il ducale - Terra Insubre

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il ducale - Terra Insubre
FLYER DUCALE.qxp
25-03-2015
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Pagina 1
organizzazione
COME RAGGIUNGERE
IL C ASTELLO V ISCONTI DI S AN V ITO
A SOMMA LOMBARDO (VA)
in collaborazione con
www.terrainsubre.org
CONVEGNO
S ABATO 18 A PRILE 2015
ILB DUCALE
L
LA
Sull’autostrada Milano Laghi (A8)
proseguire in direzione di Varese,
uscire a Busto Arsizio in direzione di Malpensa
e proseguire per Somma Lombardo;
oppure, proseguire per l’autostrada A26
in direzione di Gravellona Toce,
uscire a Sesto Calende-Vergiate
e proseguire sulla SS33 del Sempione
in direzione di Somma Lombardo.
OMBARDIA
CASTELLO VISCONTI
SALA OLIMPO • PIAZZA
con il contributo di
DI S AN V ITO
C. E. VISCONTI 17 • SOMMA LOMBARDO (VA)
con il patrocinio di
PER INFORMAZIONI :
[email protected]
AdStudio
Il 15 settembre 1395 Gian Galeazzo Visconti fu elevato al rango di Duca di Milano dall’imperatore del Sacro Romano Impero Venceslao, ottenendo di poter associare il proprio stemma, la vipera azzurra (il “Biscione”), alla nera aquila in campo
oro dell’Impero. L’inquartato nato da quest’unione travalicava
l’attestazione di potere familiare, per assumere la valenza di insegna di Stato chiamata col suggestivo nome di “Ducale”, emblema di un Ducato dagli ampi confini. Oggetto di vasta diffusione, anche dopo l’eclissi delle dinastie visconteo-sforzesche
(1535) “Ducale” e “Biscione”, a conferma della propria valenza
simbolica, rimasero negli emblemi imperiali asburgici, sia spagnoli che austriaci, arrivando fino al Regno Lombardo-Veneto.
Prima del Ducato, già l’ascesa dei Visconti a opera del fondatore Ottone (1207-95), arcivescovo e primo signore di Milano,
era stata accompagnata dall’affermazione dell’icona della sinuosa vipera azzurra «ingollante un fanciullo di carnagione», associata a un’intensa serie di azioni mirate a rafforzare il peso politico e il prestigio sociale della potente famiglia ghibellina.
Dopo tanti secoli – sulla scia delle vicende dello Stato milanese
che, con assetto variabile, conglobò quasi tutti i territori dell’attuale Lombardia – il “Biscione” si è talmente radicato nell’inconscio popolare che ancor oggi è utilizzato, più o meno rielaborato, nella segnaletica e come logo di importanti realtà industriali del territorio o di grandi sodalizi sportivi. Si può affermare, dunque, che il “Ducale” è il vessillo che meglio rappresenta
la bandiera storica della Lombardia, possedendo tutte le caratteristiche che in altre realtà europee (Catalogna, Bretagna, Baviera, Länder tedeschi e cantoni svizzeri) hanno permesso l’adozione di un emblema storico quale bandiera regionale ufficiale.
Questa iniziativa vuol rimarcare i fondamenti storici alla base
dello Stato signorile milanese e dei suoi simboli, come pure promuovere il dibattito in ambito araldico affinchè l’Istituzione regionale lombarda adotti il “Ducale” quale sua bandiera ufficiale.
ANDIERA DELLA
sarà presente uno stand librario
i lavori inizieranno alle ore 10.30
Città di Somma Lombardo
Assessorato alla Cultura
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P ROGRAMMA
DEL
C ONVEGNO “I L D UCALE ,
LA
B ANDIERA
DELLA
LOMBARDIA”
SEZIONE STORICA
SEZIONE ARALDICA
I L D UCATO E IL D UCALE :
ALLE O RIGINI DELL’E MBLEMA
B ANDIERE S TORICHE
E B ANDIERE R EGIONALI
Andare oltre la “rosa camuna”: la bandiera
della tradizione storica per un nuovo percorso
identitario lombardo
La Lombardia visconteo-sforzesca e i suoi
emblemi di Stato: un inquadramento
Il “Biscione”: squarci di araldica viscontea e
sforzesca nelle terre ticinesi
Stefano Bruno Galli
Paolo Grillo
Carlo Maspoli
Docente di Storia medievale,
Università degli Studi, Milano
Redattore per la lingua italiana
della Società Svizzera di Araldica
L’intervento illustrerà la formazione della Signoria visconteo-sforzesca nell’età postcomunale, dalle lotte fra le fazioni guelfe e popolari dei della Torre e quelle ghibelline e nobiliari dei Visconti alla nascita del Ducato con Gian Galeazzo e alla crisi esplosa con l’improvvisa sua morte, dall’insediamento di Francesco Sforza al “Moro”, fino all’assorbimento del Ducato, sotto diretto controllo imperiale, da parte di Carlo V. Con particolare riferimento agli emblemi nati e diffusi in quei secoli, dalla Serpe viscontea al Ducale.
Il Cantone Ticino, nell’età medievale, fu un territorio lombardo che ebbe i suoi più importanti ed intensi rapporti con le città di Milano e di Como. Esso fu pertanto un “territorio chiave” anche per i dominî viscontei e sforzeschi. Nell’intervento
verranno prese in esame le testimonianze araldiche di tale fondamentale periodo storico, conclusosi nel 1480 con la cessione
ai Confederati svizzeri di quest’area alpina, plurimillenario asse
strategico nelle relazioni tra il Nord e il Sud dell’Europa.
La c.d. “rosa camuna” fu adottata negli anni Settanta quale ‘logo’
della Regione Lombardia, partendo dal presupposto ideologico
di ignorarne la tradizione storica. La nostra Regione è così tuttora sprovvista di una bandiera ufficiale. Se l’Istituzione vuole oggi
essere più centrale ed esclusiva nel rapporto con i suoi abitanti,
in una prospettiva di larga autonomia politico-economica, recuperando quindi un presupposto di libertà insito nella sua Storia,
è fondamentale che si doti di una bandiera che ne rappresenti
adeguatamente la tradizione. Il Ducale, con la sua forza evocativa
e il suo passato, per lo studioso rappresenta la scelta adeguata.
Agli albori della Vipera: la propaganda
del potere nell'ascesa della Signoria viscontea
Croce rossa su campo bianco o Vipera azzurra:
quale bandiera per la Lombardia?
Il Ducale possibile: una proposta
per la Regione Lombardia
Paolo Zaninetta
Gilberto Oneto
Marco Foppoli
Dottore di ricerca in Scienze storiche, filologiche e letterarie
dell'Europa e del Mediterraneo
Giornalista e saggista
Araldista e designer accademico dell'Académie Internationale
d'Héraldique
La nascita del simbolo della Vipera si colloca all’interno di un
preciso piano di propaganda, spesso ricorrente a immagini allegoriche (come i dipinti della Sala della Giustizia nella Rocca di
Angera), atto a rinsaldare e legittimare il potere recentemente
acquisito dai Visconti e che fu condotto, tra fine Duecento-inizio Trecento, da un attivo consorzio di letterati e artisti gravitanti intorno ai nuovi Signori di Milano: lo studioso non esita a
definirlo una delle maggiori ideazioni propagandistiche.
La bandiera bianca con al centro la croce rossa era issata sul Carroccio nella battaglia di Legnano del 1176. Benchè assai diffusa nell’araldica di molti Comuni lombardi, essa non fu certo la bandiera di tutti i Lombardi (si pensi a Novara, Como, Pavia, Cremona,
città ghibelline che adottarono il vessillo inverso, la Bluthfane imperiale). Se la frammentazione della Lombardia medievale non consentì l’elaborazione di una chiara insegna regionale, l’avvento dei Visconti introdusse la Serpe azzurra. Entrambi i segni sono vivide icone che rimandano a due momenti fondanti della storia regionale.
Docente di Storia delle Dottrine e delle Istituzioni politiche,
Università degli Studi, Milano
Araldicamente parlando, il Ducale è considerato uno dei vessilli europei più belli e significativi. Valenze estetiche a parte,
lo studioso ritiene sia oggi possibile pervenire a una sua raffigurazione assolutamente fedele ai modelli storici e, tuttavia, ben
riconoscibile come ‘nuova’ e attuale, che caratterizzi nella sua (eventuale) specificità un modello proprio per la Regione Lombardia. L’autore-designer illustrerà il suo progetto araldico per
il Ducale degli Anni Duemila.