Giugno - Associazione Vecchia Alassio
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Giugno - Associazione Vecchia Alassio
ANNO XLIV - N. 6 Mercoledì 16 Giugno 2004 € 1,40 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio aderente € 16,50 - Socio Sostenitore € 19,50 - Socio estero € 21,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected] Appello dell’Associazione Vecchia Alassio agli Alassini di buona volontà Difendere la città è un dovere del cittadino, ma è anche un suo diritto. Il patrimonio boschivo del nostro paese continuamente alla mercé dell’uomo porta i segni di un degrado crescente. Negligenza, maleducazione ed egoismo, doti negative di una parte del genere umano, sono una causa dei grandi roghi, degli immensi falò, spesso incontrollabili, che incenerendo piante e arbusti tolgono i benefici ed i colori naturali ai nostri beni più preziosi e annerendoli li impoveriscono. Contro questo flagello gli Alassini devono insorgere e difendersi. Con la sua cornice verde Alassio è bella soprattutto per noi che la viviamo. Confortata da questa certezza l’Associazione Vecchia Alassio fa appello a tutti gli uomini di buona volontà affinché, con il giusto spirito, partecipino al servizio di avvistamento antincendio coordinato dal Comando dei Vigili Urbani, con inizio dal 15 luglio. Un giorno passato con la famiglia sulle nostre colline, in serenità e in allegria, osservando la natura può dare un importante contributo alla salvaguardia di questo patrimonio comune. Basta recarsi al Comando dei Vigili Urbani, proporre la propria disponibilità e iniziare a programmarsi una colazione o una merenda al sacco «armati» di radio e binocolo. È questo un modo significativo di combattere l’indifferenza e l’immobilismo che tanto deprechiamo. L’A.V.A. In merito alle piante dei Società Agricola di Mutuo Giardini Cav. Vittorio Veneto Soccorso-Solva Domenica 23 maggio u.s. si è svolto al Ristorante “Pan de Cà” di Andora il tradizionale pranzo sociale, una giornata molto bella per il tempo e per la numerosa simpatica ed amichevole compagnia. Ottimo il pranzo, inappuntabile il servizio. Verso la fine del pranzo il Presidente Giovanni Ardissone ha svolto una dettagliata e precisa relazione: «Desidero porgere un fraterno, affettuoso e cordiale saluto a tutti voi, che tanto numerosi siete intervenuti a questo incontro. Un particolare benvenuto ai vertici delle Società Operaie consorella di Alassio e Moglio, nelle persone dei Signori: Claudio Gavaldo / Franco De Bona. Filippo Airaldi, Augusto Bogliolo e dell’A.V.A., rappresentata dal Presidente Carlo Cavedini e Nino Bruzzone, associazione nata per il mantenimento delle tradizioni e la difesa del nostro dialetto, che mensilmente pubblica sul proprio giornale “L’Alassino” tutte le notizie e curiosità che riguardano la nostra magica “Baia del Sole”. Consentitemi un ringraziamento di cuore per la loro disponibilità a tutti i miei collaboratori: Consiglieri, Sindaci, Soci ed in particolare al Consigliere Bruno Gazzano, che con la sua trentennale esperienza amministrativa ed il suo impegno continuo ci è da guida per il raggiungimento degli obiettivi sociali. Un plauso alle magnifiche donne di Solva, depositarie dei segreti dell’antica ricetta delle nostre “Biscette”, che ad continua a pag. 2 Disguidi postali: il Sindaco interviene FESTEGGIAMENTI PER I CORPI SANTI 2004 In occasione del 380° anno dalla proclamazione dei Corpi Santi (i Santi Martiri cristiani di Cagliari) a protettori della nostra città, la Parrocchia e la Comunità alassina hanno voluto promuovere alcune manifestazioni di particolare significato. Oltre la novena e le sacre funzioni, Venerdì 28 Maggio, nell’Auditorium della Biblioteca Civica, alcuni studiosi alassini hanno tracciato aspetti vari e diversi della storia dei Corpi Santi. Vi hanno partecipato Mons. Angelo De Canis, Antonio Carossino e Santino Pezzuolo, il dott. G. Paolo Mela, i prof. Giovanni Puerari e Tommaso Schivo e il capit. Dante Schivo. Folto e attento il pubblico presente. La sera successiva, nella Chiesa Parrocchiale di S. Ambrogio è stato eseguito un importante Concerto a tema sacro e con la massima solennità. Organisti i Maestri Concertisti Massimiliano Guido e Massimo Trevia; al flauto traverso il Maestro Gianni Gollo, il tenore alassino Andrea Elena e la Corale di S. Ambrogio, diretta dai Maestri Giovanni Puerari e Aldo Giardini. Sono stati eseguiti brani sacri di Bach, Quantz, Buxtehude, Perosi, Mozart, Somma, Stradella, Verdi e Bizet. Ha presentato la serata e gli autori delle esecuzioni apprezzate il prof. Tommaso Schivo. Le celebrazioni per i Corpi Santi si sono concluse domenica 30 maggio con l’accoglienza dell’urna delle sacre reliquie proveniente dal mare, come 380 anni fa, e scortata da moltissime imbarcazioni; c’è stata, poi, la solenne processione per le vie cittadine, cui sono seguite le solenni funzioni in Parrocchia. Una serie di manifestazioni che ha dato rilievo alla particolare venerazione della città ai suoi Santi patroni. A seguito di ripetute segnalazioni presso lo Sportello del Cittadino e presso la stessa Segreteria del Sindaco, il primo cittadino di Alassio, Arch. Marco Melgrati, stamani ha inviato una accorata segnalazione alla direzione di Imperia delle Poste Italiane. Da alcune settimane, infatti, numerosi cittadini lamentano disguidi postali, laddove non addirittura la mancata consegna della posta. Di qui l’iniziativa del Sindaco, volta a ottenere un ripristino della regolarità del servizio, anche attraverso un aumento temporaneo di personale. M.R. Spett.le Redazione “Alassino” C/o Associazione Vecchia Alassio Via XX Settembre 17021 Alassio (SV) Spett.le Redazione, Da qualche giorno ricevo richieste di informazioni circa il destino delle palme che in questi giorni, con la supervisione e l’assistenza di un esperto agronomo, stiamo espiantando dai Giardini dei Cavalieri di Vittorio Veneto. Alassio alla Fiera del libro di Torino continua a pag. 2 Il Sindaco Arch. Marco Melgrati Lo stand del comune di Alassio.(articolo a pag. 8) presso la Biblioteca Civica Deaglio, verrà presentato il nuovo Album fotografico storico Santuario della Madonna della Guardia di Alassio “ALASSIO IN VETRINA” ESTATE 2004 di Tommaso Schivo – Ediz. A.V.A. sul molo, la processione, la messa cantata in S. Ambrogio, la partecipazione ecclesiastica e degli ordini religiosi, delle varie Autorità civili e militari, delle Sapendo quanto la Vostra redazione sia da sempre attenta alle richieste e alle segnalazioni della cittadinanza, mi permetto di inviare alla Vostra attenzione la risposta al quesito sottopostomi. Le palme infatti saranno ripiantumate in diversi siti cittadini: una andrà in fregio alla facciata del Grand Hotel, la maggior parte saranno distribuite nei pressi dell’uscita dell’Aurelia Bis, in particolare nell’aiuola della rotonda allo sbocco della galleria al fine di arricchire e ingentilire questo nuovo accesso alla città. Altre ancora troveranno spazio nell’ambito di alcuni giardini pubblici cittadini. C’è di più: al termine dei lavori che insistono sui Giardini dei Cavalieri di Vittorio Veneto un nuovo giardino, con nuove piante è già previsto intorno alla piramide di cristallo che coprirà la piscina del centro Talassoterapico (appena disponibile vi invieremo l’elaborazione grafica del progetto). Non solo, anche su Piazza Partigiani nello spazio tra l’uscita pedonale dai parcheggi e il Grand Hotel è prevista la piantumazione di 27 nuove palme – vedi elaborazione grafica allegata – di fusto alto oltre i tre metri. RingraziandoLa fin d’ora per l’attenzione che vorrete dedicare a questa mia, l’occasione è gradita per porgere i più cordiali saluti. Alassio, 31 maggio 2004 Venerdì 2 luglio p.v. alle ore 21,00 L’urna portata a riva. biamo chiesto al Signor Sindaco, arch. Marco Melgrati, informazioni. Pubblichiamo la risposta: Le palme dei Giardini Vittorio Veneto trapiantate nella rotonda. A.V.A. La Festa dei “Corpi Santi”, nel 380° Anniversario della traslazione delle Sacre Reliquie dei Martiri di Sardegna in Alassio Con tutta la solennità dovuta, specialmente in occasione di questi importanti anniversari, è stata celebrata domenica 30 maggio in Alassio la Festa dei “Corpi Santi”. Nulla è mancato: l’accoglienza alle Sacre Reliquie Preoccupati per la sorte degli alberi dei giardini Cav. Vittorio Veneto e della spiaggia davanti a Piazza Partigiani, ab- CROCE BIANCA G. MONTESI – ALASSIO 25-26-27 Giugno p.v. ELEZIONI CONSIGLIO Si invitano i Soci a partecipare numerosi. Per ulteriori informazioni rivolgersi presso la Sede – Via Croce Bianca, 5. Tel. 0182 640369 645923 ORARIO SS. MESSE Da GIUGNO a SETTEMBRE S. Messa ogni giovedi e domenica alle ore 16.30 SERVIZIO AUTOBUS Autobus della S.A.R, servizio giovedì e domenica* con partenza ore 14.45 dal Comune e ritorno ore 18.10 dal Santuario *A Luglio e Agosto: servizio autobus giornaliero. 2 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2004 LA FESTA DEI CORPI SANTI SOCIETÀ AGRICOLA DI MUTUO SOCCORSO SOLVA (segue dalla prima pagina) (segue dalla prima pagina) Associazioni, della Confraternita di S. Caterina e di tutta la popolazione che venera i “Corpi Santi”. Anche la Banda Cittadina e la Corale S. Ambrogio hanno ancora una volta contribuito ad elevare gli animi con la musica e il canto. Ma quest’anno hanno caratterizzato la Festa due novità: il trasporto della sacra Urna, dal battello alla spiaggia, affidato alle spalle di quattro bagnini, con l’acqua al ginocchio fin quasi alla riva; e poi la sosta dinanzi al Palazzo Municipale (giunto al centesimo anno dalla sua fondazione), ad ascoltare, per bocca del Sindaco, dott. Marco Melgrati, la rinnovata proclamazione dei Santi Martiri di Sardegna, su delibera unanime del Consiglio, a Protettori della Città. Due momenti toccanti e felicissimi, su cui molto si potrebbe dire. Sul primo momento: mentre i quattro portatori avanzavano verso riva, nel mare appena solcato da un blando frangersi di onde lustre di sole, portando alto sull’acqua, faticosamente ma con gioia, il carico prezioso dell’Urna, abbiamo rivissuto altre scene del passato. Nel vederli ci sono riapparse alla mente le figure incancellabili dei tanti marinai e pescatori alassini che lungo i secoli si sono “camallati” qui, verso la stessa spiaggia e con lo stesso alacre e gioioso impegno, dei carichi certo meno nobili dell’Urna, ma anch’essi preziosi: merci e reti colme, per procacciare il sostentamento alle famiglie, alla piccola Comunità. Ed è stata tutta gente che nei pericoli del mare, l’eterno teatro delle loro vite dure e rischiose, usava affidarsi, pregando, ai suoi “Corpi Santi” di Alassio. Queste, si, che sono radici, per essere e per crescere, radici da non dimenticare mai, della cultura e dell’anima. Fortunate le comunità che le possiedono! Sul secondo momento: questo nostro Consiglio Comunale, che al di là di ogni diversità d’opinioni politiche e religiose, proclama nuovamente, all’unanimità, i “Corpi Santi” speciali Protettori di Alassio, ci ha dato la dimostrazione tangibile che le radici, di cui si parlava dianzi, nella nostra Città per fortuna esistono, eccome! Esistono, ed hanno vinto il tempo, nutrite come sono spiritualmente da questa speciale e cara memoria di uomini e donne (Gregorio, Paolo, Traiano, Cristina...) le cui reliquie sono giunte ad Alassio trecentottanta anni fa, ossa gloriose di persone vissute millesettecento anni fa, tutte coraggiosamente morte, ma solo nel corpo, per testimoniare la Fede che adesso è stata tramandata a noi. Innumerevoli cose il sole, intanto, ha visto svolgersi e cambiare sulla faccia della terra; ma la venerazione per queste reliquie, a dispetto dei tanti secoli trascorsi e di questa nostra era cosi “smaliziata” e mutevole, ancora non cessa! Infatti molti ad Alassio, in spirito di fede, di affettuosa memoria e di cristiana speranza, anche in questo inquieto anno 2004 hanno fatto festa ai “Corpi Santi”. Si, cari Martiri, voi avete protetto finora, e continuerete a proteggere, Alassio: un grande dono! E noi da parte nostra, con fiducia e attaccamento incrollabili, continueremo, finchè vivremo, a donarvi il cuore. Giuseppe Bassi A proposito dell’Aurelia bis un’autorevole testimonianza dell’ex sindaco Traiano Testa Spett. Redazione Leggendo gli articoli pubblicati dai giornali sull’imminente apertura del tratto di «Aurelia bis» ad Alassio, mi sembra doveroso esporre una osservazione. Senza nulla togliere ai sostenitori politici o tecnici e a tutti coloro che in qualche modo hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, citati nei vari articoli, a cui va indubbiamente un dovuto ringraziamento, credo che sia doveroso anche ricordare chi per primo ha pensa- to ed operato, molti anni or sono, per dare il via all’iniziativa, ora completata e di prossima inaugurazione. Parlo dell’On. Mino MANFREDI che allora, relatore della legge, inserì la previsione dell’opera nel programma decennale e la varò in una conferenza dei servizi a Roma a cui io partecipai in qualità di Sindaco di Alassio. Ringrazio per l’attenzione. Traiano Testa Alassio, 05/05/04 ogni manifestazione sono sempre disponibili a prestare la loro opera. A tale proposito, il giorno 8 giugno si terrà la festa di chiusura dell’anno scolastico, ed il Comune di Alassio ci ha chiesto la presenza del nostro sodalizio, e particolarmente, alcuni Soci per il servizio d’ordine, che sarà coordinato dalla Protezione civile e uno stand con le biscette, che verranno offerte in particolare ai bambini. Occorre pertanto la presenza degli addetti per l’impasto e la frittura delle biscette. Un saluto che non vuole essere una addio al nostro Parroco don Mario Tedoldi, che nel prossimo mese di luglio e dopo 12 anni di esercizio pastorale nella nostra Parrocchia, la dovrà lasciare per, diciamo così: “raggiunti limiti di età” ma che, voglio sperare, continuerà a frequentarci, essendo stato proposto in qualità di “Socio Onorario” di questa Società. Un benvenuto particolare ai nostri nuovi Soci, iscritti ultimamente e contemporaneamente, nel numero di nove. Alcuni ancora giovani studenti, come ero io, oltre 40 anni or sono; altri che stanno ora iniziando il loro cammino lavorativo. Auguro loro grandi soddisfazioni e che tengano particolarmente a cuore le sorti di questa S.M.S. perché in un futuro non molto lontano saranno chiamati a prendere il nostro posto. Voglio spendere ancora due parole per illustrare le ultime deliberazioni adottate dal C.d.A. su mandato dell’A.G. dei Soci: • il progetto per la ristrutturazione dei locali ex lo Spiedo, si trova alle fasi finali e presto saremo in grado, ferma restando, la volontà dell’Assemblea dei Soci, di presentare in Comune l’elaborato per la sua definitiva approvazione e poter finalmente dare inizio ai lavori, che dureranno presumibilmente dai 18 ai 24 mesi. • abbiamo acquistato dalla locale Cooperativa l’immobile del Frantoio Sociale, per poter continuare a frangere le nostre olive “in famiglia” e come ad ognuno piace. Tale tradizione ben si sposa con le radici agricole della Frazione e di questa Società. • abbiamo rimesso in funzione il campo da bocce e “bisca collegata” per il gioco delle carte. Per il prossimo mese di giugno sarà nuovamente livellato a dovere e potremo così continuare a sfidarci per una gazzosa o un bicchiere di vino. • gli introiti delle feste sociali sono stati per gran pare offerti ad Associazioni di Volontariato, quali ex Allieve FMA per la realizzazione dell’ambulatorio infermieristico e all’AVIS per l’acquisto di attrezzature sanitarie per la raccolta del sangue. • sul giardino pensile sopra i garage vicino alla sede sociale, intitolato “Recantu da Sucietai”, vogliamo realizzare un mini parco giochi per i bambini del paese: siamo già in possesso di uno scivolo, offerto da un nostro amico compaesano e ultimamente abbiamo acquistato una casetta in plastica; “Country house” tutto è già in opera. Basta! Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo. Ora vi verrà servita la torta, offerta dalla Società e preparata dalla nostra giovane socia Germana, che ha da poco iniziato la nuova attività. In bocca al lupo! Seguirà un riconoscimento ai Soci meritevoli. Se qualcuno desidera aggiungere qualcosa lo può fare!!» Don Mario Tedoldi, visibilmente commosso ha ringraziato per l’amicizia e l’affetto dimostrato. Invitati hanno preso la parola Claudio Gavaldo, Carlo Cavedini e Filippo Airaldi che hanno sottolineato come queste riunioni conviviali rafforzino l’amicizia e lo spirito di collaborazione fra le tre storiche società e l’A.V.A. e sono la base per proficua collaborazioni. Sono stati premiati con una medaglia d’oro i Soci che hanno compiuto più di 50 anni di Associazione: Claudio Airaldi socio dal 1951 e Pietro Pomponi socio dal 1954 (assente per motivi di salute). Il cantante Bruno Sibona ha intrattenuto i presenti con alcune (apprezzate) canzoni Liguri. Tutti contenti e soddisfatti ci siamo salutati dandoci appuntamento per le … prossime riunioni. c.c. NOVITÀ PER ALASSIO SALUTE Ci sono novità per la struttura che ospita Alassio Salute. Il poliambulatorio nato ai primi di febbraio dall’impegno del Comune di Alassio e di un gruppo di medici di famiglia convenzionati con Azienda Sanitaria Locale n° 2 Savonese, continua a crescere, offrendo all’utenza un numero sempre maggiore di servizi. Dal 20 maggio u.s. ogni giovedì dalle 14,30 alle 16,30 per gli addetti del settore alimentare residenti in Alassio, Andora e Laigueglia sarà aperto, presso la struttura di Vico della Chiusetta, anche il nuovo ambulatorio per il rinnovo e il rilascio dei libretti di idoneità sanitaria. Per accedere al servizio è sufficiente la prenotazione telefonica presso la sede dell’ASL di Albenga (0182 546262 oppure 0182 546257) precisando che si richiede l’appuntamento presso la sede di Alassio. Occorre inoltre: un documento di riconoscimento in corso di validità, una foto tessera, l’attestazione del versamento dei diritti sanitari e, per i cittadini extracomunitari, il permesso di soggiorno in corso di validità. L’Assessore alla Sanità D.ssa Loretta Zavaroni Voli da Villanova d’Albenga per Roma Fiumicino IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. … sarebbe opportuno apporre una insegna indicativa sopra l’ingresso dei servizi igienici pubblici situati in Via A. Battaglia. www.comunealassio.it Il portale ufficiale della città: giovane ma già grande! Avviata l’era dell’e-government On line da due anni, sottoposto recentemente ad un completo restyling grafico, il portale ufficiale della Città di Alassio conta già su oltre 500 visitatori al giorno nel periodo invernale, con un sensibile incremento nel periodo estivo. Il Sito è composto da circa 1800 pagine, con un corredo di oltre 2.000 immagini fotografiche, viste panoramiche a 360 gradi e filmati; – oltre 400 schede informative sulle manifestazioni turistiche; – oltre 1500 pubblicazioni tra bandi, delibere e modulistica scaricabile. – decine di tour e servizi fotografici monotematici; – circa 400 attività commerciali inserite gratuitamente. Questi sono solo alcuni dei numeri che caratterizzano il portale turistico e cittadino del Comune di Alassio, tradotto in inglese, francese e tedesco e costantemente aggiornato dal Servizio Informatica e dai vari Uffici interessati dell’Ente. Divenuto il punto di riferimento per tutti i navigatori amanti della splendida cittadina ligure, rappresenta la guida turistica più completa, sia per quantità di informazioni che per qualità di servizi offerti, presente su Internet. Decine di sezioni monotematiche dedicate alla storia, l’arte, la cultura, il territorio, gli eventi, lo sport, le strutture ricettive, le attività commerciali, le associazioni, il volontariato, il meteo, la viabilità, l’edicola e tutte le curiosità e le notizie che coinvolgono Alassio. Grandi consensi stanno riscontrando le iniziative legate alla “community” di “Alassio Virtuale” ed in particolare la “spiaggia virtuale” dove ogni turista può occupare con la propria mail un ombrellone e comunicare con tutti gli altri bagnanti presenti sul litorale e collegati al portale. Sempre tra le iniziative “virtuali” la possibilità di firmare la propria piastrella sul mitico Muretto, anch’esso virtuale, e diventare, aprendo la chat, “alassino virtuale”, anche se realmente residente altrove. Da alcune settimane ha preso il via l’iniziativa rivolta agli esercenti alassini relativa alla scheda informativa a pagamento della propria attività, consistente in una pagina, aggiornabile via web dagli stessi titolari, con fotografie e testi, al prezzo di euro 15,00 + IVA all’anno. Un’iniziativa volta da un lato ad incentivare la promozione delle attività commerciali e dall’altro ad attuare una politica di autofinanziamento del sito in linea con le più moderne amministrazioni pubbliche. Nella sezione istituzionale del portale sono presenti gli Organi dell’Ente, gli uffici con gli orari e i contatti, i servizi al cittadino con la descrizione puntuale di tutti gli iter relativi alle pratiche richieste e la modulistica da scaricare, l’area dedicata alle pubblicazioni, la carta stampata e le news, compresi gli ordini del giorno del Consiglio Comunale. Riguardo i servizi al cittadino presto saranno operative le certificazioni precompilate e, ultimata la fase sperimentale, il cambio di indirizzo on-line. Il cittadino dovrà limitarsi a richiedere le credenziali di accesso presso gli sportelli al pubblico. Sempre a breve verrà attivato il servizio di consultazione on-line dello stato di avanzamento delle pratiche edilizie e, nell’area turistica, la mappa interattiva della città e lo stradario illustrato. Per l’Amministrazione, e in primis il Sindaco, “il sito uffIciale del Comune www.comunealassio.it deve essere uno strumento a disposizione dei cittadini e dei turisti con una doppia valenza: la prima di carattere turistici; infatti vi sono innumerevoli pagine dedicate a far conoscere e scoprire le bellezze della nostra cittadina e tante informazioni necessarie per visitarla e viverla con facilità; la seconda è di carattere commerciale per aiutare gli esercenti e tutte le attività ad avere una vetrina virtuale per promuoversi e farsi conoscere gratuitamente”. m.r. IX° GEPPETTO D’ORO Imponenti e chiassose le premiazioni agli studenti elementari e medi di Alassio, in occasione del IX Concorso “IL GEPPETTO D’ORO” (lettera al papà) ideato dalla Signora Mariangela Cosso del Borgo Barusso. Ha vinto il “GEPPETTO D’ ORO” Tatiana Boero (Media Don Bosco) e i due d’argento (Giulia Iemmolo e Chiara Schivo della Media Statale). Moltissimi altri premi “speciali” e applausi per tutti (Dinar Souffian, Francesco Gandolfo, Giulia Alberto, Michela Iebole, Gianandrea Galtieri, Martina Drago, Andrea Mangone, Brihi Amal, Sebastian Garst, Alessia Olivieri). Molte le autorità presenti, il Corpo Docente e gli “artisti” locali. Ha presentato la manifestazione, donando a tutti i premiati della Scuola Media un suo libro, il prof. Tommaso Schivo. Un complimento a tutti gli organizzatori e al Borgo Barusso. A.V.A. Mercoledì 16 Giugno 2004 CONSIDERAZIONI DI UN LETTORE Nel numero di marzo su questo giornale Luca Caravella invitava gli A1assini a non più subire. Nello stesso numero l’assessore incaricato fa puerili e ruffiane dichiarazioni affermando che il bilancio 2004 è nato dai sacrifici degli assessori e dei consiglieri delegati che si vedono limitata la capacità di spesa (poverini) In un altro articolo il Signor Sindaco fa notare che la piscina è più corta di tre cm. (3 cm) sulla lunghezza di metri 25 (25 m). Signor Sindaco,mi permetto di invitarla a leggere con attenzione i verbali con oggetto la piscina scolastica e le dichiarazioni del capogruppo del P.C.I. signor A. Pelle che in opposizione espresse voto favorevole. Da ciò impari come si deve esercitare lo spirito di servizio. Inoltre nella Sua risposta all’articolo critico su Piazza Stalla noto che si è eccitato, segno che l’ignoto critico ha colpito nel segno. Non parlerò di grandi temi: Depuratore - Ferrovie - ecc. perché non sono all’altezza, ma sono in grado di vedere una gestione clientelare del potere, e siccome siamo ancora un paese libero, tutto quello che si può dire dire lo dirò chiaramente: Troppi valori sono stati dimenticati, così certe leggi e certi regolamenti. Non ve ne frega niente delle esigenze di molti cittadini, il suolo pubblico sta diventando privato; la distribuzione commerciale è di tipo levantino soffocata da troppi interessi. Non amo le gestioni che si reggono sul voto della clientela come le botteghe di periferia. Non mi piacciono gli amministratori che propongono commissioni di tecnici per la salvaguardia dell’arenile mentre lo lasciano deturpare. È scandaloso e significativo che un amministratore rivendichi per un privato la proprietà di una sezione di strada che da oltre cento anni è,di uso pubblico. Signor Sindaco sono di un’altra generazione, di un’altra scuola, mi hanno insegnato che ogni cittadino deve avere il suo. Così mi permetta di dirLe: non si ecciti, ma provveda a gestire il potere a vantaggio di tutti. Di fronte ad uno scempio ambientale, con un quartiere sconvolto per costruire parcheggi privati, tra palme sradicate o gettate via, vedo scomparire l’ALASSIO VERDE che ospitava una clientela ormai fuggita. Parlo di piazza Partigiani dove sono nati i miei nonni e bisnonni e dove i miei genitori si sono accaniti con grossi sacrifici per conservare la casa per figli e nipoti. Quando sono stati espropriati non avrebbero mai pensato che quei sacrifici sarebbero andati a vantaggio della speculazione privata. Ora vedo voragini sinistre presaghe di danni paesaggistici. Chi ha voluto questa follia? Questo sconvolgimento ambientale non vale 300 posti macchina, non vale la perdita per oltre 80 anni di una proprietà comune. Alla presentazione del progetto ho avuto forti dubbi, ora alla distanza di 10 anni questi sono diventati realtà. Che cosa vedranno i miei nipoti quando l’opera sarà compiuta? Tino Sardo Precisazioni dell’ex sindaco Avogadro Spett. Redazione de «L’Alassino» Nel numero di maggio de «L’Alassino», in un articolo in cui si parla della nascita di un non meglio identificato movimento si citano con termini dispregiativi le amministrazioni che hanno guidato Alassio dal 1993 ad oggi. Considerato che di queste amministrazioni ne ho guidato due, dal ‘93 al 2001, vorrei rinfrescare le idee a questi signori dalla lingua lunga ma dalla memoria corta. Quando nel giugno del 1993 ho assunto la carica di Sindaco la Città di Alassio era in una situazione disastrosa, reduce da un commissariamento e da una serie di amministrazioni “lampo”. L’apparato amministrativo era annientato, ad esempio l’ufficio turismo si reggeva sull’opera part time di due soli impiegati. Da quel giugno molte cose sono state fatte a cominciare dalla macchina comunale che è stata fatta ripartire, grazie alla determinazione mia e dei miei collaboratori e soprattutto dell’allora segretario, dottor Salvatore Marino e dei dirigenti dell’epoca. Da allora Alassio ha avuto un ufficio turismo degno del prestigio che la nostra Città merita e ha avuto una pianta organica, a cominciare dalla polizia 3 «L'ALASSINO» municipale, adeguata. Alassio in quel periodo era ogni fine settimana in balia dei cosi detti”saccopelisti” che imperversavano creando ogni tipo di problema. Il loro contenimento è stato una delle nostre priorità coronata da successo. Abbiamo recuperato e aperto il Palazzo Morteo, prima come sala conferenze di cui Alassio era priva e poi come pinacoteca Levi. Abbiamo costruito e aperto la nuova biblioteca con la nuova sala conferenze. Abbiamo acquisito, ristrutturato e aperto, la Chiesa Anglicana, ora centro polifunzionale. Abbiamo aperto e reso disponibile alle società sportive alassine il Palazzetto dello Sport, fino allora autentica “cattedrale nel deserto”, gestendo i rapporti con la signora Ravizza per definire i termini della sua donazione. Abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione dell’ex mattatoio per la creazione della nuova scuola materna. Abbiamo ristrutturato la passeggiata a mare Dino Grollero, comprese via Cavour e Via Torino. Abbiamo fatti importanti e determinanti interventi sulle fognature il cui stato al mio arrivo nel ‘93 era stato motivo di ripetute chiusure della balneazione. Abbiamo tolto lo scandalo costituito dai ruderi della zona “ex Adelasia”. Abbiamo dato inizio ai lavori per la ristrutturazione del Grand Hotel. Abbiamo sempre tenuto in primo piano il sociale e la cultura, soprattutto quella locale, favorendo pubblicazioni e incontri. Abbiamo dedicato alle vittime del nazi fascismo un monumento sul pontile Bestoso. Abbiamo istituito un premio letterario, portato Alassio al Salone del Libro di Torino, inventato 1’Alassino d’Oro e i premi alle attività simbolo per fine millennio e creato gli eventi compresi sotto il marchio “Alassio Duemila”. Questo per ricordare solo le cose che per prime mi vengono in mente… È evidente che ci saranno stati anche degli sbagli o delle forzature, ma sono cose inevitabili quando si vuole realizzare un progetto, e questo nostro progetto aveva come fine l’interesse della Città di Alassio. Tutto ciò rende un quadro ben diverso da quello che voleva essere evidenziato dagli estensori dell’articolo citato: un’associazione che parte basandosi sulle falsità penso che abbia ben poca strada da fare. Alassio 18 maggio’04 Roberto Avogadro CRONACA DI ANDATE: MESE DI GIUGNO 2004 NON VOGLIO MICA LA LUNA! Io non so se anche Voi, miei cari lettori, abbiate fatto la mia medesima constatazione. Forse, quando uscirà questo articolo sul giornale, il guaio sarà già stato rimediato, ma in realtà il nuovo raccordo dell’Autostrada delle Rose con Andate (denominato Amelia bis)... a tutt’oggi, 31 maggio 2004 non risulta segnalato in alcun modo per i turisti che arrivano con l’autostrada suddetta. Allo svincolo di Beca si esce sulla provinciale, e un solo, modesto cartello stradale ti indica che puoi raggiungere Andate con la vecchia, nota strada di sempre per Tramontenga. Della nuova possibilità, della nuova megagalattica strada (in realtà molto bella) di cui tutti i politici, anche quelli eletti a Frosinone si fanno vanto... non c’è traccia in nessuna indicazione. Solo dopo che l’automobilista esperto ha imboccato spontaneamente la strada giusta, selezionando varie deviazioni e diverse vie che lo vogliono portare un po’ dappertutto, un cartello tipo “ultimo chilometro” gli ricorda timidamente che sta arrivando ad Andate. Ma oramai, quando lo vede, quello è inutile o tardivo. Ed allora ho pensato che la bella e funzionale Amelia Bis in realtà è una strada che gli amministratori vogliono riservare ai residenti, anche perché, quando sei giunto nel territorio del comune di Andate, sembra che, dopo tanto spazio ti accolgano con un certo fastidio, o almeno con sufficienza, infatti chi vuol raggiungere il Centro Città è Bagnini d’eccezione Dieci splendidi terranova sono stati i protagonisti, a metà maggio, di una stupenda esercitazione. A turno i cani e gli istruttori del Gruppo Terranova Genova hanno dato dimostrazione delle proprie capacità di salvare vite umane. Ospitati nella S.l.o. 5, di fronte al bar Spotti, i terranova si sono dimostrati ancora una volta i migliori dei bagnini. Nonostante la mole hanno dato prova di una grande delicatezza ma anche di una forza e possenza capace di trasportare un gommone con 5 persone. L’iniziativa e il coordinamento della mattinata è stata della sezione alassina della Società di Salvamento. DAL LICEO DON BOSCO DI ALASSIO Mentre giunge il bonus di € 375 e il buono scuola di € 750 Tre nuove certificazioni al Liceo Don Bosco di Alassio In orario di lezione e senza costi aggiuntivi Competenze utili in campo aziendale certificate da un ente di formazione professionale nazionale: queste sono le certificazioni d’impresa, la via nuova aperta del Liceo Paritario Don Bosco di Alassio nell’ambito del rac- cordo scuola-lavoro auspicato dalla Riforma. Le novità sono per il liceo scientifico la certificazione in Economia Gestionale, opportuno avvio agli stages presso aziende private e ai corsi universitari, e per il liceo classico quella del Rapporto con gli Enti locali, strada preferita nei concorsi di sbocco significativo nell’area delle relazioni umane dopo la laurea umanistica. Si aggiungono alle cinque già attive nel linguistico d’impresa: Sicurezza (626), HACCP (controllo degli alimenti), Tematiche fiscali, Rispetto dell’ambiente in azienda, Gestione sui sistemi di qualità ISO. Anche per le lingue una novità, che si affianca all’ampio utilizzo dell’insegnante di madre lingua e del laboratorio linguistico, è la certificazione per il francese, il DELF (Diplöme d’Etudes en Langue française) riconosciuto in 70 paesi del mondo, con valore di credito formativo. Si aggiunge al First Certificate di Cambridge per l’inglese e al Zertifikat Deutsch fur den Beruf del Goethe Institut per il tedesco. Sono novità assolute per la scuola italiana che danno un valore aggiunto ai tre licei, nel solco di una tradizione culturale solida e aggiornata. Avis di Alassio presente al 2° Sardegna Land Tour Nel mese di aprile per cinque giorni un nostro donatore ha partecipato al 2° Sardegna Land Tour, giro della Sardegna tra sterrati e mulattiere per oltre 400 km, attraversando siti nuragici a contatto con il folclore locale e sempre ben esposto sulla fianca- ta della sua auto era presente il logo della nostra sezione AVIS Alassio, come si può ben vedere anche dalla fotografia allegata. Daniele Fui La nostra mascotte? Noè, un gatto bianco e rosso di 10 anni, che sul Discovery guidato da Mario e Giuliana di Alassio ha percorso con noi oltre 400 chilometri di sterrati e mulattiere, attento e curioso osservatore dal finestrino dell’affascinante territorio sardo. Tratto da “Autoruote 4x4” invitato ad inerpicarsi per una esigua stradina, che, tra l’altro, da qualche tempo è ristretta, in un certo tratto da una frana (o pericolo di frana) irresolubile, a quanto sembra; il che non rappresenta per Andate un magnifico biglietto da visita. Io non so, infine se, con lavori di scavo per la semina di tonnellate di cemento armato (che non ha neppure bisogno di essere annaffiato) e che, (le palme dicevo) nella data del 31 maggio sono rimaste ancora lì a guardarmi tristemente quando passo (naturalmente dal marciapiede oppo- il traffico a pieno regime sarà compatibile, nella medesima zona, la presenza del mercato settimanale, ma è un problema che non sembra interessare alcuno; almeno fino a quando non capiterà (Dio non voglia) l’incidente o simili. Ed ora cambio decisamente argomento: Vorrei tanto possedere la forza poetica di Garcia Lorca, per intonare, a questo punto una elegia, con tanto di accompagnamento di chitarra spagnola e suon di nacchere: il titolo della poesia dovrebbe essere “Elegia a dodici palme che oggi respirano l’aria salubre di Andate e domani invece chissà” (il titolo lungo è garanzia di originalità poetica). E parlo delle dodici palme situate in uno degli ultimi giardini pubblici di Andate, dove si stanno eseguendo sto, perché quello adiacente è stato inglobato, catturato, annullato) e sembrano chiedermi un estremo impossibile aiuto. Impossibile perché i sacri destini di Andate sono già stati decisi e dovunque si può trovare il petrolio, scavando, (pardon, i box auto,volevo dire) beh, allora si scava, piante o non piante, verde o non verde, rispetto o indifferenza verso un ambiente naturale che solo la nostra zona costiera possedeva. Cosa devo dire di più? Dove sono gli enti preposti alla difesa delle bellezze di Andate, le leghe, gli amanti della natura? Più faccio il segno della croce, maggiori sono i lampi e i fulmini, diceva il bimbo della favola antica. Luca Caravella Ricordare… per non dimenticare Caro Alassino, forse apparirò maniacale nel titolo ma credo sia la “formula” giusta per non andare fuori tema di fronte alle tradizioni e alla cultura di una Alassio che continua a cambiare pur mantenendo intatta la sua bellezza. Cambiamento è sinonimo di moderno, di un’altra maniera di vedere e far apparire le cose. Spesso, da romantico, vorrei che nulla cambiasse, che il tempo non passasse. Invece, inesorabile, il trascorrere degli anni porta via tutto, dagli affetti più cari al modo di concepire il vivere di tutti i giorni. Ma i ricordi restano e ci permettono di non dimenticare. E allora si ricorda l’infanzia, la fanciullezza, la giovinezza, momenti fantastici che fanno correre la mente a quella spiaggia infinitamente fine quanto bella che però, giorno dopo giorno, soprattutto in questo periodo di inizio estate, scompare ai nostri occhi per far posto alla lunga, infinita teoria di pezzi di legno, di cabine allineate per strapparci quell’ultimo spicchio di mare e di cielo. Mi sarà obbiettato che gli affari sono affari, che si vive di turismo, di bagnanti, di sedie a sdraio e di ombrelloni. Giusto, nulla da eccepire, “business is business”, gli affari sono affari... Ma quando l’“affare” ti strappa qualcosa che gravita nei ricordi, il romanticismo può anche trasformarsi in rabbia. Sì, sono arrabbiato perché rischiamo di veder falciare un altro ricordo, di veder sparire tante immagini legate a pochi pre- ziosi metri di spiaggia. Ricordate “Settimin”? Impossibile dimenticare uno dei più abili mastri d’ascia, simbolo indiscusso del Borgo Coscia anni Novecento, la spiaggia su cui rifiniva i suoi lavori, l’arena su cui nonne e mamme del quartire portavano i loro pargoli a respirare “aria buona”. Ma la spiaggia di “Settimin” ora rischia di essere cancellata per diventare una delle tante destinate al “freddo business”. Sacrificio inevitabile per salvare le casse del Circolo Nautico al Mare? Decisione improvvisa dettata dalla voglia matta di “globalizzare” con sedie e ombrelloni per non sfigurare di fronte al “muro di legno” che si erge tra la passeggiata e il mare? Voglia matta di beneficiare il popolo dall’alto di poltrone forse costruite soltanto sul business? Borgo Coscia e Borgo Barusso, due quartieri con le loro tradizioni, con due spiagge del Cnam che rischiano di sparire perché una sorta di “appalto” le ha destinate non più ai soci del Circolo e agli Alassini senza mega-yacht, ma a privati pronti a pagare per guadagnare e far guadagnare. Che tristezza... Uno dei più blasonati club nautici d’Italia, il sodalizio che ha “partorito” molti campioni, tanti olimpionici e il presidente della Fiv, cede le spiagge per fare “cassetta”. Perché non si corre ai ripari? Perché non si sono fatti i conti prima di spendere forse facendo il passo più lungo della gamba? Ora 26 milioni di vecchie lire, dicono i bene informati, dovrebbero rimettere a posto i bilanci consegnando, per 6 anni, a cabine, sedie e ombrelloni non fazzoletti di spiaggia, ma 10 metri più 10 metri che, in vil denaro, in euro sonanti... Purtroppo non so far di conto e lascio agli esperti quantificare l’eventuale business riportando però una frase storica del senatore a vita Giulio Andreotti che nel parlare di casse, di ammanchi e di affari, un giorno disse: «In manicomio ci sono due categorie di matti: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che pensano di risanare le Ferrovie dello Stato». Daniele La Corte (socio ordinario CNAM) 4 «L'ALASSINO» Lettere del pubblico Mercoledì 16 Giugno 2004 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) S.C.A. srl: costi allacciamenti utenti privati Cose dette e non dette all’incontro con la cittadinanza Ufficio Utenti S.C.A. Srl Viale Hanbury 118 17021 ALASSIO - Una serata a sorpresa e non più di una! Prima di tutto noi cittadini della zona Fenarina ci siamo trovati anche nella compagnia di alcuni “fuori zona” ed eravamo contenti perché siamo abituati a voler bene e dare il benvenuto a tutto il paese. Ricordiamo le nostre sagre! I “Big” hanno parlato, discusso e gridato riguardo alle decisioni delle F .S., ma molti di noi “Piccoli” siamo felici, nonostante la paura sia ancora grande, che in tutta probabilità non si abbatteranno case. Il miglioramento di Via Neghelli è ben accettato ma si poteva e si doveva migliorare oltre la zona teatro. Il costo non sarebbe così grande e l’effetto invece sì. D’altronde se ci troviamo (e lo speriamo) invasi da frequentatori del teatro che parcheggeranno nei dintorni e che dovranno camminare qualche centinaia di metri per tornare al nuovo edificio, godranno di uno spettacolo fuori ben diverso da quello che li aspetta dentro. “Rumenta” da tutte le parti! Per quanto riguarda la riforma della parte iniziale di Via Neghelli si vede che la programmazione è stata fatta sulla carta perché nessuno ha pensato ai numerosi bidoni dei rifiuti e a come sistemarli per togliere dalla vista e dall’olfatto questa bruttezza e malsanità. E stato chiesto se la raccolta dei rifiuti e della differenziata potrebbe essere migliorata ma la risposta era che il sistema è efficiente. Il problema riguarda il cittadino e la sua maleducazione! I Fenarinesi la pensano in questo modo. Siamo d’accordo che molti cittadini non rispettano le norme di igiene, orario ed educazione quando buttano via i rifiuti, ma la maggioranza invece sta attenta. Inoltre, secondo noi, il sistema è un po’ arcaico e in altre città, anche più grandi di Alassio, funziona meglio. Quindi un suggerimento dal cuore. Non siate troppo critici sui cittadini. Educateli con umorismo e simpatia (le mosche si prendono col miele) e soprattutto andate a vedere dove la raccolta è fatta meglio e prendete qualche spunto!. cpc Arch. Marco Melgrati Sindaco di Alassio A. V .A. Redazione «L’Alassino» Oggetto: Vostri calcoli di costi per allacciamenti utenti privati Mi riferisco alla Vostra fattura 21215 del 27.4.04, dei cui contenuti ho chiesto oggi delucidazioni, ricevendo l’invito del Vostro Capo Ufficio (tramite la gentile Impiegata) di scriverVi. Ecco le mie contestazioni: - Il Vostro Capo squadra è stato presente solo all’inizio lavori, per circa 45 minuti. Mi sono state calcolate 6 ore, a 70 Euro cadauna perché il medesimo era provvisto di “mezzo”; - Per i due operai che hanno eseguito il lavoro, mi avete applicato la tariffa oraria di 25 Euro per uno e, nuovamente di 70 Euro per il secondo, poiché la squadra era provvista di altro “mezzo”. Dunque, avete calcolato la presenza di due mezzi, per complessive (6+6)=12 ore, con un carico di (70-25) = 45 Euro ca- dauna ora, e così complessivamente 540,00 Euro per uso di “mezzi”. Un semplice calcolo (mio, questa volta) evidenzia che se la Vostra Società, che svolge un servizio pubblico, a favore dei cittadini di Alassio (quale io sono), valuta l’utilizzo di un “mezzo” (camioncino, di piccola dimensione, ovviamente) a circa 6 orex220 giorni lavorativi/anno x 45 Euro/ora = 59.400 Euro (circa 115 milioni di ex lire, tanto per capirci)!! “Servizio” Pubblico? Ne dubito proprio! Debbo aggiungere che per ottenere l’allacciamento ho dovuto intervenire più e più volte, nell’arco di molti mesi! In tali occasioni ho anche rilevato che la Vostra Società dispone di una “carta dei servizi” che non riporta alcun termine temporale impegnativo per la fornitura dei servizi. A che serve, allora la “carta dei servizi”? Spero che anche il Signor Sindaco, cui invio copia della presente, converrà che è difficile accettare simili situazioni. La mia fattura scadrà il due giugno p.v. - Gradirei ricevere una risposta prima di tale data. Distinti saluti Enzo Prearo E continuiamo a chiamarla «Passeggiata» Cara Vecchia Alassio sono una mamma torinese che innamorata del Tuo incantevole paese trascorre la maggior parte dei week end ad Alassio. Purtroppo devo segnalarTi un fatto molto increscioso che ha messo in apprensione moltissime mamme. Mio figlio di tre anni giocando sulla spiaggia ubicata in passeggiata Cadorna ha gettato involontariamente la palla sulla strada. Mentre si affrettava a riprenderla una macchina dopo averlo urtato, quasi lo schiacciava! Il bimbo spaventato ha avuto disturbi intestinali per tutta la notte. Eppure passeggiata Cadorna dalle 10 del mattino fatta eccezione per i taxi che procedono con molta cautela, è rigorosamente vietata al transito con tanto di cartelli. Noi mamme ci siamo frettolosamente informate sul controllo della viabilità e da alcuni bagnini ci è stato detto che da anni manca un controllo adeguato del transito tanto che d’estate la passeggiata Cadorna e tutto il budello del Borgo Coscia è un via vai continuo di macchine e motorini anche in senso contrario. Io come mamma mi domando:se disgraziatamente fosse capitato a mio figlio un incidente più grave la responsabilità, in base a quanto riferito da alcune persone del posto, non sarebbe anche caduta sull’operato dell’Amministrazione e più specificamente del Sindaco, dell’Assessore alla viabilità e del Capo dei Vigili Urbani? Io ed alcune mamme siamo intenzionate ad inviare la presente anche alla Procura della Repubblica di Savona. Desidererei conoscere il tuo parere. Ringrazia Rossella D’Urzo Spett. L’Alassino Ho letto il vostro giornale del mese di maggio, come al solito interessante. Ho notato con stupore che avete pubblicato due articoli che non so proprio come considerare. Uno intitolato «Ad Alassio un’alternativa è possibile» del quale non discuto le ragioni o meno di quanto affermato, come al solito le posizioni specie se generiche sono sempre condivisibili, ma quello che mi meraviglia è che sia… firmato “IL COMITATO PROMOTORE” senza altra indicazione. TO DI EDILIZIA CONVENZIONATA» anche se condivisibile l’intento, credo sarebbe stato più corretto mettere firma ed indirizzo tanto più che chi ha scritto chiede di essere “cittadini e non sudditi”. È diventata una nuova moda quella di non indicare chi scrive, soprattutto da chi ha chiesto partecipazione. Anch’io chiedo che non venga indicata la mia firma, perché il mio è solo uno sfogo ed una constatazione, non ho la pretesa di rappresentare o formare gruppi di pressione od altro. L’altro articolo «A PROPOSI- Lettera firmata (lettera firmata) Un cittadino… contesta LA CASALINGA Processioni e ordine Spett. Alassino, da due anni a questa parte, non potendo seguire la processione di Maria Ausiliatrice, ed essendo una delle processioni a cui sono particolarmente legata, mi sono fermata a guardarla passare. Tutto bene, fin quando arriva il gruppo degli “angioletti” ed allora diventa una “fiera di paese”. Mamme, papà, nonni e parenti vari che chiacchierano, ridono ecc. E i Bambini? Chi li vede in mezzo a tutta la confusione, senza nessun ordine? Erano così belli quando passavano con la loro stella illuminata! Ordinati, in una fila perfetta (anche i più piccoli). Perché le Suore, o chi organizza, non riprendono in mano la situazione e con l’aiuto di due o tre mamme al massimo, non riportano l’ordine di un tempo? Ne guadagnerebbe la processione e soprattutto i bambini. Sperando di essere ascoltata, ringrazio e cordialmente saluto. NdR Tale incresciosa situazione era da noi già segnalata: ci auguriamo che dopo la sua istanza la questione venga risolta. Il terzo punto sollevato era quello sul parcheggio dei pullman. Un tempo c’erano cartelli in più lingue che spiegavano che non si poteva tenere i motori accesi perché inquinavano e il rumore disturbava. Abbiamo chiesto (dopo molte visite allo sportello del cittadino e nessun risultato, come tutti gli altri problemi di questa zona) che cosa si può fare. La risposta: “Chiamate i vigili!” Ridere, ridere e ridere!!!!!!!!!!! Ma davvero si crede che nessuno l’abbia mai fatto? (Che scandalo, che mancanza di buon senso quella multa all’autista tedesco che scaricava turisti in Piazza Partigiani. Sembra che addirittura gli abbiano tolto 2 punti dalla patente!). Infine il problema dell’acqua stagna e le zanzare che si producono nei pozzetti del rudere. Ci vuole una disinfestazione ben fatta e anche qui il cittadino dovrebbe essere avvisato di non tenere acqua stagna per innaffiare. Le zanzare portano malattie e noia e se non ci fossero sarebbe meglio! I “Piccoli” davanti al rumore dei “Big” si sentivano un po’ in imbarazzo e anche se c’era della ragione e del torto in questo rumore, noi non abbiamo espresso tutte le nostre idee e preoccupazioni. Per completare, quindi, questa epistola si chiede se qualcuno sa qualcosa dei giardini di Costa Lupara. E davvero, per ultimo, molte famiglie sono preoccupate per il futuro del lavoro e delle case dove abitare. C’è un progetto per creare lavoro per i futuri cittadini di Alassio? Lasciare questo problema al caso potrebbe essere un disastro. Se ogni villaggio, ogni paese, ogni città tenesse conto del grande problema anziché aspettare che i governi inventino una soluzione, forse il problema non esisterebbe. Uno studio approfondito potrebbe svelare una varietà di possibilità di creare lavoro. E triste che tanti giovani Alassini se ne vanno dalla loro amata città e dalle loro famiglie per trovare lavoro! In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Un punto di riflessione Dopo aver letto ancora un’altra drammatica storia di una persona sfrattata e disperata (questa signora vuole vendere un suo rene per sistemare in una casa sua figlia!) la mia coscienza mi obbliga a scrivere una mia opinione su questo problema. Mi è capitato di voler aiutare un’amica sfrattata a trovare casa. La sua storia è una come tante. E una donna sola con una giovane figlia. Vivono ad Alassio da circa 8 anni e non hanno la residenza perché questa era la condizione per cui avrebbero potuto affittare casa tutto l’anno. Quindi il loro proprietario non ha avuto difficoltà nello sfrattarle per poi riaffittare la casa nuovamente (a chissà quale cifra? La mia amica pagava 700.000 delle vecchie lire e ha tutte le ricevute!). Ora, dopo essere ospitate da amici e «non» e dopo aver trovato un appartamento piccolo a 500 Euro mensili per 5 mesi, sono di nuovo nell’incubo di trovare dove dormire. Senza la residenza il Comune non può dare l’aiuto di cui hanno veramente bisogno. E qui racconto che durante questo periodo e tuttora un piccolo esercito di persone preoccupate per loro, si è mobilitato, facendo richieste su richieste, sempre con esito negativo, per trovare loro casa. Non possono permettersi più di 450 euro al mese. Ciò che mi fa riflettere e che mi delude è l’atteggiamento di persone, proprietari di molte case tenute chiuse 10 mesi dell’anno, verso i propri concittadini. Ad Alassio c’è veramente un eccesso di case sempre chiuse. Comunque queste persone per non “disturbarsi” troppo ignorano una situazione critica, triste. Con la scusa che «non si sa nelle mani di chi» potrebbero finire le loro preziose case si placano la coscienza, se ne hanno una. Invece faccio i miei complimenti a quelle persone che conosco e che affittano le loro 3 o 4 case a famiglie bisognose per tutto l’anno, «disturbandosi», di fare un contratto e stabilire un affitto onesto e di vedere ogni tanto che le cose siano in ordine. Stanno bene senza arricchirsi dalle spese altrui e hanno la mia grandissima stima e senz’altro quella di molte persone che sanno che cos’è la cosa giusta da fare. Yvonne Onions Il condizionatore Arriva il caldo che genera difficoltà di respiro, stanchezza e riposo difficile; occorre quindi premunirsi e conviene acquistare un condizionatore d’aria per la casa, per la qual cosa ho provato a chiedere in giro quale fosse il migliore e anche a prezzo accessibile. Tanti contattati, tanti pareri diversi, e ognuno mi ha suggerito una marca da lui ritenuta la migliore. Ma poi ho scoperto che tutti o quasi i motori venivano fabbricati in Cina o in Giappone e che le varie marche sul mercato erano soltanto prestanome delle ditte venditrici; insomma uno equivaleva all’altro - cambiava solo il prezzo secondo la mano d’opera di installazione e l’involucro più o meno bello dell’apparecchio. Ho convenuto alla fine che era meglio affidarsi alla persona di fiducia che conosco come onesta e seria da più tempo e che mi forniva garanzia maggiore di assistenza in caso di bisogno. Oggi è quasi tempo di elezioni e mi sono trovato quindi nella stessa situazione di scelta. Gratta gratta i manifesti sono tanti, con colori diversi e allet- tanti graficamente; i volti tutti, sorridenti e i candidati ben vestiti e simpatici ricordano i condizionatori da installare in casa per avere un poco di sollievo ai guai della situazione calda che si va prospettando. Che fare? Farò cosi, scegliendo tra tutti (dato che il minimo comune denominatore è lo stesso) quello che si è dimostrato per me il più serio e onesto e che in caso di bisogno mi darà giusta e amichevole assistenza. E voi cosa pensate di fare? Per concludere comunque come per il condizionatore tra tutti è meglio scegliere quelli che hanno il sistema “inverter” così per gli amministratori di una città (come Alassio ad esempio) ritengo che siano preferibili coloro che hanno ben chiari il “3P” e cioè programmazione: inteso come ordine, parcheggi, viabilità, pulizia con riferimento al ritiro immondizie e mantenimento fiori e giardini, pulizia inteso come servizio di maggior vigilanza a tutela del rispetto dei cittadini e della loro tranquillità specie notturna. Silvio Viglietti Non tutto il male viene per nuocere Domenica notte, 24 Maggio, in un negozio: “DI TUTTO UN PO’” nel carruggio di Alassio, alcune persone (non si tratta di vandali, ma di gente che la vergogna non sa cosa sia…) hanno impestato con escrementi tutte le vetrine, mettendo degli scarafaggi morti sullo scalino. Certamente si tratta di persone che soffrono di problemi psichici, non potrebbe essere al- trimenti. Però c’è da dire che, almeno a noi, ha portato veramente fortuna: giocando l’avvenimento al lotto con tre amiche abbiamo vinto anche una bella somma… Ma lasciate che diciamo a queste persone: “Siete stati degli incivili” Lettera firmata Mercoledì 16 Giugno 2004 5 «L'ALASSINO» Rimme da noscia tèra Rubrichetta mensile - Un ricordo per... Poesie vincitrici al Concorso “Beppin da Cà” dall’anno 1955 al 2002 Vita d’òci témpi (Dialetto della Valbormida - anno 1987) Der votae at pèns, oh mama d’òci tempi, i fiôy i nascivu in cà; in s’u tavurén i niscôn u sentiva i toy lamènti; er to masçnò t’i l’vòvi au sén. A ra matén ’d bun ura t’eri tza l’vòya e ra to dûra giurnò a ’ncumenczòva: ina catza d’èva, ina sçbrintzò e cun ra tzuya ina shpâtzò. U y era pôy i pâtarey da lavè e via, in Burgna, cun ra shiya d’arsçèntè. Mumènti ed ripos u ’n n’era nent, oh mama d’ina vota, …u l’era in òtr tèmp. Quandi t’eri stòya per chinè ’r fiulèn, in pè n’s ra coêna e cun er mâ a fè u shcapèn, e pôy lòva, cûsç e shtira… e sempre a tirè u sod per fè v’ni ’na lira. Lûssu e pòsc t’n n’òvi manc a ra fâêshta: er tzoccurâê in t’i péy, er fudò, er mândill in tâêshta, e ra sèira, quândi t’et cugiòvi shtânca e shfiniya, et truvòvi u temp per mushtrà au ci cit l’Ave Maria. U to om in t’i campi a vânghè, sârì, cautzè, uriva tòrdi a ra sèira a mângè; in paitt d’e m’nâêshtra, a pènsè au temp c’u farà dumân. Poy t’invegiòvi cun in s’ra faccia u sôêgn d’i pâtimènti, ma quândi at rèshtòva sul ra forza per teni ra rucca ed fè girè er fûs; i toy cunsâêy i v’nivu shcutòy, e i shciâirivu i’ ydeiâê a chi l’era confûs; eh sci, mama d’ina vota… i y eru òci tempi!… Marisa Musso Piras VITA D’ALTRI TEMPI: A volte ti penso, o mamma d’altri tempi, / i figli nascevano in casa; sul tavolo / e nessuno sentiva i tuoi lamenti; / il tuo bambino tu lo allevavi al seno. Al mattino di buon’ora ti eri già alzata / e la tua dura giornata cominciava: / un mestolo d’acqua, una spruzzata / e con la scopa una spazzata. C’erano i pannolini da lavare / e via, in Bormida (fiume), con il bucato da risciacquare. / Momenti di riposo non ce n’erano, / o mamma di una volta… era un altro tempo. Quando eri seduta per cullare il tuo bambino, un piede sulla culla e con le mani a fare la calza, / e poi lava, cuci e stira… / e sempre a tirare il soldo per farlo diventare una lira. Abiti e scarpe non ne avevi neanche alla festa: / gli zoccoli nei piedi, il grembiule, il fazzoletto in testa, / e la sera quando ti coricavi stanca e sfinita / trovavi il tempo per insegnare al piccolo l’Ave Maria. Tuo marito nei campi a vangare, zappare, a rincalzare la terra, arriva tardi la sera a mangiare; / un piatto di minestra, un pezzo di pane, / una fumata alla finestra a pensare al tempo che farà domani. Poi invecchiavi recando sul viso i segni degli stenti, / ma quando ti restava solo la forza per tenere la rocca e far girare il fuso; / i tuoi consigli venivano ascoltati, e schiarivano le idee a chi era confuso: / eh sì, mamma di una volta… erano altri tempi! VUOI SAPERE CHE COS’È IL MONDO INTERIORE? Carissimo amico, Se non hai mai sentito o non capisci che cos’è il mondo interiore te lo spiegherò. Innanzi tutto in questo mondo trovi ricordi, desideri, sogni, immagini, immaginazione, fantasia. Trovi ricordi di belle ed entusiasmanti avventure, di belle situazioni, ma anche monellerie, cattiverie, sgridate… I piccoli desideri qualche volta si realizzano. Quindi un sogno nel cassetto non fa mai male; anzi fa “assorbire” energia positiva. I sogni che ti sono capitati cerca di ricordarli, perché può capitare la stessa situazione e puoi trovare quella fonte del sogno e sentirti gioioso. L’immaginazione è divina, quindi usala sempre per occa- sioni positive. La fantasia può allargare l’immaginazione ed esserle uguale, ma la fantasia è più superlativa dell’immaginazione. Può essere utilissima nei giochi da inventare. L’arte è indicibile a parole, ma in immagini batte il primato del gioco umano. Più allarghi il mondo interiore, più sei felice e più respingi il male. Altra cosa importante: la fantasia e i sogni svaniscono, se non crediamo in noi e se non li tiriamo fuori. Se il tuo mondo interiore è grande, sarai sempre felice e rigoglioso d’idee pure. Hai capito, amico mio? “Pensierini” di Stefano Ciccione - IV elementare - Alassio – Ist. Maria Ausiliatrice Tratta dall’album A.V.A. “Alassio in Vetrina”. (pag 133) Don Bosco ti prego ritorna… È ormai nota l’affannosa ricerca nella nostra cittadina di spazi da trasformare in strutture coperte o scoperte, ad un solo piano o pluripiano, interrate o seminterrate, comunque in “parcheggi” che garantiscono rapidamente facili e sostanzionse operazioni speculative. Questa tendenza ha già fatto del progetto mi limito, pessimisticamente, ad immaginare l’intervento edilizio estremo, con la demolizioni della struttura dell’ex cinema, dell’oratorio, seguito dallo scavo di tutta l’area ecc., ecc., ecc…così da ottenere la necessari profondità di 3-4 piani interrati a box. Se così fosse e mi auguro di es- scomparire aree verdi di rilevanza ambientale e in alcuni casi ha cancellato siti che rappresentavano per molti alassini un passato sicuramente pià povero ma certamente impreziosito di ricordi. Una notizia circola ormai da giorni e sembra sempre pià prendere consistenza, mi riferisco al progetto di costruire una serie di box o posti auto nell’area dell’Istituto Don Bosco, compresa tra il campetto di pallavolo, l’oratorio ed il campo destinato nel periodo estivo a cinema all’aperto con trasferimento dell’oratorio in locali adiacenti al campo delle bandiere. Non sapenndo i reali contenuti sere smentito, mi piacerebbe poter conoscere l’opionione di quelle centinaia, migliaia di wx allievi che hanno trascorso in quell’oratorio e tra le mura di quella saletta a cinema giorni indimenticabili della pur fugace adolescenza. Per ultimo, in un’ipotesi tanto surreale quanto opportuna, una domanda la porrei direttametne al creatore e fondatore dell’Istituto, a Don Bosco, la domanda semplicemente sarebbe Perché??? Ma sicuramente tutto questo è un remendo equivoco e non vi è nulla di cui preoccuparsi. Un ex allievo insieme ad altri Addio piccola oasi di Vittorio Veneto Maggio sta per salutarci in una giornata senza sole e c’è tanta tristezza nel cuore degli Alassini. Una seconda palma dei giardini Vittorio Veneto è stata sradicata e caricata su di un camion come un cencio da buttare via… Poca gente c’è ai balconi , quasi per non assistere allo strazio ed alla lenta decapitazione di una bella pianta che da moltissimi anni dava ristoro ai passanti, ombra ai giochi dei bambini, nonché gioiosa, verde accoglienza ai turisti. Tutto cambia e si trasforma, in una Alassio che vuole diventare moderna, ma io penso che i “nosci veggi” se ancora potessero vedere, ne soffrirebbero tanto da sognare tra le lacrime come “u se staxeva meu quande u se staxeva pezzu” (si stava meglio quando si stava peggio). Fernanda L’ANGOLO DEL PERCHÉ 3 «È un’epoca superficiale la nostra», sosteneva un alassino pochi giorni fa, «che parla di buccia invece che di polpa e riconduce ogni problema, anche il più drammatico, a una sola questione d’immagine». Naturalmente in questo luogo dove solo si parla, ci sono pochi che ascoltano. Ma è stata una vera sorpresa scoprire che anche nel solito angolo dell’alassinità era sorto il silenzio. L’osservazione, del più giovane dei presenti (tra l’altro) mi era sembrata molto generalizzata e non diretta agli astanti o mirata a qualcuno, eppure tutti si sentirono improvvisamente a disagio; in quel momento, notai che i loro occhi si cercavano altrove un pretesto per poter ricominciare a vedere. Anche l’iniziatore, l’uomo che aveva parlato per primo, sentì la mancanza di consonanza con l’ambiente circostante e cercò di usare un altro senso per le sue parole. «La scienza e la tecnologia si moltiplicano attorno a noi. Determinano in grado crescente, i linguaggi con i quali parliamo e pensiamo. O usiamo questi linguaggi o resteremo muti». Questa volta, o il tono meno categorico del precedente intervento aveva predisposto in modo particolare gli animi degli astanti, oppure qualcuno voleva ad ogni costo intervenire. «Tu fai delle chiacchiere e adoperi parole che non conosci per stuzzicarci; io posso dirti solo che, affissi ai tabelloni elettorali, ho visto manifesti con facce che già conosco, ho letto nomi di personaggi che già mi sono noti; e nei salotti della politica alassina ho ascoltato programmi ormai risaputi. Niente di nuovo o meglio “di nuovo niente”». «Ma de rimenta ti n’hai sentiu parlò? E de levò a centrale elettrica da-a Fenarina? E de fò arrembò l’arena in ti Rubizzi e a Santa’Anna? E de fò in’aquedottu d’emergenza cun l’aigua de Crovauna? De issò trenta citti a passaggiata Grolleru e abbasciò e cabine di stabilimenti balneari davanti a u centru storico pe puè lasciò libera a visuale marina a tutti? E de fò a passeggiata suvraelevò cun e gabine sutta a-a Coscia?». «Ti ti hai faitu in programma impuscibile; bisogna propriu dite: ma da che banda ti stai? Ti nu sarii miga un de quelli… de quelli che a ura i nu ghe sun ciù? Eh? Se semmu intesi?». Così continua, finalmente, il discorso tra gli animatori di quest’angolo di Alassio che, pur lontano dal rumore della terra e lontano dal silenzio del cielo, sembra vivere con il cuore pulsante della nostra piccola città. Forse la libertà d’espressione è dovuta alla possibilità d’isolamento di questo centro virtuale nostrano. In questo novello locus Bormanni il fat- to di essere nati liberi costituisce la maggior grandezza degli uomini che lo frequentano. Qui l’ambiente è l’anima delle cose. Ogni cosa ha un’espressione propria e quell’espressione le viene da fuori. «Parolle a Inea…Bisogna esse agaribai in tu parlò e ciari… Sulu a-Arbenga i porlaa-an de rimenta; l’Eco Albenga a nu sa ciù dunde bitola, nui invece a rimenta e sammu sempre dunde mettela». «Ormai u nu l’è ciù tempu; de cosse chi spussian duvemmu parlone d’invernu…». «Ina cosa a voiu savè… si fai a passeggiata rialzò a-a Coscia, d’invernu, in cessu avertu, ogni cinque o sei stabilimenti, i o lasciai?». E quello che aveva parlato si sentì a disagio. «Ad Alassio, per esempio, comincia il tempo du stuccu e da pittura… si cerca di creare l’atmosfera per essere la giusta meta per le vacanze altrui… e si dimenticano i problemi… nostri». «Non ci sono problemi urgenti; è giusto pensare all’economia del Paese in genere…». «Credevo che ti riferissi alle imminenti elezioni… concordo… mai viste tante facce conosciute affisse sui tabelloni elettorali». «Ma tanti sono quelli che si candidano per la provincia». «Ma, ma, mettersi in lista, coscienti di non poter essere eletti è il modo migliore per far politica?». «Parli ancora difficile è meglio che portiamo il discorso su altre cose; per esempio perché non tagliano i due cipressi secchi che sono nel parco San Rocco? È, o no, quest’ultimo è un simbolo dell’estate alassina?». La luminosità mattutina che rischiara il cielo e rianima i colori dell’aurora, ad Alassio si può gustare solo con i piedi sulla battigia; nel chiarore dorato che precede il sorgere del sole si può, così (ancora) vedere l’ultimo astro nel tentativo, estremo, di corrompere d’incertezza il blu seminero dell’orizzonte. È Venere all’alba! L’astro più grande, che, per cinque mesi serotino, per cinque mesi mattutino (in estate), infatti, da la vera dimensione della bellezza di quest’eterna visione. Solo il grande pittore alassino Alberto Beniscelli è, in una sua tela, riuscito a cogliere, più di qualsiasi altro artista, l’incantesimo di un’aurora alassina. «E, in questa stagione, che, per tutti noi, ogni accesso mattutino alla riva è sempre interdetto da cancelli, steccati, nastri bianchi e rossi e cartelli di divieto, per godere di quest’emozione unica, dell’incanto di questo unico momento, non resta che chiedere all’Assessore alla Cultura del Comune di Alassio di propiziare una nuova “Mostra” del grande Pittore alassino?». Dante Schivo 6 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2004 FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA (a cura di Tommaso Schivo) La parola alle immagini di Mimmo Ottonello CAP. 28° - GENOVA SPESSO MATRIGNA, MA SEMPRE “GRANDE” Abbiamo più volte lamentato nei «corsi e ricorsi storici» sulla nostra terra che Genova fu spesso «ferrea» specialmente verso la Riviera di Ponente. Matrigna, a volte, sì, ma nella sua gloriosa storia fu sempre «grande». Sempre o, almeno, fino alla impreveduta e improvvisa disfatta di Chioggia, quando un errore imperdonabile (l’aver affondato una nave veneziana alle proprie spalle, proprio all’imboccatura del porto, ove era entrata tutta la flotta spavalda e sicura degli attaccanti genovesi) non concesse via di scampo e l’intera flotta, imbottigliata per otto mesi, fu costretta alla resa per fame. Poi Genova riemerse più volte ed ebbe fortuna e violenze, vittorie e sconfitte, prima nella micidiale lotta fra le Repubbliche del mare che disperse tesori e ricchezze favolose in fondo al Mediterraneo, poi nell’intricato gioco politico di Francia, Spagna, Austria, Inghilterra e Piemonte, fino a Napoleone e al Congresso di Vienna (1814), quando la sua secolare e sacra libertà fu ceduta (contro il pur vigente «principio di legittimità») al Piemonte. È ormai antistorico e fuori del tempo ma ha un motivo di fondamento il fatto che la Consulta Ligure, ultimamente, abbia “concordato” di sottolineare che Genova, dopo il tradimento della sua secolare libertà e indipendenza, fu bellamente consegnata, con le due Riviere, come appannaggio ai Savoia, durante il Congresso di Vienna, senza che mai, da allora, la città e i cittadini delle due Riviere abbiano accettato o avvallato la decisione contraria al principio di legittimità o di legittimismo che assicurava l’assoluta e piena libertà agli stati già indipendenti prima della Rivoluzione Francese e delle occupazioni napoleoniche. Così Genova divenne la marina del giovane Regno italico. Ma fu «grande» e per molteplici ed indiscusse ragioni. Innanzitutto seppe sempre autogovernarsi senza bisogno di blasonate famiglie di Re e di Imperatori e fondò la sua esistenza ed il suo progresso sul lavoro serio e realistico e sul buon senso di tutti i suoi cittadini. Il popolo stesso fu una vera forza e, senza ricorrere mai a rivoluzioni ed a sconvolgimenti, seppe dare il suo contributo efficace di mezzi e di uomini al governo ed alla vita della città, in guerra e in pace, sulla terraferma e su tutti i mari del mondo. Furono famosi ed apprezzati anche gli Ambasciatori genovesi inviati in tutta l’Europa: non si macchiarono mai di servilismo, né di interessi personali, anzi brillarono per capacità, vigilanza e parsimonia. A ri, dei quali 9.000 morirono a Genova e furono sepolti in Campo Pisano, oggi una Piazza, su cui, alcuni secoli dopo, i Genovesi (e fu un pensiero commovente) posero una iscrizione che val la pena di citare: «Questo Nuova illuminazione: Via Dante, Via Mazzini, Via Verdi, Via Don Minzoni… ma la vecchia quando si toglie? Ci sta veramente bene: vecchio e nuovo, a testimonianza del cambiamento, dell’evoluzione tecnologica. Qualche volta, poi, come in Via Don Minzoni, le vecchie lampade vengono ancora accese la notte. Con evidente risparmio energetico. Ma che importa? Pagano i contribuenti alassini, no? E poi l’importante è dimostrare che i lavori si sono fatti, se rimangono incompiuti a chi interessa? Tantalè! A Genova, governanti severi in difesa della patria. Genova, fra le punizioni più gravi comminate ai «sudditi» (e furono casi rarissimi) c’erano il tradimento contro la patria e la corruzione, contro la quale lo Stato fu sempre inflessibile. Nessuno dei cittadini poteva fare affidamento impunemente sull’altrui denaro e i debitori insolventi furono sempre puniti con severità. La stessa aristocrazia non si esimeva dal lavorare «sodo» per aumentare il patrimonio e far fruttificare il nuovo capitale, ma seppe sempre con magnanimità donare del proprio per il benessere della città. D’altra parte il Governo dispose spesso della ricchezza acquisita a scopo filantropico, contro la radicata opinione che i Genovesi gareggiassero con gli Ebrei e gli Scozzesi (e chissà quanti altri) in avarizia. Furono parsimoniosi e oculati, perché non buttarono mai via del denaro per lusso smodato o per spe- Ad Alassio il nuovo che avanza Ha suscitato molto interesse e grande successo la favolosa iniziativa “Facciamo cambio? Il tuo oro vecchio in cambio di ORO NUOVO”, promossa fra tutti i suoi clienti, dagli “ORAFI IN ALASSIO” di Via XX settembre 72, nel budello. Gli alassini incuriositi dalla novità, hanno risposto numerosi all’invito, approfittando così di se suntuarie, atte a celebrare la famiglia o la schiatta. Prima c’era lo Stato, ma questo non calpestò mai in tutta la sua storia le buone ed utili iniziative dei privati cittadini: «ciò che giova alla pecchia (all’ape) - si diceva un occasione unica. Il negozio leader nell’assortimento di gioielli con diamanti, coralli e orologi è in grado di soddisfare anche il cliente più esigente. Possiamo quindi affermare che quest’anno, gli “ORAFI IN ALASSIO”, famosi ormai per la qualità e l’assortimento, in coincidenza con l’estate, si sono veramente superati. una volta- giova a tutto l’alveare». Infatti la storia di Genova sottolinea spesso che gli Amministratori d’ogni tempo (non so se quelli odierni lo facciano…) furono sempre in grado di rendere pubbliche le spese sostenute per la città, proprio perché a Genova proprio i cittadini furono sempre considerati i veri proprietari del denaro pubblico. In verità ci furono momenti difficili e non mancarono Governanti severi e, forse, troppo aspri in difesa della patria, come quando l’Ammiraglio di ferro Andrea Doria, il «pater patriae» per antonomasia (ed era un «ponentino») impose agli schiavi rematori delle galee (i galeotti, appunto) un tappo in bocca, perché non potessero parlare e lamentarsi o come quando, dopo la battaglia navale della Meloria (1882), Genova deportò quasi 10.000 prigionie- (DISEGNO DI GIBBA) Campo, infausto di lutti fraterni Genova benedice nel sacro nome d’Italia». Potremmo continuare a lungo a parlare di Genova. Storia grande, storia di una città «superba» che seppe crescere e governarsi autonomamente per secoli, una Città di gente forte e generosa che non scese mai a compromessi, che talvolta (forse per «ragione di stato») fu drastica, crudele persino con le terre sottomesse o ingiusta... dunque « matrigna », ma pur sempre «grande », tanto che divenne il maggior porto (se non dell’intero Mediterraneo) dell’Italia unita, alla quale, in epoca risorgimentale, oltre che la ricchezza acquisita nei secoli, l’ingegno e il sangue di molti suoi figli, seppe dare, come si disse, «la spada, il pensiero e la poesia del Risorgimento (Garibaldi, Mazzini e Mameli)». E non solo. Il volontario d’oro La prima edizione del premio “Volontario d’oro” ha visto la consegna ufficiale del nuovo riconoscimento a Don Mario Andreoletti, salesiano, da sempre punto di riferimento per molti ragazzi ma soprattutto per tante persone che avevano bisogno di un aiuto, sia in Italia ma anche in Africa, in no spesso in silenzio, lasciando le luci della ribalta ad altri. Per questo l’assessorato ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i volontari e, in modo particolare Don Mario, insegnante di filosofia ad Alassio dal 1963 al 1994. Questa la motivazione del premio consegnato al salesiano: «A Don Mario America e nell’Europa dell’est. Don Mario ha sempre avuto a cuore le persone più povere, andando in loro aiuto e intervenendo anche con soldi propri. Il premio, voluto dall’Assessorato all’Associazionismo e Volontariato, è nato per riconoscere l’opera dei volontari, persone schive che aiuta- Andreoletti, volontario e forgiatore di giovani volontari, che ci ha insegnato e ci insegna che l’unico senso della nostra vita è la solidarietà e l’amore verso tutti gli esseri umani, senza limiti di razza, fedi religiose e politiche e quant’altro che gli uomini chiamano “diversità”». Il Seminario compie 75 anni Venerdì 28 maggio, ricorre il 75° anno dell’ attuale seminario di Albenga, edificato da Giovanni Siccardi e voluto dal vescovo, mons. Angelo Cambiaso. «Voluto e realizzato dal mio predecessore – scrive il vescovo di Alberga Imperia, mons. Mario Oliveri – il Seminario venne costruito con grande sacrificio, notevole impegno materiale e grazie alla generosità di molti fedeli. Mi rallegro pertanto che questo evento venga ricordato e celebrato, perché il seminario dio- cesano è vivo e vitale, anche oggi fucina di formazione dei futuri ministri della Chiesa ingauna». Due le celebrazioni in programma. La prima il 28 Maggio, alle ore 17.30, in seminario, e avrà per oggetto una messa solenne, presieduta dal vescovo. Un’altra celebrazione, alla quale sono invitati a partecipare tutti i sacerdoti, giovedì 17 giugno, in occasione della “Giornata di spiritualità sacerdotale”, che inizierà con la concelebrazione eucaristica, anch’essa presieduta da Mons. Oliveri. Via Dante. Nuovi marciapiedi. Belli. Peccato che il cantiere rimanga lì, a più di un mese dalla fine dei lavori, con il materiale da costruzione che è avanzato; materiale che la pioggia ha guastato. Ma che importa? Mica paga il Sindaco. Paghiamo tutti noi. E poi, che bello spettacolo, qualcuno (di facile reperibilità, basterebbe un semplice controllo da ragazzi sul materiale depositato), ne approfitta per gettarvi materassi, scatoloni, cartoni e quant’altro. Evviva! Quanta amarezza, così vicino Pensavo fosse diverso o per lomeno che il tutto non fosse questo e non fosse così. Quando invece una violenza, un sopruso ed un angheria viene perpetrata vicino a te ed in qualche modo ti danneggia, senti dentro una amarezza forte che ti logora. Riesci, però, finalmente a capire e comprendere il dolore di coloro che anni addietro ti avevano raccontato episodi analoghi, e tu senza un esempio vicino e tangibile non riuscivi a vivere in maniera piena, con loro, quella amarezza, appunto, o quella specie di fuoco interiore che emerge di fronte alle ingiustizie. Così è un furto, un danno recato con scelleratezza, una circuizione. Leggo spesso proprio sull’Alassino inviti alla civiltà, oppure “grida” di fronte ad alcune ro essere sensibili, di fronte ad una tale prepotenza e noncuranza del rispetto delle leggi e del prossimo. Siamo ad Alassio, siamo nel centro storico, i clienti del mio bar, di sera, già non vedono il mare perché ci sono le cabine, ma così è sempre stato, ma che, anche io come loro, sia costretto ad osservare uno scantinato di anodizzato con vetro satinato di plastica come se fossimo in periferia di Milano, mi sembra eccessivo ed aberrante. Purtroppo è così. Ora le autorità, grazie all’assistenza del comune, con grande sollecitudine e zelo nel tutelare il cittadino hanno fatto sì che fossero messi i così detti sigilli. Temo che, però, con qualche cavillo legale, fra qualche anno e qualche condono quest’obbrobrio definitivamente farà parte nequizie ed iniquità. Il tutto, purtroppo, è per me oggi un’ingiustizia, il mio vicino in Passeggiata Dino Grollero, nei pressi del Pontile Bestoso, ha costruito un magazzino, di circa tre metri per cinque senza nessun tipo di permesso o concessione, nella piazzetta della palma diciamo, suggestiva e meravigliosamente Alassina - sarebbe da mettere una foto su tutti i depliant pubblicitari, tra l’altro da poco pavimentata nuova e resa degna della nostra piccola ma preziosa cittadina. Quindi abusivamente, in maniera illecita, illegale ed ingiusta ha fatto edificare a sue spese una lunga e disgustosa paratia in anodizzato, per utilizzare lo spazio interno come magazzino, sì come magazzino! Io vedo, io denuncio, io grido, tutti dovrebbe- del mio e vostro microcosmo. Chi pensa che abbia avuto un eccessivo approccio critico nel denunciare e descrivere l’abuso, passi a vedere, sicuramente converrà con me, e senz’altro un po’ d’amarezza avvolgerà anche lui, come si suole dire “mal comune mezzo gaudio”. Giorgio Schivo N.D.R. Concordiamo perfettamente con l’autore della lettera e ci domandiamo perché si continui a lasciare occupare tutte le piazzette per uso privato con manufatti inamovibili ed antiestetici. Laigueglia, pur avendo le nostre stesse esigenze, non permette un abuso di questo genere. Mercoledì 16 Giugno 2004 7 «L'ALASSINO» Inaugurazione tratto Aurelia-bis Villanova-Alassio Riapertura del Clapsy Lounge Bar Il Clapsy Lounge Bar, al numero 18 della Passeggiata Dino Grollero, ha riaperto in una veste rinnovata nella gestione e nel design del locale. I nuovi proprietari, Orietta Bocca e Claudio Deghenghi, hanno saputo creare una bellissima atmosfera, complice la scelta musicale in sottofondo e lo giornata. Il progetto di restyling del locale è stato curato, anche nei minimi dettagli, dallo Studio Fidone & Vio Architetti e il nuovo Clapsy è molto accogliente, coloratissimo; l'ambiente è raffinato ed elegante, ma allo stesso tempo informale: il luogo adatto per rilassarsi con un splendido mare di Alassio, dove bere ottimi vini e pregiati champagnes, con un'ampia e studiata scelta di cocktails e long-drinks analcolici e alcolici, accompagnati da gustosi snack, fresche insalate e tipiche pietanze liguri da gustare nell'arco dell'intera aperitivo, un cappuccino pomeridiano o con un drink serale ascoltando dell'ottima musica dal vivo, offerta da Orietta e Claudio nelle calde sere d'estate. Il Clapsy Lounge Bar è aperto tutti i giorni dalle nove e trenta del mattino sino all'una di notte. 8 Maggio 2004: dalla parte di Villanova d’Albenga, il ministro Scajola taglia il nastro inaugurale del tratto di Aurelia bis che collega Villanova e Garlenda con Alassio tramite due brevi gallerie ed una che è la pià lunga della Liguria (oltre 2500 m). Erano presenti tutte le massime autorità locali, provinciali e regionali. (FOTO SILVIO FASANO) MOSTRE D’ARTE (a cura di Carlo Bertolino) SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) Amici di Padre Hermann Sabato 8 maggio 2004: L’intervento del Ministro Scajola davanti a tutte le autorità, stampa e istituzioni provinciali prima del taglio del nastro inaugurale del tratto di Aurelia bis Villanova-Alassio. (FOTO SILVIO FASANO) A scuola non solo in classe: a Laigueglia in spiaggia a pescare Il 26 aprile alle ore 9.00, con i compagni delle altre seconde e le maestre siamo andati a Laigueglia con il pullman. Abbiamo raggiunto la spiaggia vici- no al Torrione. Lì ci aspettavano dei pescatori per mostrarci come si pesca con la rete. C’erano dei “ gozzi” e reti ammucchiate. Uno dei pescatori, il signor Boero, che indossava “u berrettin cu a balla” (un baschetto blu con il pon pon rosso), ci ha detto che al mattino all’alba, con una barca, aveva gettato al largo molte “velette”, che formano una specie di plancton, di cui i pesci sono ghiotti. Anche noi ne abbiamo raccolte molte per osservarle: quando sono in acqua sono di un azzurro trasparente, mentre all’asciutto di- muro). Noi bambini siamo stati divisi in due squadre. La nostra si è diretta verso levante (verso l’Isola Gallinara) e l’altra è rimasta a ponente. Ogni squadra aveva come capo un pescatore. Il nostro era il signor Giorgio, che ci ha disposto in fila, uno da una parte e uno dall’altra della “cima”. Al suo via abbiamo cominciato a tirare al ritmo che ci indicava: più lentamente o con più forza e più velocemente. Dovevamo stare attenti a tenere la rete, che stavamo tirando a riva, ben raccolta tra le mani. Così faceva l’altra squadra, che si era avvicinata dal lato opposto. Alla fine quando la “manica” ha raggiunto la riva, abbiamo scoperto di aver preso solo pochi pesci (alcuni cefali) ai quali abbiamo salvato la vita e ridato la libertà, rigettandoli nell’acqua. Questo tipo di pesca è chiamata “cefalara”. La giornata era stupenda: il sole splendeva e il mare era calmo. Noi abbiamo giocato sulla spiaggia e fatto merenda con crostata e the freddo, offerti gentilmente dal Comune di Laigueglia. Ha vissuto con noi questa bella esperienza anche una classe della scuola elementare di Laigueglia con le insegnanti. È stata una mattinata indimenticabile!!!! si; talvolta si notano singolari “scomposizioni” poi sapientemente disposte sulla stessa tela come più soggetti separati, con suggestivo effetto decorativo; e fiori o pupazzi giganti inseriti in paesaggi, alquanto surreali. Una pittura piacevole e di notevole fascino che penso sia riduttivo definire “naif” nel vero senso del termine, cioè ingenua. Silvana Giraudo vive e lavora a Cuneo in via Momigliano 7/b http://www.sss69.it. Sig.ra Astrid Hammond con gli ospiti. Il cuore degli Alassini, ma dei Savonesi e dei Liguri in generale, ancora una volta ha dato prova di essere grande. Si perché è grazie a tanti amici se l’impegno preso dai volontari dell’Associazione “Amici di Padre Hermann Onlus” sta andando avanti. Dalle pagine de “L’Alassino” vorremmo far ar- Federazione Italiana Exallievi/e di DON BOSCO UNIONE di ALASSIO Era cominciato con uno splendido sole il 91° Convegno Annuale degli Exallievi/e di Don Bosco; poi sul mezzogiorno un breve scroscio di pioggia, proprio mentre stavamo facendo la nostra foto ricordo, ma la giornata si è conclusa con un sole trionfale: sembrava estate! Gli alunni della classe II B della Scuola elementare statale di Alassio ventano scure. Abbiamo raccolto anche conchiglie e sassolini. I più fortunati hanno trovato parecchie “reginette” I pescatori hanno caricato la rete, bordata di galleggianti e piombi su di un “gozzo” e l’hanno gettata un po’ al largo, in una particolare posizione, che permette di imprigionare nella “manica” (una specie di sacco) i pesci che entrano e tentano di fuggire dai lati, dove però trovano le “bande” (reti che fanno da Silvana Giraudo ha esposto nella seconda quindicina di maggio. Cuneese, ha al suo attivo numerose mostre e riconoscimenti. Pratica varie tecniche (olio, tempera, acrilico), su tela e anche su ceramica, ma il risultato è abbastanza omogeneo: i suoi dipinti sono inondati di luce e i colori, seppur generalmente tenui, hanno una certa intensità. I suoi soggetti sono cieli con variegate nuvole, paesaggi fantastici, notturni; prevalgono però i panorami ario- Dopo i grandi successi dell’anno precedente in occasione del 90° dell’Unione, pensavamo ad un Convegno un po’ in sordina, ma così non è stato! L’amore che gli exallievi giovani e non più giovani portano per la loro scuola, per quella Casa che li ha visti crescere culturalmente, umanamente e spiritualmente, è veramente forte! Già alle 8.30, il “decano” Airaldi Nuccio (classe 1911!!!) era al tavolo della Segreteria per adempiere a tutte le formalità; adagio adagio dietro di lui alla spicciolata sono arrivati dall’estremo ponente e dall’estremo levante, da Torino, da Bologna, da Pisa, da Firenze, da Modena, da Vigevano,dal Veneto, ecc. Erano i figli che tornavano alla Casa del Padre: si sono incontrati nel chiostro: abbracci, ricor- di di un tempo più o meno lontano, presentazione di consorti, di figli… Alle ore 11.15 ci si raduna in Chiesa: è il momento forte del Convegno! C’è il saluto e una breve relazione sull’Unione da parte del Presidente Valdora, cui fa seguito il saluto ed alcune comunicazioni da parte del Presidente della Federazione Ligure, Tassara. All’altare concelebrano il Direttore, don Giorgio Colajacomo, il Delegato, don Ermanno Branchetti, e l’ex delegato, don Beppe Colombara. Si ricordano i defunti dell’anno, in particolare Mons. Vincenzo Savio, Vescovo di Belluno-Feltre, che fu indimenticato Direttore ad Alassio dal 1990 al 1993. Prima della Santa Benedizione si procede alla consegna dei “Distintivi d’oro” che ogni anno vengono consegnati agli ottantenni che si sono mantenuti sempre fedeli all’Unione: quest’anno è il turno dei nati nel 1924: Cantoni Claudio di Albiolo (Co), Ciucci Angelo di Pisa, Croce Bermondi Eugenio di Genova, Guglielmi Raoul di Crespano del Grappa (Tv), Nano Emilio di Momo (No), Sassone Walter di Prato, Tornatore Achille di Laigueglia (Sv). A seguire viene consegnata la “Targa di benemerenza” al Sig. Nicola Pietro che da oltre 40 anni con professionalità, disponibilità e competenza accudisce ad ogni esigenza della Scuola e della Casa di Alassio. Al termine della S. Messa, foto ricordo (disturbata da un’improvvisa pioggia!) e poi splendido pranzo nel refettorio della scuola, curato e servito da exallievi. Due momenti toccanti durante il pranzo: Ciucci Angelo, distintivo d’oro, festeggiava con la moglie le sue nozze d’oro; da oltre 20 anni è presente al Convegno, pur non essendo exallievo, Pampana Franco di Pisa: lo ha promesso al padre, exallievo doc, in punto di morte. Antonio Tassara Alassio, 03.05.04 rivare un grande ringraziamento a Max Quadrelli e Piero Ottobelli che hanno magistralmente organizzato una cena benefica presso il Diana Grand Hotel. Un grazie va anche ai tantissimi amici che hanno accolto l’invito e hanno consentito di raccogliere oltre 3500 euro. Questi soldi, insieme ad altri che stiamo raccogliendo, serviranno per costruire ancora un pezzo della scuola secondaria superiore che il 31 gennaio è stata inaugurata a S. Kizito, Musha, Ruanda e alla cui inaugurazione erano presenti anche alcuni rappresentanti della nostra associazione. Il lavoro è ancora tanto ma Sig. Max Quadrelli. questo non ci spaventa perché sappiamo che accanto a noi stanno camminando anche tanti amici che hanno capito l’importanza di aiutare i bambini e le famiglie bisognose. Grazie ancora a tutti e cogliamo l’occasione per invitarvi allo spettacolo di beneficenza organizzato per il 23 giugno ad Alassio presso il Parco San Rocco con i ballerini dell’International Brasilian Ballett. L’ingresso è gratuito e sarà l’occasione per l’estrazione dei biglietti della lotteria. L’Associazione Amici di Padre Hermann Onlus 8 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2004 INCONTRI CON L'AUTORE CONFERENZE DEL “CENTRO PANNUNZIO” Anna Maria Larcher: “INVITO A TEATRO - Forme ed esperienze teatrali dai Greci a oggi” - Ed. Ennepilibri - Imperia Prof. Luigi Ravizza: “La depressione: come uscirne?” Questo è il terzo libro dell’autrice alassina, che si differenzia nettamente dagli altri due, dedicati ai ricordi di un’Alassio ormai tramontata, regolarmente presentati in questa sede. Il professor Franco Gallea ha presentato la collega con particolare attenzione. «…Ha insegnato Letteratura nei licei, si è sempre dedicata alla cultura, ha commentato per quattro anni i Vangeli della domenica per emittenti televisive locali, tiene corsi alle Unitre di Imperia ed Alassio. Ad Imperia un corso lo fece sul teatro, questo libro ne è il compendio: non una storia, ma una sintesi rapida dell’evoluzione del teatro attraverso i tempi. Può essere utile agli studenti». L’autrice: «In genere in provincia la gente va a teatro impreparata. Il teatro è frutto della sua epoca (Shakespeare non è Goldoni o Pirandello), se lo si conosce lo si gode di più: anche se certe situazioni sono eterne si comprendono meglio se sono collocate nel loro tem- po. A scuola il teatro è considerato materia secondaria». La professoressa Larcher, stimolata da Gallea, poi commenta e chiarisce il contenuto del libro. Gli antichi Greci, che conoscevano già tutto dell’animo umano, hanno enunciato il concetto di “catarsi”, purificazione: la coscienza al di sopra delle leggi. I Romani erano contadini e guerrieri, non si ponevano i problemi dei Greci; le loro commedie popolari facevano ridere (Plauto) e sono state riprese dai comici meridionali e romagnoli di oggi. Nel Medio Evo il teatro sopravvisse, anche se la documentazione è scarsa, in genere veniva fustigato il potere; l’altro filone è il teatro religioso, le Sacre rappresentazioni e le Laudi. Col Rinascimento nasce il teatro di corte, che si ispira al teatro classico e si estende in tutta l’Europa e, in Italia, la “Commedia dell’arte” (gli attori, molto bravi, improvvisavano seguendo un semplice canovaccio) che verrà esportata. Nel ‘600 in Italia il teatro è in crisi, ma sorge il melodramma, invenzione tutta italiana, che crea un insieme di artisti e tecnici di alto livello (autori, cantanti, musicisti, scenografi, macchinisti, ecc.). Per la prosa nel ‘700 con Goldoni nasce il teatro del quotidiano, scritto anche nei particolari, per tutti e a pagamento. Nell’ ‘800 il melodramma segue le correnti filosofiche: Romanticismo, Positivismo, Decadentismo. Col ‘900 autori di tutta Europa scoprono ciò che c’era sotto la rispettabilità formale. In Italia con Pirandello il teatro va oltre la realtà, scava dentro, anticipa tutte le angosce odierne usando l’ironia. Negli anni ’50 la televisione ha proposto un teatro di qualità che oggi è stato abbandonato a favore dei libri e delle “fictions” di gusto americano. In conclusione Gallea chiede all’autrice se ha qualcosa in progetto. Lei risponde che ripubblica “Ad Alassio c’era un viale” con tre racconti nuovi. C.B. ••• che così risponde: «Da quando sono ad Alassio scrivo piccoli libri, circa uno all’anno. Cerco di imprecare contro il buio, di accendere una candelina. Le azioni terroristiche ci sono sempre state, specialmente durante le guerre di religione, quelle fanatiche. Ce ne sono di varie forme, la più recente, sconcertane, è quella dei “kamikaze”. Certo terrorismo, il cui scopo è chiaro, anche se deprecabile, può essere capito e a volte ci si può trattare. Per finanziarlo in certi casi si ricorre alla rapina, raddoppiandolo. Negli “anni di piombo” i terroristi miravano a personaggi positivi, miti, di cultura, per sottrarli allo Stato. Le radici sono molteplici. Noi Europei abbiamo subito due guerre tremende a breve distanza, per questo ne abbiamo un’avversione su- periore ad altri popoli. Una fede totalmente sganciata dalla ragione è deleteria, perché genera il fanatismo; una ragione senza fede genera mostri. L’errore di Bush è stato di voler imporre la democrazia occidentale a popoli che privilegiano la fede sulla ragione. Il terrorismo è irrazionale, dobbiamo cercare di evitare la strumentalizzazione dei poveri. Non si può parlare di giusta guerra ma di giusta pace». Schivo conclude facendo osservare quanto vasti siano certi problemi. «Questo è un libricino che non ha molto peso ma ha molto contenuto, consiglio di leggerlo; alla fine don Mattai cita una frase del figlio di Bachelet “Non dobbiamo parlare di vendetta ma solo di perdono”». C. B. ALASSIO ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO “Leggi che ti passa” Il Comune di Alassio (Assessorato alla Cultura - Ufficio Turismo e Cultura - Biblioteca Civica) anche quest’anno ha allestito uno stand alla Fiera del Libro di Torino-Lingotto (6-10 maggio) e organizzato il tradizionale convegno. Come negli anni scorsi lo stand è stato progettato dallo Studio di Fabrizio Gioberti, caratterizzato dal motivo delle vele al vento, splendidamente riuscito e meta di numerosissimi visitatori. Il convegno si è svolto la mattina dell’otto maggio nella “Sala azzurra” affollata di pubblico. Nell’ambito del “prodotto libro” il tema è stato: “Catene librarie, Librerie indipendenti, Librerie on-line - Convivenze e conflitti nell’evoluzione del commercio librario”; vi hanno partecipato otto qualificati esperti. Ne diamo un sintetico resoconto. L’assessore alla Cultura dott. Monica Zioni ha dato il benvenuto ai presenti, ha parlato brevemente dei due premi “Alassio100 libri”: Un autore per l’Europa e Un editore per l’Europa e ha ringraziato il dott. Giuliano Vigini, direttore dell’Editrice Bibliografica e Presidente del premio “Un editore per l’Europa”, per la collaborazione; che a sua volta ha preso la parola introducendo l’argomento: «La libreria nei rapporti con gli editori e gli altri mezzi di diffusione (Internet, giornali, edicole): è su questo che si discute. Il 2003 è stato un anno positivo per gli editori. Accanto a un mercato che c’è se ne aggiunge un altro». Giovanni Peresson, esperto di promozione e mercato editoriale, responsabile dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori: «Le dimensioni delle librerie sono aumentate negli ultimi 20 anni, ma c’è ancora molto da fare, in particolare rispetto agli altri Paesi e alle promozioni che fanno i commercianti di altri prodotti». Claudio Fantini, direttore commerciale di “Messaggerie libri”: «Sta cambiando il rapporto fra editori e canali di vendita, stiamo aggiornando il rapporto con i venditori: logistico e informativo. Le librerie devono adeguarsi e informatizzarsi per evadere gli ordini in tempi brevissimi». Alberto Magnani di “Demoskopea” (Società di sondaggi): «Ci siamo attrezzati per fare indagini sempre più vicine alla realtà. Ora si acquistano circa 6 libri a testa fra le persone che leggono (37% della popolazione); dal 2002 al 2003 la media è cresciuta del 2% e nel 1° trimestre del 2004 dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2003». Il direttore delle Librerie Feltrinelli Dario Giambelli dice che la vendita del libro in edicola è stato il boom del 2003: se il mercato cresce i vantaggi si estendono a tutti; la Feltrinelli si propone di promuovere l’attenzione alle «Un tema di grande interesse, ha evidenziato la dottoressa Anna Ricotti, vice presidente del “Centro Pannunzio”, introducendo la conferenza del professor Luigi Ravizza docente di psichiatria all’università di Torino - è una malattia che colpisce molte persone di tutte le età. Le cause possono essere varie. Il prof. Ravizza è membro dell’Accademia di Medicina di Torino e di vari altri sodalizi scientifici, nonché autore di numerose pubblicazioni sulla materia». Il professor Ravizza inizia con un ricordo di gioventù: «Torno ad Alassio dopo molti anni, ci venivo in vacanza da giovane, - e prosegue - Il tema non è molto allegro, ma si temono le cose che non si conoscono. La depressione può presentarsi in varie forme. È una malattia diversa dalla tristezza, può durare molto tempo e causa molta sofferenza. È sempre esistita, ne parla Ippocrate. Interessa circa il 15% delle persone, è debilitante. Le principali forme sono tre: 1) Primaria, quella che non viene da fatti esterni (è una disfunzione dei trasmettitori del cervello), gli attacchi possono essere ricorrenti, durano dai 15 giorni ai due anni; 2) Secondaria, proviene da un fatto esterno, se prolungata può divenire primaria; 3) Distimìa, meno grave ma tendenzialmente cronica, può resistere alle terapie. Ci sono poi altre cause e forme meno gravi. Sintomi: incapacità di svolgere qualsiasi attività, difficoltà di concentrazione, insonnia, inappetenza, pessimismo. Occorre agire subito per evitare un eventuale suicidio. Come uscirne? La primaria deve essere curata con psicofarmaci, deve essere diagnosticata da uno specialista sempre aggiornato, la cura deve prolungarsi per almeno dieci mesi. Per la forma secondaria, oltre la cura con psicofarmaci, occorre una terapia psicologica, in genere praticata da uno psicologo in sintonia con lo specialista che l’ha diagnosticata. Anche la distimia necessita di farmaci e di terapia psicologica. Si guarisce? Si! Occorre una terapia corretta nel minor tempo possibile. I farmaci non alterano la personalità del paziente. Ci sono delle forme bipolari che alternano depressione a eccessiva euforia: devono essere curate appropriatamente a seconda della fase. Nelle forme particolarmente gravi sarebbe opportuno l’eletroshock. Si guarisce, certo, ma a volte ci sono recidive. Esiste anche la depressione delirante: il paziente non riconosce la sua malattia, la cura è più problematica». Il professor Ravizza è stato di una chiarezza esemplare, ha reso un argomento arduo e specialistico comprensibile a tutti. A fine conferenza ha risposto cortesemente ad alcune domande poste dal pubblico, numerosissimo. C. B. MOSTRE D’ARTE Vincenzo Marsiglia: “Il fascino della percezione” Alla Galleria Rotta di Genova Giuseppe Mattai S.D.B.: “Terrorismo di ieri - terrorismo di oggi” Ed. Ennepilibri IM Il professor don Giuseppe Mattai, insigne studioso, da vari anni risiede ad Alassio e ha già presentato in questi “Incontri” alcuni suoi libri. Il 1° giugno scorso nell’uditorium della Biblioteca civica, presentato dal professor Tommaso Schivo, ha proposto questa sua ultima (in ordine di tempo) opera. Come di consueto ecco una breve sintesi dell’incontro. Tommaso Schivo: «Il libro avvince in tutte le sue pagine, ci fa comprendere molti aspetti per noi oscuri. Don Mattai è alassino ormai da molti anni, speriamo lo rimanga ancora per molto tempo. È sempre esistito o è una cosa nuova il terrorismo? L’autore cita addirittura il biblico Sansone, per giungere fino ai nostri giorni. Terrorismo e violenza coesistono». Schivo interroga poi l’autore (Auditorium della Biblioteca Civica) esigenze del consumatore: accostamento, servizio, promozione. Ha preso poi la parola una libraia, la signora Lorenza Manfrotto della Libreria Palazzo Roberti di Bassano del Grappa: «La mia cittadina conta 45.000 abitanti; noi siamo tre sorelle, gestiamo la libreria con 12 addetti, abbiamo cominciato in 4 alcuni anni fa e i risultati sono stati ottimi, ora si sente un po’ di crisi». (Espone i vantaggi e gli svantaggi di operare in provincia). Conclude Mario Zerbini, Amministratore delegato e Direttore generale della “Internet Book Shop Italia”: «C’è qualche resistenza negli Italiani all’acquisto per corrispondenza e via Internet, ci sono però segnali molto vitali, specialmente in questi ultimi mesi; il nostro sito è visitato ogni giorno da 120.000 persone, le nostre informazioni spesso tornano utili ad altri canali di vendita; il 15% lo vendiamo all’estero, i più avvantaggiati sono i piccoli editori». Una libraia milanese ha chiesto perché non si è parlato dei libri per ragazzi e se si interpella Internet in quanto tempo si può avere risposta. Il dott. Vigini ha risposto che non erano previsti interventi su singoli settori e il dott. Zerbini che loro sono in grado di dare informazioni su qualsiasi libro praticamente in “tempo reale”. C.B. Alassino doc anche se nato per caso (o necessità) a Belvedere Marittimo (Cosenza), trentenne, ha fatto gli studi elementari e medi ad Alassio, poi ha frequentato l’Istituto d’Arte di Imperia, infine la milanese Accademia di Brera dove si è brillantemente diplomato. Forse poco conosciuto come artista proprio ad Alassio, ha già un curriculum di tutto rispetto: varie mostre a Finale Ligure, a Calice Ligure, a Pistoia, a Milano e ora questa nella prestigiosa, storica, Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Rinaldo Rotta” (ora Rotta-Farinelli) di via XX Settembre a Genova. All’inaugurazione il 6 maggio CONCERTI La chitarra in concerto: Davide Ficco Un concerto di chitarra classica è stato eseguito il 16 maggio scorso nella Chiesa di S. Anna in Borgo Barusso dal M° Davide Ficco. Torinese, si è diplomato al Conservatorio di Alessandria, poi ha frequentato vari corsi di perfezionamento, tenendo concerti e partecipando a numerosi concorsi, dove si è particolarmente distinto. Attualmente insegna al Conservatorio di Cuneo. In Sant’Anna ha suonato uno strumento d’epoca (del 1931), costruito dal liutaio del celebre compositore brasiliano Augustin Barrios, del quale Ficco ha eseguito quattro brani; poi altri due di Egberto Gismonti, in fine due composizioni sue: “Sette Frammenti su poesie di Federico Garcia Lorca” e “Chromeoxide Hearts (a game)”. Splendida l’esecuzione: il Maestro ha scelto composizioni contemporanee (ma prive delle dissonanze caratteristiche di gran parte della musica moderna), godibilissime e orecchiabili, che hanno entusiasmato il numeroso pubblico che gremiva la Chiesa. Calorosissimi gli applausi, tanto da ottenere un bis. Un particolare ringraziamento da parte degli organizzatori (Assessorato alla Cultura, A.P.T., Circolo Amici della Musica “Primo Campana”), al rev. Parroco Mons. Angelo De Canis per la cortese ospitalità. C. B. scorso era presente un pubblico numerosissimo e qualificato, praticamente tutta la Genova culturale che conta, il successo è stato grandioso. Marsiglia ha da qualche tempo raggiunto il frutto della sua ricerca artistica: la “Stella” (Star) a quattro punte che propone ripetuta, in vari colori, rilevata o incavata, in composizioni geometriche. I suoi lavori sono praticamente “collage” del suo motivo in feltro, ritagliato a mano e incollato con gusto e abilità, su vari tipi di sfondo, anche di grandi dimensioni, in tinte armoniche o contrastate: le “stelle” sembrano in distanza tutte eguali, ma ad osser- varle da vicino sono leggermente diverse una dall’altra, frutto del lavoro manuale che origina l’armonia dell’insieme. Scrive fra l’altro in catalogo il critico Riccardo Zelatore: «…lo sguardo è libero di scegliere le proprie priorità visive, costruendo campi cromatici forti e contrastanti, percettivamente bidimensionali. Abilità è saper creare con pochi elementi apparentemente semplici un incantesimo pittorico di notevole efficacia ed estremamente coinvolgente. L’opera di Marsiglia non si autolimita all’aspetto decorativo e al piacere visivo, instaura con il fruitore un profondo dialogo spirituale». MARTIN Forza primavera, sei solo sul calendario e stai soffrendo come tutti noi: è speranza la sera e delusione la mattina. L’inverno non molla. L’uomo, non so darne l’età, tanto è infagottato nei suoi stracci; cammina contro il vento. E’ secco. Chi è grasso di questi tempi?Quelli che mangiano e quelli che ingrassano, a budino, anche con l’acqua. Quelli che mangiano sono belli, sodi e possenti, anche per l’aria che si danno il petto e il mento in fuori e la pancia… lasciamo perdere. L’uomo si guarda intorno, sembra calmo, deve sembrarlo. È arrivato con il treno, un’ora e passa di ritardo per le incursioni del “pipetto” tre stazioni più a valle. Ha perso il suo “ aggancio”, non vede nessuna “sciarpa grigia e bianca, lana grezza, fatta a mano, due diritti, due rovesci”. Il pacchetto che doveva consegnare scotta. Deve pensare in fretta. Ha fame, urgenza di sedersi, scaldarsi e riprendere il controllo. L’osteria è affollata, un formicaio di camicie nere e quattro “foresti” in panni morbidi, diversi dai contadini della vallata. Si siede in mezzo a loro e sorbendo una vaga minestrina, ascolta: la “sciarpa” è ormai insanguinata. Avrà parlato? Non si conoscono, non sanno i nomi, solo un particolare per trovarsi. L’uomo spinge sul fondo della tasca il suo segno. Stanno cercando lui che è lì, a portata di respiro. Adagio, adagio esce celando sotto i suoi stracci gli ossuti quarant’anni. La sera, a casa, gli prende la paura e sta male, sta male per il rischio corso, per la sorte della “sciarpa grigia e bianca, lana grezza fatta a mano, due diritti, due rovesci”. Sta male per i figli come le sue due piccole, che pigolano in cerca del cibo che non è riuscito a trovare. Sta male per gli occhi angosciati della moglie, per quelli smarriti del vecchio padre e della sorella di lei. Quel dannato e prezioso pacchetto gli brucia: deve consegnarlo. Consegnarlo perché? Nessuno sa niente delle ore della giornata. Sarebbe cibo, calore per la famiglia. Sarebbe colore per le guance dei figli, ma è anche vite da salvare, è il mezzo per realizzare ciò in cui ha creduto da sempre: pace, giustizia, libertà, lavoro. Esce nel buio del coprifuoco. Dopo per lui non è cambiato nulla. I suoi anni sono stati sempre una battaglia fino alla fine. Lasciato solo, troppo sincero, troppo rigoroso. Nell’ultimo passo però è stato preso per mano, come una creatura. Se ne è andato raggiante, sembrava un Angelo. “Bella, immortale, benefica fede ai trionfi avvezza… Il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice, accanto a lui posò”. m.m.m. Mercoledì 16 Giugno 2004 UNITRE 2004 Per l’Unitre di Alassio quello che si è appena concluso, è stato un anno davvero ricco e speciale. Dai corsi accademici ai convegni, dai viaggi di divertimento alle visite studio, dai dibattiti su argomenti di interesse sociale alle conferenze su temi di carattere culturale: tutto è stato organizzato e voluto dall’Unitre alassina. Conferenze e convegni contribuiscono all’immagine dell’Unitre ed a promuoverla nei confronti di chi ancora non la conosce, ma sono soprattutto CARO DON MARIO… fronte ad un pubblico delle grandi occasioni, ed alla presenza dell’Assessore alla cultura, dott. Monica Zioni, si è svolto lo spettacolo di Musica & Poesia. Accanto alle conosciutissime ed affascinanti romanze di Francesco Paolo Tosti abilmente e magistralmente interpretate dalle splendide voci del baritono Mattia Pelosi e del tenore Gianni Del Pero, accompagnati al pianoforte dal tocco magico di Anita Frumento, il prof. Tommaso Schivo, instancabile direttore dell’U- Foto di gruppo a fine concerto. i corsi accademici a rivestire un ruolo fondamentale. Ad Alassio, grazie al patrocinio degli Assessorati, alla Cultura del Comune di Alassio e della Provincia di Savona ed al sostegno di alcuni privati, per il 2003-2004, nelle sale di Via IV Novembre, ancora una volta concesse dai Padri Cappuccini, si sono svolti 25 corsi, tenuti da trentacinque docenti che, dinnanzi ad un auditorio eterogeneo, composto di oltre duecento persone, donne e uomini di età diverse, hanno sviscerato ed approfondito le materie più insolite e hanno approfittato dell’occasione per socializzare e divertirsi. Le lezioni dell’Unitre hanno parlato di storia locale e non, di letteratura italiana, di storia della lingua, dei capolavori della cultura, di ecologia, psicologia, medicina, ambiente, filosofia, fisioterapia, pedagogia, fotografia, musica, lingua francese, inglese e tedesca, geografia, pittura, scultura, danza, storia sacra, bridge, mare, alimentazione e cucina. In cattedra si sono alternati studiosi, artisti, storici, esperti, pittori, scienziati, fotografi, chef e sommelier. Docenti che insieme con i discepoli, hanno contribuito ad ingrandire l’esperienza dell’Unitre di Alassio che, all’inizio del ventiduesimo anno accademico, poteva già essere descritta con cifre che destano impressione come il monte ore di lezione consumato fino a quel momento: 7.800 ore. Il finale di questo ventiduesimo anno di attività è stato scoppiettante. Il 5 maggio, nella splendida e sempre spettacolare cornice della Chiesa anglicana, di 9 «L'ALASSINO» nitre, ha declamato alcune poesie dei più grandi artisti italiani dell’otto-novecento, da Pascoli a D’Annunzio, da Leopardi a Carducci. Brividi di emozione sono corsi tra il pubblico che ha richiesto numerosi bis e pregato il Consiglio direttivo Unitre di organizzare ancora iniziative di così grande spessore, capaci di coniugare divertimento e cultura. Il 14 maggio doppio appuntamento presso l’Istituto Don Bosco. Alle 16,30 nella splendida cornice del Chiostro, ha preso il via la mostra organizzata dai partecipanti ai corsi di pittura, decoro su ceramica, fotografia, patchwork e quilting che ha evidenziato le notevoli capacità degli allievi. Alle ore 17,00. nell’Auditorium un folto pubblico ha assistito al concerto dedicato ai Musical eseguito con maestria e competenza dal pianoforte di Eleonora Mantovani, il flauto di Marco Moro e la splendida voce di Bruna Vietri: artisti che hanno saputo trasferire ai presenti un’intensa emozione. La chiusura, infine, si è svolta sabato 15 maggio, alla presenza di docenti, discenti, autorità, nell’elegante cornice dell’Aida Hotel. Hanno onorato l’evento l’Assessore alla Cultura, dott. Zioni, il Presidente dell’A.V.A., Carlo Cavedini, ed il Sindaco di Alassio. Quest’ultimo, sollecitato dalla Presidente Unitre, Elena Dotti, si è impegnato, il prossimo anno, a tenere alcune lezioni su Storia dell’ Arte, materia che lo appassiona fortemente ed ha anche assicurato che il tanto atteso teatro dovrebbe essere pronto nel 2006. P.O. PARROCCHIA DI S. STEFANO - POGLI DI ORTOVERO Ogni primo Venerdì del Mese da Maggio a Ottobre alle ore 20,30 da Novembre ad Aprile alle ore 20,00 Si riunisce nella chiesa parrocchiale il 1° GRUPPO di PREGHIERA a FRATE AVE MARIA Per la sua Beatificazione, per le necessità della nostra Diocesi ed intenzioni della chiesa Universale 27 giugno GITA PELLEGRINAGGIO a Sant’Alberto di Butrio dove visse per 40 anni Frate Ave Maria Per informazioni - Tel. 0182/587.507 Orari delle biblioteche e pinacoteche pubbliche di Alassio Biblioteca Civica e caffetteria (da aprile a settembre): Dal martedì al sabato, dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00 Biblioteca di Moglio (da aprile a settembre): Martedì e venerdì dalle ore 16,15 alle 18,15 Memorial Gallery Fondo librario inglese e Pinacoteca Richard West (Da aprile a settembre): Mercoledì, venerdì, sabato e domenica, dalle ore 16,00 alle 19,00 Pinacoteca Carlo Levi : Venerdì, sabato e domenica, dalle ore 18,00 alle 22,15 A scuola con la Protezione Civile di Mimmo Ottonello Un piccolo carrettino verde, spinto dalla sola forza dei pedali, che in qualsiasi stagione e in qualsiasi giorno dell’anno, percorreva silenziosamente le vie della città; ora pieno di carta destinata al macero, ora di abiti dismessi, ora di tante altre cose che la “civiltà” dei consumi mette da parte perché sorpassato, inutile, inservibile, apparentemente “scaduto”.... Il suono della campanella della scuola, un omino entra in classe; veste abiti semplici e dimessi, ha in una mano un pezzo di focaccia e nell’altra qualche libro di storia e filosofia. Sorride, ma è taciturno, quasi burbero, a volte. Si siede alla cattedra, compila il registro e si mette a spiegare. Le sue lezioni sono splendide, persino esagerate per noi liceali, adolescenti, che fatichiamo a seguirlo, a seguire i suoi schemi, migliori di quelli di un insegnante universitario, che improvvisa alla lavagna con una chiarezza ed un’immediatezza incredibili. Spesso si arrabbia, ma sempre col cuore, perché a volte non lo seguiamo, parlottiamo tra noi, scherziamo. Solo ora capiamo quanto abbiamo perso!... Un piccolo box in lamiera laggiù, in fondo al cortile del Liceo don Bosco; poi un altrettanto piccolo sgabuzzino. Entrambi colmi di ogni tipo di abiti e di scatole piene di medicinali. Una signora, paziente, operosa, silenziosa, discreta, laboriosa, che piega ad uno ad uno quegli abiti e li divide per tipo, categoria, stoffa, qualità e tu che quasi ti perdi in tutto quel ben di Dio. Davanti alla porta tanti sacchi colmi di altra merce, che le persone ti portano per quei poveri lontani che tu conosci... Un uomo un po’ stanco, convalescente dopo un’operazione non semplice ad un’età non proprio “ver- de”, sdraiato nel suo letto. Accanto a te una piccola borsa, con tante, tante, tante lettere. Eravamo venuti a trovarti, Barbara ed io, due tra i tuoi numerosissimi ex allievi del Liceo. Eri debole, ma sul tuo viso risplendeva una luce ineffabile, quella del tuo sorriso. I tuoi occhi lucidi, facili alla commozione, quelli di un grande uomo con un cuore immenso, illuminavano la stanza. E ti eri messo a parlare e poi a leggere; a leggere alcune di quelle lettere che tenevi strette nelle tue mani ancora forti. Lettere di ringraziamento, di stima; di elogio, di affetto. Ti abbracciammo stretto stretto. Parlammo a lungo noi tre. Per me ormai eri un nonno. Da quel giorno imparai a darti del tu. La tua Chiesa gremita di folla. La tua personcina aggraziata sull’altare che parla di volontariato e tanta gente che ti ascolta, che ti conosce e ti stima. Poi la sorpresa. Per te, ma non per noi che stavamo ad assistere, radunati là da un tam tam discreto, silenzioso, ma straordinariamente efficace. Il premio un riconoscimento che il nostro Comune ha voluto donarti per l’opera meritoria proprio nel campo del volontariato; per quel carrettino verde che tanti ricordano, per quello sgabuzzino colmo, per gli aiuti spediti con tutti i mezzi possibili e tra mille difficoltà, per tutte quelle mani che da te hanno ricevuto qualcosa, per i bimbi che grazie a te hanno continuato a sorridere, per le famiglie che hanno trovato una speranza, per l’aiuto che hai dato al mondo che soffre e che piange. Perché ci hai insegnato che il bene si può fare. E che si fa in silenzio. Grazie, don Mario. Ti stringo, ti stringiamo in un abbraccio immenso. “ALASSIO 2004” Concorso di poesia dialettale ligure “LIGURIA D’INVERNO”. Questo è il tema che ha ispirato i poeti liguri che, anche quest’anno, hanno partecipato numerosi al concorso di poesia dialettale che il Comune di Alassio organizza seguendo una tradizione culturale che ha, nel Paese di Adelasia, origini antichissime. Ci sono passaggi segreti, tra la vita e la poesia che partono dalle cose quotidiane che aprono i cuori degli uomini più che qualsiasi altra emozione e il dialetto è diventato la lingua dei Poeti! «Lingua dell’energia e delle passioni ed emozioni» scrive Gian Luigi Beccaria, «il dialetto sembra capace di promuovere poeticamente una lingua affettivo espressiva piena di verginità e innocenza». Il grande critico Harold Bloom, recentemente, ha indicato la «Poesia» come cura per la violenza, antidoto per la malinconia, muro contro il declino fisico, morale e politico: una vera panacea contro i mali mondiali. «Non è possibile pensare in maniera corretta senza affidarsi alla memoria. E se nella memoria non abbiamo il ricordo delle pagine migliori scritte dai nostri poeti, il nostro pensiero declina inevitabilmente». Un luogo comune e un po’ consunto afferma che i liguri sono gente chiusa e poco socievole, aspra come la loro terra. Sarà. Curioso che da questo popolo arcigno siano usciti tanti e tali poeti e artisti, che hanno saputo esprimere i pensieri ed i sentimenti umani con suoni e parole di respiro universale, dagli anni delle prime lingue volgari eredi del latino fino all’epoca del villaggio globale di lessico angloamericano. Il Premio Nobel vinto da Eugenio Montale nel 1975 e il lauro di poeta in musica che accompagna il ricordo di Fabrizio De André affondano le loro radici plurisecolari nei versi di poeti e trovatori del lontano Duecento. Il 29 giugno festa di S. Pietro e Paolo ad Alassio nel salone «Deaglio» nel prestigioso Palazzo Araldi sede della Biblioteca Civica, anche quest’anno, saranno premiati i maggiori Poeti dialettali liguri partecipanti al concorso «Alassio 2004». Quello tra i Poeti, di questa “Scarsa lingua di terra che orla il mare” tanto per dirla come Camillo Sbarbaro e dove il Sole d’inverno di Edoardo Firpo fa fiorire le rose “anche a-o meize de zenà”, che riceverà «l’alloro poetico» vedrà il suo elaborato, riscritto su piastrella di ceramica esposto definitivamente nell’apposito spazio sotto il «Monumento» dedicato «Ai Pescatori Alassini» e pubblicato in un antologia, edita a cura del Comune di Alassio, con tutte le altre poesie alle quali, nelle precedenti edizioni del «Premio Alassio di poesie dialettale ligure», è stato assegnato il «lauro». Ettore Morteo, Giulio Emanuele Minuto, Nicolò Bacicalupo, Filippo Rostan tanto per nominare qualcuno dei grandi poeti dialettali liguri che, con Falchetto da Marsiglia (1179), Rambaut de Vaqueiras (1190), Lanfranco Cigala (1250), Bonifacio Calvo (1260) e l’ormai famoso “Anonimo Genovese” (1300), ci hanno lasciato le “pagine migliori da affidare alla memoria”, continueranno a restare vivi oltre il tempo testimoniando sempre più che il dialetto è la vera voce della natura. E la natura in Liguria è bella in tutte le stagioni dell’anno. Dante Schivo Il gruppo davanti all’automezzo dei Vigili del Fuoco. Per un’intera giornata i ragazzi delle scuole elementari e medie hanno potuto vedere da vicino cosa sia un campo allestito dalla protezione civile. Il tutto nell’ambito dell’iniziativa “A scuola con la protezione civile” durante la giornata di consegna dei diplomi di partecipazione. Erano presenti in veste ufficiale da Roma la dottoressa Maria Rapisardi, coordinatore del servizio formazione del Dipartimento di Protezione Civile e Fabio Palombi, direttore del corso, l’Ammiraglio Romano Grandi, vice presidente nazionale della Società di Salvamento, Marco di Giovanni della Prefettura, Alessandro Scarpati, assessore alla protezione civile e difesa del territorio della Provincia di Savona, il sindaco di Alassio, Marco Melgrati e l’assessore alla protezione civile Loretta Zavaroni per la consegna ufficiale degli attestati. Inoltre erano presenti anche esponenti dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Schierati “sul campo” i mezzi dei Comuni che fanno parte della Comunità Montana Ingauna, i mezzi della Forestale nonché alcuni rappresentanti dell’Unità Cinofila Aib di Albenga con Sky e Tea, due dei tre cani che compongono l’unità (assente “giustificato” Roky). Tra gli invitati che hanno preso parte alla consegna degli attestati era presente anche il Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio, Carlo Cavedini. La giornata, nell’ambito dell’iniziativa “Alassio bambini d’aMare” realizzata dall’ufficio Turismo, è stata l’occasione, anche per consegnare i riconoscimenti, per poter vedere da vicino i mezzi della Protezione Civile e della Società di Salvamento di Alassio, nonché i volontari che quotidianamente aiutano chi ha bisogno. I primi a ricevere i diplomi sono stati i ragazzi delle scuole elementari che hanno poi potuto mangiare sotto una tenda da campo su panche e tavoli di legno, gustando pasta e arrosto preparati in una cucina mobile. Poi, dopo di loro, è stata la volta dei ragazzi delle scuole medie. Al termine i ragazzi si sono aggirati tra i mezzi della Protezione Civile sistemati sul campo sportivo e hanno potuto ascoltare come si svolgono gli interventi di soccorso dalla viva voce dei volontari; inoltre hanno potuto assistere ad una piccola dimostrazione di come si interviene durante un incidente. Tutti soddisfatti, soprattutto gli organizzatori che stanno già pensando al prossimo anno e alle prossime lezioni nelle scuole contando di ripetere il successo di questo 2004. Da tutti gli intervenuti sono arrivati i ringraziamenti per gli enti e le persone che hanno tenuto il corso, ed esattamente il 118, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, la Capitaneria di Porto, la Polizia Municipale, la Provincia di Savona e i volontari della Protezione Civile e della Società di Salvamento. Barbara Testa Dislessia I genitori facciano i genitori, dando regole ben precise ai figli, parlando con loro ma senza fare solo “l’amicone”. I bambini hanno bisogno di regole da seguire, di un papà e di una mamma che siano si comprensivi con il figlio ma che abbiano anche la fermeza di seguire le regole scelte. È quanto è emoerso dalla serata organizzata dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche e alla Sanità nell’ambito dell’incontro intitolato “Il bambino e la scuola: famiglie e insegnanti per vincere le difficoltà”. Relatori della serata sono stati il dottor Federico Bianchi di Castelbianco, Direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma, il dottor Alberto Ferrando, pediatra di famiglia, Presidente della sezione ligure della Società Italiana Pediatria e la psicologa Sonia Guerra. È stata una serata interessante che ha chiarito molti aspetti riguardanti le “difficoltà” dei bambini, sia riferite alla scuola che all’ambiente familiare. Difficoltà che alle volte si evidenziano con problemi del linguaggio o del sonno. I migliori osservatori dei propri figli sono i genitori, ma è anche importante potersi confrontare con chi lavora a stretto contatto con i bambini, cioè gli insegnanti. Sicuramente l’appuntamento verrà ripetuto visto l’interesse di genitori e insegnanti presenti alla serata. B.T. Vaccini: parliamone insieme Il Pentathlon Club della Gallinara ha organizzato lo scorso 28 maggio, in collaborazione con il Comune di Alassio, presso il complesso anglicano, un incontro intitolato “Vaccini: parliamone insieme”, una sorta di talk show aperto a tutti che ha coinvolto genitori e medici in un campo, quello dei vaccini, molto delicato: tutti occupati i posti a disposizione, molte persone hanno assistito alla serata in piedi, dando vita ad un acceso dibattito per cercare di fare chiarezza sulla situawione dei vaccini in Italia; sui pro e i contro. Da una parte genitori e medici; dall’altra i relatori ossia il professor Gian Carlo Icardi; Igienista, proveniente dall’Università di Genova, il dottor Alberto Ferrando, pediatra di famiglia, Presidente della sezione ligure della Società Italiana di Pediatria, la dottoressa Maria Paola Briata, responsabile del servizio di Igiene Pubblica dell’Asl 2 savonese, la dottoressa Bianca Maria Giuganino, Pesidente del comitato savonese dell’Unicef e la dottoressa Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale del Moige, Movimento Italiano Genitori. Erano inoltre presenti alcuni rappresentanti dell’Associazione Amici di Padre Hermann Onlus per la raccolta di fondi per la costruzione di una palestra nel villaggio dei ragazzi di S. Kizito in Ruanda. Dopo una prima panoramica della situazione in Italia dei vaccini, si sono affrontati alcuni problemi relativi alla possibilità o meno che questi provochino danni alla salute, alle prospettive dell’uso dei vaccini e delle modifiche delle prospettive di salute dell’uomo dal momento in cui sono stati introdotti i vaccini. Al termine si è aperta una discussione, finita a tarda ora, che ha messo in contrapposizione i presenti favorevoli e contrari all’uso dei prodotti immunizzanti. La serata, come molte altre, era inserita nel programma “Alassio bimbi d’aMare” realizzato dall’ufficio turismo comunale. Piera Olivieri 10 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2004 CICLISMO NUOTO GIORNATA DELLO SPORT E SAGGI SCOLASTICI “La piscina è un luogo che trasforma le persone in nuotatori”. Ad una prima lettura potrebbe sembrare una frase ad effetto, ma non è altro che una delle tante che i bambini di quinta elementare, in occasione dei saggi scolastici organizzati dalla GE.S.CO. S.p.a. dal 24 al 28 giugno 2004 per tutte le classi delle Scuole Elementari di Alassio, hanno scritto al termine di un percorso che valutava le loro capacità motorie, acquatiche e ralazionali. Per lo staff tecnico della Piscina di Alassio è un successo: se un bambino scrive una frase riportando una sensazione di completezza vuol dire che gli obiettivi prefissati e concordati con la Direzione Didattica all’ini- S.p.a. ha cercato di far suo questo importante messaggio dedicando ogni energia ad organizzare durante l’anno la manifestazione “Acqua in Gioco” a marzo 2004, la Giornata dello Sport a maggio e i saggi scolastici per le Scuole Elementari e Medie con la consegna dei crediti formativi di salvamento. Ogni momento dedicato ad un bambino e ragazzo donato con passione e competenza è per noi un mattone in più per la costruzione del cittadino del domani, ed, inoltre, l’attività motoria finalizzata allo scambio di esperienze di crescita e all’acquisizione di abilità, scoprendo così i limiti di ognuno, favorisce le tappe dell’apprendimento e la ma- GARA A MONTEPULCIANO L’U.C. Alassio vince il Trofeo Città di Albenga A Montepulciano, domenica 16 maggio 2004, si è disputata l’ultima gara valida per il “Trofeo Buon Vento fra le Riviere” prima della finalissima in casa ad Alassio. In terra toscana, dopo i lusinghieri successi ottenuti, la squadra GESCO NUOTO ALASSIO ha ottenuto il terzo posto su 11 squadre con il punteggio di 281 totalizzati su 5 gare in programma: questi punti si aggiungono a quelli conquistati in casa il 30 novembre e a quelli della finale che si disputerà ad Alassio il 12 giugno 2004. Sono stati premiati con la medaglia d’oro per la loro categoria: Marte Di Muro, Giulia Mingoia, Nicolò Braghin e Giulio Puliga. Con la medaglia di argento: Ascanio Mellini e con il bronzo Federica Leo, Andrea Losno e Marco Losno. A questi ottimi risultati si aggiungono i piazzamenti di Puliga Luca, Ponzio Luca, Filippi Mattia, Cipriano Giovanni, Vivone Giacomo e Radici Crhistian. Dopo le fatiche, tutti nuovamente in vasca per prepararsi alla finale ad Alassio e ai Campionati Nazionali Joy Cup del Centro Sportivo Italiano che quest’anno si disputeranno a Roma dal 22 al 27 giugno e, in quell’occasione, oltre a gareggiare con tutti i finalisti dei vari trofei Regionali, ci sarà uno speciale ap- puntamento sabato 26 giugno in Sala Nervi con il Santo Padre Giovanni Paolo II che riceverà in udienza tutti gli atleti delle varie discipline iscritti per le finali. Auguriamo a tutta la squadra di riportare a casa i successi ottenuti nelle precedenti edizioni della Joy Cup e di portare in alto il nome della Città di Alassio . Ringraziamo gli sponsor che da anni sostengono la nostra squadra: Schiappapietre Sport, Agenzia Mediterranea e la Gioielleria “La Sfinge” un grazie sincero al giornale “L’Alassino” che ci segue sempre con molta attenzione. Graziella Danio GE.S.CO. SPA turazione fisica e intellettuale del bambino. Al termine delle manifestazioni la GE.S.CO. S.p.a. dà l’appuntamento all’anno prossimo ringraziando di cuore tutti i bambini della Scuola Elementare e Scuola Media di Alassio, rinnovando gli auguri di una Buona Estate agli insegnanti, alla Direzione Didattica e la Presidenza della Scuola Media. Arrivederci ad ottobre! Graziella Danio GE.S.CO. S.p.a. BOCCE Testico è campione provinciale di Petanque La Bocciofila Petanque Testico ha conquistato il titolo di campione provinciale imperiese categoria C di Petanque per l’annata 2004. I giocatori Testicesi si sono classificati ai playoff al termine del campionato che ha visto la partecipazione di Testico quale unica rappresentante della provincia di Savona in un contesto di otto società della provincia imperiese. Le quattro finaliste si sono disputate i playoff sabato 22 maggio sui campi della Sasso Bordighera con la formula delle tre vittorie su cinque partite (due incontri a terne, due a coppie e uno in singolo) Le partite di semifinale hanno visto la squadra Testicese prevalere 3-2 sul DLF XXmiglia; mentre il GSP XXmiglia ha battuto sorprendentemente 3-2 il Pontedassio. In finale la Petanque Testico ha sconfitto nettamente per 3-0 il GSPXXmiglia ed ha conquistato il suo primo titolo di campione pro- vinciale. Il prestigioso risultato, dice il neo presidente nonché giocatore della squadra Sergio Rattenni, è frutto della oculata aggregazione di giocatori di provata esperienza (a Testico la Petanque viene giocata a livello di sport popolare da oltre 25 anni) con atleti più giovani ed agonisticamente preparati. La squadra campione è costituita da otto giocatori: Flavio Albavera di Stellanello, Silvano Arrigo di Ortovero, Lorenzo Cavallo di Stellanello, Gianni Danio di Testico, Giovanni Ferrua di Testico. Rino Oberto (direttore tecnico) di Testico, Sergio Rattenni di Alassio e Cleto Tirteo di Testico. La società Testicese festeggerà lo scudetto provinciale di C in occasione della grande gara a coppie (BC ed inf. con vincolo di società e abbinata gara giovanile) che si terrà sui campi di Testico il prossimo sabato 12 Giugno 2004. G4): 1) Oliviero Troia (Bordighera); 2) Alessandro Mussino (trino 2000); 3) Ruggero Robotti (Vallestura): Femm: 1) Sara Rinaldi (UC Alassio); 2) Corinna Defilé (San Cassino). G5: 1) Nicolò Bonifazio (AS Andora); 2) Enrico Ottavi (id); 3) Alex Curletti (San Cassino). Femm: 1) Barbara Barberi (Andora); 2) Marlene Coppola (Vallestura); 3) Valentina Margaria (Vigor Piasco); 4) Gloria Romano (Alassio); 5) Fulvia Mauridis (id). G6: 1) Matteo Pragangi (US Sanremese); 2) Michele Bordon (Anpi Sport Valenza); 3) Giorgio Della Volpe (Bordighera). Femm: 1) Fabiana Fagioli (Andora). Esordienti: 1)Loris Cirino (Velo Club Loano); 2) Micheal Giardinello (Team Recco); 3) Jacopo Landi (Loano); 4) Andrea De Francisco (Alassio); 5) Simone Balgri (GS Levante); 6) Leonardo Bonifazio (Loano); 9) Matteo Protti (Loano). Femminile: 1) Erika Brunetto (Alassio); 2) Laura Rossin (Arma); 3) Silvia Piana (Bordighera); 4) Elena Mazzaarello (US Pontedecimo); 5) Gaia Mantovani (id); 6) Mariangela Lanteri (Ciclistica Arma). Trofeo Città di Albenga (per società): UC Alassio. Claudio Almanzi VELA Ad Alassio un grande successo: “AUDI CUP” zio dell’attività e conformi al POF hanno risposto a ciò che idealmente quest’anno lo staff tecnico si era riproposto e cioè di confermare che anche le attività acquatiche possono servire a far crescere in maniera sana e positiva i bambini e pertanto tutte le attività legate al gioco diventano veramente momenti educativi. Inoltre, quest’anno, c’era da vincere una scommessa importante in quanto la Comunità Europea ha dedicato il 2004 all’educazione attraverso lo sport e così la GE.S.CO. L’Unione Ciclistica Alassio si è aggiudicata uno dei più importanti trofei in palio nel corso della stagione agonistica giovanile. Grazie ad una serie di vittorie ed ad un numero rilevante di piazzamenti ha infatti vinto il Trofeo Città di Albenga al quale hanno preso parte centocinquanta giovani ciclisti provenienti da tutto il NordItalia. Le gare si sono svolte lungo un circuito cittadino da ripetere più volte a seconda delle categorie e sono state seguite da una folla di appassionati. Fra gli alassini da segnalare le vittore di Erika Brunetto, prima fra gli esordienti. Alice Pesenti (fra le G2) e Sara Rinaldi (G4). Ecco i risultati: G1: 1) Fabio Frandino (Ardens Savigliano); 2) Federico Golino (GS San Cassiano); 3) Lodovico Storti (id); 4) Lorenzo Novello (UC Alassio). G2: 1) Riccardo Belcastro (Ciclistica Arma); 2) Nicholas Maiorella (id); 3) Marco Tomatis (UC Alassio); 4) Luca Lombardo (id). Femm: 1) Alice Pesenti (id). G3: 1) Alberto Guido (US Caramagna); 2) Luca Fragola (AS Andora); 3) Riccardo Cadenazzi (Cicl Bordighera); 4) Daniele Vinai (Alassio). Femm: 1) Arianna Vigo (Team Grosso Sport); 2) Marta Cassano (GC Vallestura); 3) Elisa Fiorito (GS Ardens). Un grande successo di pubblico ed una serie di spettacolari regate hanno caratterizzato le giornate di gara dell’Audi Cup ad Alassio. World Cargo di Roberto Maffini ha vinto la prima tappa del Circuito internazionale Audi Cup della Vela d’Altura. Il Rodman 42 timonato dal genovese Riccardo Simoneschi, coadiuvato dal tattico Pietro D’Alì, si è imposto su un nutrito ed agguerrito lotto di concorrenti. La settimana velica alassina, manifestazione cui hanno partecipato 78 imbarcazioni, è stata caratterizzata anche dall’impeccabile organizzazione del Circolo Nautico al Mare di Alassio, presieduto da Rinaldo Agostini. Fra i locali da segnalare il brillante secondo posto dell’alassino Alessandro Zampori nei Minialtura. Questa la classifica finale. Gruppo A (Crociera- Classi 1 e 2): 1) World Cargo (Roberto Maffini); 2) Seawonder (Vittorio Urbinati); 3) Clean Energy (Alberto Cogni). Gruppo B (classi 3 e 4): l) X Files Due (Bernard Marty); 2) Xengo (Sabrina Chibbaro); 3) Ala Bianca (Camillo Capozzi). Miniatura. l) Arma Azzurra (Este 24, Aeronautica Militare, timonato da Giancarlo Simeoli); 2) Nuvolari (Alberto Mengarelli, timonato da Alessandro Zampori); 3) Gingillo (Sergio Pochini). ISOLE BORROMEE E LAGO MAGGIORE 20 MAGGIO 2004 - GITA TERZA ETÀ I “ragazzi e ragazze” dei Corsi di Attività Motoria per la Terza Età, in palestra e in piscina, organizzati dalla GE.S.CO. S.p.a., con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Alassio, giovedì 20 maggio 2004 sono partiti per la seconda gita in programma. La meta è stata il Lago Maggiore e le isole Borromee. visitare i giardini di Villa Taranto a Verbania che ha concluso la gita. Tra colori, profumi e tesori d’arte scoperti sulle Isole e sulle sponde del lago, il gruppo non si è dimenticato dell’importante impegno di sabato 22 maggio 2004. Infatti, tornando dalla gita, c’era chi invitava gli altri a partecipare al saggio, chi ripassava mentalmente i Claudio Almanzi Il velista over 35 testimonial della nuova immagine della Baia del Sole Dal 28 al 30 maggio 2004 il rinnovato circolo velico A.S. Aquila di Laigueglia (SV) ha ospitato la tappa italiana dell’Europeo di Master Laser Trofeo Aeg, aperto a tutti i velisti over 35. L’evento sportivo inserito nel calendario nazionale della F.I.V. è stato organizzato con il contributo econo- della Regione Liguria e della Provincia di Savona. Sintesi delle regate La tre giorni di regate appena concluse ha premiato Laigueglia con condizioni climatiche ottimali, una cornice di pubblico adeguata all’importanza dell’evento e, per la cronaca, la vittoria di tap- mico del Comune di Laigueglia, la collaborazione tecnica della società della Provincia di Savona Mare Forza Dieci, dell’APT della Riviera delle Palme e il patrocinio pa dell’ex campione italiano di categoria, Luca Frascari (classe Standard) e di Alberto De Paoli (classe Radial); da segnalare il Great Gmaster Pedro Jimenez. I partecipanti. Il gruppo, numeroso, è partito con il pullman e, dopo circa 3 ore di viaggio, eccoli tutti imbarcati sul traghetto alla volta dell’Isola Bella. Il lago ha riservato per i “ragazzi” una splendida giornata calda e con un sole che rendeva il paesaggio ancora più suggestivo. Dopo la visita al Palazzo Borromeo, con una guida molto competente, sono rimasti tutti incantati ad ammirare il giardino all’italiana della villa con le azalee multicolore, gli oleandri, le piante secolari e i bellissimi pavoni bianchi con enormi ruote che, liberi di muoversi, davano un tocco ancora più affascinante ai giardini. Per il pranzo, il gruppo ha ripreso un altro battello, e, all’Isola dei Pescatori, ha potuto gustare un buon menù a base di pesce di lago scoprendo un piccolo borgo che ha colpito tutti per la varietà dei negozietti e dei ristoranti. La pausa del pranzo ha ridato tono ai nostri temerari viaggiatori e così nel pomeriggio i “ragazzi” hanno potuto vedere l’Isola Madre con altri giardini e con uno spettacolare cipresso di 300 anni e hanno potuto passi: insomma l’attesa per il sabato ha ricreato quel clima entusiasta e partecipe che contraddistingue un gruppo affiatato. Com’era bella “la Gioventù del 2004” sabato 22 maggio 2004!!!! Ballando a suon di musica, seguendo passo – passo quello che hanno imparato in otto mesi di lezioni, hanno dimostrato di essere molto bravi e molto disponibili a mettersi in gioco. Complimenti a tutti!!!!… e così la GE.S.CO. S.p.a. e l’Assessorato alle Politiche Sociali, che hanno creduto in questi progetti, porteranno nel cuore le cose belle che gli anziani hanno loro trasmesso con l’augurio di ritrovare l’energia, la disponibilità di tutti per favorire sempre di più momenti di aggregazione. Grazie di cuore “amici” ci rivediamo l’anno prossimo, ma prima ancora c’è da ricordare l’appuntamento per la gita alle Terme di Pigna il 9 giugno 2004 e la “Pizza in compagnia” il 21 giugno 2004 e poi tutti al mare scattanti e pronti per l’anno prossimo. GE.S.CO. Mercoledì 16 Giugno 2004 11 «L'ALASSINO» UOMINI DIVERSI 18 a cura di Dante Schivo Gli “Uomini diversi” che il più Sommo dei Poeti indicava “d’ogni costume e pien di ogni magagna” hanno avuto dei figli e uno di loro, come esempio per tutti gli adolescenti d’Italia, è citato da Goffredo Mameli, (Genovese, Mazziniano e poeta; fu tra gli organizzatori delle manifestazioni per il centenario della cacciata degli austriaci da Genova in cui Balilla fu la figura di spicco) nel suo “Canto Nazionale” oggi diventato “Inno Nazionale” con queste parole: «I bimbi d’Italia, si chiamano Balilla, il suon d’ogni squilla, i vespri suonò». Ancor oggi la statua di “Balilla”, ottenuta con la fusione dei cannoni bronzei austriaci, catturati durante la 2° Guerra d’Indipendenza nel 1859, opera dello scultore Vincenzo Giani, è ben visibile davanti al Palazzo di Giustizia di Genova. (Ricordo le storie di Balillino sul «Corriere dei Piccoli»: era meglio Bonaventura, era meglio Capitan Cocoricò…). L’identità del monello di Portoria immortalato nel gesto “del lancio del sasso” rimane incerta, (spesso è legata a ricordi (i miei) confusi e non tutti buoni); i resoconti scritti dell’epoca, non riportano il nome del ragazzo, ma una cosa è certa: nei documenti si dice chiaramente che all’insurrezione contro gli odiati Austriaci partecipò spontaneamente tutta la città. Questa documentata constatazione ci porta, in questa rubrica, a porci uno di quei tanti interrogativi che la Storia, spesso, presenta ai posteri: «Perché, invece di tirare in ballo Davide e Golia, non è meglio ricordare la dedizione e l’operoso eroismo di tutti i cittadini della Repubblica Ligure e il loro patriottismo e l’unità d’intenti che prevalsero sulle divisioni di classi e di caste come era successo ai tempi di Federico Barbarossa?» (ricordate quell’ammu za deitu gettato in faccia al fulvo,arrogante imperatore?). È solo una semplice osservazione per far risaltare che è più comodo accontentarsi di un simbolo purché si tenga presente che i simboli si possono a volta usare per significare cose molto diverse fra loro. Come ad esempio il Balilla. La rivolta popolare del 1746 dimostrò ai Liguri come i tempi di un cambiamento della struttura politica della Repubblica fossero quasi maturi. Fu solo un accenno ma la crisi era irreversibile (nel 1768 la Corsica, ingovernabile, fu venduta, alla Francia giusto un anno prima che da genitori oriundi pisani e liguri nascesse Napoleone Buonaparte). Dalla Rivoluzione Francese furono assorbite le idee di uguaglianza e libertà e la Repubblica Ligure diventò democratica e rendendosi invisa alle Monarchie Europee, riconobbe il governo giacobino francese. Ma l’entusiasmo portato dalla diminuzione delle tasse, l’equa distribuzione delle terre e l’abolizione dei privilegi delle classi svanì ben presto. Per i Liguri, “uomini diversi”, “uomini liberi e nati liberi”, le troppe chiacchere e il frastuono politico senza risultati concreti, accertati e da “tuccò cun man” costituiscono l’origine prima di una loro prerogativa: la diffidenza. (Mi viene in mente la celebre “ballata” di “Pucci dei Trilli”:…ti hai ci musse che mandilli e se… ). Napoleone o non… Via i Francesi da Balestrino! La battaglia di Loano (feudo sabaudo con Oneglia e Nizza) tra il 23 e 29 Novembre 1795 tra le truppe francesi avviate alla conquista del NordItalia e quelle Austrosarde che cercavano di fermarle, fu combattuta, in realtà, nella Val Varatella a monte di Borghetto Santo Spirito, sui monti di Balestrino (Balestrino era un feudo del Marchese Gio Enrico IV Del Carretto) e Bardineto .Vinsero i Francesi. A Balestrino sulle prime tutto andò bene. Il Marchese era fuggito nel suo Palazzo di Genova e il 6 Maggio i paesani ebbero la prima festa laica cui avessero mai partecipato. Vennero aboliti privilegi nobiliari e tasse e furono assegnati ai contadini i terreni di proprietà marchionale. Il Castello fu saccheggiato e distrutto dai soldati. I problemi cominciarono quando i soldati, per mangiare, cominciarono a saccheggiare le modeste cantine dei contadini liguri pagando con pezzi di carta, gli “assegnati”, che nessuno voleva. I Balestrinesi, non chiesero aiuto a nessuno; tentarono di difendere le loro case ma, senz’armi, vennero soprafatti. Per rappresaglia, Balestrino (il17 Novembre) venne saccheggiato e quindici paesani vennero uccisi ma i Francesi si giocarono per sempre la buona fama di difensori della “Tirannia”. Indipendenza e libertà sono parole che i Liguri non sono soliti ripetere per la sola ragione che esse costituirono e costituiscono il loro canone per essere considerati (e sentirsi) uomini (e donne). Nella Repubblica Ligure, anno 1797, le parole “indipendenza e libertà” dette alla francese significarono solo aumento delle tasse per sostenere le spese di guerra, soldati da mantenere per amore o per forza, crisi economica e non fecero breccia nelle orecchie del popolo il quale, come era solito fare, si rivolse a “Maria Madre di Dio” unica sovrana da sempre accettata e invocata. Nella rivolta popolare contro i francesi nelle schiere dei “Vivamaria” quasi tutti erano contadini “val polceveraschi”, della val Fontanabuona, val Bisagno e tutti portavano la coccarda della Madonna all’occhiello. Occuparono i forti intorno a Genova ed, in armi, insorsero per impedire l’approvazione della nuova Costituzione, giudicata troppo limitativa alla religione cattolica ed al clero. Nonostante l’intervento del cardinal Lercari, arcivescovo di Genova, garante che la religione non era in pericolo, i “VivaMaria” s’impadronirono della collina di Albaro da dove furono cacciati dai francesi dopo sanguinosi scontri. I mesi che precedettero la Battaglia di Marengo (14 giugno 1800) la condotta di vita dei Liguri rivieraschi ponentini, fu approntata al continuo cambiamento. A questa precarietà si adattarono senza problemi, senza stravolgimenti; semplicemente affrontarono gli eventi, secondo le circostanze, ma senza mai schierarsi o arrendersi e riuscendo sempre a sopportare il male minore. Come avvenne ad Alassio che improvvisamente si vide assalita dagli Austriaci i quali smantellano i bastioni e si portano via i cannoni e le porte della città. La cosa migliore gli Alassini l’avevano fatta il giorno prima dell’intervento punitivo e dissacrante che motivava l’opera del “commando” austriaco: avevano convinto il generale Cervone (Corso… di Corsica… naturalmente) comandante del contingente francese in ritirata a gettare in mare le munizioni che doveva far saltare per il sopravvenire degli austriaci, secondo gli ordini ricevuti. Nessuno morì; non furono distrutte abitazioni. Alassio restò un paese senza porta; l’accesso al paese restò da quel giorno sempre libero. Ma per questo nessuno pianse. Fu una vittoria alla maniera ligure. UOMINI DIVERSI - Continua LUTTI CITTADINI E NECROLOGI LIONELLO (NELLO) DEGOLA 1/4/1947 - 8/5/2004 nobbero. La figlia vuole salutarla così: Cara Mamma, è iniziata un’altra estate – ma tu non ci sei – sei con papà e Nino – Ciao tua figlia Gabriella. Anche l’A.V.A. si associa al dolore e porge sentite condoglianze. to per la tua nobile persona, resta tanto rimpianto. Chiedo a Dio di darmi la forza e la rasse- EDOARDO (ALDO) ROSSO Ciao Nello, fratello mio amatissimo. Il tuo cuore generoso non ha retto, e così, inaspettata, improvvisa, repentina è stata la tua dipartita da lasciarci sbigottiti, smarriti, affranti da un incredulo dolore. Fratello carissimo, hai così in un attimo raggiunto i nostri genitori adorati, che tanto ci amavano. Lasciando ai tuoi collaboratori, ai tanti amici e conoscenti che ti volevano bene un immenso rimpianto di te. Tuo fratello Franco e famiglia. Anche l’A.V.A si associa al dolore della Famiglia e porge le più sentite condoglianze. ADELE ARMANETTI VED. ZANARDI gnazione di sopportare questo immenso dolore. Mi tranquillizza il pensiero che un giorno saremo insieme di nuovo per un lungo sentiero, felici come allora, nella nuova vita. VALDIS FACCINI Vittoria Ciao papà, ancora non mi sembra vero che ci ha lasciato. Mi aspetto di vederti al tennis seduto a prendere il tè come facevi abitualmente. Così voglio ricordarti tra i tuoi amici di sempre, nei luoghi che ti hanno visto felice. Ed è così che voglio salutarti con un semplice ciao come se dovessimo rivederci a breve, perché in realtà tu non ci hai mai lasciato. Magda. L’A.V.A. porge le più sentite condoglianze alla figlia Magda per la perdita del papà nostro Socio. Anniversari RINO SELVA Il 28 maggio u.s. è deceduta all’età di 88 anni la Signora Adele Armanetti vedova Zanardi, insignita della Croce di Cavaliere della Repubblica. La sua grande e sincera bontà d’animo lascia un grande vuoto in quanti la co- sì, ricordarti anche a tanti Alassini e a tanti amici che ti hanno apprezzato e ti hanno voluto bene. Quando dal cielo scendono gli angeli come te tutta la terra ne resta illuminata. Nel primo anniversario della tua dolorosa scomparsa che ha lasciato un vuoto profondo nella casa in cui vivesti… Ora tu sei felice accanto ai tuoi genitori e a tutti coloro che hanno lasciato questo mondo prima di te. Eternamente insieme percorrerai libero i cieli infiniti, ma nel cuore di tutti coloro che ti hanno conosciuto e ama- ERALDO ARNALDI Caro papà – un anno è già trascorso da quando ci hai lasciato ma non c’è un attimo che noi non pensiamo a te, sei sempre più vivo nei nostri cuori e sempre resterai. Ciao papà, con amore ti ricordiamo tutti. Linditta, Denise, Daniele, Roberto, Fabio, Giusy e il piccolo Lorenzo. Nel 1° anniversario della dipartita la moglie Irma, la figlia Isabella, il genero Paolo e l’adorata nipotina Elena unitamente ai parenti ed amici tutti lo ricordano con immutato affetto. La S. Messa in suffragio verrà officiata il 19 Luglio p.v. alle ore 18,00 presso la chiesa parrocchiale di San Vincenzo. LINO PELLE 1944 - 2004 Ci hai lasciato dieci anni fa, nel Giugno del 1994, ma il ricordo affettuoso, la nostalgia, la tua presenza spirituale sono rimasti con noi e soprattutto nel nostro cuore. La famiglia vuole, co- MAGGIO 2004 ALUIGI Luigi CAMPIOLI Nicolina CECCHIN Carlo DEGOLA Lionello DELFINO Giacomo DORO Elsa GIANOTTO Egle GRANARA Giuseppina LANFRÈ Francesco MARABELLI Giuseppina PANETTA Armando ROSSO Anna Maria RUARO Lina SALERI Guida SCHISANO Elsa TORTORICI Arcangela anni 83 anni 80 anni 77 anni 57 anni 88 anni 89 anni 83 anni 74 anni 70 anni 93 anni 68 anni 65 anni 79 anni 90 anni 92 anni 88 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. 12 «L'ALASSINO» La parola alle immagini di Mimmo Ottonello Mercoledì 16 Giugno 2004 Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco MAGGIO 2004 Foto 1 - Autosilo accanto al Tennis Club: mirabile esempio di opera finita, ma non ultimata. Questo è il “giardino” della costruzione, degno di Alassio che “innamora il sole”!!! Foto 2 - Un altro splendido scorcio dello stesso autosilo: la vista non si smentisce da nessuno dei quattro punti cardinali!!! Foto 3 - Autosilo ex Minigolf Parco S. Rocco: magnifico esempio di come si può rovinare in nome della speculazione uno degli angoli più rilassanti e panoramici della Città. Foto 4 - Autosilo ex Minigolf Parco S. Rocco: se avete dei dubbi, ecco la situazione da… un altro punto di vista. Specie ittiche della Baia del Sole Sempre saggi i detti popolari: a maggio si va adagio. Maggio è sempre stato un mese di marcata “transizione”; ma è anche il mese più bello dell’anno, nonostante la sua instabilità: tutta la natura si risveglia sollecitata da un sole ormai decisamente caldo. Vediamo allora nei particolari cosa ci ha regalato questo mese profumato dalle rose e dagli aranci. Pressione media: 757,4 mmHg; le medie decadali: 749,5 mmHg nella prima decade; 761,1 mmHg nella seconda e terza decade. Il giorno 8 il barografo ha toccato il minimo barico di tutto il mese, segnando, alle ore 9, 738,9 mmHg. Temperatura media: 17,3 °C, eloquenti le medie decadali: 15,2 °C nella prima decade (il giorno sei il più fresco con 14,1 °C di media); 18,6 °C nella seconda; 18,0 °C nella terza decade. La temperatura minima assoluta del mese (12,4 °C) è alle ore 4 del giorno 8. Il giorno più caldo, con oltre 21°C di media è una data 30 maggio. Umidità media: 64% nelle tre decadi si hanno i valori 68%, 63% e 61%. Il giorno più umido il 21 con 83% di media; il più secco il 25 con 37% di media. Precipitazioni: 43,0 mm di pioggia in tutto il mese. Nelle tre decadi abbiamo i seguenti valori: 25,6 mm, nelle prima; 17,2 nella seconda; 0,2 mm nella terza. Il giorno più piovoso risulta il giorno 3 maggio con 19,0 millimetri; segue il giorno 12 con 17,0 millimetri. I giorni coperti sono stati 7 e di questi ben sei senza un raggio di sole (3, 4, 12, 13, 20, 31). Un cenno anche al vento: velocità media giornaliera 141 Km (ogni 24 ore); il giorno più ventoso: 25 maggio con 270 km percorsi dal vento nelle 24 ore; numerose le giornata di calma. Giorni Sereni: 15 (e possiamo indicare questo dato come il meno positivo di tutto il mese!). Se sono pochi i giorni sereni, non possono essere tante le ore di limpido sole! Ecco allora i valori della Eliofania: 218,5 ore di sole nell’arco dei 31 giorni; media giornaliera: 7,0 ore. Nelle tre decadi: 1° decade: 4,5 ore ogni giorno. 2° decade: 8,0 ore di sole ogni giorno 3° decade: 8,6 ore. Per quanti amano fare confronti e fare poi previsioni più o meno catastrofiche sul cambiamento del clima, presento – in sintesi – i dati rilevati nel mese di maggio lo scorso anno (2003): Pressione media: 760,5 mmHg Temperatura media: 21,7 °C Umidità: 56% Precipitazioni: 27,8 mm Eliofania mensile: 258,2 ore con una media di 8,3 ore di sole ogni giorno. I dati di quest’anno sono più coerenti con i valori medi stagionali e confermano la validità (anche per il futuro) della saggezza popolare che ci dice: “a maggio …va adagio”. IL DIRETTORE DELL’OSSERVATORIO Prof. Don Natale Tedoldi Corvina di Sasso o Corvo (Sciaena umbra) - (Crò) E detta anche «ombrina da scoglio» perché è simile in apparenza alla vera ombrina oggi scomparsa dal nostro mare. Di questa è più scura e meno colorata in azzurro. Può raggiungere in peso il chilogrammo. Dorsalmente ha il colore nero e ha la prima pinna dorsale triangolare. La fanciullezza Anche le pinne pettorali e l’anale sono nere. Carne buona. Si pesca nelle scogliere con canna fissa a galleggiante o canna bolognese. Esca: verme, crostacei, mitili Armatura: f – Amo: 8/14 – Filo 020/025 Foto 5 - E da un altro ancora. Incantevole vero? Ma ricordate com’era una volta quest’area? Beh, se lo avete dimenticato, meglio per voi. Corvina di sasso o Corvo Li vedevo giocare sul prato a fare la “gibigianna”* mentre il sole tramontava, marcando i contorni delle colline. E intanto nuvole nere all’orizzonte annunciavano il giustiziere autunno. Simone Audisio *Gibigianna (o gibigiana): voce milanese di etimo incerto: balenio di luce riflesso su una superficie da uno specchio, da un vetro ecc. DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO Valide terapie dei nonni Lo strano “Pajàn de Sére” Ricordo che mio nonno quando a sera ritornava, a piedi, da Capo Mele dove andava, da “reòrdu”, a tirare con la cengia la sciabica si fermava in “Regione Serre” a raccogliere il pajàn per preparare una tisana allora ritenuta miracolosa. Questa piantina legnosa dalle foglioline sparse ed appuntite è la globularia alypum che vegeta in zone geograficamente molto limitate e rocciose del Mediterraneo. Si dice che in Liguria sia presente soltanto nei terreni calcarei e secchi, siti dove Alassio, in Regione Serre, confina con Laigueglia. Nelle tisane che preparava il mio antenato utilizzava poche foglie e qualche fiorellino azzurro perché era noto che dosi consistenti potevano arrecare danno, era già noto, dai testi di allora, che la pianta è tossica. Ancora oggi c’è qualcuno, specialmente in quel di Laigueglia, che la utilizza. Tempo fa sulla passeggiata che porta a Laigueglia ho trovato un vecchio pescatore che tornava alla sua dimora con un mazzetto di questa rara erba. Da me interpellato in tema mi disse: «Se ti vöi vive delòngu san va in te Sère a campò u pajàn» (Se vuoi vivere sempre sano va nelle Serre a raccogliere il pajan). Pessö Foto 6 - Questa è per i solerti addetti alla cartellonistica stradale del Comune; da anni il minigolf è inattivo, ma l’indicazione è rimasta, ben visibile, come un tempo. Chissà quanti turisti stanno vagando per le vie della Città alla ricerca di un punto di ritrovo che esiste solo sull’insegna stradale. Bel rispetto per i “foresti”. Ma del resto, Alassio è la regina anche in questo. Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne «L'Alassino» del mese successivo. A.V.A. Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Fausto Buffarello EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Sandro Pesato Associato all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana