Il Papa benedice il progetto Carolina

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Il Papa benedice il progetto Carolina
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40 .Novara e provincia
STAMPA
.LA
VENERDÌ 1 LUGLIO 2016
SUICIDA A QUATTORDICI ANNI
L’iniziativa presentata in Vaticano
Il Papa benedice il progetto Carolina
Al processo
coinvolti
sei ragazzi
1 Nel processo sulla morte di
Carolina Picchio
sono coinvolti
sei ragazzi. Per i
cinque che oggi
hanno un’età
compresa tra 18
e 19 anni, il
tribunale dei
minorenni di
Torino ha approvato la messa
alla prova: i
giovani dovranno quindi seguire un programma di recupero
da 15 a 27 mesi
che verrà definito in maniera
dettagliata il
prossimo 12
ottobre. I ragazzi
erano accusati di
violenza sessuale
di gruppo, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e atti
persecutori con
l’aggravante
della morte della
vittima. L’unico
amico già maggiorenne ai
tempi del suicidio dell’adolescente, finito
sotto accusa per
stalking, ha
chiesto il patteggiamento: la
prossima udienza al tribunale di
Novara sarà il 18
luglio. Non ha
aperto bocca
davanti al giudice se non per
declinare le sue
generalità. Contro di lui si erano
costituiti parte
civile i genitori di
Carolina.
[F.M.]
A Milano il primo centro contro il cyberbullismo sarà dedicato alla giovane novarese
L’incontro
Il papà
di Carolina
Paolo Picchio
con papa
Francesco
ieri
a Roma
Picchio
ha stretto
la mano
al pontefice
e gli ha consegnato
una foto
della figlia
Parla il responsabile del reparto
“Il disagio cresce on line
Ma usare bene la Rete
è la prima arma di difesa”
Insieme
Paolo
Picchio
con Luca
Bernardo,
il direttore
del dipartimento
materno
infantile
del Fatebenefratelli
Sacco
FILIPPO MASSARA
NOVARA
L’invito era arrivato dal Vaticano: Paolo Picchio ha potuto
incontrare Papa Francesco
per chiedere la benedizione del
progetto che sarà intitolato a
sua figlia. Il 10 ottobre aprirà a
Milano il primo centro nazionale contro il cyberbullismo e
le attività illegali in rete. Con il
padre di Carolina, morta suicida nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013, c’era Luca Bernardo, direttore del dipartimento
materno-infantile al Fatebenefratelli-Sacco: toccherà a lui
gestire la nuova struttura specialistica.
«Parlare con il Papa è stata
un’emozione unica - racconta
Picchio -. In un certo senso la
lotta al bullismo in rete è partita da Oleggio, ha raggiunto
la politica e ora anche la Chiesa. In realtà il santo padre è
sempre stato sensibile sul tema della consapevolezza in
rete». Picchio ha stretto la
mano al pontefice e gli ha
consegnato una foto della figlia da benedire.
Aspetta ora una svolta, che
deve arrivare dal Parlamento
con l’approvazione del disegno
di legge sul tema. L’ha presentato Elena Ferrara, senatrice
Pd di Oleggio e docente di Carolina alle scuole medie. «Bisogna fare in fretta - insiste - perché il fenomeno è sempre più
radicato, anche se molto spesso le famiglie non sospettano
Psicologi, psicoterapeuti,
esperti di informatica e raccolta dati: una equipe di specialisti lavorerà nel primo
centro nazionale contro il cyberbullismo e le attività illegali in rete. La struttura di
Milano, intitolata a Carolina
Picchio, sarà anche la prima
in Europa.
Forza di reagire
nulla. Informazione, educazione e prevenzione sono le parole chiave per combatterlo».
Anche il pontefice, più di una
volta, ha fatto riferimento ai
pericoli nascosti nel web: «Internet è un dono di Dio in grado di offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà
tra tutti. Ma se da un lato la rete con nuovi servizi e strumenti tecnologici dovrebbe semplificare e migliorare la qualità
della vita, talvolta distoglie
l’attenzione da quello che è veramente importante».
La felicità non è un’app
E ancora, rivolgendosi ai giovani durante la messa del Giubileo: «La vostra felicità non ha
prezzo e non si commercia.
Non è un’app che si scarica sul
telefonino e nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore».
Ferrara si dice felicissima
per la benedizione del Papa.
«Mi auguro - osserva – che sia
la spinta giusta per concludere
l’iter di legge in calendario a luglio alla Camera. Anche l’idea
di aprire un centro specialistico va in questa direzione: si dà
sostegno alle vittime e si cerca
di recuperare i responsabili
con un percorso rieducativo.
L’utilizzo violento della rete è
un comportamento diffuso.
Non si può aspettare ad agire».
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Ospiterà ogni anno 2-3 mila
adolescenti finiti nel mirino
di aggressori in rete che non
danno tregua alla propria
vittima. «La tragedia di Carolina ha dato nuovo impulso
nel contrasto al bullismo virtuale - analizza Luca Bernardo, il direttore del dipartimento materno-infantile
Asst Fatebenefratelli Sacco a
cui è affidata la gestione del
nuovo centro -. Suo padre è
una persona splendida, che
ha avuto la forza di reagire e
promuovere soluzioni concrete. Il fenomeno degli insulti, delle minacce e di tutti
gli altri comportamenti da
scoraggiare in rete è ancora
sottostimato».
Al Fatebenefratelli è già
attivo un centro dedicato al
bullismo e al disagio adolescenziale: dal 2008 sono
1.030 i nuovi casi annui, di cui
Gli ex direttore e presidente delle case popolari contestano la revisione di Deloitte
“Calcoli sbagliati: l’Atc non ha buchi milionari”
CLAUDIO BRESSANI
NOVARA
«Non c’è alcun buco di 26 milioni nei conti di Atc Piemonte nord e non ci sono stati bilanci “aggiustati” o “arrangiati”, ma solo l’applicazione
delle regole di contabilità finanziaria all’epoca in vigore».
L’ex presidente di Atc Novara-Vco, Carlo Sansottera, e
l’ex direttore generale, Paolo
Scarpello, rispondono così alle rivelazioni sugli esiti della
verifica contabile straordinaria al 31 dicembre 2014 che la
Regione ha affidato alla società Deloitte. E anche a chi,
come il consigliere regionale
Diego Sozzani, ha voluto darne una certa lettura, aprendo
la caccia ai responsabili. «Noi
abbiamo lavorato sempre
nell’interesse dell’ente - osserva Sansottera - facendo quel
che si poteva. Siamo anzi andati anche oltre, inimicandoci i
Comuni. I nostri bilanci sono
stati sempre approvati dai consiglieri di amministrazione, dai
revisori e dalla Regione. Per dire che il sistema è in crisi non
c’era bisogno di Deloitte: lo ripeto da sei anni. Nel 2013 in un
convegno abbiamo dimostrato,
numeri alla mano, che si andava verso il collasso. Ad oggi non
è cambiato nulla».
Paolo Scarpello, che ha lavorato ad Atc Novara-Vco per 23
anni, i primi 15 come dirigente
amministrativo e poi fino al novembre 2014 come direttore,
afferma: «Noi vogliamo rivendicare la nostra onestà e correttezza. Ci siamo sempre
comportati in modo da tutelare
l’Atc. Non basta dire: non ci sono profili penali. Aggiungo che
la Deloitte sarà bravissima nel
settore privato, ma quando si
cimenta con un ente pubblico
le cose sono un po’ diverse. Io
non sono mai stati contattato.
Avrei spiegato loro ad esempio
che, insieme ai residui attivi da
cancellare, dovevano considerare anche i passivi correlati».
«Canoni troppo bassi»
La Regione ha fatto eseguire una verifica contabile su Atc
Il nodo sono i 20,5 milioni di
crediti verso inquilini morosi
(di cui circa 13 solo di Atc Novara-Vco), che erano iscritti
nei residui attivi e che per Deloitte vanno considerati inesigibili. «Ma prima del 1° gennaio
2015 - osserva Sansottera - tecnicamente non era possibile
il 72% riconducibile ad aggressioni reali o su smartphone e
computer dei ragazzi. All’inizio la struttura curava solo le
vittime, ma da qualche tempo
ospita anche i responsabili dei
comportamenti per partecipare a programmi di recupero.
Il ministero dell’Istruzione,
dell’università e della ricerca
ha promesso di stanziare ogni
anno dai 120 ai 140 mila euro
per il funzionamento del nuovo
centro, che affiancherà quello
esistente. Sarà creata una vera e propria rete con altri
ospedali italiani e i centri territoriali di supporto avviati dagli
uffici scolastici regionali. Le
segnalazioni verranno anche
raccolte al telefono e su Internet: nei primi tre mesi del 2016
sono state conteggiate più di 2
mila chiamate.
«Tanto si è fatto, ma si può
migliorare se i numeri ricordano che il cyberbullismo è in aumento - conclude Bernardo -.
Aiutare a superare le difficoltà
significa pianificare percorsi
di recupero psicologico, ma
non solo. Il coinvolgimento degli informatici permette di diffondere la cultura della tecnologia. Saper utilizzare il proprio dispositivo è già una forma di prevenzione».
[F.M.]
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stralciarli e iscrivere un fondo
svalutazione crediti, come avviene nella contabilità civilistica». «Una possibilità - dice
Scarpello - è stata introdotta
solo nel 2012 per i crediti oltre i
6 mesi e superiori a 2.500 euro.
Noi l’abbiamo sfruttata e abbiamo cancellato alcuni residui
più vecchi, agendo prudenzialmente perché se si fanno riduzioni non oculate interviene la
Corte dei conti».
Resta la domanda di fondo:
se il sistema dell’edilizia popolare non si regge, è strutturalmente in passivo, come se ne
esce? L’assessore regionale
Augusto Ferrari ha invocato
un intervento straordinario
dello Stato come nel dopoguerra. «Non sono d’accordo dice Sansottera -. Significherebbe accollare i debiti alla fiscalità generale, ai cittadini. Il
problema sono i canoni troppo
bassi. Spetta alla Regione alzarli, allineandoli ad esempio
a quelli della Lombardia».
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