Seneca – De Otio (Duas res publicas animo
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Seneca – De Otio (Duas res publicas animo
Seneca – De Otio (Duas res publicas animo complectamur) Facebook Google + Latino 1. Duas res publicas animo complectamur, alteram magnam et uere publicam qua di atque homines continentur, in qua non ad hunc angulum respicimus aut ad illum sed terminos ciuitatis nostrae cum sole metimur, alteram cui nos adscripsit condicio nascendi; haec aut Atheniensium erit aut Carthaginiensium aut alterius alicuius urbis quae non ad omnis pertineat homines sed ad certos. Quidam eodem tempore utrique rei publicae dant operam, maiori minorique, quidam tantum minori, quidam tantum maiori. 2. Huic maiori rei publicae et in otio deseruire possumus, immo uero nescio an in otio melius, ut quaeramus quid sit uirtus, una pluresne sint, natura an ars bonos uiros faciat; unum sit hoc quod maria terrasque et mari ac terris inserta complectitur, an multa eiusmodi corpora deus sparserit; continua sit omnis et plena materia ex qua cuncta gignuntur, an diducta et solidis inane permixtum; quae sit dei sedes, opus suum spectet an tractet, utrumne extrinsecus illi circumfusus sit an toti inditus; inmortalis sit mundus an inter caduca et ad tempus nata numerandus. Haec qui contemplatur, quid deo praestat? ne tanta eius opera sine teste sint. Italiano (IV) (1) Compariamo nell?animo die stati, lungo grande e davvero pubblico nel quale sono contenuti gli dei e gli uomini, nel quale non guardiamo verso questo o quell?angolo, Tuttavia poniamo insieme il sole i confini della nostra urbe; l?altra a cui ci assegno la condizione di nascita; questa sara o degli Ateniesi oppure dei Cartaginesi o di una qualsiasi altra citta che non e comune a tutti quanti gli uomini, Pero solo ad alcuni. E alcuni certo danno contemporaneamente aiuto alluno e all?altro stato, al piu abbondante e al piu piccolo, altri solo al piu piccolo, altri solo al piu grande. (2) Noi possiamo essere utili a questo stato maggiore anche a riposo, anzi davvero non so se tanto meglio a riposo per chiederci che cosa tanto la virtu, se sia una sola o ne siano molte, se tanto la natura o la civilta a fare buoni gli uomini; se e una sola la cosa che abbraccia e mai e le terre e le cose inserite fra mare e terreo se un dio ha sparpagliato molti corpi di tal fatta; se la materia da cui sono nate tutte le cose sia continua e piena oppure discontinua e un assenza mischiato a cose solide; quale sia la casa del dio, se il suo dovere e guardare oppure intervenire, se labbia abbracciata essendone rimasto esteriormente oppure se tanto immanente a tutto; se il Latino in Bottiglia Seneca – De Otio (Duas res publicas animo complectamur) mondo sia immortale oppure se tanto da annoverare fra le cose caduche e create per un determinato periodo. Chi pensa a queste cose, in che cosa giova al dio? Affiance la sue Grande opera non sea sense testimony Facebook Google + Latino in Bottiglia