AUSL RAVENNA
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AUSL RAVENNA Rassegna stampa del 13/6/2011 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE AUSL RAVENNA 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale «Così riparo la voce delle ugole d'oro» 4 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale Franco Fussi, che ha il suo studio a Ravenna , a pochi passi dal teatro Alighieri con alcuni dei suoi... 5 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna «Quali logiche dietro le nomine?» 6 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale Convegno Il paziente dializzato e la rete territoriale 7 13/06/2011 La Voce di Romagna - Rimini Maria Ceccarini veglia sul suo asilo 8 SANITÀ NAZIONALE 13/06/2011 Il Sole 24 Ore Lavoro velocissimo per gli infermieri 11 13/06/2011 La Repubblica - Torino Alle Molinette il top della sanità europea Ma i sindacati contestano i tagli di Cota 12 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Taglio del nastro per il nuovo il Centro medico 13 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale Equivalenti, amici veri 14 13/06/2011 La Repubblica - Affari Finanza Il sogno degli psicologi affiancare i medici di base 15 13/06/2011 ItaliaOggi Sette Ricerche e indagini per individuare le formule assistenziali 17 13/06/2011 ItaliaOggi Sette Arriva la card elettronica con la cartella clinica 18 AUSL RAVENNA 5 articoli 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ed. Nazionale Pag. 18 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL PERSONAGGIO FRANCO FUSSI, 55 ANNI, FONIATRA: «IMPORTANTISSIMI LA RESPIRAZIONE, LA POSTURA E LA DIETA» «Così riparo la voce delle ugole d'oro» Ravenna , la 'clinica' dove i cantanti (lirici e non solo) tirano a lucido le corde vocali Alessandro Goldoni RAVENNA IL CANTO è una questione di vibrazioni. Un Do di petto, per esempio, viaggia sulle 524 vibrazioni al secondo. Un La normale fa vibrare le corde vocali 220 volte al secondo; un La acuto, 880. Non è difficile immaginare a quali sollecitazioni corrispondano certe arie della Tosca o del Nabucco o magari della Turandot: le gole di soprani e tenori devono andar fuori giri come motori di Formula 1. Naturale, dunque, che richiedano tagliandi periodici e revisioni. L'«OFFICINA» più rinomata si trova a Ravenna, a due passi dal teatro Alighieri, e l'unico responsabile è Franco Fussi, 55 anni ben portati. 'Foniatra' si legge sulla targa dorata sull'ingresso del suo studio. E che cosa significhi questa parola ce lo spiega lui stesso: «La foniatria cura disturbi della comunicazione, alterazione del linguaggio e delle parole, sia in campo artistico che professionale». Fin qui la specialità medica. Il resto l'ha fatto una 'melomanìa' incallita e una passione per la musica più in generale. Fussi avrebbe potuto calcare i palcoscenici dell'opera, invece ha preferito le retrovie: la cura delle ugole. Ugole eccellenti, da concerto. Nell'elenco dei 1.200 pazienti che ogni anno da tutt'Italia e dall'estero arrivano nello studio di Ravenna si contano nomi del calibro di Juan Diego Florez, tenore peruviano o del soprano bulgaro Raina Kabaivanska. Tra le foto appese alle pareti c'è anche quella dell'indimenticabile big Luciano (Pavarotti). Poi c'è una folta pattuglia di star della musica leggera e jazz: Lucio Dalla, Zucchero, Laura Pausini, Paolo Mengoni, Elisa, Gianna Nannini, l'islandese Bjork. Di ogni voce Fussi conosce particolarità, specificità, difetti di pregio. «Ci sono voci rauche, 'graffiate', favorite da anomalìe congenite che creano timbri ruvidi adatti al rock e al blues, come per esempio quella di Gianna Nannini», spiega il foniatra, rivelando come 'Sulcus', l'etichetta di un vino prodotto dalla rock star senese, derivi il proprio nome dal termine scientifico che significa appunto solco (in questo caso alle corde vocali). «Altre voci, velate, sembrano concepite apposta per il jazz ed il piano bar». Poi ci sono timbri nasali su cui cantanti come Eros Ramazzotti hanno costruito una carriera e una fortuna. LA GRANDE differenza, soprattutto nella tecnica, passa tra il canto lirico e quello di altri generi. «Nell'opera non si usano microfoni - ricorda Fussi - è importante la massima resa con il minimo sforzo, ossia un buon uso della cavità di risonanza (della faringe) per ottenere omogeneità del colore della voce. Al contrario, nel canto moderno, si ricorre a modificazioni come il falsetto o la voce velata dove c'è l'aria dentro». Tra i segreti per mantenere una buona qualità vocale c'è una corretta respirazione diaframmatica e la giusta postura. Importante anche il capitolo diete: da mettere al bando, per esempio, alla vigilia di una tournèe, cibi acidi che possono provocare riflussi gastrici deleteri sulla muscolatura delle corde vocali. TRA I PAZIENTI di Franco Fussi alcuni incappano in malattie professionali come polipi e noduli, per le quali serve il bisturi. Ma questo è un lavoro lasciato ai colleghi della chirurgìa. Il compito del foniatra è quello di impostare o re-impostare la voce e i suoi strumenti sono un endoscopio a fibre ottiche, uno stroboscopio che illumina i movimenti delle corde vocali («che poi riguardo al rallentatore come alla moviola») e un pianoforte. «Senza di quello - dice Fussi - come potrei fare un check up completo, nota per nota?». AUSL RAVENNA 4 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ed. Nazionale Pag. 18 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Franco Fussi, che ha il suo studio a Ravenna , a pochi passi dal teatro Alighieri con alcuni dei suoi... Franco Fussi, che ha il suo studio a Ravenna, a pochi passi dal teatro Alighieri con alcuni dei suoi 'clienti': da sinistra, Elisa, Laura Pausini e Zucchero. Tra chi si avvale delle sue cure anche Gianna Nannini e diversi tenori lirici AUSL RAVENNA 5 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Pag. 2 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL DUBBIO «Quali logiche dietro le nomine?» RITA BARTOLOMEI di RITA BARTOLOMEI LA PRIMA poltrona che si libera: quella del Cup 2000. Scade domani il presidente Luciano Vandelli (nella foto), professore, ex assessore in Comune, Provincia e Regione. Chi, dopo di lui? Tra gli indiziati: Giuseppe Paruolo, fedelissimo del sindaco Virginio Merola, non disoccupato ma senza poltrona. In buona posizione anche Luciano Sita, manager cooperatore, e William Rossi, il docente che è stato assessore al Bilancio con Flavio Delbono. LA NOMINA del nuovo presidente spetta alla Regione, che dovrà anche scegliere un altro componente del cda. Nel giro si sente dire: «Decisione tormentata, sarà meditata fino all'ultimo». La casella è anche delicata, politicamente. Per la cronaca: il Cup, dove lavorava Cinzia Cracchi, è entrato pesantemente nel Delbono-gate. Tra gli ultimi atti c'è da registrare un complicato scaricabarile con la Regione che ruota attorno a una domanda assai semplice: chi sistemò l'ex fidanzata dell'ex sindaco? TRA L'ALTRO: per il direttore generale Mauro Moruzzi è stato chiesto il rinvio a giudizio. Quindi si pone subito una domanda: se il manager andrà a processo, il nuovo presidente farà costituire il Cup parte civile? L'interrogativo ci sta tutto. La Regione ha scelto proprio quella strada per tutelarsi verso Delbono, che quando viaggiava con Cracchi era vicepresidente di Vasco Errani. I bene informati guardano avanti. Ad esempio alla conclusione 'naturale' del mandato bulgaro di Moruzzi. Che da inventore e presidente - allora era in disgrazia con i Ds - si autonominò direttore generale a tempo indeterminato. Il mandato potrebbe scadere tra un paio d'anni, con l'età della pensione. I maligni suggeriscono che è già pronta Manuela Gallo, avvocato, anche lei indagata, in attesa di sapere se sarà accolta la richiesta di archiviazione. Gallo è stata per anni consulente del Cup. A casa sua s'incontrarono più di una volta l'ex sindaco e Cracchi. Ad esempio quando la donna strappò e rimise insieme con il nastro adesivo il famoso 'pizzino' delle offerte. Di recente Gallo è stata assunta come dirigente a tempo indeterminato dal Cup 2000. Atto firmato solo da direttore e presidente, nessun passaggio nel cda. «Niente di strano, si fa sempre così per le assunzioni a tempo indeterminato», chiosa Vandelli. AUSL RAVENNA 6 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ed. Nazionale Pag. 43 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Convegno Il paziente dializzato e la rete territoriale Convegno domani al Castello Estense di Ferrara su «La deospedalizzazione del paziente uremico dializzato». Interverranno il prof Luigi Catizone, direttore Nefrologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Anna Maria Bernasconi, presidente Aned (emodializzati), Eugenio Di Ruscio, responsabile presidi ospedalieri, Regione Emilia Romagna, il prof. Antonio Santoro direttore Nefrologia, dialisi e ipertensione al Policlinico Sant'Orsola Malpighi di Bologna. Modera: Carlo Gargiulo. AUSL RAVENNA 7 13/06/2011 La Voce di Romagna - Rimini Pag. 23 (diffusione:30000) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il Rotary Club Riccione Cattolica ha posto un bassorilievo Maria Ceccarini veglia sul suo asilo RAVENNA (Lu.Ca.) - Tre giornate di immersioni, spettacolo e cultura a Marina di Ravenna con i "Drivers Divers for Africa", da anni impegnati nel sostegno del St. Francis Hospital a Ifakara in Tanzania. Dal 24 al 26 giugno, grazie al Patrocinio del Comune di Ravenna, della Pro loco di Marina di Ravenna, della Autorità Portuale di Ravenna, della Università di Bologna/Ravenna e con la collaborazione dell'Associazione Paguro e dei comandanti delle locali motobarche, con pinne e attrezzatura subacquea si potrà esplorare il relitto Paguro durante una visita sottomarina guidata. Il "Paguro" era una piattaforma di trivellazione che il 29 settembre 1965 si inabissò per l'esplosione di un pozzo metanifero che stava trivellando. Nella sciagura persero la vita tre persone e la miscela di acqua e gas che, in pressione, fuoriusciva dal condotto continuò a bruciare per circa tre mesi. La vita sottomarina, nel volgere di pochi anni, ha comunque avuto il sopravvento sulla tragedia e il relitto da ricordo di una tragedia si è trasformato nel reef artificiale più ricco dell'alto Adriatico. In quantità difficilmente riscontrabili in altre zone dell'Adriatico nordoccidentale, qui vivono infatti Corvine, Scorfani neri, Gronghi, Mormore, Occhiate e Spigole. In collaborazione con la Facoltà di Biologia marina e Scienze ambientali di Ravenna, nelle due giornate di immersioni sarà possibile contribuire alla ricerca scientifica operando una capillare operazione di monitoraggio, seguendo compilando gli appositi cartoncini che, promossi dall'associazione Reef Check Italia - onlus, saranno distribuiti prima di ogni imbarco. Le iniziative dei "Drivers Divers for Africa" sono da sempre finalizzate al mantenimento del fattivo rapporto di collaborazione instauratosi fra la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Ospedale S. Orsola di Bologna e l' Ospedale S. Francis di Ifakara in Tanzania. Rapporto di collaborazione che, nel corso degli anni, si è trasformato ufficialmente in una "convenzione" stipulata fra i due ospedali in nome di un comune "amico": il medico-chirurgo e subacqueo Manuele Grazia , fondatore dei Divers for Africa. Recentissimo fiore all'occhiello per i DFA è l'avere contribuito alla promozione del St. Francis da "semplice ospedale" a polo distaccato della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Dar RICCIONE (Lu.Ca.) - Un monumento, anzi due, per ricordare nel tempo una donna che si è spesa in favore degli altri in difficoltà, lasciando segni importanti all'interno della città. Nell'ambito delle celebrazioni a favore della benefattrice di Riccione Maria Boorman Ceccarini, il Rotary Club Riccione Cattolica ha posto un bassorilievo raffigurante la signora all'ingresso del Giardino di Infanzia da lei fondato e sito in Corso Fratelli Cervi e un altro all'ingresso del Nuovo Asilo costruito dall'IPAB (Fondazione che amministra i beni Ceccarini) in via Empoli, sempre a Riccione. Lo scoprimento dei due pregevoli bassorilievi è avvenuto in due momenti ufficiali. Nel primo caso, in corso Fratelli Cervi, si è svolta una bella cerimonia alla quale sono intervenute le educatrici d'infanzia e numerosi bimbi, che hanno partecipato emozionando i presenti con un commovente coro; nel secondo caso, in via Empoli, si è tenuta una cerimonia con la presenza dei genitori dei bambini e dei piccoli fruitori dell'asilo, che provengono non solo da Riccione, ma anche dai paesi limitrofi così come era nelle intenzioni della signora Boorman es Salaam. E' nel solco di questa nuova realtà che nel 2011, presso la facoltà di Medicina a Bologna, la Onlus finanzierà due mesi di stage e ricerca mirata a "terapie specialistiche" per alcuni medici di Ifakara. Tanti gli appuntamenti che si svolgeCeccarini quando diede vita alla struttura. Si completa così il trittico di momenti solenni organizzati per celebrare la generosità di una famiglia particolarmente importante per la città. Questi due importanti avvenimenti, infatti, hanno fatto seguito all'inaugurazione del restauro del monumento funebre dei coniugi Ceccarini che si è svolta a Roma, l'8 maggio scorso, presso il Cimitero Acattolico alla presenza del Governatore del Distretto Rotariano del Lazio, dell'Ambasciatore di Norvegia, presidente del cimitero, della Direttrice del cimitero, del Sindaco di Riccione, del past-Governor del Distretto 2070, del Presidente del Rotary Club RiccioneCattolica Riccardo Angelini promotore dell'iniziativa e di numerosi soci del club medesimo. ranno nei tre giorni, tra cui visite guidate al Museo Storico delle Attività Subacquee, ai mosaici ravennati, all'Oasi di Punte Alberete e il gran gala al Palazzo Congressi di sabato 25 AUSL RAVENNA 8 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 9 AUSL RAVENNA Pag. 23 La Voce di Romagna - Rimini 13/06/2011 (diffusione:30000) giugno con la proiezione di video marini inediti. SANITÀ NAZIONALE 7 articoli 13/06/2011 Il Sole 24 Ore - Università Pag. 6 (diffusione:334076, tiratura:405061) Lavoro velocissimo per gli infermieri Sono la categoria in assoluto con meno problemi a trovare lavoro. A dirlo sono i numeri. A un anno dalla laurea il 93% degli infermieri, il 91% dei fisioterapisti e l'88% dei logopedisti è già al lavoro. E tutte le 22 professioni sanitarie sono gettonatissime, tanto che, sempre a un anno dalla laurea, la media complessiva di chi è occupato è dell'84 per cento. Ma anche agli ultimi posti della classifica delle professioni sanitarie, l'occupazione in questa area è comunque superiore a quella di altre lauree non sanitarie. Il tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria, "ultimo" con un tasso del 56% di occupazione a un anno dalla laurea, è comunque superiore alla seconda in classifica generale, ovvero al 43% del gruppo di educazione fisica e al 41% del gruppo disciplinare dell'insegnamento. E per le professioni sanitarie va comunque considerato che il tasso occupazionale sale al 95% medio nel corso dei successivi tre anni dalla laurea triennale. Tuttavia nella scelta del corso di quest'area a cui iscriversi, al di là del successivo ingresso nel mondo del lavoro, vanno considerati altri fattori. Il primo è il rapporto domande-posti che rispecchia la dimensione delle possibilità di accedere a un determinato corso di laurea. Tra quelle a maggior tasso di occupazione la laurea in fisioterapia è la più richiesta: nell'anno accademico 2010-2011 ha ricevuto 13,8 domande per ogni posto a disposizione. Seguono i logopedisti: 10,6 domande per un posto. Chi aspira a queste professioni, dunque, deve prepararsi per tempo per affrontare test d'ingresso molto selettivi. Per la laurea in infermieristica invece, al top per la rapidità di impiego, le domande per un posto si sono fermate a 2,4, meno della media italiana di tutte le professioni di 3,9. Il che si traduce nella possibilità maggiore di ingresso al corso di studi e nella garanzia quasi al 100% di trovare un posto già al primo anno dopo il diploma. Altro fattore da considerare nella scelta del corso sono gli sbocchi che il titolo ha nel mondo del lavoro. Un contatto diretto e continuo con la persona con impegno nell'assistenza diretta caratterizza le professioni di infermiere, ostetrica, fisioterapista, podologo. La componente relazionale è invece propria di dietista, logopedista e ortottista. Le professioni tecnico-sanitarie di tecnico di radiologia, laboratorio, neurofisiopatologia, audiometrista e audioprotesista sono quelle che hanno a che fare con tecnologie strumentali hi tech e con l'informatica. Di queste alcune si fermano quasi del tutto sui propri strumenti (tecnico di laboratorio), mentre altre hanno anche un contatto diretto con le persone (tecnici di radiologia e di neurofisiopatologia). © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE 11 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IN CORSIA 13/06/2011 La Repubblica - Torino Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) Alle Molinette il top della sanità europea Ma i sindacati contestano i tagli di Cota Nel mirino tutte le promesse mancate anche quella degli abbonamenti Gtt per il personale SARA STRIPPOLI «EUROPA: sistemi sanitari a confronto». È questo il titolo del maxi convegno internazionale voluto dal governatore Roberto Cota e dal commissario dell'Aress Claudio Zanon in programma questa mattina alle Molinette. Dalla locandina è nel frattempo sparito il nome dell'assessore Caterina Ferrero, indagata per lo scandalo della sanità. L'interessante dibattito che vede protagonisti alcuni nomi eccellenti della sanità europea insieme con il commissario Emilio Iodice, il preside di medicina Ezio Ghigo e il direttore regionale Paolo Monferino, sarà però subito disturbato dalla protesta organizzata dai sindacati della super azienda Molinette-CtoSant'Anna-Regina Margherita. Mentre in aula magna oratori nazionali e stranieri presentano i loro sistemi sanitari analizzando differenze e risultati, nel cortile Cgil-Cisl-Uil, ma anche Nursing Up, Cobas, Fials e sindacati pensionati distribuiscono due volantini in cui si elencano le ragioni dell'opposizione alla riforma del centrodestra. Al loro fianco anche una delegazione di medici e infermieri precari e del comitato in difesa dell'ospedale dermatologico San Lazzaro, che ha raccolto oltre mille firme per scongiurare l'ipotesi del trasloco. Ci sarà anche una rappresentanza di responsabili aziendali dell'ospedale Valdese. «Facciamo sentire la nostra voce», è l'invito delle organizzazioni sindacali che contestano il blocco delle assunzioni del personale e delle prestazioni aggiuntive, denunciano quella che definiscono «la finta inaugurazione dell'Istituto di riposo e vecchiaia ex-Poveri vecchi» e criticano il progetto della Città della Salute «che abbatte metà Molinette, riduce i posti lettoe mettea rischioi posti di lavoro». Nella lista anche il mancato finanziamento degli abbonamenti del Gtt per il personale. Uno sconto annunciato per tutti i dipendenti delle tre aziende che ne hanno fatto richiesta e nei giorni scorsi ritirato. «Abbonamenti Gtt? Attaccati al tram», dicono le rsu aziendali: «Dopo essersi fatta bella con tanto di comunicato stampa, quando è ora di scucire i quattrini per i dipendenti la direzione aziendale fa marcia indietro trincerandosi dietro un parere negativo dei revisori dei conti, guarda caso gli stessi che lo scorso anno avevano avallato la spesa». E questo, aggiungono «mentre non ci sono problemi di spesa per accompagnare ovunque il commissario con l'auto blu». Foto: VOLANTINO Sarà distribuito oggi per denunciare gli impegni disattesi della giunta SANITÀ NAZIONALE 12 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il caso Convegno internazionale in aula magna mentre in cortile ci sarà la protesta dei dipendenti 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Pag. 11 (diffusione:165207, tiratura:206221) Taglio del nastro per il nuovo il Centro medico - GALLIERA - QUATTRO ambulatori medici più grandi, maggiore spazio per il Centro Prelievi e per l'Ambulatorio Infermieristico, una sala d'attesa più confortevole. Sono le novità del nuovo Centro Medico di Galliera, inaugurato ieri dal sindaco Anna Teresa Vergnana. Sono intevenuti l'assessore provinciale Giuliano Barigazzi, il presidente Hera Filippo Brandolini, il resposnabile del centro medico di Galliera Orlando Drago, il direttore della pinaura est Mario Lavecchia. Il nuovo Centro è costato al Comune un investimento di circa 750 mila euro. Arredi e attrezzature sanitarie, per un valore di 30 mila euro, sono a cura del Distretto di Pianura Est della Azienda USL di Bologna. Il Centro fornirà assistenza ad oltre 5.000 cittadini, e sarà il riferimento per l'assistenza agli anziani, ai malati terminali, ai diabetici, ai pazienti con cronicità, condizioni sempre più presenti sul territorio di Bologna e provincia. Nella stessa occasione, inoltre, Hera Ambiente e Gal.A, gestori della discarica di Galliera, doneranno alla Pubblica Assistenza Croce Italia dei Comuni della Pianura bolognese una nuova ambulanza, del valore di 79 mila euro. Si rafforza, in questo modo, la rete dell´Emergenza 118, della quale la Pubblica Assistenza Croce Italia è parte integrante, presente a Galliera e nei comuni limitrofi. La nuova ambulanza, infatti, sarà destinata alla postazione di Galliera, che ha già in dotazione 3 ambulanze. Marco Benfenati, Orlando Drago e Roberta Francia sono i tre medici di medicina generale del Centro di Medicina Generale, che si alterneranno per garantire assistenza, per un minimo di 6 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, suddivise nella fascia mattutina e pomeridiana, e il sabato dalle 9 alle 11, per un totale di 34 ore settimanali. Matteo Radogna SANITÀ NAZIONALE 13 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GALLIERA LA STRUTTURA SANITARIA, COSTATA AL COMUNE 750MILA EURO, FORNIRÀ ASSISTENZA A OLTRE 5MILA MALATI DEL DISTRETTO 13/06/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ed. Nazionale Pag. 45 (diffusione:165207, tiratura:206221) Il ministero promuove i medicinali biosimilari Marco Pivato «LE DIAMO L'ORIGINALE o preferisce il generico?». Una domanda di rito per il farmacista non appena ci legge ricetta medica. O meglio, d'obbligo. Sì, perché rientra nei diritti del paziente sapere che esistono più «formulazioni» dello stesso medicinale, della stessa qualità ed efficacia a prezzi più bassi - dal 20% al 50% in meno - a seconda dell'industria che li produce. È infatti possibile «copiare» un farmaco alla scadenza del brevetto e il ministro della Salute Ferruccio Fazio ora intende incentivare la scelta dei generici attraverso nuove politiche: «A fronte di un preciso invito del ministro Ferruccio Fazio, ho offerto piena e convinta collaborazione per il raggiungimento dell'obiettivo della prescrizione diretta e appropriata dei farmaci generici da parte dei medici di famiglia». Lo ha dichiarato il segretario nazionale della, la Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg), Giacomo Milillo, a conclusione di un incontro sollecitato dal ministro. Se l'indicazione venisse direttamente dal medico di base - questa è l'idea - sarebbe più facile risparmiare e toglierci dall'imbarazzo di rispondere a un farmacista che propone una soluzione di fronte alla quale spesso siamo impreparati o abbiamo pregiudizi: ma se il medico mi ha prescritto questa marca perché me ne stanno propinando un'altra che costa meno? Ci sarà un trucco? Starò disubbidendo al medico? «Sono ormai ampiamente superati - aggiunge Milillo - i dubbi sulla qualità dei prodotti e anche passati i conflitti con i farmacisti in tema di sostituibilità dei farmaci generici. Forniremo perciò ai medici, in un nuovo clima di collaborazione con le farmacie, tutte le informazioni necessarie per far prescrivere direttamente il farmaco generico in una logica di appropriatezza». Se un farmaco costa meno delle ragioni ci saranno, ma non c'entra la qualità. «Per essere registrati e immessi in commercio i generici - afferma il presidente di Assogenerici e Ad di Teva Italia, azienda leader nel settore dei farmaci equivalenti, Giorgio Foresti - devono sottostare alle stesse prove di sicurezza ed efficacia richieste a qualsiasi nuovo farmaco». A giustificare infatti il maggior prezzo del farmaco nuovo, ancora coperto da brevetto, è la spesa dovuta alla fase di ricerca e sviluppo che precede la scoperta o l'invenzione di una nuova molecola. E non si tratta affatto spiccioli. LA VITA DI UN FARMACO non comincia nel momento in cui compare in farmacia, ma almeno 10-12 anni prima. Costa scoprirlo e farlo nascere (1-2 anni) isolandolo da altre sostanze simili. Costa produrlo in piccole quantità per provarne efficacia (riesce a curare quella particolare malattia meglio dei farmaci già disponibili?) e tollerabilità (gli effetti collaterali sono più lievi e rari di quelli dei farmaci attuali?). E passano altri altri 4-6 anni. Costa anche studiare le forme farmaceutiche migliori per individuare la più adatta. Costa, infine, raccogliere il materiale e intraprendere la procedura di registrazione presso le autorità. E infine costa il lancio sul mercato. SANITÀ NAZIONALE 14 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Equivalenti, amici veri 13/06/2011 La Repubblica - Affari Finanza - N.21 - 13 Giugno 2011 - Economia Italiana Pag. 16 (diffusione:581000) La proposta dell'Ordine consentirebbe, secondo il suo presidente, di ripagare i costi pubblici della operazione con i risparmi conseguibili dalla riduzione delle spese: "Molte malattie sono psicosomatiche" VALENTINA CONTE Mettere insieme, nello stesso ambulatorio, un medico di base e uno psicologo. Uno di fianco all'altro. Una scelta non solo possibile, ma anche profittevole. Per il paziente, per i medici e per la sanità pubblica. Perché non sempre la malattia si sconfigge con le medicine o la chirurgia. Anzi, sempre più spesso la domanda di salute è una domanda di benessere. È la voglia di superare il disagio. È il desiderio di rinascere, di risolvere i nodi che bloccano la psiche e, dunque, anche il corpo. Medico e psicologo insieme è anche una scelta già sperimentata. Da più di dieci anni il professor Luigi Solano, docente di psicosomatica alla Sapienza di Roma, segue in alcuni ambulatori della capitale l'inedito affiancamento professionale, grazie al supporto degli specializzandi in Psicologia della salute dell'ateneo romano. I risultati sono talmente positivi, e confortati da prestigiosa letteratura internazionale, da spingere il presidente dell'Ordine nazionale degli psicologi, Giuseppe Palma, a cercare interlocutori istituzionali disposti a finanziare la sperimentazione anche altrove. «In un anno l'apporto di ogni psicologo ha consentito di risparmiare in media 75 mila euro sulla spesa farmaceutica, moltiplicato per due, perché erano due gli studi serviti da ciascuno di loro», spiega Palma. «Un risparmio che certo supera di gran lunga il costo dello stipendio di uno psicologo». Ma perché si arriverebbe a risparmiare così tanto? «I dati della ricerca ci dicono che il 50% dei pazienti che va dai medici di base porta domande di salute diverse da quelle tradizionali, ma viene trattato come si fa in presenza delle classiche patologie e quindi con farmaci e prescrizioni di analisi cliniche. Risposte inappropriate nella metà dei casi. Perché molti malesseri, prima di divenire patologici, possono essere curati in modo diverso», spiega ancora Palma. «La gratitudine dei pazienti è l'eredità più preziosa che conservo di quell'esperienza», racconta Alessandra Marchina, 36 anni, psicologa della salute che, assieme ad altri sette colleghi, ha partecipato alla sperimentazione. «In tre anni ho incontrato 600 persone. Un solo paziente ha chiesto di essere visitato esclusivamente dal suo medico. Gli altri, prima incuriositi poi sempre più liberi, hanno non solo accolto la mia presenza, ma ne hanno tratto giovamento. In almeno cento casi abbiamo individuato un disagio psico-sociale distribuito in diverse aree: familiare, di coppia, lutto, lavoro, maternità, immigrazione. Dal divorzio alla fecondazione assistita, dalla simbiosi genitori-figli alla solitudine dell'extra-comunitario, dal mobbing all'aborto. Si era creato, in quello studio e per la prima volta, uno spazio di ascolto e di aiuto nuovo». Sperimentare l'affiancamento medico-psicologo ha un costo. E in questo momento i bilanci delle sanità regionali sono quasi tutti in rosso. «Ne siamo consapevoli, tuttavia i risparmi sarebbero superiori alla spesa, la ricerca del professor Solano è lì a dimostrarlo, e il beneficio per la collettività enorme», risponde Palma che conferma, intanto, l'interessamento dell'assessore alla sanità pugliese Tommaso Fiore. Oltre ai risparmi per la collettività, la sperimentazione incorpora un obiettivo ancora più ambizioso: la definizione di una proposta di legge ad hoc, per istituzionalizzare questa presenza negli studi medici. «Ma prima sperimentiamo. Abbiamo bisogno di dati ancora più robusti e dettagliati sul territorio italiano», precisa Palma. In parlamento un ddl in materia esiste, ormai dimenticato. All'Ordine, però, non piace perché affida il ruolo di affiancamento a figure diverse dallo psicologo. In Italia gli psicologi sono tantissimi: 80 mila, un terzo di quelli europei, un quarto del mondo. Ed è un settore in rosa, visto che l'80% degli iscritti è donna e questa percentuale sale al 95% tra i professionisti under-30. I più critici intravvedono nella richiesta di sperimentazione un tentativo lobbistico di risolvere un'emergenza occupazionale. «Ogni anno cresciamo di 6 mila iscritti. E degli 80 mila psicologi italiani la metà è disoccupata», conferma il presidente Palma. «Più volte abbiamo chiesto il numero programmato nelle università. Tuttavia il progetto che proponiamo ha una sua validità. Noi siamo convinti che valga la pena sperimentare». «Un ingegnere di 40 anni è venuto da me presentando sintomi di astenia e capogiro. Convinto di avere un tumore, scopriamo che non aveva bisogno di alcuna risonanza magnetica. Ma SANITÀ NAZIONALE 15 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il sogno degli psicologi affiancare i medici di base 13/06/2011 La Repubblica - Affari Finanza - N.21 - 13 Giugno 2011 - Economia Italiana Pag. 16 (diffusione:581000) SANITÀ NAZIONALE 16 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato di recuperare i suoi spazi e il suo sprint, negati dall'ansia di dover accudire la mamma anziana e vedova. Così è stato. Dopo solo tre sedute con la psicologa, ha recuperato tutta la sua salute», racconta Enzo Pirrotta, medico di base romano, coinvolto nel progetto pilota. «Sempre più oggi i fattori determinanti per la salute sono bio-psico-sociali. E se tutto ricade sul medico generale si rischia un cortocircuito. Su 1.300 pazienti visitati durante la sperimentazione, 857 non erano malati, ma stavano male perché avevano un disagio psicologico. E nella metà dei casi questo disagio nasceva all'interno della famiglia. Solo il 5% degli italiani ha avuto nella sua vita un contatto con lo psicologo. È una discrepanza, uno stigma, una barriera culturale da superare. Tanto più che l'ultimo contratto nazionale consente ai medici di base di assumere direttamente infermieri, operatori della riabilitazione o socio-sanitari per l'assistenza a domicilio, ostetrici. Perché non gli psicologi, visto che non si parla più di medicina generale, ma di cura primaria?». Foto: AL COMANDO Foto: A sinistra, il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, Giuseppe Palma 13/06/2011 ItaliaOggi Sette - N.139 - 13 Giugno 2011 Pag. 43 (diffusione:91794, tiratura:136577) Ricerche e indagini per individuare le formule assistenziali Struttura organizzativa snella, forte orientamento al marketing, committenze a università per ricerche connesse con l'individuazione di nuove formule assistenziali, partecipazione alla joint-venture Praesidium con sindacato dirigenti industria Federmanager e con gruppo di brokeraggio Aon Italia per offrire piani sanitari integrativi, predisposizione per l'ottenimento della certifi cazione di qualità in base alle norme Uni En Iso 9001:2000; attenzione alla customer satisfaction degli associati: così si presenta la presidenza Assidai. A questo fondo si possono iscrivere i dirigenti industriali in servizio o pensionati e i quadri collegati con Ferdermanager, gli associati ad altra Federazione aderente alla Cida, i consulenti iscritti a Federprofessional. Con loro anche i relativi parenti, compresi i coniugi separati o divorziati e i fi gli fi no a 55 anni con i rispettivi nuclei familiari. Inoltre, possono essere inserite anche le aziende che scelgono di sottoscrivere un piano sanitario collettivo da offrire come benefit ai propri dirigenti e consulenti. Assidai, nato nel 1990 per volontà di Federmanager, si è sviluppato come fondo integrativo di secondo livello, rimborsando una parte rilevante delle spese sanitarie lasciate scoperte dal Fasi, in particolare per ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici importanti, assistenza per i non autosuffi cienti. Va progettando via, via nuove iniziative: «I risultati della Prima inchiesta sullo stress da lavoro nel mondo femminile, che sarà seguita da una corrispondente per il mondo maschile», afferma Lorena Capoccia, presidente Assidai, «presentati in un convegno il mese scorso, ci consentiranno di mettere a punto specifi ci piani di prevenzione per le donne manager e professioniste, con riferimento a check-up periodici, visite specialistiche e programmi di benessere. Abbiamo commissionato all'università Liuc di Castellanza un progetto per l'analisi dei fattori di qualità, che possa portare alla certifi cazione degli operatori, che svolgano attività di badante per gli anziani e di assistenza ai bambini piccoli, proprio per garantire le famiglie che ospitano estranei sconosciuti siano referenziati, competenti, affi dabili, dal momento in cui affi dano loro le persone più care. Per situazioni gravi di non autosuffi cienza stiamo valutando una rendita vitalizia mensile di 1.000 euro, rivalutabili; per lungodegenze domiciliari il contributo di 1.000 euro per un massimo di nove mesi per assistenza infermieristica qualifi cata. Per la prevenzione riteniamo che siano da sistematizzare il checkup periodico e alcune visite specialistiche, per esempio per gli obesi, che sono esposti a rischi di patologie gravi (ictus, infarti, diabete, problemi ortopedici)». Foto: Lorena Capoccia SANITÀ NAZIONALE 17 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ASSIDAI 13/06/2011 ItaliaOggi Sette - N.139 - 13 Giugno 2011 Pag. 42 (diffusione:91794, tiratura:136577) Arriva la card elettronica con la cartella clinica PIETRO SCARDILLO Le aziende industriali sono attraversate da costanti ristrutturazioni di tutti i tipi (spesso scomparendo addirittura), con la conseguenza di continuare a ridimensionare gli organici dei dirigenti, che hanno ridotte possibilità di rientro in altre aziende, perché si vedono offrire proposte da quadro, da consulente esterno o da temporary manager. Tutto questo si ribalta negativamente sui contributi da versare ai fondi previdenziali e sanitari integrativi, che vedono la riduzione del usso fi nanziario in entrata con la necessità di stimolare la creatività e la ricerca di nuovi ricavi. È questo il caso del Fasi, fondo sanitario integrativo a favore dei dirigenti di aziende industriali, che sviluppa la sua attività istituzionale a seguito di un accordo del 9/12/1981 tra la Confi ndustria e il sindacato dei dirigenti industriali Federmanager. Il suo fi nanziamento proviene dai contributi a carico delle aziende (circa 2/3) e dagli iscritti (circa 1/3). Con la riduzione dei dirigenti in azienda viene, quindi, meno una percentuale signifi cativa di entrate, soprattutto per la parte proveniente dalle imprese. Al Fasi non aderiscono importanti aziende, quali Enel, Eni, Rai, in quanto dotate di propri fondi sanitari. Tuttavia la dimensione quantitativa del totale assistiti (dirigenti + familiari) di questo fondo è assolutamente rilevante: 305.661 persone. Inoltre, grazie a un accordo del 2008 tra Confindustria e Federmanager, è stato istituito FasiOpen al quale possono iscriversi le imprese che intendono garantire l'assistenza sanitaria integrativa ai propri lavoratori non dirigenti e ai relativi familiari. Ma altri ambiziosi programmi vengono indicati da Stefano Cuzzilla, presidente Fasi, che sta lavorando, tra l'altro ad aumentare le convenzioni per l'assistenza diretta con strutture sanitarie e medici specialisti: «È nostro obiettivo raggiungere al più presto il numero di 2 mila convenzioni per offrire ai nostri assistiti un servizio ancor più facilitato e di qualità, anche se l'assistenza indiretta, che ha un "nomenclatore-tariffario" tra i più avanzati esistenti, costituisce un'opzione fondamentale. In quest'area abbiamo anche una particolare curiosità: una convenzione indiretta con un istituto per la conservazione di cellule staminali, cui possono accedere con tariffe ridotte i nostri iscritti. Altri due progetti troveranno attuazione quest'anno: My Fasi e un nuovo piano sanitario di prevenzione. Il primo si traduce in una specie di carta di credito, che conterrà, oltre a tutti i dati identifi cativi dell'assistito, soprattutto la sua cartella clinica con tutte le tutele della privacy; mentre per le aziende un'analoga tessera conterrà tutti i dati amministrativi per singolo dirigente per la gestione del rapporto azienda-Fasi. È ovvia la riduzione dei costi e anche dei contatti Fasi-iscritto, che nel mio caso personale signifi ca aver inviato fi nora 94 mila e-mail ai miei colleghi dirigenti. La prevenzione si articolerà su cinque aree di rischio patologico grave, per le quali sono previsti accertamenti preliminari per alcune fasce di età». Infine, per gli stessi dirigenti iscritti al Fasi, tuttora in attività, è stata creata la Gestione separata di sostegno al reddito (Gsr) che offre mensilità aggiuntive alla liquidazione e possibilità di accedere al placement presso aziende specializzate convenzionate, qualora diventassero disoccupati. Foto: Stefano Cuzzilla SANITÀ NAZIONALE 18 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FASI