L`aviazione femminile in URSS 1941-1945

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L`aviazione femminile in URSS 1941-1945
L'aviazione femminile in URSS 1941-1945
Le “Streghe della notte”
Premessa
Nel corso degli anni '30 in URSS vi è una imponente crescita produttiva con lo slancio delle nuove
generazioni nate nell'era sovietica che con entusiasmo danno lo slancio alla nuova Società.
Vengono costruite gigantesche opere e stabilimenti industriali, tra cui le fabbriche di trattori di
Rostov e di Stalingrado, centrali elettriche, industrie chimiche, fonderie che danno occupazione a
milioni di uomini e donne. Il processo di industrializzazione e di collettivizzazione comunque non
avviene in modo indolore, caratterizzato da spietate repressioni nelle campagne con alternati
momenti di conciliazione in un confuso susseguirsi di contraddittori piani quinquennali che
costano fame e povertà; il successo di queste enormi imprese è per lo Stato sovietico una
necessità assoluta e irrinunciabile a qualsiasi costo di vite e di sofferenze.
L'URSS raggiunge l'Europa nei principali processi produttivi e estrattivi di rame, petrolio,ferro, oro.
Viene profuso un enorme impegno nell'istruzione, passando dal 67% di analfabetismo del 1913
alla completa copertura scolastica nel 1936.
Dopo secoli di indifferenza e di inerzia dello stato zarista finalmente il popolo russo trova unità di
intenti e orgoglio nazionale.
L'Aviazione era per tutte le Nazioni la sintesi più efficace e affascinante della tecnica e della
industria, le competizioni aeree internazionali e i record conquistati dagli assi dell'aviazione sono il
vanto dei Paesi e creano competitività alle loro industrie, in questo contesto gli aviatori sovietici
sono in primo piano per le loro imprese.
Tutto ciò non è relegato alla sola presenza maschile, dal 1931 l'Accademia Aeronautica sovietica
apre le porte alle donne inizialmente come navigatori, poi in tutti gli anni '30 i club di volo e di
paracadutismo annoverano un milione di uomini e di donne anche come istruttrici, un fenomeno
osservato con stupore e ammirazione dai reporter e osservatori militari stranieri, compresi quelli
tedeschi e italiani che vivono in regimi decisamente maschilisti.
Tra queste aviatrici spiccano Marina Raskova, Valentina Grisodubova e Polina Osipenko che nel
1938 compiono una trasvolata record di 5900 km. senza scalo su un bimotore da Mosca al
Pacifico ricevendo la decorazione di “Eroe dell'Unione Sovietica” scatenando l'entusiasmo e il
desiderio di emulazione di migliaia di ragazze desiderose di accelerare il processo di
emancipazione femminile.
1941 GUERRA
Il 22 giugno 1941 la Germania e i suoi alleati attaccano l'URSS con 2 milioni di soldati, 2000 aerei
e 3000 carri armati cogliendo completamente di sorpresa Josiph Stalin che, nonostante gli allarmi
dei generali e della sua spia Richard Sorge non vuole credere alla violazione del trattato
Ribbentrop-Molotov. Soltanto il 3 luglio Stalin rompe il silenzio e rivolge il famoso accorato appello
con il suo tipico accento georgiano a tutta la popolazione per la mobilitazione.
Non è solo una guerra di conquista delle imponenti risorse sovietiche e dello spazio vitale, è anche
un conflitto ideologico tra capitalismo ed economia di piano accentuato dalla propaganda razzista
nazista.
I pianificatori militari tedeschi sono anche ben consapevoli della inadeguatezza militare sovietica:
ne hanno avuto prove durante il conflitto tra il gigante russo e il piccolo esercito finlandese.
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Inoltre sanno delle epurazioni compiute contro generali e ufficiali esperti che hanno reso i Comandi
militari senza comandanti addestrati.
Con le tattiche e le strategie sperimentate con successo in Occidente, cioè il coordinamento tra
forze corazzate e aviazione, la Wehrmacht baldanzosa e invincibile penetra nel territorio sovietico
sbaragliando l'esercito e l' aviazione sovietiche che subiscono perdite insopportabili.
In questi giorni drammatici e di incertezza del futuro arrivano al Governo sovietico le lettere di
centinaia di ragazze frequentatrici degli aeroclub che si offrono volontarie per combattere sul
fronte. Le spinge non solo la volontà di difendere la Patria ma anche la riconoscenza verso uno
Stato che, contrariamente all'impero zarista, ha permesso loro l'accesso allo studio, alla sanità e la
libertà di scelte grazie alla Costituzione che sancisce la parità tra i due sessi.
Alla fine del 1941 Marina Raskova (foto sotto), forte del proprio prestigio e popolarità, ottiene
direttamente da Stalin l'autorizzazione alla costituzione di tre Reggimenti aerei composti da
personale di terra e piloti donne.
Al bando di arruolamento le risposte sono stupefacenti: centinaia di giovani donne tra i 17 e i 22
anni, studentesse, laureate, operaie, aviatrici esperte si
propongono e si presentano
spontaneamente con gli zaini in spalla. Inizia la selezione per armieri, meccanici, ufficiali di rotta,
piloti nonostante l'ironia dei militari maschi, mancano gli indumenti, le tute di volo e gli stivali delle
misure adeguate e tutto va adattato con risvolti spesso umoristici.
La Raskova provvede a selezionare tutti i quadri poi le ragazze vengono trasportate a Engels
lontano dal fronte dove imparano la disciplina militare e la preparazione al combattimento durante
pesanti corsi accelerati di oltre 12 ore al giorno.
Nell'aprile 1942 diventano operativi tre reggimenti aerei:
il 587° reggimento sul bimotore Petliakov-2 detto Boston
difficile da pilotare, simile al De Havilland Mosquito inglese per prestazioni e allo Ju. 88 tedesco, è
un bombardiere in picchiata in cui l'equipaggio deve resistere alla spaventosa accelerazione del
tuffo in verticale sull'obiettivo.
Il 588° reggimento sui vecchi biplani Polikarpov Po-2 (foto sotto)
per il bombardamento notturno, un biplano spartano in legno e tela prodotto in 13.000 esemplari
inizialmente come addestratore e per lavori agricoli, con modeste prestazioni ma affidabile, due
posti aperti per pilota e mitragliere, un modesto carico di bombe ma grande portanza alare che lo
rendono idoneo solo per il volo a bassa quota.
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Il 586° reggimento caccia su Yak-1(foto sotto) sotto il comando di Ekaterina Budanova e Lidija
Litvjak
Tutte le donne, piloti, armieri, meccanici vivono in rifugi distrutti umidi e freddi, con poco cibo e
acqua, scarsi rifornimenti, senza mensa e dormitori, su aeroporti improvvisati senza segnaletica
notturna, devono provvedere alla manutenzione degli aerei e delle armi e al carico delle pesanti
bombe.
Gli equipaggi volano senza paracadute perché impaccia i movimenti negli angusti abitacoli, poi
dopo una tragedia che coinvolge un aereo, si rassegnano ad adottarlo.
Il 588° reggimento di bombardamento notturno sui vecchi Po-2 partecipa alle missioni sul cielo di
Rostov – la porta di accesso al petrolio del Caucaso – su Stalingrado e molte altre zone di guerra.
Nella sua vita operativa il 588° compie ben 23.672 missioni di guerra sganciando circa 3.000
tonnellate di bombe. La tecnica notturna è di imballare il motore e scendere a quote basse per
silenziare il bombardamento; spesso vengono eseguite anche dieci missioni per ogni notte in ogni
condizione meteo mettendo a dura prova la resistenza degli equipaggi, che poi di giorno devono
rifornire e manutenzionare i vecchi biplani.
Nel settembre 1942 il Com.te tedesco Johannes Steinhoff, irato e stupefatto, conia per lo stormo
nel suo diario il termine “streghe della notte” e scrive “ noi non ci capacitiamo che i piloti russi
che ci danno più fastidio siano donne, vengono di notte con i loro vecchi biplani e non ci fanno
dormire”
E' questa l'unità più decorata, al massimo della sua efficienza conta 40 equipaggi di due donne
ciascuno, dei quali 31 membri muoiono in combattimento tra il 1942 e il 1945.
Marina Raskova precipita il 4 gennaio 1943 sul fronte di Stalingrado durante una tempesta di
neve, aveva solo 30 anni.
I tre gruppi di combattimento partecipano a tutte le principali battaglie: Vorosilograd, Stalingrado,
Voronez, Kursk, Kiev, Grozny in Cecenia, Smolensk, in Crimea e in Prussia Orientale fino a
Berlino.
Lidija Litvajak fu la prima donna al mondo ad abbattere un aereo nemico, prima di cadere in
battaglia nell'agosto 1943 abbatte 12 aerei.
La notizia delle giovani donne pilota giunge in Gran Bretagna riportata dagli osservatori militari
inglesi che riferiscono al Re, che invia alle ragazze degli orologi d'oro con dedica – che non
saranno mai consegnati.
Nadia Popova (foto sotto) ricorda nel suo diario i valori di amicizia e di solidarietà che legavano
queste combattenti provenienti da ogni etnia, ucraine, russe, ebree, armene, bielorusse.
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Il famoso fotoreporter russo Eugenij Chaldej – il Frank Capa del fronte orientale – ricorda come le
ragazze, alcune molto belle, nonostante tutte le difficoltà logistiche mantengono molta attenzione
al proprio aspetto fisico e l'ordine nelle divise ignorando il gelo, la nebbia, la pioggia, il fango sulle
piste improvvisate e gli alloggi precari.
Ormai i gruppi aerei sono penetrati con le truppe in Prussia Orientale e a Tuhol nel teatro cittadino
le donne sono visitate l' 8 marzo 1945 – durante la Festa Internazionale della Donna – dal
Comandante in capo Maresciallo Rokossovskij che conferisce a molti piloti l' onoreficienza della
Stella d'oro di Eroine dell' URSS; nella sala colma di ragazze Rokossovskij dichiara “ Compagne,
conoscevo le vostre gesta leggendarie, so che volete combattere alla pari con gli uomini, dunque
continuate pure fino a Berlino ! “
Nel dopoguerra inizia la smobilitazione delle tre unità aeree, molte ragazze proseguono gli studi
come insegnanti, giornaliste, memorialiste, medici, funzionari pubblici; una di loro dirige un film
sulle vicende belliche delle formazioni. Nell' ex URSS vi sono ancora molti monumenti e targhe a
memoria di queste donne.
Tutte queste persone intervistate nel dopoguerra rispondono con la medesima frase “sono stati i
giorni migliori delle nostre vite”.
Questa è una storia interessante e molto significativa, poco conosciuta nel mondo, che
rivela, se ancora fosse necessario, come le donne possono fare tutto quello che fanno gli
uomini e anche con più dedizione.
La Seconda Guerra mondiale si conclude nel 1945, in URSS si contano tra i 20 e 24 milioni di
morti su un totale di 50 milioni in Europa e più di 20 milioni di rifugiati.
E' un dato tragicamente significativo da ricordare sempre quando si mette in dubbio la validità
dell' Europa Unita.
febbraio 2014
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Valter Barretta