1 STATI GENERALI DELLA VIA FRANCIGENA Abbadia Isola

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1 STATI GENERALI DELLA VIA FRANCIGENA Abbadia Isola
STATI GENERALI DELLA VIA FRANCIGENA
Abbadia Isola – Monteriggioni (SI) - 10 Ottobre 2015
Verbale
La giornata inizia con il saluto di Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni, che ringrazia i partecipanti.
Alberto Conte, a nome dell’organizzazione dello Slow Travel Fest ringrazia la Regione Toscana, il Comune di
Monteriggioni e i partner ufficiali: Touring Club italiano e Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF).
Introducendo il programma sottolinea che l’obiettivo del lavoro della giornata è di affrontare la grande
sfida del Giubileo con spirito costruttivo, segnalando le criticità che esistono sull’itinerario ma anche il
contributo che si può dare per risolverle e in generale migliorare la percorribilità e l’organizzazione
dell’itinerario. A tale scopo si è voluto coinvolgere nell’incontro tutti i protagonisti, in un approccio “dal
basso”. E’ infatti fondamentale ascoltare le esigenze di chi cammina per prendere decisioni corrette sulle
priorità delle azioni sul percorso.
L’incontro è stato preceduto da due sondaggi, effettuati dal Touring Club Italiano e dall’Associazione
Europea delle Vie Francigene, su un campione significativo di persone che hanno percorso recentemente la
Via Francigena, per analizzare le motivazioni e raccogliere le loro opinioni su criticità e priorità di
intervento.
Massimiliano Vavassori, direttore del Centro Studi del Touring Club Italiano presenta in anteprima un
recente studio sulle motivazioni/valutazioni di chi ha sperimentato la Via Francigena. Lo studio è allegato a
questo verbale.
Luca Bruschi di AEVF illustra lo studio “La Francigena che vorrei” sondaggio online sulle criticità della
Francigena oggi e su cosa può fare il singolo pellegrino per migliorarla. I risultati del sondaggio sono allegati
a questo verbale. Dallo studio emerge che le principali criticità evidenziate dai pellegrini riguardano la
segnaletica sul percorso e l’accoglienza a basso costo.
Iniziano le tavole rotonde, in cui ognuno dei partecipanti è invitato a presentarsi e a rispondere a due
domande:
1. quali sono le principali criticità della Via Francigena alla vigilia del Giubileo?
2. Cosa puoi fare tu, e/o la categoria che rappresenti, per migliorare le cose sulla Via Francigena?
Prima tavola rotonda: I PELLEGRINI E I VIANDANTI – moderatore Tino Mantarro, Touring Club Italiano
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Immacolata Coraggio, ospitaliera volontaria e pellegrina che ha percorso sia il Cammino di Santiago
sia la Via Francigena. Risponde che la VF ha bisogno di sicurezza e segnaletica, che però rispetto al
2006 sono molto migliorate. Molto carente invece l’accoglienza povera, a donativo, ed è un
peccato, perché la mancanza di questo tipo di accoglienza ad esempio ha fatto da traino allo
sviluppo del Cammino di Santiago, e della microeconomia che si è creata attorno all’itinerario. Dal
suo punto di vista non c’è chiarezza nelle norme che regolano l’accoglienza a donativo: lei e il suo
compagno stanno aprendo una struttura lungo la Via Francigena pur essendo in totale buona fede
e facendolo senza fini di lucro temono di infrangere la legge;
Andrea Ciuni, pellegrino che ha percorso la Via Francigena per la prima volta da Medesano a Roma
nel 2015, dice che il cammino ti rende orgoglioso della terra in cui vivi, segna in te un prima e un
dopo. Risponde che il percorso è ben segnato, vorrebbe che un giorno diventasse un fascio di vie,
per iniziarla da capo e seguire percorsi sempre diversi oltre al percorso ufficiale, in sicurezza e fuori
dalla strada.
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Pietro Scidurlo, pellegrino paraplegico, fondatore di Free Wheels, dice che l’ostello di Abbadia,
accessibile con carrozzine, anticipa già un cambiamento. Si augura che presto molte altre strutture
di accoglienza povera seguano l’esempio di Monteriggioni, e sottolinea che la Via Francigena deve
diventare un simbolo dell’accoglienza e dell’accessibilità, un cammino per tutti. Pietro ha scritto
una guida al Cammino di Santiago accessibile, vorrebbe fare lo stesso con la Francigena,
sensibilizzando le strutture di accoglienza sul tema.
Seconda tavola rotonda: LE ASSOCIAZIONI – Moderatore Tino Mantarro
• Sandro Santini, presidente Associazione Toscana Vie Francigene, che si occupa della manutenzione
e revisione della tratta toscana della VF. Manca una guida ufficiale che potrebbe togliere tutti i
dubbi sul percorso ministeriale in sicurezza, e un’altra carenza riguarda le strutture di accoglienza.
• Antonello Fratoddi, presidente di Mediterraid, che si occupa della manutenzione del percorso
laziale, con sede a Campagnano di Roma, illustra il Progetto Viandante, che ha ottenuto un
finanziamento per la manutenzione e promozione della Via Francigena da Capranica a Roma. La
priorità è far capire agli amministratori e agli operatori locali che oltre a creare eventi serve
prendersi cura del percorso. Segnala anche una priorità pratica: risolvere il problema della
spazzatura riversata sul percorso soprattutto in alcune zone del tratto laziale.
• Fabio Masotti della FIAB, sottolinea l’importanza di sviluppare mobilità ciclistica e cicloturismo,
promuovendo un itinerario ciclistico che offra delle alternative ai tratti non percorribili in bici del
percorso pedonale. Bisognerebbe trovare itinerari percorribili anche dalle famiglie con bambini.
Terza tavola rotonda: TOUR OPERATOR E GUIDE – Moderatore Alberto Conte
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Alberto Conte sottolinea che in questo momento una sola grande azienda americana specializzata
nello slow tourism fattura solo con i viaggi in Italia un importo analogo al fatturato tutti i tour
operator italiani messi insieme. Questo deve darci da pensare sul potenziale del settore nel nostro
paese, e sulla necessità di collaborare e coordinarsi per cercare di proporre delle alternative “made
in Italy” a questi colossi.
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Curzio Casoli, delegato dell’Associazione Guide Ambientali Toscane. La segnaletica è importante,
ma anche i servizi, e in particolare il ruolo delle guide è fondamentale per una corretta conoscenza
del territorio. C’è poca assistenza ad esempio nei borghi, non sempre c’è assistenza medica o
prodotti specifici (ad es. cerotti per vesciche). Nella comunità locale la conoscenza della Via
Francigena non è ancora sufficiente. Carenze anche della possibilità di uso della cucina negli ostelli,
e nel coordinamento sul trasporto bagagli.
Tullia Caballero, direttrice di S-Cape Italia, dice che la Via Francigena non deve essere visto solo
come un pellegrinaggio. I clienti dei tour operator vogliono trascorrere delle vacanze a piedi o in
bicicletta, hanno bisogno di servizi tra cui il trasporto dei bagagli, alberghi comodi, informazioni
chiare. Dal 1998 al 2000 S-Cape è stato uno dei primi operatori a organizzare viaggi per il Giubileo,
e all’epoca non avevano potuto organizzarla con il percorso ufficiale per mancanza di servizi
turistici e tappe troppo lunghe. Ora percorso molto migliorato, ma bisogna aprirlo a viaggiatori con
diverse esigenze (famiglie, persone poco allenate, persone con problemi fisici ecc). S-Cape fa molti
viaggi “self-guided”, e per questo crea materiale informativo molto ricco.
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Alberto Conte aggiorna i presenti sullo stato attuale della segnaletica, rilevato durante
CamminaFrancigena 2015: SloWays, ha viaggiato dal Colle del Gran San Bernardo a Roma
integrando la segnaletica leggera lungo tutto il percorso, e sono stati posati 2700 nuovi segnavia; lo
ha fatto a titolo volontario e gratuito, per contribuire alla manutenzione dell’itinerario. Il lavoro è
stato svolto in coordinamento con AEVF, che ha fornito i segnavia adesivi. Sottolinea la mancanza di
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pannelli con mappe d’insieme che spieghino con chiarezza che percorso e che segnavia seguire e
indicazioni ad es. dei tratti di strada pericolosi per il traffico automobilistico.
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Andrea Contarin, di Girolibero, Tour Operator che propone itinerari in bicicletta (e trekking) in
Italia, Europa e mondo, dal prossimo anno proporrà la Via Francigena in bici. I clienti vogliono
un’organizzazione che gli permetta di godersi la vacanza. Necessità di un percorso ciclistico bello,
ma soprattutto facile, adatto a chi vuole fare una vacanza attiva ma non è particolarmente
allenato, e di strutture di categoria 3-4 stelle. Necessità anche di creare più pannelli informativi
lungo il percorso. Girolibero cerca di sopperire alle mancanze dell’itinerario con un roadbook che
segnala anche i ristoranti consigliati, e in loco posa segnali adesivi con frecce.
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Alberto Conte conclude sottolineando che il settore degli operatori turistici non si contrappone in
alcun modo a quello dei pellegrini, ma vuole essere complementare. Il pellegrino è il protagonista
della Via Francigena, l’anima dell’itinerario, e deve essere al centro delle attenzioni e delle azioni di
chiunque abbia a cuore lo sviluppo del percorso. L’esperienza del Cammino di Santiago insegna
che il turismo lungo la Via Francigena non potrà mai decollare se in parallelo non verranno
garantiti i servizi basici di accoglienza “pellegrina” a chi vuole viaggiare a basso costo. Quindi anche
chi vende viaggi organizzati ha interesse che vengano garantiti i servizi fondamentali ai pellegrini
che si organizzano da soli, e può e deve contribuire concretamente allo sviluppo dell’itinerario, ad
esempio contribuendo alla manutenzione, all’informazione, alla promozione, e fornendo feedback
sulle problematiche del percorso.
Quarta tavola rotonda: ACCOGLIENZA – Moderatore Alberto Conte
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Don Domenico Poeta, uno dei fondatori di Ad Limina Petri, associazione che coordina l’accoglienza
religiosa. La gente cammina perché ha bisogno di libertà, voglia di trovare spazi per la propria
anima e risposta alle domande. La sfida è quella di mantenere l’identità dell’incontro con le
persone ed evitare la commercializzazione. Necessità di cambiare mentalità verso i pellegrini.
Giuseppe e Patrizia, ospitalieri del Centro Cresti di Ponte d’Arbia. Gruppo di volontari, che cercano
di coinvolgere anche i giovani del paese, raccontano la loro esperienza. Danno un’accoglienza
essenziale, un tetto, un letto e un bagno, e per chi vuole qualcosa in più collaborano anche con
l’affittacamere di fronte. Cercano di accogliere anche chi non ha prenotato, sottolineano la bellezza
dell’incontro personale.
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Alberto Conte parla degli ospitalieri volontari del Cammino di Santiago, che gestiscono una ventina
di ostelli a offerta sul Cammino di Santiago, e sono una risorsa fondamentale per i pellegrini e per
l’itinerario. Anche grazie allo sviluppo di un sistema di accoglienza gratuita nell’anno santo 1993 il
numero di pellegrini decuplicò nel giro di un anno, e sottolinea che le strutture di accoglienza a
donativo o a basso costo sull’itinerario spagnolo sono state un traino fondamentale lo sviluppo
delle strutture turistiche. Invita dunque gli operatori turistici italiani a non vedere le strutture di
accoglienza “povera” come un concorrente, ma come un prezioso alleato.
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Giovanni Corrieri parla dell’ostello di Valpromaro, gestito dagli ospitalieri volontari del Cammino di
Santiago. Prima borgo in abbandono, ora il villaggio è rinato grazie a quest’accoglienza. Sottolinea
la necessità di aggiornare le informazioni sulle accoglienze, con una bacheca in ogni struttura che
dica su cosa succede nella tappa a nord e a sud, con eventuali criticità e info sull’accoglienza. E’
urgente anche prevedere fontanelle lungo il percorso.
Federico Pasquinelli, titolare dell’albergo Da Benedetta di Vetralla, un’attività commerciale che
non è nata per la Via Francigena. Ora i viandanti sulla Francigena rappresentano una percentuale
rilevante dell’attività dell’albergo. Insieme ad altri albergatori e operatori hanno creato un’impresa
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di rete, in modo da collaborare e distribuirsi i pellegrini che arrivano. La rete è il futuro di tutte le
attività, non solo turistiche.
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Giovanni D’Agliano, dirigente responsabile del progetto Via Francigena per la regione Toscana, fa
alcune importanti precisazioni sui servizi di accoglienza. Le strutture “a donativo” possono essere
create anche in case private, rispettando le normative di una civile abitazione. L’importante è che
il donativo sia spontaneo ed effettivamente facoltativo, e che si assolvano gli obblighi della
denuncia del passaggio alla questura. Comunque, aggiunge, il pellegrino va salvaguardato perché è
l’anima della Via Francigena, è chi la rende viva.
Sesta tavola rotonda: LE ISTITUZIONI – Moderatore Alessandro Pinciani, delegato del comune di
Monteriggioni in AEVF
Alessandro Pinciani Illustra che le esigenze fondamentali emerse dai sondaggi riguardano accoglienza e
segnaletica, e pone ai rappresentanti delle istituzioni due temi fondamentali:
1. il Giubileo straordinario. Come gestirlo?
2. Come gestire la Governance, in termini di percorso, segnaletica, accoglienza, messa in sicurezza,
Manutenzione, Accessibilità, Servizi, Promozione
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Susanna Cenni, membro dell’intergruppo Parlamentare “Amici della Via Francigena”. Risponde che
il Giubileo è una grande occasione per tutti, ma c’è bisogno di una regia da parte del governo e
dalle regioni, non solo quelle più vicine a Roma. E’ necessaria una connessione, sul modello degli
Stati Generali, tra i vari attori della VF.
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Stefano Ciuoffo, Assessore al turismo della Regione Toscana, elogia il lavoro fatto finora con
capacità e attenzione. Bisogna capire come mantenere questa qualità nel tempo, tutelare il
patrimonio pubblico perché comune, e dalla Toscana può partire un esempio in questo senso. La
governance va ricostruita e disegnata perché soffre delle conseguenze dell’abolizione del ministero
del turismo. Bisogna capire cosa manca, come rigenerarla, ricostruirla e offrire questi strumenti
fondamentali per la ricostruzione, e darle continuità e struttura. La Toscana è paesaggio, bellezza,
storia ma anche economia, e bisogna consentire ai territori di mantenere e rinnovare possibilità di
occupazione ai giovani.
Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni, dice che la manutenzione è importante, e molto
dispendiosa per un territorio come la Toscana. I comuni devono collaborare per il mantenimento di
questi risultati, ma molti non possono permetterselo, quindi hanno bisogno del sostegno di
Regione e Stato per offrire occasioni di sviluppo sostenibile. I pellegrini con credenziali a
Monteriggioni sono raddoppiati in due anni, da 1200 a 3000. Si è chiesto anche al governo di
candidare la Via Francigena come bene dell’umanità, ed è un appello importante per valorizzarla a
livello internazionale.
Sonia Pallai, assessore al turismo del comune di Siena, dice che quando hanno iniziato a parlare di
Francigena a Siena gli operatori la consideravano qualcosa che non produce reddito. Il comune sta
sensibilizzando gli operatori affinché la Francigena diventi un vero e proprio prodotto turistico, che
possa creare economia, portando le persone a camminare al di fuori dei luoghi classici (duomo,
piazza del campo). A tale scopo hanno organizzato #SienaFrancigena, una serie di appuntamenti
che parlano di Francigena in ogni sua sfaccettatura, e hanno messo l’ospedale di Santa Maria della
Scala al centro dell’accoglienza. Stanno facendo investimenti strutturali sull’accoglienza, creando a
Santa Maria della Scala un ostello. Per il Giubileo si vuole organizzare un cammino che parta da
Siena il 1 dicembre, coinvolgendo tutti i comuni della provincia di Siena sul tratto francigeno,
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strutturando una rete di collaborazione che porti fino all’anello di congiunzione con il Lazio ad
Acquapendente e procedere poi verso Roma.
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Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, dice che molti passi
avanti sono stati fatti, e la Regione Toscana è quella che ha fatto una riflessione più sistematica e
strutturata, con un piano operativo poi interamente realizzato e promosso. Il compito
dell’Associazione è di creare una rete e un’armonia tra i soggetti della VF: camminatori, pellegrini,
turisti, istituzioni e operatori di piccola o media impresa. Queste categorie devono accogliersi l’un
l’altra con rispetto e collaborazione. Bisogna lavorare in armonia, in maniera costruttiva. AEVF deve
mantenere questa armonia in una chiarezza di fondo: la Via Francigena è un itinerario culturale del
Consiglio di Europa, ed è quindi ineliminabile il fatto che sia un itinerario culturale (nella sua più
ampia accezione) ed europeo. Tutto il mondo deve conoscere cos’è l’Europa, l’Italia, la Toscana.
Bisogna quindi trovare piattaforme in comune, soprattutto in questi periodi, perché questo accada.
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Alberto Peruzzini, Direttore di Toscana Promozione sottolinea che la Via Francigena Toscana si
trova ora in una situazione molto positiva per lo sviluppo turistico. In questi anni si sono occupati di
promuovere un prodotto turistico esperienziale, agli antipodi rispetto al turismo di massa. Ora due
punti congiunturali positivi: dal 2014 la Toscana è uscita dal cono di crisi del consumo turistico, e il
2015 è un anno di ripresa, con una grande aspettativa di crescita nel 2016 legata agli itinerari di
turismo culturale. Il Giubileo è l’occasione per avviare un’azione di rilancio specifica per la Via
Francigena toscana. Nei 38 comuni della VF toscana sommando arrivi e partenze si arriva al 13% del
bacino turistico della Toscana. Toscana Promozione vuole raccontare non solo la Toscana della
Francigena, ma anche quella di tutte le vie giubilari di arrivo a Roma.
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Susanna Cenni aggiunge che nel 2000 ha visto Abbadia in condizioni disastrose, e si è quindi
commossa nel vedere l’ostello oggi. La regione Toscana ha investito risorse, ma l’obiettivo è farla
diventare una cosa viva, che offra un servizio e che venga fruita dalle persone. Oggi è più facile
parlare di Francigena, mentre non molti anni fa investire sulla Francigena non era considerato
qualcosa che potesse offrire visibilità e profitto. Bisogna chiarire quali sono i cosiddetti mercati
maturi del turismo, e cos’è la nuova offerta, accompagnando il viaggiatore ad un altro modo di
relazionarsi non solo con quello che vede, ma anche con sé stesso. Fruizione lenta che consenta agli
individui di trovare sé stessi in un’epoca di crisi delle certezze. L’intergruppo parlamentare si pone
come obiettivo quello di seguire le iniziative in atto, partecipando a tutti gli appuntamenti di
comuni e associazioni, con l’ambizione di provare a intervenire in tutti gli spazi individuabili di
iniziative di governo ed azioni parlamentari, sottolineando quando è possibile le esigenze della Via
Francigena. La mozione già sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari chiede al governo alcuni
impegni legati alla candidatura della VF come patrimonio Unesco. Chiedono anche di conoscere il
livello di investimenti che sono stati messi in campo territorio per territorio, e quelli che si
prevedono di mettere in atto per il Giubileo. Il tema della governance è strategico: competenze e
impegni della regioni sono sicuramente importanti, ma ci vuole una collaborazione a livello
nazionale in modo da trainare anche le regioni meno conosciute, portando un paese intero e non
solo una singola regione.
Il convegno si conclude alle ore 14, dopo le domande del pubblico.
Gli Stati Generali della Via Francigena sono stati organizzati nell’ambito dello Slow Travel Fest da SloWays,
in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene e il Touring Club Italiano. Per maggiori
informazioni potete inviare una mail ad [email protected]
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