Maggio 2006 - Istituto San Francesco

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Maggio 2006 - Istituto San Francesco
Giovani cronisti in rete
Periodico digitale interscolastico del Lazio prodotto dagli studenti
della scuola media "Bonifacio VIII" e del liceo "Leoniano" di Anagni,
della scuola media "Preziosissimo Sangue" di Latina e
del liceo delle scienze sociali "San Francesco" di Fondi
Maggio 2006
Questi giovani
capaci di pensare...
e di scrivere
di Giovanni Stravato
coordinatore del progetto
Un rapporto dell'Unicef lancia l'allarme
Troppi minori a rischio
nelle periferie del pianeta
Nel mondo muore un bambino ogni 3 secondi di stenti o di
malattia. Prima tra tutte l'Aids
di Jessica Saccoccio
I
ragazzi ci hanno preso gusto, ed
a noi non dispiace. E' quello che
volevamo: appassionarli alla
scrittura. E' sì, perché "Giovani
cronisti in rete" è soprattutto un
laboratorio di scrittura. Perché
non è vero che "i giovani d'oggi",
per dirla con Guareschi, scrivono
solo sms. Anzi sembra essere proprio la poesia, apparentemente tanto lontana dalla cultura "urlata"
del terzo millennio, ad appassionarli di più. E' per questo che alla
poesia ed agli scritti più introspettivi dedichiamo diverse pagine del
secondo numero di "Giovani cronisti in rete".
Come pure in questo numero
scriviamo di musica, la colonna sonora di gran parte della giornata
dei ragazzi di oggi come di quelli di
qualche decennio fa. La tecnologia
avanza (oggi i nostri 45 giri, li
chiamavamo così, sono "roba da
museo"), ma le sonorità che fanno
sognare i giovani non di rado restano le stesse. E non stupisce che un
adolescente di oggi scriva dei Beatles, idoli musicali dei genitori ed in
qualche caso dei nonni.
Pensano, eccome, questi ragazzi,
e scrivono di politica dei rifiuti, di
guerre "dimenticate", di sentimenti.
E noi insegnanti, anche in questo
modo, li accompagniamo, insieme
alle famiglie, in quella che per loro
è la prima tappa del viaggio della
vita, convinti che comunicare,
esprimere idee e valori, confrontarsi, sia un'occasione importante di
crescita.
Un ringraziamento, infine, all'amico Gaetano Orticelli, al quale
dobbiamo la pregevole impaginazione di "Giovani cronisti in rete".
econdo un recente rapporto dell'Uni- lo a causa di aborti spontanei e di decessi
cef, il Fondo internazionale di emer- al momento del parto, causati da scarsa
genza per l'infanzia delle Nazioni assistenza sanitaria, si registrano ogni anUnite, nel 2000 sono morti nel mondo no 8 milioni di morti. Coloro che sopravmilioni di bambini con meno di 5 anni: vivono vivranno un futuro pieno di stenti;
già nei primi
30.500 al giorquattro mesi di
no, 1.270 l'ora,
vita, meno del
21 al minuto, 1
30% sono allatogni 3 secondi.
tati al seno. Ciò
Le cause delle
significa che la
morti sono da ristragrande magcercare nella degioranza
dei
nutrizione, nelle
neonati non ha
malattie, prima
la possibilità di
tra tutte l'Aids,
acquisire gli eletrasmessa dai
menti nutritivi
genitori già neldel latte materno
la vita fetale, e
che potenziano
periodiche epile difese naturali
demie che afdell'organismo
fliggono intere
contro le malatregioni africane.
Causa di molte morti infantili nel conti- tie, favorendo una crescita sana. L'Unicef
nente africano ed in medio oriente sono ha stimato in un milione e mezzo i bambianche le faide tribali senza fine, il più del- ni che potrebbero scampare alla morte
le volte passate sotto il silenzio dai mass precoce se avessero le possibilità di essere allattati al seno.
media perché talmenInoltre è incalcolabite abituali da non fare
All’interno
le il numero dei bampiù notizia. In questi
bini utilizzati in tutto
conflitti, negli ultimi
il mondo per i più
dieci anni, hanno perIl calcio è malato
svariati lavori; come
so la vita 2 milioni di
Paniccia a pag. 2
pure è allarmante
bambini, molto spesquello dei bambini,
so
orrendamente
Diritti negati
sia maschi sia femmassacrati; 6 milioni
Dolcetti a pag. 2
mine, precocemente
sono sopravvissuti
avviati alla prostituma hanno riportato
zione o fatti oggetto
invalidità permanenti
Il business dell'8
di abusi e violenze
o ferite gravi, mentre
marzo
sessuali. L'infanzia è
12 milioni sono rimaMorini a pag. 7
violentata anche nei
sti senza tetto.
Paesi ricchi: a tanti
Nel mondo oltre
200 milioni di bambiIl profumo della pace bambini è negato il
diritto al gioco, alla
ni soffrono la fame.
Della Vecchia a pag. 10
spensieratezza, ad
Quasi 15 milioni di
un’istruzione, ad una
ragazze di età comRagazzi Selvaggi
vita degna di essere
presa fra 15 e 19 anni
Di Nardo a pag. 15
vissuta
diventano madri. So-
S
Sezione I
Scuola media "Bonifacio VIII"
e Liceo classico "Leoniano" di Anagni
Il “giocattolo” rischia di rompersi per sempre
La spada di Damocle del
doping incombe sul calcio
Il sistema è malato, afflitto da ingaggi
milionari e dall’uso di droghe sportive
di Alfredo Paniccia, III liceo
I
l paese è abitato da “maniaci” del pallone che vivono questa passione a
volte andando al di là della lealtà
sportiva e sfociando in atti di violenza. Il
“giocattolo” da alcuni anni sta sfuggendo di mano agli addetti ai lavori per un
“cancro” che sembra difficile da estirpare: il doping. Dopo le dichiarazioni nel
1998 del tecnico boemo Zeman sull’uso di
sostanze dopanti nel
calcio italiano, dopo
le indagini del procuratore Guariniello,
dopo il processo ad
alcuni giocatori della
Juventus conclusosi
un mese fa con le prime assoluzioni, tutto
sembra essere tornato
“candido” negli spogliatoi della serie A. Allora noi piccoli e
grandi tifosi del calcio “vero”, non riu-
sciamo a spiegarci le morti “misteriose”
di campioni come Signorini, Taccola,
Beatrice e ancor più chiaro nei nostri ricordi il giocatore juventino Andrea Fortunato. Tumori al fegato, leucemie o infarti inaspettati: è il
campanello d’allarme
per i nostri beniamini.
Questo è il calcio
di oggi che invece
di comprare giocatori acquista in farmacia? Come è
possibile che creatina e antidepressivi siano considerati leciti? A queste domande noi affezionati “pallonari” dob-
Dalla Guerra fredda agli odierni conflitti dimenticati
Cinquant’anni di
diritti negati
La “battaglia” di Emergency per la pace nel mondo e
per il riconoscimento della dignità dei popoli
di Anna Stella Dolcetti
N
egli anni Cinquanta il mondo sembrò prepararsi ad un
nuovo, terribile conflitto: la Guerra Fredda. Il ricordo
della
Seconda guerra mondiale
era ancora vivo e la tensione e la mancanza di fiducia negli altri
ancora alta.
Fu questo il
contesto in
cui Richard
Doll, il celebre epidemio-
2
biamo rispondere, perché io non so a chi
stia bene un calcio pieno di doping che
uccide la lealtà sportiva falsando i risultati o ancor peggio i
calciatori. Bisogna
partire dal basso, dai
ragazzi del settore
giovanile, dove succede che si assumano
sostanze senza farsi
troppe domande ,per
la smania di arrivare
subito alla fama ed al
denaro. E’ assolutamente necessario fare
una campagna di
informazione sugli effetti devastanti di
queste sostanze e promuovere un’opinione pubblica contraria al doping. Questo processo di “disintossicazione” nel
calcio non sarà breve ma tutti possono
fare la loro parte, denunciando gli abusi
nella speranza che vengano finalmente
sanzionati.
logo britannico, lanciò un appello per la pace e il disarmo pubblicato su Lancet, nel 1951: “Ci appelliamo a tutti i colleghi
che pensano che ci possa essere un’alternativa alla semplice
cura delle ferite; chiediamo loro di unirsi a noi”. Perché non
sono sempre e soltanto le ferite ad uccidere una persona. Può
esserlo anche il mancato riconoscimento della sua dignità di
uomo, del suo diritto a star bene ed a vivere una vita dignitosa. “Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri
della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili,
costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della
pace nel mondo.” Questo è quanto si può leggere dal Preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata a Parigi, 10 dicembre
1948. Emergency è da anni impegnata, in diversi
"Giovani cronisti in rete"
angoli del mondo, per porprogetto interscolastico
tare avanti questo messagfinanziato dal Miur
gio di pace e di speranza
coordinatore
per coloro che, da sempre,
Giovanni Stravato
vivono un’esperienza di
collaboratrici
guerra e morte. I luoghi del
Annamaria De Bonis
dolore esistono in ogni
Maria Elisa Ferraro
parte del mondo. Sono
luoghi di guerra e di malatAlessandra Trapani
tia; luoghi di disperazione
sede
e di rabbia, dove si soffre,
via Giordano Bruno, 4
ci si ammala e si è sicuri di
Fondi (LT)
non avere mezzi per curartel. 0771 512771
si o per essere salvati. Se-
condo l’articolo 25 della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani, “la salute
delle persone deve essere garantita e difesa in ogni luogo del mondo: il cibo, i
vestiti, la casa e un’assistenza sanitaria
adeguata sono gli strumenti con cui la
salute deve essere mantenuta”. Se è difficile stabilire dove questi diritti abbiano
inizio, l’unico fatto di cui essere certi è
che dove finiscono hanno inizio il disagio fisico e psichico, e anche la malattia.
Il problema del diritto alla salute tuttavia non riguarda esclusivamente, come
invece si è portati a pensare, i paesi dove sono vigenti dittature o situazioni di
estrema povertà, ma si ripresenta, seppur
con modalità diverse ma non meno spietate, nei paesi occidentali. Amnesty International si batte da anni contro la violazione di tale diritto negli Stati Uniti,
dove gli abusi sui detenuti, le pessime
condizioni igieniche di vita carceraria e
le discriminazioni nei confronti delle
minoranze mietono ancora molte vittime. Uno studio condotto in Australia dal
Centro di Epidemiologia dell’Università
di Camberra ha dimostrato che la popolazione carceraria ha più possibilità di
contrarre malattie infettive come tubercolosi e Aids a causa delle scarse condizioni igieniche e dell’impossibilità di
una diagnosi precoce.
E’inevitabile di fronte a certe situazioni domandarsi quale sia il ruolo del medico e come egli debba rapportarsi rispetto alla politica di tutela dei pazienti.
Già in piena rivoluzione industriale Lancet sosteneva: “Il medico è spesso, in
realtà, il difensore naturale dei poveri e
dei bisognosi, contro le leggi oppressive
e contro gli errori della nostra società”. I
medici che operano in condizioni di
guerra o in quei paesi che sono al centro
di fratture o scontri diplomatici non possono evitare di prendere posizione contro quelle misure internazionali, come
l’embargo, che penalizzano gravemente
la popolazione civile che versa già di per
sé in condizioni disastrose. Con l’embargo è possibile far mancare cibo, elettricità per gli ospedali, medicine per intere popolazioni, favorendo degrado ed
epidemie. Il diritto alla salute non deve
essere quindi ostacolato, ma anzi promosso e garantito per ogni categoria sociale in qualunque luogo del mondo.
Con questo spirito è nato il progetto di
Emergency per la creazione di un centro
di cardochirurgia che offrisse cure gratuite, in una delle zone più povere del
mondo, il Sudan. Unitamente al centro,
sorgeranno a breve anche un insieme di
strutture in Egitto, Libia, Chad, Repubblica Centroafricana, Congo, Kenia,
Uganda, Etiopia ed Eritrea per la diagnosi e la selezione dei pazienti da inviare al Centro Salam per le opportune terapie chirurgiche. Il progetto, che sarà ultimato per la fine dell’anno, è solo l’ultimo di una serie di strutture create da
Emergency per la tutela del diritto alla
salute e la dignità delle popolazioni nei
paesi più poveri del mondo dal 1994
(anno della fondazione) ad oggi.
Gino Strada, fondatore di Emergency
e chirurgo direttamente impegnato nei
luoghi di guerra, spiega così il progetto:
” Di fronte alla guerra, ci è sembrato
sensato non limitarci all’assistenza chirurgica ai feriti, ma proporre la pratica
dei diritti in campo sanitario. Nel nostro
lavoro, vorremmo vedere realizzato il
diritto ad essere curato per chi è ferito e
per chi è ammalato: sentiamo come nostro dovere quello di fornire assistenza
sanitaria di alto livello e gratuita. Perché
i diritti non solo non hanno prezzo, ma
non si possono pagare: i diritti sono dovuti, per questo devono essere gratuiti. E
uguali per tutti. Non vogliamo una sanità
per i ricchi - evoluta, sofisticata, tecnologica - e una sanità di scarto per i poveri.
Ecco perché abbiamo disegnato un grande progetto, un centro di chirurgia cardiaca a Khartoum, in Sudan. Un Centro
di eccellenza, di altissima tecnologia,
dove si possa eseguire tutta la cardiochirurgia per bambini e per adulti. Un centro gratuito a disposizione anche dei
paesi confinanti. Un progetto complesso
e difficile, ma anche un cammino stimolante, perché contiene semi di pace: dimostrare che riconosciamo ai cittadini di
quei paesi gli stessi diritti che pretendiamo per noi stessi, che vogliamo condividere i benefici della scienza medica, che
non riserviamo loro solo una “medicina”
di seconda scelta”. Il centro di cardiochirurgia è stato chiamato “Salam” cioè
”Pace”, come segno di speranza per un
nuovo futuro sudanese e come invito a
lavorare sempre su più fronti, dando attuazione ai diritti umani per chi soffre le
conseguenze di guerre , povertà ed
emarginazione, ma anche promuovendo
una cultura di pace e solidarietà tra i popoli perché riconoscere il diritto alla salute vuol dire anche e soprattutto salvaguardare la dignità dell’essere umano.
Novità dal mondo dell'editoria per i giovani
Ecco il re dei draghi
Ad un anno dalla sua uscita nelle librerie, "Eragon" dello scrittore italo-americano Christopher Paolini ha già
venduto milioni di copie in tutto il mondo. Un successo
che ora "Eldest" promette di bissare
di Davide Cultrera e Matteo Tasca
È
arrivato appena da un’anno e subito si è conquistato un posto nella
libreria di molti giovani italiani.
Parliamo di "Eragon", creato dalla giovane mente di Christopher Paolini, americano originario del Montana. Christopher ammette che la sua fama è dovuta all'aiuto di molte persone, tra le quali
la sua famiglia, gli staff delle case editrici dei vari Paesi in cui è stato pubblicato
il libro e tutti coloro che hanno contribuito a realizzare il film (prossimo ad
uscire nei cinema). Ma va bene perché è
solo un quindicenne. "Eragon" ha come
omonimo protagonista un giovane contadino orfano che, dopo la schiusa di un
uovo di drago
trovato sulle
montagne, capisce di essere l'erede dell'ormai
estinta gilda dei
Cavalieri
di
Draghi. Il drago
che ne esce si
chiama Saphira
e accompagnerà
Eragon in tutte
le sue avventure. Il giovane
Shur'tugal (come dicono gli
elfi "Cavaliere") dovrà combattere contro re Galbatorix, colui che, con il suo
drago nero Shruikan, aveva posto
fine al gruppo dei Cavalieri di
Draghi. La saga dell' Eredità si
divide in tre libri, di cui "Eragon"
è il primo, "Eldest" il secondo,
mentre del terzo libro non se ne
sa ancora nulla. Per avere maggiori informazioni sull'Eredità, si
può andare sul sito www.alagaesia.com, invece per sapere di più
sul film 2006, andare sul sito www.eragonmovie.com.
3
Alla riscoperta dell’indimenticato leader dei Beatles
John Lennon,
un pilastro della musica
del Novecento
Un uomo libero dalle convenzioni, guida
per i movimenti pacifisti negli anni settanta ed ancora oggi
4
enticinque anni sono
trascorsi da quel lontano 8 dicembre
1980, quando sotto il fuoco
della pistola di Mark David
V
ne”, sono state organizzate
mostre ed altri eventi culturali, in modo particolare a Central Park, nel prato ribattezzato “Strawberry fields”, inter-
Chapman, moriva davanti al
Dakota Building di New York
il più grande dei Beatles: John
Lennon. Per rievocare la carriera di questo grande artista,
appassionato sostenitore del
movimento pacifista e compositore di canzoni come “All
you need is love” e “Immagi-
verranno case discografiche
ed editoriali che, attraverso i
loro prodotti, offriranno a tutti spunti diversi per conoscere
e apprezzare la personalità
bizzarra di Lennon.
Anche la ex moglie e la vedova hanno dato il loro contributo, la prima pubblicando
le sue memorie, la seconda
collaborando nell’organizzazione della mostra “La Citè
de la musique” a Parigi che
espone oggetti, dischi, gadget
e soprattutto filmati che ritraggono i
Beatles in vari momenti, nei più significativi li vediamo in sala d’incisione intenti a ultimare testi e musiche di canzoni divenute poi famosissime, ma si può
notare che anche in
queste situazioni
non mancano contrasti e diversità
che spiegano in
parte il perché dello scioglimento del
gruppo.
Tuttavia John
Lennon ha continuato anche dopo
la sua morte a guidare l’ispirazione
dei Beatles. Da allora Yoko Ono, la sua seconda moglie, si è adoperata per
salvaguardare la sua memoria
di uomo veramente libero
dalle convenzioni, e per sottolinearne sfumature del carattere, che ognuno di noi può
cogliere a modo suo cantando
sulle note di “Imagine”.
In continuo fermento il panorama musicale
La carica dei Green Day
Un successo che viene da lontano, quello
del gruppo di Oakland, sulla breccia dal
1990. Nel 2004 la “consacrazione”
di Morini, Tasca, Cultrera e Iovino
I
tre punk che hanno conquistato il pianeta vengono da Oakland, tra Berkley e San Francisco; l’anno scorso
sono tornati in pista con l’album rock e
politico American Idiot, e con questo si
sono aggiudicati molti premi, tra cui
quelli ai Grammy e Mtv Awards, sei statuette ai Billboard Awards. La loro musica ha coinvolto sia il pubblico giovane
che quello adulto, perché è punk-rock e
rabbia sorridente, una formula che ha
convinto. Riscosso un discreto successo
con l’album 39/smooth e l’EP Slappy,
entrambi del 1990, i Green Day cambiano formazione, sostituendo Al Sobrante,
che lascia la band per motivi di studio,
temporaneamente con John Kiftmayer e
poi definitivamente con Frank Edwin
Wright III, in arte Tré Cool,che altri non
è che l’ex insegnante di batteria di Al
Sobrante. Dopo un tour per gli USA, i
Green Day incidono Kerplunk che nel
1992 li porterà all’attenzione delle
major. Il disco infatti vende molto di più
del precedente e i Green Day riscuotono
fama anche in Europa. In totale Kerplunk vendette 55.000 copie, un bel inizio per una punk band indipendente. Al
ritorno dal primo tour nazionale firmano
per la Reprise Records, scatenando delle
ire da alcuni fans i quali li etichettano
come venduti. Ma il 1994, l’anno fatidico per il gruppo e per la scena punkrock; esce infatti Dookie, che grazie an-
che all’appoggio di
MTV raggiunge la
vetta di
tutte
le
classifiche
mondiali
con singoli come
L o n g view, Basket Case
e When I
Come Around. L’album vende 15 milioni di copie diventando uno dei dischi
punk più venduti di sempre e ancora
adesso il loro maggiore successo. In più
i Green Day vincono il Grammy Award
come “Best Alternative Music Performance” e raggiungono il successo tanto
desiderato. Allora cominciò il primo
tour internazionale dei Green Day che
include la “mitica” tappa a Woodstock
dove durante una lotta di fango Mike si
è rotto due denti. Nel 2002 poi viene fatta uscire una raccolta di b-side dal titolo
Shenanigans. Una carriera in declino un
“Greatest Hits” e una raccolta di b-sides
tutto sembrava finito lì...È però il 2004
l’anno che riporta i Green Day ai fasti di
Dookie, con il loro atteso ritorno da parte dei fans e con l’album American Idiot
, una bellissima punk-rock opera, che riscuote un gran successo di critica prima
e poi dal pubblico grazie anche a Boule-
vard of Broken Dreams, che da solo
vende 3 milioni di copie, facendo raggiungere all’album la soglia degli 8 milioni di copie. A seguito di Boulevard of
Broken Dreams, i Green Day pubblicano i singoli Holiday e Wake Me Up
When September Ends, quest’ultimo sul
tema della guerra in Iraq e seguito da un
video altrettanto esplicito sul fatto di
quanto sia inutile la guerra e possa provocare soltanto dolore e dispiacere. Il
successivo singolo estratto da American
Idiot è Jesus of Suburbia, una mini-opera rock dalla durata di oltre otto minuti.
In totale l’album raggiunge i 10 milioni
di copie (quasi come “Dookie”).
Il grande successo dell’album porta alla pubblicazione del primo doppio
CD/DVD live dei Green Day, Bullet in a
Bible, che documenta l’indimenticabile
concerto nel Regno Unito davanti a
130.000. Il dvd è stato pubblicato nel novembre 2005. I Green Day stanno pensando di fare un film da American Idiot,
le riprese del quale cominceranno probabilmente nel 2006. Il titolo parrebbe essere American Idiot - The motion picture. Hanno anche dichiarato che non saranno loro stessi i protagonisti perché
non è il loro lavoro ma saranno impegnati dal punto di vista musicale al
100%. Il film narrerebbe le idee personali di Billie Joe Armstrong & Co.
espresse nell’album pluripremiato. Inoltre pensano di fare un follow-up di American Idiot ma prendendosi il tempo necessario, siccome il 2005 per loro è stato un anno più che memorabile. Billie
Joe ha dichiarato al settimanale di musica inglese NME che cominceranno a
scrivere pezzi per il nuovo album all’inizio del 2006 e cominceranno le registrazioni verso metà anno. I Green Day hanno prestato la loro voce nel cartoon di
Live Freaky Die Freaky, il dvd del quale dovrebbe uscire nei prossimi mesi.
5
Mozart, il genio compie 250 anni
“R
imani incompreso per un certo tempo, oppure danne l’impressione, ciò ti procurerà
amici” era il consiglio ironico che Stefan
Zweig nel 1812 dava ai giovani artisti.
Un’amara considerazione che conduce il
pensiero di chiunque verso sfortunate vicende di geni incompresi e, in questi
giorni, il pensiero non può che ricadere
su Wolfang Amadeus Mozart, nato il 27
gennaio di 250 anni fa. “Non eravamo
ancora preparati alla sua musica” dichiarò nel 1813 Ernst Ludwig Gerber.
Dunque la sua grandezza non si riconosce solo oggi, a 250 anni dalla nascita,
era riconosciuto già da Gerber poco dopo la sua morte, e con il musicista giurista tedesco, anche molti altri.
La carriera artistica di Mozart si svolse ininterrottamente nell’arco di poco
meno di 30 anni, un periodo di tempo
eccezionalmente lungo per un uomo che
morì a soli 35 anni. Non esiste un genere di composizione che egli non abbia
trattato con grande fantasia inventiva, o
uno strumento al quale non abbia dedicato alcune sue creazioni.
Fin dalla prima infanzia fu dotato di
sensibilità e di osservazioni eccezionali,
possedeva un orecchio infallibile e una
grande abilità nell’improvvisare sul violino e su vari
strumenti a tastiera.
In vita, Mozart era stato
apprezzato relativamente
poco per la
sua
attività
compositiva.
Pochi tra i
contemporanei si erano
accorti del reale valore delle
sue creazioni,
così come ben
pochi ne furono influenzati.
La sua fama si
consolidò abbastanza rapidamente subito dopo la
morte e fu favorita dalle attività programmate dalla
moglie Costanza, dalla sorella Maria
Anna, dagli amici ed estimatori che si
adoperarono per organizzare “accademia” e concerti di beneficenza per
diffondere la sua musica. Inoltre il nascente nazionalismo tedesco giovò molto alla fama di Mozart. Anche nella letteratura popolare si parlò di lui come del
6
“nostro Raffaello
della musica” e
come dell’unico
fra gli artisti moderni che supporti
un confronto con
Shakespeare.. Lo
stesso Goethe ebbe modo di apprezzare la mirabile arte di questo
genio, tanto da
preannunciare
una fama imminente:” il più
grande compositore di tutti i tempi
Beethoven,
Mozart l’unico!
In tale solenne
splendore tu apparirai presto a tutto il mondo. La tua potenza vive nel regno del sole”.
Ricordando il duecentocinquantesimo
anniversario dalla nascita,il 2006 è stato
definito “anno mozartiano”.In Italia, nazione nella quale fu molto attivo, la figura di Mozart è ricordata con numerose
manifestazioni che prevedono mostre e
rassegne musicali in moltissime località.
Il teatro della Scala di Milano ha in programma per il
5 dicembre
2006 una esec u z i o n e
straordinaria
del Requiem
mozartiano.
Rappresentazioni di opere del compositore
salisburghese sono state incluse, poi, nei
cartelloni di
diversi teatri,
fra cui il teatro San Carlo
di Napoli ed il
teatro Valli di
Reggio Emilia, che mettono in scena il
trittico delle
opere con libretto di Lorenzo Da Ponte: “Don Giovanni”, “Le nozze di Figaro”, “Così fan
tutte”, il teatro Regio di Parma, che presenterà “Il flauto magico”, il teatro Massimo di Palermo, il teatro Petruzzelli di
Bari ed il Teatro comunale di Ferrara
con l’allestimento de “Il ratto dal Serraglio”. La città di Roma, infine, onorerà
Mozart con una speciale rappresentazione, in ambientazioni classiche e scenari
naturali, di opere
mozartiane non
eseguite con grande
frequenza:
“Ascanio in Alba”,
al foro di Traiano,
“Lucio Silla”, alla
Curia, “La clemenza di Tito”, al
Colosseo.
A questo anniversario l’ Austria
si è preparata da
tempo, con un programma di celebrazioni davvero
imponente: Salisburgo, città natale
del grande musicista, e Vienna, dove
Mozart conobbe l’
apice della sua straordinaria carriera,
hanno messo a punto un calendario di
mostre, concerti e rappresentazioni operistiche in grado di soddisfare sia i musicofili più esigenti, sia un pubblico di non
esperti che voglia avvicinarsi a questa figura ormai leggendaria. E come potrebbe essere diversamente?
A Vienna la maratona mozartiana è cominciata con l’ inaugurazione della Mozarthaus (casa di Mozart), casa muse
detta anche “Figaro Haus” perché è qui
che il musicista compose “Le nozze di
Figaro”. L’ appartamento dove Wolfang
Amadeus e la moglie Costanza abitarono dal 1784 al 1787 rappresenta il cuore
del museo. La superficie totale della
Mozarthaus è di 1400 metri quadrati dislocati su sei piani. Particolarmente affascinante la sala dedicata a “Il flauto magico”, dove lo spettatore viene trascinato da un virtuale Papageno nell’ incantesimo di una istallazione multimediale.
A Salisburgo lo scorso 26 gennaio sono stati organizzati numerosi eventi, tra
cui spiccano i due appuntamenti con i filarmonici di Vienna - la Cerimonia solenne in mattinata e il concerto solenne
in serata diretto da Riccardo Muti -, la
grande mostra dal titolo “Viva! Mozart”,
la prima di “Idomeneo”, al Theater an
der Wien e la messa per l’ incoronazione
nel duomo di Santo Stefano. Alle 20
inoltre - ora di nascita di Mozart – a
Vienna e Salisburgo le campane di tutte
le chiese hanno suonato a festa. Sempre
a Salisburgo, il cancelliere Wolfang
Shuessel, presidente di turno della UE,
ha precettato Mozart per una grande
conferenza sull’ identità del continente:
“The sound of Europe” (il suono dell’
Europa) con numerosi premier e ministri
dei 25.
William Persichilli III liceo
Dopo le lotte per l’emancipazione nel secolo scorso
E’ la Festa della donna o del business?
Anche l’8 marzo rischia di scadere nel consumismo.
Una ricorrenza per riflettere sulla condizione femminile
di Maria Chiara Morini
I
n una società come la nostra che si è
inventata San Valentino, la Festa della mamma e le mille feste commerciali dei cioccolatini, questa per lo meno
è una festa che ha una storia, una memoria. Una festa che non viene dal consumismo ma da lacrime e sangue. E’ una
ricorrenza più che legittima. Nella società medioevale la donna, dal momento
del matrimonio, abbandonava la sudditanza della casa paterna ed entrava a far
parte della “grande famiglia patriarcale”
del marito, gli unici ruoli che poteva
svolgere erano i
lavori domestici
e nei campi.
Con l’evoluzione industriale,
che richiamava
verso le città
enormi masse in
cerca di lavoro,
si affermò la
“piccola famiglia patriarcale”
composta di un
solo nucleo famigliare e il
conseguente ingresso
della
donna nell’ambito lavorativo
della fabbrica.
Ciò ha permesso
l’inizio della sua
emancipazione
e, al contrario, non le ha permesso di acquisire un’istruzione che le consentisse
una reale parità con l’uomo; anzi, lo
sfruttamento delle donne e dei bambini
era, e ancor oggi nella maggior parte dei
Paesi del mondo rimane, il peggiore.
Dopo secoli di “progresso”, la donna dei
Paesi industrializzati, lungi dall’aver
conquistato la parità con l’uomo, è anche mercificata e utilizzata come oggetto. Sappiamo che nell’Europa “libera” e
“democratica” sono state scoperte ragazze e bambine ridotte a lavorare in semischiavitù oltre 12 ore al giorno per pochi
euro. Nell’inverno del 1908, a New
York, le operaie dell’industria tessile
Cotton scioperarono chiedendo migliori
condizioni di lavoro. Lo sciopero durò
alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le
porte dell’opificio e imprigionò le scioperanti nella fabbrica alla quale
venne appiccato il
fuoco. Le 129 operaie, tra cui 39 italiane, morirono arse dalle fiamme.
Questo triste accadimento, ha dato il
via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni
che i primi tempi
erano circoscritte
agli Stati Uniti e
avevano come unico scopo il ricordo
della orribile fine
fatta dalle operaie
morte nel rogo della fabbrica. Fu Rosa Luxemburg a
proporre, in ricordo della tragedia, la data dell’8 marzo
come giornata di lotta internazionale.
Successivamente, con il diffondersi e il
moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla
condizione sociale, la data dell’8 marzo
assunse un’importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la
donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il
proprio riscatto
Un brevissimo riferimento alla mimosa, immancabile in questa occasione. Fu
l’UDI (Unione Donne Italiane) a sceglierla quale fiore-simbolo delle donne e
dell’8 marzo in quanto il giallo esprime
vitalità, forza e gioia; il giallo poi rappresenta il passaggio dalla morte alla vita e ricorda le donne che si sono battute
- pena la vita appunto- per la nascita di
un mondo giusto.
7
Sezione II
Scuola media "Preziosissimo sangue" di Latina
L’infezione ormai è estesa anche alla Turchia
Aviaria, un problema
anche per la
nostra salute
Ma le organizzazioni degli agricoltori
rassicurano: “Il pollame italiano è sicuro”
di Chiara Montalto, Giorgia Alessandri, Tania Arrichiello
LATINA - L’aviaria, partendo dalla Cina, si sta diffondendo in Turchia dove le condizioni igieniche sono carenti. In
questi ultimi mesi,
l’influenza aviaria è
arrivata alle porte
dell’Italia. Il diffondersi del virus in
Turchia
allarma
sempre di più. Negli
ultimi giorni sono
state contagiate altre
cinque persone e le
autorità hanno disposto la quarantena in alcune zone di Istambul. L’UE ha vietato l’importazione di penne non trattate; l’Italia ha attivato
un’unità di crisi. Le vittime, a partire dal 2003, sono oltre 70
solo in Asia, raggiungendo anche l’Indonesia.
Questo problema, però, ha portato il calo di consumi di pollame in Italia. A questo ha risposto la Confederazione Italiana
Agricoltori dicendo che i polli italiani sono costantemente
controllati per la nostra incolumità, quindi sono sicuri. L’organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che ogni nuovo contagio accresce le possibilità del virus di mutare in forme pericolose. Per questo in Russia si sta sperimentando un
vaccino.
Pubblicato a gennaio il nuovo libro
della Rowling
Harry Potter e
il principe
mezzo sangue
E’ già un successo l’ennesimo
episodio della saga del maghetto più
conosciuto al mondo
di Simone Bruni, I media
E’
uscito in Italia, dal giorno dell’Epifania, il nuovo
libro della saga del maghetto più conosciuto in
tutto il mondo: “Harry Potter e il principe mezzo
sangue”.
Nuovi scontri e sorprese alimentano quello che sarà il penultimo anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
per Harry e i suoi amici Ron ed Ermione. Un successo che
non conosce ostacoli. Si sta lavorando nelle riprese del quinto film della serie cinematografica “Harry Potter e l’ordine
della Fenice”.
8
Gli inizi difficili, poi il grande successo
Beatles story
Sciolto nel 1970, il gruppo non si è più riunito ma la musica
degli “Scarafaggi” resta un fenomeno a dimensione globale
di Antonio Bianco
“F
ab Four”, si proprio così erano
soprannominati i quattro geni
della musica, nati a Liverpool.
La loro storia inizia intorno al 1953
quando John Winston Lennon, che suona con il suo gruppo i “Quarrymen”, ad
una festa di beneficienza incontra un
giovane chitarrista: Paul Mc Cartney; di
lì a poco al gruppo si unisce anche George Harrison. Quando nel 1960 la band si
arricchisce di due nuovi membri, Stuart
Sutcliffe (che lascerà il gruppo due anni
dopo) e Pete Best, il gruppo ha già cambiato nome da “Quarrymen” a “Johnny
And The Moondogs”, fino a “Silver
Beatles”, che con l’eliminazione della
parola “Silver” rimarrà “The Beatles”.
Dopo alcuni concerti a Liverpool, incominciano a suonare in altri centri, per
poi ritornare nella loro città natale dove
si esibiscono al Cavern Club e incontrano Brian Epstein (un commerciante di
dischi) che li proietta nel mondo della
musica. Inizialmente nessuna casa discografica li accetta, fino al momento in
cui incontrano quello che viene soprannominato
il
quinto Beatle, il
produttore
George Martin,
che li fa approdare alla Parlophone.
Negli
anni
successivi
il
gruppo viene
stravolto: muore
Stuart Sutcliffe
e Pete Best lascia il suo posto
a Ringo Starr.
Subito
dopo
esce il loro primo
album
“Please Please
Me” che in breve tempo sale in
vetta alle classifiche inglesi.
Ormai tutti si
vestono come
loro, si pettinano
come loro, pensano solo a loro:
è nata la “Beatlemania”. Il loro successo non
tarda a spingersi
oltreoceano. I Beatles riscuotono presto
un successo enorme anche negli USA.
Nel 1964 ai primi cinque posti di Billboard ci sono cinque brani dei Beatles a
altri sette sparsi nella classifica. I Beatles girano anche due film: “Help” e “A
hard day night”. Tra il 1964 e il 1965 i
Beatles sfornano altri quattro album: “A
hard day night”, “Help”, “Beatles for sale” e “Rubber Soul”, venendo premiati
dalla regina Elisabetta con il titolo di baronetti, che però Lennon restituisce due
anni dopo.
Nel 1967 esce “Revolver” battezzato
recentemente come l’album più bello
del secolo. Tra i brani usciti due anni
prima troviamo “Yesterday”, destinato a
meritarsi il titolo di canzone più famosa
di tutti i tempi. L’anno successivo esce
“Sgt Pepper’s lonely hearts club band”.
Nel frattempo incominciano a sorgere
dei problemi tra Lennon e Mc Cartney
soprattutto perché è morto il loro manager Brian Epstein. Grande importanza
assume il divorzo di John Lennon, che
lascia la moglie per sposare l’artista
giapponese Yoko Ono. Nonostante tutto
ciò esce un nuovo LP intitolato “White
Il fascino della musica “Ever green”
I Beatles di “Sgt.
Pepper’s lonely
hearts club band”
Le sonorità del quartetto di
Liverpool fanno “cassetta”
ormai da quarant’anni
“Sgt. Pepper’s” è uno degli album
più belli dei Beatles. Le canzoni che
più mi sono piaciute sono Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, With
a little hel from my friends, Lucy in
tye sky with diamonds (brano da cui
prende il nome l’ominide Lucy) e
Loely Rita.
In copertina ci sono in primo piano i
“Fab Four”, dietro personaggi famosi
come Bob Dylan, Albert Einstein,
Marlon Brando, Oscar Wilde, Marilyn
Monroe; una copertina davvero originale è realizzata da Peter Blake. (ab)
Album”. Intanto i membri
del gruppo si danno ad
un periodo di sperimentazione. Dopo “Yellow
Submarine” escono gli
ultimi due album: “Abbey Road” e “Let it be”.
La registrazione di quest’ultimo capolavoro è testimoniata da un video in
cui i “Fab Four” si esibiscono sul tetto della loro
casa discografica. Il 10
aprile 1970 Paul McCartney annuncia a tutto il
mondo il ritiro dalle scene
dei Beatles. Nel corso degli anni settanta sono state molte le speranze di rivedere i Beatles insieme,
speranze che si sono
spente l’8 dicembre 1980
giorno in cui Mark Chapman spara a John Lennon.
Nel corso degli anni escono raccolte e riedizioni
dei loro album. Nel frattempo, il 29 novembre
2001, muore di cancro
George Harrison, che entra definitivamente nella
leggenda.
9
Il desiderio epistolare di un adolescente
"Vorrei potessimo respirare
il profumo della pace…"
In un mondo sempre in guerra i giovani chiedono ai
governi di lavorare per il futuro dell'umanità
ze, in Italia, Francia, Germania, Portogallo? Io penso che manchi in quasi tutto il mondo: un piccolo litigio,
un po' di ruggine arretrata. E che colore avrebbe la pace ? Che profumo
potrebbe avere? Che aria si respirerebbe? Anche se mi sforzo, non riesco a trovare una risposta, ma ho un
sogno: viaggiare per tutto il mondo,
di Roberto Della Vecchia
una notizia di pace. Qualche
giorno fa mi sono fatto una
aro Federico, come stai? Sai, domanda: ma la pace, manca
ieri al telegiornale ho sentito solo in Iraq, in Israele o manparlare solo di guerra, appena ca anche, aldilà delle apparen-
C
poter andare a visitare le zone tuttora
in guerra senza paura, respirando pace, toccando pace, udendo pace, abbracciando pace. In una parola, vivendo, finalmente, e non cercando di
sopravvivere, come ogni giorno, purtroppo, siamo costretti a fare.
paese e nel mondo. Bisogna in ogni caso
essere informati sui programmi trasmessi, talvolta violenti e sciocchi. La tv però,
oltre ad impoverire le nostre tasche, fa
male al nostro corpo, facendoci assumere posizioni scorrette o facendoci diventare pigri. Ma c’è anche chi, passa dalle
parole ai fatti concreti. Negli Stati Uniti,
per esempio è nata l’idea del “V-Chip”
Negli Stati Uniti è stato attuato di recente un
dispositivo che permette alle famiglie di catalogare un dispositivo che permette ai genitori di
catalogare e dividere in fasce i programe dividere per fasce i programmi per bambini
mi per l’accesso dei bambini. Inoltre negli Usa è stato istituito un osservatorio
di Marianna Panzarini, classe II
sui principali canali televisivi d’America, che esaminano tutti
i programmi trasmessi redigendone un rapporto annuale. La
ual è la cosa che vi viene in televisione continuerà sempre a trasmettere “prodotti” positivi
mente, quando finite i compi- e negativi, ma la soluzione sta nell’essere spettatori intelligenti ? Cosa fate la sera prima di ti.
andare a dormire ? Cosa chiedono di
vedere i vostri bambini tutti i pomeriggi? La risposta a tutte queste domande: “La televisione”. Ormai in
tutte le case si trova quella scatola
grigia che ogni giorno viene accesa
tre o quattro volte. Si dà ormai per
scontato, che tutti ce l’hanno, e che
senza non si può vivere. Molti studiosi o gente comune però,
pensano che la tv sia soltanto una “cattiva maestra” che accompagna milioni di persone ogni giorno, influenzando le loro opinioni. E’ sbagliato, comunque considerare la televisione
come un pericolo perché se vista solo poche ore al giorno può
aiutarci, tenendoci informati su quello che succede nel nostro
Adulti divisi tra favorevoli e contrari
La televisione, moderno mezzo
di comunicazione o ossessione?
Q
10
Oggetti lanciati dagli spalti e striscioni razzisti
Violenza ed inciviltà negli stadi
Un fenomeno che si registra da anni senza che si adottino provvedimenti
concreti per contenerlo
della squadra ospite. A
causa di questo spiaceelle settimane scorse si è ve- volissimo fatto la partirificato un episodio di inci- ta successiva, Romaviltà nello stadio Olimpico Cagliari, si è giocata a
di Roma. Alcuni infiltrati sugli spalti, porte chiuse, ovvero
mentre si disputava l’incontro di cal- senza tifosi.
Un episodio analogo
cio Roma-Livorno, hanno esposto
striscioni nazifascisti contro i tifosi è accaduto, alcune setdi Simone Bruni, I media
N
timane fa
durante la
partita InterMessina; i
tifosi interisti
hanno
scritto degli
striscioni
L’arte espressa
con la danza
di Sara Ippoliti, classe III
N
elle scorse settimane la scuola “Preziosissimo Sangue”
è stata invitata al teatro “D’Annunzio” per assistere alla rappresentazione della compagnia di Anna
Mastrangelo, che presentava lo spettacolo “Danzando s’impara”. Sul palco
c’era una pittrice interpretata da Giuliana Coltella, i cui
quadri sono stati interpretati
in danza.
Il primo
quadro era
ambientato nell’antica Grecia
e rappresentava
“Eracle in
lotta con
razzisti contro un giocatore di colore
del Messina: Zoro. Tutto questo accade perché ci sono, purtroppo, persone che, sfruttando lo sport, manifestano le loro opinioni politiche e sociali oltraggiando il vero significato
dello sport stesso.
Tritone”, il secondo il ritratto di una Principessa, il terzo una
danza di corte del ‘700. Il più bello è stato, però, il quadro
“Fanciulla che coglie l’uva nei dintorni di Napoli”. Le ultime
tre scener sono state ispirate alla musica contemporanea. Al
termine dello spettacolo Anna Mastrangelo ha risposto a tutte
le domande dei ragazzi. Questo spettacolo insegna che la danza non è solo uno sport o un hobby, ma può anche trasmettere
un messaggio, ed in questo caso rappresenta l’arte della pittura in modo divertente.
11
Sezione III
Liceo delle Scienze sociali
"San Francesco" di Fondi
Il laboratorio della Poesia
Ma sono sicura che ora stai continuando
il tuo cammino al fianco della tua donna
amata Circondato da angeli e farfalle
Catia Catena
Quello che amo
Quello che amo,
è l’immagine di te che
spegne il silenzio
che ho dentro.
Quello che amo, è un soffio
di infinito che adagia
in un mondo perfetto.
Quello che amo è
la speranza che
la tua voce
suscita nel mio cuore.
Quello che amo
è un sogno che
rappresenta il
mio solo
universo!
La vita maestra
Credo in te
Credo nel tuo sorriso
luce per i miei occhi
Credo nelle tue parole
musica per le mie orecchie
Credo nei tuoi abbracci
super protettivi e immensi d’Amore
Credo nelle tue parole sagge
Credo in te
che sei l’unica persona più straordinaria
che io abbia mai incontrato
lungo il mio cammino di vita
Peccato che la tua vita si sia spenta così
presto.
12
Travolto da un destino senza umorismo
E dal puro pessimismo.
La vita è tua
La vita è tua
La vita non è un film
perché se lo fosse
ora saremo tutti felici…
e sarebbe tutto uguale
Il mondo è bello
Perché ci sono individui
differenti tra loro
Non assomigliare
Agli altri
distinguiti … sii te stesso!!!
Pensa :
“ Io non sono nessuno
per dire di essere qualcuno
ma sono M. Palma e
questo mi basta.
A me piace vivere la mia
Vita, non quella degli altri!”
Sei quello che sei e
nessuno ti cambierà
mai !!!
Maria Palma Cammisola
TU UOMO
Tu uomo. Nasci e cresci all’ombra di
drammi oscuri
Illuminati da pensieri insicuri
Per te la beatitudine è una luce lontana
Che per raggiungerla non serva grana,
ma una strada lastricata di buone intenzioni
che di compierle non hai ragioni.
Sappi che la loro forza non porta a risultati,
ma reca solo danno
a coloro che pagano e pagheranno.
Tu figlio dell’ingiustizia
O padre della violenza,
potrai mai provare il sentimento
Fabio Rizzi
PRIMAVERA
Si risvegliano le cime dei monti
Si risvegliano le dolci vallate
Si risvegliano gli animali
Che la dolce terra fa vivere
si risvegliano le api
e i mostri nel profondo del mare
Si risvegliano le generazioni
si risvegliano gli uccelli dalle lunghe ali
Bentornata primavera.
Erika Nardone
fatti, le tematiche
della bulimia, dell’anoressia e dell’obesità. Problemi all’ordine del giorno soi è concluso il ciclo di incontri promosso dall’Isti- prattutto per i ragazzi
tuto “San Francesco” in collaborazione con la che vivono la fase
scuola media adolescenziale. At“don Milani”. traverso storie ed
Il 21 febbraio esempi concreti, lo psicologo ha coinvolto i ragazzi nel
gli
studenti dibattito: un confronto costruttivo che ha portato alla luhanno incon- ce le incertezze e le paure dei giovani spesso chiamati ad
trato nell’audi- imitare i modelli proposti dai media. Al termine dell’intorium della contro è stata distribuita agli studenti la frutta fresca of“don Milani” ferta dal Mercato ortofrutticolo.
lo psicologo
Leslie Fidaleo
della Asl, Aldo
Sanapo, che si
è soffermato su
alcune delle
cause dei disturbi alimentari. Sanapo ha
introdotto, in-
Si è concluso il ciclo di appuntamenti per
l’iniziativa “Siamo quello che mangiamo”
S
Il difficile mestiere di crescere
“Sola
nella mia
stanza”
Una adolescente riflette sul significato della
vita, dell’amore, dell’amicizia. E trova il suo
rifugio nella terapia
della scrittura
S
ono nella mia stanza, seduta sulla
scrivania con lo stereo acceso. Ho
un’idea che mi tormenta. Vorrei
diventare una grande scrittrice, ma per
farlo, lo so, dovrei studiare molto, e purtroppo questa voglia mi manca. Però
quando scrivo sono in sintonia con il fo-
glio e la penna. So esprimermi meglio
tra le righe. In questo momento sto
ascoltando un cd che ha segnato alcuni
percorsi della mia vita. Alcuni belli e altri brutti. La vita di un’adolescente, almeno dal mio punto di vista, non è tutta
rose e fiori. Viviamo con la voglia di andare fuori dalle righe, non vogliamo la
solita routine, ma a volte non veniamo
capiti. Non essere capiti è come stare in
una cella dove urli a squarciagola dicendo cose, magari senza volerlo. Lì si che
ti ascoltano, ma non ti aprono, perché
non devi dire certe cose. E allora cosa
dovremmo fare? Niente. Dobbiamo adeguarci a questa società che magari non è
per noi…
Ma questi sono solo pensieri di una
16enne che ha voglia di sfogarsi, e l’unico modo per farlo è scrivere. Molte volte anche un foglio e una penna tutta rosicchiata possono aiutare. Io ho un diario
in cui ci sono scritti molti eventi della
mia giovane età. Gli adulti danno tutto
per scontato quando si parla di ragazzi.
Ovviamente. Non sanno che noi ragazze
possiamo soffrire per una persona o possiamo piangere per una canzone. Parlo,
credo, per molte 16enni quando dico che
i ragazzi a volte sanno essere spietati,
anche non accorgendosene.
La vita di noi ragazzi è basata tutta sulla scuola e sul tempo libero. Ma quando
“perdi” qualcuno quel tempo libero preferisci occuparlo, perché ormai tutto ciò
che fai, ti fa pensare a lui. Forse perché
a lui hai dedicato una tua poesia, la tua
canzone preferita, il tuo primo e vero
sentimento, sentito solo con il cuore. Bastava pronunciare quella parola di cinque lettere per sentirti felice. In quella
storia hai dato tutta te stessa o forse di
più, sacrificando anche l’amicizia. Ci
sono persone che quando trovano l’amore mettono da parte l’amicizia, perché
ormai il loro mondo lo hanno trovato.
Ma il mondo può cambiare. Ed è in quel
momento che diventa tutto grigio, opaco: senti un grande vuoto che ti accompagna ogni minuto, ogni ora della tua
giornata. Dopo molti sensi di colpa rimani sola. Gli amici che si schierano
contro di te per uno screzio, anche se
sanno che la colpa non è la tua. In quel
momento l’unica cosa che puoi fare, è
chiudere la finestra in faccia a queste
persone. E costruirne un’altra che potresti aprire a qualcun altro. Sola nella tua
stanza…
M.P.C.
13
La richiesta di aiuto di una adolescente al padre
“Papà ho bisogno di te”
Una dichiarazione di affetto “gridata” in una lettera affidata
al giornale scolastico
C
aro papà, non so da dove iniziare, so solo che ho il cuore
e l’anima pieni di rancore.
Sono nella mia stanza, dove mi rifugio ogni volta che ho dei problemi e
molto spesso questi problemi nascono dalle nostre discussioni. Il tuo
sguardo, il tuo modo di pensare fanno nascere in me la voglia di fuggire
via e di non vederti mai più. Non dovrei pensare nemmeno lontanamente
queste cose. Ma è più forte di me. Se
solo avessi da te un minimo elogio…
ma tu no. Pensi che gli elogi siano
per le persone viziate, che si montano la testa o ritieni che non sono gli
elogi che portano il cibo a casa; ma a
me non importa di mangiare, io voglio sapere che il mio
Papà è orgoglioso di me,
perché non è detto che io
mi monti la testa. Tu non
mi conosci!
Ricordi l’anno passato,
dopo le feste natalizie,
quando discutemmo per
l’ennesima volta e io ti
dissi:“Tu non puoi considerarti un padre,Ti odio”;
era quello che pensavo e
che penso ogni volta che
litighiamo. Non so perché
ti comporti in questo modo, so solo che stai ferendo la mamma e noi. Il mio
è lo sfogo di una ragazza
di sedici anni, quello che
sento ogni giorno dai miei
compagni sono storie che
meriterebbero tutto l’affetto di questo mondo, ed
io ne ho tanto… e vorrei
darlo a te tutto il mio affetto. Ma da parte mia in
queste situazioni c’è solo
freddezza; ho paura di
14
esprimermi con te, ho tanta paura.
Quando ti dico queste cose, ti senti in
colpa, lo so… Ma non basta! Per una
volta non dare la colpa a mamma, se
mi ritiro tardi, se prendo un brutto
voto a scuola, se ti rispondo male,
cerca di capire perché sono così ostinata con te… Non sono la prima e
non sarò nemmeno l’ultima a pensare certe cose…ti ricordo che c’è un
altro piccoletto da crescere…ti chiedo solo di essere un padre più affettuoso. Io ormai sto crescendo e mi
rendo conto di essere responsabile
dei miei sbagli, ma se tu mi fossi stato più vicino… Spero di riuscire un
giorno nel mio intento! Ho una famiglia, ma non ho la fiducia del mio
papà ed io riuscirò a conquistarmela! Ti voglio
bene, ma in queste situazioni provo solo rancore
nei tuoi confronti; so anche che questo è uno sfogo e vorrei che questi
pensieri mai più sfiorassero la mia mente e mai
più ci ferissero. Perché
ora più che mai ho bisogno di te…
____________
Accogliamo lo sfogo di
una adolescente della
quale, come è giusto,
omettiamo la firma. Dalla lettera emerge, ancora
una volta, la conflittualità spesso apparente nel
rapporto tra figli e genitori. Ma la lettera è soprattutto una richiesta di
aiuto, una dichiarazione
di affetto. (g.s.).
Gli affetti che superano le differenze culturali e politiche
Cara amica,
ti scrivo…
e ci dedichiamo alla ginnastica, che fa bene al corpo e alla musica che fa bene alla mente, e molte volte rilassa soprattutto
dopo aver studiato per ore. Ora devo lasciarti, ma ti scriverò
presto.
Con affetto
Olimpia
Una corrispondenza immaginata tra
due adolescenti "divise" nella Grecia
del V secolo a.C.
di Eva Blanco
Carissima Spartana,
Mi ha fatto molto piacere ricevere una tua lettera, però mi dispiace sapere che per fare questo devi andare contro i tuoi
principi e se lo scoprissero anche contro i tuoi genitori.
A miei ho raccontato tutto, loro sono molto comprensivi e
hanno fiducia in me, vorrei tanto presentarteli, ma anche farti
conoscere le mie abitudini e la mia gente. Apparentemente non
sembreresti una ragazza spartana, sei molto aperta gentile e
dolce. Sai, io sono molto incuriosita dal tuo mondo, ma non ti
nascondo che sono anche un po' terrorizzata all'idea di affrontare prove durissime, come mangiare cose disgustose, resistere al sonno, oppure di dormire su canne di bambù. Noi ateniesi non siamo abituati a queste cose, durante il giorno studiamo
Dall’Emilio di Rousseau ai casi più recenti
Allevati nella
giungla
Storie di bambini cresciuti tra le fiere
e del loro difficile reinserimento nella
società degli umani
di Eleonora Di Nardo
S
ono di estremo interesse le eccezionali vicende umane di
quei ragazzi abbandonati che, dopo essere stati allevati
da qualche specie animale, sono stati ritrovati e portati a
vivere in un contesto sociale civilizzato.
Essi non hanno potuto realizzare in modo naturale le fasi
dello sviluppo infantile e hanno acquisito in parte comportamenti e caratteristiche animali. Le loro storie ci fanno comprendere quando sia difficile e complicato imparare a diventare un essere umano e quanto la natura umana sia determinata
dall’ambiente sociale e storico. Ciò che distingue l’uomo dell’animale non è infatti la biologia in sé poiché lo sviluppo psichico umano si realizza del tutto solo se il bambino cresce in
rapporto con i suoi simili. Quando questi bambini perduti o
abbandonati da piccoli, oppure rapiti da un animale, vengono
ritrovati, molte caratteristiche specifiche dell’uomo sono assenti e occorre lungo tempo per svilupparle, con risultati in
genere solo parziali. Solo in alcuni casi questi ragazzi hanno
recuperato lo svantaggio mentre in altri alcuni di essi non sono sopravvissuti a lungo. I ragazzi che sono cresciuti a stretto
contatto con una determinata specie animale ne hanno acquisito molte caratteristiche, anche fisiche, i molti comportamenti tipici. La studiosa Anna Ludovico ha raccolto in “La scimmia vestita” tutti i casi nati di “ragazzi selvaggi” individuando
tra i bambini vissuti per anni a contatto con gli animali 13 casi di bambini lupo, 7 di bambini orso ed altri 6 di bambini che
hanno condiviso parte della loro vita con capre, vitelli, pecore,
maiali, leopardi e gazzelle. Interessante è la storia di due bambine lupo indiane Amale e Komale che furono ritrovate in una
tana di lupo nel 1920 quando avevano rispettivamente un anno e mezzo ed otto anni di vita. <<Quando camminano lo fanno sulle mani e sulle ginocchia piegate. La testa è allungata,
magra, ossuta, la fronte è stretta e piena di rughe, le sopracciglia folte e lunghe sopra gli occhi abituati a vedere nel buio.
Gli orecchi sono piatti e grandi e l’udito sensibilissimo, i nasi
sono appiattiti con narici tonde, la bocca è larga e le grosse
labbra tremano nei momenti di rabbia; i denti sono assai compatti e con i margini appuntiti. Le braccia sono muscolose, le
mani sono più lunghe del normale con le dita consumate all’interno. La loro pelle non avverte né caldo, né freddo, mangiano solo carne cruda o latte. L’unico suono che emettono è
una specie di ululato assai forte, non sopportano alcun tipo di
vestiario all’infuori di una specie di perizoma. Le loro facce
non hanno espressione di gioia, ma solo di soddisfazione
quando vengono sfamate e dissetate>>. Comincia allora l’opera di rieducazione, che sarà molto lenta e graduale e riguarderà
soprattutto Komala, perché la più piccola muore di nefrite nel
1921. All’inizio Komala non riesce a stabilire rapporti con i
suoi coetanei, ma si mostra interessata ai cuccioli di gatto, poi
comincia a dormire nel letto e a mangiare cibo cotto. Dopo la
morte di Amala piange mostrando così per la prima volta un’emozione umana. I suoi educatori sono convinti che l’amore sia
lo strumento essenziale per fare entrare Komala nel mondo
umano e con infiniti esercizi e molto affetto le insegnano progressivamente a stare in piedi e a pronunciare le prime parole,
iniziando così a mostrare interesse suoi simili. Alla fine del
1926 è ormai molto diversa dalla bambina lupo di 6 anni prima: Komala svilupperà sempre di più il suo senso sociale
umano, ma purtroppo nel 1929 morirà di uremia. Lasciando
un interrogativo senza risposta: quali sarebbero state le sue ulteriori fasi di sviluppo?
15
Giovani aggressivi, spesso violenti
L’emergenza
bullismo
Un fenomeno difficile da controllare
che non riguarda, ormai,
solo le periferie urbane
di Erika Nardone
I
l bullismo è una realtà che preoccupa. I ragazzi aggressivi, spesso violenti, non sono più retaggio dei
soli ambienti urbani degradati, delle periferie. Il bullismo, si può dire, è tra noi. Ci riguarda direttamente. La
“rabbia” di questi giovani spaventa anche perché è sfogata contro persone tra le più indifese: bambini, adolescenti, donne.
Un episodio agghiacciante, nei mesi
scorsi, ha colpito l’opinione
pubblica:
una donna di Napoli,
appena sposata dopo
nove anni di fidanzamento, è stata violentata mentre passeggiava nel giardino di
casa. Era incinta.
Quando rientrò dal
lavoro il marito la
trovò seduta a terra in
un angolo della casa.
A causa della violenza la donna perse il bambino. Dopo
mesi di ricerche vennero trovati i due ragazzi autori della violenza e della morte del bambino, entrambi mino-
di perdonarli.
Cosa cambia un adolescente in un bullo? Quali sono le
responsabilità delle famiglie e, più in generale, della società? Cosa fare per recuperare questi giovani? Domande cui non si è ancora data una risposta.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Meglio riciclare che buttare
Il futuro è
nella raccolta
differenziata
dei rifiuti
Le discariche rischiano di
sommergere il mondo
sotto una coltre di rifiuti
di Gianfranco Bianco
N
renni, rispettivamente 15 e 17 anni: chiesero perdono alla signora nel corso del procedimento davanti al Tribunale minorile di Napoli, ma per lei è stato duro accettare
16
egli ultimi anni in tutti i paesi industrializzati, e
soprattutto in Italia, il volume dei rifiuti è aumentato. Per far fronte a questo problema si è
dovuto ricorrere al sistema del riciclaggio di materiali:
plastica, carta, vetro e alluminio. La raccolta può essere
attuata in diversi modi, ma quella che consente di salvaguardare l’ambiente è quella differenziata in cui ogni cittadino seleziona diversi tipi di rifiuti in contenitori separati. Anche nel mio comune esiste questo metodo, e questo è un bene perché in questo si evita il disperdersi dei
rifiuti che non si sa dove vadano a finire. Questo anche
perché questi materiali di scarto come la carta, il vetro,
l’alluminio e la plastica possono essere riutilizzati sotto
altre forme.
Fanciulla isterica o una figlia della chiesa?
La verità su
Giovanna D’Arco
L’intervista impossibile ad una
ragazza finita sul rogo come eretica,
che fa molto discutere anche oggi
R: Sono state dette tante cose: c’è chi diceva che si
trattava di una tempesta ormonale adolescenziale,
altri sostenevano che io fossi isterica o schizofrenica. Ma io le voci le sentivo e mi accompagnavano
giorno e notte.
D: E cosa hai deciso di fare?
R: Volevo salvare la Francia e partii per incontrare
Carlo, l’erede al trono francese, che mi sottopose a
un interrogatorio con dei teologi, alla fine mi fu preparata un ornatura e così guidai un piccolo drappello di soldati.
di Rosalivia Guglietta
E
ro in salotto sdraiata sul divano quando squilla il cellulare: chiamavano dalla redazione di
“Tutta la storia”, un mensile specializzato. La
segretaria mi chiede di recarmi, nel giro di dieci minuti, in via Napoleone, 10 per intervistare Giovanna
D’Arco. “Come è possibile?” mi chiedo.
Vado subito sul posto, entro nel portone al numero 10 e trovo una spaziosa e povera stanza con le pareti ed il pavimento bianco, due poltrone in un angolo (sempre bianche). Su una di esse era seduta Giovanna D’Arco che mi aspettava. Ero ansiosa di intervistarla ma allo stesso tempo assolutamente incredula.
D: Iniziamo dal principio. Come è stata la sua
adolescenza e com’era la sua famiglia?
R: Preferirei usare il tu, così entrambe saremo a
nostro agio. Comunque io sono nata il 6 gennaio del
1412 a Domeny, in un villaggio sulla Mose. Mio padre si chiamava Jacques d’Arc e mia madre Isabella Ronèe. Avevo altri quattro fratelli, ero una ragazza come tante, non sapevo né leggere né scrivere e
durante il giorno mi occupavo delle faccende domestiche. Tutto questo fino all’età di 13 anni.
D: Infatti a 13 anni ti è successo qualcosa di
molto strano, precisamente cosa?
R: Era il 1425 ed ho cominciato ad udire delle voci divine, quella dell’angelo Gabriele, di Santa. Margherita e di Santa Caterina.
D: E che cosa ti dicevano esattamente?
R: Mi dicevano che il regno di Francia era in pericolo e che poteva essere salvato solo con un mio intervento, ma non tutti mi credevano.
D: E’ stato addirittura insinuato che tu avessi
problemi psicologici.
D: Successivamente lei ha vissuto periodi di
gloria?
R: Si, avevo liberato Orlèans e vinsi molte altre
guerre e ogni volta che ritornavo vincente la gente
mi si stringeva, mi ammirava e applaudiva.
D: Dopo le cose sono cambiate?
R: Si, Carlo venne eletto re di Francia, poi nel
1430 alcuni dottori universitari mi accusarono di
eresia e fui imprigionata e venduta agli inglesi per
diecimila ducati d’oro. Come se non bastasse, fui
sottoposta a decine di interrogatori.
D: Poi sei finita sul rogo…
R: Si, lo ricordo benissimo, era il 30 maggio del
1431: fu portata al rogo sulla piazza del Vieux Marchè di Roven, era mercoledì e pochi minuti prima
ero stata confessata da un frate domenicano. Sento
ancora le fiamme che mi avvolgono, gridai più volte il nome di Gesù.
D: Ora sei vista da tutti come una grande eroina che è stata costretta a subire gravi ingiustizie…
R: Le mie gesta sono state consacrate ed è stata indetta una festa nazionale. Inutile dire che tutto questo mi fa molto piacere. Ringrazio coloro che hanno
sempre creduto, ma soprattutto imploro ogni giorno
il perdono di Dio per quelli che non mi hanno creduta.
All’improvviso sento un brivido e mi trovo sul divano infreddolita: il pleid era caduto a terra… Resto
per un attimo confusa, senza capire più nulla. Guardo il cellulare ed il registro delle chiamate, mi accorgo che non ho ricevuto alcuna chiamata dalla redazione. Scoppio in una risata: è assurdo, io che intervisto Giovanna d’Arco…
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imparato che non tutti
pesso capita che
ti sono amici, che non
nella vita ci si
tutti meritano la tua fisenta soli. Tutto
ducia, il tuo amore, la
il tempo scorre in 4
tua amicizia. Ricominmura, sempre nello
ciare ti sembra imposstesso monotono mosibile, dimenticare aldo. Ogni giorno è
trettanto impossibile.
uguale ad un altro. Ti
Ti scagli contro te stessenti debole, fragile:
sa, contro la famiglia
tu, una persona che
che cerca di aiutarti, e
sempre è stata forte,
contro tutti quelli che
ora si trova a combatcercano di starti vicina.
tere con quelle emoL’amarezza
di
un
abbandono.
E
Rinunci a tutto quello
zioni che mai avresti
pensato di dover afsullo sfondo la voglia di andare che potrebbe renderti
felice, perché sai che
frontare. Persone che ti
avanti,
la
fiducia
nella
vita
tutto quello che dà
dicevano: ti sarò per
gioia, poi fa soffrire.
sempre accanto, non ti
La tua vita ti sembra
abbandonerò, in un seinutile, il tempo passa e
condo ti hanno voltato le
tu sei ancora sola, stanspalle pensando che da
ca, e molto più fragile di
sola sei capace di andare
prima. Per difenderti saavanti. Ti ritrovi così a
rai aggressiva, antipatipiangere o a sfogarti
ca, tutte cose che prima
scrivendo su un quadernon ti appartenevano.
no che mai nessuno legHai paura a riaprirti,
gerà. Parole di rabbia
perché pensi di poter
riempiono le pagine
soffrire di nuovo. Ti
vuote della tua vita.
senti usata, come uno
Ascolti musica depristraccio che viene buttamente che neanche a
to perché ormai non serfarlo apposta parla di te.
ve più. Il silenzio che ti
Non ti va di far nulla, socirconda comincia a farlo di stare sola perché ora è quello che sei abituata a
ti
male
più
del
solito.
Vuoi
stare
sempre più sola e lonfare. Tutti pensano che sia una crisi passeggera dovuta a delusioni d’amore, ma nessuno sa quanto ti senti tana da tutti, da tutto ciò che potrebbe aiutarti a risalisola e incompresa. Hai speso gli ultimi 17 anni a cer- re la china.
care qualcuno che ti capisca, ma hai trovato persone
Tu che prima ti ritenevi speciale ora ti senti inadefalse, pronte a giudicarti e a prenderti in giro, a ridere
guata, fuori luogo in un mondo così grande in cui ti
suoi tuoi problemi.
senti piccola. Ma un giorno svegliandoti capirai, e diLa solitudine è divenuta lo specchio in cui ti guardi rai a te stessa che chiuderti non serve a nulla, dirai a te
vedendoti ripugnante. E’ allora che cominci a chiuder- stessa basta soffrire, basta piangere, basta col dolore
ti in te stessa, non parli, non ridi, non piangi più per- che ti accompagna dalla mattina alla sera. Capirai che
ché ormai hai esaurito tutte le lacrime che avevi. Sei sei una che vale, una persona speciale. Libererai il tuo
sempre stata accanto a chi aveva bisogno di te, e nul- cuore, e potrai tornare a sperare e a sognare. Capirai
la ti ripagava dell’aiuto che avevi dato più di un sorri- che in fondo c’è qualcuno che ti apprezza e ti è semso. Non volevi nulla in cambio. La felicità di quella pre vicino, la famiglia. Ti rialzerai e comincerai a
persona ti appagava. Avresti voglia di strappare tutte le combattere per ciò che sei, per ciò in cui credi, e alla
foto, tutti i ricordi che fanno male per chiudere la feri- fine vincerai la tua battaglia: perché vali, perché sei
ta. Vorresti tanto dimenticare il dolore per andare importante.
avanti ma non sai dove cercare la forza: dalla vita hai
S
La testimonianza di un doloroso
percorso di crescita
La vita riflessa
nello specchio
della solitudine
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