Settant`anni fa Hiroshima: l`orrore atomico
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Settant`anni fa Hiroshima: l`orrore atomico
: Anniversari I l 6 agosto 1945 su Hiroshima veniva sganciata da un bombardiere americano la prima bomba atomica con la “giustificazione” che si sarebbe posto fine alla Guerra. Ingenti le perdite umane tra cui tanti bambini e la popolazione inerme, moltissimi i feriti ustionati orribilmente dal calorbianco della Bomba e i contaminati. Tante le persone di cui rimase, come in un gioco di ombre cinesi, l’ombra proiettata sulle pareti degli edifici che erano rimaste in piedi. Smaterializzati e dissolti. Fu la fine dell’inizio e, mostrando i muscoli, gli Stati Uniti annunciarono la Guerra fredda,mentre sull’Europa calava la Cortina di ferro e la divisione in due Blocchi contrapposti: i Paesi aderenti al Patto di Varsavia, alleati – sottomessi all’URSS, e i Paesi del Patto Atlantico, le democrazie occidentali, tra cui l’Italia, alleate degli Stati Uniti. Su quella divisione che ha creato tante sofferenze si è molto discusso da parte degli intellettuali. La contrapposizione dei Blocchi, le due Superpotenze atomiche che si fronteggiavano con i loro arsenali dell’orrore, l’opposizione di due universi ideologici, vere e proprie Weltanschauung, comunismo e capitalismo, hanno, fino al crollo del Muro di Berlino e alla dissoluzione dell’URSS, condizionato la politica mondiale e, a livello micro, l’esistenza umana. L’uomo ha cercato di esorcizzare il pericolo atomico con l’espressione artistica e il cinema, pensiamo a The day after e Wargames che aprivano scenari apocalittici. Quella contrapposizione, e la paura di fare il primo passo, che sarebbe stato l’ultimo per il Pianeta, paradossalmente avevano garantito per decenni la pace in Occidente ma bisogna Settant’anni fa Hiroshima: l’orrore atomico La bomba sganciata da un bombardiere americano che provocò ingenti perdite tra la popolazione e cambiò il mondo resta un monito contro la guerra. di Cesira Fenu 34 : Leggere TuttI n.99 ottobre 2015 ricordare che nei più lontani recessi del Mondo si combattevano guerre dimenticate e lì le Superpotenze cercavano di ampliare la sfera d’influenza causando morte e desolazione. Tutt’ora il divario tra le società opulente, nelle quali si muore per il troppo cibo, e i Paesi del Terzomondo, in cui si muore di fame, è notevolissimo e, mutatis mutandis, si combattono altre guerre di cui non si parla. Terrorismo ammantato di fervore religioso, dissoluzione dell’arsenale atomico dell’URSS che renderebbe possibile creare cosiddette bombe sporche con residui radioattivi che contaminerebbero le nostre città, sono solo alcuni dei rovelli su cui si appunta l’attenzione dei nostri giorni. Ma in quel mattino di agosto nessuno avrebbe pensato all’esplodere di un nuovo Mondo. Nell’interessantissimo saggio, Premio Pulitzer, Hiroshima (Gingko Edizioni) del giornalista americano John Hersey, tra i primi a recarsi sul luogo, si ricostruisce, attraverso le testimonianze dirette dei sopravvissuti, l’orrore dal cielo portato da una Superfortezza, bombardiere che volava altissimo perché la bomba potesse esplodere ad una quota preordinata per dispiegare la massima potenza distruttrice. Nel reportage, Hersey descrive le sofferenze degli ustionati irradiati, la carenza d’acqua contaminata, la mancanza di ospedali che alleviassero le sofferenze quando non si sapeva co- sa fare di fronte a un’arma dagli effetti sconosciuti. Descrizioni agghiaccianti che, lette in classe in prima media, mi impressionano tuttora. E poi gli effetti sulle generazioni successive, malformazioni e mutazioni. Il libro di Hersey, già recensito su Leggere: tutti, è una lezione a futura memoria. In un interessante articolo sulla rivista History, settembre 2015, opinioni di valenti storici vengono messe a confronto. Anthony Beevor sostiene che Truman doveva “giocare quella carta” perché il Giappone stava mobilitando i civili per azioni kamikaze, mentre Richard Overy (Sull’orlo del precipizio, Feltrinelli) afferma che il Giappone era alla resa finale. Si potrà disquisire all’infinito, senza nulla togliere ai meriti degli storici, ma tutto ciò non ridarà vita ai morti, non allevierà le sofferenze di chidopo settant’anni patisce gli esiti delle radiazioni a cui sono stati esposti i genitori. Tutto ciò nulla toglie alle responsabilità del Giappone che si era schierato con Germania e Italia in una guerra per la delirante idea della conquista del Mondo. Sic transit gloria Mundi. Leggere TuttI n.99 ottobre 2015 : 35