Maggio 2006 - Istituto San Francesco
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Maggio 2006 - Istituto San Francesco
Giovani cronisti in rete Periodico digitale interscolastico del Lazio prodotto dagli studenti della scuola media "Bonifacio VIII" e del liceo "Leoniano" di Anagni, della scuola media "Preziosissimo Sangue" di Latina e del liceo delle scienze sociali "San Francesco" di Fondi Maggio 2006 Questi giovani capaci di pensare... e di scrivere di Giovanni Stravato coordinatore del progetto Un rapporto dell'Unicef lancia l'allarme Troppi minori a rischio nelle periferie del pianeta Nel mondo muore un bambino ogni 3 secondi di stenti o di malattia. Prima tra tutte l'Aids di Jessica Saccoccio I ragazzi ci hanno preso gusto, ed a noi non dispiace. E' quello che volevamo: appassionarli alla scrittura. E' sì, perché "Giovani cronisti in rete" è soprattutto un laboratorio di scrittura. Perché non è vero che "i giovani d'oggi", per dirla con Guareschi, scrivono solo sms. Anzi sembra essere proprio la poesia, apparentemente tanto lontana dalla cultura "urlata" del terzo millennio, ad appassionarli di più. E' per questo che alla poesia ed agli scritti più introspettivi dedichiamo diverse pagine del secondo numero di "Giovani cronisti in rete". Come pure in questo numero scriviamo di musica, la colonna sonora di gran parte della giornata dei ragazzi di oggi come di quelli di qualche decennio fa. La tecnologia avanza (oggi i nostri 45 giri, li chiamavamo così, sono "roba da museo"), ma le sonorità che fanno sognare i giovani non di rado restano le stesse. E non stupisce che un adolescente di oggi scriva dei Beatles, idoli musicali dei genitori ed in qualche caso dei nonni. Pensano, eccome, questi ragazzi, e scrivono di politica dei rifiuti, di guerre "dimenticate", di sentimenti. E noi insegnanti, anche in questo modo, li accompagniamo, insieme alle famiglie, in quella che per loro è la prima tappa del viaggio della vita, convinti che comunicare, esprimere idee e valori, confrontarsi, sia un'occasione importante di crescita. Un ringraziamento, infine, all'amico Gaetano Orticelli, al quale dobbiamo la pregevole impaginazione di "Giovani cronisti in rete". econdo un recente rapporto dell'Uni- lo a causa di aborti spontanei e di decessi cef, il Fondo internazionale di emer- al momento del parto, causati da scarsa genza per l'infanzia delle Nazioni assistenza sanitaria, si registrano ogni anUnite, nel 2000 sono morti nel mondo no 8 milioni di morti. Coloro che sopravmilioni di bambini con meno di 5 anni: vivono vivranno un futuro pieno di stenti; già nei primi 30.500 al giorquattro mesi di no, 1.270 l'ora, vita, meno del 21 al minuto, 1 30% sono allatogni 3 secondi. tati al seno. Ciò Le cause delle significa che la morti sono da ristragrande magcercare nella degioranza dei nutrizione, nelle neonati non ha malattie, prima la possibilità di tra tutte l'Aids, acquisire gli eletrasmessa dai menti nutritivi genitori già neldel latte materno la vita fetale, e che potenziano periodiche epile difese naturali demie che afdell'organismo fliggono intere contro le malatregioni africane. Causa di molte morti infantili nel conti- tie, favorendo una crescita sana. L'Unicef nente africano ed in medio oriente sono ha stimato in un milione e mezzo i bambianche le faide tribali senza fine, il più del- ni che potrebbero scampare alla morte le volte passate sotto il silenzio dai mass precoce se avessero le possibilità di essere allattati al seno. media perché talmenInoltre è incalcolabite abituali da non fare All’interno le il numero dei bampiù notizia. In questi bini utilizzati in tutto conflitti, negli ultimi il mondo per i più dieci anni, hanno perIl calcio è malato svariati lavori; come so la vita 2 milioni di Paniccia a pag. 2 pure è allarmante bambini, molto spesquello dei bambini, so orrendamente Diritti negati sia maschi sia femmassacrati; 6 milioni Dolcetti a pag. 2 mine, precocemente sono sopravvissuti avviati alla prostituma hanno riportato zione o fatti oggetto invalidità permanenti Il business dell'8 di abusi e violenze o ferite gravi, mentre marzo sessuali. L'infanzia è 12 milioni sono rimaMorini a pag. 7 violentata anche nei sti senza tetto. Paesi ricchi: a tanti Nel mondo oltre 200 milioni di bambiIl profumo della pace bambini è negato il diritto al gioco, alla ni soffrono la fame. Della Vecchia a pag. 10 spensieratezza, ad Quasi 15 milioni di un’istruzione, ad una ragazze di età comRagazzi Selvaggi vita degna di essere presa fra 15 e 19 anni Di Nardo a pag. 15 vissuta diventano madri. So- S Sezione I Scuola media "Bonifacio VIII" e Liceo classico "Leoniano" di Anagni Il “giocattolo” rischia di rompersi per sempre La spada di Damocle del doping incombe sul calcio Il sistema è malato, afflitto da ingaggi milionari e dall’uso di droghe sportive di Alfredo Paniccia, III liceo I l paese è abitato da “maniaci” del pallone che vivono questa passione a volte andando al di là della lealtà sportiva e sfociando in atti di violenza. Il “giocattolo” da alcuni anni sta sfuggendo di mano agli addetti ai lavori per un “cancro” che sembra difficile da estirpare: il doping. Dopo le dichiarazioni nel 1998 del tecnico boemo Zeman sull’uso di sostanze dopanti nel calcio italiano, dopo le indagini del procuratore Guariniello, dopo il processo ad alcuni giocatori della Juventus conclusosi un mese fa con le prime assoluzioni, tutto sembra essere tornato “candido” negli spogliatoi della serie A. Allora noi piccoli e grandi tifosi del calcio “vero”, non riu- sciamo a spiegarci le morti “misteriose” di campioni come Signorini, Taccola, Beatrice e ancor più chiaro nei nostri ricordi il giocatore juventino Andrea Fortunato. Tumori al fegato, leucemie o infarti inaspettati: è il campanello d’allarme per i nostri beniamini. Questo è il calcio di oggi che invece di comprare giocatori acquista in farmacia? Come è possibile che creatina e antidepressivi siano considerati leciti? A queste domande noi affezionati “pallonari” dob- Dalla Guerra fredda agli odierni conflitti dimenticati Cinquant’anni di diritti negati La “battaglia” di Emergency per la pace nel mondo e per il riconoscimento della dignità dei popoli di Anna Stella Dolcetti N egli anni Cinquanta il mondo sembrò prepararsi ad un nuovo, terribile conflitto: la Guerra Fredda. Il ricordo della Seconda guerra mondiale era ancora vivo e la tensione e la mancanza di fiducia negli altri ancora alta. Fu questo il contesto in cui Richard Doll, il celebre epidemio- 2 biamo rispondere, perché io non so a chi stia bene un calcio pieno di doping che uccide la lealtà sportiva falsando i risultati o ancor peggio i calciatori. Bisogna partire dal basso, dai ragazzi del settore giovanile, dove succede che si assumano sostanze senza farsi troppe domande ,per la smania di arrivare subito alla fama ed al denaro. E’ assolutamente necessario fare una campagna di informazione sugli effetti devastanti di queste sostanze e promuovere un’opinione pubblica contraria al doping. Questo processo di “disintossicazione” nel calcio non sarà breve ma tutti possono fare la loro parte, denunciando gli abusi nella speranza che vengano finalmente sanzionati. logo britannico, lanciò un appello per la pace e il disarmo pubblicato su Lancet, nel 1951: “Ci appelliamo a tutti i colleghi che pensano che ci possa essere un’alternativa alla semplice cura delle ferite; chiediamo loro di unirsi a noi”. Perché non sono sempre e soltanto le ferite ad uccidere una persona. Può esserlo anche il mancato riconoscimento della sua dignità di uomo, del suo diritto a star bene ed a vivere una vita dignitosa. “Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo.” Questo è quanto si può leggere dal Preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata a Parigi, 10 dicembre 1948. Emergency è da anni impegnata, in diversi "Giovani cronisti in rete" angoli del mondo, per porprogetto interscolastico tare avanti questo messagfinanziato dal Miur gio di pace e di speranza coordinatore per coloro che, da sempre, Giovanni Stravato vivono un’esperienza di collaboratrici guerra e morte. I luoghi del Annamaria De Bonis dolore esistono in ogni Maria Elisa Ferraro parte del mondo. Sono luoghi di guerra e di malatAlessandra Trapani tia; luoghi di disperazione sede e di rabbia, dove si soffre, via Giordano Bruno, 4 ci si ammala e si è sicuri di Fondi (LT) non avere mezzi per curartel. 0771 512771 si o per essere salvati. Se- condo l’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, “la salute delle persone deve essere garantita e difesa in ogni luogo del mondo: il cibo, i vestiti, la casa e un’assistenza sanitaria adeguata sono gli strumenti con cui la salute deve essere mantenuta”. Se è difficile stabilire dove questi diritti abbiano inizio, l’unico fatto di cui essere certi è che dove finiscono hanno inizio il disagio fisico e psichico, e anche la malattia. Il problema del diritto alla salute tuttavia non riguarda esclusivamente, come invece si è portati a pensare, i paesi dove sono vigenti dittature o situazioni di estrema povertà, ma si ripresenta, seppur con modalità diverse ma non meno spietate, nei paesi occidentali. Amnesty International si batte da anni contro la violazione di tale diritto negli Stati Uniti, dove gli abusi sui detenuti, le pessime condizioni igieniche di vita carceraria e le discriminazioni nei confronti delle minoranze mietono ancora molte vittime. Uno studio condotto in Australia dal Centro di Epidemiologia dell’Università di Camberra ha dimostrato che la popolazione carceraria ha più possibilità di contrarre malattie infettive come tubercolosi e Aids a causa delle scarse condizioni igieniche e dell’impossibilità di una diagnosi precoce. E’inevitabile di fronte a certe situazioni domandarsi quale sia il ruolo del medico e come egli debba rapportarsi rispetto alla politica di tutela dei pazienti. Già in piena rivoluzione industriale Lancet sosteneva: “Il medico è spesso, in realtà, il difensore naturale dei poveri e dei bisognosi, contro le leggi oppressive e contro gli errori della nostra società”. I medici che operano in condizioni di guerra o in quei paesi che sono al centro di fratture o scontri diplomatici non possono evitare di prendere posizione contro quelle misure internazionali, come l’embargo, che penalizzano gravemente la popolazione civile che versa già di per sé in condizioni disastrose. Con l’embargo è possibile far mancare cibo, elettricità per gli ospedali, medicine per intere popolazioni, favorendo degrado ed epidemie. Il diritto alla salute non deve essere quindi ostacolato, ma anzi promosso e garantito per ogni categoria sociale in qualunque luogo del mondo. Con questo spirito è nato il progetto di Emergency per la creazione di un centro di cardochirurgia che offrisse cure gratuite, in una delle zone più povere del mondo, il Sudan. Unitamente al centro, sorgeranno a breve anche un insieme di strutture in Egitto, Libia, Chad, Repubblica Centroafricana, Congo, Kenia, Uganda, Etiopia ed Eritrea per la diagnosi e la selezione dei pazienti da inviare al Centro Salam per le opportune terapie chirurgiche. Il progetto, che sarà ultimato per la fine dell’anno, è solo l’ultimo di una serie di strutture create da Emergency per la tutela del diritto alla salute e la dignità delle popolazioni nei paesi più poveri del mondo dal 1994 (anno della fondazione) ad oggi. Gino Strada, fondatore di Emergency e chirurgo direttamente impegnato nei luoghi di guerra, spiega così il progetto: ” Di fronte alla guerra, ci è sembrato sensato non limitarci all’assistenza chirurgica ai feriti, ma proporre la pratica dei diritti in campo sanitario. Nel nostro lavoro, vorremmo vedere realizzato il diritto ad essere curato per chi è ferito e per chi è ammalato: sentiamo come nostro dovere quello di fornire assistenza sanitaria di alto livello e gratuita. Perché i diritti non solo non hanno prezzo, ma non si possono pagare: i diritti sono dovuti, per questo devono essere gratuiti. E uguali per tutti. Non vogliamo una sanità per i ricchi - evoluta, sofisticata, tecnologica - e una sanità di scarto per i poveri. Ecco perché abbiamo disegnato un grande progetto, un centro di chirurgia cardiaca a Khartoum, in Sudan. Un Centro di eccellenza, di altissima tecnologia, dove si possa eseguire tutta la cardiochirurgia per bambini e per adulti. Un centro gratuito a disposizione anche dei paesi confinanti. Un progetto complesso e difficile, ma anche un cammino stimolante, perché contiene semi di pace: dimostrare che riconosciamo ai cittadini di quei paesi gli stessi diritti che pretendiamo per noi stessi, che vogliamo condividere i benefici della scienza medica, che non riserviamo loro solo una “medicina” di seconda scelta”. Il centro di cardiochirurgia è stato chiamato “Salam” cioè ”Pace”, come segno di speranza per un nuovo futuro sudanese e come invito a lavorare sempre su più fronti, dando attuazione ai diritti umani per chi soffre le conseguenze di guerre , povertà ed emarginazione, ma anche promuovendo una cultura di pace e solidarietà tra i popoli perché riconoscere il diritto alla salute vuol dire anche e soprattutto salvaguardare la dignità dell’essere umano. Novità dal mondo dell'editoria per i giovani Ecco il re dei draghi Ad un anno dalla sua uscita nelle librerie, "Eragon" dello scrittore italo-americano Christopher Paolini ha già venduto milioni di copie in tutto il mondo. Un successo che ora "Eldest" promette di bissare di Davide Cultrera e Matteo Tasca È arrivato appena da un’anno e subito si è conquistato un posto nella libreria di molti giovani italiani. Parliamo di "Eragon", creato dalla giovane mente di Christopher Paolini, americano originario del Montana. Christopher ammette che la sua fama è dovuta all'aiuto di molte persone, tra le quali la sua famiglia, gli staff delle case editrici dei vari Paesi in cui è stato pubblicato il libro e tutti coloro che hanno contribuito a realizzare il film (prossimo ad uscire nei cinema). Ma va bene perché è solo un quindicenne. "Eragon" ha come omonimo protagonista un giovane contadino orfano che, dopo la schiusa di un uovo di drago trovato sulle montagne, capisce di essere l'erede dell'ormai estinta gilda dei Cavalieri di Draghi. Il drago che ne esce si chiama Saphira e accompagnerà Eragon in tutte le sue avventure. Il giovane Shur'tugal (come dicono gli elfi "Cavaliere") dovrà combattere contro re Galbatorix, colui che, con il suo drago nero Shruikan, aveva posto fine al gruppo dei Cavalieri di Draghi. La saga dell' Eredità si divide in tre libri, di cui "Eragon" è il primo, "Eldest" il secondo, mentre del terzo libro non se ne sa ancora nulla. Per avere maggiori informazioni sull'Eredità, si può andare sul sito www.alagaesia.com, invece per sapere di più sul film 2006, andare sul sito www.eragonmovie.com. 3 Alla riscoperta dell’indimenticato leader dei Beatles John Lennon, un pilastro della musica del Novecento Un uomo libero dalle convenzioni, guida per i movimenti pacifisti negli anni settanta ed ancora oggi 4 enticinque anni sono trascorsi da quel lontano 8 dicembre 1980, quando sotto il fuoco della pistola di Mark David V ne”, sono state organizzate mostre ed altri eventi culturali, in modo particolare a Central Park, nel prato ribattezzato “Strawberry fields”, inter- Chapman, moriva davanti al Dakota Building di New York il più grande dei Beatles: John Lennon. Per rievocare la carriera di questo grande artista, appassionato sostenitore del movimento pacifista e compositore di canzoni come “All you need is love” e “Immagi- verranno case discografiche ed editoriali che, attraverso i loro prodotti, offriranno a tutti spunti diversi per conoscere e apprezzare la personalità bizzarra di Lennon. Anche la ex moglie e la vedova hanno dato il loro contributo, la prima pubblicando le sue memorie, la seconda collaborando nell’organizzazione della mostra “La Citè de la musique” a Parigi che espone oggetti, dischi, gadget e soprattutto filmati che ritraggono i Beatles in vari momenti, nei più significativi li vediamo in sala d’incisione intenti a ultimare testi e musiche di canzoni divenute poi famosissime, ma si può notare che anche in queste situazioni non mancano contrasti e diversità che spiegano in parte il perché dello scioglimento del gruppo. Tuttavia John Lennon ha continuato anche dopo la sua morte a guidare l’ispirazione dei Beatles. Da allora Yoko Ono, la sua seconda moglie, si è adoperata per salvaguardare la sua memoria di uomo veramente libero dalle convenzioni, e per sottolinearne sfumature del carattere, che ognuno di noi può cogliere a modo suo cantando sulle note di “Imagine”. In continuo fermento il panorama musicale La carica dei Green Day Un successo che viene da lontano, quello del gruppo di Oakland, sulla breccia dal 1990. Nel 2004 la “consacrazione” di Morini, Tasca, Cultrera e Iovino I tre punk che hanno conquistato il pianeta vengono da Oakland, tra Berkley e San Francisco; l’anno scorso sono tornati in pista con l’album rock e politico American Idiot, e con questo si sono aggiudicati molti premi, tra cui quelli ai Grammy e Mtv Awards, sei statuette ai Billboard Awards. La loro musica ha coinvolto sia il pubblico giovane che quello adulto, perché è punk-rock e rabbia sorridente, una formula che ha convinto. Riscosso un discreto successo con l’album 39/smooth e l’EP Slappy, entrambi del 1990, i Green Day cambiano formazione, sostituendo Al Sobrante, che lascia la band per motivi di studio, temporaneamente con John Kiftmayer e poi definitivamente con Frank Edwin Wright III, in arte Tré Cool,che altri non è che l’ex insegnante di batteria di Al Sobrante. Dopo un tour per gli USA, i Green Day incidono Kerplunk che nel 1992 li porterà all’attenzione delle major. Il disco infatti vende molto di più del precedente e i Green Day riscuotono fama anche in Europa. In totale Kerplunk vendette 55.000 copie, un bel inizio per una punk band indipendente. Al ritorno dal primo tour nazionale firmano per la Reprise Records, scatenando delle ire da alcuni fans i quali li etichettano come venduti. Ma il 1994, l’anno fatidico per il gruppo e per la scena punkrock; esce infatti Dookie, che grazie an- che all’appoggio di MTV raggiunge la vetta di tutte le classifiche mondiali con singoli come L o n g view, Basket Case e When I Come Around. L’album vende 15 milioni di copie diventando uno dei dischi punk più venduti di sempre e ancora adesso il loro maggiore successo. In più i Green Day vincono il Grammy Award come “Best Alternative Music Performance” e raggiungono il successo tanto desiderato. Allora cominciò il primo tour internazionale dei Green Day che include la “mitica” tappa a Woodstock dove durante una lotta di fango Mike si è rotto due denti. Nel 2002 poi viene fatta uscire una raccolta di b-side dal titolo Shenanigans. Una carriera in declino un “Greatest Hits” e una raccolta di b-sides tutto sembrava finito lì...È però il 2004 l’anno che riporta i Green Day ai fasti di Dookie, con il loro atteso ritorno da parte dei fans e con l’album American Idiot , una bellissima punk-rock opera, che riscuote un gran successo di critica prima e poi dal pubblico grazie anche a Boule- vard of Broken Dreams, che da solo vende 3 milioni di copie, facendo raggiungere all’album la soglia degli 8 milioni di copie. A seguito di Boulevard of Broken Dreams, i Green Day pubblicano i singoli Holiday e Wake Me Up When September Ends, quest’ultimo sul tema della guerra in Iraq e seguito da un video altrettanto esplicito sul fatto di quanto sia inutile la guerra e possa provocare soltanto dolore e dispiacere. Il successivo singolo estratto da American Idiot è Jesus of Suburbia, una mini-opera rock dalla durata di oltre otto minuti. In totale l’album raggiunge i 10 milioni di copie (quasi come “Dookie”). Il grande successo dell’album porta alla pubblicazione del primo doppio CD/DVD live dei Green Day, Bullet in a Bible, che documenta l’indimenticabile concerto nel Regno Unito davanti a 130.000. Il dvd è stato pubblicato nel novembre 2005. I Green Day stanno pensando di fare un film da American Idiot, le riprese del quale cominceranno probabilmente nel 2006. Il titolo parrebbe essere American Idiot - The motion picture. Hanno anche dichiarato che non saranno loro stessi i protagonisti perché non è il loro lavoro ma saranno impegnati dal punto di vista musicale al 100%. Il film narrerebbe le idee personali di Billie Joe Armstrong & Co. espresse nell’album pluripremiato. Inoltre pensano di fare un follow-up di American Idiot ma prendendosi il tempo necessario, siccome il 2005 per loro è stato un anno più che memorabile. Billie Joe ha dichiarato al settimanale di musica inglese NME che cominceranno a scrivere pezzi per il nuovo album all’inizio del 2006 e cominceranno le registrazioni verso metà anno. I Green Day hanno prestato la loro voce nel cartoon di Live Freaky Die Freaky, il dvd del quale dovrebbe uscire nei prossimi mesi. 5 Mozart, il genio compie 250 anni “R imani incompreso per un certo tempo, oppure danne l’impressione, ciò ti procurerà amici” era il consiglio ironico che Stefan Zweig nel 1812 dava ai giovani artisti. Un’amara considerazione che conduce il pensiero di chiunque verso sfortunate vicende di geni incompresi e, in questi giorni, il pensiero non può che ricadere su Wolfang Amadeus Mozart, nato il 27 gennaio di 250 anni fa. “Non eravamo ancora preparati alla sua musica” dichiarò nel 1813 Ernst Ludwig Gerber. Dunque la sua grandezza non si riconosce solo oggi, a 250 anni dalla nascita, era riconosciuto già da Gerber poco dopo la sua morte, e con il musicista giurista tedesco, anche molti altri. La carriera artistica di Mozart si svolse ininterrottamente nell’arco di poco meno di 30 anni, un periodo di tempo eccezionalmente lungo per un uomo che morì a soli 35 anni. Non esiste un genere di composizione che egli non abbia trattato con grande fantasia inventiva, o uno strumento al quale non abbia dedicato alcune sue creazioni. Fin dalla prima infanzia fu dotato di sensibilità e di osservazioni eccezionali, possedeva un orecchio infallibile e una grande abilità nell’improvvisare sul violino e su vari strumenti a tastiera. In vita, Mozart era stato apprezzato relativamente poco per la sua attività compositiva. Pochi tra i contemporanei si erano accorti del reale valore delle sue creazioni, così come ben pochi ne furono influenzati. La sua fama si consolidò abbastanza rapidamente subito dopo la morte e fu favorita dalle attività programmate dalla moglie Costanza, dalla sorella Maria Anna, dagli amici ed estimatori che si adoperarono per organizzare “accademia” e concerti di beneficenza per diffondere la sua musica. Inoltre il nascente nazionalismo tedesco giovò molto alla fama di Mozart. Anche nella letteratura popolare si parlò di lui come del 6 “nostro Raffaello della musica” e come dell’unico fra gli artisti moderni che supporti un confronto con Shakespeare.. Lo stesso Goethe ebbe modo di apprezzare la mirabile arte di questo genio, tanto da preannunciare una fama imminente:” il più grande compositore di tutti i tempi Beethoven, Mozart l’unico! In tale solenne splendore tu apparirai presto a tutto il mondo. La tua potenza vive nel regno del sole”. Ricordando il duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita,il 2006 è stato definito “anno mozartiano”.In Italia, nazione nella quale fu molto attivo, la figura di Mozart è ricordata con numerose manifestazioni che prevedono mostre e rassegne musicali in moltissime località. Il teatro della Scala di Milano ha in programma per il 5 dicembre 2006 una esec u z i o n e straordinaria del Requiem mozartiano. Rappresentazioni di opere del compositore salisburghese sono state incluse, poi, nei cartelloni di diversi teatri, fra cui il teatro San Carlo di Napoli ed il teatro Valli di Reggio Emilia, che mettono in scena il trittico delle opere con libretto di Lorenzo Da Ponte: “Don Giovanni”, “Le nozze di Figaro”, “Così fan tutte”, il teatro Regio di Parma, che presenterà “Il flauto magico”, il teatro Massimo di Palermo, il teatro Petruzzelli di Bari ed il Teatro comunale di Ferrara con l’allestimento de “Il ratto dal Serraglio”. La città di Roma, infine, onorerà Mozart con una speciale rappresentazione, in ambientazioni classiche e scenari naturali, di opere mozartiane non eseguite con grande frequenza: “Ascanio in Alba”, al foro di Traiano, “Lucio Silla”, alla Curia, “La clemenza di Tito”, al Colosseo. A questo anniversario l’ Austria si è preparata da tempo, con un programma di celebrazioni davvero imponente: Salisburgo, città natale del grande musicista, e Vienna, dove Mozart conobbe l’ apice della sua straordinaria carriera, hanno messo a punto un calendario di mostre, concerti e rappresentazioni operistiche in grado di soddisfare sia i musicofili più esigenti, sia un pubblico di non esperti che voglia avvicinarsi a questa figura ormai leggendaria. E come potrebbe essere diversamente? A Vienna la maratona mozartiana è cominciata con l’ inaugurazione della Mozarthaus (casa di Mozart), casa muse detta anche “Figaro Haus” perché è qui che il musicista compose “Le nozze di Figaro”. L’ appartamento dove Wolfang Amadeus e la moglie Costanza abitarono dal 1784 al 1787 rappresenta il cuore del museo. La superficie totale della Mozarthaus è di 1400 metri quadrati dislocati su sei piani. Particolarmente affascinante la sala dedicata a “Il flauto magico”, dove lo spettatore viene trascinato da un virtuale Papageno nell’ incantesimo di una istallazione multimediale. A Salisburgo lo scorso 26 gennaio sono stati organizzati numerosi eventi, tra cui spiccano i due appuntamenti con i filarmonici di Vienna - la Cerimonia solenne in mattinata e il concerto solenne in serata diretto da Riccardo Muti -, la grande mostra dal titolo “Viva! Mozart”, la prima di “Idomeneo”, al Theater an der Wien e la messa per l’ incoronazione nel duomo di Santo Stefano. Alle 20 inoltre - ora di nascita di Mozart – a Vienna e Salisburgo le campane di tutte le chiese hanno suonato a festa. Sempre a Salisburgo, il cancelliere Wolfang Shuessel, presidente di turno della UE, ha precettato Mozart per una grande conferenza sull’ identità del continente: “The sound of Europe” (il suono dell’ Europa) con numerosi premier e ministri dei 25. William Persichilli III liceo Dopo le lotte per l’emancipazione nel secolo scorso E’ la Festa della donna o del business? Anche l’8 marzo rischia di scadere nel consumismo. Una ricorrenza per riflettere sulla condizione femminile di Maria Chiara Morini I n una società come la nostra che si è inventata San Valentino, la Festa della mamma e le mille feste commerciali dei cioccolatini, questa per lo meno è una festa che ha una storia, una memoria. Una festa che non viene dal consumismo ma da lacrime e sangue. E’ una ricorrenza più che legittima. Nella società medioevale la donna, dal momento del matrimonio, abbandonava la sudditanza della casa paterna ed entrava a far parte della “grande famiglia patriarcale” del marito, gli unici ruoli che poteva svolgere erano i lavori domestici e nei campi. Con l’evoluzione industriale, che richiamava verso le città enormi masse in cerca di lavoro, si affermò la “piccola famiglia patriarcale” composta di un solo nucleo famigliare e il conseguente ingresso della donna nell’ambito lavorativo della fabbrica. Ciò ha permesso l’inizio della sua emancipazione e, al contrario, non le ha permesso di acquisire un’istruzione che le consentisse una reale parità con l’uomo; anzi, lo sfruttamento delle donne e dei bambini era, e ancor oggi nella maggior parte dei Paesi del mondo rimane, il peggiore. Dopo secoli di “progresso”, la donna dei Paesi industrializzati, lungi dall’aver conquistato la parità con l’uomo, è anche mercificata e utilizzata come oggetto. Sappiamo che nell’Europa “libera” e “democratica” sono state scoperte ragazze e bambine ridotte a lavorare in semischiavitù oltre 12 ore al giorno per pochi euro. Nell’inverno del 1908, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono chiedendo migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero durò alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte dell’opificio e imprigionò le scioperanti nella fabbrica alla quale venne appiccato il fuoco. Le 129 operaie, tra cui 39 italiane, morirono arse dalle fiamme. Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. Fu Rosa Luxemburg a proporre, in ricordo della tragedia, la data dell’8 marzo come giornata di lotta internazionale. Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell’8 marzo assunse un’importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto Un brevissimo riferimento alla mimosa, immancabile in questa occasione. Fu l’UDI (Unione Donne Italiane) a sceglierla quale fiore-simbolo delle donne e dell’8 marzo in quanto il giallo esprime vitalità, forza e gioia; il giallo poi rappresenta il passaggio dalla morte alla vita e ricorda le donne che si sono battute - pena la vita appunto- per la nascita di un mondo giusto. 7 Sezione II Scuola media "Preziosissimo sangue" di Latina L’infezione ormai è estesa anche alla Turchia Aviaria, un problema anche per la nostra salute Ma le organizzazioni degli agricoltori rassicurano: “Il pollame italiano è sicuro” di Chiara Montalto, Giorgia Alessandri, Tania Arrichiello LATINA - L’aviaria, partendo dalla Cina, si sta diffondendo in Turchia dove le condizioni igieniche sono carenti. In questi ultimi mesi, l’influenza aviaria è arrivata alle porte dell’Italia. Il diffondersi del virus in Turchia allarma sempre di più. Negli ultimi giorni sono state contagiate altre cinque persone e le autorità hanno disposto la quarantena in alcune zone di Istambul. L’UE ha vietato l’importazione di penne non trattate; l’Italia ha attivato un’unità di crisi. Le vittime, a partire dal 2003, sono oltre 70 solo in Asia, raggiungendo anche l’Indonesia. Questo problema, però, ha portato il calo di consumi di pollame in Italia. A questo ha risposto la Confederazione Italiana Agricoltori dicendo che i polli italiani sono costantemente controllati per la nostra incolumità, quindi sono sicuri. L’organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che ogni nuovo contagio accresce le possibilità del virus di mutare in forme pericolose. Per questo in Russia si sta sperimentando un vaccino. Pubblicato a gennaio il nuovo libro della Rowling Harry Potter e il principe mezzo sangue E’ già un successo l’ennesimo episodio della saga del maghetto più conosciuto al mondo di Simone Bruni, I media E’ uscito in Italia, dal giorno dell’Epifania, il nuovo libro della saga del maghetto più conosciuto in tutto il mondo: “Harry Potter e il principe mezzo sangue”. Nuovi scontri e sorprese alimentano quello che sarà il penultimo anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts per Harry e i suoi amici Ron ed Ermione. Un successo che non conosce ostacoli. Si sta lavorando nelle riprese del quinto film della serie cinematografica “Harry Potter e l’ordine della Fenice”. 8 Gli inizi difficili, poi il grande successo Beatles story Sciolto nel 1970, il gruppo non si è più riunito ma la musica degli “Scarafaggi” resta un fenomeno a dimensione globale di Antonio Bianco “F ab Four”, si proprio così erano soprannominati i quattro geni della musica, nati a Liverpool. La loro storia inizia intorno al 1953 quando John Winston Lennon, che suona con il suo gruppo i “Quarrymen”, ad una festa di beneficienza incontra un giovane chitarrista: Paul Mc Cartney; di lì a poco al gruppo si unisce anche George Harrison. Quando nel 1960 la band si arricchisce di due nuovi membri, Stuart Sutcliffe (che lascerà il gruppo due anni dopo) e Pete Best, il gruppo ha già cambiato nome da “Quarrymen” a “Johnny And The Moondogs”, fino a “Silver Beatles”, che con l’eliminazione della parola “Silver” rimarrà “The Beatles”. Dopo alcuni concerti a Liverpool, incominciano a suonare in altri centri, per poi ritornare nella loro città natale dove si esibiscono al Cavern Club e incontrano Brian Epstein (un commerciante di dischi) che li proietta nel mondo della musica. Inizialmente nessuna casa discografica li accetta, fino al momento in cui incontrano quello che viene soprannominato il quinto Beatle, il produttore George Martin, che li fa approdare alla Parlophone. Negli anni successivi il gruppo viene stravolto: muore Stuart Sutcliffe e Pete Best lascia il suo posto a Ringo Starr. Subito dopo esce il loro primo album “Please Please Me” che in breve tempo sale in vetta alle classifiche inglesi. Ormai tutti si vestono come loro, si pettinano come loro, pensano solo a loro: è nata la “Beatlemania”. Il loro successo non tarda a spingersi oltreoceano. I Beatles riscuotono presto un successo enorme anche negli USA. Nel 1964 ai primi cinque posti di Billboard ci sono cinque brani dei Beatles a altri sette sparsi nella classifica. I Beatles girano anche due film: “Help” e “A hard day night”. Tra il 1964 e il 1965 i Beatles sfornano altri quattro album: “A hard day night”, “Help”, “Beatles for sale” e “Rubber Soul”, venendo premiati dalla regina Elisabetta con il titolo di baronetti, che però Lennon restituisce due anni dopo. Nel 1967 esce “Revolver” battezzato recentemente come l’album più bello del secolo. Tra i brani usciti due anni prima troviamo “Yesterday”, destinato a meritarsi il titolo di canzone più famosa di tutti i tempi. L’anno successivo esce “Sgt Pepper’s lonely hearts club band”. Nel frattempo incominciano a sorgere dei problemi tra Lennon e Mc Cartney soprattutto perché è morto il loro manager Brian Epstein. Grande importanza assume il divorzo di John Lennon, che lascia la moglie per sposare l’artista giapponese Yoko Ono. Nonostante tutto ciò esce un nuovo LP intitolato “White Il fascino della musica “Ever green” I Beatles di “Sgt. Pepper’s lonely hearts club band” Le sonorità del quartetto di Liverpool fanno “cassetta” ormai da quarant’anni “Sgt. Pepper’s” è uno degli album più belli dei Beatles. Le canzoni che più mi sono piaciute sono Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, With a little hel from my friends, Lucy in tye sky with diamonds (brano da cui prende il nome l’ominide Lucy) e Loely Rita. In copertina ci sono in primo piano i “Fab Four”, dietro personaggi famosi come Bob Dylan, Albert Einstein, Marlon Brando, Oscar Wilde, Marilyn Monroe; una copertina davvero originale è realizzata da Peter Blake. (ab) Album”. Intanto i membri del gruppo si danno ad un periodo di sperimentazione. Dopo “Yellow Submarine” escono gli ultimi due album: “Abbey Road” e “Let it be”. La registrazione di quest’ultimo capolavoro è testimoniata da un video in cui i “Fab Four” si esibiscono sul tetto della loro casa discografica. Il 10 aprile 1970 Paul McCartney annuncia a tutto il mondo il ritiro dalle scene dei Beatles. Nel corso degli anni settanta sono state molte le speranze di rivedere i Beatles insieme, speranze che si sono spente l’8 dicembre 1980 giorno in cui Mark Chapman spara a John Lennon. Nel corso degli anni escono raccolte e riedizioni dei loro album. Nel frattempo, il 29 novembre 2001, muore di cancro George Harrison, che entra definitivamente nella leggenda. 9 Il desiderio epistolare di un adolescente "Vorrei potessimo respirare il profumo della pace…" In un mondo sempre in guerra i giovani chiedono ai governi di lavorare per il futuro dell'umanità ze, in Italia, Francia, Germania, Portogallo? Io penso che manchi in quasi tutto il mondo: un piccolo litigio, un po' di ruggine arretrata. E che colore avrebbe la pace ? Che profumo potrebbe avere? Che aria si respirerebbe? Anche se mi sforzo, non riesco a trovare una risposta, ma ho un sogno: viaggiare per tutto il mondo, di Roberto Della Vecchia una notizia di pace. Qualche giorno fa mi sono fatto una aro Federico, come stai? Sai, domanda: ma la pace, manca ieri al telegiornale ho sentito solo in Iraq, in Israele o manparlare solo di guerra, appena ca anche, aldilà delle apparen- C poter andare a visitare le zone tuttora in guerra senza paura, respirando pace, toccando pace, udendo pace, abbracciando pace. In una parola, vivendo, finalmente, e non cercando di sopravvivere, come ogni giorno, purtroppo, siamo costretti a fare. paese e nel mondo. Bisogna in ogni caso essere informati sui programmi trasmessi, talvolta violenti e sciocchi. La tv però, oltre ad impoverire le nostre tasche, fa male al nostro corpo, facendoci assumere posizioni scorrette o facendoci diventare pigri. Ma c’è anche chi, passa dalle parole ai fatti concreti. Negli Stati Uniti, per esempio è nata l’idea del “V-Chip” Negli Stati Uniti è stato attuato di recente un dispositivo che permette alle famiglie di catalogare un dispositivo che permette ai genitori di catalogare e dividere in fasce i programe dividere per fasce i programmi per bambini mi per l’accesso dei bambini. Inoltre negli Usa è stato istituito un osservatorio di Marianna Panzarini, classe II sui principali canali televisivi d’America, che esaminano tutti i programmi trasmessi redigendone un rapporto annuale. La ual è la cosa che vi viene in televisione continuerà sempre a trasmettere “prodotti” positivi mente, quando finite i compi- e negativi, ma la soluzione sta nell’essere spettatori intelligenti ? Cosa fate la sera prima di ti. andare a dormire ? Cosa chiedono di vedere i vostri bambini tutti i pomeriggi? La risposta a tutte queste domande: “La televisione”. Ormai in tutte le case si trova quella scatola grigia che ogni giorno viene accesa tre o quattro volte. Si dà ormai per scontato, che tutti ce l’hanno, e che senza non si può vivere. Molti studiosi o gente comune però, pensano che la tv sia soltanto una “cattiva maestra” che accompagna milioni di persone ogni giorno, influenzando le loro opinioni. E’ sbagliato, comunque considerare la televisione come un pericolo perché se vista solo poche ore al giorno può aiutarci, tenendoci informati su quello che succede nel nostro Adulti divisi tra favorevoli e contrari La televisione, moderno mezzo di comunicazione o ossessione? Q 10 Oggetti lanciati dagli spalti e striscioni razzisti Violenza ed inciviltà negli stadi Un fenomeno che si registra da anni senza che si adottino provvedimenti concreti per contenerlo della squadra ospite. A causa di questo spiaceelle settimane scorse si è ve- volissimo fatto la partirificato un episodio di inci- ta successiva, Romaviltà nello stadio Olimpico Cagliari, si è giocata a di Roma. Alcuni infiltrati sugli spalti, porte chiuse, ovvero mentre si disputava l’incontro di cal- senza tifosi. Un episodio analogo cio Roma-Livorno, hanno esposto striscioni nazifascisti contro i tifosi è accaduto, alcune setdi Simone Bruni, I media N timane fa durante la partita InterMessina; i tifosi interisti hanno scritto degli striscioni L’arte espressa con la danza di Sara Ippoliti, classe III N elle scorse settimane la scuola “Preziosissimo Sangue” è stata invitata al teatro “D’Annunzio” per assistere alla rappresentazione della compagnia di Anna Mastrangelo, che presentava lo spettacolo “Danzando s’impara”. Sul palco c’era una pittrice interpretata da Giuliana Coltella, i cui quadri sono stati interpretati in danza. Il primo quadro era ambientato nell’antica Grecia e rappresentava “Eracle in lotta con razzisti contro un giocatore di colore del Messina: Zoro. Tutto questo accade perché ci sono, purtroppo, persone che, sfruttando lo sport, manifestano le loro opinioni politiche e sociali oltraggiando il vero significato dello sport stesso. Tritone”, il secondo il ritratto di una Principessa, il terzo una danza di corte del ‘700. Il più bello è stato, però, il quadro “Fanciulla che coglie l’uva nei dintorni di Napoli”. Le ultime tre scener sono state ispirate alla musica contemporanea. Al termine dello spettacolo Anna Mastrangelo ha risposto a tutte le domande dei ragazzi. Questo spettacolo insegna che la danza non è solo uno sport o un hobby, ma può anche trasmettere un messaggio, ed in questo caso rappresenta l’arte della pittura in modo divertente. 11 Sezione III Liceo delle Scienze sociali "San Francesco" di Fondi Il laboratorio della Poesia Ma sono sicura che ora stai continuando il tuo cammino al fianco della tua donna amata Circondato da angeli e farfalle Catia Catena Quello che amo Quello che amo, è l’immagine di te che spegne il silenzio che ho dentro. Quello che amo, è un soffio di infinito che adagia in un mondo perfetto. Quello che amo è la speranza che la tua voce suscita nel mio cuore. Quello che amo è un sogno che rappresenta il mio solo universo! La vita maestra Credo in te Credo nel tuo sorriso luce per i miei occhi Credo nelle tue parole musica per le mie orecchie Credo nei tuoi abbracci super protettivi e immensi d’Amore Credo nelle tue parole sagge Credo in te che sei l’unica persona più straordinaria che io abbia mai incontrato lungo il mio cammino di vita Peccato che la tua vita si sia spenta così presto. 12 Travolto da un destino senza umorismo E dal puro pessimismo. La vita è tua La vita è tua La vita non è un film perché se lo fosse ora saremo tutti felici… e sarebbe tutto uguale Il mondo è bello Perché ci sono individui differenti tra loro Non assomigliare Agli altri distinguiti … sii te stesso!!! Pensa : “ Io non sono nessuno per dire di essere qualcuno ma sono M. Palma e questo mi basta. A me piace vivere la mia Vita, non quella degli altri!” Sei quello che sei e nessuno ti cambierà mai !!! Maria Palma Cammisola TU UOMO Tu uomo. Nasci e cresci all’ombra di drammi oscuri Illuminati da pensieri insicuri Per te la beatitudine è una luce lontana Che per raggiungerla non serva grana, ma una strada lastricata di buone intenzioni che di compierle non hai ragioni. Sappi che la loro forza non porta a risultati, ma reca solo danno a coloro che pagano e pagheranno. Tu figlio dell’ingiustizia O padre della violenza, potrai mai provare il sentimento Fabio Rizzi PRIMAVERA Si risvegliano le cime dei monti Si risvegliano le dolci vallate Si risvegliano gli animali Che la dolce terra fa vivere si risvegliano le api e i mostri nel profondo del mare Si risvegliano le generazioni si risvegliano gli uccelli dalle lunghe ali Bentornata primavera. Erika Nardone fatti, le tematiche della bulimia, dell’anoressia e dell’obesità. Problemi all’ordine del giorno soi è concluso il ciclo di incontri promosso dall’Isti- prattutto per i ragazzi tuto “San Francesco” in collaborazione con la che vivono la fase scuola media adolescenziale. At“don Milani”. traverso storie ed Il 21 febbraio esempi concreti, lo psicologo ha coinvolto i ragazzi nel gli studenti dibattito: un confronto costruttivo che ha portato alla luhanno incon- ce le incertezze e le paure dei giovani spesso chiamati ad trato nell’audi- imitare i modelli proposti dai media. Al termine dell’intorium della contro è stata distribuita agli studenti la frutta fresca of“don Milani” ferta dal Mercato ortofrutticolo. lo psicologo Leslie Fidaleo della Asl, Aldo Sanapo, che si è soffermato su alcune delle cause dei disturbi alimentari. Sanapo ha introdotto, in- Si è concluso il ciclo di appuntamenti per l’iniziativa “Siamo quello che mangiamo” S Il difficile mestiere di crescere “Sola nella mia stanza” Una adolescente riflette sul significato della vita, dell’amore, dell’amicizia. E trova il suo rifugio nella terapia della scrittura S ono nella mia stanza, seduta sulla scrivania con lo stereo acceso. Ho un’idea che mi tormenta. Vorrei diventare una grande scrittrice, ma per farlo, lo so, dovrei studiare molto, e purtroppo questa voglia mi manca. Però quando scrivo sono in sintonia con il fo- glio e la penna. So esprimermi meglio tra le righe. In questo momento sto ascoltando un cd che ha segnato alcuni percorsi della mia vita. Alcuni belli e altri brutti. La vita di un’adolescente, almeno dal mio punto di vista, non è tutta rose e fiori. Viviamo con la voglia di andare fuori dalle righe, non vogliamo la solita routine, ma a volte non veniamo capiti. Non essere capiti è come stare in una cella dove urli a squarciagola dicendo cose, magari senza volerlo. Lì si che ti ascoltano, ma non ti aprono, perché non devi dire certe cose. E allora cosa dovremmo fare? Niente. Dobbiamo adeguarci a questa società che magari non è per noi… Ma questi sono solo pensieri di una 16enne che ha voglia di sfogarsi, e l’unico modo per farlo è scrivere. Molte volte anche un foglio e una penna tutta rosicchiata possono aiutare. Io ho un diario in cui ci sono scritti molti eventi della mia giovane età. Gli adulti danno tutto per scontato quando si parla di ragazzi. Ovviamente. Non sanno che noi ragazze possiamo soffrire per una persona o possiamo piangere per una canzone. Parlo, credo, per molte 16enni quando dico che i ragazzi a volte sanno essere spietati, anche non accorgendosene. La vita di noi ragazzi è basata tutta sulla scuola e sul tempo libero. Ma quando “perdi” qualcuno quel tempo libero preferisci occuparlo, perché ormai tutto ciò che fai, ti fa pensare a lui. Forse perché a lui hai dedicato una tua poesia, la tua canzone preferita, il tuo primo e vero sentimento, sentito solo con il cuore. Bastava pronunciare quella parola di cinque lettere per sentirti felice. In quella storia hai dato tutta te stessa o forse di più, sacrificando anche l’amicizia. Ci sono persone che quando trovano l’amore mettono da parte l’amicizia, perché ormai il loro mondo lo hanno trovato. Ma il mondo può cambiare. Ed è in quel momento che diventa tutto grigio, opaco: senti un grande vuoto che ti accompagna ogni minuto, ogni ora della tua giornata. Dopo molti sensi di colpa rimani sola. Gli amici che si schierano contro di te per uno screzio, anche se sanno che la colpa non è la tua. In quel momento l’unica cosa che puoi fare, è chiudere la finestra in faccia a queste persone. E costruirne un’altra che potresti aprire a qualcun altro. Sola nella tua stanza… M.P.C. 13 La richiesta di aiuto di una adolescente al padre “Papà ho bisogno di te” Una dichiarazione di affetto “gridata” in una lettera affidata al giornale scolastico C aro papà, non so da dove iniziare, so solo che ho il cuore e l’anima pieni di rancore. Sono nella mia stanza, dove mi rifugio ogni volta che ho dei problemi e molto spesso questi problemi nascono dalle nostre discussioni. Il tuo sguardo, il tuo modo di pensare fanno nascere in me la voglia di fuggire via e di non vederti mai più. Non dovrei pensare nemmeno lontanamente queste cose. Ma è più forte di me. Se solo avessi da te un minimo elogio… ma tu no. Pensi che gli elogi siano per le persone viziate, che si montano la testa o ritieni che non sono gli elogi che portano il cibo a casa; ma a me non importa di mangiare, io voglio sapere che il mio Papà è orgoglioso di me, perché non è detto che io mi monti la testa. Tu non mi conosci! Ricordi l’anno passato, dopo le feste natalizie, quando discutemmo per l’ennesima volta e io ti dissi:“Tu non puoi considerarti un padre,Ti odio”; era quello che pensavo e che penso ogni volta che litighiamo. Non so perché ti comporti in questo modo, so solo che stai ferendo la mamma e noi. Il mio è lo sfogo di una ragazza di sedici anni, quello che sento ogni giorno dai miei compagni sono storie che meriterebbero tutto l’affetto di questo mondo, ed io ne ho tanto… e vorrei darlo a te tutto il mio affetto. Ma da parte mia in queste situazioni c’è solo freddezza; ho paura di 14 esprimermi con te, ho tanta paura. Quando ti dico queste cose, ti senti in colpa, lo so… Ma non basta! Per una volta non dare la colpa a mamma, se mi ritiro tardi, se prendo un brutto voto a scuola, se ti rispondo male, cerca di capire perché sono così ostinata con te… Non sono la prima e non sarò nemmeno l’ultima a pensare certe cose…ti ricordo che c’è un altro piccoletto da crescere…ti chiedo solo di essere un padre più affettuoso. Io ormai sto crescendo e mi rendo conto di essere responsabile dei miei sbagli, ma se tu mi fossi stato più vicino… Spero di riuscire un giorno nel mio intento! Ho una famiglia, ma non ho la fiducia del mio papà ed io riuscirò a conquistarmela! Ti voglio bene, ma in queste situazioni provo solo rancore nei tuoi confronti; so anche che questo è uno sfogo e vorrei che questi pensieri mai più sfiorassero la mia mente e mai più ci ferissero. Perché ora più che mai ho bisogno di te… ____________ Accogliamo lo sfogo di una adolescente della quale, come è giusto, omettiamo la firma. Dalla lettera emerge, ancora una volta, la conflittualità spesso apparente nel rapporto tra figli e genitori. Ma la lettera è soprattutto una richiesta di aiuto, una dichiarazione di affetto. (g.s.). Gli affetti che superano le differenze culturali e politiche Cara amica, ti scrivo… e ci dedichiamo alla ginnastica, che fa bene al corpo e alla musica che fa bene alla mente, e molte volte rilassa soprattutto dopo aver studiato per ore. Ora devo lasciarti, ma ti scriverò presto. Con affetto Olimpia Una corrispondenza immaginata tra due adolescenti "divise" nella Grecia del V secolo a.C. di Eva Blanco Carissima Spartana, Mi ha fatto molto piacere ricevere una tua lettera, però mi dispiace sapere che per fare questo devi andare contro i tuoi principi e se lo scoprissero anche contro i tuoi genitori. A miei ho raccontato tutto, loro sono molto comprensivi e hanno fiducia in me, vorrei tanto presentarteli, ma anche farti conoscere le mie abitudini e la mia gente. Apparentemente non sembreresti una ragazza spartana, sei molto aperta gentile e dolce. Sai, io sono molto incuriosita dal tuo mondo, ma non ti nascondo che sono anche un po' terrorizzata all'idea di affrontare prove durissime, come mangiare cose disgustose, resistere al sonno, oppure di dormire su canne di bambù. Noi ateniesi non siamo abituati a queste cose, durante il giorno studiamo Dall’Emilio di Rousseau ai casi più recenti Allevati nella giungla Storie di bambini cresciuti tra le fiere e del loro difficile reinserimento nella società degli umani di Eleonora Di Nardo S ono di estremo interesse le eccezionali vicende umane di quei ragazzi abbandonati che, dopo essere stati allevati da qualche specie animale, sono stati ritrovati e portati a vivere in un contesto sociale civilizzato. Essi non hanno potuto realizzare in modo naturale le fasi dello sviluppo infantile e hanno acquisito in parte comportamenti e caratteristiche animali. Le loro storie ci fanno comprendere quando sia difficile e complicato imparare a diventare un essere umano e quanto la natura umana sia determinata dall’ambiente sociale e storico. Ciò che distingue l’uomo dell’animale non è infatti la biologia in sé poiché lo sviluppo psichico umano si realizza del tutto solo se il bambino cresce in rapporto con i suoi simili. Quando questi bambini perduti o abbandonati da piccoli, oppure rapiti da un animale, vengono ritrovati, molte caratteristiche specifiche dell’uomo sono assenti e occorre lungo tempo per svilupparle, con risultati in genere solo parziali. Solo in alcuni casi questi ragazzi hanno recuperato lo svantaggio mentre in altri alcuni di essi non sono sopravvissuti a lungo. I ragazzi che sono cresciuti a stretto contatto con una determinata specie animale ne hanno acquisito molte caratteristiche, anche fisiche, i molti comportamenti tipici. La studiosa Anna Ludovico ha raccolto in “La scimmia vestita” tutti i casi nati di “ragazzi selvaggi” individuando tra i bambini vissuti per anni a contatto con gli animali 13 casi di bambini lupo, 7 di bambini orso ed altri 6 di bambini che hanno condiviso parte della loro vita con capre, vitelli, pecore, maiali, leopardi e gazzelle. Interessante è la storia di due bambine lupo indiane Amale e Komale che furono ritrovate in una tana di lupo nel 1920 quando avevano rispettivamente un anno e mezzo ed otto anni di vita. <<Quando camminano lo fanno sulle mani e sulle ginocchia piegate. La testa è allungata, magra, ossuta, la fronte è stretta e piena di rughe, le sopracciglia folte e lunghe sopra gli occhi abituati a vedere nel buio. Gli orecchi sono piatti e grandi e l’udito sensibilissimo, i nasi sono appiattiti con narici tonde, la bocca è larga e le grosse labbra tremano nei momenti di rabbia; i denti sono assai compatti e con i margini appuntiti. Le braccia sono muscolose, le mani sono più lunghe del normale con le dita consumate all’interno. La loro pelle non avverte né caldo, né freddo, mangiano solo carne cruda o latte. L’unico suono che emettono è una specie di ululato assai forte, non sopportano alcun tipo di vestiario all’infuori di una specie di perizoma. Le loro facce non hanno espressione di gioia, ma solo di soddisfazione quando vengono sfamate e dissetate>>. Comincia allora l’opera di rieducazione, che sarà molto lenta e graduale e riguarderà soprattutto Komala, perché la più piccola muore di nefrite nel 1921. All’inizio Komala non riesce a stabilire rapporti con i suoi coetanei, ma si mostra interessata ai cuccioli di gatto, poi comincia a dormire nel letto e a mangiare cibo cotto. Dopo la morte di Amala piange mostrando così per la prima volta un’emozione umana. I suoi educatori sono convinti che l’amore sia lo strumento essenziale per fare entrare Komala nel mondo umano e con infiniti esercizi e molto affetto le insegnano progressivamente a stare in piedi e a pronunciare le prime parole, iniziando così a mostrare interesse suoi simili. Alla fine del 1926 è ormai molto diversa dalla bambina lupo di 6 anni prima: Komala svilupperà sempre di più il suo senso sociale umano, ma purtroppo nel 1929 morirà di uremia. Lasciando un interrogativo senza risposta: quali sarebbero state le sue ulteriori fasi di sviluppo? 15 Giovani aggressivi, spesso violenti L’emergenza bullismo Un fenomeno difficile da controllare che non riguarda, ormai, solo le periferie urbane di Erika Nardone I l bullismo è una realtà che preoccupa. I ragazzi aggressivi, spesso violenti, non sono più retaggio dei soli ambienti urbani degradati, delle periferie. Il bullismo, si può dire, è tra noi. Ci riguarda direttamente. La “rabbia” di questi giovani spaventa anche perché è sfogata contro persone tra le più indifese: bambini, adolescenti, donne. Un episodio agghiacciante, nei mesi scorsi, ha colpito l’opinione pubblica: una donna di Napoli, appena sposata dopo nove anni di fidanzamento, è stata violentata mentre passeggiava nel giardino di casa. Era incinta. Quando rientrò dal lavoro il marito la trovò seduta a terra in un angolo della casa. A causa della violenza la donna perse il bambino. Dopo mesi di ricerche vennero trovati i due ragazzi autori della violenza e della morte del bambino, entrambi mino- di perdonarli. Cosa cambia un adolescente in un bullo? Quali sono le responsabilità delle famiglie e, più in generale, della società? Cosa fare per recuperare questi giovani? Domande cui non si è ancora data una risposta. §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§ Meglio riciclare che buttare Il futuro è nella raccolta differenziata dei rifiuti Le discariche rischiano di sommergere il mondo sotto una coltre di rifiuti di Gianfranco Bianco N renni, rispettivamente 15 e 17 anni: chiesero perdono alla signora nel corso del procedimento davanti al Tribunale minorile di Napoli, ma per lei è stato duro accettare 16 egli ultimi anni in tutti i paesi industrializzati, e soprattutto in Italia, il volume dei rifiuti è aumentato. Per far fronte a questo problema si è dovuto ricorrere al sistema del riciclaggio di materiali: plastica, carta, vetro e alluminio. La raccolta può essere attuata in diversi modi, ma quella che consente di salvaguardare l’ambiente è quella differenziata in cui ogni cittadino seleziona diversi tipi di rifiuti in contenitori separati. Anche nel mio comune esiste questo metodo, e questo è un bene perché in questo si evita il disperdersi dei rifiuti che non si sa dove vadano a finire. Questo anche perché questi materiali di scarto come la carta, il vetro, l’alluminio e la plastica possono essere riutilizzati sotto altre forme. Fanciulla isterica o una figlia della chiesa? La verità su Giovanna D’Arco L’intervista impossibile ad una ragazza finita sul rogo come eretica, che fa molto discutere anche oggi R: Sono state dette tante cose: c’è chi diceva che si trattava di una tempesta ormonale adolescenziale, altri sostenevano che io fossi isterica o schizofrenica. Ma io le voci le sentivo e mi accompagnavano giorno e notte. D: E cosa hai deciso di fare? R: Volevo salvare la Francia e partii per incontrare Carlo, l’erede al trono francese, che mi sottopose a un interrogatorio con dei teologi, alla fine mi fu preparata un ornatura e così guidai un piccolo drappello di soldati. di Rosalivia Guglietta E ro in salotto sdraiata sul divano quando squilla il cellulare: chiamavano dalla redazione di “Tutta la storia”, un mensile specializzato. La segretaria mi chiede di recarmi, nel giro di dieci minuti, in via Napoleone, 10 per intervistare Giovanna D’Arco. “Come è possibile?” mi chiedo. Vado subito sul posto, entro nel portone al numero 10 e trovo una spaziosa e povera stanza con le pareti ed il pavimento bianco, due poltrone in un angolo (sempre bianche). Su una di esse era seduta Giovanna D’Arco che mi aspettava. Ero ansiosa di intervistarla ma allo stesso tempo assolutamente incredula. D: Iniziamo dal principio. Come è stata la sua adolescenza e com’era la sua famiglia? R: Preferirei usare il tu, così entrambe saremo a nostro agio. Comunque io sono nata il 6 gennaio del 1412 a Domeny, in un villaggio sulla Mose. Mio padre si chiamava Jacques d’Arc e mia madre Isabella Ronèe. Avevo altri quattro fratelli, ero una ragazza come tante, non sapevo né leggere né scrivere e durante il giorno mi occupavo delle faccende domestiche. Tutto questo fino all’età di 13 anni. D: Infatti a 13 anni ti è successo qualcosa di molto strano, precisamente cosa? R: Era il 1425 ed ho cominciato ad udire delle voci divine, quella dell’angelo Gabriele, di Santa. Margherita e di Santa Caterina. D: E che cosa ti dicevano esattamente? R: Mi dicevano che il regno di Francia era in pericolo e che poteva essere salvato solo con un mio intervento, ma non tutti mi credevano. D: E’ stato addirittura insinuato che tu avessi problemi psicologici. D: Successivamente lei ha vissuto periodi di gloria? R: Si, avevo liberato Orlèans e vinsi molte altre guerre e ogni volta che ritornavo vincente la gente mi si stringeva, mi ammirava e applaudiva. D: Dopo le cose sono cambiate? R: Si, Carlo venne eletto re di Francia, poi nel 1430 alcuni dottori universitari mi accusarono di eresia e fui imprigionata e venduta agli inglesi per diecimila ducati d’oro. Come se non bastasse, fui sottoposta a decine di interrogatori. D: Poi sei finita sul rogo… R: Si, lo ricordo benissimo, era il 30 maggio del 1431: fu portata al rogo sulla piazza del Vieux Marchè di Roven, era mercoledì e pochi minuti prima ero stata confessata da un frate domenicano. Sento ancora le fiamme che mi avvolgono, gridai più volte il nome di Gesù. D: Ora sei vista da tutti come una grande eroina che è stata costretta a subire gravi ingiustizie… R: Le mie gesta sono state consacrate ed è stata indetta una festa nazionale. Inutile dire che tutto questo mi fa molto piacere. Ringrazio coloro che hanno sempre creduto, ma soprattutto imploro ogni giorno il perdono di Dio per quelli che non mi hanno creduta. All’improvviso sento un brivido e mi trovo sul divano infreddolita: il pleid era caduto a terra… Resto per un attimo confusa, senza capire più nulla. Guardo il cellulare ed il registro delle chiamate, mi accorgo che non ho ricevuto alcuna chiamata dalla redazione. Scoppio in una risata: è assurdo, io che intervisto Giovanna d’Arco… 17 imparato che non tutti pesso capita che ti sono amici, che non nella vita ci si tutti meritano la tua fisenta soli. Tutto ducia, il tuo amore, la il tempo scorre in 4 tua amicizia. Ricominmura, sempre nello ciare ti sembra imposstesso monotono mosibile, dimenticare aldo. Ogni giorno è trettanto impossibile. uguale ad un altro. Ti Ti scagli contro te stessenti debole, fragile: sa, contro la famiglia tu, una persona che che cerca di aiutarti, e sempre è stata forte, contro tutti quelli che ora si trova a combatcercano di starti vicina. tere con quelle emoL’amarezza di un abbandono. E Rinunci a tutto quello zioni che mai avresti pensato di dover afsullo sfondo la voglia di andare che potrebbe renderti felice, perché sai che frontare. Persone che ti avanti, la fiducia nella vita tutto quello che dà dicevano: ti sarò per gioia, poi fa soffrire. sempre accanto, non ti La tua vita ti sembra abbandonerò, in un seinutile, il tempo passa e condo ti hanno voltato le tu sei ancora sola, stanspalle pensando che da ca, e molto più fragile di sola sei capace di andare prima. Per difenderti saavanti. Ti ritrovi così a rai aggressiva, antipatipiangere o a sfogarti ca, tutte cose che prima scrivendo su un quadernon ti appartenevano. no che mai nessuno legHai paura a riaprirti, gerà. Parole di rabbia perché pensi di poter riempiono le pagine soffrire di nuovo. Ti vuote della tua vita. senti usata, come uno Ascolti musica depristraccio che viene buttamente che neanche a to perché ormai non serfarlo apposta parla di te. ve più. Il silenzio che ti Non ti va di far nulla, socirconda comincia a farlo di stare sola perché ora è quello che sei abituata a ti male più del solito. Vuoi stare sempre più sola e lonfare. Tutti pensano che sia una crisi passeggera dovuta a delusioni d’amore, ma nessuno sa quanto ti senti tana da tutti, da tutto ciò che potrebbe aiutarti a risalisola e incompresa. Hai speso gli ultimi 17 anni a cer- re la china. care qualcuno che ti capisca, ma hai trovato persone Tu che prima ti ritenevi speciale ora ti senti inadefalse, pronte a giudicarti e a prenderti in giro, a ridere guata, fuori luogo in un mondo così grande in cui ti suoi tuoi problemi. senti piccola. Ma un giorno svegliandoti capirai, e diLa solitudine è divenuta lo specchio in cui ti guardi rai a te stessa che chiuderti non serve a nulla, dirai a te vedendoti ripugnante. E’ allora che cominci a chiuder- stessa basta soffrire, basta piangere, basta col dolore ti in te stessa, non parli, non ridi, non piangi più per- che ti accompagna dalla mattina alla sera. Capirai che ché ormai hai esaurito tutte le lacrime che avevi. Sei sei una che vale, una persona speciale. Libererai il tuo sempre stata accanto a chi aveva bisogno di te, e nul- cuore, e potrai tornare a sperare e a sognare. Capirai la ti ripagava dell’aiuto che avevi dato più di un sorri- che in fondo c’è qualcuno che ti apprezza e ti è semso. Non volevi nulla in cambio. La felicità di quella pre vicino, la famiglia. Ti rialzerai e comincerai a persona ti appagava. Avresti voglia di strappare tutte le combattere per ciò che sei, per ciò in cui credi, e alla foto, tutti i ricordi che fanno male per chiudere la feri- fine vincerai la tua battaglia: perché vali, perché sei ta. Vorresti tanto dimenticare il dolore per andare importante. avanti ma non sai dove cercare la forza: dalla vita hai S La testimonianza di un doloroso percorso di crescita La vita riflessa nello specchio della solitudine 18