Salto con l`asta, a Caravaggio Scarpellini Super: oltre 4 metri

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Salto con l`asta, a Caravaggio Scarpellini Super: oltre 4 metri
SPORT
L’ECO DI BERGAMO
LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2006
41
PALLAVOLO / SERIE A1 Le bergamasche si confermano in condizione nonostante le assenze. Mercoledì Coppa Italia
La romagnola vincente è della Foppa
A Forlì bel successo in quattro set. Ottima prova della Ortolani, ravennate rossoblù
TECNOMEC FORLÌ
FOPPAPEDRETTI
1
3
SERIE B2 MASCHILE
LAME PERREL KO AL 5°
PARZIALI: 19-25, 25-19, 22-25, 16-25.
TECNOMEC FORLÌ: Moreno 18, Poli 9, Caponi
7, Sangiuliano 3, Dumler 12, Vecchi (L), Rosso 7, Percan, Petrucci. N.e. Jerkov, Garzaro. All.
Marasciulo.
FOPPAPEDRETTI: Lo Bianco 6, Gruen 13, Lehtonen 5, Piccinini 17, Paggi 11, Poljak 10, Croce (L), Ortolani 10, Barazza. N.e. Gujska, Secolo. All. Fenoglio.
ARBITRI: Castagna (Bari) e Cipolla (Palermo).
NOTE: battute vincenti 2-2; sbagliate 8-8. Muri
7-14. Durata set: 22’, 22’, 23’, 19’, totale 86’.
La Foppa esce bene dal non facile campo di Forlì, cedendo un set a una Tecnomec in ripresa, che nelle ultime giornate aveva costretto al tie-break prima la
Despar Perugia e poi la BigMat Chieri.
Non si tratta di un risultato eccezionale
ma, comunque, di una vittoria che conferma il buon livello di condizione della
squadra campione d’Europa in un momento in cui il perdurare delle assenze di
Barazza (pochi secondi, per lei, ieri) e Secolo costringe Fenoglio a giocare con le
atlete contate.
Grandi protagoniste del pomeriggio forlivese sono la solita Lo Bianco - precisa e
ispirata nella costruzione, spettacolare in
difesa ed efficacissima anche a muro - e
un’ottima Ortolani, esclusa dalla formazione di partenza ma capace di conquistarsi il posto a suon di randellate. La giovane romagnola subentra come opposta
alla Gruen sull’8-12 del secondo set, dopodiché nel
terzo e nel
quarto viene
schierata
schiacciatrice di banda
al posto della Lehtonen,
con risultati più che
positivi. RoEleonora Lo Bianco
magna Mia
conferma
dunque che il leggero scadimento delle
ultime uscite era frutto di un momentaneo appannamento: contro la Tecnomec
la ragazza recupera la giovanile baldanza e firma alcuni punti con conclusioni di
straordinaria potenza e precisione. Ottima anche Francipicci, top scorer, continua in attacco e attentissima in difesa.
La partita vede la Foppa un po’ impacciata nelle fasi iniziali di ciascun set, in
difficoltà più sugli attacchi della piccolotta Dumler, che non su quelli della temuta colombiana Moreno, potente ma fallosa. Nel primo set, tuttavia, le rossoblù
vanno avanti sul 9-8 e concludono in progressione, firmando anche un paio di bellissimi primi tempi con le centrali.
Nel secondo, invece, la rimonta non riesce, il set va in fanteria e la resistenza della Tecnomec crea qualche fastidio anche
in avvio del terzo, quando finalmente entra in scena Serena Ortolani. Sul 16-14
del secondo timeout tecnico, Fenoglio ordina di passare dalle battute in salto alle
flottanti tattiche in posto due e quattro,
con risultati che si evidenziano al volo,
perché molte opzioni d’attacco delle forlivesi vengono di fatto disinnescate e la
Sangiuliano, costretta a rifugiarsi nelle
palle alte, getta in pasto le sue schiacciatrici ai muri ben organizzati dalle nostre.
Il finale è dunque un crescendo wagneriano della Foppa, che con una Ortolani
sempre più convincente vola alla conquista dei tre punti. E adesso, spazio alla
Coppa Italia: mercoledì il ritorno dei quarti di finale a Chieri (3-1 per le nostre l’andata) e, se tutto va come ci si augura, sabato e domenica final four a Perugia.
DIAVOLI ROSA BRUGHERIO
LAME PERREL
3
2
PARZIALI: 22-25, 25-18, 25-23, 26-28, 15-10.
BRUGHERIO: Ravasi; Quaglino; Arioli; Barsi; Romano; Pisciutta; Zucchetti; Passoni;
Tonarelli; Trione; Recalcati (libero). All. Durand.
LAME PERREL: Coloberti 3; Chizzoli 22; Sangalli 23; Mutti 4; Doneda 9; Valoti 11; Lasko
5; Magni; Zanini; Savoldi; Cataldo Villani
(libero). All. Gilera.
ARBITRI: Aiolfi e Cecchinelli di Parma.
DURATA SET: 24’, 20’, 27’, 27’, 15’.
Si ferma a sei la striscia di successi consecutivi della Lame Perrel Ponti sull’Isola, che dopo cinque set è costretta alla resa sul campo dei Diavoli Rosa. Rispetto alle ultime partite la squadra bergamasca non è stata molto brillante e non ha mostrato la dovuta efficacia. I Diavoli Rosa invece
hanno confermato quanto di buono avevano mostrato negli ultimi incontri soprattutto a livello
difensivo. I locali partono a razzo, 8-5, ma la Lame Perrel non demorde e dopo aver sorpassato,
16-15, allungava le mani sul set. La seconda frazione era tutta per la squadra milanese, con i bergamaschi mai pericolosi. Molto equilibrato il terzo parziale con i Diavoli Rosa che vengono recuperati dai bergamaschi, capaci di portarsi sul 2018. Ma nel finale punto a punto sono ancora i padroni di casa ad avere la meglio. Il quarto set sembra nelle mani dei bergamaschi, che arrivano sul
19-12, ma i Diavoli Rosa riaprono i giochi, 23-23,
prima che la Lame Perrel chiuda. Il tie break, però,
vede i Diavoli Rosa in vantaggio fin dall’inizio (64 e 11-7).
Paolo Crotti
B2 FEMMINILE: LOSA
LA FRITTATA È FATTA
LOSA LEGNAMI AMBIVERE
CEREA
1
3
PARZIALI: 16-25, 25-16, 12-25, 15-25.
LOSA LEGNAMI AMBIVERE: Rota 1; Gervasoni 12; Pedretti 10; Facheris 5; Cisana
12; Volpi 6; Manenti 1; Maino; Mazzoleni; Rigamonti; Carminati (libero). All.
Manenti.
CEREA: Grieco; Checchinato; Montressor;
Zago; Pavanello; Bellini; Bonaldo; Medea;
Farronato; Lugoboni; Massari; Bottaro
(libero). All. Pezzetti.
ARBITRI: Battaglia e Calvenzani di Pavia.
DURATA SET: 20’, 21’, 20’, 20’.
Quella contro il Cerea era per il Losa Legnami una partita che poteva significare rilancio verso la zona salvezza ed invece è stato l’incontro su cui, a meno di grossi ribaltamenti, si
sono infrante le ultime speranza per la salvezza della squadra bergamasca. Infatti, se oltre
alla sconfitta aggiungiamo il fatto che tutte le
formazioni impegnate nella lotta per la salvezza hanno conquistato degli insperati punti contro squadre di alta classifica, possiamo avere un quadro più chiaro della situazione. Con
i successi del Nonantola sul Giovolley, del Vignola a Bagnolo, del Solarolo Rainero a Palazzolo e del punto strappato dal Montale al Fabbrico la quota salvezza si è alzata e ora il quintultimo posto dista ben undici, margine molto
difficile da coprire. Inoltre la prova espressa
contro il Cerea non è stata all’altezza in un match dove le veronesi hanno sempre controllato il Losa Legnami tranne che durante un passaggio a vuoto avuto nella seconda frazione.
P. C.
Serena Ortolani, 19 anni di Ravenna, ieri a Forlì protagonista entrando a gara in corso prima come opposta, poi come schiacciatrice
Bettinelli e Lamera fanno salti di gioia in Francia
Atletica: superando i 2,28 Andrea vince il meeting di Maromme, Raffaella conquista un buon terzo posto con 1,83
SALTO CON L’ASTA, A CARAVAGGIO
SCARPELLINI SUPER: OLTRE I 4 METRI
La mini-riunione organizzata dalla Libertas Caravaggio nel locale palasport ha regalato tre successi di atleti dell’Atletica Bergamo 59. Risultati di grande valenza
soprattutto in prospettiva.
Due sole specialità erano in programma, dato che oltre alla pedana dei salti in estensione non si può andare, ma la possibilità per i saltatori era ugualmente preziosa, ma
unica purtroppo nella Bergamasca, sebbene da anni Acerbis sia pronto a realizzare
un tunnel indoor appena Provincia o Comune di Bergamo gli metteranno a disposizione un semplice prato.
Alla vigilia la gara di salto con l’asta femminile destava molta attesa: in pedana niente meno che la campionessa italiana Bruzzese e la grande speranza azzurra Elena
Scarpellini. Le due dovrebbero disputarsi la leadership italiana del 2006, per cui
era oltre modo stuzzicante vedere a chi sarebbe andato il primo round, anche perché entrambe sono giovani e in possesso di una carica agonistica non comune.
Ebbene il successo è andato a Elena Scarpellini che sulla pedana dove si allena giornalmente è andata addirittura al di là di quanto si sperava. Con una progressione esaltante arrivava fino a 4 metri, personale al coperto, misura superata in modo imperiale, il che lascia sperare in ulteriori progressi anche a breve.
La campionessa italiana si fermava a 3,90 e così doveva accontentarsi della seconda piazza, sebbene stia già meditando la rivincita; una rivalità che senza dubbio stimolerà entrambe a lavorare sempre di più. Sta di fatto comunque che Elena al momento è la miglior astista italiana in assoluto, ed è ancora junior. Trionfo anche tra
le allieve dove era in palio il titolo regionale. Tatiane Carne confermava i pronostici
della vigilia che la davano favorita superando i 3,50, personale, mentre Deborah Colpani era seconda con 3,20: la scuola di Motta e Maroni ha già pronte nuove protagoniste, aggiungendo l’infortunata Martiradonna. In campo maschile, assente Scotti,
bel secondo posto di Sacha Aurelio (4,40) seguito da Perico, mentre tra gli allievi ottimo argento di Leonardo Acerbis (3,60). Sulla pedana dell’alto stupendo rientro di
Davide Marcandelli, dopo il grave infortunio del 2005: non solo vinceva, ma saltava
2,07 alla prima gara, miglior misura italiana a livello junior al momento. Se pensiamo che alla sua età Bettinelli era salito a 2,10 possiamo subito intuire che talento
abbiamo recuperato.
G. C. G.
Ildo Serantoni
Eccellente prova di Andrea Bettinelli e Raffaella
Lamera al meeting internazionale indoor di Maromme, a nord di Parigi, a
conferma della bravura dei
nostri due saltatori in alto
e della volontà di confezionare una stagione invernale di primissima qualità.
L’azzurro allenato da Motta e Maroni, del resto, un
mese fa lo aveva detto chiaro e tondo: «Voglio migliorare l’inverno passato che
già mi aveva regalato risultati di grosso spessore».
Così è sceso in pedana
in Francia convinto di porre il primo tassello importante del suo nuovo progetto e alla fine ha fatto
centro andando forse più
in là di quanto sperasse in
questo momento: infatti ha
vinto la gara mettendo alle spalle atleti del calibro
del russo Terenshin che ha
un personale di 2,34. Bettinelli ha saltato con estrema disinvoltura al primo
tentativo 2,28, ha sfiorato di un niente i 2,31, ha
superato il limite per partecipare ai mondiali al coperto di Mosca del 10-11
marzo. In altre parole ha
costruito un «garone», co-
Andrea Bettinelli, 27 anni
me si dice in gergo, e s’è soprattutto riproposto con
carte convincenti nei quartieri alti continentali. Tutto ciò considerando che il
nostro campione è solo all’inizio della stagione e di
conseguenza possiede
margini di miglioramento
non sottovalutabili.
Raffaella Lamera era alla seconda uscita invernale e al suo esordio aveva
saltato 1,80; si è ulterior-
Raffaella Lamera, 22 anni
mente migliorata superando l’asticella a 1,83 e soprattutto salendo il terzo
gradino del podio, piazzamento da incorniciare in
quanto si saltava in una
gara internazionale, all’estero e contro avversarie di
primo piano. Raffa quindi
ha pure lei dimostrato con
i fatti di essere sulla strada giusta verso l’ormai atteso ultimo salto di qualità
(il superamento entro l’an-
no dell’1,90), dato che è
ancora lontana dal top della condizione fisica e mentale.
Ieri l’allenatore Orlando
Motta, che segue giorno
dopo giorno il lavoro dei
due nostri campioni, così
commentava l’exploit dei
suoi allievi: «Siamo tutti veramente soddisfatti perché
miglior inizio non potevamo concepire. Andrea è
stato semplicemente per-
fetto, dimostrando in pedana una maturità e una
sicurezza eccellenti. Sta lavorando infatti assai bene
e ha in testa traguardi importanti. Vincendo con
quella misura di fronte ad
avversari sulla carta superiori ha detto chiaramente
di non temere nessuno.
Ora ha davanti appuntamenti di grossa valenza
con la consapevolezza di
poterli affrontare a testa alta».
Motta passa poi all’analisi della gara di Lamera:
«Raffaella è ancora lontana da una condizione ottimale, il che mi fa apprezzare ancor più il terzo posto e l’incremento stagionale nella misura: ai prossimi italiani punta di nuovo al podio. Tutto questo
però mi riempie anche di
rabbia. Se avessimo il famoso tunnel indoor entrambi salterebbero di più;
per fare certi lavori dobbiamo sobbarcarci lunghi
spostamenti per raggiungere palasport idonei al lavoro invernale e lo possiamo fare poche volte. Ma chi
ci ascolta e ci aiuta?». Fino
ad oggi solo promesse.
Giancarlo Gnecchi
ENDURO All’internazionale indoor di Genova il bergamasco è terzo, miglior azzurro. Successo di Knight
.SECONDA CATEGORIA GIRONE C.
Albergoni, rimonta da podio dopo una caduta
Il Telgate cade, colpito da un rigore
GINNASTICA: ARGENTO
FIRMATO BERGAMELLI
La prima prova di serie A1 di ginnastica artistica femminile, svoltasi a Mortara, è andata a buon fine per la Brixia di Brescia grazie all’olimpionica Monica Bergamelli. Il club bresciano si è piazzato al secondo posto, posizione anomala per la Brixia dato che il team
è abbonato alla prima posizione. La ginnasta di Alzano Lombardo
si è espressa con una superiorità assoluta su tutte le atlete in campo ed è salita in pedana in tutti e quattro gli attrezzi. L’atleta ha presentato i nuovi esercizi in funzione del nuovo codice dei punteggi
internazionale esordito proprio in questo primo appuntamento.
La bergamasca pluriolimpionica di Sydney nel 2000 e Atene nel
2004, ancora una volta ha supportato la squadra in modo notevole; solo un errore alla trave che le è valso una detrazione dal punteggio finale di 1,8 punti, ha procurato alla squadra il secondo piazzamento. L’allenatore Enrico Casella è comunque ottimista e ha applaudito l’atleta bergamasca: «Se non ci fosse stato il supporto
di Monica la squadra non sarebbe riuscita a salire sul podio. Prima
della gara la situazione non era alle stelle, poi mano a mano le ginnaste salivano sugli attrezzi, ho incominciato a respirare un’atmosfera più ottimista e a capire che un buon piazzamento era possibile».
Irene Castelli
Pronostico pienamente rispettato, col saputo recuperare posizioni su posiziofavorito David Knight che ha ripetuto il ni fino a portarsi alle spalle del secondo,
successo dell’anno passato, nella secon- il francese Jonny Aubert (Ufo Yamaha).
da edizione dell’Enduro indoor interna- Per quanto fatto vedere in semifinale, che
zionale ospitato al Palasport di Genova ha vinto, e per aver fatto registrare la segremito da circa novemila appassiona- conda miglior prestazione cronometrica
ti. L’asso britannico del
sul giro, lo spiranese
Team Ktm Farioli, campioavrebbe probabilmente
ne mondiale 2005 nella
meritato la piazza d’onore.
Alla prima curva
classe E3 nonché mattaAppena giù dal podio,
il
pilota
di
Spirano
tore dell’ultima Valli Berbrillante quarto, un altro
è finito a terra con
gamasche di Schilpario,
giovane bergamasco, Annon ha concesso nulla ai
drea Belotti, di Gandosso,
l’altro bergamasco
pur quotati avversari ed
l’inverno approBelometti (poi sesto) durante
ha vinto tutte le gare cui
dato al team Ktm Farioli.
e Mancinelli. Quarto Sesto, davanti a Mancinelha preso parte, compresa la finalissima. Il miglioli, Belometti; sfortunato il
posto per Belotti
re degli azzurri è risultato
bresciano Botturi, all’esoril bergamasco Simone Aldio sulla Aprilia, che non
bergoni (Honda Hm Zanardo), terzo as- è riuscito ad approdare alla finale.
soluto e autore di una strepitosa rimonNelle gare minori ottime perforance
ta dopo un inizio sfortunato, che lo ha degli orobici: Carlo Calenti ha vinto nelvisto protagonista di una caduta nella la Ktm over 40 su Parosi e Zanetti menprima curva insieme all’altro condut- tre Gianluca Amighetti è prevalso nella
tore orobico Alex Belometti (Ktm Fario- Ktm over 16 su Petruzzi e Pasquali.
li) ed al perugino Mancinelli (Suzuki). Ha
D. S.
CIVIDINO, QUARTO KO
ORA È ZONA RETROCESSIONE
CIVIDINO
SAIANO
1
2
RETI: 30’ pt Ravelli, 26’ st Pedretti, 42’ st Marchina su rigore.
CIVIDINO: Manenti, Campa, Cottini, M. Chiari, Brevi (1’
st S. Plebani), Capitanio (34’ st Mai), Chinelli, Bonomelli, S.
Chiari, Ravelli, M. Plebani (11’ st Trufolo). All. Bianchi.
SAIANO: Spini, Fontana, Luzzardi, Festa, Mazzoldi, Benedini (16’ st Susca), Bettoni (1’ st Raffelli), Giugni (42’ st Martinelli), Pedretti, Inganni, Marchina. All. Pedersoli.
ARBITRO: Vetro di Lovere.
Quarto ko consecutivo per il Cividino che sprofonda in zona retrocessione. Qualche segnale positivo è arrivato, ma restano i troppi
errori. Bianchi propone un inedito 5-3-2 di copertura. Nel primo tempo l’indemoniato Ravelli cerca il gol in ogni modo e, dopo un palo,
sblocca al 30’. Nella ripresa, l’attaccante e Cottini potrebbero raddoppiare, ma l’ottimo Spini nega loro il gol e il Saiano si rialza, colpendo in contropiede. Al 26’, Pedretti tutto solo batte Manenti, mentre, al 42’, Marchina completa il sorpasso, trasformando dal dischetto.
TELGATE
CAZZAGHESE
1
2
RETI: 20’ pt Gazzoli, 24’ st Paderni, 41’ st Bosisio su rigore.
TELGATE: Alari, Simoni (20’ st
L. Cocco), Modina, Sassi, Micheletti, Maffi, Zambelli, Bussi, Canevari, Rossi (5’ st Filisetti), Paderni. All. Rossi.
CAZZAGHESE: M. Bellini, F.
Bellini, Carminati, Rocchetti,
Pezzotti, Goffi, Bosio (26’ st
Cristini), Bono, Recenti (34’ st
Bracchi), Bosisio, Gazzoli. All.
Massolini.
ARBITRO: Fassi di Brescia.
TELGATE Il Telgate aggiunge un’altra ulteriore
sconfitta alla sua travagliata stagione. Eppure contro
la Cazzaghese l’undici guidato da mister Rossi non
ha sfigurato, anzi avrebbe
meritato un pareggio in
virtù del gioco sviluppato
nella ripresa: un penalty
nel finale ha però condannato Bussi e compagni al
ko.
Nel primo tempo è la formazione bresciana a comandare le operazioni e a
segnare per prima: è il 20’
quando Gazzoli conclude
in maniera vincente una
triangolazione con Bosisio.
Nella ripresa il Telgate si
fa più intraprendente e al
24’ perviene al meritato pareggio con un colpo di testa di Maffi che sfrutta un
cross da calcio piazzato di
Paderni. La formazione
bergamasca gioca bene e
crede nel colpaccio, ma al
41’ arriva la beffa: capitan
Zambelli commette fallo in
area su Bosisio, che trasforma il penalty conseguente.