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[email protected] 1 scheda tecnica durata: 97 minuti nazionalità: Spagna, Stati Uniti anno: 2008 regia: WOODY ALLEN sceneggiatura: WOODY ALLEN produzione: MEDIAPRO, ANTENNA 3 FILMS, GRAVIER PRODUCTIONS fotografia: JAVIER AGUIRRESAROBE montaggio: ALISA LEPSELTER scenografia: ALAIN BAINEE costumi: SONIA GRANDE interpreti: JAVIER BARDEM (JUAN ANTONIO), PENELOPE CRUZ (MARIA ELENA), SCARLETT JOHANSSON (CRISTINA), REBECCA HALL (VICKY), PATRICIA CLARCKSON (JUDY NASH), KEVIN DUNN (MARK NASH), CHRIS MESSINA (DOUG) la parola ai protagonisti VICKY CRISTINA BARCELONA è un film indelebilmente legato alla città nella quale è ambientato. Quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura, pensavo solo a inventare una storia che fosse ambientata a Barcellona, commenta Allen. Desideravo rendere omaggio a Barcellona perché è unaci t t àcheamomol t i ssi mo,comedel r est oamot ut t al aSpagna.E‘unaci t t àbel l i ssi madal punt o di vista visivo ed è dotata di una sensibilità romantica. Una storia come quella raccontata nel mio film poteva succedere solo a Parigi o a Barcellona. Quando le due protagoniste del film Vicky ( Rebec caHal l )eCr i st i na( Scar l et tJohansson)sbar canoaBar c el l onapert r ascor r er v il ‘ est at e,l e l or ov i t esonogi unt eaf asiunpo‘di v er se.Vi ck yhadeipr oget t ibenpr ecisi davanti a se, commenta la Hall. Sta per sposarsi, sta per conseguire un master, si trasferirà fuori città e metterà su famiglia. Sente che le cose stanno andando esattamente come avrebbe voluto. Cristina, invece, è t ot al ment e al l ‘ oppost o:ha appena r otto con il suo ultimo fidanzato, ed ha abbandonato un cortometraggio al quale stava lavorando da sei mesi. Cristina è una sorta di anima persa che vaga senza meta, racconta la Johansson. Non ha nessuno scopo e non sa esattamente cosa vuole. Vive la sua giovinezza senza prendersi alcuna responsabilità e seguendo qualunque strada le si presenti davanti. Allen vede chiaramente i pro e i contro delle scelte di vita di entrambe le ragazze. Una persona più tradizionalmente borghese come Vicky sembra avere una vita decisamente più felice. Osserva Allen. Una vita più organizzata, più stabile e che funziona meglio. Forse non riuscirà a fare niente che vada al di là degli obiettivi che si è prefissata, ma sicuramente vivrà una vita felice con il marito, che è un bravo ragazzo. Il personaggio di Cristina invece ha meno probabilità di trovare qualcosa di soddisfacente perché è sempre alla ricerca di novità, e sa solo cosa non vuole. Al contempo però avrà sicuramente una vita più varia e forse un giorno, se avrà fortuna, qualcosa cadrà dal cielo e la farà felice. In Spagna, Vicky e Cristina vengono coinvolte in una serie di rapporti sentimentali che hanno come protagonisti due focosi ed appassionati spagnoli, il pittore Juan Antonio (Javier Bardem) e la sua vulcanica ex moglie Maria Elena (Penélope Cruz). Nonostante siano innamorati pazzi, i due Spagnoli sono in perenne conflitto per motivi che nessuno dei due riesce a comprendere fino in fondo. Hanno provato tantissime volte a v i v er ei nsi eme,r accont al a Cr uz .E‘sempr ef i nita malissimo, ma ciononostante continuano a pr ov ar ci .I ldol or edelf al l i ment odell or omat r i moni oèunacosacheaf f l i ggeJuanAnt oni o.E‘un uomo ferito che aspetta di guarire, osserva Bardem, come persona, come artista e come ex-marito di Maria Elena. La maggiore qualità di Juan Antonio è la sua capacità di parlare in maniera molto di r et t a.Nonèunaper sonaambi v al ent eosubdol a,r accont aBar dem.E‘perquest ocheèmol t o diretto. Ha bisogno di dire sempre la verità e questo da vita a momenti molto divertenti ma anche difficili per chi gli sta intorno. Mentre Juan Antonio è una persona pratica e alla mano, Maria Elena [email protected] 2 è una sorta di tornado emotivo che travolge tutto ciò che trova sul suo cammino. Maria Elena è grande in tutto quello che fa, che si tratti di suonare il pianoforte o di dipingere ma in realtà non r i es ceacombi nar enul l aper chéèt r oppof ol l e,comment aAl l en.E‘t r oppopassi onal e,t r oppopi ena disent i ment iequest ol ei mpedi scedipor t ar eat er mi nequel l ochef a,cont i nuai l r egi st a.E‘troppo gelosa e desiderosa di ficcare un coltello in corpo a qualcuno solo perché sente e prende tutto con troppa passione e foga. Penélope Cruz pensa che il vero problema di Maria Elena è che è infelice: Soffre tantissimo e per lei non è facile fare i conti con la sua testa. E tutto il caos che crea in tutto ciò che fa è una cosa che non riesce ad evitare. Non credo che lo faccia di proposito per attirare l ‘ at t enz i onesudisé.E‘uncompor t ament ochenascedal l aconf usi onet ot al eedal l apaur a,ma anche a volte dal suo estremo coraggio. I due mondi del film si scontrano quando Juan Antonio si avvicina a Vicky e Cristina in un ristorante facendo alle due ragazze una proposta molto diretta: accompagnarlo in una cittadina delle Asturie, Oviedo dove le porterà alla scoperta delle bellezze della regione, gli farà assaggiare del l ‘ ot t i moci boeber edelf ant ast i cov i noeal l af i nef ar annol ‘ amor et ut t ii nsi eme.Vi ckypenser à sicuramente: Ma chi è questo orrendo artista europeo che sembra incarnare tutti i cliché sugli spagnoli? racconta la Hall. Vuole allontanare Cristina da lui il prima possibile. Ma come ci rivelerà la storia, Vicky si sbaglia nel giudicare Juan Antonio perché in realtà è un uomo insolito, e la sua proposta non è poi così rozza e scandalosa come potrebbe sembrare. Juan Antonio è letteralmente travolto e sopraffatto dalla bellezza e dalla personalità delle due ragazze, osserva Bardem, e tenta di instaurare con loro un rapporto diverso dal solito che coinvolga tutti e tre. La sessualità è una cosa mol t oi mpor t ant eperl uimanonèi l suoscopo;al cont r ar i o,èsol ol ‘ i ni z i odi un qualcosa di molto importante. Ha una maniera totalmente diversa di percepire e vivere la vita. Credo che dal punto di vista etico non sia una cosa apprezzata da tutti, ma i principi morali di Juan Antonio sono molto diversi da quelli che alcuni potrebbero aspettarsi e questo è uno degli aspetti chi av edel l ast or i a.Bar dem eAl l enconcor dano.Di et r oi l suomododiesser eedipensar enonc‘ è scaltrezza o calcolo, osserva Allen.E‘unaper sonaperbeneeperl uif ar el ‘ amor eèunqual cosa che a parte della vita. Una cosa molto piacevole. Mentre sono ad Oviedo, Juan Antonio intuisce che Vicky potrebbe non avere le idee così chiare come sembra. Vicky è apparentemente una persona t ut t adiunpez z o,comment al aHal l ,madi ci amocheèunpo‘t r oppoesageratamente tutta di un pezzo. Credo che potrebbe desiderare qualcosa di più romantico o selvaggio ma per lei è molto difficile correre dei rischi perché è sempre stata una persona molto controllata e non si fida di se stessa quando le cose le sfuggono di mano. Non sa fin dove potrebbe spingersi. Allen crede cheVi ck yabbi aqual chedi f f i col t àagest i r eun‘ ecces si v al i ber t à.A v ol t eaccar ez z al ‘ i deadif ar e qualcosa che sia più avventuroso, ma alla fine ciò che desidera veramente è la sicurezza che scaturisce da uno stile di vita meno rischioso. Hall pensa che le difficoltà di Vicky contengano uno deimaggi or iquesi t ichei lf i l m siponesul l ‘ amor e:Cr edocheWoodyabbi av ol ut oanal i zz ar ela t ensi onechec‘ èt r al enost r ef ant asi ei nt emad‘ amor eei lmondor eal e,concl udel ‘ at t r i ce.Tr al e cose che viviamo e quelle che sogniamo e quello che succede quando le tue fantasie si insinuano nelmondor eal e. ‘I nquest of i l m,comehasempr ef at t odai tempi di IO E ANNIE, Allen esplora i successi e i fallimenti delle relazioni sentimentali attraverso la psicologia dei personaggi senza r i cor r er eadespedi ent iest er nicomec api t ai nt ant est or i ed‘ amor ehol l ywoodi ane.Leper sonesono molto complicate ed è difficile mantenere in vita le relazioni sentimentali perché le persone hanno delle esigenze molto precise e complesse, osserva Allen. E se queste esigenze non vengono soddisfatte, ci si annoia. Ed è esattamente quello che Juan Antonio afferma nel film, se manca un elemento, come quando manca il sale o un altro alimento nella tua dieta, anche se ingerisci la gi ust adosediVi t ami naA,diVi t ami naC,dif er r oequant ‘ al t r o,set imancaquelpi ccol oel ement o, potresti anche morire. A volte si tratta di unel ement oaggi unt odal l ‘ est er nochecambi at ot al ment e l ‘ al chi mi a,come l apr esenz a diunf i gl i o,diunamadr e,diuncar oami co,delt uocapo,diuno psichiatra o di un nuovo lavoro. Nel caso di Juan Antonio e Maria Elena, litigano come cani e gatti anche sesonopaz z ament eedi sper at ament ei nnamor at il ‘ unodel l ‘ al t r a.Mal apr esenz adiCr i st i na contribuisce a far si che questa folle relazione funzioni perché entrambi riescono ad incanalare una certa dose di affetto e di amore verso Cristina che li ricambia entrambi, e così facendo Cristina assorbe una dose consistente della loro rabbia e irritazione e fa sì che il loro rapporto sia meno infuocato. [email protected] 3 Par l andodell or ot r i angol o,Scar l et taf f er ma:Cr edochev edanor i f l es sonel l ‘ al t r ot ut t oci òchenon amano di loro stessi e Cristina in un certo senso funge da cuscinetto. Amare Cristina insieme permette loro di apprezzarsi senza che la loro relazione si surriscaldi troppo. Inoltre, per Maria Elena è assolutamente normale e naturale vivere insieme a altre due persone cont empor aneament e,comment al aCr uz.E nel l ‘ ambi t odiunasi t uazi onechenonèsi cur ament e comune,sisent ealsi cur oepoi chéèpi enadicont r addi z i oni ,noncit r ov anul l adist r ano.E‘una maniera piuttosto strana di pensare: per lei Cristina non rappresenta una minaccia alla sua r el az i oneconJuanAnt oni o,anz ipensacheCr i st i napor t iunpo‘diequi l i br i onell or or appor t o. Allen dirige per la terza volta Scarlett Johansson, dopo MATCH POINT e SCOOP. Ogni tanto, nel l ami acar r i er a,t r ov oun‘ at t r i ce che mi ispira e che mi spinge a scrivere dei ruoli apposta per lei, dichiara Allen. Scarlet è molto intelligente, sexy, dotata e versatile. Inoltre è dotata di un eccellente sensodel l ‘ umor i smoei nv ent acont i nuament edel l ebat t ut e.Cr edocheWoodyedi o abbiamo una sensi bi l i t à e un senso del l ‘ umor i smo mol t o si mi l i ,e i nf at t iogniv ol t a che l eggo l e sue sceneggiature, mi ritrovo sempre in tutto quello che dice, commenta la Johansson. Credo che ci stimiamo reciprocamente come artisti e ci divertiamo a lavorare insieme perché non facciamo altro cher i der eedi v er t i r ci .E‘f ant ast i copot erl av or ar econit uoiami ci ,epensochesi aperquest oche continuiamo a fare film insieme. Allen non aveva mai visto recitare Penélope Cruz fino alla sua interpretazione candi dat aal l ‘ OscardiVOLVER di r et t odaPedr oAl modov ar .Hopensat ochef oss e semplicemente incredibile, commenta Allen. Temevo di non riuscire a scritturarla per il mio film ma poi mi ha chiamato il suo agente e mi ha detto che Penelope aveva saputo che avrei girato un film in Spagna e che avrebbe desiderato tantissimo farne parte. Per me, è stata la cosa più bella che avrebbe potuto dirmi. La mia Maria Elena è una forza della natura ed è esattamente quello che è Penél ope.E‘bel l a,i ncr edi bi l ment esex y ,ela sua sensualità è unica al mondo perché la sua è una bel l ez z a delt ut t o par t i col ar e.I nol t r e è un‘ at t r i ce st r aor di nar i a e siv ede i nt ut t o ci ò che f a. Nat ur al ment eèt r av ol gent e.Jav i erBar dem,pr emi at o dir ecent e con l ‘ OscarperNON E‘UN PAESE PER VECCHI, è entrato a far parte del cast interpretando lo stravagante e appariscente pi t t or eJuanAnt oni o.E‘l ‘ uni coat t or ealmondocheav r ebbepot ut oi nt er pr et ar equest or uol oper me, commenta Allen. Avevo bisogno di uno Spagnolo che fosse sexy senza essere il tipico attore belloccio e classico, ma qualcuno di più profondo e intenso. Avevo visto i suoi film e sapevo che er aungr andi ssi moat t or e.E‘st at oel et t r i z z ant el av or ar econl uiancheper chénonpensav oche sarebbe mai successo. Per il ruolo di Vicky, Allen cercava qualcuno che avesse una personalità totalmente diversa rispetto alla Johansson e alla Cruz. La direttrice del casting Juliet Taylor mi di ssecheav r eidov ut oi ncont r ar eRebecc aHal l ,r acc ont aAl l en.Eappenal ‘ hov i st ahocapi t oche era lei. Rebeccaèest r emament ebel l aedel egant eenat ur al ment eèun‘ at t r i cef ant ast i ca.Pat r i ci a Cl ar k son,al t r a candi dat a al l ‘ Oscar ,i nt er pr et a Judy,l a donna che ospi t a Vi ck y e Cr i st i na a Barcellona. Anche in questo caso si tratta del coronamento di un sogno visto che erano anni che desideravo lavorare con lei, dichiara Allen. Judy è quello che Vicky potrebbe diventare, una volta sposata con un bravo ragazzo per bene che la terrà lontana da ogni eventuale rischio. Ma se potesse tornare indietro, Judy rifarebbe ciò che ha fatto o no? E mentre gli attori (a parte la musa diAl l en,Scar l etJohansson)er ano abbast anz a ner v osial l ‘ i dea dil av or ar e conunr egi st a che ammi r ano,l uil iha messisubi t oa l or oagi o.E‘unuomocosìgent i l e,comment aBar dem.Ogni volta che avevo bisogno di lui, mi dava la risposta giusta, e soprattutto utile per farmi capire quello che dovevo fare. Lavorare con Woody Allen è una vera benedizione. I dialoghi del film sono brillanti e quindi era necessario che ogni attore capisse le ragioni di ogni scena dalle parole. Conqual unque al t r or egi st a sar eist at at er r or i z z at a al l ‘ i dea dii nt er pr et ar e un per sonaggi o che affronta ogni situazione con lo stesso livello di energia, dichiara la Cruz. Quando devi interpretare un personaggio così estroverso, sopra le righe, che porta caos e disordine ovunque vada, hai qual chet i mor e.I nf at t ihot ent at odir i di mensi onar eunpo‘al cunidegl iecces sidel mi oper sonaggi o, hot ent at odif ar el ec osei nmani er aunpo‘menoesager at amaWoodymihadet t ochel eiv i ve permanentemente in quello stato e mi ha indicato chiaramente la strada da seguire. Mi ha detto: devi avere coraggio e credo che avesse assolutamente ragione. Allen ha deciso di scritturare un narratore (Christopher Evan Welch) che commenta ciò che succede in VICKY CRISTINA BARCELONA mano a mano che la storia va avanti. Questo film si presta alla forma narrativa del r ac cont o,comment a Al l en.E‘l a st or i a diquel l o che succede al l e due r agaz z e che v anno i n vacanza in Spagna. E credo che chiunque riesca ad immedesimarsi nella storia e nei personaggi del film. La presenza del narratore mi ha evitato tante scene noiose per spiegare quello che [email protected] 4 succede. Con il narratore invece, la storia va avanti più velocemente. Il tono vivace di VICKY CRISTINA BARCELONA è anche mer i t o del l ‘ or ecchi abi l e canz one diGi ul i a y Los Tel l ar i ni Barcelona, che sentirete spesso durante il film, una canzone che Allen ha scoperto quasi per caso. La gente mi manda canzoni in continuazione ma raramente ho il tempo di ascoltare nulla. Una mattina, mentre stavo correndo come al solito verso il set, ho preso uno dei CD che mi avevano mandat oel ‘ hoascol t at oment r eer oi naut o.Misonodet t o:Maèf ant ast i ca!E‘esat t ament equel l o che ci vuole per il film. E hanno reagito tutti come me. Gli artisti erano felicissimi che usassi la loro canzone per il film ed il mio produttore era felice perché non avremmo usato una canzone troppa cara in termini di diritti, tipo un brano di George Gershwin! Le riprese si sono svolte interamente a Barcellona, capitale della Catalogna e seconda città della Spagna, e poi a Oviedo e Avilés, due città delle Asturie sulla costa settentrionale del paese (a circa 400 km da Barcellona). Le location di Barcellona scelte per il film sono una sorta di cartolina virtuale della città, soprattutto pensando alle elaborate e affascinanti architetture di Antoni Gaudí, tra cui la famosissima cattedrale della Sagrada Familía, il Parc Güell, e la casa La Pedrera. Un momento particolarmente memorabile del film è stato quello in cui JavierBar dem eRebeccaHal l i nt er pr et anoun‘ i nt er ascenapost i aiduel at i di una fontana a forma di lucertola coperta da un mosaico nel Parc Güell. Abbiamo dovuto ridurre l a quant i t à d‘ acqua che sgor ga dal l a bocca del l al ucer t ol a,comment a Al l en.Al t r i ment inon si sarebbe sentito nulla di quello che dicevano gli attori! Tra le altre location scelte a Barcellona ci sonoi lPar codeiDi v er t i ment idelTi bi dabo,l ‘ Ospedal ediSanPaol o,l aFondaz i oneJoanMí r o,i l MuseuNaci onald‘ Ar tCat al uny a,i lPor tOl í mpi c,l ‘ aer opor t odiBar cel l ona( coni lmur al er eal i zz at o da Míro), e La Rambla. Barcelona ha tutti gli elementi di una grande capitale europea in termini di ar chi t et t ur amac‘ èunqual cosasot t ol asuper f i ci echel ar endeal quant oanar chi ca,r accont al a Hall. Da quando sono arrivata a Barcellona ho cominciato a fare molto tardi la sera, ad andare ad un sacco di feste e in locali, molto più di quanto faccia in genere (ma solo durante i fine settimana, non preoccupatevi!) Barcellona ha uno spirito molto forte ed energico e la gente che ci vive è molto f i er adel l asuaci t t à,edi nf at t idi conocheBar cel l onasi aunaci t t àapar t e,per chéèuni caal l ‘ i nt er no della Spagna. La fervida e fantasiosa architettura di Gaudí è una presenza costante del film e il suo lavoro di una v i t a,l a magi ca cat t edr al e del l a Sagr ada Fami l í a,è una del l e oper a d‘ ar t e incompiute più famosa al mondo, e in quanto tale è un edificio molto romantico. Riflette in un certo senso i lcr edo diMar i a El ena sec ondo l a qual e sol ol ‘ amor e non cor r i spost o è veramente romantico. Deni sdeRougemonthascr i t t ochequandol ‘ amor ev i enecor r i spost o,smet t ediesser er omant i co, racconta Allen. Credo che a quel punto possegga delle altre meravigliose qualità che ci portano a vivere una vita fantastica, ma non ha più la stessa valenza in termini di romanticismo. Credo che esi st ano t ant e st or i ed‘ amor eot ant iamor idi v er si oss er v al aJ ohansson.Cis ono del l e st or i e d‘ amor echer uot anoi nt or noal l aseduz i oneeal ses soedel l est or i epi ùpr of ondechev annoav ant i da 30 annisenz a al cun accenno al l a noi a o al l ‘ appi at t i ment o.Cr edo che t ut t o quest o si a terribilmente romantico. Penso che questo film dimostri che esistono tanti tipi diversi di amore, conclude la Johansson, che si tratti di Maria Elena e Juan Antonio che v i v onounast or i ad‘ amor e i mpossi bi l e,i nt er mi nabi l eodel l ‘ amor echeCr i st i napr ov aperMar i aEl enaeJuanAnt oni o,cheè unasor t adii nf at uaz i oneeun‘ espr essi onear t i st i cadel l ‘ amor e.Eisent i ment icheVi ck ypr ov aper Juan Antonio rappresentano una speci ed‘ amor emol t oosses si v o,all i mi t edelf anat i smo.Cr edo chei lf i l m di most r ichet ut t equest ef or med‘ amor esonot ut t ev al i de.Sonoconv i nt ochel ‘ amor e pr ev eda aspet t idi v er si ,comment a Bar dem.L‘ amor e è di v er so t ant o quant ol e per sone che l o provano.Di r eichequest of i l m vuol ef arv eder eal cunediquest ef or med‘ amor echehannocome protagonisti persone diverse, con teste diverse. Woody Allen pensa che VICKY CRISTINA BARCELONApossar accont ar et ant ecosesul l ‘ amor edel l equal il uinonèneancheconsapevole. Nonhodel l ecoset ant opr of ondedadi r esul l ‘ amor emacr edochecr eandodeiper sonaggii ncar ne ed ossa e facendoli interagire tra di loro, darò al pubblico la possibilità di trarre le sue conclusioni e dicapi r ecosedi v er s esul l ‘ amor edi chi ar ail regista che continua dicendo: Nel finale del film ci sono probabilmente delle cose che sono lì mio malgrado, e che forse addirittura contraddicono quello cheav ev oi n ment eal l ‘ i ni z i o.Dal l ‘ al t r ocant o per ò,cisonodel l ecosechedesi der av odi r econ questo film e cioè vale a dire che alcune cose funzionano per alcuni e non per altri, che ci sono cos echenonpossonoesser epr ogr ammat eechei nmat er i ad‘ amor ebi sognaesser ef l es si bi l i . [email protected] 5 recensioni Roberto Escobar –il Sole 24 ore Più riflessivo che divertente, «Vicky Cristina Barcelona» di Woody Allen mette allo specchio l'amore «normale» e quello per l'ignoto: entrambi i desideri alla fine restano inappagati. L'amore romantico è quello che resta inappagato, assicura alla bionda Cristina (Scarlett Johansson) l'irrequieto Juan Antonio (Javier Bardem). Così, le spiega, gli ha insegnato la ex moglie Maria Elena ( Penelope Cruz). È europeo, Juan Antonio. Cristina invece viene dagli Usa, terra pragmaticae materialista, come lei stessa ammette con rincrescimento verso la metà di Vicky Cristina Barcelona ( Spagna e Usa, 2008, 96'). Però, da quando ha deciso di passare l'estate in Spagna, si sente quasi europea. Con lei c'è l'amica Vicky (Rebecca Hall). Impegnata a scrivere una tesi sull'identità catalana, Vicky non ha velleità da "vecchio continente". A New York l'attende la rispettabilità quieta di Doug (Chris Messina). I due si sposeranno presto, e senza domandarsi quanto il loro desiderio resti o non resti inappagato. È lontano dai temi di Match Point (2005) e di Sogni e delitti (2007) questo film girato da Woody Allen nella luce di Barcellona. Non c'è sguardo morale sull'amoralità trionfante. Non c'è peccato e non c'è castigo. C'è solo il gioco d'amore, e c'è il divertimento della commedia. Così almeno si direbbe, mentre si intrecciano le storie prima di Juan Antonio e Cristina, poi di Juan Antonio e Vicky, e di nuovo di Juan Antonio e Cristina, con l'aggiunta di Maria Elena. Tuttavia Vicky Cristina Barcelona " eccede" la misura del gioco. Pur restando una commedia, mette in causa qualcosa di più profondo delle scelte erotiche delle sue due protagoniste. Fin dall'inizio,Allen le mostra nella loro opposizione. Scese dall'aereo, procedono affiancate verso di noi, una luminosa e sensuale, l'altra controllata e fredda. Intanto, la voce narrante le descrive. Vicky sa quello che desidera: laurearsi e sposare il suo Doug. L'altra sa solo quello che non desidera: un amore prevedibile, un uomo prevedibile, una vita prevedibile. Ha anche velleità artistiche, Cristina. Ha appena finito di girare un film, come con orgoglio Vicky riferisce a Judy e Mark (Patricia Clarkson e Kevin Dunn), i suoi lontani parenti che le ospitano a Barcellona. Ma era di soli 12 minuti, la corregge lei: 12 minuti dedicati alla definizione dell'amore. Troppo pochi davvero, se paragonati alla complessità del compito, commenta bonariamente Mark. Ed è forse il massimo che possa dire sull'argomento, quest'uomo che Cristina direbbe esemplarmente americano, ossia pragmatico e materialista. Proprio da lui e ancora meglio da sua moglie Judy conviene partire, per entrare nello spirito della commedia amara raccontata da Allen. Anche per Judy, così si sospetta, c'è stato un tempo in cui tutto le appariva chiaro. E ora si trova legata a Mark, un uomo buono, ammette, ma anche un uomo che non le riesce d'amare. Tutto attorno a lei è quieto, prevedibile: ossia, noioso e grigio. Così sarà per Vicky, fra trent'anni. Il suo Doug avrà perso un po' di capelli e avrà acquistato parecchi chili, somigliando sempre più a Mark. Lei avrà l'aria per bene di Judy, come Judy prigioniera delle proprie certezze, incapace di cambiar vita. E ancora come Judy domanderà al suo analista se un amante potrà esser la soluzione, o se non le resterà che rassegnarsi e rimpiangere quel che non è stato. Ma ora, nel sole dell'estate mediterranea, a Vicky capita di avere qualche dubbio, tanto sul proprio desiderio quanto sul proprio futuro. Come Cristina, e prima di Cristina, si lascia vincere dal fascino irrequieto di Juan Antonio. Che cosa accadrà? Come in un esperimento del cuore, e anzi dei cuori, Allen si diverte ad allontanarla dall'amante di una notte, sostituendole nel suo letto Cristina. Tutto accade più con la fredda determinazione di un apologo, che con il divertimento di una commedia. E con la stessa determinazione entra in scena Maria Elena. Se Cristina vuol davvero essere europea, se davvero vuol vincere ogni regola e ogni prevedibilità, è questa l'occasione. E infatti lei lascia libero il proprio desiderio, non lo costringe a vivere dentro alcuna definizione. Si ameranno in tre, Cristina e Juan Antonio e Maria Elena. Ma anche questo non basterà alla giovane americana, che continuerà a sapere e conoscere solo quello che non vuole. Così,alla fine dell'estate,Vicky e Cristina riprendono l'aereo. I loro desideri sono inappagati, tutti e due. Ma nessuno di essi è romantico. Il primo s'è perduto nella normalità e nel rifiuto impaurito dell'imprevedibile. Il secondo è prima esploso e poi [email protected] 6 s'è spento fuori da ogni schema. Per l'una e per l'altra l'Europa è lontana. Ma per Cristina,almeno,resta l'apertura e la ricchezza dell'ignoto. In ogni direzione la può condurre, quel suo desiderio incerto. Ed è questo il profumo intenso della libertà. Lietta Tornabuoni –la Stampa Una bella commedia leggera, ellittica, svelta, sull'incostanza dei sentimenti e le pluralità dell'amore. La affettuosa storia a tre o i baci fra Penelope Cruz e Scarlett Johansson non hanno nulla di scandaloso, vogliono illustrare soltanto le infinite forme dell'amore: i temi, classici sin dal tempo di Marivaux, s'incrociano lievi e divertenti, s'impastano con le suggestioni di Barcellona e delle sue opere d'arte. Le protagoniste, ragazze americane molto amiche, sono molto diverse: Scarlett Johansson, che da anni si occupa d'un documentario di 12 minuti senza mai completarlo, è confusa, romantico-anarchica, sempre alla ricerca di nuovi incontri, nuove emozioni, nuovi amanti; Rebecca Hall è seria, prudente, attraente, sta per sposare un uomo qualunque, studia l'arte catalana. Sono due turiste, quindi guidano attraverso le bellezze della capitale della Catalogna e seconda città di Spagna: le opere architettoniche di Antonio Gaudì, i parchi (Guell, Tibidabo), le case sinuose, il grande murale in mosaico di Mirò, la morbidezza eccitata della Rambla. Sono giovani e belle, Javier Bardem le invita per un week-end a tre: comincia così un intrico di amori precari e contraddittori, che finiscono con la partenza delle ragazze che tornano in America (pure Woody Allen, con il prossimo film, tornerà alla sua New York). Tra gli attori bravi e affascinanti, Penelope Cruz, ex moglie tempestosa di Bardem, è la più originale, aggressiva, eccentrica, magari assassina per amore, molto divertente; Scarlett Johansson, invece, è sensuale ma sciupata, sembra un po' malata. Il piglio della narrazione è tale da far accadere molte cose nello spazio breve di novantasette minuti: a 73 anni, Woody Allen è più brillante che battutista (veri motti di spirito non ce ne sono) e come sempre innamorato delle donne. Dicono che forse è pure un film di tardiva autodifesa: sia la incostanza dei sentimenti, sia la pluralità degli amori, vorrebbero essere un modo per replicare alle vecchie accuse d'incostanza e libertinaggio che nella sua vita gli sono state rivolte. Maurizio Porro - Il Corriere della Sera Forse Woody Allen, alla soglia del 40° film, non ha ancora raggiunto la pace dei sensi, ma di certo un armistizio sì. La battuta chiave infatti dice: gli unici amori romantici sono quelli non corrisposti. In questa Barcellona iper turistica dove si ammira Gaudì, si degusta vino, si ascolta la chitarra, arrivano due americanine in dis-educazione sentimentale: Vicky è saggia e prossima sposa di un banal yuppie di Manhattan, ma Cristina è disinibita. Quindi la proposta del geniale sexy pittore Juan Antonio di un ménage a tre per un week end a Oviedo le coinvolge. Per una serie di contrattempi, il vero trio (con la diramazione anche lesbica) scatta però quando ritorna l' ex moglie del macho, la focosa Maria Elena, causa di tentativi di suicidio & omicidio che amplieranno ancora, per proprietà transitiva, il raggio di incastri sentimentali. Woody stesso ammette che non c' è soluzione: mai nessuno esce vincitore dagli affari di cuore. In questo sogno di una notte di mezza estate catalana Allen ci ripete, su altra geografia, la sua totale sfiducia nell' amore con un finale decisamente negativo. Appesantito da una molesta voce fuori campo, il film manca purtroppo di quella cinica leggerezza che faceva accettare col sorriso le débâcle sentimentali, ha più tempi morti che vivi e fatica nei dialoghi. Resiste la gara di americani noiosi ed europei assatanati, dimostrando che Woody non è più quello di una volta, però coltiva le stesse amarezze quando l' humour gli era necessario per sfidare la costanza dei sentimenti. Resta nella «mini ronde» l' eleganza formal turistica, la citazione non casual di Hitchcock (L' ombra del dubbio), l' antica idea che l' artista europeo è sregolato-sciupafemmine e Javier Bardem concorre con bravura alla causa. Ma quando arriva in scena Penelope Cruz il film si accende di luce e lei è irresistibilmente ironica nel citare e recitare lo stereotipo di donna sensuale e «loca», mangiandosi d' un colpo la burrosa biondina Scarlett Johansson e la brava Rebecca Hill che con le sue nevrosi porta alta la bandiera dell' infelicità targata Manhattan. Fabio Ferzetti –il Messaggero Due giovani e graziose americane in vacanza a Barcellona, ingenue ma non prive di velleità [email protected] 7 intellettuali, vengono travolte nell'ordine, da: maschi latini; genio e sregolatezza; passioni brucianti; creatività sfrenata; promiscuità sessuale; ménage a tre. Per non parlare delle meraviglie architettoniche di Gaudì.È il menu offerto dall'esilarante Vicky Cristina Barcelona, il nuovo film di Woody Allen. Che quando non ha molto da dire gioca di imitazione e parodia, come nei teneri e feroci pastiches letterari con cui da mezzo secolo celebra e irride i miti "mid-cult". Cosa cercano la bionda Scarlett Johansson e la bruna Rebecca Hall nella sensuale città catalana? La conferma dei loro pregiudizi. E di conferme Woody gliene offre a palate; demolendo al contempo i propri connazionali, bacchettoni senza fantasia costretti a vivere di riflesso nutrendosi di benessere e dei miti da loro stessi creati. Il tutto col tocco lieve ma esatto del fuoriclasse che spinge il gioco dei cliché sempre un poco oltre il previsto. Ed ecco le due americane, sventate e curiose come adolescenti di Rohmer, cedere alle lusinghe del sulfureo pittore Javier Bardem, strano tipo di seduttore leale che gioca a carte scoperte ma non per questo è meno pericoloso. Eccole finire a letto una dopo l'altra (ma non nell'ordine previsto...) con questo artista tanto macho quanto succube della carismatica prima moglie. Che irrompe a metà film rubando la scena a tutti (fantastica Penelope Cruz!) con il suo repertorio latino di passione, vendetta, gelosia. E talento artistico. Si ride molto perché Woody, come l'irresistibile Bardem, gioca a carte scoperte e sa rendere comici perfino vecchi espedienti come il ralenti. Si pensa anche un poco, perché dietro il buffo girotondo pulsano l'ansia nevrotica di Cristina/Scarlett Johansson e il perbenismo ipocrita di Vicky/Rebecca Hall, indecisa fra il pittore catalano e il fidanzato americano, un bravo ragazzo sexy come un merluzzo. Magari è inutile cercare profondità e tantomeno scandalo in questo svelto inclusive tour, che concede alla curiosità degli spettatori un bacio fulmineo Johansson-Cruz (salvo poi mostrare l'effetto che fa il racconto di quel bacio sul fidanzato-merluzzo, perché comico e tragressivo non è ciò che si fa, ma il nostro sguardo). Però dietro tanta leggerezza qua e là vibra, ben dissimulata, una nota di inquietudine e amarezza vera. Come càpita solo ai più grandi, anche nelle opere "minori". Valerio Caprara –il Mattino Come possono risultare eccitanti, le vacanze estive a Barcellona. Specie quando a godersele sino in fondo sono due signorine sexy come Rebecca Hall e Scarlett Johansson. Un'ora e mezza basta, come ai bei tempi: il cinema del vecchio Woody non ha per fortuna tempo da perdere. Tanto, a rendere spiazzante la trasferta, ci pensano due variabili che incarnano altrettante icone dell'ispanità: l'aitante pittore Javier Bardem e la squinternata ex consorte Penelope Cruz... «Vicky Cristina Barcelona» è una deliziosa commedia da viaggio (iniziatico), che evoca gli intrecci della passione cari al Truffaut di «Jules e Jim» o «Le due inglesi», ma poi finisce con l'acquisire un tono malizioso e pungente decisamente sui generis. Potrebbe infastidire l'assiduità della voce fuori campo, ma l'espediente è funzionale al distacco che si vuole frapporre tra l'esuberanza della pantomima e la finezza della riflessione sull'eterno match uomo-donna. In questo modo cliché e stereotipi restano come sospesi nell'eco naif della musica, abolendo ogni velleità didascalica, assecondando il ritmo sincopato dei dialoghi e lasciando intravedere i contorni di una magica, ma in realtà impraticabile, compiutezza erotica («Il nostro amore è per sempre... soprattutto perché non funziona»). Appena le due turiste s'imbattono nell'artista - al quale Bardem, già killer psicopatico di «Non è un paese per vecchi», si diverte un mondo a conferire un'aria da finto tonto machista - si capisce, infatti, che ci finiranno entrambe a letto; ma non si può prevedere che i divergenti caratteri delle girls americane al 100 per cento -l'una razionale, leale e predestinata a un matrimonio saggio quanto mesto; l'altra civetta, sensuale e pronta ad accettare a viso aperto le sfide lanciate dai liberi costumi degli indigeni - vengano rifondati dall'entrata in scena della vulcanica, incontenibile, poliedrica (in tutti i sensi) Penelope. Nell'habitat circoscritto dalle ammiccanti citazioni di Gaudì e Mirò, la Sagrada Familia e il Parc Guell - con la parentesi di una «galeotta» gita a Oviedo - la follia mediterranea finirà col contagiare in senso benefico il pragmatismo yankee, come suggella il fulmineo bacio saffico a cui s'abbandonano la mora e la bionda. Allen sa bene, però, che la tristezza cova sotto le ceneri dei migliori amplessi e provvede a sbarrare la strada del lieto fine con tutta la classe del suo scetticismo. [email protected] 8 Mariuccia Ciotta - il Manifesto Woody Allen è ancora in forma per parlare d'amore. Vicky Cristina Barcellona è una commedia «adolescenziale» sull'enigma del cuore, sesso compreso, nella forma di un'escursione romanticopassionale a Barcellona, finanziata (almeno virtualmente) dall'ufficio del turismo spagnolo. Guidano due newyorkesi, Scarlett Johansson, Cristina la bionda, e Rebecca Hall, Vicky la bruna. Cucina catalana, ristoranti, night, Gaudì, mare, hotel, notti fiorite, chitarra flamenca e una visita alla cattedrale di Oviedo nelle Asturie a bordo di un aereo privato pilotato dal latin-lover Juan Antonio alias Javier Bardem. Tra i «beni culturali» fotografati dalle due turiste americane c'è anche Penelope Cruz, bellezza locale da assaggiare, cosa che farà Cristina, amante spericolata dell'esotico, compreso il vino rosso Rioja nonostante la sua ulcera, che interromperà sul più bello il primo amplesso con il pittore bohémien. Lui è tormentato dall'odio-amore per la ex moglie, Maria Elena (Cruz) pittrice e donna inquieta, che tra le armi di seduzione mette pure coltelli e pistole. Il film allude un po' alla commedia libertina, un po' alla pochade con il tocco yiddish di Woody Allen, deliziato nel scodellare tutte le tentazioni della tavola spagnola, a cominciare dall'invito oltraggioso di Bardem che propone alle due sconosciute, sotto un paradisiaco patio una sera al ristorante, di partire con lui, visitare Oviedo e fare un tris notturno per coronare con gusto la giornata. L'amara trilogia inglese iniziata con Match Point (2005) sulle perversioni del binomio scalata sociale/sesso virano in Vicky Cristina Barcellona in una ricerca di emozioni dove promiscuità e lesbismo sono esperimenti amorosi. La leggerezza del film, il suo dissiparsi nel nulla, ha un retrogusto morale, come al solito. Colpa, responsabilità, convenzioni borghesi, ipocrisia, adulterio... L'oggetto del desiderio però non è Scarlett Johansson (la diva cult di Woody), ma il corpo disponibile di Javier Bardem, anti-macho che non chiede ma offre merce «pericolosa». Come l'Europa vista da Woody Allen. In trasparenza, il film combatte una «guerra di civiltà» dove l'America è la terra degli umani (come nei film di fantascienza) mentre il vecchio continente è un luogo a parte, dove si può andare in «vacanza morale» per poi tornare tra persone normali. Sta in questo «l'happy end», che a prima vista manca perché le due ragazze tornano a casa così come sono venute. Una sposata a un bamboccione tipico yankee e l'altra stufa di trasgressioni. La felicità, insomma, è made in Usa. [email protected] 9