FolKBUlleTTiNo - Ariano Folkfestival
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FolKBUlleTTiNo - Ariano Folkfestival
FOLKBULLETTINO Quotidiano a distribuzione gratuita dell’AFF Sabato 20 Agosto foto di Marco Scarpellino Un progetto di Cultura Brasil Sergio Hovaghimian e la Bossa Nova Il Caos dei Budzillus al Folkstage VALENTINA ALTERIO, STEFANIA ANNESE “L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza” è il film che oggi viene poiettato nello spazio Cinezone. A seguire l'incontro con Sergio Havaghimian, detto Sergio “Brasil”, cui abbiamo rivolto alcune domande. Quale rapporto hai con il Brasile e di cosa ti occupi? «Il mio rapporto con il Brasile è fondamentalmente legato alla MPB ed è piuttosto datato visto che risale niente meno che agli inizi degli anni '60 ed inizia con l'avvento nel mondo della MPB, della bossanova ed in particolare del suo “guru” Joao Gilberto. Rimasi letteralmente folgorato dalla sua maniera di suonare e cantare, una maniera completamente nuova e originalissima e che letteralmente sconvolse i canoni tradizionali fino ad allora seguiti, tanto che dal suo avvento la MPB non sarà più la stessa. Avendo avuto la possibilità di vivere in Brasile, ho conosciuto in profondità la realtà musicale, sociale e politica, che estremamente complesse e piene di contraddizioni tipiche di quei paesi. segue in terza > RAFFAELE DI PAOLA Preparatevi gente, recuperate le forze, curate gli acciacchi delle notti passate, rifocillatevi per bene perché credo che avremo una notte molto frenetica, con influenze punk e accelerazioni hard-core dove ci sarà da pogare fino allo sfinimento! Ma per capire meglio un genere musicale, un suono rozzo, graffiante e diretto come il punk, bisogna andare in dietro nel tempo e precisamente a metà degli anni settanta, quando il rock sembrava quasi orientato al soft. Il progrock, genere di Genesis, Like & Palmer e Yes, stava perdendo il suo fascino. Anche l’heavy metal con i suoi padri fondatori, Led Zeppelin, Black Sabbath e Deep Purple era in fase di declino e c’erano gruppi che proponevano brani di chitarra e voce come gli Eagles della West Coast. Forse in quegli anni una alternativa valida sembrava offrirla David Bowie, ma a lungo andare i suoi atteggiamenti ambigui e modi sdolcinati scoraggiarono i più virili e duri rockettari, soprattutto in America. segue in seconda > Influenze punk e hard-core per una frenetica notte Fenomenologia del caos o del caso VALENTINA ALTERIO è inutile cercare scuse per non venire alle serate dell'AFF ed è anche inutile pensare di non volere essere contagiati dal caos che ci sta invedendo. Il caos, che può essere spontaneo o indotto, si alimenta di suoni, di voci, di parole. Provo ad anagrammare la parola caos e viene fuori caso: il caos è caso, inteso come fortuna, e la fortuna è una possibilità da sfruttare e vivere, qualcosa che ti capita, che non ti aspettavi e che ti cambia, inevitabilmente. E il caos, allora, può essere una buona occasione da assaporare, per chiedersi dopo: come sono, adesso? Il caos può essere un vento forte, un brivido che ti fa la pelle d'oca, un sorriso o il sapore di una lacrima mentre sei davanti a tutti, può essere una canzone, da cantare in faccia a qualcuno, o un ballo sfrenato e disinibito. Proviamo a vedere che caos viene fuori dal palco, stasera. segue in seconda > All'AFF i Poutrelles Fever e i Che Sudaka dalla prima > Perchè io dico: se siete già stati contagiati dal caos e se sentite che dentro un piccolo friccicorio si spande dallo stomaco e sale fino alla punta delle dita, perchè non venire a sfogare questa energia al folkstage? Se pensate di essere stanchi e affaticati vi suggerirei di: bere molta acqua durante tutta la giornata, in modo da espellere tutte le tossine, prendere un moment, o similari, per far svanire quel cerchio alla testa che opprime e infine, da ultimo ma non meno importante, venire mangiati! Avete anche la minima idea di quello che troverete stasera sul palco? I Poutrelles Fever (nome che assolutamente non so pronunciare) sono il tipico gruppo da AFF e da caos. Loro sono francesi, sono una band tecnicamente rock, ma con influenze swing, ma in ogni caso qualsiasi genere suonino, al di là delle precise categorie musicali, stati sicuri che riusciranno a farci divertire. Il gruppo ha all'attivo due dischi, che hanno riscosso notevole successo attraverso le performance live in tutto il mondo. E in effetti, dando un rapido sguardo al loro sito internet, il numero degli spettacoli è impressionante! Poi avremo i Che Sudaka che suonano una combinazione di musica tradizionale sud americana e spagnola con influenze ska, reggae, rock e world music. Hanno collaborato con artisti del calibro di Manu Chao e Amparanoia. Segnati anche loro da un'esperienza forte, come la condizione di immigrati clandestini in Spagna, a Barcellona, sono pronti a trasmetterci il loro caos, regalandoci un concerto considerato fra i più potenti e coinvolgenti d’Europa. Buon caos a tutti.// La scatola magica dell’Uomo Cinese Mariano Alterio, Maria Caro Abbiamo fatto alcune domande ai componenti della crew dei Chinese Man. Ciao ragazzi, parlateci delle vostre tante contaminazioni. Come riuscite a mischiare così tanti tipi diversi di musica, stili, linguaggi e ritmi? «Con i mixer ed il metronomo! Siamo insieme da sette anni e ed è stato duro trovare il nostro sound. Abbiamo ascoltato tanta musica dall’India, Jamaica, Africa e l’abbiamo mischiata nel suono tipico dei Chinese Man, mettendo tutto in una scatola magica, da cui, agitando, esce una cosa del tutto diversa». I vostri video sono molto interessanti per la fusione di tante citazioni cinematografiche, ma anche altre forme di arte e di generi musicali. «I ragazzi che producono questi video, Fred e Annabelle, sono una coppia di amici, infatti Chinese Man non è proprio una band, ma più un piccolo collettivo o una label. Abbiamo incominciato producendo musica tra amici, ma tutti erano interessati al cinema o ad altre forme di arte di immagini. Abbiamo pensato che potevamo provare a produrre i nostri video; siamo tutti interessati a vari generi: manga, cinema indiano, americano, ecc. Per questo nei nostri video è impossibile capire qualcosa, ma il risultato finale è bellissimo.» Cosa pensate dell’AFF? «E’ la prima volta che suoniamo in Italia e siamo pronti a farvi divertire stasera. L’Italia è un Paese bellissimo. Abbiamo scoperto che qui si mangia bene anche nelle aree di servizio! Qui ad Ariano abbiamo trovato un’atmosfera molto familiare. Eravamo molto preoccupati per l’organizzazione, anche tecnica, perché abbiamo una strumentazione molto complessa, con proiezioni di video sincronizzati alla musica, invece l’organizzazione dell’Ariano Folkfestival è ottima e tutto è pronto per l’esibizione. Siamo preoccupati che la gente non capisca la nostra musica» (ed invece il popolo dell’AFF ha capito al volo ed ha amato subito i ragazzotti francesi ndr.)// Il sabato sera dei Budzillus dalla prima > Quindi la nascita di uno stile più grezzo e violento come il punk fu inevitabile e qualche frammento di quella piccola rivoluzione musicale e di stili, che avvenne in quel periodo, potremo intravederla questa sera al folk stage, soprattutto nei Budzillus. Una band berlinese composta da cinque elementi con uno stile pazzo, caotico, intriso di birra e sudore che rispecchia a pieno la caos edition del nostro amato Folkfestival. Una caratteristica speciale dei Budzillus è che i membri della band hanno strumenti che loro stessi hanno costruito o fortemente modificato. La band da quando si è formata nel 2008 ha suonato in tutta la Germania e non solo, Austria, Polonia, Turchia. La loro musica è un miscuglio sapiente di punk, rock’n’roll, folk, polka, swing, e musica orientale! Quindi, una serata dove la baldoria, l’euforia, il ritmo prenderanno il sopravvento!// VOICEKAMP Sbatti la scimmia in prima pagina MARIA CARO Dopo un pomeriggio passato al Volkscamp ci aggiriamo per conoscere un po’ i suoi misteriosi abitanti. Non possiamo fare a meno di parlare con Marcello, romano e insegnante di Storia dell’arte e Chiara, bolognese e art director nel campo della pubblicità. Insieme gestiscono una libreria di volumi illustrati a Roma e girano in lungo e in largo con il loro Volkswagen Westfalia di nome Fanta. Sono arrivati all’Aff e lo trovano un festival interessante, solo che Chiara si è rotta una gamba e non può saltare sotto il Folkstage. Due tipi interessanti e l’intervista scorre seduti a bere un caffè poi, all’improvviso e senza nessun tipo di relazione, il discorso cade sull’arte e la musica marsigliese Chiara esordisce con “Oh ragazzi! Ma dove c’è una pasticceria buona?” e le risate si sprecano. Visto l’infortunio della donzella si è pensato di istituire una “Guardia pasticceria”, almeno si fa portare i dolci alla ricotta direttamente al furgoncino. Lasciamo il loro piccolo giaciglio con tanto di bici, che però Marcello non userà (e, manco a dirlo, neanche Chiara) perché le salite lo spaventano (è proprio pigro!). Chiara ci lascia con una lamentela: “Ragazzi voglio fare una critica al paese: è tutto in salita!”. // Baciami il cuoco Meteolk Sabato 20 L’atmosfera che si scalda all’AFF The lunch wedding: la minesta 'mmaritata FEDERICA PIETROLà Se si vuole conoscere a fondo la tradizione culinaria arianese non può mancare un assaggio di minesta 'mmaritata. Piatto classico della cucina locale, esso richiede cuoche specializzate e pazienti, la lunga preparazione e il lavoro certosino nel capare le verdure richiedono la bravura e le maestranze di cuoche arianesi doc. Cicoria, verza e una piccola quantità di scarola, così giusto per rendere il piatto più intrigante, si sposano a pezzi di prusutto e carne di maiale paesano, frutto della mattanza invernale. Cari lettori non c'è piacere più grande, soddisfazione e godimento più eclatanti e coinvolgenti, naturalmente dopo il sesso, che l'intingere 'na bella fetta di pane, ancor meglio la scorcia o lu culo di lu filone, nel brodo della minestra; non c'è profumo più delizioso di quello emanato dalla carne di puorco che cuoce per ore e piano piano si propaga nelle stanze e arriva sinuoso a deliziare il nostro olfatto. La minesta 'mmaritata, specialmente se leggermente salata, è un viaggio ultraterreno, un abbandonarsi alle papille gustative che, tutte eccitate e su di giri, come un cervello fatto a MDMA, costringono il povero commensale, quell'uomo inerme e ignaro del post-minestra (e qui bisogna leggere tra le righe le doti lassative della ricetta) davanti a piatto si fine e copioso, ad emettere gridolini di piacere. Guai però a far sgrassare la carne, guai ad eliminare l'olio, l'aglio e la cipolla dalla ricetta, guai a non aggiungervi del pecorino, la nonna, che gentilmente vi passa consigli e ricette, potrebbe infuriarsi e maledirvi, mandando così d'acido le vostre conserve: tiè!// Trekking urbano ad Orsara MARIA CARO La notte passata a fare baldoria e come dice mio padre “notte da leoni, mattina da…”. Alle 9 appuntamento per il Folkintour, oggi si visita Orsara di Puglia. Visita guidata alla chiesa di San Michele con tanto di grotta e cunicoli che venivano usati come via di comunicazione per le suore di clausura che c’erano un tempo. Di nuovo a bordo dei “folkbus” per andare da Peppe Zullo, che no non è un amico mio, bensì il proprietario di un’importante azienda vinicola. Dopo il benvenuto dell’assessore alle attività produttive e al turismo entriamo nel vi(no)vo. Più che un’azienda è un piccolo museo, opere d’arte di diversi artisti, la camera dei formaggi, la camera dei vini, le sale da pranzo e, ovviamente, le cantine. Nella cantina si passa alla degustazione, dove odori e sapori saranno intercalati dalla goliardia della nostra folla. Siamo tutti eccitati e Peppe ci stupisce ulteriormente con la vigna, che si trova posizionata esattamente sulle cantine e ci dice: “È come se il vino scendesse direttamente nelle cantine”. Dopo il tour del piccolo gioiello salutiamo Peppe con baci e abbracci e siamo pronti per un po’ di trekking urbano nel paese. Dopo aver visitato gli stretti vicoli, l’antico lavatoio e le chiese, siamo pronti per il forno a paglia che un addetto ai lavori ci illustra. Subito dopo, il momento più atteso della giornata, ovvero il pranzo. Pizzette, panecuotto, zeppole, polenta con uvetta, pasta peperoni e salsiccia e l’immancabile vino paesano (sì, il vino è il leitmotiv del mio Folkintour). Siamo pronti per ripartire, saluto le circa sessanta persone che hanno condiviso con me questa mattinata folle e vado via.// Folktemp Min 23° C Max 29° C Precipitazioni 46% 51° C Intervista a Sergio Hovaghimian dalla prima > Tuttavia, nonostante le grandi difficoltà che i brasiliani affrontano, va loro riconosciuta una forza prorompente per affrontare con fiducia il futuro, aiutati forse dal fatto di essere una popolazione con un “tasso giovanile” molto elevato e si sa,che i giovani impersonano la speranza». La rassegna cinematografica presenterà tre film brasiliani, appunto, che toccano alcune delle tematiche più caratterizzanti di questo affascinante paese: la musica, le dittature e i regimi, infine il narcotraffico. Ci racconti brevemente, cosa è successo in quegli anni in Brasile e in tutta l'America del Sud? «Gli anni '70 sono stati per il Brasile e la sua gente il periodo di buio, di oscurantismo, di terrore, di dittatura militare, feroce, colpevolmente accettata e molto spesso sostenuta dalle grandi potenze mondiali che potevano “governare” gli interessi delle varie multinazionali, negoziando con le oligarchie al potere. Del resto in quegli anni l'intero Sud America viveva una situazione di “terrore dittatoriale”, quale che fosse la ferocia e la repressione politica e sociale che i vari governi militari sud americani attuavano. Evidentemente, anche se è terribile farlo, in un'ipotetica “scala del terrore e della repressione” ci sono state situazioni politiche e sociali ancora peggiori che in Brasile, basti Folkbullettino 2011 ricordare l'Argentina. Il potere della In redazione polizia segreta era ovviamente immenso Valentina Alterio ed erano all'ordine del giorno arresti, Luigi La Porta sparizioni,torture e altre “amenità” del Maria Caro genere». Un'ultima domanda riguardante Nicola Del Medico il nostro festival: cosa ne pensi dell'offerta Stefania Annese globale delle attività e dell'offerta musicale Mariano Alterio del main stage? «Sinceramente devo dire Amalio Santosuosso Federica Pietrolà che mi ha sorpreso molto positivamente Marco Scarpellino la “ricchezza” dell'offerta a 360° e delle Mario Covotta iniziative tanto ricche ed interessanti Raffaele Di Paola e devo dire che non me lo aspettavo, Mario Grasso motivo per il quale mi congratulo con Max Della Paolera l'organizzazione per il grande impegno che Roberta e Gerardo un tale evento così ricco inevitabilmente Lorenzo Di Paola comporta e nel ringraziarvi per il cortese Chiara Messina invito vi auguro i più grandi successi che Progetto Grafico iknstudio meritate sicuramente». // Aperitivo con Alex Paletta STEFANIA ANNESE Cari amici del Festival il fine settimana è arrivato: slacciatevi le cravatte, scapigliatevi i capelli, indossate solo ed esclusivamente abiti comodi, il divertimento vi aspetta! Tra la Folkolazione, per cominciare al meglio la giornata e gli aperitivi musicali, in serata, non c’è stato un attimo di pausa. Oggi i dischi cominceranno a girare sui piatti già dalle ore 13:00. Musica selezionata e scelta appositamente per voi da Alex Paletta, conduttore e creatore di Radio U-FM e noto dj di Roma. La sua pluriennale esperienza sonora parte dall'elettronica, ma affonda le radici nella musica Black, Funk e Soul come nei territori Afro e Dub. Non esitate a recarvi al Bar Moderno in Piazza Plebiscito, dove buon cibo e dj set saranno il cocktail giusto per voi!// La ticket shirt ed il braccialetto valgono come biglietto di ingresso per gli spettacoli del 21 agosto L’ultimo giorno del festival per accedere al folkstage dovremo indossare tutti la maglietta dell’aff. Costa 15 euro presso la biglietteria del folkfestival e gli stand del folkstage.