fa amicizia. La città diventa la tua compagna di viaggio. Ci si sente vivi mentre si
guarda la città. Una casa con tutti i plus dell'albergo, in un proprio spazio».
Gli appassionati d'arte trovano il luogo ideale al B&B Porta Garibaldi a Milano. In ogni ambiente ci
sono oggetti di design, mosaici e foto artistiche e tutto è in vendita. Inoltre per i pittori e per gli sculturi,
la proprietaria, Alessandra Maggioli, dà la possibilità di vendere le proprie creazioni e farsi conoscere.
Stessa filosofia per il Bad di Catania, dove si possono acquistare creazioni di accessori e
abbigliamento fatti a mano. Le camere sono l'insieme di psichedeliche carte da parati, chicche del
700 siciliano, pezzi di arredamento vintage e opere di giovani artisti. Alle pareti, una mostra
fotografica di giovani artiste. Il claim della struttura? "BAD. Perché non si vive solo per dormire".
Infine, se si vuole provare un'esperienza insolita anche per mangiare, a Bologna hanno aperto Aire
Cafe, il primo e unico ristorante su un autobus (gli altri sono su tram). 24 posti seduti, distribuiti con 6
tavoli da 4 persone. Si cena con vista panoramica sulla città felsinea in notturna Due i menù.
Seduzione locale e voglia di vegetale, con prodotti stagionali a chilometro zero.
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