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“La lettura di questo libro mi ha sbalordito e commosso profondamente. In realtà, mi ha attirato fino a Medjugorje per vedere
con i miei occhi le meraviglie spirituali qui narrate”.
Mons. Croteau, vescovo di Mackenzie-Fort Smith, Canada.
Medjugorje il trionfo del Cuore è l’idea giusta
per regalare e regalarti la fede. Racconta con la
semplicità e la vitalità di chi li ha vissuti, i miracoli di guarigioni, conversioni e vere e proprie rinascite che i pellegrini, provenienti da ogni parte
del mondo, hanno ricevuto a Medjugorje. È una
raccolta di testimonianze assolutamente vere che
piace, commuove e converte tutti, perché suor
Emmanuel, voce della Gospa, ama la Madonna e
sa farla amare. I fatti raccontati sono così belli e
le richieste di un secondo volume, così numerose
che l’autrice non ha potuto deludere le tantissime
richieste pubblicando Il Bambino nascosto, seguito del presente libro.
ISBN 978-88-8661-697-3
€ 9,00
S H ALO M
“Questo libro riempie di gioia perfino me che sono
già un propagatore e protettore di Medjugorje. Conosco bene suor Emmanuel e giudico provvidenziale la sua presenza a Medjugorje”.
Mons. Franic, allora arcivescovo di Spalato, Croazia.
Medjugorje il trionfo del Cuore
In foto: Suor Emmanuel Maillard, membro della Comunità
delle Beatitudini dal 1976, vive a Medjugorje dal 1989.
SHALOM
Collana: Maria parla ancora
Testi: Suor Emmanuel Maillard membro della Comunità delle Beatitudini dal 1976
Traduzione dal francese a cura di: Gigliola Foà e Matilde Pignatti
Foto: Gianluca Benedetti
Foto: Pietro Jacopini - Alberto Bonifacio - Jozo Boras - Bernard Gallagher
Usando l’espressione “la Madonna appare...”, l’autore e l’editore di questo libro non
intendono assolutamente anticipare il giudizio della Chiesa per quanto riguarda l’autenticità delle apparizioni di Maria a Medjugorje. Esprimono solo la loro opinione personale o
quella di testimoni dei fatti che si stanno svolgendo a Medjugorje. Dichiarano di pubblicare questo libro con lo scopo di informare e si impegnano a non stamparlo più qualora la
Santa Chiesa proibisse la diffusione di queste apparizioni.
© Editrice Shalom - 25.6.1981 - 25.6.2011 Beata Vergine Maria Regina della Pace
ISBN 9 7 8 8 8 8 6 6 1 6 9 7 3
Per ordinare questo libro citare il codice 8 1 6 0
TOTUS TUUS
Editrice Shalom
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L’editrice Shalom non concede diritti d’autore (né patrimoniali né morali) all’Autore del presente libro e si riserva di utilizzare ogni parte di
questo testo per altre pubblicazioni.
PREMESSA
BREVI CENNI SULL’EVENTO MEDJUGORJE
Nel cuore dell’Erzegovina, nell’ex-Jugoslavia, c’è un paesino
croato di mille anime, annidato ai piedi di due colline, il Krizevac
e il Podbrdo, da cui deriva il nome di Medjugorje che significa
“fra i monti” o “tra i boschi”. Una popolazione esclusivamente
contadina che riesce a sopravvivere in qualche modo dedicandosi
al duro lavoro della coltivazione del tabacco e della vite e con la
pastorizia. Una situazione politica opprimente, perché la milizia
comunista è onnipresente. Una parrocchia francescana animata da
un parroco zelante, padre Jozo Zovko.
Il 24 giugno 1981, festa di san Giovanni Battista, il Precursore,
accade un fatto che avrebbe sconvolto la vita del villaggio: alcuni
adolescenti vedono una figura femminile luminosa sul sentierino
che costeggia il Podbrdo. La Signora ha un bambino fra le braccia.
Il 25 giugno ritorna e il giorno dopo, 26 giugno, si presenta: “Io
sono la Beata Vergine Maria”. Il gruppo dei sei veggenti si forma
definitivamente con Marija Pavlovic´, Vicka Ivankovic´, Mirjana
Dragicevic´, Ivanka Ivankovic´, Ivan Dragicevic´ e Jakov Colo.
La Gospa (nome croato di Nostra Signora), ritornerà ogni giorno, dando ai ragazzi messaggi per loro stessi, per la parrocchia
e per il mondo: messaggi di pace, di conversione, d’amore, per
riportare al cuore di Dio l’umanità che cammina lontano da lui,
nelle tenebre. Dal 1987, questi messaggi hanno cadenza mensile.
La Gospa affida anche ad ogni veggente dei segreti che saranno
rivelati nell’ora stabilita da lei, per mezzo di un sacerdote scelto
dal veggente.
Padre Jozo crede quasi subito alle apparizioni della Madonna,
perché lui stesso la vede un giorno in chiesa. Ma il vescovo di
Mostar, monsignor Zanic, che in un primo tempo era d’accordo,
dichiara poi che si tratta di una montatura dei francescani. Si crea
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uno strappo che dura ancora. Nel 1986, monsignor Zanic consegna
all’allora cardinal Ratzinger un rapporto negativo sulle apparizioni, ma questi gli toglie il dossier e affida l’inchiesta a una nuova
Commissione, formata da vescovi jugoslavi, sotto la presidenza
di monsignor Komarica (Banja Luka). Questa Commissione è
aperta, i suoi lavori non sono ancora terminati. Nell’aprile 1991
si accetta ufficialmente Medjugorje come luogo di preghiera e si
autorizza il culto: sono permessi i pellegrinaggi privati. Il 21 agosto 1996, il dott. Navarro Valls, portavoce della Santa Sede, chiarisce la posizione di Roma: “Ogni persona può dunque andarci
se vuole. Quando i fedeli cattolici vanno da qualche parte, hanno
diritto a un’assistenza spirituale. Quindi la Chiesa non vieta ai
preti di accompagnare i viaggi a Medjugorje organizzati da laici”.
Dal 25 giugno 1981 più di 22 milioni di pellegrini sono venuti a
pregare e a convertirsi a Medjugorje, facendo di questo luogo uno
dei santuari più visitati del mondo.
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PRESENTAZIONE
di padre Jozo
Caro lettore,
questo libro è stato scritto da suor Emmanuel. Da quando è
giunta a Medjugorje, ella ha cominciato a vivere intensamente
i messaggi della Madonna e a testimoniarli con ardore. Fermamente al fianco dei testimoni, condivide con loro lo stesso destino.
Toccati dalla sua dedizione e dalla sua sincera umiltà, gli amici e
i fedeli di Medjugorje hanno ricevuto molte grazie.
Ecco perché questo libro è un mosaico nel quale si possono
osservare i volti di molti “fortunati”, un sapiente collage che
armonizza abilmente le tonalità dei colori, dei fatti e dei costumi.
Questo libro è così semplice e sincero che il lettore deve riprenderlo in mano e rileggerlo più volte. Attraverso esso, scorre un
limpido fiume, le cui acque guariscono e sono colme di significato. Questo libro era necessario! Il suo stile è apologetico; i
racconti che seguono ad ogni messaggio ne danno conferma e ne
testimoniano l’autenticità e la fecondità. Esso presenta gli avvenimenti legati a Medjugorje dall’inizio in modo nuovo. Difende
Medjugorje in maniera positiva attraverso persone ed esperienze
assai concrete. È autentico ed originale: ecco perché è così affascinante leggerlo. Il fatto che sia tradotto in diciannove lingue
attesta il suo grande valore, da rispettare.
Caro lettore, la cosa più importante è che il messaggio porti
frutto nel cuore aperto di un credente. Leggi questo libro con il
cuore e in esso troverai una risposta a molte domande e una chiave per molte soluzioni. Irresistibilmente, ella conduce il lettore a
porsi la domanda che si pose sant’Agostino e a vivere la sua stessa
esperienza quando, considerando la vita di così tanti santi, le loro
contingenze e la loro formidabile testimonianza, si chiedeva: “Se
tanti uomini e donne sono stati capaci di questo, perché non tu,
Agostino?”.
Padre Jozo Zovko, O.F.M
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LA PAROLA DELL’AUTRICE
Era necessario un nuovo libro su Medjugorje? Né Vicka, né
Jakov, né Mirjana credono molto ai libri, perché dovrei crederci
io? Gesù non ha scritto niente, se non qualche parola per terra, per
essere certo che si sarebbe cancellata... Non credo affatto ai libri
su Medjugorje, credo alle missioni dello Spirito Santo. Credo al
cuore di Maria e al piano d’amore che ha ideato per riportare al
Padre tutti i suoi figli, a modo suo, sempre sconvolgente. Credo
ai bambini che sono troppo piccoli per parlare ma che, grazie
alla loro innocenza e alle loro sofferenze segrete, sostengono il
mondo.
“La preghiera del cuore non si impara sui libri”, dice la Madonna
a Medjugorje, “non la si impara studiando: si impara vivendola”.
La concretezza dell’Incarnazione è uno dei tratti più entusiasmanti della personalità della Santa Madre. Una vera mamma ebrea!
Premesso questo, spero di non sconvolgere nessuno confessando
semplicemente che la Madonna mi ha chiamato a scrivere questo
libro con un’insistenza che non ho potuto soffocare. Ho resistito
mesi, cercando di commuoverla: “Guarda per quante ore potrei
pregare secondo le tue intenzioni invece di sporcare della carta...”.
Non è servito a niente; la sua richiesta continuava, molto dolce
e molto ferma bussava senza sosta al mio cuore così che... ecco,
avete il libro fra le mani!
I messaggi che Maria dà a Medjugorje1, dobbiamo trasmetterli
con tutti i mezzi; il suo desiderio è che raggiungano tutti i suoi
figli nel mondo intero e noi ne siamo ancora ben lontani. Quello
che la Gospa desiderava da me era di far conoscere un matrimonio, due cose che Dio ha unito e l’uomo non può separare, la parola che viene dall’Alto e l’azione trasformante di questa parola nel
cuore umano. Perché se la Gospa ci parla ogni mese, questa parola
non fa che accompagnare e chiarire la sua azione, il suo lavoro
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1 “I Messaggi della Regina della Pace”, Editrice Shalom.
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prodigioso nei cuori e nella vita dei suoi figli. Lei parla e nello
stesso tempo agisce. Dovevo fare il lavoro di un piccolo scriba che
non trasmette solo i messaggi, ma capta anche le testimonianze
più commoventi di ciò che Maria fa qui.
Le più belle testimonianze sono sicuramente le più umili,
quelle di centinaia di pellegrini che ci scrivono: “Non ho visto né
sentito niente di straordinario quando ero là, ma una volta a casa
ho cominciato a pregare, ad amare, a mettere Dio al primo posto.
Ora gusto una gioia profonda, la mia vita non sarà più la stessa...”.
Ho soprattutto descritto altre esperienze, più spettacolari, perché sono di esempio e illustrano i mille modi d’agire di nostra
Madre. Questi racconti paralleli non sono sempre in ordine cronologico ma piuttosto come dei tocchi di un impressionista che
ci infondono amore e ammirazione per questa donna prodigiosa
che si chiama Maria di Nazareth, Maria di Medjugorje. Mi hanno
chiesto: “Il trionfo del Cuore, va bene, ma il cuore di chi?”. Si
tratta naturalmente del cuore di Maria, del suo Cuore Immacolato
che qui, più che altrove, marcia di vittoria in vittoria, perché fra
tutti i paesi del mondo, Medjugorje è come il tallone di Maria che
schiaccia la testa al serpente in questi nostri tempi. Si tratta anche
del Cuore di Gesù, l’unica sorgente e l’unico fine delle vittorie di
Maria. Infine, si tratta dei nostri cuori di peccatori e del tuo cuore,
di te che leggi questo libro, perché non c’è ombra, miseria o segreta disperazione che la Regina della Pace non voglia toccare oggi in
te, affinché sull’esempio di Francesco, Karina e Colette...2, citati
nel libro, anche tu possa conoscere nell’intimo che la potenza
dell’amore trionfa su tutto, in ogni situazione, se apri il tuo cuore.
Suor Emmanuel, Bijakovici, 18 Novembre 1996
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· A volte ho cambiato i nomi dei testimoni, quando richiesto.
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DICHIARAZIONE DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE DELL’EX JUGOSLAVIA
A PROPOSITO DI MEDJUGORJE
Durante la seduta ordinaria della conferenza episcopale, svoltasi a Zara dal 9 all’11 aprile 1991, è stata adottata la seguente
dichiarazione.
I vescovi sin dall’inizio seguono le apparizioni di Medjugorje
tramite il vescovo della diocesi, la commissione episcopale
e la commissione della conferenza episcopale jugoslava per
Medjugorje. Sulla base delle ricerche sin qui compiute non è
possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali.
Tuttavia, i numerosi credenti che arrivano a Medjugorje provenienti da vari luoghi e spinti da motivi religiosi e di altro genere
hanno bisogno dell’attenzione e della cura pastorale innanzitutto
del vescovo della diocesi e poi anche di altri vescovi così che
a Medjugorje e con Medjugorje si possa promuovere una sana
devozione verso la Beata Vergine Maria, in armonia con l’insegnamento della Chiesa. A tal fine i vescovi forniranno adeguate
indicazioni liturgico-pastorali e tramite la commissione continueranno a seguire e a far luce sugli avvenimenti di Medjugorje.
Zara, 10 aprile 1991
I vescovi jugoslavi
Per la valutazione delle apparizioni e dei messaggi, come dice
la teologia romana, esistono tre formulazioni classiche: “consta
la non soprannaturalità” (non si riconosce l’origine sovrannaturale del fenomeno), “consta la soprannaturalità” (si riconosce
l’origine sovrannaturale del fenomeno), “non consta la soprannaturalità” (non si è al momento in grado di riconoscere l’origine
sovrannaturale del fenomeno). Medjugorje rientra in quest’ultima
formulazione.
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CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI
Pr. N° 154/81-06419
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato la seguente
lettera a monsignor Gilbert Aubry, vescovo di La Réunion, facendo con
chiarezza il punto su Medjugorje. Questi l’ha ricevuta il 24 giugno 1998
e il 25 l’ha spedita ai preti e alle comunità religiose della sua diocesi
(circolare n. C003), perché potessero conoscere l’ultima posizione di
Roma e, se necessario, renderla nota ai fedeli.
Città del Vaticano, Palazzo del Santo Uffizio
26 maggio 1998
A Sua Ecc. Mons. Gilbert Aubry,
vescovo di Saint-Denis de la Réunion
Eccellenza,
con la lettera del 1° gennaio 1998 voi sottoponete a questo
Dicastero diverse questioni concernenti la posizione della Santa
Sede e del vescovo di Mostar, in riferimento alle cosiddette
“apparizioni” di Medjugorje, ai pellegrinaggi privati e alla cura
pastorale dei fedeli che si recano in questo luogo. Al riguardo,
considerando impossibile rispondere a ciascuna delle domande
fatte da vostra Eccellenza, tengo anzitutto a precisare che non è
norma della Santa Sede assumere, in prima istanza, una posizione
propria diretta su supposti fenomeni soprannaturali.
Questo dicastero, per ciò che concerne la credibilità delle
“apparizioni” in questione, si attiene semplicemente a ciò che è
stato stabilito dai vescovi della ex Jugoslavia nella dichiarazione di
Zara del 10.4.1991: “... Sulla base delle indagini finora condotte,
non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali”. Dopo la divisione della Jugoslavia in diverse
nazioni indipendenti, spetterebbe ora ai membri della Conferenza
Episcopale della Bosnia-Erzegovina riprendere eventualmente
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in esame la questione ed emettere, se il caso lo richiede, nuove
dichiarazioni. Quello che S. E. monsignor Perié ha affermato in
una lettera al Segretario Generale di Famille Chrétienne, cioè che
«La mia convinzione e posizione non è solo “Non consta della
soprannaturalità”, ma ugualmente quella di “consta della non
soprannaturalità” delle apparizioni o rivelazioni di Medjugorje»,
deve essere considerata espressione di una convinzione personale
del Vescovo di Mostar, il quale, in quanto ordinario del luogo, ha
tutti i diritti di esprimere ciò che è e rimane un suo parere personale. Infine, per quanto concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che
si svolgono in maniera privata, questa Congregazione ritiene che
sono permessi a condizione che non siano considerati come una
autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora
un esame da parte della Chiesa.
Mons. Tarcisio Bertone
Segretario della Congregazione
per la Dottrina della Fede
dal 2006 al 2013
A COMMISSIONE INTERNAZIONALE DI
L
INCHIESTA SU MEDJUGORJE
Il 17 marzo 2010, la Sala Stampa Vaticana ha annunciato:
“È stata costituita, presso la Congregazione per la Dottrina
della Fede, sotto la presidenza del cardinale Camillo Ruini, una
Commissione Internazionale di inchiesta su Medjugorje. Detta
Commissione, composta da Cardinali, Vescovi, periti ed esperti,
lavorerà in maniera riservata, sottoponendo l’esito del proprio
studio alle istanze del Dicastero”.
“Il lavoro è molto discreto, data la delicatezza dell’argomento,
e durerà un bel po’ di tempo”, ha precisato il direttore della Sala
Stampa, padre Federico Lombardi.
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Interpellato dai giornalisti, il portavoce vaticano ha ricordato
che, in passato, esisteva una Commissione diocesana che, in
ragione della vastità del fenomeno, decise di affidare l’indagine
alla Conferenza episcopale della Jugoslavia che, in seguito alla
dissoluzione del Paese balcanico, non poté concludere i propri
lavori.
La Commissione sarà quindi presieduta dal Presidente emerito
della Conferenza Episcopale Italiana, Camillo Ruini, e sarà composta da una ventina circa di membri.
A novembre del 2009, l’Arcivescovo di Sarajevo e Presidente
della Conferenza Episcopale Bosniaca, il cardinale Vinko Puljiç,
aveva espresso il desiderio di poter avere indicazioni dalla Santa
Sede “sulla costituzione di una Commissione che segua il fenomeno, registrando i contenuti delle apparizioni e dei messaggi, tenuto
conto che ad oggi sono più di trentamila”.
Il Nunzio Apostolico in Bosnia Erzegovina, l’arcivescovo
Alessandro D’Errico, al termine della 48ª seduta della Conferenza
Episcopale della Bosnia Erzegovina, giovedì 18 marzo 2010, ha
commentato la costituzione della Commissione Internazionale su
Medjugorje. In una dichiarazione, ha detto: “Ogni volta che l’ho
incontrato, il Santo Padre ha sempre mostrato grande interesse
per Medjugorje. Ha seguito tutto, fin da quando era Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede. Egli è consapevole del
fatto che questa è una questione di particolare importanza, ed
egli, come suprema autorità della Chiesa, sente la responsabilità
di dire una parola chiara. Il Santo Padre conosce bene il fenomeno di Medjugorje, me lo ha detto spesso. Ha voluto istituire
questa Commissione per ottenere un quadro più ampio attraverso
persone altamente qualificate e competenti. Il 17 marzo è stato
annunciato pubblicamente che il Presidente della Commissione
sarà il cardinal Ruini, un Cardinale di grande prestigio e di grandi
qualità, molto vicino al Santo Padre, e suo amico non solo dal
tempo in cui è Papa. Il cardinal Ruini conosce bene la situazione in Bosnia Erzegovina, in particolare dal tempo della guerra,
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quando era Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Allora dispose che la Chiesa italiana e la Conferenza Episcopale
Italiana fossero coinvolti negli aiuti a vantaggio di tutti i popoli in
Bosnia Erzegovina. So bene che i media hanno parlato di questa
Commissione da tempo e che si è creata una grande aspettativa.
Oggi possiamo dire che siamo soddisfatti e grati al Santo Padre per
questa attenzione che ha voluto mostrare verso Mostar e le nostre
comunità cattoliche. Così, il 17 marzo, a nome del Santo Padre, ho
annunciato questa decisione nello stesso momento in cui è stata
annunciata a Roma. Capiamo che il lavoro di questa Commissione
sarà molto impegnativo e vorrei invitare tutte le nostre comunità a
pregare e ad affidare la sua attività alla protezione di san Giuseppe
e a Maria, Madre della Chiesa, patroni di Mostar”.
Il Provinciale della Provincia Francescana dell’Erzegovina, fra
Ivan Sesar, ha dichiarato: “Per noi questa non è una sorpresa. Ci
rallegriamo di questa notizia e siamo pronti ad ogni collaborazione. A Medjugorje niente avviene segretamente, tutto è accessibile
al pubblico. Ogni persona benintenzionata ed interessata al fenomeno di Medjugorje si può convincere personalmente di ciò che
accade. Quando verrà nella Provincia Francescana dell’Erzegovina, cioè in questa parrocchia che è affidata a questa Provincia,
noi siamo assolutamente aperti ad ogni genere di collaborazione,
siamo pronti ad aiutarli nei loro lavori ed a dare loro le informazioni che ci richiederanno”.
Il 17 gennaio 2014 la Commissione ha terminato il suo lavoro
di esame dei fenomeni di Medjugorje, passando tutta la documentazione alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
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“SE I FRUTTI SONO BUONI,
ANCHE L’ALBERO È BUONO”
Il cardinale Schönborn in visita a Medjugorje
Lunedì 28 dicembre 2009 è giunto a Medjugorje, in visita
privata, l’Arcivescovo di Vienna e membro autorevole della
Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Christoph
Schönborn. Celebrando la Messa di Mezzanotte del 31 dicembre, ha dichiarato: “Noi siamo venuti qui per essere vicini alla
Madre di Dio”. Nei giorni successivi, il Cardinale ha spiegato la
sua posizione riguardo Medjugorje: “Non possiamo negare che
i pellegrini sono venuti qui nei 20 anni passati, così come non
possiamo negare ciò che sperimentano a Medjugorje e quanta
vicinanza alla Madre di Dio sentano. Questa è la mia prima visita,
ma da quando sono vescovo, dal 1991, ho semplicemente notato
i frutti di Medjugorje.
La prima cosa è che molti dei nostri giovani sacerdoti hanno
ricevuto la loro vocazione qui, non strettamente a Medjugorje, ma
a causa di Medjugorje.
La seconda cosa sono le conversioni. Sono impressionato dal
fatto che questo accade in ogni livello della società, dalle famiglie
nobili, agli industriali, fino alle persone comuni.
La terza prova sono le guarigioni.
La quarta cosa significativa sono i gruppi di preghiera. Io conosco il gruppo di preghiera di Medjugorje di Vienna, fin dal tempo
in cui non ero vescovo. Li ho conosciuti già negli anni ottanta.
In particolare per noi Domenicani è stato molto significativo
che quelle persone pregavano per ore e che la Chiesa era sempre
piena. Essi sono rimasti fedeli nella preghiera fino ad oggi. Gesù
ha detto che un albero cattivo non porta frutti buoni. Ciò significa
che, se i frutti sono buoni, allora anche l’albero è buono”.
Parlando delle apparizioni, ha aggiunto: “Sono affascinato per
la coerenza di Medjugorje con altri Santuari mariani, luoghi di
apparizione. Dico sempre che c’è una grammatica nelle apparizio15