L`ultimo dono della ricca ereditiera
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L`ultimo dono della ricca ereditiera
CORRIERE VENETO Ed. Treviso e Belluno 20 settembre 2003 LA STORI A PIEVE DI SOLIGO - Una ricca ereditiera che lascia ai suoi concittadini decine di miliardi di lire, oggi milioni di euro. Un lascito imponente, recentemente gestito da un notaio, che pian piano finanzia progetti culturali, scientifici e opere di beneficenza. Le ultime gocce hanno inaffiato un auditorium che verrà inaugurato oggi a Pieve di Soligo. Non ce ne saranno altri, l'immenso forziere si è svuotato. Tutto muove da una stona d'amicizia. Le basi furono poste a Roma, il 30 dicembre del 1949, quando Maddalena organizzò una festa nell'attico che dava sui giardini Albani, un modo di onorare l'amico Enrico che quel giorno superò gli orali del concorso notarile. Oggi alle 18 il notaio Enrico Sartorio inaugurerà il nuovo audi- L'ultimo dono della ricca ereditiera torium «Maria Maddalena Battislella Moccio», ultimo frutto detta notevole eredità che Maddalena donò in beneficenza contribuendo alla costruzione di un lungo elenco di strutture ed edifici tra di Pieve di Soligo e Roma, Uno spazio polifunzionale, teatrale e musicale che verrà gestito dal Comune. L'amicizia fra le famiglie Battistella e Sartorio risale alla fine dell'Ottocento, quando il medico condotto Giuseppe Marzari, nonno materno di Enrico, frequentava Giacomo Battistella, padre di Maddalena. Giacomo Battistella negli anni venti era uno dei più stretti collaboratori di Giuseppe Volpi conte di Misurata, che insieme a Vittorio Cini creò l'area industriale di Porto Maghera. Lasciato l'incarico di direttore generale del Mi- nistero delle Finanze, Giacomo divenne uno dei protagonisti del mondo finanziario dell'epoca: fu amministratore del Banco di Roma, della Banca Nazionale dell'Agricoltura, della Cassa di Risparmio della Tripolilania, delle Assicu- Università, ospedale e l'auditorium che sarà inaugurato oggi sono «figli» di Maddalena razioni Generali e anche dell'Al/a Romeo. E' facile immaginare quale fosse il tipo di ambiente alto borghese nel quale vissero Maddalena, nata l'8 settembre del 1898 a Pieve, i suoi fratelli e la madre Maria Dalla Bortola. Magli impegni nella ca- pitale non allontanarono mai i Battistella dal loro paese d'origine. Nei tre mesi estivi, infatti, la casa di piazza Vittorio Emanuele II si animava e la presenza di Maddalena non passava inosservata. Vederla entrare in chiesa con il generale di corpo d'armata Francesco Moccio, o assistere all'arrivo delle luccicanti automobili piene di bagagli, erano fatti da commentare. Nonostante la ricchezza, Maddalena rimase donna attenta ai problemi sociali, soprattutto dei più giovani, e molto legata ai valori cristiani. Negli anni Settanta depositò dal notaio Enrico Sartorio, che stimava e a cui voleva bene come a un figlio, un testamento in cui lasciava i suoi beni all'ospedale di Pieve. Quando la struttura fu chiusa a cau- SI PARLA DI: LA NOSTRA FAMIGLIA sa della riforma sanitaria, nel 1982, riscrisse l'atto donando quasi tutto alla Nostra Famiglia di Conegliano, che con il lascito realizzò la nuova sede universitaria per fisioterapisti e il nuovo centro di riabilitazione intensiva che fa di Pieve un punto di riferimento per il Norditalia. A Roma aiutò l'Opera Don Guanella, le suore Calassaziane e la chiesa di S. Maria della Mercede. Nominò il notaio Enrico erede della parte restante del patrimonio, con l'obbligo morale di devolverli a favore della cittadinanza e dei giovani di Pieve. La residenza di famiglia divenne la biblioteca comunale, la proprietà di Pecol di Zoldo la casa vacanze della parrocchia, e l'ultimo capitale ha finanziato per metà l'auditorium che verrà inaugurato quest'oggi. Mario Anton Orefice