Spiegazione Trail-O 2009

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Spiegazione Trail-O 2009
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Trail-Orienteering (Orientamento su sentiero) è un’attività ludico-sportiva regolamentata dalla
I.O.F. (International Orienteering Federation) e dalla F.I.S.O. - CONI ed inserita nel progetto
tecnico dei Giochi Sportivi Studenteschi del Ministero dell’Istruzione. E’ stato importato dalla
Svezia grazie ai due tecnici friulani Fulvio Lenarduzzi e Monica Frappa, che per primi l’hanno
sperimentato alcuni anni fa. Il Trail-Orienteering (d’ora in poi Trail-O) non richiede gesti atletici o
particolari strategie di navigazione ma, piuttosto, l’abilità di comparazione della mappa con il
terreno. Perciò è considerata un’attività aperta a tutti, compresi gli alunni diversamente abili.
Grazie all’esperienza sportiva maturata nei Paesi del Nord Europa (Svezia, Norvegia, Gran
Bretagna) e alla versatilità della disciplina Orienteering, oggi è possibile realizzare nella Scuola
un valido progetto di integrazione. Tramite una serie di esercitazioni graduate, è possibile il
pieno coinvolgimento, di soggetti diversamente abili in un contesto ambientale (il bosco)
suggestivo e particolarmente stimolante. Le caratteristiche tecniche della disciplina sportiva del
Trail-O, determinate dalla I.O.F. e accettate da tutte le Federazioni Nazionali aderenti,
prevedono la partecipazione paritaria
di disabili e normodotati e, quindi,
non c’è limitazione di categoria nella
partecipazione alle gare favorendo il
processo di integrazione sociale.
Come dicevamo il Trail-O è una
forma di orienteering oggi
riconosciuta sia dalla federazione
internazionale, la Iof, sia da quella italiana,
la Fiso, e si differenzia dalle
altre sostanzialmente per tre
motivi.
Intanto, nel punto di controllo
non c’è un’unica lanterna, ma
un gruppetto di lanterne, da due
a cinque, in modo che il concorrente possa scegliere quella giusta in base alle indicazioni
che gli sono state date alla partenza e segnarla sul cartellino testimone.
Poi, la classifica viene determinata da quante lanterne
corrette sono state annotate sul cartellino e, a parità di
p u n t e ggio , da l t e m po
impiegato nella scelta in
alcuni punti particolari, le
“piazzole a tempo”.
Infine, dal momento che la
capacità di orientamento è
determinata dalla scelta della
lanterna, viene meno la scelta del percorso, e il tragitto tra due punti
di controllo è un comunissimo sentiero, trail in inglese, da cui prende il nome.
In una gara di Trail-O non esiste agevolazione alcuna nell’avere maggiori capacità fisiche,
dal momento che conta esclusivamente la precisione nella scelta della lanterna.
Assolutamente non facile se si pensa che nel gruppetto le lanterne sono molto ravvicinate e
solo una lettura fine della cartina porta a
individuare quella esatta.
Sul sentiero troverete un cartello con su
scritto
PUNTO DI
DECISIONE
oppure un semplice
cartellino colorato.
Da questo punto vedrete più di una lanterna,
quale sarà quella giusta ?
Bisogna osservare bene il terreno, decodificare bene i simboli della cartina
e decidere.
Una volta capito ponendosi di fronte al cartello, denominate le lanterne da sinistra a destra in
ordine alfabetico: A B C.
E’ facile la lanterna giusta è la A.
Così, nel Trail-O possono gareggiare assieme tutti, uomini e donne, giovani e
anziani, soprattutto disabili e normodotati, come vuole il simbolo della disciplina.