vetrina gennaio 2013.pmd - Confcommercio Ascom Varese

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Cattivi pensieri
Un equivoco in fatto di R.C.A. (Responsabilità Civile Auto)
L
’incidente è un momento sempre traumatico, anche
quando non ci sono lesioni e ci si rende conto di non
aver subito danni personali. Anzi, forse proprio in quel
momento viene fuori il nascosto “amore” per
l’automobile: quale lancinante fitta al cuore è, sull’auto
ancora quasi nuova, vedere il cofano piegato o la
portiera ammaccata.
L’equivoco da chiarire, affinché il rapporto
Assicurato/Compagnia sia chiaro e limpido come
acqua di fonte, è che l’assicurazione rimborsa il valore
dell’auto o delle sue singole parti qual è al momento
del sinistro.
Risarcimento del danno significa reintegrazione
del patrimonio danneggiato.
Un’auto vecchia di cinque anni non vale certo come
un’auto nuova. Lo stesso principio vale per il telaio, per
le portiere, per il cofano per l’avantreno.
Anche loro sono invecchiati e deperiti. Se sono
nuovi, valgono di più.
Facciamo un esempio: la nostra vecchia
automobile, al momento dell’incidente, valeva
cinquemila euro. Per ripararla, sono state sostituite,
con ricambi nuovi, le due portiere, l’avantreno e anche
il motore, perché il monoblocco si è incrinato. Dopo la
riparazione, col motore e le parti tutte nuove, la si può
vendere a seimila euro. Quei mille di differenza,
l’assicurazione non lo pagherà mai perché entrerebbe
in ballo il discorso dell’illecito arricchimento, vietato dal
Codice Civile.
Molte persone fanno - non del tutto a torto, dal
loro punto di vista - questo ragionamento: “La mia
vecchia auto faceva egregiamente il suo dovere; se non
ci fosse stato l’incidente, non dovuto a mia colpa, avrei
continuato a utilizzarla così com’era e non m’interessa
se, per rimetterla in funzione, ci sono voluti dei pezzi
nuovi”.
Il ragionamento non fa una grinza sotto il profilo
umano, ma la legge è molto precisa in proposito.
Altrimenti si finirebbe per sostenere questa tesi: “Se la
mia vecchia auto è completamente sfasciata, me ne
paghino una nuova ed io posso continuare a circolare
come prima”.
E’ bene, quindi, che ciascuno accantoni i cattivi
pensieri che possono venirgli in mente quando rischia
l’incidente - in città, non in autostrada a 140 l’ora convinto di avere ragione: “Vienimi addosso, così mi
faccio la macchina nuova”. Niente affatto. Al massimo
ci rifaremo la macchina così come l’avevamo.