STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALE

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STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALE
STUDIO GEOLOGICO TECNICO
AMBIENTALE
Dott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDI
Geotecnica - Geofisica - Prove geotecniche e geomeccaniche in sito e di laboratorio
Sondaggi geognostici - Palificazioni - Tiranti - Consolidamenti - Monitoraggi
Verifiche di stabilità di pendii e di fronti di scavo - Bonifiche movimenti franosi
Idrogeologia - Pozzi per acqua - Opere sotterranee (tunnel) - Discariche - Cave - Dighe
Idrologia ed idraulica - Sistemazioni fluviali e marittime - Ingegneria naturalistica
Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) - Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
Studi di Fattibilità Ambientale - Valutazione d’incidenza Ambientale
Caratterizzazioni, bonifiche e recuperi ambientali - Consulenze ambientali
Sistemi di Gestione Ambientale per certificazione ISO 14001 e/o per registrazione EMAS
Pianificazione territoriale - Piani di Protezione Civile
Valutazione rischio sismico, idrogeologico ed ambientale
Provincia
IMPERIA
Comune
SANREMO
Riqualificazione urbanistica e ambientale
ai sensi dell’art. 7 L.R. 49/2009.
Oggetto
Relazione geologico - tecnica ed idrogeologica sull’area interessata dalla
posa in opera di un impianto di subirrigazione per lo smaltimento sul suolo e
nel sottosuolo delle acque provenienti da una piscina annessa ad un
fabbricato di civile abitazione in frazione Bussana - località Collette Beulle
Dati catastali
Riferimenti normativi nazionali
D.M. del 14.01.2008
D.lgs n. 152 del 11.05.1999
D.lgs n. 152 del 03.04.2006
Ordinanza P.C.M. n. 3274 del
20.03.2003
Foglio: vedasi elab. prog.
Mappale: vedasi elab. prog.
Riferimenti normativi locali
L.R. n. 18 del 21.06.1999
Piano di Bacino torrente Armea e rio
Fonti - Ambito di Bacino n. 4 Argentina
P.R.G.C.
Denominazione
Spett. IMMOBILIARE LANZA s.r.l.
Indirizzo
Località Bussana - SANREMO (IM)
Committenti
Progettista
Arch. Marco CALVI
Indirizzo
Il Tecnico
Rev.
00
Copie
n. 3
Via Siccardi 19 - SANREMO (IM)
Dott. Geol. Andrea VALENTE
ARNALDI
Data
13.11.2012
Redazione
Geol. A. Valente
Arnaldi
Verifica
Geol. A. Valente
Arnaldi
Validazione
Geol. A. Valente
Arnaldi
Descrizione
1° emissione
18038 SANREMO (IM) - Via Manzoni 61 (Piazza Colombo) - Tel./Fax 0184.570051
10126 TORINO - Via Spotorno 59/C (Lingotto) - Tel./Fax 011.6960115
12042 BRA (CN) - Strada San Michele 14 - Tel./Fax 0172.44016
335.6458897
E-mail : [email protected]
www.geostudiovalente.com
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Relazione geologico – tecnica ed idrogeologica
INDICE
1 PREMESSA
Pag. 3
2 CARATTERI GEOMORFOLOGICI, GEOLITOLOGICI, IDROLOGICI ED
IDROGEOLOGICI DELL'AREA INTERESSATA DALL'INTERVENTO
Pag. 4
3 DETERMINAZIONE DELLA PORTATA IDRICA GENERATA DALLA
PISCINA DA SMALTIRE NEL SOTTOSUOLO E DIMENSIONAMENTO DEL
SISTEMA DI SMALTIMENTO
Pag. 6
4 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Pag. 10
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Relazione geologico – tecnica ed idrogeologica
1.
PREMESSA
La presente relazione geologico - tecnica ed idrogeologica sull’area interessata dalla posa in
opera di un impianto di subirrigazione per lo smaltimento sul suolo e nel sottosuolo di acque
provenienti da una piscina annessa ad un fabbricato di civile abitazione, in un lotto interessato
da riqualificazione urbanistica ed ambientale ai sensi dell’art. 7 L.R. 49/2009, sito in Comune di
SANREMO (IM) – località Bussana - strada Collette Beulle, di proprietà della
IMMOBILIARE LANZA s.r.l., fa seguito ad un sopralluogo e ad un rilievo geologico - tecnico ed
idrogeologico di dettaglio, eseguito in sito, al fine di definire la fattibilità dell’impianto di
subirrigazione e di fornire al Progettista dell’intervento, dott. arch. Marco CALVI, utili
indicazioni sulle modalità di scavo e riempimento della trincea e sui drenaggi per il recapito delle
acque in oggetto.
L’indagine geologico - tecnica ed idrogeologica è stata estesa ad un significativo intorno
dell’area interessata dall’intervento con il preciso intento di definirne le potenzialità di fruizione in
relazione all’assetto territoriale, verificando le condizioni di stabilità, l’eventuale presenza di
elementi morfogenici dissestivi e lo stato di fatto, traendo le opportune valutazioni sulla
compatibilità dell’intervento con la situazione idrogeologica locale.
A tal fine sono state definite le caratteristiche idrogeologiche locali mediante la
determinazione dei caratteri di permeabilità dei terreni interessati dall’impianto, della profondità
degli acquiferi e della distanza dell’impianto stesso da corsi d’acqua, da sorgenti e da punti di
approvvigionamento idrico ad uso potabile.
L’area d’indagine è ubicata nel settore orientale del territorio comunale, a breve distanza dal
confine con il Comune di Taggia. Tale lotto, utilizzato in passato come deposito di materiale inerte,
presenta allo stato attuale un rilevante grado di antropizzazione ed è caratterizzato dalla presenza di
alcuni manufatti, un tempo sede di un’attività zootecnica. Nel complesso, il lotto in esame è
costituito da un accumulo di materiali terrosi eterogenei, posto a riempimento di una piccola
incisione valliva e strutturato secondo una serie di terrazzamenti contenuti da strutture murarie in
c.a., quest’ultime aventi altezze comprese, a seconda di quella considerata, tra 2,0 m e 7,0 m circa.
La potenza massima dell’accumulo, come desunto dai rilievi di campagna, risulta essere pari a 15,0
m circa, presentando uno spessore maggiore nel settore di valle in corrispondenza dell’asse
originario dell’incisione valliva.
Si rappresenta che in data 28.06.2010, è stato eseguito nell’area in esame lo “Studio geologico
- tecnico ed idrogeomorfologico di un’area sita in località Bussana e classificata “Zona 3” (area in
frana attiva) nella “Carta di zonizzazione” allegata al vigente P.R.G.C. - Proposta/richiesta di
riclassificazione - riperimetrazione dell’area come “Zona 2b” (area in versante con problematiche
geologico - tecniche e con incrementi sismici medio - alti) ai sensi delle Norme Tecniche di
Attuazione del suddetto P.R.G.C.” del 28.06.2010), a firma dello scrivente, finalizzato a fornire i
necessari approfonditi elementi geologico - tecnici di supporto alla succitata proposta/richiesta di
riclassificazione - riperimetrazione dell’area.
Tale area è identificata nella “Carta di zonizzazione” del vigente P.R.G.C. in Zona 3 = area in
frana attiva, mentre, per contro, risulta completamente inserita in Classe Pg2 = aree a pericolosità
media secondo il Piano di Bacino del torrente Armea e del rio Fonti (Ambito n. 4 - Argentina).
I rilievi eseguiti a supporto dello Studio geologico-tecnico ed idrogeomorfologico citato
(rilevamento geoologico l.s., prove geotecniche in situ e verifiche di stabilità del versante in
condizioni sismiche) non hanno evidenziato fenomenologie morfogeniche dissestive pregresse, in
atto o potenziali, a differenza di quanto rappresentato nella succitata “Carta di zonizzazione” del
vigente P.R.G.C. L’area in oggetto non manifesta, in base ai rilievi eseguiti, alcuna differenza
geomorfologica rispetto ai terreni circostanti, tutti ricadenti, come detto, in classe Pg2 del vigente
Piano di Bacino.
Alla luce di tali indagini, pertanto, l'area in oggetto è da ritenersi stabile, escludendo, al
momento dell'indagine, la presenza di fenomeni morfogenici dissestivi in atto o potenziali.
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La presente indagine è eseguita ai sensi di:
-
D.M. del 14.01.2008;
D.lgs n. 152 del 11.05.1999 e D.lgs n. 152 del 03.04.2006, che fissano le norme sulla tutela
delle acque superficiali e sotterranee;
Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003;
L.R. n. 18 del 21.06.1999, in materia di ambiente e difesa del suolo;
Piano di Bacino del torrente Armea e del rio Fonti (Ambito di bacino n. 4 - Argentina) per la
difesa idraulica ed idrogeologica, elaborato dalla Provincia di Imperia;
P.R.G.C.
Per quanto riguarda il rischio idraulico, l’area in esame è ubicata in zona di assoluta sicurezza
e non si colloca, pertanto, nelle fasce inondabili (A, B o C a seconda dei differenti tempi di ritorno),
riportate nella Tavola n. 13a “Carta delle fasce fluviali”.
Si rappresenta che l’area d’indagine non è soggetta a vincolo idrogeologico (ai sensi del R.D.
n. 3267 del 30.12.1923 e della L.R. n. 4 del 22.01.1999).
Preliminarmente all’esecuzione dell’indagine in sito, è stata condotta una ricerca dei dati
bibliografici e della cartografia tecnica disponibili riguardanti l’area in oggetto, nonché degli
elaborati geologico - tecnici allegati al vigente P.R.G.C.
2.
CARATTERI GEOMORFOLOGICI, GEOLITOLOGICI, IDROLOGICI
ED
IDROGEOLOGICI
DELL'AREA
INTERESSATA
DALL'INTERVENTO
L’area oggetto d’indagine ricade nel territorio comunale di Sanremo (IM), alle pendici delle
Alpi Marittime. Essa è compresa nella cartografia ufficiale del Foglio n. 102 “Sanremo”
dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M.) alla scala 1:100.000.
La zona in oggetto ha come principale caratteristica, dal punto di vista geomorfologico,
quella di formare un ambiente di tipo collinare marittimo. Essa è ubicata in località Bussana, in
strada Collette Beulle, a monte dell’ingresso W della galleria Amoretti dell’autostrada A10, e
comprende un tratto di versante posto tra le quote di 250 m e 275 m s.l.m. circa.
La zona in esame si colloca all’interno di una locale incisione valliva minore, parzialmente
riempita, alcuni decenni or sono, da materiale di riporto proveniente da scavi condotti in aree
limitrofe (connessi, con ogni probabilità, alle attività nella vicina discarica di RSU di Collette
Ozzotto). L’attuale profilo del versante, diverso da quello originale naturale, presenta un’acclività
moderata immergente verso S ed è caratterizzato da alcuni terrazzamenti contenuti da muri in c.a. di
altezza variabile. Nel settore centrale del lotto d’indagine, al di sopra di un terrazzamento sostenuto
da un muro alto circa 7 m, è presente un manufatto ad uso agricolo di rilevanti dimensioni,
all’interno del quale, fino a pochi anni fa, era presente un’azienda zootecnica.
I rilievi eseguiti non hanno evidenziato fenomenologie morfogeniche dissestive pregresse, in
atto o potenziali, a differenza di quanto rappresentato nella succitata “Carta di zonizzazione” del
vigente P.R.G.C. L’area in oggetto non manifesta, in base ai rilievi eseguiti, alcuna differenza
geomorfologica rispetto ai terreni circostanti, tutti ricadenti, come detto, in classe Pg2 del vigente
Piano di Bacino.
Si rappresenta, inoltre, che i luoghi in esame non sono mai stati interessati da fenomeni di
dissesto, a testimonianza della stabilità complessiva dell’area in oggetto nel tempo. I manufatti
presenti nell’intorno dell’area in esame non manifestano, allo stato attuale, lesioni significative. La
presenza di piccole lesioni in alcuni fabbricati è, presumibilmente, attribuibile ad assestamenti
strutturali degli edifici stessi.
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I rilievi eseguiti, le informazioni storiche acquisite nonché l’analisi della Cartografia delle
Aree Storicamente Inondate (Foglio n. 58) alla scala 1:25.000, elaborata dalla Regione Liguria –
Dipartimento Infrastrutture Trasporti ed Opere Pubbliche – Servizio Protezione Civile – Direzione
Centrale Affari Legali ed Organizzativi – S.I.T.A.R. (Servizi Informativi Territoriali ed Ambientali
Regionali), con D.G.R. del 01.06.2001, non hanno evidenziato il verificarsi di fenomeni di
esondazione per piene ordinarie e straordinarie di corsi d’acqua principali, minori od artificiali, che
abbiano coinvolto la zona indagata in tempi recenti.
Dal punto di vista geolitologico, in base alle risultanze delle indagini eseguite, nonché a
quanto riportato sul Foglio n. 102 “Sanremo” della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000 e
sulla Tavoletta n. 258-2 “Taggia” della “Carta Geologica con elementi di Geomorfologia” della
Regione Liguria alla scala 1:25.000, i terreni presenti nell’area d'indagine, spesso in affioramento,
appartengono a 2 tipologie principali:
-
-
in corrispondenza dei fianchi dell’incisione valliva in esame affiora il Complesso dei
conglomerati pliocenici, strutturati in banchi caratterizzati da una pezzatura variabile e da una
matrice fine costituita da sabbie e limi. Talora sono presenti grossi blocchi ed intercalazioni di
sabbie trasgressive. La giacitura degli orizzonti conglomeratici immerge mediamente verso E
ed ESE, con valori di inclinazione compresi tra i 10° e i 18°;
nel settore centrale dell’incisione valliva, costituente la principale area in esame, sono presenti
terreni di riporto eterogenei, costituiti in prevalenza dalla rielaborazione per escavazione dei
suddetti termini conglomeratici in aree prossime a quella in oggetto. Tali terreni hanno
composizione identica a quella dei conglomerati, ma non presentano la medesima
cementazione, avendo dunque carattere incoerente ed un buon grado d’addensamento.
Come sopra indicato, laddove è presente la morfologia originaria dell’area è possibile
osservare in affioramento la tipica facies conglomeratica, costituita da ciottoli e blocchi eterometrici
(variabili da centimetrici a pluridecimetrici) e poligenici immersi in matrice sabbioso - argillosa e
marnosa; tali ciottoli e blocchi si presentano arrotondati a testimonianza di un’intensa azione di
trasporto subita; la loro natura è prevalentemente calcareo - marnosa ed arenacea, così come le
formazioni flyschoidi stratigraficamente sottostanti, dalla cui degradazione e fratturazione delle
porzioni superficiali derivano. Nel complesso l’ammasso roccioso ha una notevole potenza e buone
caratteristiche geomeccaniche: è ben integro e compatto (spesso la stratificazione non è
riconoscibile), con grado di cementazione generalmente alto, localmente medio - alto, e non
presenta evidenti sistemi di discontinuità strutturali; la stessa stratificazione, quando riscontrabile,
assume valori di spaziatura abbastanza elevati (alcuni metri). Il conglomerato si presenta, talvolta, e
comunque solo superficialmente, degradato ed origina una coltre di alterazione costituita
principalmente da argille residuali non continua e, comunque, di potenza assai limitata (1 m circa),
derivante dalle azioni di natura chimica delle acque superficiali (dissoluzione del CaCO3).
I processi di alterazione e degradazione (pedogenesi) sui conglomerati del tipo di quelli
affioranti o sub-affioranti nell’area, danno luogo ad una coltre di copertura argilloso - sabbiosa di
origine colluvio - eluviale (terreno vegetale) di potenza mediamente prossima ad 1 m, ben visibile
nei tagli artificiali del versante. Tale coltre, talvolta, ingloba ciottoli di piccola e media pezzatura.
In particolare, le indagini eseguite e l’analisi di alcune sezioni naturali e fronti di scavo
esistenti nella zona, hanno evidenziato la presenza, nel settore in esame, di un potente accumulo di
materiali di riporto, avente spessore massimo prossimo a 15 m, passante in corrispondenza dei
fianchi dell’incisione valliva ad affioramenti del substrato roccioso conglomeratico, quest’ultimi
coperti da una limitata coltre d’alterazione superficiale.
Dal punto di vista idrologico, a partire dalle zone perimetrali fino alla soprastante area
occupata dall’ex discarica di RSU, si diramano lungo i versanti alcune vie preferenziali di
ruscellamento superficiale, che, verso valle, si sviluppano in piccole aste di drenaggio delle acque,
con ordine gerarchico pari ad 1 (secondo la classificazione di A. N. Strahler); esse incidono
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localmente in maniera marcata il substrato conglomeratico, riflesso degli innalzamenti regionali
verificatisi nel Pliocene, soprattutto, e nel Quaternario. Il ringiovanimento del rilievo è intuibile
anche nelle rotture di pendio ubicate ai lati delle linee d’impluvio.
Immediatamente a valle dell’area d’indagine, al di sotto della pubblica viabilità, si riconosce
la presenza dell’originaria morfologia dell’impluvio oggetto di riempimento: tale incisione, come
evidenziato durante i rilievi di terreno, costituisce la principale linea di drenaggio locale, potendo
assumere caratteristica di corso d’acqua a carattere effimero in occasione di eventi meteorici
particolarmente prolungati e/o intensi.
In merito a tali aspetti, non si segnalano evidenze di erosione superficiale, sia di tipo diffuso
che lineare, né in corrispondenza del lotto in esame, né in un intorno significativo.
L’indagine idrogeologica, eseguita nell’area interessata dall’impianto ed estesa ad un
congruo intorno, ha evidenziato l’assenza di punti di prelievo idropotabile (pozzi e sorgenti) a valle
della zona in oggetto per una distanza superiore a 100 m.
L’area in oggetto rivela caratteri di permeabilità strettamente legati alla natura dei terreni
presenti in sito, che evidenziano un substrato litoide conglomeratico caratterizzato da una bassa
permeabilità primaria e da una secondaria, in presenza di livelli parzialmente alterati, degradati,
fessurati e fratturati, localmente media. I depositi sciolti di copertura ed i terreni di riporto sono
interessati da una permeabilità per porosità a grado medio - alto, dando origine, talvolta, a sottili
veli acquei (fortemente influenzati dalle precipitazioni meteoriche), la cui soglia sottoposta è
costituita dal substrato integro e compatto.
La circolazione idrica profonda è resa possibile in funzione dell’entità e della frequenza delle
discontinuità strutturali e stratigrafiche presenti nell’ammasso roccioso.
Non si segnala la presenza di falde freatiche superficiali: queste si localizzano,
esclusivamente, nella zone di fondovalle e risultano essere collegate al regime dei corsi d’acqua
(torrente Armea).
Su incarico della stessa Committenza, è stato appositamente prelevato nell’area d’indagine un
campione del terreno di copertura e ne sono stati determinati in laboratorio i caratteri di
permeabilità mediante permeametro, eseguendo una prova a carico variabile. Le risultanze di tale
prova hanno evidenziato valori di K (coefficiente di permeabilità) pari a 4,2 x 10-4 cm/s circa,
caratteristici di terreni a permeabilità media.
La pendenza generale del versante e la permeabilità non eccessiva del terreno superficiale
garantiscono un rapido deflusso delle acque di precipitazione verso le zone impluviali, con recapito
delle stesse nel sottostante corso d’acqua.
3.
DETERMINAZIONE DELLA PORTATA IDRICA GENERATA DALLA
PISCINA DA SMALTIRE NEL SOTTOSUOLO E DIMENSIONAMENTO
DEL SISTEMA DI SMALTIMENTO
Determinazione della portata idrica generata dalla piscina da smaltire nel sottosuolo
Come desunto dagli elaborati progettuali disponibili, la piscina in oggetto, avente volume pari
a 115,15 m3, sarà dotata di uno scarico di fondo con diametro interno pari a 1/2 “, ovvero 1,27 cm:
tale scarico, mediante una rete con pendenza media assunta pari al 5 %, verrà collegato al sistema di
smaltimento nel sottosuolo in progetto.
Il calcolo della portata che transita in una tubazione, in regime di moto uniforme, viene
calcolata tramite la legge di Gauckler – Strickler:
Q = Ks ⋅ A ⋅ Rh2 / 3 ⋅ i1/ 2
nella quale:
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-
Q è la portata (m3/s);
Ks coefficiente di conduttività idraulica di Gauckler-Strickler (m 1/3 s-1);
A area della sezione bagnata (m2);
Rh raggio idraulico (m);
i è la pendenza della condotta.
In sintesi, i dati relativi al sistema di scarico in oggetto utilizzati per i calcoli sono i seguenti:
-
diametro della tubazione (D) = 0,0127 m;
grado di riempimento della tubazione (Y) = 70 %;
pendenza della condotta (i) = 5 %;
coefficiente di conduttività idraulica della condotta (Ks) = 80 m
per tubazioni in materiali plastici).
1/3
s-1 (valore medio valido
Il sistema sopra descritto, applicata la relazione di Gauckler – Strickler, fornisce i seguenti
risultati:
-
Portata di smaltimento: 0,04 l/s;
Velocità media di deflusso: 0,43 m/s.
Valutato un volume idrico da smaltire pari a 115,15 m3, si desume che lo smaltimento totale di
questo viene allontanato dalla piscina in un tempo pari a 33 giorni circa.
Dimensionamento del sistema di smaltimento delle acque nel sottosuolo
In idraulica, il termine filtrazione rappresenta normalmente il complesso dei fenomeni di
moto attraverso un mezzo permeabile, come quello formato dai grani di terreno sciolto naturale, sia
esso sabbioso o ghiaioso. Tale caratteristica morfologica del materiale fa sì che il fluido si muova
all’interno di una fitta rete irregolare di canali, di dimensioni minute, tale che il moto risulterà molto
rallentato (elevate resistenze riscontrate), pertanto sarà normalmente molto lento.
Per ogni punto del liquido, sarà possibile rappresentare il livello dell’energia (della
piezometrica) dalla seguente relazione:
p
h* = h +
γ
che sarà costante lungo la verticale causa la lentezza del moto.
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Se il liquido è in quiete, la quota dell’energia sarà la stessa per ogni punto occupato dal fluido,
in caso di moto, sarà necessario la presenza di un gradiente piezometrico nella direzione del moto
per compensare le perdite di energia dovute alle dissipazioni viscose.
Non essendo possibile lo studio del moto attraverso il singolo filetto idraulico, sarà necessario
una soluzione globale del moto, considerando contemporaneamente sia lo spazio sede del moto sia
quello occupato dalla particelle di terreno, considerando il tutto come un continuo. Si potrà
pertanto definire la velocità media del fluido attraverso il materiale poroso dalla seguente
relazione:
Q
V=
A
nella quale Q è la portata che attraversa una determina sezione di materiale di area A.
La legge base, formulata da H. Darcy nel 1856, lega la velocità media del fluido alla pendenza
della piezometrica (i) secondo la seguente relazione:
V = K ⋅i
nella quale il coefficiente K dipende dal materiale e prende il nome di coefficiente di permeabilità.
Per i moti di filtrazione, in un sistema di riferimento cartesiano è possibile esprimere le
componenti della velocità come:
Vx = − k ⋅
∂h
∂x
Vy = −k ⋅
∂h
∂y
Vz = − k ⋅
∂h
∂z
che associata all’equazione di continuità, è possibile riscrivere come:
∂Vx ∂Vy ∂Vz
+
+
=0
∂x
∂y
∂z
che soddisfa l’equazione di Laplace:
∂ 2h * ∂ 2h * ∂ h *
+
+
= ∇2h = 0
∂x
∂y
∂z
La soluzione dell’equazione, per il caso in esame, con le relative condizioni al contorno, e
relative semplificazioni, ha permesso di proporre una soluzione attendibile per il singolo problema
calcolato utilizzando uno specifico software.
Nel caso di trincee drenanti di forma rettangolare, come nel caso in esame, è necessario
risolvere il moto bidimensionale di filtrazione che si riconduce all’equazione:
q
b
=
+C
K ⋅H H
nella quale C rappresenta il contributo alla formazione della portata dovuta all’infiltrazione dalle
sponde della trincea.
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Schema trasversale di una trincea drenante a sezione rettangolare
Dai calcoli effettuati al punto precedente, si ottiene che la portata da smaltire all’interno della
trincea drenante in progetto sarà pari a Q = 0,04 l/s.
Il sistema di smaltimento in progetto, in sintesi, presenterà le seguenti caratteristiche tecniche:
-
permeabilità del suolo (K) = 4,2 x 10-6 m/s (desunta in sito);
larghezza della trincea (B) = 1 m;
altezza della trincea (H) = 1 m;
lunghezza della trincea = 10 m.
Il sistema di smaltimento così dimensionato, come desunto dall’applicazione delle
formulazioni sopra riportate, consentirà l’infiltrazione nel sottosuolo di una portata idrica pari a
0,13 l/s: tale valore risulta essere pari a 3 volte la portata idrica in entrata (0,04 l/s), proveniente dal
sistema di svuotamento della piscina. E’ possibile affermare, pertanto, che la trincea drenante in
progetto sarà ampiamente dimensionata per accettare e smaltire correttamente nel sottosuolo gli
apporti idrici in esame.
La trincea drenante in oggetto, da collocarsi nel settore meridionale della proprietà, costituito
da un’area verde ove verranno eseguite delle coltivazioni, verrà realizzata effettuando uno scavo di
altezza pari a 2 m, largo 1 m circa e di lunghezza pari a 10 m.
Lo scavo verrà riempito per circa 1 m di ghiaione lavato: al di sopra di questo verrà posta la
tubazione drenante, di diametro minimo pari a 125 mm, la quale verrà poi ricoperta, per almeno 50
cm, sempre con ghiaione lavato. Il tutto, infine, verrà ritombato con terreno vegetale adeguatamente
costipato, fino a raggiungere la conformazione iniziale dei luoghi d’intervento
Al fine di evitare l’intasamento del materiale drenante nel tempo, si prescrive che l’intero
sistema di drenaggio (tubazione e ghiaione) venga rivestito con tessuto non tessuto drenante. La
tubazione non dovrà presentare una pendenza superiore al 5 %, onde consentire la corretta velocità
di deflusso delle acque nel sottosuolo. In corrispondenza delle due estremità, la condotta drenante
dovrà essere dotata di appositi pozzetti d’ispezione, al fine di consentire le verifiche di funzionalità
del sistema e l’esecuzione di eventuali interventi di manutenzione.
4.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Alla luce delle condizioni geomorfologiche locali, delle indagini geologico - tecniche ed
idrogeologiche eseguite nell’area in esame e sul pendio ad essa circostante, della profondità degli
acquiferi e della distanza dell’area di impianto da punti di prelievo idropotabile e da corsi d’acqua,
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Relazione geologico – tecnica ed idrogeologica
delle risultanze della prova di permeabilità a carico variabile effettuata in laboratorio su un
campione del terreno di copertura (K = 4,2 x 10-4 cm/s), appositamente prelevato in sito su incarico
della stessa Committenza, si può concludere che i depositi eluvio - colluviali superficiali ed il
sottostante materiale di riporto antropico, presenti nella zona in esame debbono ritenersi idonei ad
accogliere un sistema di subirrigazione per lo smaltimento nel suolo e sottosuolo, mediante
percolazione, di delle acque provenienti dalla piscina in progetto.
Come desunto dagli elaborati progettuali disponibili, la piscina in oggetto, avente volume pari
a 115,15 m3, sarà dotata di uno scarico di fondo con diametro interno pari a 1/2 “, ovvero 1,27 cm:
tale scarico, mediante una rete con pendenza media assunta pari al 5 %, verrà collegato al sistema di
smaltimento nel sottosuolo in progetto.
Il calcolo della portata che transita in una tubazione, in regime di moto uniforme, viene
calcolata tramite la legge di Gauckler – Strickler:
Q = Ks ⋅ A ⋅ Rh2 / 3 ⋅ i1/ 2
nella quale:
-
Q è la portata (m3/s);
Ks coefficiente di conduttività idraulica di Gauckler-Strickler (m 1/3 s-1);
A area della sezione bagnata (m2);
Rh raggio idraulico (m);
i è la pendenza della condotta.
In sintesi, i dati relativi al sistema di scarico in oggetto utilizzati per i calcoli sono i seguenti:
-
diametro della tubazione (D) = 0,0127 m;
grado di riempimento della tubazione (Y) = 70 %;
pendenza della condotta (i) = 5 %;
coefficiente di conduttività idraulica della condotta (Ks) = 80 m
per tubazioni in materiali plastici).
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s-1 (valore medio valido
Il sistema sopra descritto, applicata la relazione di Gauckler – Strickler, fornisce i seguenti
risultati:
-
Portata di smaltimento: 0,04 l/s;
Velocità media di deflusso: 0,43 m/s.
Valutato un volume idrico da smaltire pari a 115,15 m3, si desume che lo smaltimento totale di
questo viene allontanato dalla piscina in un tempo pari a 33 giorni circa.
Il sistema di smaltimento in progetto (trincea drenante a sezione rettangolare), in sintesi,
presenterà le seguenti caratteristiche tecniche:
-
permeabilità del suolo (K) = 4,2 x 10-6 m/s (desunta in sito);
larghezza della trincea (B) = 1 m;
altezza della trincea (H) = 1 m;
lunghezza della trincea = 10 m.
Il sistema di smaltimento così dimensionato, consentirà l’infiltrazione nel sottosuolo di una
portata idrica pari a 0,13 l/s: tale valore risulta essere pari a 3 volte la portata idrica in entrata (0,04
l/s), proveniente dal sistema di svuotamento della piscina. E’ possibile affermare, pertanto, che la
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trincea drenante in progetto sarà ampiamente dimensionata per accettare e smaltire correttamente
nel sottosuolo gli apporti idrici in esame.
La trincea drenante in oggetto, da collocarsi nel settore meridionale della proprietà, costituito
da un’area verde ove verranno eseguite delle coltivazioni, verrà realizzata effettuando uno scavo di
altezza pari a 2 m, largo 1 m circa e di lunghezza pari a 10 m.
Lo scavo verrà riempito per circa 1 m di ghiaione lavato: al di sopra di questo verrà posta la
tubazione drenante, di diametro minimo pari a 125 mm, la quale verrà poi ricoperta, per almeno 50
cm, sempre con ghiaione lavato. Il tutto, infine, verrà ritombato con terreno vegetale adeguatamente
costipato, fino a raggiungere la conformazione iniziale dei luoghi d’intervento
Al fine di evitare l’intasamento del materiale drenante nel tempo, si prescrive che l’intero
sistema di drenaggio (tubazione e ghiaione) venga rivestito con tessuto non tessuto drenante. La
tubazione non dovrà presentare una pendenza superiore al 5 %, onde consentire la corretta velocità
di deflusso delle acque nel sottosuolo. In corrispondenza delle due estremità, la condotta drenante
dovrà essere dotata di appositi pozzetti d’ispezione, al fine di consentire le verifiche di funzionalità
del sistema e l’esecuzione di eventuali interventi di manutenzione.
Si attesta pertanto la fattibilità geologico – tecnica ed idrogeologica dell’impianto di
scarico in oggetto.
Trattandosi della realizzazione di un impianto di modeste dimensioni si ritiene che altrettanto
contenuti saranno gli effetti indotti sull’ambiente circostante.
In sede esecutiva dovrà comunque essere attentamente verificata la persistenza, su tutto il
lotto, della situazione geologico - tecnica ed idrogeologica descritta nella presente relazione.
In fase esecutiva si dovrà scrupolosamente rispettare quanto segue:
-
-
-
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-
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Andrà prevista, quando necessario, la figura del Geologo, al fine di:
valutare eventuali problematiche di carattere geologico - tecnico ed idrogeologico emerse,
non previste in fase progettuale, fornendone le adeguate soluzioni tecniche;
supportare la D.L. circa possibili varianti resesi necessarie in corso d’opera;
valutare la corretta esecuzione di tutte le attività coinvolgenti la componente geologica l. s.;
effettuare un'attenta analisi visiva del terreno di fondazione per accertare la presenza di
eventuali disomogeneità dello stesso e, se rilevate, fornire adeguate soluzioni esecutive atte
a garantire il buon esito dell’intervento in oggetto.
Ogni fronte di scavo aperto dovrà essere adeguatamente contrastato e sostenuto dalle
necessarie opere controterra di tipo provvisionale, al fine di garantire la sicurezza in fase
esecutiva dell’area d’intervento e di un suo congruo intorno. Nel caso si verifichino situazioni
di disomogeneità, sarà necessario procedere a sistemazioni differenziate.
Andranno evitate lunghe esposizioni dei fronti aperti agli agenti atmosferici.
I riporti, temporanei e/o definitivi, dovranno essere stabilizzati, anche con gli opportuni
interventi, in considerazione dell’angolo di natural declivio delle terre, al fine di garantire la
sicurezza in fase esecutiva ed a lavori ultimati.
I riporti, temporanei e/o definitivi, andranno depositati in aree la cui stabilità, puntuale e del
loro intorno, sia stata oggetto di attenta verifica in fase esecutiva, al fine di garantire la
sicurezza dei luoghi nel tempo.
Dovranno essere realizzate tutte le opere di intercettazione, raccolta e smaltimento di tutti i
possibili apporti idrici nell’area di cantiere ed in quella di sua influenza, garantendone il
corretto recapito in idoneo ricettore, al fine di evitare ogni possibile problematica dissestiva.
Osservare attentamente, da parte dell’Impresa esecutrice, sotto il controllo del Responsabile
della sicurezza e della D.L., l’assoluto rispetto delle norme in materia di sicurezza nei cantieri.
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Andranno posti in essere tutti gli interventi, gli accorgimenti e le cautele atte a garantire la
sicurezza dei luoghi.
La presente relazione costituisce adempimento alle Norme Tecniche di cui al D.M.
14.01.2008.
La presente relazione geologico – tecnica è rilasciata da professionista abilitato con
assunzione diretta di responsabilità quanto ai suoi effetti e con completo sgravio di responsabilità
per il Comune (Art. 41 P.R.G.C.).
Sanremo, 13 Novembre 2012
Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI