La formazione prima del Concilio Vaticano II
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La formazione prima del Concilio Vaticano II
PIANETA SUORE La formazione prima del Concilio Vaticano II Dalle origini dell’opera di Madre Gèrine è avvertita la necessità di una preparazione attenta alla spiritualità, ma anche alle attività dell’insegnamento e della cura dei malati. L’educazione ricevuta in famiglia. La figura della Madre Maestra. Q Le Maestre delle Novizie di Pakistan, Italia, Nigeria, Argentina e Uganda posano insieme per una foto ricordo. Al Capitolo generale del 2006, celebrato in Albi, portano le ricchezze e le sfide della formazione attuale presenti nei vari paesi nei quali vivono uesta tematica che mi è stata affidata è, per me, un commovente pellegrinaggio nella costruzione della nostra Congregazione e lo affronto con un profondo rispetto. Il primo volto che si presenta è quello di Madre Gérine. La sua prima sorgente è l’educazione ricevuta nel seno della sua famiglia: “l’amore per il lavoro, il gusto della preghiera, la preghiera mariana, l’accettazione con amore della volontà di Dio, il servizio agli altri”. Tutti questi principi concordano con quelli del Terz’Ordine di San Domenico presente a Chaude- 14 saigue. Madre Gérine diventerà Terziaria per meglio rispondere alle chiamate apostoliche. La sua influenza attira altre giovani che ella potrà formare. Nel 1843, cinque aspiranti sono affidate alla responsabilità del Terz’Ordine regolare a Gramond… Nel maggio 1848, P. Lacordaire e P. Narcissius Palol, insistono perché venga nominata una Maestra delle Novizie. Dovendo, essa stessa, essere modello di una stretta obbedienza ai Superiori, essa dovrà ricevere una “regola”. Madre Gérine stabilì: - in casa: una vita di preghiera, di regolarità, di povertà ed obbedienza - all’esterno: la cura dei malaticorpo ed anima-, lo sviluppo dello spirito di sacrificio ad imitazione di Gesù cristo, con la scienza della croce, un ritiro ogni anno, almeno per ritemprasi, con l’aiuto di un predicatore Le suore sarebbero vissute, d’ora in poi, in comunità e non più ciascuna a casa sua. Inoltre, le suore disponevano di una prima guida: il piccolo manuale del Terz’Ordine dei Secolari. Ma, prima di tutto, Madre Gérine si appoggiò alla Regola di S. Agostino. Nel 1856, dotate di Costituzioni, le suore potranno pronunciare i voti di povertà, castità e obbedienza. Così sono stabilite le basi della formazione, in un grande spirito di misericordia, con un forte culto del silenzio e la meditazione del Rosario. Le suore ricevano anche una qualifica con il diploma per l’insegnamento e una formazione per la cura dei malati. Ormai, le basi sono ben stabilite…. Subito dopo la guerra, la formazione continuava ad avere le caratteristiche dell’inizio del secolo. Il noviziato era una rude scuola di silenzio e di solitudine. Non era permesso nessun dialogo fra le suore nel noviziato, né con le suore professe della comunità. Si trattava di un taglio radicale con la vita del mondo e, avendo la maggior parte di noi vissuto a lungo l’esperienza dei movimenti cattolici attivi (scoutismo, insegnamento..), questo taglio risultava difficile da vivere. In quel tempo il ruolo della Madre Maestra sembrava fosse quello di piegare la volontà propria, di mortificare le novizie e le postulanti contrariando i loro gusti, i loro desideri. L’obbedienza e la povertà erano rigide, senza dialogo. La formazione per dire l’ufficio in latino era severa. Le giovani si occupavano delle pulizie della casa, del bucato grosso e tutto ciò sempre in silenzio. Così andavano le cose!! Secondo le usanze del tempo, le lettere inviate e ricevute venivano lette dalla Madre Maestra. Ella ci dava alcune lezioni sulla vita religiosa, come il cappellano incaricato di ciò. Il pellegrinaggio al Santuario di Notre Dame de la Dreche si faceva al mattino presto, partivamo a due a due. Il noviziato diventava dunque un deserto arido, ma senza dubbio fruttuoso alla fine della traversata, grazie allo Spirito Santo. Ma i tempi stavano cambiando e verso il 1960 il Capitolo Generale designò un’altra suora a succedere alla precedente formatrice. E a lei venne chiesta una formazione più in sintonia con i mutamenti Così, nel tempo, l’obbedienza è divenuta meno austera, più aperta. Il dialogo fra le novizie e la Madre Maestra è diventato più libero. C’erano ogni giorno degli incontri sulla vita religiosa, sulla vita domenicana. Un padre domenicano di Tolosa ci faceva scoprire il Nuovo Testamento. Le novizie passavano uno o due mesi a S. Sebastian (Spagna) e anche nella casa di Tolosa. Oggi noi vediamo la formazione attuale solo da fuori, ma crediamo che le giovani religiose siano meglio preparate di noi a vivere una vita religiosa apostolica; questo non può che rallegrarci !! La vita, la spiritualità di Madre Gérine sono studiate e pregate meglio di quanto non avvenisse nel passato. Siamo contente che tutto ciò formi donne evangeliche, adatte all’oggi!! Sr. Jean-Pierre Madeuf o.p. Un gruppo di suore a passeggio per Albi: nella Casa Madre tutto ricorda la fondatrice, Madre Gérine Fabre 15