26 - Violazione di marchi e design sulla Rete

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26 - Violazione di marchi e design sulla Rete
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE IN INTERNET
26 - Violazione di marchi e design sulla Rete
di Marilena Garis, Consulente in P.I.
Sezione marchi e design PRAXI Intellectual Property Spa
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La rivoluzione informatica sta trasformando
concetti, principi ed istituti degli ordinamenti
giuridici contemporanei, portando all’attenzione dei titolari di privative industriali fattispecie
del tutto nuove.
Nella dimensione digitale del mondo economico, la progressiva diffusione di Internet -mondo
“reale” in cui si svolge la sponsorizzazione e la
vendita di prodotti e servizi- ha comportato l’aumento esponenziale di nuove fattispecie di contraffazione che riguardano, in particolare, l’abusivo utilizzo dei marchi e dei design, in ragione
del quale è possibile parlare di nuove pratiche
confusorie sulla rete.
Nel corso della sorveglianza della rete (web
watch), ci siamo confrontati con una fattispecie
singolare, in cui due marchi del lusso apparivano accostati del tutto arbitrariamente e senza alcuna autorizzazione dei rispettivi legittimi
titolari, ad identificare un nuovo modello di design (le cui componenti erano pedissequamente
copiate da precedenti design dei titolari stessi)
progettato da un sedicente designer. Le immagini ed i contenuti in parola venivano distribuiti
con licenza Creative Commons.
Nel caso di specie, la licenza Creative Commons autorizzava, sotto certe condizioni, la distribuzione e, con essa, la diffusione di informazioni del tutto confusorie e fuorvianti per
l’utenza, posta la “liquidità” della Rete dove la
circolazione delle informazioni è pressoché fuori controllo.
Palesemente, l’utilizzo dei celebri marchi e design risultava in evidente contraffazione, atto a
sfruttare la rinomanza delle privative anteriori
per dare evidenza ad una “creazione” del sedicente designer, in alcun modo autorizzato dai
titolari dei marchi e design.
Peraltro, la situazione risultava aggravata dal
fatto che, in Internet, erano reperibili ulteriori
rimandi, il cui riverbero in rete poteva facilmente indurre l’utenza a ritenere che il nuovo design
fosse un nuovo modello nato, ad esempio, da una
joint venture delle due celebri società. Si delineavano pertanto profili confusori particolarmente
rilevanti, ponendo mente allo standing di lusso
dei marchi e dei prodotti di lusso in parola.
In merito all’oggetto di design, il designer proponeva una creazione “fantasiosa” che – agganciandosi alla rinomanza dei brand anteriori – poteva garantirgli un indebito vantaggio con contestuale nocumento alla rinomanza.
Aspetto non secondario (l’altra “faccia della
medaglia”) era poi rappresentato dall’oggettivo timore che la “creazione” del contraffattore
potesse limitare l’ambito di realizzazione futura di possibili creazioni di design dei legittimi
titolari.
Una volta rilevata la presenza del sito e, soprattutto, l’indubbia violazione delle privative di
proprietà industriale – marchi, design, diritto
d’autore - individuiamo il contraffattore ed intimiamo urgente e circostanziato riscontro sia
tramite la maschera che appare sul sito (tramite un pulsante REPORT, si possono segnalare
irregolarità di vario genere, tra cui, le violazioni
in materia di proprietà intellettuale) sia tramite
diffida che notifichiamo – in modo congiunto sia all’autore dell’illecito sia all’Internet Service Provider, affinché anche quest’ultimo ne sia a
conoscenza e sia tenuto ad adoperarsi per porre
fine all’illecito.
Grazie a detta azione congiunta, otteniamo
la rimozione dei contenuti e delle immagini in
contraffazione; conformemente alla nostra intimazione, il designer si adopera ad individuare e contattare i siti ove si riverbera l’oggetto
della violazione e a chiederne l’immediata rimozione.
Dall’analisi in parola, emerge con evidenza
l’importanza di una linea d’azione strategica per
contrastare la contraffazione sul web ed intervenire in modo efficiente, a limitare i rilavanti
danni di immagine e di ordine economico che
potrebbero derivarne.
In linea generale, di fronte ad una mole considerevole di nuove fattispecie di potenziali violazioni sulla rete, occorre individuare gli strumenti giuridici per contrastarle.
Fondamentale al riguardo risulta l’oculata negoziazione dei contratti con i distributori, i licenziatari e, in generale, con qualsivoglia partner commerciale. Altrettanto importante risulta l’attivazione di un servizio di sorveglianza
della Rete con filtri mirati per l’individuazione
degli abusi. Una volta che detti abusi sono stati identificati, occorre porre in essere strategie
di tutela mirate che vanno dalla segnalazione
ai motori di ricerca, titolari dei siti in contraffazione e Internet Service Providers, a diffide
mirate avverso i contraffattori, adeguatamente
supportate dalla documentazione tecnica delle
situazioni in atto.