1) introduzione alla normativa
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1) introduzione alla normativa
HP 2 C2 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA’ HP 2: COMBURENTE1 Il regolamento 1357/20142 riconferma la procedura di valutazione, applicata anche in precedenza, attraverso l’esecuzione di prove di combustione. Il rifiuto che contiene una o più sostanze classificate con uno dei codici di classe e categoria di pericolo e uno dei codici di indicazione di pericolo figuranti nella tabella 23 è valutato rispetto alla caratteristica di pericolo HP 2, ove opportuno e proporzionato, in base ai metodi di prova. Se la presenza di una sostanza indica che il rifiuto è comburente, esso è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 2. I rifiuti sono classificati comburenti in base ai risultati delle prove eseguite sul rifiuto , descritte nel regolamento 440/20084, metodo A.17 “proprietà ossidanti (solidi)" e A.21 “proprietà comburenti (liquidi)” . C2.1 Definizione di comburente Il regolamento 1357/2014 definisce un rifiuto con la caratteristica di pericolo HP 2 "Comburente", come: Rifiuto capace, in genere per apporto di ossigeno, di provocare o favorire la combustione di altre materie. Per «gas comburente» s’intende un gas o una miscela di gas capace, in genere per apporto di ossigeno, di provocare o favorire più dell’aria la combustione di altre materie. Per “liquido comburente” s’intende una sostanza o miscela liquida che, pur non essendo di per sé necessariamente combustibile, può — generalmente cedendo ossigeno — causare o favorire la combustione di altre materie. 1 Raccolta di schede sulle caratteristiche di pericolosità HP dei rifiuti, in Appendice C a “La nuova classificazione dei rifiuti pericolosi” a cura di W. Formenton (scaricabile da www.ecochemgroup.it), tratte e adattate alla normativa italiana da: Draft waste classification, Guidance on the classification of waste (1st edition 2015) Technical Guidance WM3. (ww.environment-agency.gov.uk). 2 Regolamento (UE) N. 1357/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 che sostituisce l’allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive. (GUUE L 365/89 del 19/12/2014) 3 del regolamento 1357/2014 4 Regolamento (CE) n. 440/2008 della Commissione. del 30 maggio 2008, che istituisce dei metodi di prova ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) (GUCE L 122 del 31/5/2008. Modificato da: regolamento 761/2009 (GUUE L 220 del 24/8/2009), regolamento 1152/2010 (GUUE L 324 del 9/12/2010), regolamento 640/2012 (GUUE L 193 del 20/7/2012, regolamento 260/2014 (GUUE L 81 del 19/3/2014) regolamento 900/2014 (GUUE L247 del 21/8/2014) e rettificato il 16/1/2014 (GUUE L 11 del 16/1/2014. 1 Per “solido comburente” s’intende una sostanza o miscela solida che, pur non essendo di per sé necessariamente combustibile, può — generalmente cedendo ossigeno — causare o favorire la combustione di altre materie. C2.2 Classificazione C.2.2.1 Classificazione CLP5 L’allegato VI del CLP, tab. 1.1 suddivide le sostanze comburenti in tre classi: gas comburenti, comprende solo la categoria 1: (Ox. gas 1 H 270): un gas capace, in genere per apporto di ossigeno, di provocare o favorire più dell’aria la combustione di altre materie. La classe non è particolarmente rilevante ai fini della classificazione dei rifiuti poiché i rifiuti gassosi sono esclusivamente quelli contenuti in bombole destinate allo smaltimento. I gas liberi destinati all’abbandono costituiscono emissioni in atmosfera e non sono considerati rifiuti, come espressamente riportato all’art. 185 del TUA (Testo Unico Ambientale, D. Lgs. 152/2006 s.m.i.), modificato dall’art. 13 del D. Lgs. 205/20106 punto a). Le direttive e i regolamenti europei sulla gestione dei rifiuti hanno da sempre escluso, dal loro campo di applicazione, le emissioni gassose costituite da effluenti gassosi emessi in atmosfera, poiché questi prodotti sono disciplinati da disposizioni specifiche in materia di tutela dell’atmosfera (parte V TUA). Liquidi comburenti, sono suddivisi in tre categorie: Categoria Codice della classe e categoria di pericolo 1 Ox. Liq. 1 2 Ox. Liq. 2 3 Ox.Liq.3 Criteri Indicazione di pericolo Ogni sostanza o miscela che, in una prova in miscela 1:1 (in massa) con la cellulosa, si accende spontaneamente o ha un tempo medio di aumento di pressione inferiore a quello di una miscela 1:1 (in massa) di acido perclorico al 50 % e cellulosa. Ogni sostanza o miscela che, in una prova in miscela 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha un tempo medio di aumento di pressione inferiore o uguale a quello di una miscela 1:1 (in massa) di clorato di sodio in soluzione acquosa al 40 % e cellulosa e non corrisponde ai criteri di classificazione nella categoria 1. H271 Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente H 272 Può aggravare un incendio: comburente Ogni sostanza o miscela che, in una prova in miscela 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha un tempo medio d’aumento di pressione inferiore o uguale a quello di una miscela 1:1 (in massa) di 5 Regolamento (CE) N. 1272/2008 del parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 (GUCE L 353 del 31/12/2008) s.m.i., in particolare gli ATP (Adeguamenti al progresso tecnico). 6 Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive (SO n. 269 alla GU 10/12/2010,n. 288). 2 acido nitrico in soluzione acquosa al 65 % e cellulosa e non corrisponde ai criteri di classificazione nelle categorie 1 e 2. Si applica solo ai liquidi che contengono ossigeno o alogeni. Un elenco non esaustivo di sostanze in soluzione che possono rendere un rifiuto HP 2 sono: soluzioni sature di Nitrato ferrico, Litio perclorato, Magnesio perclorato, acido perclorico 55%, Sodio nitrato 45%. Solidi comburenti, sono suddivisi in tre categorie Categoria Codice della classe e categoria di pericolo 1 Ox. Sol. 1 2 Ox. Sol. 2 3 Ox. Sol.3 Criteri Indicazione di pericolo Ogni sostanza o miscela che, in una prova in miscela 4:1 o 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha una durata media di combustione inferiore a quella di una miscela 3:2 (in massa) di bromato di potassio e cellulosa. Ogni sostanza o miscela che, in una prova in miscela 4:1 o 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha una durata media di combustione uguale o inferiore a quella di una miscela 2:3 (in massa) di bromato di potassio e cellulosa, e non corrisponde ai criteri di classificazione nella categoria 1. Ogni sostanza o miscela che, in una prova in miscela 4:1 o 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha una durata media di combustione uguale o inferiore a quella di una miscela 3:7 (in massa) di bromato di potassio e cellulosa, e non corrisponde ai criteri di classificazione nelle categorie 1 e 2. H 271 H 272 Può provocare un incendio o un'esplosione: molto comburente Può aggravare un incendio: comburente Questa classe si applica solo ai solidi che contengono ossigeno, fluoro o cloro legati chimicamente soltanto al carbonio o all’idrogeno. Un elenco non esaustivo di sostanze solide che possono rendere un rifiuto HP 2 sono: Calcio nitrato anidro, Cromo triossido, Potassio nitrito, Potassio perclorato, Potassio permanganato, Sodio clorato, Sodio nitrito, Sodio nitrato, Stronzio nitrato anidro. Alcuni solidi comburenti presentano anche un pericolo di esplosione in certe condizioni (quando sono immagazzinati in grandi quantità). Determinati tipi di nitrato d’ammonio possono comportare un pericolo di esplosione in condizioni estreme; per valutare questo pericolo può essere utilizzata la resistenza alla detonazione7. Nelle Schede Di Sicurezza (SDS) sono riportate le opportune informazioni. 7 Regolamento (CE) 2003/2003, allegato III (GUCE L304/1 del 21/11/2003. 3 C2.2.2 Classificazione dei rifiuti Ai fini della classificazione dei rifiuti comburenti si prende in considerazione la presenza di sostanze classificate con i codici di classe e categoria di pericolo e codici di identificazione di pericolo della tabella 2 sottostante. Tab. 2 Codici di classe e categoria di pericolo Ox. Gas 1 Codici di indicazioni di pericolo H 270 Ox. Liq. 1 Ox. Liq. 1 Ox. Liq. 2, Ox. Liq. 3 Os. Sol. 2, Ox. Sol. 3 H 271 H 272 Indicazioni di pericolo Può provocare o aggravare un incendio; comburente Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente. Può aggravare un incendio; comburente C2.3 Concentrazioni limite Qualora uno specifico limite di concentrazione sia contenuto nell'allegato VI tabella 3.1 del CLP e la sostanza ossidante sia presente nel rifiuto di sotto tale limite, si presume che il rifiuto non sia pericoloso per HP 2. Ad esempio l'acido nitrico è elencato nel CLP come H 272: Ox. Liq. 3 ma con un limite specifico di concentrazione ≥ 65%. Se l'acido nitrico è presente in un rifiuto a concentrazione inferiore al 65% il rifiuto non sarà classificato HP 2. Se non è riportato un limite nella tabella 3.1 del CLP, Non vi è un limite generale di concentrazione applicabile alle sostanze contenute nei rifiuti che presentano il pericolo HP 2. Questo perché la capacità ossidante della sostanza dipende, tra gli altri criteri, da: la struttura chimica della sostanza; la percentuale di ossigeno disponibile per la reazione. La concentrazione limite, per la maggior parte delle sostanze classificate da queste indicazioni di pericolo, risulta indeterminata o è commercialmente tenuta riservata. La reattività e l’ossigeno libero non possono essere determinati dalla formula di struttura, e perciò non è possibile calcolare le concentrazioni limite. Nel caso di ossidanti inorganici è richiesto un test. I produttori primari generalmente degradano chimicamente in modo controllato gli ossidanti inorganici prima dello smaltimento. La maggior parte dei rifiuti ossidanti provengono dagli utilizzatori secondari, e, se non distrutti, tutti gli ossidanti inorganici sono considerati pericolosamente reattivi. In particolare perclorati e bromati possono reagire in modo esplosivo se miscelati con materiali combustibili (H 271). 4 C2.4 Schema del processo decisionale Il rifiuto contiene sostanze con codici di indicazioni di pericolo H 270, H 271, H 272 ? SI Nella tabella 3.1 del CLP sono contenuti limiti per le sostanze identificate con questi codici di indicazione di pericolo ? NO NO Ci sono sufficienti informazioni per dimostrare che il rifiuto non è comburente, come i risultati di prove ? SI SI NO Le concentrazione delle sostanze ossidanti superano i limiti ? SI NO NON PERICOLOSO HP 2 PERICOLOSO HP 2 C2.5 Metodi di prova Per le sostanze e le miscele i test da utilizzare sono quelli riportati nel manuale delle prove ADR 8 che si riferiscono specificatamente alla definizione delle categorie comburenti, secondo anche quanto indicato nella Guida dell’Agenzia chimica europea per l’applicazione dei criteri del regolamento CLP9. Nel manuale sono riportate, in sezioni separate, le prove di miscele contenenti: gas ossidanti (sezione 2.4); liquidi comburenti sezione (2.13); solidi ossidanti (sezione 2.14). Tuttavia per i rifiuti i metodi da applicare sono quelli riportati nel regolamento 440/2008: 8 9 http://www.unece.org/trans/danger/.../ ev5/.../ T- -AC10-11- ev5-EN.pdf http://echa.europa.eu/guidance-documents/guidance-on-clp?panel=application_clp_criteria 5 Caratteristica Pericolo HP 2 Fase Frase di rischio Test Gas H 270 Non esistono test UE. H 271 Regolamento 440/2008 Metodo A.21 Liquidi e materiali ossidanti non inclusi nelle classi sopra riportate Solido (non esplosivo ) H 272 Regolamento 440/2008 Metodo A.17 I materiali di scarto presentano una notevole variabilità nella composizione e il metodo di prova approvato non è applicabile a tutti i materiali ossidanti. In aggiunta, ci sono significativi rischi per la sicurezza nell’effettuazione del test sulle sostanze ossidanti. Per questi motivi, le prove di pericolosità HP 2 dovrebbe essere prese in considerazione solo in circostanze eccezionali, ad esempio se non si è riusciti a identificare correttamente i rifiuti come pericolosi o meno. C2.5.1 Metodo di prova A.17: Proprietà comburenti (solido) Il metodo di prova della pericolosità HP 2 per i rifiuti solidi è A.17 della Direttiva 92/69/CEE10 trasposto nel regolamento 440/2008, al quale rimanda il regolamento 1357/2014. Questo metodo non si applica ai liquidi e gas, esplosivi o sostanze altamente infiammabili, perossidi organici o ai combustibili solidi suscettibili di fondere nelle condizioni del test. Per i liquidi si applica il metodo A.21 del regolamento 440/2008. È utile avere informazioni preliminari sulle potenziali proprietà esplosive e tossiche della sostanza prima di effettuare la prova. Questa prova è irrilevante quando l'esame della formula di struttura stabilisce, oltre ogni ragionevole dubbio, che la sostanza o il preparato non è in grado di dare una reazione esotermica con un materiale combustibile. Principio del metodo Al fine di accertare se la prova debba essere condotta con precauzioni particolari, deve essere eseguito un test preliminare per stabilire se sussista un pericolo di combustione quando la sostanza reagisce vigorosamente. Se questo non è il caso, la sostanza o il preparato deve essere sottoposta a un test completo come riassunto di seguito. Il metodo comporta la completa combustione di una serie di miscele formate dalla sostanza di prova e cellulosa, come sostanza combustibile, in rapporto da 10% al 90% con incrementi del 10%. Ciascuna miscela della gamma è disposta in forma di pila e accesa a un’estremità. La velocità massima di combustione determinata è poi confrontata con la velocità massima di combustione della miscela di riferimento formata da cellulosa e da nitrato di bario al (di solito 60% di nitrato di bario). La sostanza è considerata comburente quando la velocità massima di combustione delle miscele analizzate è maggiore o uguale alla massima velocità di combustione della miscela di riferimento. Il metodo fornisce dettagli espliciti per la preparazione della miscela della sostanza in esame con nitrato di bario e cellulosa utilizzati come sostanze di riferimento. Il metodo illustra gli apparecchi 10 Sostituita dal regolamento 440/2008. 6 da impiegare, le modalità di esecuzione del test, i criteri di qualità, i calcoli e la valutazione dei risultati. Attenzione: Tale metodo è diverso da quello utilizzato per la definizione delle categorie per gli ossidanti solidi nel CLP che impiega come riferimento il bromato di potassio. C.2.5.2 Metodo di prova A.21: Proprietà comburenti (liquidi) È utile avere informazioni preliminari sulle potenziali proprietà esplosive e tossiche della sostanza prima di effettuare la prova. Questa prova è irrilevante quando l'esame della formula di struttura stabilisce, oltre ogni ragionevole dubbio, che la sostanza o il preparato non è in grado di dare una reazione esotermica con materiale combustibile Principio del metodo Il liquido da sottoporre a test è miscelato con cellulosa fibrosa in rapporto 1:1 in peso e introdotto in un recipiente a pressione. Se durante la miscelazione o il riempimento si verifica un’accensione spontanea non occorre proseguire il test. e non si verifica un’accensione spontanea il test va eseguito interamente. Dopo aver riscaldato la miscela in un recipiente a pressione si misura il tempo medio di aumento della pressione da 690 kPa a 2 070 kPa in autoclave, infine si confronta il risultato con il tempo medio di aumento della pressione rilevato per la miscela 1:1 della sostanza di riferimento con cellulosa. Come sostanza di riferimento si usa acido nitrico al 65%. Se la prova risulta negativa il rifiuto non è classificato HP2. Se la prova con riferimento ad acido nitrico 65% risulta positiva si effettua un’ulteriore prova utilizzando come sostanza di riferimento una soluzione al 40% di sodio clorato e cellulosa in miscela 1:1. Se il tempo medio di aumento della pressione è maggiore di quello della prova di riferimento il rifiuto è classificato HP 3. Altrimenti si effettua un’ulteriore prova usando come riferimento una soluzione al 50% di acido perclorico e cellulosa in rapporto 1:1. Se il tempo medio di aumento della pressione è maggiore di quello del riferimento il rifiuto è classificato HP 2. In caso contrario deve esser classificato HP 1. La prova precedente serve a escludere che un rifiuto sia da classificare come HP 2, in quanto il risultato positivo della prova classifica la sostanza nella categoria 3 delle proprietà comburenti secondo il CLP e nella classificazione dei rifiuti non è richiesta la specificazione della classe. C2.5.3 Gas comburenti Il regolamento 440/2008 non riporta alcun metodo di prova per i gas comburenti. Si deve comunque far presente che difficilmente i gas sono considerati rifiuti, a meno che non siano contenuti in bombole di scarto. Nei codici CER si indicano, infatti, i codici 16 05 04* (gas in contenitori a pressione (compresi gli halon) contenenti sostanze pericolose), voce a specchio. Quando invece si tratta di gas liberi che potrebbero diventare rifiuti per abbandono, essi sono emissioni in atmosfera che sono escluse dal campo di applicazione dei rifiuti. Nei pochi casi nei quali ci potrebbero essere dei dubbi, come nel caso di bombole di scarto a contenenti sostanze alle quali si assegna il codice di pericolo H 270, è possibile calcolare se il rifiuto debba essere classificato come HP 2. Il metodo di calcolo è fornito da ISO 10156.11 e ISO 11 BS EN ISO 10156:2010 Gases and gas mixtures-Determination of fire potential and oxidizing ability for the selection of cylinder valve outlets. In particolare: 4. Oxidizing power of gases and gas mixtures. 7 10156-212 e deve essere applicato secondo la sezione 2.4 della “European Chemicals Agency guidance”13 sull’applicazione del CLP . ISO 10156, come modificata, descrive un metodo di prova e un metodo di calcolo per la classificazione dei gas ossidanti. Il metodo di prova può essere utilizzato in tutti i casi, ma deve essere usato quando non può essere applicato il metodo di calcolo. Il metodo di calcolo si applica alle miscele di gas solo quando i coefficienti di equivalenza all’ossigeno Ci per tutti i componenti ossidanti e KK per tutti i componenti inerti sono disponibili. Questi sono elencati per una serie di gas in ISO 10156 e successive modifiche. Per le miscele di gas il metodo di calcolo descritto nella norma ISO 10156 modificata utilizza il criterio che una miscela di gas deve essere considerata come più ossidante dell'aria se il “Potere Ossidante” (OP) della miscela di gas è superiore a 0,235 (23,5%). OP è calcolato come segue: OP = ∑ ∑ ∑ Dove: Xi è la frazione molare del gas ossidante nel rifiuto, in % Ci è il coefficiente di equivalenza relativo all’ossigeno per il gas i-mo contenuto nel rifiuto Kk è il coefficiente di equivalenza del gas inerte k, relativo all’azoto Bk è la frazione molare del gas k nella miscela, in % Per miscele contenenti sia componenti infiammabili sia comburenti, metodi speciali di calcolo sono forniti da ISO 10156 come modificata. C2.5.4 Metodi alternativi Test simili sono utilizzati per la classificazione nel Regolamento ADR per il trasporto di merci pericolose. C2.5.5 Esclusione della pericolosità come comburente14 Per le sostanze o miscele organiche, la procedura di classificazione per i solidi comburenti non si applica, come specificato sopra, se: la sostanza o miscela non contiene ossigeno, fluoro o cloro, o la sostanza o miscela contiene ossigeno, fluoro o cloro e questi elementi sono chimicamente legati soltanto al carbonio o all’idrogeno. La procedura di classificazione per questa classe non si applica per le sostanze o miscele inorganiche che non contengono atomi di ossigeno o di alogeni. In caso di divergenza tra i risultati delle prove e l’esperienza acquisita nella manipolazione e nell’uso delle sostanze o miscele che ne dimostri le proprietà comburenti, i giudizi fondati sull’esperienza prevalgono sui risultati delle prove. 12 ISO 10156-2:2005 è stata integrata nella versione riveduta ISO 10156:2010. ISO 10156:2010 sostituisce EN 720-2:1996 and ISO 10156-2:2005. UNI EN ISO 10156-2: Bombole per gas - Gas e miscele di gas - Parte 2: Determinazione del potenziale ossidante dei gas e delle miscele di gas tossici e corrosivi (2005). 13 http://echa.europa.eu/documents/10162/13562/clp_en.pdf 14 CLP 2.14.4 8 C2.6 Classificazione ADR dei rifiuti comburenti HP2 I criteri di classificazione dei rifiuti UE liquidi e solidi,comburenti, coincidono con quelli della classe 5.1 per il trasporto ADR; mentre i gas HP 2 appartengono alla classe 2 dei gas comburenti (2O) in ADR. Si rammenta tuttavia che i gas liberi non sono rifiuti a meno che non siano contenuti in bombole abbandonate. L’assegnazione in ADR della divisione e del gruppo di compatibilità, oltre al numero ONU si effettua sulla base della tabella A dell’AD , nota la natura e composizione del rifiuto comburente. HP2 Ox. Gas 1 H 270 ADR classe 2 O Ox. Liq. 1 Ox. Sol. 1 Ox. Liq. 2;3 ADR 5.1 Ox. Sol. 2;3 Esempi: a) Rifiuti di Permanganato di potassio CER 160901* permanganati, ad esempio permanganato di potassio ADR: UN 1490 PERMANGANATO DI POTASSIO, 5., O2, II. b) Rifiuti di persolfato di potassio CER 160904* sostanze ossidanti non specificate altrimenti ADR: UN 1492 PERSOLFATO DI POTASSIO, 5.1, O2, III. c) Rifiuti di soluzioni di acqua ossigenata al 40% CER 160903* perossidi ad esempio perossido di idrogeno ADR: UN 2014 PEROSSIDO DI IDROGENO IN SOLUZIONE ACQUOSA contenente almeno 1l 20% ma al massimo il 60% di perossido di idrogeno ( stabilizzata se necessario), 5.1, OC1, II. d) Bombole di scarto contenenti Protossido di azoto CER 160504* Gas in contenitori a pressione (compresi gli halon) contenenti sostanze pericolose ADR: UN 1070 PROTOSSIDO DI AZOTO, 2, 2O. 9 10