Come condurre un esperimento scientifico
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Come condurre un esperimento scientifico
© Pearson Italia S.p.A. 1/2 scheda di metodo C Come condurre un esperimento scientifico Un esperimento scientifico è un procedimento studiato per controllare una previsione. Alcuni tipi di esperimenti sono piuttosto semplici da progettare, altri possono richiedere una più sviluppata capacità di risolvere problemi. Porsi una domanda e riconoscere un problema Un giardiniere ha raccolto i semi delle sue piante preferite alla fine dell’estate, li ha conservati al chiuso durante l’inverno e poi, la primavera seguente, li ha seminati. Nessuno dei semi, però, è germinato, a differenza di quelli che erano rimasti all’aperto, da cui sono nate nuove piantine. Il giardiniere allora si domanda: perché i semi che ho raccolto e conservato non sono germinati? Un esperimento può incominciare quando vi ponete una specifica domanda o se cercate di risolvere un problema particolare. Qualche volta la domanda di partenza porta direttamente all’esperimento; spesso però i ricercatori devono riesaminare il problema prima di progettare un test appropriato. La domanda sui semi che si pone il giardiniere, per esempio, è un po’ troppo ampia per essere sottoposta a verifica, perché le risposte possibili sono troppe. Per circoscrivere il problema, il giardiniere potrebbe porsi una delle seguenti domande: i semi che ho raccolto erano diversi da quelli che ho lasciato all’aperto? forse il terreno era di scarsa qualità o la luce e l’acqua erano insufficienti? forse i semi si sono in qualche modo danneggiati perché li ho conservati al chiuso? Formulare un’ipotesi In campo scientifico, per trovare una risposta a una domanda riferita a un fenomeno occorre elaborare un’ipotesi, cioè una spiegazione possibile. L’ipotesi può essere il frutto di lunghi ragionamenti e indagini, oppure di un’intuizione improvvisa. Non è importante il modo in cui si giunge a formularla; per essere valida, però, un’ipotesi deve esprimere previsioni scientifiche suscettibili di controllo sperimentale. Il giardiniere può decidere di concentrarsi sul fatto che i semi non germinati sono stati conservati al caldo dentro casa. Da questa considerazione può derivare la seguente ipotesi: i semi hanno bisogno di trascorrere un certo tempo a bassa temperatura per poter germinare Il passaggio successivo è la formulazione di una previsione scientifica basata su questa ipotesi, per esempio: se i semi vengono conservati al chiuso in ambiente freddo, potranno germinare come i semi lasciati fuori durante l’inverno Notate che in questo caso la previsione scientifica suggerisce direttamente l’idea per un esperimento. Progettare un esperimento Un esperimento ben progettato può confermare una previsione scientifica in modo attendibile, escludendo altre possibili spiegazioni. Pianificando la procedura sperimentale da seguire, gli scienziati rivolgono un’attenzione particolare ai fattori che devono essere controllati. Il giardiniere, nel nostro esempio, ha deciso di studiare tre gruppi di semi: 1. un gruppo lasciato all’aperto durante l’inverno; 2. un secondo gruppo conservato al chiuso e a temperatura ambiente; 3. un terzo gruppo conservato al chiuso, ma al freddo. Controllare le variabili Quando progettano un esperimento, i ricercatori identificano le variabili in gioco, vale a dire i fattori che possono cambiare. Alcune variabili comuni sono la massa, il volume, il tempo, la temperatura, l’illuminazione e la presenza o assenza di particolari sostanze. Svolgendo un esperimento, avrete a che fare con tre tipi di variabili. Il fattore che gli scienziati modificano intenzionalmente viene indicato come variabile manipolata (o anche come variabile indipendente). Il fattore che potrebbe cambiare perché influenzato dalla variabile modificata è detto variabile dipendente ed è quello che interessa specificatamente gli studiosi. I fattori che gli scienziati mantengono intenzionalmente costanti sono indicati come variabili controllate. Grazie alle variabili controllate, i ricercatori possono stabilire se i cambiamenti che interessano le variabili dipendenti sono dovuti esclusivamente ai cambiamenti delle variabili manipolate. 2/2 condurre un esperimento scientifico Per il giardiniere del nostro esempio, la variabile manipolata è la temperatura del luogo in cui i semi vengono conservati; la variabile dipendente è la germinazione dei semi (che può avvenire oppure no); le variabili che devono essere controllate (perché non influenzino in alcun modo l’esperimento) sono l’umidità dell’ambiente in cui i semi vengono conservati, il modo in cui si effettua la semina, la quantità di acqua usata per innaffiare e il tipo di suolo usato. Elaborare definizioni operative In un esperimento è spesso necessario definire esplicitamente una o più variabili in modo che ogni ricercatore possa misurarle o controllarle con cura applicando sempre le stesse condizioni. Una definizione operativa descrive il modo in cui una particolare variabile deve essere misurata o come deve essere definito un termine (per “operativo” si intende “che descrive come operare o agire”). Il giardiniere, per esempio, deve stabilire con precisione che cosa intende per “conservare al freddo” i semi. Dato che le temperature invernali spesso scendono sotto il punto di congelamento, potrebbe decidere che “al freddo” significa tenere i semi nel congelatore. Interpretare i dati Le osservazioni e le misurazioni condotte durante un esperimento rappresentano i dati che, di solito, gli scienziati raccolgono e ordinano accuratamente. Quando un esperimento è concluso, il ricercatore analizza i dati in cerca di schemi o tendenze, spesso svolgendo calcoli matematici o realizzando grafici per verificare se i risultati ottenuti convalidano l’ipotesi di partenza. Dopo aver interrato i semi in primavera, il giardiniere potrebbe contare i semi germinati ottenendo questi risultati: nessuno dei semi conservati a temperatura ambiente è germinato; l’80% dei semi conservati nel congelatore è germinato e l’85% dei semi lasciati all’aperto durante l’inverno è germinato. La tendenza rilevata è chiara e la previsione scientifica da cui è partito il giardiniere si è rivelata corretta. Per assicurarsi che l’esito di un esperimento sia valido, gli scienziati riesaminano attentamente i risultati ottenuti in cerca di possibili fonti di errori. In questo caso per errore si intende ogni differenza tra i risultati osservati e i valori reali. Un errore sperimentale può derivare da una distrazione umana o da difetti della strumentazione usata. È anche possibile compiere errori se il campione di oggetti studiato non rappresenta adeguatamente l’intero gruppo (nel nostro esempio, i dati potrebbero non rispecchiare il reale modello di germinazione se alcuni dei semi usati dal giardiniere fossero stati trattati con erbicidi). Trarre conclusioni Se i dati raccolti sono validi, i ricercatori possono formulare una relazione conclusiva che sintetizzi i risultati ottenuti. Questa relazione, che rappresenta la conclusione dell’esperimento, indica se i dati convalidano o confutano l’ipotesi. La conclusione del giardiniere è stata la seguente: alcuni semi devono riposare per un certo periodo a bassa temperatura per germinare poi in primavera Una conclusione è considerata valida se rappresenta un’interpretazione logica dei dati raccolti. La continuazione dell’esperimento Al termine di un esperimento, i ricercatori possono decidere di ripetere lo stesso esperimento per verificarne i risultati, oppure possono condividere i risultati ottenuti, per esempio pubblicandoli su una rivista scientifica, in modo che altri scienziati valutino i procedimenti seguiti o decidano di ripetere l’esperimento. Le conclusioni dell’esperimento, inoltre, possono essere confrontate con i risultati ottenuti da altri scienziati. In questo modo è facile che emergano nuove domande e idee per nuovi esperimenti. Nel caso qui esaminato, per esempio, ci si può chiedere: le spore dei funghi sono influenzate dalla temperatura come i semi delle piante? L’analisi di altri dati ottenuti studiando i semi potrebbe rivelare che altre piante nelle zone temperate richiedono un periodo di riposo al freddo per poter germinare. Da questi modelli di sviluppo i biologi possono dedurre che i semi germinano di rado prima dell’inverno in modo da accrescere la probabilità di generare nuove piante in grado di sopravvivere. Che cos’è un gruppo di controllo? Leggendo la descrizione di molti esperimenti, potreste incontrare i termini gruppo di controllo e gruppo sperimentale. Per tutti i gruppi sottoposti all’esperimento le variabili controllate sono esattamente uguali, mentre le variabili manipolate sono diverse. Nel gruppo sperimentale, la variabile manipolata viene modificata in base alle intenzioni del ricercatore. Il gruppo di controllo serve come standard di confronto e può essere formato da oggetti le cui variabili non sono modificate in alcun modo, o da oggetti che sono stati trattati come accadrebbe normalmente. Nell’esempio del giardiniere, i semi lasciati all’aperto rappresentano il gruppo di controllo, perché mettono in evidenza ciò che accade in condizioni naturali. © Pearson Italia S.p.A. scheda C | Come