LA NUOVA SARDEGNA LA NUOVA SARDEGNA Più tutela e meno

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LA NUOVA SARDEGNA LA NUOVA SARDEGNA Più tutela e meno
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Rassegna stampa
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
a cura del Servizio Promozione
Testata
LA NUOVA SARDEGNA
Data
3 giugno 2012
Sezione
Cultura
Più tutela e meno slogan per salvare l’ambiente
Ai proclami del governo regionale non corrisponde un’adeguata azione di difesa del territorio attraverso le normative e la
loro applicazione
di SANDRO ROGGIO
Per “coniugare ambiente e sviluppo” si programmano grandi opere inutili, si dà il via a piani-casa, si promuovono
iniziative con titoli fantastici. La Sicilia di Lombardo annuncia una sfacciata speculazione edilizia nei litorali con titolo
'Progetto per la salvaguardia del sistema costiero' dentro un 'Piano straordinario per la conservazione dei beni culturali'.
Chi usa queste formule ambigue sa che passa per moderato. Piero Bevilacqua nel suo "Elogio della radicalità" ha scritto
di moderatismo: virtù suprema della politica che spintona tutti al centro sconsigliando ogni altra collocazione ("Esso si
fonda interamente, malgrado i vari scongiuri di rito, sul 'senso comune' neoliberista: un insieme di convinzioni dottrinarie
fra le più estremiste") . La battuta di Totò - "E poi dice che uno si butta a sinistra" - nel film anni Cinquanta, è la sintesi di
un'Italia bigotta: chi si sposta dal centro lo fa perché costretto suo malgrado a lasciare la rassicurante postazione, dove
si sta tutti assieme badando a non perdere nessuno. La distanza tra parole e fatti è "antipolitica", contribuisce ad
accrescere quel sentimento di sfiducia o di avversione per i partiti. Sconveniente soprattutto per la sinistra incapace di
suscitare passioni, per la propensione a rendere vaghe le differenze tra un progetto politico e un altro, che nelle scelte
urbanistiche annuncia i peggiori patteggiamenti. Si veda la pubblicità di Cappellacci a leggi incostituzionali, e quindi
estremiste; si legga la rappresentazione che il suo assessore all'urbanistica dà dell'azione di governo. Un quadro
capovolto, per cui la sua circolare sulle case in agro passa per intransigente, più severa del Ppr - gulp - e invece è volta
ad abrogare norme di salvaguardia della fascia costiera interpretando allegramente una legge contro il Ppr . Questo
lessico ingannevole sta trionfando. In questa campagna elettorale, ovunque serva chiarezza sui programmi di governo
del territorio trovi l' idea di conciliare tutto. Chiunque può passare per ecologista e ottenere consensi qua e là. Sentite
come risponde alla stampa un candidato sindaco alla domanda sulla pressione dei costruttori. "Mi batterò - premette per la conservazione dell'esistente e la riqualificazione di vaste zone". E poi prosegue indicando il sito costiero per
ubicarci volumi "... ma senza assalti alle coste" - esaltando il suo progetto per - "alberghi da costruire verso l'interno,
nella pineta". Nella pineta? verso l'interno ? Che si può immaginare chissà quanto lontano dal mare, è invece la pineta vittima designata - confina con la spiaggia e si estende per 200 metri. Evidente che "senza assalti alle coste" vuol dire
che non si metteranno i plinti dei palazzi sulla riva. (Non importa chi, dove, di che parte politica: conta la mancanza di
adeguate reazioni). Il Movimento Cinque Stelle ha certamente difetti, ampiamente segnalati dai commentatori, ma
l'impressione è che abbia adottato un linguaggio chiaro e diretto, forse alla base de suo successo tra i più giovani
elettori, meno disposti a farsi raggirare, e che sui temi delle trasformazioni dei luoghi sono molto attenti. Forse pure dal
comico Grillo qualcosa da imparare c'è: per i partiti che dicono di volersi rinnovare.