`la vita fugge,et non s`arresta una hora`

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`la vita fugge,et non s`arresta una hora`
‘LA VITA FUGGE,ET NON
S’ARRESTA UNA HORA’
• La vita fugge, et non s’arresta una hora,
Et la morte vien dietro a gran giornate,
Et le cose presenti et le passate
Mi dànno guerra,et le future anchore;
E ‘l rimembrare et l’aspettar m’accora,
Or quinci or quindi,sì che ‘n veritate,
Se non ch’ì ò di me stesso pietate,
Ì sarei già di questi pensier’fòra.
Tornami avanti, s’alcun dolce mai
Ebbe ‘l cor tristo; et poi da l’altra parte
veggio al mio navigar turbati i vènti;
Veggio fortuna in porto, et stanco omai
Il mio nocchier,et rotte arbore et sarte,
E i lumi bei che mirar soglio, spenti.
• PARAFRASI:
La vita scorre via veloce e non si ferma un
attimo, e la morte viene dietro a grandi passi, e
le cose presenti e passate mi tormentano e così
anche quelle future.
E sia il ricordare che l’attendere mi angosciano in
un modo o nell’altro,così che in verità, se non
fosse che ho pietà di me stesso,mi sarei già
sottratto a questi tormenti. (avrei già messo fine
a questa vita)
Mi tornano alla memoria i momenti di dolcezza,
se il mio cuore infelice ne ebbe mai, e poi
guardando al futuro vedo venti contrari al mio
navigare (andare avanti).
Nell’ultimo periodo della mia vita,vedo la
tempesta, la mia mente ormai stanca, gli alberi e
gli insiemi di corde spezzate e gli occhi belli (di
LAURA) privi di luci che ero abituato ad
ammirare.
• ANALISI DEL TESTO:
SONETTO:2 terzine,2 quartine
VERSI: endecasillabi
RIME: ABBA; ABBA; CDE; CDE
Il poeta in questo sonetto come possiamo notare, fa delle
riflessioni sul tempo che passa velocemente e sulla morte che
si avvicina. Inoltre fa riferimento alla sua vita, segnata da
tormenti continui, causati dall’amore non ricambiato da Laura,
sul suo destino e sulla breve durata della vita. In questo
sonetto appare la tristezza e lo sgomento per il trascorrere
veloce della vita e il presentimento della vicina morte
affannano l’animo di Petrarca.
Troviamo dei riferimenti sulla morte di Laura
nell’ultimo verso e l’incapacità che ha il poeta di
trarre conforto dalla religione.
Nei primi cinque versi troviamo numerosi ‘et’
che esalta a chi legge un senso di affanno, di
pesantezza, di tormento interiore, grazie a
questa ripetizione della congiunzione.
Nei versi 3-4 troviamo una figura retorica,
l’enjambement.