OSPEDALI/CLINICA DERMATOLOGICA Lyme, la diagnosi diventa
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OSPEDALI/CLINICA DERMATOLOGICA Lyme, la diagnosi diventa
OSPEDALI/CLINICA DERMATOLOGICA Lyme, la diagnosi diventa più dettagliata Per analizzare le malattie cutanee complesse è in funzione un microscopio che consente di evitare la biopsia Si manifesta di solito con un eritema a forma di anello che tende ad allargarsi. Poi dalla cute va a coinvolgere il sistema articolare, quello nervoso e, più di rado, il cuore e la vista. Stiamo parlando della malattia di Lyme, un’infezione trasmessa dalla zecca e causata da batteri del genere Borrelia. Una patologia che, se non adeguatamente trattata, può indurre altre affezioni meno frequenti, in particolare a carico della cute (manifestazioni atipiche). A occuparsi di questa malattia, fino ad alcuni anni fa ancora poco conosciuta nelle sue diverse manifestazioni e spesso difficile da diagnosticare, è la Clinica dermatologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria che dall’aprile 1993, con una delibera della Regione Friuli Venezia Giulia è Centro regionale di riferimento per la malattia di Lyme e dal ’97 è stata indicata Centro sovraregionale di riferimento nella circolare del Ministero della Sanità. Insomma, una realtà d’eccellenza, cui affluiscono pazienti da tutt’Italia. La Clinica dermatologica è inoltre impegnata nella diagnostica di malattie cutanee complesse, e a questo scopo la struttura da poco si è arricchita di un microscopio confocale in vivo. “La microscopia laser confocale a riflettenza, Reflectance-mode Confocal Scanning Laser Microscopy – spiega Giusto Trevisan, direttore della Clinica dermatologica - è una metodica diagnostica citometrica che permette l’analisi dei tessuti in vivo senza ricorrere a metodi invasivi e senza richiedere alcuna particolare preparazione del campione da analizzare”. “Questa tecnica – continua - sfrutta il principio fisico della rifrazione della luce con una risoluzione dell’immagine vicina a quella della microscopia ottica classica, sfruttando le variazioni naturali dell’indice di rifrazione di organuli e microstrutture cellulari. Si ottiene così una visualizzazione ad alta risoluzione del tessuto, che può essere in parte comparata a quella dell’immagine istologica di routine”. “Si tratta di una metodologia nuova – conclude - e le conoscenze sono destinate ad aumentare notevolmente nei prossimi anni; penso che con questa tecnologia la Dermatologia sta entrando nel futuro”. L’utilizzo di questa strumentazione nella Clinica dermatologica, che eviterà ai malati di doversi sottoporre alla biopsia per poter analizzare i tessuti cutanei affetti, potrà essere applicata in un fase iniziale solo su casi selezionati. Quanto ai tempi di attivazione, la necessità di un addestramento di lungo periodo del personale fa sì che saranno necessari ancora alcuni mesi per poterla utilizzare appieno. L’ampliamento delle possibilità diagnostiche in Dermatologia si accompagna a un’attività molto intensa anche su altri campi. La Clinica dermatologica è infatti considerata un centro di eccellenza anche per il trattamento degli angiomi piani con laser dedicato, per le malattie rare e per la dermatologia oncologica. In quest’ultimo campo si trattano in particolare melanomi (sono più di mille i pazienti attualmente seguiti dalla struttura) e i linfomi cutanei (più di 200 persone in cura). Di supporto alle patologie oncologiche della cute vengono effettuati numerosi esami di biologia molecolare per la diagnostica mentre si utilizzano e tecniche terapeutiche d’avanguardia quali la terapia fotodinamica e l’elettrochemioterapia per i tumori a localizzazione cutanea. Si ricorre invece alla fotoferesi extracorporea per alcune forme di linfoma cutaneo. Alla Clinica dermatologica si effettuano infine diverse tipologia di fototerapia per il trattamento di numerose malattie cutanee quali la psoriasi, la dermatite atopica, la vitiligine, la sclerodermia localizzata o i linfomi T cutanei. “La prospettiva per il futuro – sottolinea il professor Trevisan - è di svolgere un’attività sempre più strettamente ospedaliera, fornendo un servizio completo all’Area vasta ed alle strutture di Dermatologia e Venereologia dislocate sul territorio, migliorando ed implementando la tecnologia e il laboratorio ultraspecialistico. Al tempo stesso si continuerà a lavorare sulla formazione del personale medico e infermieristico sia per un sempre più qualificato utilizzo delle risorse tecnologiche in nostro possesso, sia per sviluppare l’innovazione”. Testo Lyme 1 OSPEDALI/CLINICA DERMATOLOGICA Un triestino al top degli esperti internazionali Un riscontro tangibile dell’eccellenza della Clinica dermatologica triestina sul fronte della malattia di Lyme è arrivato quest’anno, quando il professor Trevisan è stato invitato, assieme ad altri tre colleghi non italiani, ad organizzare il Simposio sulla borreliosi di Lyme al Congresso mondiale di dermatologia svoltosi in primavera a Seoul. In quest’ambito l’esperto triestino ha svolto una relazione sulle manifestazioni atipiche della malattia di Lyme. Si tratta di un argomento di particolare interesse, in quanto la malattia di Lyme se non viene trattata adeguatamente può causare numerose affezioni soprattutto cutanee quali alcune forme di sclerodermia, Lichen sclero atrofico e altre di competenza strettamente specialistica. In questi casi atipici è dunque importante, come sottolineato dal professor Trevisan nel suo intervento, il riscontro del genoma della Borrelia nel tessuto affetto, effettuabile con tecniche di amplificazione genica.