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(lO Tt ASCOLTO!>> . )-,).-|\ ( lo TI ASCOLTO!>> I.M.S. "Regina Margherita" classe 2ES Anno 2011 . 1 5 O ANNI DALL' UNITA' D' ITALIA' Oggi si fèsteggiano i 1 50 anni dall' unità di ltalia. Ma da dove dobbìamo partire per poter veramente parlare dì questa Nazione unita? Ovvìamentc dalla sua storia, dai suoi cambiamenti nel corso del tempo. Potrerruno cominciare dagli inizi preistorici: il popolamento del teffitorio italiano risale infatti alla preistoria. come testirnoniano i ritlovamcnti archeologici. L'Italia è stata abitata a pattire dal paleolitico, i siti arol.reologici dei Balzi Rossi o di Gravina in Puglia in quella posizìone, fondamentale per la via dr comrnercio del sale. ma solo alla metà dell'VIII secolo a.C. questi si unirono in un solo agglomerato. La zona era dotata, inoltre, di un buon potenziale agricolo e la presenza dell'isola Tiberina rcndeva facile 1'attraversarnento del vicino fiume Tcvcrc. Dopo centinaia di annì vi è la caduta dell'impero romano nel 476 d.C. oon 1'ultimo imperatore romano di nomc Romolo Augusto. Il Medioevo è I' età ne sono una storica che va dal 476 d. C. quando con le invasioní dei barbari úamonta I' lmpcro Romano d' occìdente, al testimonianza. invece, dagli ominidi alle Passiarro, prime popolazioni in età preromana: trovrJmù alcune popolazion i indoeuropee tmsferitesi dal1' Europa 1492 con la scopetta dell'Amcrica da pafe di Cristoforo Colombo. Il 1494 segna la flne della politica Otientale all'Italia in varie ondate dell'equilìbrìo e I'inizio di queì lungo migratorie (Veneti, Umbrosabelli,Latim ecc-). In Italia troviarno. poi. i Celti. i Liguri e periodo di conflìtti che va sotto jl nome di guerre d'Italia. Secondo una ì Veneti. Successivamente vi è stata 1' esprnsione degli ttnrschi accantu ri quali si al'liencarono glì Umbri. ì Latìni. i Sabini. iVolsci, i Lucani e i Siculi- I prìmi a colonizzare I'Italia, fondandovi vari insedian.renti a fini commerciali sulle coste dsll2 Sicilia e della Szrdegna, sono i Fenici. Secondo la trad.izione, la città di Roma è stata fondata il 2l aprile dcl 753 a.C. da Romolo sul colle palatino. In realtà, esistevano già alcuni villaggi foftunata formula storiografica, questa data coincide con la fine della libertà italiana: la Penisola cade sotto I'egemonia delle potenze straniere: una soggezione dalla quale si libereràL solo nel 1866 con gìi esiti vittoriosi della terza guerra di indipendenza. Tra il 1796eil 1860 in Italiavi sono molti cambiamenti provocati dall'ltaha sotto il dominio napoleonico, la Restaurazione. il tegno dei Savoia e il Risorgìmento. Dopo altre vicissitudini arn'viamo. dunouc. all' unità di ltalia. Miriam D'Ambrosio Italia << crAo>> ,,Ciaol', rJn saluto amichevole 150 anni Grande Italia informal tutto italiano. La parola si è diffusa nel mondo" a seguito delle migrazioni degli italiani ed è entrata come saluto informale anche nel lessico pagioa 6 GIOCO pasina 2 FUMETTO di numerose altre Ìingue. "Io ti vedo" Un saluto che implica un legame di amicizia, saluto ripetuto più volte dai SPEDIZIONE DEI MILLE" peîsonaggi principalí del colossal 6'urr1or" PERSONE IMPORTANTI p.gina 8 "A\ atar". "Io ti ascolto" Perché non salutarci così? rNTERvrsrA MpossIBILE 11 titolo di questa piscola pubblicazione vuole 1g5199916191 oaeina e pagina 4 essere un saluto amichevolmente affettuoso rrvolto a tutti. (IO TI ASCOLTO!>) 150 unni Grande e Gianna SIMBOLI pagim 5 tr-&rry' .8& La mascotle di ltalia 90, Ciao . ligiano IMMAGINI pasina lZ (IO TI I.: : ASCOLTO!D . , N.t tg:O - 1831 in alcuni Stati italiani si verificarono dei moti rivoluzionari : con lo scopo di ottenere la Costituzione da parte dei sovrani. I : fì fEtmhe difisero rcl è ur karesco 150 annì Grande q-Est dntr tl nrli ltódsa, si rm so,trtrD úúrirnir rel drm dí Fmm i[ e Piaqn e relkr fu Ffftb ( Rlogr4 Romgrn, l!{dÈ) Inlía La Giovine Italia (o Giovane Italia) fu un'associazione. lpolitica insunezionale fondata a Marsiglia nel luglio 1831 lda Giuseooe Mazzini. L'obiettivo di cuesta orsanizzaz.ione. rrj E ììq ,l| 71rraiÌa\ì'\ F q-liv&gr- l ! (,F fi"r*ronourJ ocRAzt^ dlt Federica Succi Caterina Nicotra Teresa Biondo (IO anno 201 l TI ASCOLTO!)) uni Gmnde ltulit 150 IM S. "Regìna Mar5herita" kIO TI ASCOLTOI), "RE \TTTORIO EMANUELE .',.' II' E' più di mezz'ota che siamo in attesa di essere riceurte dal re d'Italia vittorio Emanuele IL Dopo poco tempo veniamo portate al cospetto del Re. Salutiamo con un inchino e ci accomodiamo su una poìtrona ad una distanza di circa due metri da Lui. 150 anni Grande ltalia gt{r-Et{vÍs'Í A i Ì1t P{}ssg ffi[ !,t; Dopo che i rapporti di amicizia tra il governo piemontese e limperatore dei francesi si fecero più stretti, in seguito a lunghe trattative, un accordo segreto fu firmato a Plombières nel 1858; Cosa stabiliva questo patto? ll re si passa una mano sulla barba; poi si alza. < Cavour, un capo di govemo di grandi capacità, ottenne I'impegno di un intervento milìtare francese in caso di aggressione austriaca al piemonte; Napoleone III cbbe la promcssa della cessione di Nizza e la savoia alla Francia. Questo patto di alleanza ipotizzava la divisione della penisola italiana in he stati: un regno dell'alta Italia comprendente il picmonte, il Lorrbardo-veneto e I'Emilia-Romagna, sotto la casa sabauda; un regno dell'Itaria centrale formato dalla Toscana e dalle province pontificie, sotto Napoleone III; un regno meridionale, sempre sotto il potere francese. Il trattato, inoltre, stabiliva ché la Francia sarebbe inter,/enuta per difendere il picmonte da un attacco dell' Austria. Occorreva quindi provocare la guerra, ma non iniziarla> Gli scopi previsti da questo patto in quale modo vennero raggiunti? < Beh, dopo una serie di provocazioni messe in atto dal Regno di Sardegna, in il govemo ausrriaco ci inviò un ultimatum ne1 quale richicdeva I'intemrzione dei preparativi militari. Il govemo cavour respinse I'ultimatum e i soldati austriaci passarono il Ticino, dando inizio alla Seconda gueffa d'indipendenza. Sccondo il trattato di plombiéres I'armata francese sclse in Italia, riunendosi con le nostre truppe. Le guene che seguirono furono terribili.> Aprile, verso luglio-agosto del 1859 Napoleone III e Francesco Giuseppe d'Austria si incontrarono a villafranca per porre termine a a guerra, provocando re dimissioni di Cavour, Cosa succedette successivamenie? < In scguito ad una crisi di govcrno, fui costretto a richiamare Cavour, che riprese a trattare con Napoleone III. cavour offrì nuovamente Nizza e la Savoia in cambìo del riconoscimento delle annessioni dclra Toscana, dell, EmiliaRomagna, di Parma e Modena. La scerta fu affidata alla libera volontà del popolo. Il 12 marzo 1860 l'Italia cenrrare approvò a stragrande maggioranza dci votanti (97oA di sì) l'annessione ar regno di Sardegna. vero i-nore venne commeso da Francesco II, re del rcgno di Napoli e delle Due sicilie. che non si alleò con il Piemonte, provocando alcune insurrezioni e I' arrivo dei Garibaldini.> Con la Spedizione dei Mille ci arryiciniamo sempre di più all' Unità di Italia, cosa ne pensa? Vittorio Emanuele sorridc. ( Esatto. Mentre una serie di plebisciti ufficializzavano l'unione delle reeioui dell'Italia centrale(tranne il Lazio) e meridionalc al Regno di sardegnal rni incontrai a Teano con Galibaldi. Il l7 marzo 1 861 il Senato e la Camera approvarono una legge che mi attribuiva il titolo di re d'Italia. pensai che l, Italia unificata, cioè un regno di oltrc 22 milioni di abitanti. avrebbe ootuto rappresentarc un etîcace ostacolo alle tendenze espansionistiche dclla Francia da un lato e dell' impero asburgico dall' altro e, grazic alla sua posizione geografica, inserirsi nel contrasto tra Francia e Gran Bretagna per Meditemaneo.> il dominio del yirginia Nunnari Emilv Catania 'klO . 'l'.,,.: ., ....- , ' - TL{5'CALT0!v Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Rcggio Emilia il 7 INNO Frute gcnnaio I7q7. lttlandQ i[ Parlartento della iepLrbbli.a Ci"parJana. su prùposta dcl dep'rn'o lìilseppc ( 11'p:1grr'.ni. t..L.L1 "eh. si rcrda trnrrr:r.alc lo Stcndarllù ù Ban,licra Cispadlna rli Trc Col,-'rr Vcr.lc, r lii d'ttalia L'ltalia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è ointa la testa. Dov'ò la Vittoria? Le porga la chion.ra, Bianco, e RQsso". Ché sohiava di Ron.ra Iddio la creò. ll Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte 5 maggio 1948 l'Italia repubblicana ha il suo emblema, al tcnninc dì un percorso creatÌvo dùrato vcntiquattro mesì, due pubblici concorsi c un totale di 800 bozzcîti, preseltati da circa 500 cittadini, Aa artisti e dilettanti. L'ltalia chìan.rò. 150 anni Grunde Iulia Noi siumo da secoli Calpcsti, derisi, Pcrche non siam popolo, Perché sian divìsì. Raccolgaci un'unica Lo stcndardo prcsidcnziale costituiscc, ncl nostro ordinaÌrento militarc c ccrinroniale, il scgno distìntivo dclla presenza del Capo dcllo Sîato c scguc p.rriò il Presrdentc Jclla Rcpubblica in tuttì ì suoi spostarncnti. llandiera, una spemc: Di fondcrci insiemc Già l'ora suonò. Stringiarnci a coorte Siam pronti alla morte L'ltalia chiamò. Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e I'amorc Rivelano ai Popoli Nel 1870-1871 Roma diventa capitale. \cl 18r8, alla rnorre di Vitrorio Emanuelc Il, prirno re d'Italia, fu innalzato Ltn monurtento che celebrassc il Padrc dclla Patria e con lui I'intera stagione nsorgimcntale. Il Vittoriano doveva essere Unù spa,/tù aperto ai eittadini. ll Lc vie del Signore; Giuriamo far lìbero ll suolo natìo: Urìiti per Dio Chi vinccr ci pr.rò? Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'ltalia chìamò. complcs-so monrùncntalc verne inaugu.ato da Vittorio Emanucle III il 4 giugno l9l i. Fu il momcnto rulminantÈ dcll'Esposizione Dovunque è Legnalo, Intemazionale Ha chc cclcbrava i Dall'Alpi a Sicilia Ogn'uon di Fcrmccio cinqùairta ani'ìi dcll'ltalia ÌÌnjta. il core, ha la rnano, I bimbi d'ltalia Si chiaman Balilla, suon d'ogni squiila I Vespri suonò. Stingiamci a aoorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. li Nel 1865 Firerizc divcrtc capitaÌe d'Italia; su dìscgno dell'architetto Giuseppe Poggi vicnc realizzato pí^zz le Michelalgclo, sopra nna collina appena a sud del centlo storico, a compÌetamento dei layorj di riqualificazione della riva sinistra dcll'Arno. Al centro del piazzale è posta nna copia del Ddvid di Mìchcìangelo. Son giunchi che piegano Le spade ventlutc: Già I'Aquila d'Ar,rstria Le penne ha pcrdute. Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco, Ber'é, col cosacco, Ma il cor le bmciò. Stringìanlci a coorte 1861. Torìno è stata la prina capitale d'Italia Palazzo Madama ospitava l'aula del Senato. Palazzo Carignano ospitava jl Parlamcnto. Siam pronti alla mortc L'ltalia chiamò, Golfrcdo Maneli Michelc l{ovaro ,! f,ft,ir"$:$.1i1;i IL GIRO DELLA GRANDE ITALIA l.M.S. li) aLìrro I i classe 2ES 150 "Regira Margherita" aue dadi IL GIRO DELLA GRANDE ITALIA annr! l0Ì l classe 2ES REGOLE: siovane- inizia il sioco il Diù nell'iotefuallo t86l-'f9t I si Areno he OCCORRENTE: úeu'ifirrvallo 1912-1961 si tirano 3 dadi tanti segoagosúo qua.ti soúo i giocatoÌi ,A 150 i.M.S. "Regina Margherita" /)^ 'lg-. "'e- dadl due dadi, ne['htervallo 1962-201I si tira uo dado. vinc€ chi aEiva al 201I con uo laocio eiatk , altrimeoti si dev€ TTFNTTrlNFI tomare indietro di taote caselle quanti soao i punti in eccedeqza. 1E62: r.ri."ai,"*r,--eÈ@i@'ra val av&trti di due caselle; 1883: *qr*Ài".'Jr,* dtuttottha" èirrfJtJJ,@ fermali ùn giro peî leggere il libro; Mtodr (:úb couodi úeddiEo dì csro !@bt, 1889: p- -"* t.g'"" atuli& rrashúil! di s!voi., b clr@ E or.r,!o MÌa Ìapia À,fÀgoib i di i.sFdi@ù, pmod@ ú(reUr e bsùao, dlprq.@o i @tof, d€rL brldid jiate offri la pizza al giocrtoÌe che è i|r t€saa e sc&mbiatevi it postol 1898: * 190ó: o"*ao'a,*r"r-"rÈdioNob.rrdrar.na!ù8, yai àvantl di chque caselle; 1909: o'glrl'" 1915: n c\rti\rro,tu ",.r"p.u,r.'d. n,"ri" I'n ** -"r ',,F *t p,:-" it pMioNoùél @@w di vri avstrtl di cinq[e crrclle; h tuic., !q iè úri drúìti@.. c!ru,f, vai rvanfl dl tre caselle: nú4o... h.tdiò vai al2010; ""anno.o,ara", 1923: d "*aa*, p-"dlorn,*hiod.r'Fo-i, yai al 1975; 1926: l93l: ".i" * o,u" o.raa. vim ir prúio va.r,:r" hii di@n6to c*vel, Nóùel FL l€n@r!ú,vai srilt'E iisli@, úèd@ det e&cùio n PrmioNob.t pq 1936: a qút1b pdti pódotra dlllr FIAT @\rtilni.ir è v.larllo t 1937:. rs Ieiúo P.mri, ... Arl'alh6vir6òr..." 1938: Eúio r@i vile 1940: lltdi! dÈ! ù .disL ùlF.zto 1946| h !úi&i tr$i@ @ p'úio Nob.l!6hf!ic,, di roîo alionobirifict toriN, úùdo pa L @ qúalid vs6ij. Dillse in rulto il vat al 194E: lel s6ord. cdroino -""did"; vsi avetrti rli clnque caSelle; l€d@rú'a, yai avrnti di quattro caselle; ó úotr.!.,. îl"lMtlrc)slllL, ... vti &vanti di clnque caselle; torm tl 1862t ps È d.@. i! IhliÀ. Se sei utr mr|chio, saal fermo oo giro. Se sei uDa femmitra. latrcir uo'altÈr volts 1948: ah c@úiuro in t|ío il o@d.. ù !.,sÚiq torna indietlo di utra crsella; 1934t Llisi limdelo viM Ir rvanti di cinque caselle; in qloÉ la,Cofliùuior ddk R.ró6tro :? cry :iollm1lsrú lhlira l4sc i drdi: fmdmùd. . foùlhriw {kuo Sl!b. pri,.r$ Kceúx@. dspdiiiolj t'erbd.. úmti<@ t. Fdi cù.kco@dsmo. b coslfui@c fof,dodti Dnù . Doqi lufl Iermo utr E fo p< Lssa 1958: 'YoLte!.-'è i\ ritooÈljo d. rNA btu dtpt"b llt btur, Val avùrti dl due c{selle: w 1959: sól6ioÉ QEieDdo vim it ?lÚìo Noù.t pd I' r.i 1963: ciúioN'ù! vi@! r p@io Noò.Ip.rta clibi.é, enr6 e idtàrrd.ta d. Do@jco Mo{tusm. .r.ù!: Vai wrntl di Chque Clselle; val evand dl cinque calellel 1975t Eùgenio Monale vi@ iI PD6io Nob€r !d b l€tr.Erùè rÀ 1984 dssroÉ : coto *un 1986: *;" t"" ed si úquiiÈ ' """ r l B @i rd Fe€d@! o p@io Nob.t Fr ra rsi.rj '.r-orar 1997: oa r.'r'- vi@ it Ft6io Noù.tpa I p"-ro Nob.lld 2002: r"r*r*i"le.* "l'[email protected] L ra $eu! @ ! 2t @ii vai tyrntl la l,rdútúj re362?-m D.di.ioa d.i tornA indietro di tle caselle; cinque c&sellei vai avanti di cinque casellel vti avanti di chque crselle; 1,00. Totna sl 1862. uON ct)lrdPf,trAÌ{No, ITAI,rAt 1 I (IO 150 anni Grande ltaliu TI ASCOLTO!,) Presidente ncl l948 Presidente dat 1948 al 1955 Enrico De Nicola Luigi Einaudi Presidente dal 1955 al 1962 Presidente dal 1962 al 1964 Giovanni Gronchi Antonìo Segni Presidente dal 1964 al 19'71 t, Giuseppe Saragat &: F}Elg*"eì#rufl gi\'3fÌ{f,ge"g"AN'il'É fÈi {,!8|:. 4n Prcsidente dal 1978 al 1985 Sandro Giovanni Leone Presidente dal 1985 al 1992 Francesco Cossiga Petini Presidente dal 1992 al 1999 Oscar Presidente dal 1971al 1978 Luigi Scalfaro Presidente dal 1999 a12006 Carlo Azeglio Ciampi Presidente dal 2006 Giorgio Napolitano Pellizza da Volpedo, "Il quarto Stato", 1 898- 1901, Museo del Novecento, Milano Della sua opera scrive lo stesso Pellizza " ... L'avanzarsí animoto di tn gnppo di laroratori verso la sorgente luminosa simboleggiante ella mia mente tutta Ia grande famiglia dei ftgli del lavoro ..." (IO TI "BTIONGIORNO. ASC0[,7r]!t ITALIA' "Buongionrc ltalia ... buongionto Maria ... con gli occhi pieni di malinconia ... buongiorno Dio ... lo sai che ci sorto anch'io" ffi A Roma. in attesa della noue tricolore, le celebrazioni illjiT"tiiiir hanno preso il via il 16 marzo. Il giomo dopo i festeggìamenti hanno trovato il loro momento più significativo: un alone tricolore awolge il Vitloriano e I'Altare della Patria. L'attesa per le celebrazioni era tutta per questa llotte quando, in lalgo Romolo e Remo, Aida, Radames e Amnerís, hanÍìo salutato I'anivo del 17 marzo, mentre al Tempio di Adriano ragaz.zi e ragazze hanno raccontato I'Italia, in una no-stop di tre ore. Piazza della Repubblica e piazza San Silvestro sono alcune delle tappe previste dal giro in un bus, con dj a bordo e proiezioni e illuminazioni scenografiche, che ha interessato i Mercati di Traiano. Mentre, al centro del piazzale dei Cinquecento ela issata la bandiera monumentale, poco più in 1à uno spettacolo ha proposto i canti popolari risorgimentali italiani. Ancola un tour tlicolore a bordo di mezzi pubblici storici, come i1 tram n. 907. Il valzer del Gattopardo è andato in scena all'Ara Pacis mentre al museo dí Scultura Antica si è svolta un'intewista impossibile ai dre 'crirninali' che volevano tàre l'ltalia: Carlo Pisaqane e Giuseppe Mazz.ini. Al teatro delle Stanze Segrete è stato evocata la storia dell'amore infelice di Cavour per Virginia Oldoini, contessa di Castiglione. A Torino: apeítura skaordinaria di Palazzo Lascaris, mostre, musica e spettacoli fino a sera inoltrata. Anche il Consiglio Regìonale parlecipa ai festeggiarnenti per I'Unità d'ltalia affiancando alla Notte îicolore, che avrà il fulcro in Piazza Vittorìo e nelle vie del cenù-o città, la rassegna <Cantiamo l'Italja>, una selie di eventi che non dulerà soltanto lo spazio di una sera, ma che, da qui all'estate. coinvolgerà altre cirtà piernonresi. La musica delle bande, i canti piemontesi degli alpini e del1e mondine, i divertenti pettegolezzi di un gruppo di nobildonne della corte del primo re d'Italia, le note del flauto e della fisarmonica, performance artistìche sui trampolì hanno allietato le serate dei torinesi. Bambini, ragazzi, famiglie, giovani e adulti sono stati coinvolti nella realizzazione di una installazione a folma di stivale, denominata <ItaLae>. A Firenze centro storico in vel'sione tricolore, grazie alle bandiere e ai giochi di luce, musei apefti, spettacoli in strada e a teatro, per concludere con i fuochi d'artificio. Firenze, ex capitale d'Italia. ha festeggiato così la sua Notte Tricolore. La bandiera italiana, in versione maxi, ha sventolato sia daglì 82 metri del Campanile di Giotto , sia dal balcone di Palazzo Vecchio. Un fascio di luce tlicolore ha illuminato poi i palazzi delle istituzioni e i monumentl Firenze. di Concerti, danze, letture della Divina Commedia, giochi linguistici, proiezioni di fìlm sull'Unità hanno movirnentato le serate dei fiorentini. I fuochi d'artifrcio hanno chiuso 1a Notte tricolore. Buonsiorno. ItalÌa! Alexandra Todurca e Rumona Stroie 150 l',' anni Grande ltalia :i,. il.l; :l n' .'t ". .i. ,1:r: i.: :i r l. , (IO TT ASCOLTO!)) L'ANITA' D'ITALIA" L'Italia rappresenta una pafic tefiitoriale, abitata da persone con la stessa cultura, usarze e abitudini. Negli ultimi decenni, a causa di forti flussi migratori, gli iraliani si sono trovati sempre più spesso a contatto con pcrsone provenienti da altri paesi, quindi con culture e usanze diverse. Con il passare del tempo, questo fenomeno renderà I'Italia molto più varia dal punto di vista dei costumi e delle abitudini. E'sbagliato dire che I'Italia ò solo una piccola parte dell'intero piancta? I confini chc la separano da altri paesi hanno oramai quasi solo una funzione di orientamento geografico, politico, economico... Ma sempre meno legato alla 150 anni Grande ltalía tradizione. I limiti tcrritoriali possono essere cause di razzismo e discriminazione; spesso le persone vengono giudicate in modo diverso a seconda della parte del mondo nella quale sono nate, Forse, tempo fa, quando le tradizioni avevano un valore dccisamente maggiore rispctto ad oggi, l'unità d'ltalia assumeva un significato più profondo, quasi come se simboleggiasse l'unione di una gigantesca famiglia: quando il dire "Sono italiano" significava "Credo in questo Dio, vcsto in questo modo, educo i miei figli in questa maniera ecc..." Stessi significati per tutte le persone. Oggi, invece, per la maggior parte delle pcrsone, "Sono ìtaliano" significa solo "Sono nato in Italia", ma questa affermazione non esprime piii lo spirito patriottico. Ancora oggi però, alcune persone danno molto valore alle proprie origini e usanze, rifiutandosi di metterle a confronto con lc altre culture. Al giomo d'oggi, pcr alcuni, tutto ciò può risultare fuori luogo o inoppoÉuno, dato chc sempre di più i Paesi sono abitati da un numero crescente di extracomunitari e la globalizzazione è scmpre piu presente. Antonela Hortlilu i.t É il'F,FtlìsE{.}i"" i Caro diario, ti sei mai chiesto a cosa servono le tradizioni, lc culhrre. gli usi e cosfumi differenti nelle varie parti del mondo? Ah, già vero... non puoi rispondermi... Ma pazienza, ti rispondo io. Sai, quando sono venuta a vivere quì in Italia, il mondo era cambiato del tutto Der me: a Natale non sacrificavamo più il maiale, a pasqua non partecipavamo piu alla messa dalla sera al mattino c non ci mettevamo più le spille ai vestiti i1 primo marzo. Mi avevano praticamcnte inserita nelle tradizioni italiane anche se tenevamo ancora conto di altre abitudini rumene. Ciò che piir mi ha colpìta era il fatto che qui in Italia la famiglia si riunisce ai pasti ad un'ora precisa, in Romania, invece, per me era diverso, perché pranzo io potevamo fare tra lc 11 e le 15 e la cena tra le 18 e lc 19, mentre la merenda non esisteva ncmmeno Der mel O almcno così era nella mia famiglia. Quando mi avevano inserita al teizo anno di scuola elementare ho notato che qui in ltalia i bambini venivano tutti accompagnati dai genitori, o da un adulto, mentre quando ero in Romania nel primo e secondo anno di elementari tutti i bambini andavano a scuola da soli, e alcuni andavano da soli addiritnra all'asilo! Quando ero ancora una sconosciuta i nuovi compagni di scuola mi riempivano di domande sulla mia religione ortodossa rumena che, in confronto a quella cattolica italiana, ha molte differenze, sulla mia famiglia, sulle mic abitudini, tradizioni, usi e tantc altrc cose. Da tutte queste differenze ho dedotto che è bello e molto interessante conoscere le diverse abitudini ne1 mondo, e che ò un buon modo per definire "bella" una certa nazionc, perchó se il mondo fosse un'unica, sola, nazione, con I'unica e stessa lingua, e con le stesse tradizioni, la vita sarebbe noiosa e banale, perché saremmo hrtti uguali. O almeno così la penso io. Tua Ana María Manea (nA T{ .l .tC0Í,Tt}lt "LETTERA" Torino. 25 Febbraio 201 1 Cara cugina, Ti scrivo nella speranza che tu, con un buon consiglio, mi possa aiutare in una relazione scolastica che ha per atgomento la tratlizione. Pronuncio la parola "h,aclizione" ed i pensieri accompagnati dalle immagini assaÌgono la mia mente. Penso ad u'a realtà, in cui la t.adizione non esiste oiù. Assooio la parola a qualcosa di vecchio, di passato, che ricorda i tempi andati. Richiama le consuetudini delle passate generazioni, in cui. atl esempió, t.tta la famiglia si sedeva attomo ad un tavolo, la sera, per condiviclere 1è awenture del1a giornata e trascorrere aLmeno un'ora insieme. Sernbra che le tradizioni siano I'involucro di una società, i cui valori fondamentali sono la fànrislia e soprattutto 1' unione- Come dicevo la società è oambiata, il mondo si è modernizzato: e così i prirni televisori sono cntrati nellc case ccntranclo I'attenzione dtuante ia cena, spezzando Íran Írano il legame di coesione creatosi con le "tramandaziorti " . Fino ad arir.,are al giomo d'oggi in cui i giovani sembrano allontanarsi sempre piir dal nucieo familiare per inseguire f ideale di libertà; la famiglia sembra esistere solo come un conceîto astratto: omai soprawrvono poche famiglie non influenzate dalle altre che vivono in un habitat ancora incontaminato che condividono valori ed usi considcratì, in alcuni casi, superati. Tu.tto questo è ciò che evoca nella mia rnente la parola "tradìzione". Molto probabilmente la mia visione è da considerare pessimistica. ma è ciò che io vedo. Ti prego, inviami una risposta. Tua carissima Carla Maria Luisa Vasilotta "UN POTERE NAZIONALE" Benché sia difficile trovare una definizione per il concetto di Nazione. noi però ne facciamo parte. Essa, infàtti, ò composta da un insìeme dr individui chc" avendo la stessa storia, la stessa cultura, praticando gli stessi riti, si riconoscono in una comune identità che suscita sentimenti di lcaltà e ledeltà. Molto spesso la Nazione viene scaubiata co' 1o Stato prendendo il nome tli Nazìone-Stato. In questo caso ci sì riferiscc ad una comuniìà di cittadini regolata da norme giuridiche. che differenza c'è tra Stato e Nazione? In senso ,t..tto, il termine Nazione indica un insieme di pcrsone definito sccondo la prospettiva storico-culturale, mentre lo Stato signifi ca istituzione amministrativa. Nonostante al giorno d'oggi molte Nazione coincirlano con uno Stato, le cose non sono serrrpre andate così e ancora oggi esistono Nazioni senza Stato e. viceversa, ci sono degli Stati formati da pir'r Nazioni, ma vi sono anche Stati senza Nazioni. Un sinonimo di Nazione è Patria ... che parolona! euesta parola, infatti, viene ulllizzata molte volte nei testi poetici al posto di Nazione perchè ha un significato più forre. piu emozionante. La Patria o Nazione. per esempio, può essere paragonata ad una ccllula: all'interno di essa sono presenti una cultura, una storia, una lingua, uno Stato; nel nuclco. al ccntro di tutto, invecc, si trovano lc emozioni e l,amore per la propria Nazione e, infine. la parte che contiene tutto ciò, la parete cellulare, siamo noi che abbracciamo la nostra Nazione pcr proteggerla dal tcmpo che passa. E'proprio così ... Se non ci fossero le persone non ci sarebbe nessuna Nazionc. E per finire, per me la Nazione è ciò che io definisco '.casa" e .,futuro" perchè è scmpre presentc e ci accompagnerà pcr tutta la vita. Robefta pollastro 150 anni Grande ltalia (IO 150 anni Grande TI ASCOLTO!), ltalia {hÍIffi,{iltHfi \"r'' '-*f 'l'n "E d i Ana Maria Maneu i. M. s. "Regina Margherita" Allievi Succursale Corso Caduti sui Lavoro, Redazione 11 Anxhela Alikaj Valcntina Bonolotti Tercsa Biondo Sara Campanaro Emily Catania Miriam D'Arnbrosio Antonela-EIena Hordila lrina Madalina Martinas Torino Ana Maria Manea Caterina Nicotra Roberta Pollastro Ramona Floriana Stroie Cristina Talpis Virginia NurLnari Eleonora Rista Federica Succi Telefono Denisa Alexandra Todarca 0r 1 6645488 Docenti Fax Mada Luisa Vasilotta prolssa Rallaella Aimasso prol'.ssa GiarLna Vigiano 011 6595862 Si ringrazia.no tl Dirigente Scolastico prcf.ssa Maria Tcrrelli ela E-mail lingolto@isdtutoreginaù]aryherita_it Collaboratice clel Il giornalino è Dirigente Scolastico prcf.ssa Mari.sa Lanzo stato ideato, realizzato e stampato presso I.M.S. "Regina Margherita" - Torino