ncome Nascondere - Spazio Giovani onlus

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n
come Nascondere
Gli adolescenti nascondono parti di sé e della propria
vita agli adulti.
Questo fenomeno può assumere intensità diverse.
Normalmente un ragazzo della tua età non condivide
tutto con gli adulti, come forse faceva da bambino. Ora
nasce uno spazio segreto, fisico e psicologico a cui, soprattutto i genitori, non devono avere accesso.
Compaiono barriere architettoniche e cartelli di minaccia (pensati appositamente per i genitori) all’ingresso
delle camere da letto, i bagni vengono chiusi a chiave…
I luoghi casalinghi ad uso “esclusivo” dei ragazzi si trasformano in percorsi accidentati, savane ricche di liane
di vestiti, scarpe e calze lanciate in giro: i genitori non
capiscono, ma questo comportamento equivale al “marcare il territorio”! Il messaggio è: “Questo spazio lo abito io, qui decido io”.
Gli spazi privati sono anche spazi di pensiero e di comunicazione come i diari privati, i blog, msn (ognuno
blindato da chiavi, lucchetti o stringhe di password).
Solo i coetanei, gli “eletti”, possono accedere a questo
mondo.
Talvolta i misteri raggiungono livelli eccessivi che non
aiutano a crescere, ma bloccano addirittura un sano
sviluppo. Si tratta di quelle situazioni in cui gli adolescenti celano non solo oggetti, piccole trasgressioni o
esperienze private, ma addirittura nascondono la loro
vera personalità. Ne sono un esempio gli studenti che
fingono per mesi di andare a scuola e non lo fanno, coKE KASINO!
blindato
superdifeso.
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loro che mostrano ai genitori e al mondo voti positivi o
altri successi da cui invece sono distanti, i ragazzi che
intraprendono una vera e propria “doppia vita”.
Questi adolescenti preferiscono negare se stessi per non
deludere gli adulti mettendoli di fronte al fatto che i loro
ex-bambini sono cresciuti e sono diversi da ciò che i genitori si immaginavano. Si dice che questi adolescenti crescano mostrando un “falso sé”. Inizialmente tale scelta
rende le cose più semplici, poi crea problemi seri.
Ti senti libero di esprimere te stesso
pienamente con i tuoi adulti (se lo vuoi)?
Perché?
Ogni adulto possiede uno spazio privato in cui nascondere e custodire piccoli segreti che lo riguardano. Alcuni di questi vengono condivisi con persone intime,
altri restano assolutamente “off-limits”. Ugualmente un
adolescente impara a fare una differenza tra ciò che può
essere comunicato o svelato ad un adulto e ciò che costituisce materiale prezioso da distribuire a piccole dosi.
Qual è il senso del “nascondere” in adolescenza? Mantenere il controllo di sé e del proprio cambiamento, avere l’esclusività delle proprie scelte, far comprendere il
valore del “dare il permesso” a qualcuno di accedere ai
propri spazi privati.
Talvolta però i ragazzi “nascondono” perché sono costretti. Alcuni adulti non sono in grado di accogliere i
ragazzi nella loro completezza: non riescono a capirli,
né ad autorizzarli ad essere ciò che sono, perdendo così
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Silvia Arborini
un importante contatto con loro e l’occasione di esserci
concretamente al momento del bisogno. Di conseguenza gli adolescenti, consapevoli che sarebbero battaglie
inutili e logoranti, “cedono le armi” e decidono, soffrendone, di nascondere nell’ombra una parte di sé. Questa
è una decisione difficile e dolorosa.
logoranti
che impongono uno
sforzo ininterrotto,
eccessivo, dannoso.
memore
che custodisce ricordi.
Ti sei mai sentito solo nelle tue scelte?
Hai mai provato a rivolgerti a qualcuno?
A chi?
Cosa aspettarsi dagli adulti?
Una della prime cose che un adulto percepisce è il sentirsi escluso e allontanato dal mondo dell’adolescente!
Inutile negare che la maggior parte ci resta un po’ male,
poi gli adulti capiscono che si tratta di un fatto naturale
e inevitabile. Come sempre qualche genitore fatica di
più, memore di quando il figlio piccolo aveva con lui un
legame molto intimo: “Come fossero amici”!
Ciò nonostante, dopo alcuni tentativi di riportare le
cose allo stato precedente, appare chiaro a tutti come
questo non sia un tipo di relazione genitore-figlio che
può durare a lungo! Perché? Gli amici non devono dare
regole (come i genitori) e sono “alla pari” con gli altri
coetanei (mentre mamma e papà hanno qualche anno
ed esperienze di vita in più)!
Alla fine ogni adulto capisce che dietro ai segreti degli
adolescenti si cela un processo di crescita che bisogna
accettare, e non minor affetto verso di loro! Anche tu
KE KASINO!
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devi aiutarli a comprendere questo messaggio. Del resto quando un ragazzo compie piccole trasgressioni,
quando si butta in esperienze nuove, magari con scarsi
risultati, non ama doverne parlare subito con un adulto,
ma lo nasconde! Ciò non significa che tra genitori e figli
non ci possa essere un intimo e ottimo rapporto (è faticoso, ma possibile).
Sei d’accordo?
Hai anche tu dei segreti, nascosti agli
adulti?
Di che tipo?
Come comportarsi?
Tuo compito è aiutare gli adulti a non sentirsi delle
“ruote di scorta”. Certo potresti anche non farlo, ma
il primo a rimetterci saresti sempre tu! Il modo più efficace per tranquillizzarli è continuare a dare loro delle
confidenze. In questo modo, anche se non gli racconti
tutto, non se ne accorgeranno. Inoltre continueranno ad
essere per te una risorsa utile per avere un confronto.
Alla fine potrai anche dirgli che ci sono aspetti di te che
non vuoi condividere, non perché ci siano chissà quali
segreti, ma semplicemente perché non li riguardano. Se
i tuoi genitori accetteranno questo rimando, significa
che sono proprio in gamba! (Magari diglielo).
Nascondere però non deve diventare uno “stile di vita”,
altrimenti saresti costretto a vivere nell’inganno e nella
menzogna. Come ti ho detto prima, non devi farti problemi a mostrare ai tuoi adulti ciò che stai diventando,
non ti devi vergognare o temere di ferirli.
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Silvia Arborini
Se interpreti bene il tuo ruolo di “vero adolescente” aiuterai i tuoi genitori a migliorarsi. Non dimenticare che è
tutto nel tuo interesse. Anche se stai pensando che “di
loro non te ne frega niente” ricorda che alla fine ci devi
vivere e, comunque, restano i tuoi genitori per tutta la
vita. Meglio non farsi la guerra, ma costruire qualcosa
insieme!
Se il tuo, invece, è uno di quei casi di incomunicabilità genitori-figli, allora non puoi farcela da solo, devi
proprio chiedere aiuto. A chi? Insegnati, educatori, assistenti sociali, psicologi.
Un buon genitore può e deve esprimere il proprio punto di vista (dettato dalle sue esperienze di vita), ma deve
accettare il figlio che ha! Semmai può aiutarlo a raggiungere gli obiettivi che lui stesso si è prefissato.
in un bit
rinforzare la propria
identità, differenziarsi
dalla famiglia di origine
e dal mondo adulto,
esprimere capacità di
scelta, saper gestire
l’autonomia, le proprie
emozioni ed il mondo
interiore.
KE KASINO!
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