Estrusore bivite corotante
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Estrusore bivite corotante
estrusione di Corrado Moneta, Icma San Giorgio Estrusore bivite corotante Una soluzione flessibile per il riciclo Una linea di estrusione per il riciclaggio è un impianto di gestione complessa. L’impiego di un estrusore bivite corotante potrebbe semplificarla perché offre la flessibilità necessaria per trasformare materie plastiche caratterizzate da reologie diverse e incompatibili fra loro Essendo molto usata negli imballaggi, la plastica è uno dei principali componenti dei rifiuti solidi. In generale i materiali plastici non sono biodegradabili, pertanto risulta estremamente importante potenziarne il riciclo. I vantaggi associati al riciclo sono principalmente da trovarsi in una riduzione dei rifiuti, un abbassamento del costo dei prodotti ottenibili, una riduzione del consumo energetico, una riduzione delle emissioni in atmosfera e un risparmio di petrolio. Attraverso il riciclaggio delle materie plastiche, partendo da uno scarto o da un rifiuto, è possibile ottenere un nuovo prodotto finale. Una scelta corretta del processo e dei macchinari associati rappresenta un passo importante per garantirne il successo economico. Il processo di estrusione Il tipico prodotto finale di una linea di estrusione di riciclaggio è il granulo, ma non è l’unico: infatti, utilizzando impianti di estrusione diretta è possibile riciclare materiali plastici estrudendo direttamente il prodotto finito (lastra, foglia, tubo, profilo). extrusion Recycling A flexible solution Recycling process is not simple to run and it should be a big mistake to underestimate it. The co-rotating twin-screw extruder owns all the features necessary to win this challenge and can supply the flexibility necessary to process incompatible plastics with different rheology Plastix ottobre 2009 D by Corrado Moneta, Icma San Giorgio ue to its great use in the packaging industry, plastic represent one of the main components of the solid wastes. Plastics are not biodegradable (with some exceptions) and it is therefore extremely important to increase the recycling activities. Advantages given by the plastics recycling are mainly: wastes reduction, cost decrease of the final products, energy consumption reduction, environmental protection due to emissions reduction and oil saving. Starting from a waste/ scraps, through plastics recycling it is possible to obtain a new end-product. A right choice of the process and of the relevant machinery represents an important step to grant the economical success of the investment. Extrusion process Pellet is the typical end product of a recycling extrusion line, but it is not the only one. By using ‘direct extrusion lines’ it is possible to a b Nella progettazione di un impianto per l’estrusione di materiali da recupero si deve tenere conto che il processo richiede elevate prestazioni nelle fasi di miscelazione e di degasaggio. Il semplice riscaldamento, infatti, non è sufficiente per dissolvere le materie plastiche l’una nell’altra, quindi le viti devono essere in grado di trasferire elevate sollecitazioni al materiale che fluisce attraverso i canali dell’impianto. L’ampia varietà delle plastiche riciclate, caratterizzate da valori di melt flow index (MFI) molto diversi, complica ulteriormente la situazione. 1 Miscelazione distributiva (a) e miscelazione dispersiva (b) 1 Distributive mixing (a) and dispersive mixing (b) I materiali Per ottenere un prodotto durevole partendo da un materiale riciclato è necessario modificarne e potenziarne le proprietà, e questo implica la conoscenza delle caratteristiche del polimero di partenza. È ben noto che in una matrice polimerica è possibile miscelare: recycle plastics and to directly extrude the final product (sheet, foil, pipe, profile). Extrusion process involving waste/scraps requires high performances mainly in mixing and venting steps. Due to the low mixing entropy of the plastics it will be necessary to introduce into the system a very high quantity of energy. Simple heating is not enough for good materials dispersion. The extruder’s screws must be therefore capable to transfer high stress to the plastics flowing into their channels. The wide range of the recycled plastics, added to the different MfI values available on the market, further complicate the situation. Materials To obtain a durable products starting from a recycled material it will be necessary to modify • cariche minerali (per ridurre i costi, incrementare la rigidità e la stabilità dimensionale); • fibre (per incrementare la rigidità, la resistenza e le proprietà elettriche); • gomme (per aumentare la resistenza all’impatto); • nucleanti (per modificare il grado di cristallinità); • lubrificanti (per aiutare il processo); • compatibilizzanti (per creare legami chimici). Per ottenere le prestazioni ottimali offerte da ogni singolo additivo, è necessario disperderli in modo adeguato nella matrice polimerica: la qualità del prodotto finale dipende infatti dal grado di miscelazione distributiva e dispersiva ottenuto. La miscelazione 2 Le viti dell’estrusore trasferiscono sforzi di taglio e di allungamento alle particelle del materiale da disperdere 2 Extrusion screws transfer shear stress and elongation stress to the material particles, which must be dispersed Come già accennato, la miscelazione è una fase critica nel riciclaggio delle materie plastiche, criticità che può essere risolta utilizzando un estrusore bivite co-rotante, perché questo tipo di attrezzatura è in grado di for- and increase its properties. Only after having clearly understood which kind of product must be produced on the recycling extrusion plant, it is possible to list the relevant properties and to study the recipes necessary to reach the production target. Materials normally mixed in a polymeric matrix are the following: • mineral fillers (to reduce the costs, increase the stiffness and the dimensional stability); • fibres (to increase the stiffness, the strength and the electrical properties); • impact modifier (to increase the toughness); • nucleants (to modify the crystallinity); • lubricants (to help the process); • compatibilizers (to create chemical bonding). These components need to be mixed properly inside the plastic to obtain the desired results. The quality of the final products therefore depends from the obtained distributive and dispersive mixing. Mixing represents a critical phase of the plastics recycling process. Mixing Co-rotating twin-screw extruder is capable of an high mixing quality (it is a mixer). We cannot say the same for the single-screw extruder, which main task is to create enough pressure to extrude the material throughout the die (it’s mainly a pump). Aim of the distributive mixing is to obtain a final uniform composition of the extruded products. The figure 1 clearly shows this concept. A good dispersive mixing, is much more difficult to obtain and it aims to reduce agglomerates size or molten polymer droplets size, to a defined dimensions. By processing recycled materials, Plastix ottobre 2009 3 estrusione 3 L’intensità dello sforzo da applicare dipende dal tipo dello stesso (taglio/allungamento) e dal rapporto delle viscosità delle materie plastiche da miscelare 3 The intensity of the requested stress depends on the stress type (shear/elongation) and on the viscosity ratio of the plastics to be mixed nire un’elevata qualità di miscelazione. Al contrario, il ruolo principale di un estrusore monovite è quello di creare pressione per estrudere il materiale attraverso la testa. Inoltre, per il controllo e l’ottimizzazione dei processi di miscelazione è necessario comprendere meccanismi fondamentali quali la miscelazione dispersiva e la miscelazione distributiva. L’obiettivo della miscelazione distributiva è di ottenere una composizione finale del prodotto estruso uniforme (figura 1a), mentre quello della dispersiva (figura 1b) di ottenere la riduzione a una dimensione ben definita degli agglomerati o delle gocce di plastica fusa da miscelare. Una buona miscelazione dispersiva è molto più difficile da ottenere. Nel caso di materiali riciclati il tipo di miscelazione più frequente è quello fra due liquidi (plastiche allo stato fuso) con caratteristiche reologiche diverse. Attraverso le viti dell’estrusore si trasferiscono sforzi di taglio e di allungamento 4 Elementi vite di trasporto (a) ed elementi miscelanti o kneading (b) 4 Conveying (a) and kneading (b) elements of a corotating twin screw extruder it frequently happens that two kinds of liquids (plastics in molten form) with different rheology must be mixed. By means of the extrusion screws, shear stress and elongation stress are transferred to the material particles, which must be dispersed (figure 2). If the applied stresses are higher than particle cohesive forces, droplet is deformed and breaks, creating smaller particles size (dispersion). The intensity of the requested stress depends on the stress type (shear/elongation) and on the viscosity ratio of the plastics to be mixed (figure 3). Modular screws of the co-rotating twin screw 4 Plastix ottobre 2009 alle particelle del materiale da disperdere (figura 2). Se gli sforzi applicati superano le forze di coesione della particella, quest’ultima si deforma e si rompe generando particelle più piccole (dispersione). L’intensità dello sforzo da applicare dipende dal tipo dello stesso (taglio/allungamento) e dal rapporto delle viscosità delle a extruder, consisting of a well defined sequence of conveying (figure 4a) and kneading (figure 4b) elements, make possible an accurate calibration of the intensity of the shear and elongation stresses along the machine axis. A typical screws configuration for recycled materie plastiche da miscelare (figura 3). Utilizzando un estrusore bivite co-rotante si ha la possibilità di calibrare in modo accurato l’intensità degli sforzi di taglio e di allungamento necessari alla miscelazione, l’operazione è infatti favorita dalla modularità della vite, composta da una sequenza ben definita di elementi vite di trasporto (figura 4a) e di elementi miscelanti o kneading (figura 4b). Una tipica configurazione della vite per miscelare le plastiche riciclate (figura 5) comprende una porzione iniziale di alimentazione dei materiali, una fase successiva per la loro fusione/miscelazione, un gruppo di kneading dedicati alla dispersione e un blocco finale per la miscelazione distributiva. L’utilizzo di compatibilizzanti per limitare il fenomeno della coalescenza è fondamentale: infatti, anche se si ottiene una buona dispersione delle varie materie plastiche alimentate nell’estrusore, il fenomeno porta a una demiscelazione del prodotto finale. b plastic includes the following sections: material feeding, melting, dispersive mixing and distributive mixing (figure 5). The use of compatibilizers to limit coalescence is essential. This phenomena causes a de mixing of the final product that needs to be avoided. estrusione 5 La tipica configurazione della vite per miscelare le plastiche riciclate 5 A typical screws configuration for recycled plastic materials Il degasaggio La fase di processo dedicata al degasaggio rappresenta un altro punto chiave per il processo di riciclaggio delle materie plastiche, grazie a cui è possibile estrarre tutte le particelle volatili presenti e sviluppate durante il processo di estrusione. I meccanismi di estrazione di massa presenti all’interno di estrusione sono due: 1 diffusione molecolare all’interfaccia polimero fuso/vapore; 2 espansione: nel polimero fuso si formano delle bolle contenenti le sostanze da rimuovere; queste tendono a espandersi, collidono fra di loro aumentandone la dimensione fino al raggiungimento dell’interfaccia polimero/ vapore, dove rompendosi rilasciano il loro contenuto. La prestazione della fase di degasaggio viene regolata modificando la temperatura del fuso, il tempo di permanenza, la velocità delle viti e il grado di riempimento del canale della vite in prossimità del caminetto. Incrementando la temperatura del fu- so, se ne riduce la viscosità e vengono facilitate la formazione e l’espansione delle bolle; un maggior tempo di permanenza, invece, accresce il rendimento della diffusione molecolare. L’incremento di velocità della vite, se da un lato riduce il tempo di permanenza, dall’altro aumenta il rinnovo degli strati di materiale fuso (attenzione alla degradazione). La diminuzione di grado di riempimento della vite incrementa l’espansione della massa fusa e quindi il rendimento del processo di degasaggio. Per ottenere il massimo delle prestazioni è necessario un ‘fine tuning’ delle condizioni operative ed eventualmente della configurazione della vite. Seguendo un approccio di questo tipo è possibile massimizzare le espansioni di materiale fuso all’interno della vite evitandone una fuoriuscita dal caminetto. Mentre in una linea tradizionale di estrusione/compounding viene installato un unico punto di degasag- gio, in un processo di materiali riciclati si prevedono due o più punti di estrazione di sostanze volatili (figura 6). the performance of the molecular diffusion mechanism. Increase of screw rpm reduces the residence time on one hand, while improve layers renewal on the other hand (pay attention to the degradation). A decrease of the screw filling ratio, increases the expansion of the melt and therefore the performance of the degassing process. A fine tuning of the operational conditions and – eventually – of the screw configuration are requested to obtain the highest performance. With this approach it is possible to maximize 6 Esempio di configurazione di estrusore per il riciclaggio 6 Extruder configuration example for recycling Flessibilità Un requisito irrinunciabile per un impianto di estrusione di materie plastiche riciclate è la flessibilità, perché la grande varietà di plastici disponibili e i differenti gradi di viscosità impongono la necessità di modificare facilmente la configurazione dell’estrusore e le condizioni operative. L’estrusore bivite co-rotante rappresenta in assoluto la soluzione più flessibile disponibile sul mercato in termini sia di riconfigurabilità sia di possibilità di modificare le condizioni di funzionamento (portata, velocità viti, temperatura cilindro). Il cilindro di un estrusore bivite co-rotante è definito da diversi moduli di lunghezza pari a 4D, disponibili in due differenti versioni: a sezione circolare (figura 7a) o rettangolare Degassing Degassing is another essential step in the plastics recycling process. In this phase the volatiles developed by the extrusion process are extracted.There are two extraction mechanisms in the extrusion process: 1 molecular diffusion to the polymer melt surface; 2 expansion: bubbles containing the materials to be removed are formed inside molten polymer; they expand, collide one against the other and increase their dimensions until the melt surface is reached, where they break releasing their content. Performance of the degassing step is adjusted by modifying the melt temperature, the residence time, the screw rpm and the filling ratio of the screws channel closed to the venting dome. When increasing the melt temperature, the viscosity decreases helping the bubbles formation and the expansion. An higher residence time increase 6 Plastix ottobre 2009 the melt expansions inside the screw, avoiding relevant leakages from the venting dome, while on a traditional extrusion/compounding line only one degassing point is installed, two or more volatiles extraction points are provided in a recycled materials process (figure 6). estrusione a (figura 7b). La riconfigurazione del cilindro è un’operazione semplice e rapida. Su estrusori di taglia medio-piccola i diversi moduli di cilindro vengono montati su quattro tiranti; sbloccando quattro bulloni in testa è possibile sfilare i moduli e ricomporre la configurazione in funzione della nuova esigenza di processo (figura 8). A partire da un diametro vite di 60 mm il collegamento fra i vari moduli di cilindro avviene con il sistema tradizionale a bulloni. Un discorso analogo è valido per la configurazione della vite. I vari elementi che la compongono vengono montati su un albero brocciato e possono quindi essere sfilati facilmente e rimontati velocemente. Attraverso un’attenta definizione della configurazione della vite è possibile calibrare il trasferimento di energia al processo limitando inutili sprechi (figura 9). Il grado di riempimento di un estrusore bivite co-rotante è variabile Flexibility Machinery flexibility is a must when processing recycled plastics. The use of different plastics and different viscosity grade requires the possibility to easily modify the extruder configuration and the operational conditions set-up. The co-rotating twin-screw extruder is the most flexible solution available on the market both from the re-configuration point of view and the possibility to play with its working conditions (throughput, screw rpm, barrel temperature). The Plastix ottobre 2009 7 Moduli di un cilindro di un estrusore bivite corotante a sezione circolare (a) o rettangolare (b) 7 The extrusion barrel of co-rotating twin-screw extruder consists of different sectors available in two different shapes: round (a) or square (b) diando soluzioni mirate per rendere il riciclo di tali materiali vantaggioso dal punto di vista economico. Tra queste, Icma San Giorgio ha studiato diverse soluzioni tra cui due impianti, uno per il riciclo di PET e l’altro di nylon. Vediamoli nel seguito. Compounding di PET e di PA b a differenza di quanto avviene nell’estrusore monovite, dove il canale vite è sempre pieno, con conseguente elevato consumo di energia (figura 10). Compound da polimeri di riciclo I polimeri oggi più comunemente riciclati sono PET, PVC, poliolefine, PS, PA e ABS. Per questo i costruttori di estrusori stanno stu- extrusion barrel of co-rotating twin-screw extruder consists of different sectors having a length of 4D, available in two different shapes: round (figure 7a) or square (figure 7b). Barrel re-configuration is simple and quick: on the medium/small size extruders, the different barrel sectors are fixed by four tie-rods. By releasing four bolts at the end of the extruder it is possible to remove the sectors and prepare a new configuration according to the new process request (figure 8). Starting from 60 mm. Extruder size, the different barrel In un processo di riciclaggio di PET è necessario non trascurare le diverse possibilità di degradazione del materiale (meccanica, termica, ossidativi, idrolitica). La degradazione per idrolisi è la più insidiosa, ed è in grado di far crollare velocemente il peso molecolare, la viscosità e quindi le proprietà meccaniche del materiale. Questo problema è aggravato dal fatto che il PET è fortemente igroscopico e assorbe velocemente l’umidità dall’aria, pertanto durante il processo di estrusione è necessario limitare la sollecitazione trasferita 8 Modularità del cilindro e della vite 8 Barrel and screw modular design sectors are connected together by bolts. The same for the screw configuration. The different screw elements are assembled on a splined shaft and they can therefore be easily removed and quickly re-assembled. With a well defined screw configuration it is possible to adjust the energy transfer to the process, limiting useless energy losses (figure 9). Unlike the single-screw extruder, Plastix novembre 2004 estrusione dalle viti, ma soprattutto estrarre l’umidità presente nel materiale prima di che si inneschi il fenomeno idrolitico. La deumidificazione del PET normalmente viene eseguita off-line e richiede una precedente cristallizzazione del materiale al fine di evitarne il rammollimento all’interno del deumidificatore (Tg = 75 °C). L’impiego di un estrusore bivite co-rotante consente, invece, di effettuare la deumidificazione in linea all’interno dell’estrusore. Ma questo non è l’unico vantaggio, perché questa configurazione consente di operare con un risparmio energetico di circa il 50% (il cristallizzatore e il deumidificatore non sono più presenti nell’impianto), di alimentare scaglie 9 Una configurazione della vite ottimale consente di calibrare il trasferimento di energia al processo limitando inutili sprechi 9 A well defined screw configuration allows to adjust the energy transfer to the process, limiting useless energy losses 10 Il grado di riempimento di un estrusore bivite co-rotante è variabile 10 The filling ratio of a co-rotating twin-screw extruder is variable 11 Alcune proprietà meccaniche di tre diversi tipi di blend (Arcom 1-2-3) sviluppati da Arel 11 Different mechanical properties of blends (Arcom 1-2-3) producted by Arel which works normally with a fullfilled channel with consequent high-energy consumption, the filling ratio of a co-rotating twin-screw extruder is variable (figure 10). Compound from polymer recycling PET, PVC, polyolefin, PS, PA and ABS are the most commonly recycled plastics. For this reason many producers of extrusion plants, such as Icma Sam Giorgio (Legnano, Milan) are developing new and competitive solutions. In the following a plant for the recycling of PET and nylon will be illustrated. PET and PA compounding When recycling PET it is necessary to cope with its different degradation possibilities (mechanical, thermal, oxidative, hydrolytic). Hydrolytic oxidation is the most dangerous 10 Plastix ottobre 2009 degradation process and it can produce a severe reduction of molecular weight, viscosity and so the mechanical properties of the material. PET is an extremely hygroscopic material, which quickly absorbs the air humidity. During the extrusion process it is necessary to limit the stress transferred by the screws (mechanical degradation), but it is most important to extract the humidity from the material before the hydrolytic degradation process will begin. PET dehumidification is normally done separately and this requests a previous material Plastix novembre 2004 11 estrusione 1 12 Proprietà meccaniche di un blend di Arel contenente PET da riciclo 12 Mechanical properties of a blend based on recycled PET developed by Arel (non è richiesto quindi un densificatore), e di evitare ogni perdita di materiale per un cambio di formulazione. Anche la manutenzione è più semplice, perché si evitano gli interventi sul deumidificatore, sul cristallizzatore e sul densificatore, che non sono presenti nell’impianto. Miscelando il PET con altri materiali plastici o additivi/cariche/rinforzanti è possibile ottenere nuovi materiali caratterizzati da proprietà interessanti. Un possibile blend è quello PET/HDPE, dove entrambi i materiali possono essere da riciclo. Si tratta di un materiale meno fragile del PET e non richiede deumidificazione. Rispetto aIl'HDPE si presenta più rigido, più resistente, più fluido e si raffredda più velocemente. Il blend può essere usato nello stampaggio a iniezione garantendo cicli di lavoro superiori. A titolo di esempio, nella figura 11 alcune delle proprietà meccaniche di tre diversi tipi di blend (Arcom 1-2-3) sviluppati da Arel (un’azienda turca specializzata nel compounding di PET), utilizzando un estrusore di Icma San Giorgio, vengono messe a confronto con quelle di PBT, PA66 e ABS. Nella figura 12, invece, sono illustrate le interessanti prestazioni di un materiale ottenuto miscelando PET da riciclo con una piccola quantità di un additivo chimico studiato da Arel. Un’altra interessante possibilità offerta dalla tecnologia è quella di riciclare il filato di nylon partendo da balle per ottenere un compound rinforzato (figura 13). Il punto critico nella progettazione di un impianto di questo tipo è la capacità di dosare con sufficiente precisione il filato di naylon. Nella composizione finale del compound, la fibra vetro deve avere una tolleranza di ±2%. La quantità in massa delle particelle volatili presenti nel materiale riciclato non può essere costante al variare del lotto. Pertanto deve essere garantita una buona flessibilità nell’impostazione delle condizioni operative dell’impianto. ■ crystallization to avoid its softening inside the dryer (Tg = 75 °C). Using a co-rotating twin-screw extruder, dehumidification can be done in-line, inside the extruder. Further to the advantages of a continuous process, this solution guarantee a 50% of energy saving in the extrusion process (crystalliser and dehumidifier are no more required in the plant). Other advantages are: • possibility to feed flakes (a densifyer is therefore not required); • reduced plant maintenance (dehumidifier, crystalliser and densifyer are not present); • no material losses due to a formulation change. Mixing PET with other plastics or additives/fillers/ reinforced materials it is possible to obtain new materials having interesting properties. One of the most popular is PET/HDPE blend where both materials can be from recycling source. It is less brittle than PET and it does not require a dehumidification process. It is stiffer, stronger, better flowing and faster cooling than HDPE. This blend could be used in injection moulding process, granting faster working cycles. Arel Company, a Turkish producer of PET compounding starting from recycled source, has supplied us with some diagrams (figure 11), showing some of the mechanical properties of three different kinds of blend (Arcom 1-2-3) compared with other engineering plastics (PBT, PA66, ABS). Mixing recycled PET with a small quantity of a ‘special’ chemical additive studied by Arel, it is possible to obtain extremely interesting performances (figure 12). Another interesting 13 Impianto sviluppato da Icma San Giorgio per riciclare filato di nylon per ottenere un compound rinforzato 13 An extrusion line developed by Icma San Giorgio for the production of reinforced compound starting from bales Plastix ottobre 2009 possibility granted by this technology is the yarn recycling, starting from bales, to obtain a reinforced compound. During the engineering of the line suitable for the above-mentioned purposes, the critical point is represented by the capability to feed the Nylon yarn with enough accuracy. In the final compound composition, fibre glass content needs to have a ±2% tolerance. Mass quota of the volatiles present in the recycled material cannot be constant. For this reason flexibility in setting up line operational conditions must be granted is a must.