DIREZIONE DIDATTICA II CIRCOLO DI SCAFATI
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DIREZIONE DIDATTICA II CIRCOLO DI SCAFATI
DIREZIONE DIDATTICA II CIRCOLO DI SCAFATI www.scafati2scuola.it Approvato dal Consiglio di Circolo il 15 gennaio 2016 Con delibera n. 47 0 1 TRIENNALE Il Piano per l’Offerta Formativa triennale (POTF) è la carta d'identità con cui il nostro istituto si presenta alle famiglie per realizzare la “missione”della scuola. Esso parte non solo dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato sul portale “Scuola in Chiaro” del Ministero dell’Istruzione, e della Ricerca, dove è reperibile, ma anche dalle esperienze educative pregresse del nostro istituto. Indice degli argomenti Atto di indirizzo del dirigente scolastico La premessa al POF 1. Le esigenze del contesto culturale ed economico della realtà sociale 2. Gli obiettivi generali della scuola 3. L'organizzazione della scuola 4. Le attività di approfondimento e potenziamento, che vi si svolgono 5. Gli insegnamenti e le discipline da coprire 6. Il fabbisogno del personale 7. Il fabbisogno delle risorse finanziarie 8. Il fabbisogno delle infrastrutture e attrezzature materiali 9. La programmazione delle attività formative docenti e ATA 10. Il piano di miglioramento 11. Il Piano della formazione digitale 12. Figure Strumentali al POF 13. Attività di sostegno e di inclusione: Bes, DSA, Autismo 14. Iscrizioni degli alunni 15. Il curriculum verticale 16. Il piano formativo della scuola dell’infanzia 17. La valutazione dell’attività formativa Allegati 1. 2. 3. 4. 5. Laboratorio musicale di canto e flauto dolce Il laboratorio di ballo Il laboratorio di madrelingua inglese Il corso monografico di storia Norme di riferimento: leggi, decreti, circolari 2 ATTO DI INDIRIZZO del DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2015/16, 2016/17, 2017/18 Visto l’articolo 1, comma 1 della legge 10772015 che dispone: 1.Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti … per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica,di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge dà piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria. 2.Per i fini di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche garantiscono la partecipazioni alle decisioni degli organi collegiali e la loro organizzazione è orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonché all'integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. In tale ambito, l'istituzione scolastica effettua la programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali. Premesso che il Collegio docenti nella elaborazione del POF deve lavorare “sulla base degli indirizzi per le attività della scuola” del dirigente scolastico. Visto l'art. 4, comma 1, del D. Lgs. 165/2001, che recita"gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare ed adottandogli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verificano la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti". Visto il comma 2 del medesimo articolo, che recita: " Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane,strumentali e di controllo. Essi sono responsabili in via esclusiva dell'attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati". Vistala legge 107/2015, che ha modificato art. 3 del DPR 275/99 con il seguente: “Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte d gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto.”. Visto l’articolo 28, comma 1 e comma 2del CCNL 2006-2009, che recita: c. 1. “Le istituzioni scolastiche adottano ogni modalitàorganizzativa che sia espressione di autonomia progettuale e sia coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio, curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa”. c. 2. “Nel rispetto della libertà d’insegnamento, i competenti organi delle istituzioni scolastiche regolano lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine possono adottare le forme di flessibilità previste dal Regolamento sulla autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge n. 59 del 15marzo 1997 e, in particolare, dell’articolo 4 dello stesso Regolamento, tenendo conto della disciplina contrattuale”. Torna all’indice 3 Considerato che le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015 mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica, che trova la sua identità nel piano dell’offerta formativa triennale e prevedono che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di governo, dovranno provvedere alla definizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa per il triennio 2015/16, 2016-17 e 2017-18. Considerato che il collegio dei docenti elabora il POF e che il consiglio di Circolo lo approva. Considerato che il piano formativo può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre. Preso atto che per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel POF le istituzioni scolastiche si possono avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attività di attuazione a decorrere dall'anno scolastico 2016/17. Viste le esigenze formative individuate a seguito della lettura comparata del RAV “Rapporto di Autovalutazione” in base agli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti; Visto il piano di miglioramento predisposto nel RAV; IL DIRIGENTE SCOLASTICO Formula il seguente atto di indirizzo per la definizione e la predisposizione del Piano triennale dell’Offerta Formativa per il triennio 2016/17,2017/18 e 2018/19. Finalità Il nostro istituto, secondo principi di equità e di pari opportunità, da sempre garantisce l’esercizio del diritto di tutti gli alunni al successo formativo, all’espressione e attuazione delle potenzialità di cui ciascun bambino è dotato, in contrapposizione alla realizzazione di un “sé solitario”, autoreferenziale e autosufficiente, perseguito senza la compagnia dell’altro”. Indicazioni Il Collegio docenti elaborerà il Piano dell’Offerta Formativa, in coerenza con gli obiettivi di miglioramento individuati nel RAV, per indicare le attività, le strategie e le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi generali previsti dalle Indicazioni Nazionali e quelli fissati dalla Legge 107/2015. Le attività formative complementari e aggiuntive programmate saranno rivolte a tutti i bambini della scuola primaria e della scuola dell’infanzia secondo le classi di appartenenza. Le strategie di insegnamento-apprendimento,nell’ottica della personalizzazione, saranno fondate non solo sulla lezione frontale ma anche sulla didattica per problem solving (teorizzato da J. Dewey) teso a sviluppare sul piano psicologico, comportamentale ed operativo, l'abilità di soluzione di problemi, e sull’apprendimento cooperativo, il Cooperative Learning, che costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. Per rispondere alle finalità della scuola il POF triennale dovrà comprendere in particolare: - L’analisi del territorio e la descrizione dell’utenza - La descrizione degli obiettivi generali - Le azioni della scuola in risposta ai bisogni individuati nel RAV - La descrizione delle attività formative aggiuntive, il curriculum delle competenze e il potenziamento della conoscenza della madrelingua inglese e della musica anche con l’ausilio di esperti esterni. Torna all’indice 4 Priorità ELABORAZIONE DI UN CURRICULO per competenze chiave e di cittadinanza L’OFFERTA FORMATIVA,di cui questa scuola da numerosi anni è precorritrice nel formulare idee o teorie che si sono affermate pienamente in tempi successivi, come l’apertura della scuola in orario pomeridiano,le attività complementari di musica con strumento e canto, e di madrelingua inglese; le attività aggiuntive di ballo e teatro; le attività di approfondimento, ecc., finalizzate alla formazione culturale dei bambini, all’inclusione scolastica e al potenziamento delle eccellenze; L’ ATTIVITÀ di recupero e inclusione degli alunni in difficoltà; LA FORMAZIONE del personale docente e ATA, concorsi finalizzati al miglioramento della professionalità teorico – metodologico e didattica, amministrativa,tecnologica, strategica di insegnamento, quali: la valutazione formativa e di sistema; la conoscenza delle disabilità, compreso l’autismo; Il curriculum per competenze chiave; le nuove tecnologie digitali. LO SVILUPPO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE SCOLASTICA processo di autovalutazione, sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali stabilite dall’Invalsi; L'ARTICOLAZIONE MODULARE DEL MONTE ORARIO ANNUALE (L.107, comma 3, p.to a); di ciascuna disciplina, ivi compresi le attività formative IL POTENZIAMENTO DEL TEMPO SCOLASTICO (L. 107, comma 3, punto b) un tempo scuola di 27 ore settimanali per le classi 1 e 2 della scuola primaria; un tempo scuola di 30 ore settimanali per le classi 3, 4 e 5 della scuola primaria; LA PROGRAMMAZIONE PLURISETTIMANALE (L. 107, comma 3, punto c): con una programmazione flessibile dell'orario scolastico, intesa come superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione e dell'unitarietà del gruppo classe; un orario flessibile del curricolo e delle singole discipline; POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE (L. 107, comma 7 lettera a) con riferimento all'italiano e alla lingua inglese IL POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE (L. 107, comma 7 lettera c) nella pratica e nella cultura musicale, storia dell'arte, anche mediante il coinvolgimento associazioni e privati operanti in tali settori; SVILUPPO DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI CITTADINANZA ATTIVAE DEMOCRATICA attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; (L. 107, comma 7 lettera d) ALFABETIZZAZIONEALL'ARTE (L. 107, comma 7 lettera f) nelle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; POTENZIAMENTODELLEDISCIPLINEMOTORIE (L. 107, comma 7 lettera g) sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione e al tempo libero, UTILIZZO CRITICO E CONSAPEVOLE DEI SOCIAL NETWORK E DEI MEDIA (L. 107, comma 7 lettera h) POTENZIAMENTO DELL'INCLUSIONE SCOLASTICA (L. 107, comma 7 lettera l) attraverso percorsi individualizzati e personalizzati Torna all’indice 5 VALORIZZAZIONE DELLASCUOLA(L. 107, comma 7 lettera m) intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e la comunità' locale APERTURA POMERIDIANA DELLE SCUOLE (L. 107, comma 7 lettera n) con attività espressive facoltative con l’utilizzo di docenti interni ed esperti esterni L’EFFICIENZA della gestione scolastica e amministrativa improntata ai criteri di efficacia, economicità, trasparenza. La costituzione di accordi di rete con altre scuole, Enti pubblici o privati per la formazione del personale e/o attività scolastiche; Miglioramento del sito web l’offerta formativa dell’istituto, le deliberazioni, l’anagrafe delle prestazioni, l’albo genitori, l’albo pretorio, convegni, seminari, manifestazioni, notizie e ogni attività finalizzata a rendere pubblica l’attività scolastica; L’uso registro elettronico per la registrazione e la visualizzazione on-line delle valutazioni degli alunni della scuola primaria La programmazione delle assemblee e colloqui con i genitori L’organizzazione amministrativa, con orari di servizio e di lavoro che garantiscano la piena attuazione delle attività scolastiche e l’apertura al pubblico anche in orario pomeridiano. Scafati, 30 settembre 2015. IL DIRIGENTE SCOLASTICO VINCENZO GIANNONE Torna all’indice 6 PREMESSA La Scuola, da sempre specchio della società, non poteva non accogliere le nuove istanze emerse sul piano culturale e sociale arrivando a dare loro nel 2012 un inquadramento normativo con le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione. Tali Indicazioni assumono, come orizzonte di riferimento, il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente delineato dal Parlamento europeo con l’emanazione di una Raccomandazione in cui si definiscono le competenze-chiave come “quelle competenze di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione” In coerenza con quanto previsto dalle Indicazioni, il nostro Istituto ha elaborato: - un curricolo annuale per competenze, che traccia un percorso formativo unitario dalla scuola dell’Infanzia fino all’ ultima classe della scuola primaria, nel quale “lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi”(Indicazioni Nazionali per il Curricolo, 2012); - numerose attività formative per favorire l’inclusione, l’acculturamento, le relazioni interpersonali. Per contrastare le diseguaglianze socio-culturali, prevenire la dispersione scolastica, realizzare una scuola aperta, garantire il diritto allo studio e le pari opportunità di successo formative di istruzione, le attività formative, culturali, d’inclusione scolastica e di potenziamento dei saperi saranno rivolte a tutti e svolte in orario curriculare. Per concretizzare i suddetti fini la scuola è orientata: alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico; all’introduzione delle tecnologie innovative per il potenziamento dei saperi e delle competenze degli alunni; ampliare l’offerta formativa anche con l’ausilio di esperti esterni. Torna all’indice 7 1 - CONTESTO CULTURALE ED ECONOMICO Scafati, antico centro agricolo attraversato dal fiume Sarno, un tempo un bellissimo parco acquatico, ittico e faunistico, si è ingrandita negli ultimi trent’anni per la trasformazione di ampie aree di terre coltivate in centri residenziali. La città di Scafati è situata in posizione centrale rispetto alle tre aree urbane profondamente diverse tra loro: Agro-Nocerino-Sarnese, Vesuviana e la fascia costiera Torrese-tabiese. L’orografia del territorio, totalmente pianeggiante, e la presenza di una rete di collegamenti stradali e ferroviari estremamente articolati (ferrovia NAPOLI-SALERNO, ferrovia CIRCUMVESUVIANA, statale 18, autostrada A3 NAPOLISALERNO, statale 268 VESUVIANA, autostrada A30 CASERTA-SALERNO, poco distante), hanno fatto si che SCAFATI diventasse un paese crocevia delle aree metropolitane di NAPOLI e SALERNO. Questa sua posizione, unitamente ad alcune scelte di politica urbanistica, ha influenzato fortemente l’andamento demografico. Il tasso di crescita della popolazione residente è stato per tutti gli anni 90 molto elevato, più alto del resto della regione, in controtendenza con il dato Nazionale. A determinare questo fenomeno non è stato l’aumento delle nascite, ma il flusso migratorio delle zone circostanti, in particolare dall’area metropolitana. Quest'immigrazione non è stata omogenea su tutto il territorio cittadino ma si è concentrata in alcuni punti precisi dove c’è stato un grande sviluppo dell’edilizia privata: Via PASSANTI, Via della RESISTENZA e borgo SAN PIETRO. Il nostro Circolo didattico opera in queste tre aree di recente urbanizzazione. La crescita rapida e disordinata di queste zone trova riscontro nella mancanza di servizi, nella quasi totale assenza di spazi per l’aggregazione ed il tempo libero, nella precarietà di strutture scolastiche. L’agricoltura, che fino agli anni 70 rappresentava l’attività cardine della città, si è notevolmente ridimensionata non solo nel numero d'addetti, ma anche nell'incidenza sul reddito complessivo del paese e soprattutto nell'estensione delle aree coltivate. A questo processo non ha fatto riscontro un decollo delle attività produttive di tipo industriale, che hanno lasciato il posto a nuovi insediamenti abitativi; è stata l’edilizia l’asse portante dell’economia locale. Oggi la maggior parte degli opifici sono collegati all’industria di trasformazione dei prodotti agricoli ed alimentari ed hanno un ciclo produttivo prevalentemente stagionale. L’attività principale è costituita dal terziario, inteso come commercio al dettaglio e servizi prevalentemente pubblici. Ridotta nei quartieri di riferimento è la presenza d'associazioni ricreative, culturali e di volontariato, anche a causa della mancanza di strutture; le poche iniziative presenti sono prevalentemente legate all’associazionismo cattolico, a quello sportivo ed ai servizi sociali del Comune. Possiamo dire che i numerosi parchi residenziali sorti nelle tre aree su citate sono quartieri dormitori abitati generalmente da operai e impiegati che, avendo il proprio posto di lavoro in altri centri limitrofi, sono costretti a spostamenti pendolari giornalieri e vi rientrano solo al termine del lavoro. Il reddito familiare è per lo più monoreddito essendo aumentato il numero delle persone che hanno perso il lavoro. Ciò nonostante le famiglie che iscrivono i bambini nelle nostre scuole sono per la maggior parte attente alla formazione scolastica dei propri figli, partecipano attivamente ed economicamente all’attività scolastica e scelgono le nostre scuole perla validità dell’offerta formativa. La popolazione, quella più antica, ha un interesse innato e diffuso per la musica e il ballo. Dove ricercare le origini di questo diffuso talento non è cosa facile, ma è certo che moltissimi sono i giovani, uomini e donne, che si dedicano allo studio della musica e alla pratica del ballo e sono diplomati al Conservatorio di musica, alcuni sono anche cantanti tenori e soprani di talento. In città vi sono tre licei di musica: il Santarpino, il Pentagramma e il Diapason convenzionati con il Conservatorio di Musica G. Martucci di Salerno. Torna all’indice 8 2 - GLI OBIETTIVI GENERALI L’obiettivo primario del nostro istituto scolastico è: "La formazione del bambino attraverso l'istruzione, l’acculturazione e le relazioni umane". Tutti i bambini sono uguali e godono d’uguali diritti, non si fa distinzione alcuna di sesso, di razza e di religione. La dimensione europea dell’insegnamento, intesa come rispetto delle diversità ed esigenza di vera cooperazione, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (ONU 1948) e la Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo ( 1989 ) costituiranno un riferimento essenziale per l’educazione interculturale dei bambini. Il nostro istituto si pone il seguente obiettivo generale: Creare uno sviluppo armonico della persona sviluppando le abilità che riguardano il lunguaggio, le abilità motorie e la socializzazione. Alla luce delle suddette considerazioni, i docenti si adopereranno per: a) favorire con attività culturali ed espressive e relazionali l’inclusione e la formazione dei bambini in orario curricolare ed extracurriculare, con la collaborazione di genitori, docenti, personale A.T.A., associazioni e cooperative culturali, ed esperti esterni; b) costruire e a consolidare una mentalità democratica con la partecipazione, la collaborazione, la tolleranza ed il senso di responsabilità individuale di partecipazione alla vita scolastica, il rispetto degli altri e della proprietà altrui, pubblica e privata. c) sensibilizzare gli alunni al rispetto delle regole di comportamento civile, dell’ambiente, della proprietà pubblica e privata, degli adulti e gli anziani, dei genitori e coetanei; d) sensibilizzare gli alunni a non offendere gli altri, a essere puntuali e precisi, a mantenere gli impegni presi, a tenere fede alla parola data, ad essere riconoscenti verso che ci aiuta, a essere generosi verso i bisognosi, a rispettare l’ambiente che li circonda, ecc. e) sensibilizzare gli alunni al gusto del bello con: Visite guidate a siti naturalistici, archeologici, storici e musei d’arte, ecc.; Concerti musicali; Spettacoli teatrali, spettacoli di burattini e/o di animazione ; I docenti: agiscono secondo criteri di obiettività, equità ed imparzialità; nel rapporto con i bambini hanno cura di rispettarne la personalità, le capacità intellettive e la dignità; evitano rimproveri ed azioni mortificanti nonché atteggiamenti irriguardosi. hanno conto dell'esigenza dei bambini di dover disporre di tempo libero per lo sviluppo della propria personalità attraverso attività ludiche, motorie, culturali, religiose, espressive, relazionali, individuali e collettive concordano con i genitori i compiti da svolgere a casa nei giorni festivi non li interrogano il giorno successivo ai giorni festivi. instaurano con le famiglie un rapporto fondato sul dialogo, sul confronto, sulla condivisione e sul mutuo sostegno ai fini del raggiungimento della finalità educativa che le accomuna; adottano un comportamento di disponibilità e di accoglienza, integrano attivamente le famiglie nella vita della scuola, nella progettualità didattica e nelle scelte dell'offerta formativa; Torna all’indice 9 LE AZIONI EDUCATIVE “La disuguaglianza sociale ed economica crea disagio nei bambini, che spesso sono psicologicamente disturbati, insoddisfatti, tristi e soli. Sempre più spesso i bambini restano in casa e vengono ad essi negati alcuni diritti formativi elementari come il diritto al gioco e il diritto al vivere esperienze autonome; vivono in solitudine perché entrambi i genitori lavorano o sono separati; trascorrono il loro tempo libero davanti alla televisione o al computer e sono continuamente bombardati dalla pubblicità commerciale, che fa nascere in essi un continuo desiderio di avere e possedere. L'ansia del desiderio e l'insoddisfazione del medesimo fanno nascere uno stato depressivo, che si traduce spesso in apatia fisica e spirituale, in mancanza di stimoli ed ansia per il presente ed il futuro, in disturbi dell’apprendimento. Tutto ciò si riflette negativamente sul rendimento scolastico e produce dispersione intesa come disaffezione allo studio e all’apprendimento. Lasciare i bambini “soli” significa isolarli in sé stessi e negare loro la possibilità di vivere una vita sociale di gruppo; se invece si dà loro la possibilità di vivere con gli altri in un ambiente piacevole, in una scuola gioiosa, essi vivono bene, sono allegri, non subiscono lo stress da desiderio e insoddisfazione sociale, rendono meglio nel lavoro scolastico e vengono a scuola più volentieri. È dunque giocando, lavorando insieme, sperimentando e confrontandosi con gli altri che i bambini imparano ad affrontare le difficoltà quotidiane e a diventare "grandi" ed è questo l’ambiente scolastico che ci prefiggiamo di realizzare con attività aggiuntive piacevoli come la musica, il ballo, gite scolastiche, rappresentazioni teatrali, saggi scolastici in teatro, ecc.. Alla luce delle suddette considerazioni, il nostro istituto si prefigge di: rendere la scuola un ambiente accogliente e piacevole in cui crescere allegramente migliorare “la scolarizzazione, la socializzazione e la formazione personale degli alunni" attraverso l'istruzione, l’acculturamento e le relazioni umane ampliando il curricolo scolastico con attività complementari, culturali, curriculari o aggiuntive aprire la scuola nelle ore pomeridiane per svolgere attività libere ed espressive, che si realizzano utilizzando la disponibilità e le competenze di associazioni culturali, o esperti del territorio. favorire il diritto ad apprendere e la crescita culturale di tutti gli studenti valorizzando le diversità, promuovendo le potenzialità di ciascuno e adottando tutti gli interventi utili al raggiungimento del successo formativo, con particolare riferimento alle competenze chiave di cittadinanza previste dal nuovo obbligo di istruzione. garantire la promozione dell'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" attraverso la realizzazione di percorsi multidisciplinari, che pongano particolare attenzione allo studio della nostra Costituzione. potenziare e rafforzare la cultura musicale e la lingua inglese con la collaborazione di esperti esterni o associazioni culturali. attivarsi per costruire percorsi flessibili di formazione il cui obiettivo prioritario è l'acquisizione effettiva delle competenze dette “competenze chiave”, una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione in una società basata sulla conoscenza. Torna all’indice 10 LE COMPETENZE che il nostro istituto intende sviluppare progressivamente, sono: ► comunicazione nella madrelingua acquisire la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti fatti e opinioni sia in forma orale sia scritta e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un'intera gamma di contesti culturali e sociali; ► comunicazione nella lingua straniera acquisire le abilità nella lingua inglese necessarie per la comunicazione, la mediazione e la comprensione interculturale; ► competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia acquisire l'abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane, ponendo l'accento sugli aspetti del processo, dell'attività e della conoscenza. Le competenze di base in campo scientifico e tecnologico riguardano la padronanza e l'applicazione di conoscenze e metodologie riguardo al mondo naturale e all'uso di strumenti e mezzi tecnologici; ► competenza digitale saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell'informazione (TSI), acquisire abilità di base relative alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC); ► imparare a imparare acquisire la capacità di organizzare il proprio apprendimento sia a livello individuale che in gruppo, a seconda delle proprie necessità e nella consapevolezza dei metodi e delle opportunità; essa è collegata all'apprendimento e all'abilità di perseverare nell'apprendimento. ► competenze sociali e civiche apprendere tutte le forme di comportamento che consentono all’uomo di partecipare efficacemente e costruttivamente alla vita sociale e lavorativa; sapersi regolare in ogni situazione e contesto culturale, interessarsi alla vita comune, rispettare gli altri e le diversità, superare pregiudizi e cercare sempre un compromesso. ; ► spirito d'iniziativa Acquisire uno spirito creativo, l'innovazione e l'assunzione di rischi, nonché la capacità di pianificare e gestire progetti; ► consapevolezza ed espressione culturale a questa competenza fanno capo le competenze specifiche relative all'identità storica; alla consapevolezza delle scelte umane relative all'ambiente di vita; al patrimonio artistico e letterario; all'espressione corporea. Torna all’indice 11 3 - L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA Il 2° Circolo didattico ospita: Due plessi scolastici di scuola primaria e tre di scuola dell’infanzia; Circa 640 alunni di scuola primaria distribuiti in 28 classi; Circa 300 alunni di scuola dell’infanzia distribuiti in 12 sezioni; Le scuole primarie e le scuole dell’infanzia non hanno locali liberi da poter utilizzare per l’allestimento di laboratori e attività di recupero o potenziamento. Palestra: assente Sala mensa: assente. Le aule della scuola primaria sono in parte sottodimensionate rispetto al numero degli alunni; il 20% ( 6 su 27) delle aule hanno dimensioni ridotte che non permettono di ospitare più di 20 alunni senza cha stiano stretti. Nella scuola primaria Ferdinando II di Borbone è presente l’aula dei docenti di circa 42 m2 attrezzata con una lavagna lim, che è utilizzata anche dagli alunni per attività comuni. Sussidi didattici disponibili: Nel tempo la scuola si è sempre dotata di ogni strumentazione utile all’attività didattica; oggi possiede: Televisori utilizzati come monitor per la visione di videocassette; videoregistratori, radioregistratore, lettore di DVD, videoproiettori, una lavagna luminosa per ogni plesso di scuola primaria; proiettori per Diapositive; impianto di microfonico, armadi biblioteca e videoteca. Schermi a parete per la proiezione in tutte le aule della scuola primaria di via Genova e via M. Nappi. 10 chitarre, 10 tastiere, 10 violini, 1 sassofono, 1 tromba, 1 flauto traverso, 1 clarinetto Rete wireless in tutte le scuole Postazioni mobili multimediali wireless formate da Pc Notebook, lettore DVD e videocassette, videoproiettore, impianto di amplificazione e collegamento wireless a Internet. Sito scolastico aggiornato: www.scafati2scuola.it Torna all’indice 12 Le scuole nel dettaglio La Scuola Primaria "Ferdinando II di Borbone" in via Genova Comprende un piano fuori terra e un 1° piano; accoglie m e d i a m e n t e 22 classi e c i r c a 512 alunni (oggi ne ospita 23 con 528 alunni). Lo spazio antistante all’edificio è per metà pavimentato e metà in terra battuta con piante ornamentali. Lo spazio laterale e retrostante all’edificio scolastico è sistemato in piccola parte a prato, con una serra botanica per la coltivazione di piantine in vaso, e per gran parte è asfaltato e in pessime condizioni, non adatto per svolgervi attività motorie. L’edificio non dispone di una palestra né di una sala mensa, né di ambienti liberi da adibire ad attività collegiali o a laboratori scolastici; la popolazione scolastica è superiore alla capienza delle aule disponibili e per far fronte alle richieste di iscrizioni, rimaste costanti negli anni, sono stati occupati anche locali non destinati ad attività didattiche, come l’ex casa del custode che ospita due classi. Ha un’aula docenti utilizzata per attività scolastiche e assemblee. La Scuola Primaria"BRANCACCIO" in via Michelangelo Nappi Costruita nel 1980 circa è ubicata in una zona prevalentemente agricola nella quale si vanno intensificando nuovi insediamenti urbani e produttivi. L’edificio scolastico è stato completamente ristrutturato e consegnato ai primi di novembre del 2007. Accoglie 112 alunni in 5 classi di scuola primaria e 50 bimbi in due sezioni di scuola dell’infanzia. Le scuole dell'Infanzia sono: 1. "Maria Cristina di Savoia" Ha 5 sezioni e circa 125 alunni; è ospitata nello stesso edificio della scuola primaria “Ferdinando II di Borbone”, con un ingresso separato; non ha spazi disponibili per attività libere, non ha un dormitorio né una sala mensa. 2. "Santa Maria delle Grazie" È composta da 5 sezioni e circa 125 alunni; si trova nel nuovo edificio scolastico di via della Resistenza, costruito nel 2001. 3. Ex "Contrada 31" È composta da 2 sezioni e 50 alunni; è situata nell'edificio della scuola primaria “Brancaccio” in via Michelangelo Nappi. Ha una piccola sala mensa sufficiente ad ospitare a pranzo i bambini delle due sezioni ma non ha un dormitorio; Torna all’indice 13 4 - LE ATTIVITÀ FORMATIVE E DI POTENZIAMENTO Perché si realizzi la funzione della scuola come centro di promozione culturale e formativo degli alunni, sono svolte annualmente in orario scolastico ed extrascolastico attività aggiuntive culturali e formative con il contributo economico delle famiglie e l’utilizzo di esperti esterni. La programmazione didattica e formativa elaborata dai docenti indica i percorsi formativi correlati agli obiettivi e alle finalità delineate dal Ministero della Pubblica Istruzione per la scuola primaria e la scuola dell'infanzia. Nella scuola primaria è annualmente svolto per gli alunni delle le classi 2, 3, 4 e 5 corso di madrelingua inglese per lo sviluppo delle abilità di ascolto e parlato, con l'ausilio di un esperto esterno di madrelingua. Le lezioni sono tenute con la partecipazione diretta dell’insegnante titolare di lingua inglese. Sempre in orario curriculare sono svolte annualmente in tutte le classi della scuola primaria un corso di canto e strumento con flauto dolce, e un corso di ballo. Nella scuola dell’infanzia sono svolti annualmente, in orario curricolare, un laboratorio di “propedeutica musicale”, un laboratorio di madrelingua inglese e un’attività di ballo. La partecipazione degli alunni è libera e facoltativa; la spesa è totale a carico dei genitori. Tutte le attività sono svolte solo se accettate dalla maggioranza delle genitori delle singole classi ed è garantita la copertura finanziaria. La scuola contribuisce parzialmente alla spesa delle suddette attività con i fondi statali. Per ampliare la formazione culturale degli alunni della scuola primaria, sono annualmente svolti i seguenti corsi monografici: Classi 3 La casa romana e i miti greci. Classi 4 Il Monachesimo; Classi 5 Storia del Regno delle Due Sicilie dalle invasioni barbariche al 1861; Storia della pittura Per arricchire il curricolo, accrescere e promuovere la cultura personale dell’alunno, in aggiunta alle precedenti attività tematiche, nella scuola primaria e scuola dell’infanzia saranno svolte in orario curriculare le seguenti visite guidate a siti naturalistici, archeologici, storici, e a musei d’arte: Classi 1 e 2 e scuola dell’infanzia: Ambienti naturalistici e faunistici (altre facoltative, annualmente programmate in riferimento ai programmi didattici svolti). Classi 3: Scavi di Pompei o Scavi di Ercolano;Scavi di Paestum.(altre facoltative, annualmente programmate in riferimento ai programmi didattici svolti). Classi 4: Napoli Certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo; Abbazia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni o Certosa di Padula o Abbazia di Montecassino (facoltative: Oasi di Monte Nuovo – Bacoli – Baia, Bagnoli Città della scienza). Classi 5: Napoli Maschio Angioino; Palazzo Reale e Museo di Capodimonte; Reggia di Caserta e San Leucio, castello Arechi di Salerno. Gli alunni assisteranno ad almeno due rappresentazioni teatrali per la scuola primaria e la scuola dell’infanzia. Torna all’indice 14 PROGRAMMA delle attività aggiuntive nella scuola primaria con esperti esterni 1. 330 ore di laboratorio di madrelingua inglese nelle classi 2, 3, 4 e 5. 2. 494 ore di ballo in tutte le classi 3. 532 ore di flauto e canto in tutte le classi 4. 50 ore di laboratorio di ceramica nelle classi terze 5. 90 ore di “Scrittura creativa” nelle classi quarte 6. 60 ore di “Conosci la Costituzione italiana” nelle classi quinte 7. 60 ore di Progetto teatrale nelle classi quinte 8. 24 ore di Educazione alla sicurezza informatica nelle classi quarte e quinte 9. 2 spettacoli teatrali per la scuola primaria e uno per la scuola dell’infanzia PROGRAMMA delle attività aggiuntive nella scuola dell’infanzia con esperti esterni 1. 192 ore di attività di ballo nella scuola dell’infanzia 2. 156 ore di propedeutica musicale nella scuola dell’infanzia 3. 144 ore di laboratorio di madrelingua inglese nella scuola dell’infanzia 4. 200 ore di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale nella scuola dell’infanzia e primaria. Attività facoltative pomeridiane: Dalle numerose esperienze pregresse è nata la necessità di offrire agli alunni della scuola primaria ulteriori occasioni pomeridiane di formazione culturale e personale e di un proficuo utilizzo del tempo libero. Affinché questa ulteriore offerta formativa si realizzi per i soli alunni delle nostre scuole primarie, il Consiglio di Circolo offre gratuitamente alle associazioni, cooperative ed esperti esterni di Scafati l’utilizzo di alcune aule della scuola e la sorveglianza degli alunni con personale scolastico interno, retribuito con il fondo d’istituto, a condizione che la quota di partecipazione alle attività, richiesta alle famiglie, sia modesta ed accessibile a tutti e che gli ambienti utilizzati siano lasciati in ordine e puliti alla fine delle attività. In due giorni alla settimana, dalle ore 15,30 alle 17,30, la scuola apre le porte a numerosi bambini che tornano con gioia a scuola per partecipare a corsi di chitarra, violino, tastiera elettronica e canto. L a partecipazione è libera e i costi modesti sono a carico delle famiglie, che si relazionano direttamente con i formatori e le associazioni proponenti. TABELLA DELLE ATTIVITÀ AGGIUNTIVE svolte nella scuola primaria Laboratorio di ceramica La casa romana e i miti greci Il Monachesimo Laboratorio: Scrittura creativa Storia del Regno delle Due Sicilie Laboratorio Teatrale Lab.: Conosci la Costituzione Italiana Laboratorio: Madrelingua inglese Laboratorio: Attività di Ballo (L.107 comma7, lettera c) (approfondimento tematico) (approfondimento tematico) (L.107 comma7, lettera f) (approfondimenti tematico) (L.107 comma7, lettera c) (L.107 comma 7, lettera d) (L.107 comma7, lett. a) (L.107 comma7, lettera g) Classi terze Classi terze Classi quarte Classi quarte Classi quinte Classi quinte Classi quinte Classi tutte Classi tutte Laboratorio musicale: Flauto e canto (L.107 comma7, lettera c) Classi tutte Spettacoli teatrali (L.107 comma7, lettera c) Classi tutte Visite guidate (L.107 comma7/lettera c) Classi tutte Torna all’indice 15 PROGETTI - ATTIVITÀ AGGIUNTIVE CON ESPERTI ESTERNI Obiettivo Destinazione Classi coinvolte: Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale Ore di attività Totale ore a classe Inizio attività Periodicità Spesa prevista: Modalità di Valutazione Obiettivo Destinazione Classi/gruppi coinvolti: Totale alunni coinvolti: Totale Ore di attività Totale ore a classe Contributo alunno Inizio attività Periodicità Spesa prevista Esperto esterno Modalità di Valutazione Obiettivo Destinazione classi coinvolte tutte Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale ore a classe Totale ore di attività Inizio attività Periodicità Esperto esterno Spesa prevista: Modalità di Valutazione 1 - Progetto Ballo scuola primaria Favorire l’equilibrio psico-motorio e rafforzare il “sé” Alunni della scuola primaria n. 27 n. 620 Scuola primaria “Ferdinando II di Borbone” € 10,00 n. 494 n. 19 Ottobre Incontri settimanali di un’ora – orario antimeridiano € 6.422,00 compreso saggio finale a) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi b) Gradimento degli alunni e dei genitori c) Saggio di ballo tenuto dagli alunni a teatro 2 - Progetto Madrelingua inglese scuola primaria Sviluppo delle abilità di ascolto e parlato Alunni della scuola primaria n. 19 n. 507 Classi: seconde, terze, quarte e quinte n. 330 n. 15 € 25,00 gennaio Incontri settimanali di 1 ora a classe € 9.210,00 a) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi b) Interviste con i genitori e assemblee di classe c) Capacità di esprimersi degli alunni in inglese in un contesto di vita. 3 - Progetto Musica scuola primaria Introdurre i bambini ai misteri della musica con l’uso del flauto dolce e del canto. Alunni della scuola primaria n. 27 Prime, seconde, terze, quarte e quinte n. 620 € 10,00 n. 19 n. 532 Ottobre Incontri settimanali di un’ora € 6.916,00 Forfetario a) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi b) Gradimento degli alunni e dei genitori c) Saggio finale a teatro con un concerto tenuto dai bambini Torna all’indice 16 Obiettivo Destinazione classi coinvolte tutte Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale ore a gruppo Totale ore di attività Inizio attività Periodicità Esperto estrno Spesa prevista: Modalità di Valutazione Obiettivo Destinazione classi coinvolte tutte Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale ore a gruppo Totale ore di attività Inizio attività Periodicità Esperto esterno Spesa prevista: Modalità di Valutazione Obiettivo Destinazione classi coinvolte tutte Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale ore a gruppo Totale ore di attività Inizio attività Periodicità Esperto esterno Spesa prevista: Modalità di Valutazione 4 - Laboratorio di ceramica scuola primaria Introdurre i bambini ai misteri della ceramica con l’uso di argilla, colori, piastrelle, ecc. Alunni della scuola primaria n. 5 Classi terze n. 110 € 00,00 Attività gratuita n.10 n. 50 Gennaio Incontri settimanali di un’ora € 650,00 Forfetario a) Gradimento degli alunni e dei genitori b) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi c) Sviluppo della manualità fine 5 -Laboratorio di Scrittura creativa scuola primaria La scrittura come espressione libera del pensiero da tradurre in immagine video Alunni della scuola primaria n. 5 Classi quarte n. 110 € 00,00 Attività gratuita n.10 n. 75 Gennaio Incontri settimanali di un’ora € 975,00 Forfetario a) Gradimento degli alunni e dei genitori b) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi 6 - Conosci la Costituzione Italiana – scuola primaria Coglierne il significato principale della legge, le relazioni antropologiche, sociali, valoriali, giuridiche e politiche. Alunni della scuola primaria n. 6 Classi quinte n. 139 € 00,00 Attività gratuita n. 10 n. 60 Gennaio Incontri settimanali di un’ora € 00,00 Gratuito a) Gradimento degli alunni e dei genitori b) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi c) Conoscere i principi fondamentali della Costituzione Italiana Torna all’indice 17 7 - Educazione alla sicurezza informatica – scuola primaria Mostrare ai bambini e ai docenti, attraverso un’attività interattiva, quelli che sono i pericoli e le insidie della rete, per renderci consapevoli dei rischi che affrontano navigando in Internet. Destinazione Alunni della scuola primaria classi coinvolte tutte n. 11 Classi quarte e quinte Totale alunni coinvolti: n. 250 Contributo alunno € 00,00 Attività gratuita Totale ore a gruppo n. 2 Totale ore di attività n. 22 Inizio attività Gennaio Periodicità Incontri settimanali di un’ora Esperto esterno Spesa prevista: € 00,00 Gratuito Modalità di Valutazione a) Presa di coscienza degli alunni e dei genitori dei pericoli della rete b) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi Obiettivo Obiettivo Destinazione classi coinvolte tutte Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale ore a gruppo Totale ore di attività Inizio attività Periodicità Esperto esterno Spesa prevista: Modalità di Valutazione Obiettivo Destinazione Sezioni coinvolte Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale Ore di attività Totale ore a gruppo Inizio attività Periodicità Esperto esterno Spesa prevista: Modalità di Valutazione 8 - Laboratorio teatrale – scuola primaria Sviluppare la capacità di “proiettare” nel ruolo teatrale la propria dinamica psicologica, attraverso la costruzione e l’affermazione della propria singolarità, senza perdere di vista le regole e le norme della realtà. Alunni della scuola primaria n. 6 Classi quinte n.139 € 00,00 Attività gratuita n. 10 n. 60 Gennaio Incontri settimanali di un’ora € 00,00 Gratuito a) Gradimento degli alunni e dei genitori b) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi c) Saggio finale degli alunni a teatro 9 -Progetto Ballo scuola dell’ infanzia Favorire l’equilibrio psico-motorio e rafforzare il “sé” “SMG” – “Brancaccio” – “Maria Cristina di Savoia” n. 12 n. 250 circa € 10,00 n. 192 (90 + 5 di saggio finale) n. 16 Gennaio Incontri settimanali di un’ora – orario antimeridiano € 2.496,00 forfetario a) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati ottenuti b) Gradimento dei genitori a) Saggio finale degli alunni a teatro Torna all’indice 18 Obiettivo Destinazione Sezioni coinvolte: Totale alunni coinvolti: Contributo alunno Totale ore a sezione Totale ore di attività Inizio attività Periodicità Esperto esterno Spesa prevista: Modalità di Valutazione Obiettivo Destinazione alunni Sezioni coinvolte: Totale alunni coinvolti: Totale Ore di attività Totale ore a sezione Contributo alunno Inizio attività Periodicità Spesa prevista: Esperto esterno Risultati attesi Modalità di Valutazione 10 -Progetto Musica scuola dell’infanzia Introdurre i bambini ai misteri della musica. “SMG” – “Brancaccio” – “Maria Cristina di Savoia” n.12 n. 300 € 10,00 n. 13 n. 156 Ottobre Incontri settimanali di un’ora – orario antimeridiano € 2.028,00 Forfetario a) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati ottenuti b) Assemblee di classe con i genitori; indagini c) Saggio finale dei bambini a teatro 11 -Progetto madrelingua inglese scuola dell’infanzia Sviluppo delle abilità di ascolto e parlato “Brancaccio” –“S.M.G.” – “M.C.S.” n. 12 n. 300 Quota approssimativa n. 144 n. 12 € 10,00 Gennaio Incontri settimanali di 1 ora a sezione € 2.880,00 Aumentare la capacità di utilizzare la lingua in contesti comunicativi significativi , in coppia o in gruppo, potenziando le abilità di ascolto e di parlato. a) Relazione finale scritta delle insegnanti sui risultati attesi b) Interviste ai genitori c) Capacità comunicativa degli alunni Torna all’indice 19 LE EDUCAZIONI Oltre alle attività aggiuntive e di potenziamento svolte annualmente altre tematiche educative sono svolte dai docenti per completare la formazione culturale degli alunni, esse prendono il nome di “Educazioni” e sono: A. Educazione alla salute. B. Ed. al rischio C. Ed. ambientale D. Ed. alla lettura E. Ed. sociale F. Ed. stradale 1) EDUCAZIONE ALLA SALUTE Questa attività è proposta ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, per stimolare l'attenzione sulle tematiche più importanti dell’educazione sanitaria. I bambini della scuola dell’infanzia e delle classi prima e seconda della scuola primaria saranno sensibilizzati ai problemi dell’alimentazione e nutrizione, alla cura dei denti e dell’igiene personale. Nelle classi successive sarà posta l’attenzione sul problema della prevenzione delle malattie infettive più comuni. Temi trattati: A) Alimentazione e nutrizione Obiettivi: Acquisire opportune conoscenze per una alimentazione corretta, salutare ed equilibrata. Conoscere e distinguere gli alimenti sani e quelli dannosi: • alimenti nocivi: dolciumi, liquori, vino, caffè, insaccati , conservati, inscatolati, patatine, brioche, ecc. • alimenti sani : verdure, latte e derivati, carne, pesce, pane, frutta, miele, ecc. • la prima colazione. • Igiene del corpo: B) Nocività dell’ambiente Obiettivi: Salvaguardare la salute fisica attraverso l’igiene del corpo e dell'ambiente in cui si vive. Ambiente interno: sala igienica: gabinetti, pulizia personale con asciugamano, pettine, spazzolino personale, ecc. aule: igiene della vista (la luce), la postura, ecc. pranzo (casa - scuola): l'uso tovagliolo individuale,delle stoviglie, l'igiene della masticazione, la pulizia delle mani, ecc. Ambiente esterno: problema ecologico: smog, acque sporche, fontanelle delle strade, oggetti raccolti per strada, giardini pubblici, ecc. C) Cura del proprio corpo Obiettivi Conoscere il proprio corpo e come difendersi dalle malattie infettive. le malattie infettive: la catena dell’infezione, difendiamoci dalle malattie infettive; suggerimenti pratici per evitare la salmonellosi, il tifo, il paratifo, l’epatite virale, i parassiti della pelle ( i pidocchi, la scabbia, la tigna), la tubercolosi. I denti: difendiamo i nostri denti. La vista: funzionamento degli occhi e i difetti della vista. Torna all’indice 20 2) EDUCAZIONE AL RISCHIO Obiettivi 1. Stimolare l'attenzione dei bambini della scuola dell’infanzia e delle classi prime e seconde della scuola primaria sui pericoli più comuni a cui possono andare incontro quando sono in casa e fuori casa. 2. Prendere coscienza del pericolo rappresentato dai piccoli oggetti (costruzioni, incastri, ecc.) e degli effetti dannosi della loro ingestione. 3. Imparare a prevenire piccoli incidenti (cadute, distorsioni, scosse elettriche, scottature, ecc.). 4. Riconoscere le insidie ed i pericoli nascosti nell'ambiente domestico. Temi trattati: b) l'annegamento c) il soffocamento d) le scottature e) le ferite f) l'avvelenamento g) inquinamenti domestici h) la folgorazione i) il pericolo igienico generico j) giochi e giocattoli pericolosi 3) EDUCAZIONE AMBIENTALE Obiettivi Con questa educazione s'intende porre all’attenzione degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria il problema delle calamità naturali e indotte, che colpiscono l’uomo. Il filo conduttore del corso di studio sarà la domanda “Perché la catastrofe e in che modo può l'uomo ridurre, limitare o evitare le catastrofi ? " L’attività si divide in due parti: La prima verte sullo studio delle calamità naturali ed è trattata dagli alunni delle classi terze. La seconda riguarda lo studio delle calamità indotte ed è trattata dalle classi quarte e quinte. Temi trattati: Le calamità naturali: I terremoti: le cause, gli effetti del terremoto, l’intensità del terremoto, la magnitudo, la prevenzione dei terremoti, come difendersi dai pericoli del terreno: prima, durante e dopo il terremoto. Le alluvioni:che cosa sono le alluvioni, le cause, la prevenzione, l’intervento dannoso dell’uomo. Le eruzioni vulcaniche: che cos’è un vulcano e sue caratteristiche, il fenomeno eruttivo, i vulcani e i terremoti, le aree a rischio in Italia, l’intervento dell’uomo e la prevenzione. Le frane:le cause, la dinamica delle frane, l’intervento dell’uomo e la prevenzione. Le valanghe:le frane nevose, fattori che la determinano, l’intervento dell’uomo e la prevenzione. Le trombe d’aria e i maremoti:la tromba d’aria, i tornado, i tifoni, i maremoti, caratteristiche e prevenzioni. Torna all’indice 21 Le calamità indotte Il rischio chimico: l’industria chimica, l’incidente chimico. Il rischio nucleare: l’energia nucleare, l’incidente nucleare Gli incendi del bosco: il bosco, le cause dell’incendio, gli effetti dell’incendio, cosa fare in caso di incendio,la prevenzione. L’inquinamento atmosferico: le fonti di inquinamento, l’inquinamento e le malattie, l’inquinamento da piombo, la prevenzione dell’inquinamento. L’inquinamento idrico: il ciclo dell’acqua, l’inquinamento dell’acqua per scarichi domestici e urbani, gli scarichi industriali. L’inquinamento del suolo: l’agricoltura chimica: i pesticidi e i fertilizzanti; l’agricoltura ultrachimica, i fitofarmaci, l’attività agricola quale protezione ambientale, l’inquinamento delle falde, i rifiuti industriali solidi, liquidi, fangosi ed il loro smaltimento, e la funzione protettiva del bosco. L’inquinamento acustico: l’intensità del suono, i rumori indesiderati, i rumori dolorosi, i danni alla salute dell’uomo. 4) EDUCAZIONE ALLA LETTURA Obiettivi Stimolare l’interesse del bambino per la lettura e conoscere, a partire dalla scuola dell’infanzia, le opere più note della letteratura infantile: fiabe, favole, racconti in edizione ridotta. L'attività intende superare la valenza dell'educazione linguistica e mira a sviluppare l'interesse, la curiosità ed il piacere per la lettura, fonte indiretta d'apprendimento e d'occupazione del tempo libero. Educare i bambini a valorizzare il tempo libero è certamente un punto essenziale dell’educazione dell’infanzia. La lettura libera, spontanea, d'interesse per la conoscenza e l’acculturamento dell’individuo sono una delle tante attività spontanee proficue per l’utilizzo del tempo libero. Come nasce il libro, come si sviluppa la stampa, la rilegatura, le illustrazioni, i vecchi libri e i nuovi libri, il libro scritto ed il libro audiovisivo sono temi chesaranno liberamente sviluppati dai docenti per la valorizzazione e la conoscenza del libro come strumento cartaceo di trasmissione del sapere storico, scientifico, umanistico, critico e narrativo. 5) EDUCAZIONE AL SOCIALE Considerato che tutto ciò che si svolge nell'ambito dell'istruzione scolastica deve considerarsi attività formativa, con questa Educazione, riconducibile alle Competenze chiave sociali e civiche, si intende sensibilizzare gli alunni alle tematiche dell'intercultura, della Pace e della Cooperazione tra popoli, alle tematiche antropologiche, politiche, etiche e religiose. I docenti, liberamente, tratteranno argomenti riguardanti l'educazione allo sviluppo, alla solidarietà, alla democrazia, alla pace e ai diritti umani. I temi seguenti scelti dai docenti saranno oggetto di riflessione e di studio tematico per gli alunni delle scuole primarie: La solidarietà locale ed internazionale Il razzismo L'immigrazione La fame nel mondo e l'emarginazione Le persecuzioni religiose e l schiavitù Il lavoro minorile La condizione femminile nel mondo Le guerre Torna all’indice 22 6) EDUCAZIONE STRADALE Obiettivi 1) Conoscere e rispettare le norme che regolano la circolazione stradale. 2) Identificare le forme ed interpretare il linguaggio convenzionale della segnaletica stradale (il semaforo, la cartellonistica, il vigile). Il progetto educativo ha lo scopo di far acquisire al bambino un comportamento autonomo e responsabile nella realtà sociale dove è destinato a muoversi. L’attività si focalizzerà sulla formazione di un comportamento stradale corretto e consapevole; L’iter metodologico che seguirà terrà conto degli aspetti conoscitivi e pratici del problema. Le attività proposte avranno momenti di ricerca e di arricchimento linguistico – concettuale e momenti di sperimentazione pratica di comportamenti e di situazioni socialmente rilevanti attraverso situazioni pratiche simulate in classe o all’aperto o attraverso uscite esplorative per rilevare i segnali stradali più comuni e ricercare il significato di ciascuno. In questo contesto l’insegnante ribadirà le norme di comportamento stradale e le regole principali della viabilità. L'itinerario didattico favorirà l’interiorizzazione da parte del bambino della norma considerata, in quanto attraverso esperienze concrete egli stesso rileverà l’importanza e la necessità di tali segnali nella complessa e dinamica realtà dell’ambiente “strada”. Torna all’indice 23 5 - QUOTA ORARIA SETTIMANALE DELLE DISCIPLINE L’organizzazione oraria Scuola primaria Per le classi prime e seconde è richiesto un orario settimanale di 27 ore Le classi sono 11 a 27 ore (prime e seconde):11 x 27 = ore 297 settimanali Per le classi terze, quarte e quinte è richiesto un orario settimanale potenziato di 30 ore Le classi sono 16 a 30 ore: 16 x 30 = ore 480 settimanali Totale ore settimanali = 777 Poiché l’orario scolastico è diversificato, la scuola offre ai genitori in difficoltà un servizio di prescuola e postscuola settimanale, rispettivamente dalle ore 7,55 e 8,25 e 13,00 – 13,30; Scuola dell‘infanzia L’orario di funzionamento è di 40 ore settimanali: "Maria Cristina di Savoia"- 8.30 /16.00-da lunedì a venerdì;8.30/13.00 al sabato “Ex Contrada 31" - 8.30 /16.00 - da lunedì a venerdì; 8.30/13.00 al sabato "Santa Maria delle Grazie" -8.30 /16.00 - da lunedì a venerdì. Sabato chiusa. Poiché nel prossimo anno scolastico 2016/2017 il numero delle classi della scuola primaria diminuirà di una unità, il numero totale delle classi sarà di 27 così distribuite: Scuola Ferdinando II di Borbone ha 22 classi: Classi prime: 4; Classi seconde 5; classi terze 4; classi quarte 4; classi quinte 5; Scuola Brancaccio ha 5 classi: Classi prime: 1; Classi seconde 1; classi terze 1; classi quarte 1; classi quinte 1; TABELLA – TOTALE CLASSI Classi prime 5 Classi seconde 6 Classi terze 5 Classi quarte 5 Classi quinte 6 Totale classi 27 Torna all’indice 24 6 . Torna all’indice 25 6 - LE RISORSE PROFESSIONALI E IL FABBISOGNO DEL PERSONALE Scuola dell’infanzia Poiché si ritiene che per il prossimo anno scolastico sarà resterà invariato il numero delle 12 sezioni a tempo pieno con funzionamento dalle ore 8,30 – 16,00; Scuola primaria Il collegio dei docenti e il Consiglio di Circolo hanno deliberato di potenziare l’orario settimanale delle classi terze, quarte e quinte a 30 ore, ed hanno lasciato invariato l’orario di 27 ore settimanali per le classi prime e seconde; pertanto il fabbisogno orario, ipotizzando la formazione di 5 nuove classi prime, è di 777 ore di docenza comprese quelle di inglese e religione. Considerato altresì che si è deliberato di potenziare un percorso didattico personalizzato di recupero delle conoscenze e abilità di base per circa 15 alunni, occorrono ulteriori due docenti di scuola primaria per un totale di 44 ore settimanali; Pertanto, in previsione del numero degli alunni diversamente abili e della diagnosi di gravità nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia,il fabbisogno del personale docente è così determinato: SCUOLA DELL’INFANZIA- 24 docenti di posto comune e 4 docenti di sostegno PERSONALE DOCENTE Scuola dell’infanzia n. ore 24 DOCENTI di posto comune 528 04 DOCENTI di sostegno (salvo aumento o diminuzione degli alunni D. abili) 88 02 Docenti di religione 180 SCUOLA PRIMARIA - 38 docenti di posto comune e 3 docenti di sostegno PERSONALE DOCENTE Scuola primaria n. 31 Docenti a posto comune 02 Docenti per potenziamento orario a 30 ore nelle classi 3, 4 e 5 02 Docenti per valorizzazione di percorsi formativi individualizzati 02 Docenti L2 specialisti inglese 01 Docente a sette ore per completamento d’orario Totale ore n. 2,5 03 ore 682 44 44 44 7 821 ore 54 66 Docenti di religione Docenti di sostegno Torna all’indice 26 Considerato altresì che - il numero delle sedi scolastiche è invariato - le dodici sezioni della scuola dell’infanzia funzionano a tempo pieno - i valori numerici degli alunni sono costanti, e la presenza di personale ex LSU addetto alle pulizie. il fabbisogno dei collaboratori scolastici e degli amministrativi è il seguente: PERSONALE A.T.A. Dir. dei Servizi Generali Amm. 1 Assistenti amministrativi 5 Collaboratori scolastici 11 Tabella Totale del fabbisogno del personale Docenti scuola primaria Posto comune 35,5 Specialisti Lingua inglese 2 Sostegno 3 Religione 2,5 Docenti scuola dell’infanzia Posto comune 24 Sostegno 4 A.T.A. Assistenti amministrativi 5 Collaboratori scolastici 11 Torna all’indice 27 7 - LE RISORSE FINANZIARIE Le risorse finanziarie assegnate dal Miur annualmente per le attività del POF, salvo successive integrazioni, sono le seguenti: 1. Fondo per il funzionamento amministrativo e didattico = € 15.794,53 2. Fondo per gli istituti contrattuali per il personale (FIS) = € 36.936,27 lordo dipendente La nota ministeriale dell’11 settembre 2015, assegna al nostro istituto, per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria (per il corrente anno scolastico 2015/2016) € 15.794,53,salvo ulteriori integrazioni, così divisi: settembre - dicembre 2015 a) b) c) d) Quota fissa per istituto Quota sede aggiuntiva Quota per alunno Quota x alunni divers. abili gennaio - agosto 2016 € 366,67 € 133,33 € 2.496,00 € 36,00 € 3.032,00 € 1.543,40 € 561,24 € 10.506,36 € 151,53 € 12.762,53 TOTALE € 1.910,07 € 694,57 € 13.002,36 € 187,53 € 15.794,53 Il Comune di Scafati annualmente assegna altresì alla nostra scuola (in base alla popolazione scolastica)€ 3.704,00 circa per il funzionamento amministrativo. Pertanto la dotazione finanziaria annuale, suscettibile di riduzione o aumento è la seguente: TABELLA DELLE RISORSE a b Fondi MIUR Fondi del Comune di Scafati per il funzionamento € 15.794,53 € 03.704,00 € 19.498,53 Torna all’indice 28 Considerato che annualmente le spese per la gestione scolastica ammontano a circa € 15.240,00 Le risorse disponibili per le attività del POF e la formazione del personale sono le seguenti: a) Fondi MIUR e Comunali b) Spese fisse e gestionali € 19.498,53 a) € 15.840,00 b) € 3.658,53 Totale Cogliendo le peculiarità della popolazione locale, che ama in particolare il teatro, il ballo, il canto e la musica strumentale, questo istituto da numerosi anni svolge annualmente attività formative nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, per le quali i genitori ritengono la nostra istituzione scolastica un punto di qualità sul territorio per l’impegno del dirigente scolastico e dei docenti, che da circa un ventennio coinvolgendo associazioni culturali, esperti esterni e genitori e accettando ogni suggerimento e proposta proveniente dal territorio si sono prodigati per migliorare l’offerta formativa. Le risorse finanziarie che annualmente si spendono per la formazione culturale degli alunni provengono per la quasi totalità dai contributi economici delle famiglie, come si evince dai bilanci sociali annualmente pubblicati sul sito web della scuola. Le quote, versate dai genitori degli alunni sul bilancio della scuola, sono di importo modesto e non sono causa di esclusione degli alunni non paganti dalle attività aggiuntive che si svolgono tutte durante l’orario curriculare, mirando esse alle pari opportunità e condivisione dei saperi. Negli ultimi cinque anni si sono spesi mediamente € 43.805,50 per le attività culturali e formative, come illustrato dalla tabella seguente. Nello scorso anno scolastico 2014/15 per le attività del POF sono stati spesi € 49.287,02 e i genitori hanno contribuito alla spesa con € 49.825,00 e per il corrente anno 2015/2016 si spenderanno per le attività del POF circa € 54.773,00; i genitori contribuiranno alla spesa con circa 52.200 euro; la differenza sarà coperta con i fondi statali. Torna all’indice 29 Fondo per gli istituti contrattuali Le risorse per gli istituti contrattuali per il personale (FIS) è di circa € 36.936,27 lordo dipendente. L’utilizzo del fondo (FIS) è concordato annualmente con la RSU in sede di contrattazione, su proposta del Dirigente scolastico, ed è utilizzato per il pagamento delle spettanze ai docenti e ai collaboratori scolastici del servizio straordinario, delle ore eccedenti, per le figure strumentali, le attività scolastiche aggiuntive, gli incarichi di gestione assegnati al personale docente e ATA, ed altro. Dal 2005/2006 al 2012/2013, per le sole spettanze dovute ai docenti per le attività di laboratorio svolte in orario pomeridiano sono stati spesi mediamente circa € 18.000 euro. Ciò è astato possibile perché il fondo d’istituto negli ultimi dieci anni oscillava dai 65.000 agli 85.000 euro l’anno. Dal 2013/14, per una drastica riduzione del fondo, non è stato più possibile svolgere alcuna attività pomeridiana, come si evince dalle tabelle seguenti. Torna all’indice 30 Considerato che il comma 25 della legge 107/2015, prevede un aumento del Fondo d’Istituto per i prossimi due anni, di circa 124 milioni di euro, questo istituto scolastico intende promuovere -ai sensi del comma 7 letta n) “apertura pomeridiana delle scuole” nuovamente il progetto Scuola aperta per i prossimi tre anni. Il progetto prevede, come per il passato,l’apertura della scuola in due giorni settimanali dalle ore 15,30 alle 17,30. La spesa al lordo dipendente prevista per i docenti è di 17.150 euro per 490 ore di attività di laboratorio divise in circa 25 gruppi: 20 nella scuola Ferdinando II di Borbone divisi in due giorni e 5 nella scuola Brancaccio. I bambini torneranno a scuola per svolgere gioiosamente attività ludiche e formative: pittura, manipolazione, pasticceria, cucito, ecc. in piena libertà. Per l’assistenza dei collaboratori occorrono circa € 4.000,00, e per l’acquisto di materiale di facile consumo € 2.000,00. Le attività saranno svolte dai docenti interni all'istituzione. Poiché i docenti e i collaboratori scolastici saranno retribuiti con il Fondo d'Istituto, si chiede un aumento annuale dello stesso di 23.500,00 lordo dipendente. Fabbisogno del Fondo d’Istituto a b Fondi MIUR per gli istituti contrattuali Aumento del Fondo per progetto scuola aperta € 36.936,27 € 20.750,00 € 57.686,27 Torna all’indice 31 Scheda di progetto Scuola Aperta Torna all’indice 32 8 - FABBISOGNO DELLE INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE MATERIALI La scuola centrale Ferdinando II di Borbone e la scuola primaria Brancaccio non hanno, come si è detto, ambienti o aule libere da poter allestire come laboratori didattici. Nella prima scuola, che ha mediamente 22 classi, si è riusciti, utilizzando un piccolo ambiente angusto, ad allestire un piccolo laboratorio informatico composto da 5 PC; parimenti si è realizzato nella seconda scuola con 4 PC, che ha solo cinque classi. Per questo motivo non possiamo allestire laboratori multimediali per un gruppo classe completo. In virtù dell’introduzione delle nuove tecnologie innovative per il potenziamento dei saperi e delle competenze degli alunni occorre attrezzare le aule didattiche con i nuovi strumenti tecnologici, in particolare con Monitor touchscreen interattivi e-board da 55” (che sono superiori per tecnologia alle lavagne lim) completi di PC Notebook e armadietto di sicurezza per la conservazione del PC. Il costo completo di una sola attrezzatura è di circa € 3.500,00 IVA compresa. Attualmente una sola aula didattica è dotata con questa apparecchiatura nella scuola primaria Ferdinando II di Borbone mentre nell’aula dei docenti, utilizzata anche dagli alunni vi è una lavagna lim; nella scuola primaria Brancaccio vi è una sola aula attrezzata con lavagna lim. 1. Per allestire 25 aule della scuola primaria con Monitor touchscreen interattivi e-board da 55” occorrono circa € 87.500 iva compresa. (Per dotare cinque aule di Monitor touchscreen interattivi e-board da 55” la scuola ha partecipato a un progetto PON ed è in attesa di risposta.) 2. Occorre completare l’allestimento della sala docenti nella scuola primaria centrale con armadi per contenere una piccola biblioteca per gli alunni e i docenti, e conservare sussidi didattici. Per l’acquisto degli armadi occorrono circa 3.000,00 euro 3. Nella scuola dell’infanzia Maria Cristina di Savoia occorre rifare l’arredamento in cinque sezioni. Per l’acquisto minimo dell’arredamento occorrono circa 5.000,00 euro; 4. Occorre acquistare un Notebook nuovo per il dirigente; per detto acquisto occorrono € 450,00 5. Nei bagni della scuola primaria e dell’infanzia Ferdinando II di Borbone e Maria Cristina di Savoia occorre rifare l’impianto idrico nei bagni degli alunni: rubinetteria, cassette di scarico, ecc. Per i lavori suddetti sarà inoltrata specifica richiesta al Comune di Scafati. Monitor touchscreen interattivi e-bord armadi sala docenti armadi scuola dell'infanzia Notebook Cablaggio scuole primarie Totale fabbisogno € 87.500,00 € 3.000,00 € 5.000,00 € 450,00 € 18.000,00 € 113.950,00 Torna all’indice 33 9 - IL PIANO DI MIGLIORAMENTO Il presente Piano di Miglioramento si colloca su una linea di stretta correlazione e coerenza con le attività, i progetti e gli obiettivi inseriti nel PTOF, essendone parte integrante e fondamentale: il PDM rappresenta la politica strategica del nostro Circolo per intraprendere un’azione di Qualità, alla luce di quanto emerso dal RAV. Tutte le priorità individuate sono collegate alle criticità emerse e sono state selezionate in base alle rilevanze che esse assumono per la nostra scuola. Gli obiettivi di processo da acquisire nel breve termine sono stati individuati tra le pratiche educative e didattiche perché si ritiene che solo esse possono determinare i cambiamenti richiesti e previsti dalle priorità. Torna all’indice 34 Torna all’indice 35 Torna all’indice 36 Torna all’indice 37 Torna all’indice 38 Torna all’indice 39 Torna all’indice 40 Torna all’indice 41 Tabella 5 - Impegno di risorse umane e strumentali Elaborare un curricolo per competenze chiave e di cittadinanza Avviare la progettazione del curricolo verticale per competenze che abbia il carattere di verticalità e gradualità tra i diversi ordini di scuola (infanzia primaria ) Figure professionali Tipologia di attività Docenti interni Studio sui ministeriali Docenti esterni Definizione delle attività formative in verticale, delle metodologie scelte per raggiungere i traguardi delle competenze Ore aggiuntive presunte Costo previsto documenti Fonte finanziaria FIS 15 ore € 750,00 (Costo annuale, il corso sarà ripetuto per tre anni). Bilancio scuola Prevedere verifiche strutturate comuni e condivise per classi parallele, dopo aver individuato e costruito un sistema di verifica delle competenze Figure professionali Docenti interni Tipologia di attività Ore aggiuntive presunte Costo previsto I gruppi di lavoro strutturano prove comuni per classi parallele in italiano , matematica e inglese e relativi percorsi di documentazione Predisposizione di rubriche valutative Fonte finanziaria FIS Allestire ambienti di apprendimento ricchi di stimoli , in cui ogni alunno possa realizzare il proprio sviluppo personale Figure professionali Docenti esterni Tipologia di attività Ore aggiuntive presunte Il percorso si propone di fornire strumenti di analisi sui significati di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, su come si possano relazionare con la didattica e su come esse possano costituire dei mediatori per attività in contesti disciplinari e come possano anche assumere un ruolo autonomo rispetto ai diversi percorsi curriculari. Costo previsto Fonte finanziaria 15h in presenza 15h on line € 750,00 (Costo annuale, il corso sarà ripetuto per tre anni). Bilancio scuola Torna all’indice 42 Migliorare le dotazioni informatiche aumentando la tecnologia all’ interno delle classi Figure professionali Docenti esterni Tipologia di attivi- Ore aggiuntive Costo previsto Fonte tà presunte finanziaria Aule aumentative (Monitor touchscreen interattivi e-bord) Costo previsto Fonte finanziaria Fondi Europei Aumentare la stesura e la condivisione di PDP per alunni con Bisogni Educativi Speciali Progettare percorsi inclusivi all’ interno delle classi Figure professionali Docenti interni Docenti esterni Tipologia di attività Progettare ed attuare azioni innovative per l'inclusione BES; elaborare il PAI e verificare l'attuazione delle azioni in esso previste; aggiornare i dati del PAI; interagire con GLI e fare GLI dedicati Valutazione periodica sulla base del PDP in relazione sia alle misure compensative che agli strumenti compensativi Verifiche calibrate sulle difficoltà che presenta l’ alunno Ore aggiuntive presunte Costo previsto Fonte finanziaria FIS 15 ore € 750,00 (Costo annuale, il corso sarà ripetuto per tre anni). Bilancio scolastico Torna all’indice 43 Tabella 6 - Tempi di attuazione delle attività OBIETTIVI DI PROCESSO anno scolastico Avviare la progettazione del curricolo verticale per competenze che abbia un carattere di verticalità e gradualità tra i diversi ordini di scuola (infanzia primaria) anno scolastico Anno scolastico 2016/017 2017/2018 Prevedere verifiche strutturate comuni e condivise per classi parallele, dopo aver individuato e costruito un sistema di verifica delle competenze 2015/16 2016/2017 2017/2018 Allestire ambienti di apprendimento ricchi di stimoli , in cui ogni alunno possa realizzare il proprio sviluppo personale 2015/16 2016/2017 2017/2018 2016/2017 2017/2018 2016/2017 2017/2018 2016/2017 2017/2018 Migliorare le dotazioni informatiche aumentando la tecnologia all’ interno delle classi Aumentare la stesura e la condivisione di PDP per alunni con Bisogni Educativi Speciali Progettare percorsi inclusivi all’ interno delle classi 2015/2016 Avviare la progettazione del curricolo verticale per competenze che abbia un carattere di verticalità e gradualità tra i diversi ordini di scuola (infanzia e primaria) Torna all’indice 44 Tabella 7-– Valutazione dei risultati raggiunti Traguardo della sezione 5 del RAV Mettere in atto azioni di recupero e potenziamento delle competenze Data rilevazione Diminuire la varianza interna tra le classi e dentro le classi Promuovere lo sviluppo delle competenze chiave e di cittadinanza Quadrimestrale Prove Invalsi Indicatori scelti % del numero di alunni con voto di sufficienza Quadrimestrale % del numero di alunni collocati in fasce più basse % delle discrepanze degli esiti degli studenti fra le classi % delle discrepanze degli esiti degli studenti fra le classi Tabella 8- Condivisione interna dell’ andamento del piano Momenti di condivisione interna Persone coinvolte Strumenti Collegio docenti Riunioni dei Consigli di classe Dirigente Scolastico Docenti Sito Web della scuola Considerazioni nate dalla condivisione Tabella 9- Strategie di diffusione del PdM all’interno della scuola Metodi/Strumenti Collegio docenti Riunioni dei Consigli di classe Sito Web della scuola Diffusione di documenti informatici nell’ambito dei Consigli di classe Destinatari Docenti Personale ATA Tempi Da febbraio a giugno Tabella 10- Strategie di diffusione del PdM all’esterno della scuola Metodi/Strumenti Assemblee di classe Riunioni di Interclassi Sito Web della scuola Destinatari Famiglie Tempi Comunicazioni contestuali Torna all’indice 45 Strategie di condivisione del PdM all’interno della scuola Momenti di condivisione interna Persone coinvolte Collegio docenti Riunioni dei Consigli di classe Dirigente Scolastico Docenti Strumenti Considerazioni nate dalla condivisione Sito Web della scuola Strategie di diffusione del PdM all’interno della scuola Metodi/Strumenti Collegio docenti Riunioni dei Consigli di classe Sito Web della scuola Diffusione di documenti informatici nell’ambito dei Consigli di classe Destinatari Docenti Personale ATA Tempi Da febbraio a giugno Strategie di diffusione del PdM all’esterno della scuola Metodi/Strumenti Assemblee di classe Riunioni di Interclassi Sito Web della scuola Destinatari famiglie Tempi Comunicazioni contestuali Torna all’indice 46 10 - LA FORMAZIONE DEL PERSONALE Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale (L.107/2015, comma 124) La formazione del personale nasce dalla necessità di aggiornare costantemente le competenze professionali per renderle adeguate ai continui processi d’innovazione della società e del mondo della scuola e, conseguentemente, per migliorare il servizio offerto. La formazione del personale è condizionata annualmente dalle risorse economiche disponibili; Essa avviene nei seguenti modi: 1. indiretto: con il coinvolgimento dei docenti nelle attività culturali e formative tenute dagli esperti esterni durante le attività scolastiche aggiuntive, quali musica, ballo, madrelingua inglese, ecc. 2. diretto: con la partecipazione ai corsi di formazione programmati dal collegio docenti, dal Dirigente scolastico o dall’Amministrazione scolastica regionale. Per i prossimi tre anni saranno effettuati i seguenti corsi di formazione, in autonomia o in rete con altre scuole: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Gestione dei programmi amministrativi AXIOS Pronto soccorso, antincendio, preposti, RSL Autismo e applicazione del metodo ABA (Applied Behaviour Analysis); Inclusione dei Bes e strategie inclusive; Curricolo verticale, per competenze chiave e cittadinanza Nuove tecnologie applicate alla didattica L“Animatore Digitale” Il coordinatore del sostegno Per il punto 1) saranno formati gli assistenti amministrativi e il DSGA Per il punto 2) saranno formati la maggioranza dei docenti e del personale ATA; Per il punto 3) saranno formati un gruppo di docenti; Per i punti 4), 5) e 6) sarà formata la totalità del collegio docenti. Per il punto 7) e 8) sarà formato un docente con funzione di organizzazione e assistenza I corsi di formazione saranno espletati annualmente con le risorse di bilancio disponibili e il bonus assegnato dal MIUR ai docenti per la formazione personale. All’occorrenza saranno stipulati anche accordi di rete con altre scuola per la formazione del personale e la reciproca assistenza professionale e specialistica. Torna all’indice 47 11 - NSD (Piano nazionale scuola digitale) PRESENTAZIONE E LINEE GENERALI DI PROGETTAZIONE A cura dell’animatore digitale Stanzione Maria Premessa L’animatore digitale individuato in ogni scuola sarà formato in modo specifico affinché possa “favorire il processo di digitalizzazione delle scuole nonché diffondere le politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del piano nazionale scuola digitale” . L’animatore digitale deve: 1. stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi. 2. favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa. 3. individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. Uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure. Coerentemente con quanto previsto dal PNSD e dal piano digitale della scuola, l’animatore digitale del nostro istituto ha presentato un proprio piano di intervento, passibile di ulteriori modifiche ed aggiornamenti, da realizzarsi nel corso del triennio di riferimento del POF. Scopo del progetto è valorizzare due le direttrici previste nel piano: la collaborazione e una visione della tecnologia funzionale alla didattica poiché da un lato è richiesto alla scuola di costruire delle relazioni con gli enti, le associazioni, ecc. presenti sul terriotio per costruire un tessuto autentico e reale dell'offerta formativa, che si concretizza in possibili risorse economiche e culturali oppure con l' attivazione di progetti virtuosi che hanno ricadute sul benessere sociale oltre che sulla qualità dell'ambiente scolastico; dall'altro vi è la necessità di adeguare la pratica dell'insegnamento alle mutate condizioni socioeconomiche e la tecnologia diventa non l'obiettivo ma lo strumento per realizzare un modello educativo basato sulle competenze come riportato nel testo del PNSD “Se l’obiettivo del nostro sistema educativo è sviluppare le competenze degli studenti, invece che semplicemente “trasmettere” programmi di studio, allora il ruolo della didattica per competenze, abilitata dalle competenze digitali, è fondamentale in quanto attiva processi cognitivi, promuove dinamiche relazionali e insostenibili da diffondere…. Il paradigma su cui lavorare è la didattica per competenze, intesa come progettazione che mette al centro trasversalità, condivisione e cocreazione, e come azione didattica caratterizzata da esplorazione,esperienza, riflessione, autovalutazione, monitoraggio e valutazione. Il primo passo è quindi fare tesoro delle opportunità offerte delle tecnologie digitali per affrontare una didattica per problemi e per progetti”. L’ obiettivo a lungo termine sarà quindi quello di individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche da diffondere all’interno degli ambienti scolastici che mirino alla riduzione della lezione frontale dell’ insegnante , per un modello in cui l’ alunno è protagonista attivo del proprio apprendimento, in quanto costruisce il saper attraverso esperienze e indagine. Torna all’indice 48 Azioni coerenti col Piano Nazionale Scuola Digitale Formazione interna Fasi operative 1. PUBBLICAZIONE. Rendere pubblico il PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE promuovendo uno o più incontri nei quali dibattere i pro e i contro del documento. 2. RICOGNIZIONE puntuale di tutte le “buone pratiche” (digitali e non) che nel proprio istituto vengono già attuate. 3. ANALISI DEI BISOGNI e PEDAGOGIE. Somministrazione di questionari ai docenti per rilevare, analizzare e determinare i diversi livelli di competenza digitale del proprio istituto (didattica digitale e non). In questa fase che si ritiene molto delicata, occorrerà capire cosa si vuol fare di innovativo (con le tecnologie ma non solo) nei prossimi tre anni. INTERVENTI AD HOC. progettare interventi di formazione. 4. INTERVENTI AD HOC. Chiarite le “pedagogie” che si vogliono perseguire e i mezzi idonei a farlo, si progettano p gli interventi di formazione. 5. VALUTAZIONE e AUTOVALUTAZIONE. Al termine dell’anno scolastico saranno elaborate alcune preliminari conclusioni sui primi interventi ed approcci coordinati. Prima annualità (scansione temporale) 1. PUBBLICAZIONE. (Gennaio 2016) 2. RICOGNIZIONE (Gennaio 2016) 3. ANALISI DEI BISOGNI e PEDAGOGIE. (Febbraio 2016) 4. INTERVENTI AD HOC (Febbraio /marzo/aprile 2016) 5. VALUTAZIONE e AUTOVALUTAZIONE. (Giugno 2016) ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO-LABORATORIALE Durante il corso si intende fornire strumenti di analisi sui significati di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, su come si possano relazionare con la didattica e su come esse possano costituire dei mediatori per attività in contesti disciplinari e come possano anche assumere un ruolo autonomo rispetto ai diversi percorsi curriculari. Il corso affronterà aspetti teorici, pratici e metodologici delle TIC per una didattica efficace; proporrà di progettare, realizzare e sperimentare percorsi didattici digitali, in particolare attraverso la e-board, in un’ottica di una scuola moderna in cui i percorsi multimediali rappresentano un potenziamento per il processo di insegnamento/apprendimento. Torna all’indice 49 OBIETTIVI SPECIFICI Conoscere modelli relativi al ruolo della scuola, funzioni ed implicazioni delle tecnologie digitali nei processi culturali e sociali della società contemporanea; Usare le ICT come strumenti per coltivare il proprio apprendimento attraverso la consultazione di risorse, la produzione, la risoluzione di problemi, la creazione di simulazioni e nuovi modelli didattici; Usare software appositamente predisposti per un apprendimento interattivo; Usare le potenzialità delle moderne tecnologie, specialmente quelle relative alla comunicazione in rete, per trarre vantaggio dal modello di apprendimento collaborativo proposto dalla didattica costruttivista Migliorare la qualità del processo di apprendimento attraverso un supporto alla formazione che prevede: o il learning by doing; o il cooperative learning; o la ricerca-azione. Potenziare la competenza digitale dei docenti, che dovranno essere in grado di: o Utilizzare le ICT e le relative strategie metodologiche; o Progettare risorse didattiche; o Progettare ambienti di apprendimento Torna all’indice 50 12 - FIGURE STRUMENTALI PER L'ATTUAZIONE DEL POF Per la realizzazione delle attività didattiche, formative ed organizzative saranno nominate le seguenti figure strumentali Figura 1. - ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI E SVANTAGGIO 1.1 - Rapporti con l’ASL: prenotazioni, visite periodiche, redazione dei documenti inerenti glialunni diversamente abili e docenti di sostegno. Programmazione, attuazione e verbalzzazione di incontri periodici (GHL – GLI) per la progettazione e la verifica delle attività dei docenti di sostegno e di posto comune nelle cui classi sono inseriti gli alunni diversamente abili; (L’incarico è coperto daidocenti di sostegno). Figura 2. - POF 2.1. Programmazione, organizzazione e valutazione delle attività didattiche, culturali, complementari,facoltative e visite guidate (scuola primaria); organizzazioneedistribuzione cartacea dei quesiti ai docenti e genitori; tabulazione dei risultati. 2.2. Programmazione, organizzazione e valutazione delle attività didattiche, culturali, complementari,facoltative e visite guidate; organizzazione e distribuzione cartacea dei quesiti ai docenti e genitori; tabulazione dei risultati. (scuola dell’infanzia); 2.3. Valutazione INVALSI: organizzazioneedistribuzione cartacea dei quesiti agli alunninelle classi seconde e quarte come previsto dall’INVALSI ed ogni atto informatico richiesto in merito; Figura 3. – CONTINUITÀ DIDATTICA 3.1. Programmazione ed organizzazione di incontri periodici con i docenti delle scuoledell’infanzia, primariae media per la progettazione e l’attuazione diogni attività inerente la continuità didattica e formativa degli alunni (scuola primaria); 3.2. Programmazione ed attuazione di incontri periodici con i docenti della scuola primaria per la progettazione e l’attuazione di tutte le attività inerenti la continuità didattica e formativa degli alunni (scuola dell’infanzia). I criteri di attribuzione delle figure strumentali sono: disponibilità dei docenti per 3 anni e competenze informatiche; attribuzione dell'incarico in sede del collegio dei docenti. INCARICHI SPECIFICI assegnati al personale ATA Per la realizzazione POF saranno assegnati ai collaboratori scolastici, secondo le disponibilità economiche, i seguenti incarichi aggiuntivi: 1. manutenzione delle aree verdi scolastiche 2. piccola manutenzione degli arredi scolastici e altro. 3. riproduzione fotostatica. 4. servizio esterno e rapporti con le scuole ed Enti locali. 5. assistenza igienica agli alunni della scuola dell’infanzia Torna all’indice 51 13 - ATTIVITÀ DI SOSTEGNO E DI INCLUSIONE PIANO DI INCLUSIONE e INTEGRAZIONE SCOLASTICA Premesso cha la nostra scuola, a prescindere dalle diversità funzionali e dai bisogni individuali, mira a garantire a tutti gli alunni un ambiente accogliente e inclusivo in cui realizzare un percorso formativo generale e condiviso, i docenti di sostegno in piena collaborazione con i docenti contitolari organizzeranno attività adeguate alle reali capacità di ciascun alunno affinché l’offerta formativa possa essere fruita dagli alunni svantaggiati (BES) , DSA, autistici. In tutti i casi le attività di integrazione riguardano tutta la classe o il gruppo in cui è inserito l’alunno diversamente abile. - MOTIVAZIONI favorire l’integrazione completa nel gruppo classe e scolastico favorire i rapporti amichevoli con i compagni promuovere esperienze che tocchino le aree sensitive, affettive, emotive e relazionali sviluppare schemi di comportamento sociale fornire attività alternative per promuovere lo sviluppo delle potenzialità individuali; Nella sua semplicità d'intenti, si vuole: integrare pienamente gli alunni nel contesto scolastico e nella classe; sviluppare con la manualità i processi cognitivi del “sapere” e del “sapere fare” mediante o per concrete, semplici e corrette; proporre attività varie, che possano suscitare uno specifico interesse cognitivo e consentire il recupero e l’acquisizione di abilità intellettive, in gruppo o individuali; attivare efficaci strategie di apprendimento adatte ai singoli livelli cognitivi; stimolare l'acquisizione di conoscenze di base e nozioni relative a specifiche materie d'insegnamento: la lingua italiana, l'aritmetica, la botanica, le scienze, ecc. incoraggiare e promuovere la fiducia in sé in quelli che manifestano una scarsa fiducia nelle loro capacità; Per facilitare l’inclusione sociale saranno previste attività di ballo di gruppo, attività teatrali, attività di canto e musica con flauto dolce in orario curriculare, corsi di chitarra, di violino e di tastiera, e attività espressi in orario extrascolastico (progetto scuola aperta) pomeridiano. L’inserimento degli alunni diversamente abili nelle classi coinvolge e impegna docenti, non docenti, alunni e genitori in un percorso che rappresenta un importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Per ciascun alunno diversamente abile la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio sociosanitario territoriale, predispone un “Piano Educativo Individualizzato”, facendo riferimento ai criteri adottati dal Collegio Docenti. Per quanto riguarda l’inclusione degli alunni DSA si provvederà a implementare misure specifiche (misure dispensative, strumenti compensativi, valutazione inclusiva, screening precoci infanzia e primaria, protocolli sulla continuità tra diversi ordini di scuole, libri PDF e software specifici, definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni in uscita dalla classe V Primaria allo scopo di poter meglio definire i curricoli per alunni Bes…) e l’uso de metodologie di didattica inclusiva (Lavoro di Gruppo e a Coppie, Autovalutazione, Unità di Apprendimento e percorsi centrati sulle Esperienze dirette, organizzare la classe come un laboratorio, …) indicate nel documento preliminare al Piano Annuale per l’inclusione elaborato dal Collegio dei Docenti. Torna all’indice 52 La scuola si adopererà altresì per realizzare, in attuazione dell'art. 21, comma 9 della Legge n. 59/97, la massima flessibilità organizzativa, la tempestività e l’efficacia degli interventi, attraverso l’apporto costruttivo delle famiglie, soggetti e risorse diversi presenti a livello territoriale con la sottoscrizione di Protocolli d’intesa e convenzioni con Associazioni, Cooperative ed Enti pubblici presenti sul territorio. Ai sensi dell’art. 13, comma 3 della legge 104/92 la scuola chiederà al Comune di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali e in particolare per i bambini autistici. Bambini con autismo Il mondo dell’Autismo sembra si divide oggi in tre parti: 1) Bambini e ragazzi che non fanno nessun un trattamento intensivo; non sono seguiti da personale specializzato istituzionale a casa e a scuola sono seguiti da un docente di sostegno senza alcuna preparazione specifica, mentre i genitori li portano da un centro terapeutico all’altro e in strutture “specializzate” senza ottenere alcun risultato concreto, con dispendio di energie, denaro e tempo; 2) Bambini e ragazzi che sono seguiti in maniera non intensiva con metodi e terapie varie (psicomotricità, logopedia) convinti che prima o poi il bambino riacquisterà le sue funzioni psichiche e relazionali e riprenderà una vita regolare come gli altri; 3) Bambini e ragazzi che sono seguiti in maniera intensiva con l’Analisi Comportamentale Applicata – ABA, i cui costi sono molto alti a carico dei genitori. Il nostro istituto, nella persona del suo dirigente scolastico, ha preso coscienza del problema e si è dichiarato apertamente a sostegno dei bambini autistici promuovendo con lo IESCUM di Parma e alcune associazioni di genitori dei bambini autistici seminari di informazione e corsi di formazione per i docenti di posto comune e di sostegno di ogni ordine e grado. Lo IESCUM (Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano con sede a Parma), che in questo momento sta sostituendo sul territorio le ASL locali e il ministero dell’istruzione con l'addestramento e l'aggiornamento del personale scolastico, si è reso disponibile a preparare e introdurre nelle scuole personale qualificato a sostegno delle famiglie. Da sempre aperto a ogni innovazione culturale e sociale, alle aspettative del territorio e delle famiglie, il nostro istituto sì e fatto promotore di una campagna informativa pubblica per sensibilizzare il mondo della scuola all’autismo, questo sconosciuto, che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutte le scuole. In virtù della presenza nelle scuole di numerosi alunni con sindrome autistica, il nostro istituto si adopererà affinché l’ASL fornisca un esperto Supervisor in ABA e l’Ufficio X territoriale di Salerno garantisca la continuità educativo-didattica e l’assegnazione di docenti con competenza specifica nella metodologia educativa ABA scelta dalla famiglia per dare continuità alla diagnosi e evitare, per ripetuti cambiamenti delle figure di riferimento, regressioni comportamentali. Poiché i bambini e i ragazzi con sindrome autistica necessitano di interventi multidisciplinari specialistici, che abbiano le caratteristiche della competenza specifica, per attuare un intervento educativo che possa condurre concretamente all’inclusione scolastica e sociale, la nostra scuola, come sopra detto, si farà promotrice nei prossimi tre anni della formazione dei docenti e delle figure professionali di riferimento del bambino e della sua famiglia affinché sviluppino le necessarie conoscenze in merito al trattamento dell’Autismo. Torna all’indice 53 A tal fine saranno promossi accordi di rete con altre scuole per l’attuazione di seminari e corsi di formazione da tenersi sul territorio locale e provinciale, per l’acquisizione del metodo ABA, in collaborazione con l’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano (IESCUM) di Parma e l’associazione dei genitori “Chi si ferma è perduto” di Salerno. Il corso di IESCUM, infatti, è l’unico approvato in Italia dal BACB1, ed è l’unico che dà la possibilità di accedere all’esame per la certificazione, che per professionalità e competenza è stato accreditato dal Board. Il nostro istituto per garantire la formazione dei bambini autistici che frequentano le nostre scuole dell’infanzia e primaria garantirà a proprie spese, mediante la sottoscrizione di una convenzione con lo IESCUM, la supervisione periodica di un Supervisor ABA presso le nostre scuole. La spesa prevista per detta supervisione sarà di circa seicento euro l’anno. Norme di riferimento Linee guida del SINPIA, 28 maggio 2007 Deliberazione Regione Campania n. 1449 del 11 settembre 2009 Linee guida: SNLG 26 gennaio 2012 Decreto regionale della Campania N. 46 del 15.5.2013 Torna all’indice 1 https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://bacb.com/&prev=search La certificazione Behavior Analyst Board®, Inc. (BACB®) è un'organizzazione no-profit 501 (c) (3) società per azioni fondata nel 1998 per soddisfare le esigenze credentialing professionali individuate dagli analisti del comportamento, governi e consumatori di servizi di analisi del comportamento. 54 14 - ISCRIZIONI ALUNNI Iscrizioni alla prima classe della scuola primaria I genitori devono iscrivere i bambini utilizzando la funzione www.iscrizioni.istruzione.it (o cliccando sull'immagine presente al lato destro della prima pagina del nosto sito we sull’icona “ iscrizioni online”. I genitori in difficoltà possono fare l'iscrizione presso il nostro ufficio di segreteria in via Nazario Sauro, 17. L'accettazione della domanda on line è subordinata alla platea scolastica, ossia le strade di pertinenza del nostro Circolo didatti (riportata all'articolo 25 del Regolamento d'Istituto aggiornato al 25 maggio 2012) e al numero dei posti annualmente disponibili nella scuola primaria Ferdinando II di Borbone di via Genova e nella scuola primaria Brancaccio di via M. Nappi. Il servizio di iscrizioni on line permette di presentare una sola domanda di iscrizione per ciascun alunno consentendo, ma è consentito ai genitori di indicare anche una seconda o terza scuola cui indirizzare la domanda nel caso in cui la nostra scuola non avesse disponibilità di posti per accogliere tutte le iscrizioni. In caso un numero di iscrizioni alla classe prima eccedente ai posti disponibili, le domande saranno poste a sorteggio. Le iscrizioni saranno accettate con il seguente ordine prioritario: 1) Bambini rientranti nella nostra platea scolastica; 2) Bambini che hanno fratelli e sorelle che già frequentano la nostra scuola dell’infanzia e la scuola primaria; 3) Bambini che si trovano in situazioni famliari particolari La domanda di iscrizione, rientrando nella responsabilità genitoriale, deve essere condivisa da entrambi i genitori secondo gli articoli 316, 337 ter e 337 Quater del Codice Civile. Iscrizioni alla scuola dell’infanzia I genitori effettueranno l'iscrizione direttamente presso il nostro ufficio di segreteria muniti soltanto del codice fiscale del bambino o della bambina. Possono essere iscritti alla scuola dell’infanzia i bambini e le bambine che compiono i tre anni entro il 31 dicembre dell’anno di iscrizione, che hanno precedenza nell’ammissione alla frequenza. Tenuto conto della disponibilità dei posti e dei criteri dettati dagli articoli 29, 30 e 31 del Regolamento d’Istituto del 25 maggio 2012 possono altresì essere iscritti al primo anno della scuola dell’infanzia i bambini che compiranno i tre anni entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di iscrizione. Le iscrizioni dei bambini saranno accettate con i seguenti criteri prioritari: a) Bambini e bambine che appartengono alla nostra platea scolastica; b) Bambini e bambine fuori zona, che hanno fratelli o sorelle che frequentano la nostra scuola primaria o la nostra scuola dell’infanzia; c) Situazioni familiari e lavorative particolari. Torna all’indice 55 I bambini saranno ammessi alla frequenza del nuovo anno scolastico seguendo l’ordine di età (anno, mese e giorno): 1° - bambini di cinque anni; 2° - bambini di quattro anni; 3° - bambini nati nel 2013, che compiranno tre anni entro dicembre 2016; 4° - bambini nati nel 2014, che compiranno tre anni entro il 30 aprile 2017 se vi sono disponibilità di posti). I bambini, che non saranno ammessi alla frequenza scolastica all’inizio delnuovo anno scolastico, saranno elencati in una “lista d’attesa” seguendo l’ordine di età su descritto ossia dal più grande al più piccolo. Quelli provenienti da altre scuole o trasferiti durante l’anno scolastico saranno parimenti inseriti nella lista d’attesa secondo l’ordine d’età su descritto, a prescindere dalla data d’iscrizione. Entro il 31 maggio di ogni gli elenchi dei bambini ammessi alla frequenza a settembre 2016 e quelli posti in lista d’attesa saranno esposti all’Albo Genitori dell’ufficio di segreteria e sul sito web della scuola www.scafati2scuola.it Torna all’indice 56 15 - IL CURRICULO VERTICALE Al fine di promuovere un processo formativo organico, strutturato secondo i principi della consecutività e della consequenzialità degli interventi didattico educativi, è stato definito un curricolo unitario che traccia per gli alunni un percorso dalla scuola dell’infanzia fino al termine del primo ciclo d’istruzione. Il curricolo d’istituto è stato articolato attraverso scelte didattiche e formative orientate alla continuità orizzontale e verticale del processo di formazione, innestate nel tessuto socio culturale di riferimento, progettate ponendo sempre al centro l’alunno e tenendo conto delle risorse disponibili, operate nell’ottica della formazione globale della personalità e della conquista, da parte di tutti gli alunni, dei traguardi previsti nelle Indicazioni Nazionali al termine del primo ciclo d’istruzione. Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche, le Indicazioni Nazionali costituiscono il quadro di riferimento delle scelte affidate alla progettazione della scuola Torna all’indice 57 16 – PIANO FORMATIVO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO MATURAZIONE DELL'IDENTITA' PERSONALE BIOLOGICA, SOCIALE E MORALE CONQUISTA DELL'AUTONOMIA SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO: 1) 2) 3) 4) 5) IL SE' E L'ALTRO CORPO, MOVIMENTO E SALUTE LINGUAGGI, CREATIVITA', ESPRESSIONE I DISCORSI E LE PAROLE LA CONOSCENZA DEL MONDO Apprendere i fondamenti del senso morale, prendere coscienza della propria identità, scoprire le diversità e apprendere le prime regole necessarie alla vita sociale. Sviluppare gradualmente la capacità di leggere, capire ed interpretare i messaggi provenienti dal corpo, di rispettarlo e di averne cura, di esprimersi e di comunicare attraverso di esso per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio , di muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività. Conoscere ed esprimersi in linguaggi differenti: la voce, il gesto, la drammatizzazione, il linguaggio musicale, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi, l’esperienza grafico- pittorica, ecc. Educa al senso estetico e al piacere del bello. Promuovere in tutti i bambini la conoscenza della lingua italiana e operare per il consolidamento della lingua materna qualora essa sia differente dalla lingua ufficiale. Conoscere meglio i fatti del mondo, confrontare le proprie ipotesi con le interpretazioni proposte dagli adulti e cooperare con gli altri bambini. Sviluppare la capacità di superare le diversità per operare con altri con piena disponibilità e solidarietà. Essere in grado di prendere decisioni autonome, ma nel contempo saper ascoltare, valutare ed accettare le decisioni altrui, che si ritengono giuste. Valorizzare l'identità di ogni essere umano indipendentemente dal colore della pelle, dalla razza, dalla condizione sociale e da altre considerazioni. Torna all’indice 58 17 - LA VALUTAZIONE dell’attività formativa INDICATORE di valutazione » la socializzazione e l’inclusione; » la formazione culturale degli alunni » l’acquisizione delle competenze di base. INDICATORI di sviluppo » migliorare la vita scolastica e relazionale degli alunni accrescendo le competenze di base con attività culturali, complementari e inclusive, espressive o di laboratorio; » presentare la scuola come luogo accogliente e piacevole di apprendimento e di formazione. DESCRITTORI di processo » favorire la vita di gruppo ed accrescere lo spirito di aggregazione; » favorire lo spirito democratico della convivenza civile, della cooperazione e tolleranza; » incentivare i rientri pomeridiani a scuola se sono previste attività formative; » arricchire la cultura personale; » impegnare i bambini in attività ludico e motorie; » rafforzare la personalità del bambino ; » contrastare la televisione passiva; » favorire l’inserimento e lo sviluppo degli alunni “svantaggiati” nel contesto scolastico; » favorire le relazioni sociali tra gli alunni nel contesto scolastico MODALITÀ La valutazione dell’offerta formativa sarà effettuata con incontri periodici tra insegnanti a cadenza bimestrale. Per un riscontro in itinere del livello di attuazione del P.O.F. da parte dell’utenza, saranno programmate assemblee con i genitori a scansione bimestrale. Le attività del POF saranno valutate mediante: » assemblee di classe, di sezione ed interclasse con i genitori; » collegio docenti della scuola elementare; » Consiglio di Circolo; » relazione finale dei docenti sulle attività culturali, complementari e facoltative svolte; » relazione sulle attività culturali effettuate con la partecipazione degli “esterni”; » relazione finale dei docenti sugli alunni “svantaggiati”; Le esperienze programmate e realizzate dalla Scuola saranno verificate attraverso questionari distribuiti ai genitori e costituiranno la base di partenza per futuri ampliamenti e accomodamenti del P.O.F. Il materiale necessario per la verifica e la valutazione iniziale, in itinere e finale dell’offerta formativa scolastica sarà predisposto dalle “figure strumentali” unitamente ai docenti interessati e per classi parallele La valutazione dei risultati formativi attesi, ossia delle conoscenze, abilità e delle competenze acquisite dagli alunni in ordine agli obiettivi curricolari e alle finalità caratterizzanti le proposte extracurricolari, sarà effettuata dai docenti attraverso lavori di gruppo, prove strutturate, colloqui con i genitori, interviste. Le attività di valutazione-verifica saranno effettuate In fase iniziale (valutazione diagnostica) per rilevare i livelli di maturazione conseguiti In itinere (valutazione formativa) per verificare l’avvenuta acquisizione di conoscenze, abilità e competenze e per ridefinire percorsi e strategie; In fase finale (valutazione sommativa) per comunicare in forma sintetica i progressi realizzati nell’apprendimento e nello sviluppo socio-personale dell’alunno. Torna all’indice 59 Una prova è uno strumento usato per conoscere il grado di competenza raggiunto dagli allievi in modo da poter acquisire un elemento del giudizio valutativo e per poter indirizzare l’insegnamento successivo. Essa è costruita in modo da consentirne l’osservazione e deve essere in grado di dare molte informazioni affidabili sul livello di apprendimento. I risultati delle prove, ricavati sulla base di una scala decimale integrati con le osservazioni sistematiche, annotate dai docenti nei registri di classe, costituiranno la Valutazione Formativa che sarà resa nota ai genitori attraverso il documento di valutazione con scansione quadrimestrale. I docenti hanno concordato dei criteri che consentono una valutazione oggettiva, cercando di azzerare quindi quelle dinamiche soggettive che vanno ad inficiare l’obiettività della valutazione. Il CDC ha deciso che la valutazione delle prove d’ingresso sarà così strutturata: CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI VOTO GIUDIZIO 10 Ottimo LIVELLI POSITIVI 9 8 Distinto Buono LIVELLI NEGATIVI 5 Corrisponde ad un ECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza dei contenuti e dell’abilità di trasferirli e rielaborarli AUTONOMAMENTE in un’ottica interdisciplinare. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una COMPLETA e PERSONALE conoscenza degli argomenti, di aver acquisito PIENAMENTE le competenze previste e di usare in modo CORRETTO e SICURO i linguaggi specifici e gli strumenti. Corrisponde ad un COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’ AUTONOMA capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza COMPLETA degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste, di usare in modo CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti Corrisponde ad un BUON raggiungimento degli obiettivi e un’ AUTONOMA capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una BUONA conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste e di usare in modo generalmente CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti Corrisponde ad un SOSTANZIALE raggiungimento degli obiettivi e ad una capacità di rielaborazione delle conoscenze NON SEMPRE SICURA. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una DISCRETA conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le competenze FONDAMENTALI richieste, manifestando qualche incertezza nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. 7 6 LIVELLI DIAPPRENDIMENTO Sufficiente Insufficiente Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi ESSENZIALI. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza degli argomenti SUPERFICIALE, di aver acquisito le competenze MINIME richieste, con INCERTEZZE nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti. Corrisponde ad un PARZIALE raggiungimento degli obiettivi MINIMI o ad un MANCATO raggiungimento. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere LIMITATE o NON ADEGUATE conoscenze, di NON aver acquisito le competenze richieste, manifestando DIFFICOLTA’ nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti Torna all’indice 60 ALLEGATI 61 18 - LABORATORIO MUSICALE di canto e flauto dolce soprano Scafati, antico centro agricolo attraversato dal fiume Sarno, un tempo un bellissimo parco acquatico, ittico e faunistico, si è ingrandita negli ultimi trent’anni per la trasformazione di ampie aree di terre coltivate in centri residenziali. La popolazione, quella più antica, ha un interesse innato e diffuso per la musica e il ballo. Dove ricercare le origini di questo diffuso talento non è cosa facile, ma è certo che moltissimi sono i giovani, uomini e donne, che si dedicano allo studio della musica e alla pratica del ballo e sono diplomati al Conservatorio di musica, alcuni sono anche cantanti tenori e soprani di talento. In città vi sono tre licei di musica: il Santarpino, il Pentagramma e il Diapason convenzionati con il Conservatorio di Musica G. Martucci di Salerno. In considerazione di ciò il nostro istituto scolastico nella figura del suo dirigente Vincenzo Giannone, che è stato sempre precursore delle future innovazioni didattiche e formative, ha anticipato le direttive ministeriali per la diffusione della musica nelle scuole. Già nel 1997 furono acquistate dieci tastiere musicali Yamaha per un laboratorio musicale pomeridiano. Nel 2002 furono acquistate dieci chitarre classiche per un secondo laboratorio musicale extracurricolare pomeridiano. Nel 2013 sono stati acquistati 10 violini, una tromba, un clarinetto, un flauto traverso e un sassofono per corsi di strumento pomeridiani. Già nell’anno scolastico 2002/2003 il dirigente diede inizio nella scuola primaria a un percorso ufficiale di formazione musicale (in orario curriculare) centrato sulla pratica attiva della musica, e timidamente ebbe inizio un laboratorio di flauto dolce soprano e canto con l’utilizzo di uno specialista esterno, che vide coinvolte alcune classi della scuola succursale “Brancaccio”.Contemporaneamente alle attività pomeridiane svolte in due giorni settimanali per lo studio della chitarra e della tastiera, dalle 15,30 alle 17,30, programmate con il progetto “Bimbi 2000” nato nel 1996, nacque nella scuola primaria di via Genova (oggi Ferdinando II di Borbone)il progetto di musicale per il coinvolgimento scolastico degli alunni diversamente abili e la partecipazione di tutte le classi della scuola, che a rotazione ospitavano settimanalmente il gruppo di bambini coinvolti nell’attività. In considerazione del successo ottenuto, nell’anno scolastico seguente il progetto musicale fu esteso agli alunni della scuola dell’infanzia in orario curriculare. Oggi l’educazione musicale nelle nostre scuole primarie e dell’infanzia è prassi consolidata ed è annualmente svolta in tutte le sezioni della scuola dell’infanzia (dodici)e in tutte le classi della scuola primaria (dalla prima alla quinta) con l’utilizzo di esperti esterni e il contributo economico annuale dei genitori. Il progetto di musica è nato dunque dalla constatazione di un interesse particolare della popolazione di Scafati per la musica e il ballo e la convinzione che la musica, come la danza e il teatro, è uno dei linguaggi espressivi universali e socializzanti più antichi dell’uomo e che il suo studio favorisce l’integrazione comunitaria e sviluppa ulteriormente le capacità intellettive dei bambini, come è stato scientificamente dimostrato. L’attività mira, in forma ludica, ad una alfabetizzazione musicale intesa come scoperta del linguaggio musicale attraverso la motricità, la danza, il gesto, la ritmica, la produzione di suoni e altri linguaggi non verbali. Nella scuola primaria mira altresì all’inclusione scolastica con la partecipazione attiva di tutti i bambini nell’uso del flauto dolce, nel canto corale e nella produzione ed esecuzione di canti e brani musicali. Torna all’indice 62 In questi ultimi decenni, le esperienze di fruizione e di pratica musicale attuatenelle scuole hanno avuto un riconoscimento ufficiale come componente essenziale dell’educazione, formazione e istruzione di base e si sono inserite a pieno titolo nei curricoli (cfr. i Programmi della scuola media nel 1979, i Programmi della scuola elementare del 1985, e gli Orientamenti della scuola dell’infanzia del 1991). Le Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo d’istruzione, emanate nel settembre 2007, hanno ribadito che la musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza e dell’intelligenza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza e autodeterminazione, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse.Le Indicazioni sono state precedute dalla nota prot. n. 4624 del M.P.I. del 13 marzo 2007 relativa alla Diffusione della pratica musicale nelle scuole, che assume le proposte espresse nel documento del 7 dicembre 2006 del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica, istituito sempre dal Ministero della Pubblica Istruzione, D.M. 28 luglio 2006: La scuola deve favorire lo sviluppo della musicalità che è in ciascuno, un elemento fondamentale della formazione perchè promuove l’integrazione delle diverse componenti della personalità: quella percettivomotoria, quella cognitiva, quella affettivo-sociale. L’andamento delle esperienze musicali nelle scuole ha dunque evidenziato un crescendo di adesioni quantitativo e qualitativo in quanto si è evidenziata la valenza didattica dell’esperienza del fare e del creare nel rispetto di regole, ruoli e diversità, e si è ritenuto le esperienze di pratica musicale come un importante aspetto metodologico e un’occasione di socializzazione e di inclusione positiva, parte integrante dei curricoli scolastici, e una naturale interazione della musica con le altre discipline. Finalità e obiettivi dell’educazione musicale. Il progetto di Flauto dolce e canto corale nella scuola primaria intende sostenere e valorizzare esperienze innovative e significative in ordine alla diffusione della cultura musicale nella duplice articolazione della pratica e della fruizione. Il Progetto assume come riferimento culturale la tradizione disciplinare della scuola italiana, le ricerche internazionali sugli apprendimenti e la raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europeo per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona per il 2010. Ogni azione didattica efficace scaturisce dalle specifiche competenze dei docenti e degli operatori musicali. Poiché i docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria presentano una carenza di competenze per la realizzazione del curricolo di musica, il progetto è affidato a maestri di musica esterni con provata esperienza musicale e capacità didattica con i bambini piccoli. Obiettivi comuni: 1) Ampliare ed arricchire il progetto educativo d’istituto; 2) Offrire pari opportunità formativa a tutti gli alunni della scuola primaria e della scuola dell’infanzia per ovviare alle disparità sociali, culturali ed economiche. 3) Favorire la socializzazione e l’inclusione degli alunni, in particolare di quelli svantaggiati e diversamente abili. 4) Stimolare e scoprire l’interesse innato nei bambini per la musica e il canto. Torna all’indice 63 Scuola dell’infanzia: 1) Sviluppo della capacità di usare la voce attraverso l’esecuzione di semplici canti collegati anche alla gestualità, al ritmo ed al movimento di tutto il corpo o parte di esso. 2) Conoscenza degli strumenti didattici dello Strumentario Orff e sviluppo delle capacità del loro uso tradizionale e non. 3) Formazione, armonizzazione e socializzazione del bambino. Sviluppo delle capacità intellettive, creative e psicomotorie attraverso la somministrazione di suoni, ritmi nonché di brani celebri che favoriscono un equilibrio ed un interscambio tra l’interno e l’esterno della persona. 4) Conoscenza diretta delle principali caratteristiche di alcune famiglie di strumenti dell’orchestra con esempi dal vivo. 5) Costruzione di uno o più strumenti musicali con materiale di riciclo. 6) Capacità di operare scelte più consapevoli per un avviamento ad un particolare strumento musicale. Scuola Primaria: 1) Capacità di percepire, riconoscere, analizzare, confrontare suoni singoli ed eventi sonori in relazione alla fonte di produzione, all’altezza, all’intensità, al timbro ed alla durata. 2) Sviluppo della capacità di percezione, riproduzione, memorizzazione ed ideazione di semplici strutture ritmiche e melodiche. 3) Sviluppo della capacità di usare il Flauto dolce attraverso l’esecuzione di semplici brani. 4) Sviluppo della capacità di interpretare graficamente la produzione sonora fino a giungere ad una iniziale conoscenza operativa della notazione musicale tradizionale. 5) Conoscenza diretta delle principali caratteristiche di alcune famiglie di strumenti dell’orchestra con esempi dal vivo. 6) Studio (impostazione, tecnica e suono) dello strumento. 7) La fisiologia della voce e studio del canto. 8) Formazione di un coro scolastico. Inoltre si crea un curriculum in continuità verticale dall’infanzia passando per la primaria per poi continuare attraverso le scuole medie ad indirizzo musicale, i licei musicali e quindi le scuole di alta formazione musicale (Conservatorio). Organizzazione e struttura del corso. I corsi vengono svolti durante l’orario curriculare per permettere a tutti gli allievi di poter prendere parte alla lezione. La durata del corso durante l’anno scolastico è di: - Per la scuola primaria. 19 ore per tutte le 28 classi suddivise in un’ora settimanale e prevede 5 differenti programmi (dalla prima alla quinta classe). - Per la scuola dell’infanzia: 13 ore per tutte le 12 sezioni, suddivise in un’ora a settimana. Torna all’indice 64 Programma didattico Scuola dell’infanzia: - Suonare e saper riconoscere gli strumenti dello strumentario ORFF - Brani ritmici suonati con il corpo (mani, piedi, petto, etc…) - Riconoscere i suoni dell’ambiente intorno a noi. - Semplici melodie didattiche per la voce. - Ascolto di strumenti musicali dal vivo (tromba, clarinetto, flauto, violino, etc..) - Conoscenza della tastiera. - Costruzione di strumenti musicali con materiali di riciclo - Saper riconoscere il Forte ed il Piano ed il Veloce e Lento. Scuola primaria: classi prime: - Il pentagramma, la chiave di violino, le note. - Ascolto delle principali famiglie degli strumenti musicali. - Avvio allo studio del Flauto dolce (note: SI, LA, SOL - Mano Sinistra). - Studio di semplici brani ritmici (musica e movimento). - Studio di semplici brani musicali didattici. - Avvio allo studio di semplici canti propedeutici allo sviluppo della voce. Classi seconde: - Le pause e le figure musicali (semibreve, minima, semiminima). - Ascoltare e riconoscere le principali famiglie degli strumenti musicali. - Avvio allo studio del Flauto dolce (note: SI, LA, SOL - Mano Sinistra,). - Studio di brani ritmici (musica e movimento) - Studio di semplici brani musicali didattici per flauto dolce. - Studio di semplici canti didattici. Classi terze: - Le pause e le figure musicali (la croma). - Scrittura delle note sul pentagramma. - Ascolto di semplici melodie tratte dalla Musica Classica. - Studio del Flauto dolce (note: SI, LA, SOL, FA - Mano Destra e Sinistra,). - Studio di semplici melodie popolari per Flauto dolce. - Costruzione di strumenti musicali con materiale di riciclo. - Brani ritmici suonati con materiali di riciclo (musica e movimento) - Fisiologia della voce e studio di semplici vocalizzi per la voce. - Studio di canzoni tratte dal repertorio di musica italiana. Classi quarte: - Le pause e le figure musicali (la semicroma). - Lettura delle note sul pentagramma (Solfeggio). - Ascolto di melodie tratte dalla Musica Classica. - Studio del Flauto dolce (note: SI, LA, SOL, FA, MI - Mano Destra e Sinistra,). - Studio di melodie popolari per Flauto dolce. Torna all’indice 65 - Studio di brani ritmici tratti dalla musica popolare (musica e movimento) Studio di semplici vocalizzi per la voce. Studio di canzoni tratte dal repertorio di musica italiana. Classi quinte: - Le pause e le figure musicali (la biscroma) - Solfeggio dei brani musicali didattici per flauto - Ascolto di una opera classica - Studio del Flauto dolce (note: SI, LA, SOL, FA, MI, RE DO - Mano Destra e Sinistra,). - Studio di melodie popolari per Flauto dolce. - Studio di brani ritmici tratti dalla musica pop (musica e movimento) - Studio di semplici vocalizzi per la voce - Studio di canzoni tratte dal repertorio di musica italiana. Presentazione degli elementi pratico-cognitivi da apprendere. Prova di “lettura” per consolidare negli allievi l’attitudine alla memorizzazione graficovisiva delle durate musicali e della posizione delle note sul pentagramma; di seguito, inizierà lo studio vero e poi l’esecuzione, solistica e “orchestrale”. Ascolto-lettura, inteso come momento importante per ascoltar-leggendo mentalmente la parte musicale del Flauto dolce: parte che la classe dovrà sempre dimostrare di aver ben memorizzato attraverso uno o più ascolti dei brani integrali (base+flauti), affinché l’orecchio possa instaurare un collegamento diretto con l’occhio, creando una “nuova” modalità di studio, utile allo sviluppo dell’attenzione e della concentrazione audiopercettiva del bambino. Esecuzione al flauto dello stesso brano studiato nell’ascolto-lettura sulla sola base strumentale: questo momento musicale finale di ogni percorso, dimostra il raggiungimento dei dati pratico-cognitivi appresi dal singolo e dalla classe. I percorsi che propongono elementi tecnici più difficili da realizzare, offrono più ascolti-lettura e quindi più esecuzioni degli altri. Tutte le musiche proposte sono composte in forma facilitata: si indicano solo i segni che l’alunno conosce e ha compreso (dinamica e agonica). Alla fine del corso è tenuto dagli allievi annualmente un saggio-spettacolo strutturato sulle nozioni tenute durante i corsi. Tutte le canzoni saranno eseguite coralmente in modo così da poter formare un coro della scuola. Torna all’indice 66 19 - L’ATTIVITÀ LUDICO-MOTORIA DI BALLO Con il ballo i bambini apprendono ad ascoltare la musica in modo che udito, mente e movimento vengano simultaneamente stimolati per muoversi a ritmo. Sul piano educativo i bambini si cimentano nell’attività in modo responsabile e ricreativa; sono attori, creatori ed esecutori del proprio agire. Il ballo rappresenta molto di più di una semplice attività motoria; essa richiede un notevole impegno mentale, sentimentale ed emotivo: sviluppa nei bambini la capacità di trasformare in movimento le proprie sensazioni e sentimenti e una gestualità propria ponendo in relazione la musica e il movimento; potenzia la creatività espressiva e la possibilità di avere maggiori incontri e relazioni tra i bambini con la condivisione di un’attività comune. previene e “cura” il diagio psicologogico (la timidezza); migliora lo svilippo psicomotorio, espressivo e comunicativo, la vita fisica e psichica, le relazioni interpersonali e l’integrazione sociale; rafforza il senso di autostima e la fiducia in sé stessi; migliora la consapevolezza del proprio corpo e delle proprie capacità; modifica la percezione del sé. Il saggio di fine anno scolastico è per i bambini un momento di vero e proprio spettacolo nel quale tutti partecipano con impegno (bambini, docenti e i genitori), entusiasmo e responsabilità per la riuscita dell’opera. L’attività non ha un obiettivo d’apprendimento agonistico ma puramente ludico e formativo. Torna all’indice 67 20 - LABORATORIO DI MADRELINGUA INGLESE Ciascun alunno, futuro cittadino, dovrà disporre di un’ampia gamma di competenze chiave per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento. Dovrà maturare un atteggiamento positivo nei confronti della madrelingua per poter poi sviluppare anche le abilità richieste per comunicare nelle lingue straniere. A tale proposito deve innanzitutto sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti di un nuovo codice e l’insegnante deve creare un ambiente favorevole, che possa contribuire a incrementarne la motivazione. A queste necessità la nostra scuola risponde con l’ introduzione della figura della madrelingua , la quale gestisce una lezione, di un’ora ogni settimana, nelle classi della scuola dell’ infanzia e nelle seconde, terze , quarte e quinte della primaria , in compresenza con l’insegnante di lingua inglese. L’obiettivo di questa ora è curare particolarmente l’aspetto orale della lingua, e nella primaria ha lo scopo di ampliare e potenziare i contenuti previsti dal programma didattico, svolto nelle lezioni ordinarie. OBIETTIVI SPECIFICI Acquisire abilità di comprensione, di produzione e arricchimento della Lingua Inglese potenziando le abilità orali; Stimolare la capacità di collaborare e lavorare in gruppo; METODOLOGIA Le attività saranno presentate agli alunni in forma ludica partendo dal lessico acquisito; l'ascolto, la comprensione e la produzione linguistica saranno semplificati da figure (flash cards), oggetti reali, movimenti, canti, giochi, scambi verbali, drammatizzazioni ed attività manipolative. Le esperienze di vita quotidiana saranno oggetto della conversazione. L’alunno apprenderà soprattutto confrontandosi, interagendo e collaborando con i suoi pari, dando importanza prioritaria allo stare insieme e all’apprendere in “comunità”; la didattica privilegerà l’aspetto collaborativo e le attività di gruppo (cooperative learning). Il programma didattico sarà una full immersion nell’inglese, basato sull’apprendimento attraverso il gioco, cioè imparare la lingua giocando. Torna all’indice 68 21 – CORSO MONOGRAFICO DI STORIA per gli alunni delle classi quinte Storia dell’Italia meridionale dalle origini di Roma al 1860 Obiettivo formativo: Promuovere la conoscenza e il senso di appartenenza al territorio ricostruendo la storia dell’Italia meridionale attraverso le azioni e il comportamento umano. I bambini apprendono in modo curioso e fantasioso la storia dell’Italia meridionale dalle origini di Roma alle origini alla e fine del Regno delle Due Sicilie. Argomenti Dalla caduta di Troia alle origini di Roma. Storia di Enea e nascita di Roma. La monarchia, la Repubblica e nascita dell’Impero. I Barbari conquistano l’Italia I Barbari conquistano l’Italia: I Visigoti, i Vandali,gli Unni, i Goti. Caduta di Roma nel 476 e il regno dei Goti - Teodorico. I Longobardi con Alboino nel 568 La nascita di Maometto e la diffusione dell’Islam. Le opere di Maometto e i principi della religione musulmana e i principi fondamentali del Corano. Gli Arabi conquistano la Sicilia nel 652. Usi e costumi degli Aarabi. Caratteristiche della dominazione araba e loro cultura: filosofia, arte, matematica, astronomia, medicina, agronomia, ecc. I rapporti sociali tra i cristiani e gli arabi in Sicilia. I Normanni: dalle origini alla conquista dell’Italia meridionale. Le lotte tra gli Emiri in Sicilia e la conquista dell’isola da parte dei Normanni. La nascita del Regno delle Due Sicilie. Gli Svevi e Federico II. Gli Angioini conquistano il regno di Napoli nel 1268. La nascita del Castel Nuovo (Maschio Angioino) I Vespri siciliani del 1282 e la conquista della Sicilia da parte di Pietro d’Aragona. Gli Aragonesi conquistano il regno di Napoli nel 1442. Fine degli Angioini. La Congiura dei baroni e il tentativo degli Angioini di riconquistare il Regno. I francesi rubano le porte di bronzo di Castel Nuovo. Gli spagnoli di Ferdinando il Cattolico conquistano il regno di Napoli nel 1506. Fine degli Aragonesi Nascita del Palazzo reale di Napoli Le origini dei Farnese, storia della famiglia e ascesa al papato di Alessandro (Paolo III) nel 1534. I Borbone di Francia: il Re sole; La reggia di Versailles. Nascita di Filippo V Borbone e successione al regno di Spagna Matrimonio di Filippo V con Elisabetta Farnese e nascita di Carlo Gli Austriaci conquistano il Regno di Napoli 1707. Il duca di Savoia diventa re di Sardegna e Piemonte nel 1720 Venuta di Carlo Borbone a Parma e conquista il regno di Napoli nel 1734. Le opere di Carlo III: La fabbrica delle porcellane, la reggia di Portici, il palazzo di Capodimonte e Reggia di Caserta. Torna all’indice 69 La scoperta e l’inizio degli scavi della città di Ercolano e Pompei. Ascesa al trono e opere di Ferdinando IV. Le opere di Ferdinando IV e di e di Ferdinando II. Morte di Ferdinando II e ascesa di Francesco II. La fine del Regno a opera dei Piemontesi e di Garibaldi nel 1860 Strategie didattiche Introduzione allo studio della storia con la lettura giornaliera del libro – Le avventure di Bertoldo (di G. C. Croce, ambientato nel 570 d.c.) Narrazione e spiegazione degli eventi. Distribuzione cartacea di sintesi degli argomenti trattati (mappa concettuale) Uso di carte geografie per lo studio del territorio; proiezione di video. Conversazioni con gli alunni. Quesiti orali e coinvolgimento degli alunni durante le spiegazioni. La nascita di Castel Nuovo e visita al complesso monumentale e museo a Napoli. Proiezione del video sul Re sole Luigi XIV e la Reggia di Versailles. Proiezione del video sull’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. Proiezione del video “Il regno delle Due Sicilie” di Alberto Angela. Nascita e storia del palazzo reale di Napoli; visita guidata al monumento. Visita al Museo di Capodimonte, Reggia di Caserta e sito di San Leucio Documenti: il libro Cronache del Regno delle Due Sicilie (di V. Giannone); Reperti: lapilli, pietre pomici, la tela, la tavola, la maiolica. Collegamenti interdisciplinari e competenze chiave Lingua italiana Introduzione alla lettura piacevole (progetto lettura). L’uso dell’aggettivo qualificato nella narrativa. Parole nuove e ricerca di sinonimi. Scienze La tiroide, ubicazione e funzionalità. Prevenzione della malattia: il gozzo. importanza di una buona alimentazione per prevenire le malattie: gli agrumi e le vitamine. L’igiene per prevenire le malattie. il vaiolo; virus e batteri. La vaccinazione. Il salasso e le purghe (usate come cura nel 1700). Tecnologia recipienti in terracotta; l’argilla e sua trasformazione Competenze chiave Il concetto di legalità e di giustizia. L'avidità associata al desiderio di denaro e di ricchezza, causa di crimini e ingiustizie. Arte L’opera pittorica: l’affresco, la pittura a tempera, la pittura ad olio; la tavola, la tela, la pala; Il trittico e il polittico. La pittura fiamminga: il ritratto, la natura morta, i paesaggi. L’arazzo. Gli stili nell’arredamento: neoclassico, egiziano, esotico. La porcellana e la maiolica:proiezione di un video sulle tecniche di produzione della terracotta: biscotto e decorazione. Il marmo policromo e marmo commesso, Il piperno, il tufo, il mattone. L’arte della ceramica Valutazione: Gradimento degli alunni; interesse per la conoscenza storica; maturazione del senso di legalità e giustizia; questionari a risposta multipla sugli argomenti trattati e sui luoghi visitati. Torna all’indice 70 22 - NORME DI RIFERIMENTO La legge n. 107 del 13 luglio 2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. ° Art. 33 della Costituzione italiana “Uguaglianza - rimozione ostacoli”; “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.“ ° Legge 118/1971. "Provvidenze a favore dei mutilati e invalidi civili", all'art. 28 "Provvedimenti per fa frequenza scolastica" , dispone che l'istruzione dell' obbligo debba avvenire nelle classi normali della scuola pubblica. ° Legge regionale 19.07.1991, n. 216 relativa ai minori soggetti a rischio di coinvolgimento in attività criminose; ° Legge 5 febbraio 1992, n. 104 che promuove l'autonomia e la realizzazione dell'integrazione sociale delle persone affette da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali ed assicura i loro servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni; ° Art. 13, comma 1 , della legge 104/92 che recita: 1. L'integrazione scolastica della persona handicappa- ta nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle università si realiz- za,fermo restando quanto previsto dalle leggi 11 maggio 1976, n. 360, e 4 agosto 1977, n. 517 e successive modificazioni, anche attraverso: a) “La programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi e con altre attività sul territorio gestite da enti pubblici o privati. A tale scopo gli enti locali, gli organi scolastici e le unità sanitarie locali, nell'ambito delle rispettive competenze, stipulano gli accordi di programma di cui all'art. 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del ministro della P.I., d'intesa con i ministri degli Affari sociali e della Sanità, sono fissati gli indirizzi per la stipula degli accordi di programma. Tali accordi di programma sono finalizzati alla predisposizione, attuazione e verifica congiunta di progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché a forme di integrazione tra attività scolastiche e attività integrative extrascolastiche. ° Art.. 13,comma 3° della legge 104/92 che prevede: «Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati.» Torna all’indice ° Art. 2 della Legge n. 496 dell’8 agosto 1994 sulla conversione in legge, con modificazio71 ni, del D.L. n. 370 del 10 giugno 1994 recante interventi urgenti in materia di prevenzione e rimozione dei fenomeni di dispersione scolastica; ° DPR. 24 febbraio 1994. "Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alcuni portatori di handicap" che individua i soggetti e le competenze degli Enti Locali, delle attuali Aziende Sanitarie Locali e delle Istituzioni scolastiche nella definizione della Diagnosi Funzionale (DF) , del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Questo DPR. è stato integrato e modificato dal DPCM. n. 185/2006. ° Direttiva n. 133 del 3 aprile 1994 relativa all’apertura delle scuole per la promozione di iniziative complementari ed integrative dell’iter formativo degli allievi; ° Circolari ministeriali n. 45 dell’8 febbraio 1995 e n. 325 dell’11 ottobre 1995 relative all’attività di prevenzione, di educazione alla salute e di lotta contro l’insuccesso scolastico; °Regolamento relativo alla Direttiva n. 133 del 3 aprile 1996; ° Circolare ministeriale del 7 agosto 1996 n. 492 relativa agli interventi didattici ed educativi integrativi nella fase iniziale dell’anno scolastico 1996/97; °Direttiva n. 58 dell’8 febbraio 1996 in materia di insegnamento dell’educazione civica; ° Allegato alla Direttiva n. 58 dell’8.02.96 in merito a “Nuove dimensioni formative,educazione civica e cultura costituzionale; °C.M. n. 653 del 16 ottobre 1996 con la quale veniva trasmessa la Direttiva n. 600/96; °Direttiva n. 600 del 23 settembre 1996 in materia di interventi di educazione alla salute; ° Art. 8 della Direttiva n. 600/96 relativo ai compensi per il personale docente impegnato nello svolgi- mento delle attività secondo l’art. 72 del C.C.N.L. del 4 agosto 1995; °Art. 21, commi 8 e 9 della Legge n. 59/97: L'autonomia organizzativa è finalizzata alla realizzazione della flessibilità, della diversificazione, dell'efficienza e dell'efficacia del servizio scolastico, alla integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. Essa si esplica liberamente, anche mediante superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione e dell'unitarietà del gruppo classe e delle modalità di organizzazione e impiego dei docenti, secondo finalità di ottimizzazione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e temporali, fermi restando i giorni di attività didattica annuale previsti a livello nazionale, la distribuzione dell'attività didattica in non meno di cinque giorni settimanali, il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio dei docenti previsti dai contratti collettivi che possono essere assolti invece che in cinque giorni settimanali anche sulla base di un'apposita programmazione plurisettimanale. L'autonomia didattica è finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto ad apprendere. Essa si sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, da adottare nel rispetto della possibile pluralità di opzioni metodologiche, e in ogni inizia Torna all’indice tiva che sia espressione di libertà progettuale, compresa l'eventuale offerta di insegnamenti 72 opzionali, facoltativi o aggiuntivi e nel rispetto delle esigenze formative degli studenti. […] ° Legge 18 dicembre 1997, n. 440 - “Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa…” ° D.M. 180 del 19.07.1999 sui laboratori di musica e la C.M. n. 198 del 6.08.99 Circolare n. 194/1999 ° Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 recante "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59; ° Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, avente a oggetto Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59; ° Legge 12 marzo 1999, n. 68, finalizzata all'inserimento ed all'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro. ° Protocollo d’Intesa tra il Ministero P.I. con ANCI UPI UNCEM e OO.SS del 13 Settembre 2000; (art. 2 punto B: “L’attività di assistenza ai disabili, di competenza della scuola, è assicurata dal personale ausiliario della scuola nei limiti di quanto previsto dal CCNL articolo 31 tab. A Profilo A2 del collaboratore scolastico (Modificato dalla Tab. D del rinnovo del biennio economico). Restano invece nelle competenze dell’Ente Locale quei compiti di assistenza specialistica ai disabili da svolgersi con personale qualificato sia all’interno che all’esterno dell’istituzione scolastica.”). ° D.L. n. 44 del 1° febbraio 2001: Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche". ° Testo unico n. 165 del 30 marzo 2001: Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche(ex DL. n.29 del 3 febbraio 1993). ° Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, recante la "Definizione dei livelli essenziali di assistenza" e successive modificazioni, pubblicato sul Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale del1'8 febbraio 2002, n. 33; ° Direttiva n. 33/2006 – 1 Interventi prioritari lettera C “iniziative dirette all’ampliamento dell’offerta formativa…” ° D.M. 28 luglio 2006. Documento a cura del COMITATO NAZIONALE PER L’APPRENDIMENTO PRATICO DELLA MUSICA ° Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, approvata dall'Assemblea dell'ONU il 13 dicembre 2006; ° Diffusione pratica musicale nelle scuole 2007. Circ. Prot. n. 4624/FR del 13 marzo 2007 ° Linee guida del SINPIA, 28 maggio 2007 - Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza- "Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore dei Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico". Torna all’indice 73 ° Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89, sul riordino della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione ° Decreto Presidente della Repubblica n. 122 del 22 giugno 2009 avente a oggetto Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. ° Direttiva n. 93/2009 – 1 Interventi prioritari lettera A - “Sono riferite al potenziamento ed all’ampliamento dell’offerta formativa tutte le iniziative poste in essere dalle istituzioni scolastiche, anche associate in rete, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275. (Piano dell’offerta formativa) “ ° Legge 3 marzo 2009, n. 18 con la quale si è proceduto alla "Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità"; Convenzione sulla disabilità ° Deliberazione Regione Campania n. 1449 del 11 settembre 2009 – Interventi a favore di minori con sindrome autistica: linee guida per l'intervento riabilitativo. ° Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010. "Nuove norme in materia di disturbi specifici d'apprendimento in ambito scolastico".Modelli Di Piano Didattico Personalizzato ° Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 - Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. (09G0164) ° Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. ° Linee guida per il diritto allo studio di alunni e studenti con DSA Sul sito internet del MIUR, presso il seguente indirizzo web, è possibile visionare schede di approfondimento http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa costantemente aggiornate, relative alla dislessia, alla disortografia e disgrafia, alla discalculia, alla documentazione degli interventi didattici attivati dalla scuola (come per esempio il Piano Didattico Personalizzato) e alle varie questioni inerenti i DSA che si porranno con l’evolvere della ricerca scientifica. ° Attività di individuazione precoce dei DSA - Firmato dal Ministro della Salute Renato Balduzzi e dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo il decreto per le attività di individuazione precoce dei DSA a scuola. Le Regioni e gli USR dovranno firmare a breve protocolli di intesa per regolamentare modalità e tempi delle rilevazioni. ° Disposizioni attuative della Legge 8 ottobre 2010, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico (D.M. 12 luglio 2011). ° Circolare n. 88, prot. n. 3308 dell'8 novembre 2010, - Indicazioni e istruzioni per l’applicazione al personale della scuola delle nuove norme in materia disciplinare introdotte dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 ° Decreto ministeriale prot. n. 5669 dell’12 luglio 2011- forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (di seguito “DSA”), delle scuole di ogni ordine e grado... Torna all’indice 74 ° Accordo del 22/11/2012 tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane su “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS), con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico” (rep. atti n. 132); ° Linee guida: SNLG 26 gennaio 2012 “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti”, a cura del Sistema Nazionale Linee Guida dell'Istituto Superiore di Sanità(SNLG-ISS, 21 , 200 I) °Circolare ministeriale del 20 marzo 2012 N. 312. Indicazioni in merito all’utilizzo dei contributi scolastici delle famiglie. ° Linee guida del 27 dicembre 2012. BES Strumentid'interventoperalunniconbisognieducativispecialieorganizzazioneterritorialeper l'inclusione scolastica. ° Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013. Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 "Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica". Indicazioni operative ° D. Lgs. 33 del 14 marzo 2013 - Trasparenza -Riordino della disciplinariguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. ° Circolare ministeriale prot.n. 3080 del 5 giugno 2013 - Istruzioni a carattere permanente relative allo svolgimento degli esami di stato a conclusione del primo ciclo di istruzione. ° Decreto regionale della Campania N. 46 del 15.5.2013 Recepimento schema di accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane su “ Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS), con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico”. ° Nota prot. n. 2563 del 22 novembre 2013 - Alunni con bisogni educativi speciali (Bes) Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica - Chiarimenti ° L’art. 5 comma 2, lettera a)del DL 14 agosto 2013, n. 93 a) Prevenire il fenomeno della violenza contro le donne attraverso l'informazione e la sensibilizzazione della collettività, rafforzando la consapevolezza degli uomini e ragazzi nel processo di eliminazione della violenza contro le donne; °La legge n. 124 del 7 agosto 2015 Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. 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