meno di - Cineversum

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meno di - Cineversum
INTEL LANCIA VIIV:
MEDIA CENTER È IN PERICOLO?
Mensile - Marzo 2006 nr. 3 - anno 49 € 4,20
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IN ITALIA
audio
◆
video
◆
home theater
◆
digital imaging
◆
home networking
ANTEPRIMA ASSOLUTA Sharp LC-65GD1E
IL PRIMO TV
LCD A 65”
Spendi
meno di
200 euro
Comparativa 4 lettori DVD - DIVX - HDMI
38
RECENSIONI
TECNICHE
DEI NUOVI DVD
e il codice
per leggerne
altre 100 sul web
IN ANTEPRIMA
La sposa cadavere
Quel pomeriggio di un giorno da cani
Four Brothers
Il segno di Zorro
I fratelli Grimm e l’incantevole strega
Tutti gli uomini del presidente
PROVA
BARCO CINEVERSUM 70 ULTRA
Videoproiettore ingresso HDMI - HD2+ Dark Chip 3 - 1280 x 720 - DLP - ruota
CHE
COS'È
È la nuova evoluzione del
CineVersum 70 di Barco: rispetto
al modello precedente è stata
montata la nuova matrice HD2+
Dark Chip 3, sono stati rivisti
alcuni circuiti, è stata aggiunta la
presa HDMI e sono state apportate
migliorie sia a livello di software
che di firmware.
A CHI SERVE
È il proiettore ideale per chi ha
un impianto Home Cinema di un
certo livello e cerca un proiettore
di qualità senza badare troppo al
prezzo. Trattandosi di un proiettore
DLP, è bene considerare la possibile presenza dell’effetto rainbow.
COME
LO
PRESENTANO
"Dal produttore storico di macchine no-compromise, un proiettore
che rappresenta l’attuale stato dell’arte nella tecnica DLP monochip
720p. Prestazioni mozzafiato per
una scelta definitiva".
Audiogamma
SCHEDA TECNICA
• TECNOLOGIA: DLP a singolo chip
con risoluzione 1.280 x 720
• RUOTA COLORI: 6 segmenti RGBRGB
con refresh 5x (NTSC) / 6x (PAL)
• LENTI; 1.80 - 2.40: 1 (Standard),
1.40 - 1.80 : 1 (tiro corto)
• INGRESSI: 1 Video composito
(connettore RCA), 1 S-video (4 pin
mini DIN), 1 Component Video
(3 connettori RCA), 1 RGBHV o
Component (5 connettori RCA), 1
HDMI, 1 RGBHV (connettore D15
VGA)
• LAMPADA: 250 W UHP
• AUTONOMIA DELLA LAMPADA:
maggiore di 2.000 ore
• LUMINOSITÀ: 1200 ANSI Lumen
• RAPPORTO DI CONTRASTO:
maggiore di 3.800:1
• RUMORE: inferiore ai 30 dBA
• DIMENSIONI: 449 x 156 x 420 mm
(L x A x P)
• PESO: 7,9 kg
DISTRIBUITO
DA
Audiogamma S.P.A. via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano Tel. 02-54116008
colore 6 segmenti - Garanzia: 2 anni - Costo lampada: 900 euro -
Dimenticare
il digitale
Barco è un nome altisonante nel campo
dell’immagine, e ancor di più nel campo della
proiezione. Dopo qualche anno di riassetto
societario, l’azienda torna di prepotenza
nel campo della proiezione consumer
con un prodotto DLP molto appetibile,
anche sotto il profilo del prezzo:
ecco il nuovo CineVersum 70 Ultra
di Fabio de Angelis
B
arco è un’azienda famosa in tutto il mondo: monitor Barco
sono utilizzati in tanti studi grafici e in moltissime aziende, nel
campo aerospaziale come nel campo medicale. Proiettori Barco vengono usati per simulazioni di realtà virtuale in moltissime aziende di
design, e proiettori Barco sono installati nelle più prestigiose salette
Home Theater. Dopo aver venduto l’intera divisione Home Theater,
Barco torna nel mercato consumer con il nome di CineVersum e una
nuova gamma di proiettori CRT e DLP che Audiogamma ha portato
prontamente in Italia. Il modello che stiamo per provare è il nuovo
CineVersum Ultra, e l’estetica non deve ingannare perché si tratta di un prodotto profondamente rinnovato rispetto a quel primo
CineVersum 70 che è stato presentato qualche anno fa. Ingresso
HDMI e matrice HD2+ DC3 sono solo due delle novità, le altre sono
celate sotto la scintillante scocca argentea.
94
95
Prezzo di listino: 9.500 euro
PROVA
COME
VISTI
SI
BARCO CINEVERSUM 70 ULTRA
USA
IL
DA FUORI
Linea vincente non si cambia
L’estetica è rimasta invariata rispetto a quella d’esordio della serie CineVersum.
C’è anche da dire che Barco
aveva svolto un'egregia ricerca quando realizzò questo stampo e questa forma,
riuscendo a creare una linea attuale, moderna ma
in grado di risolvere tutte le
problematiche relative alla
dissipazione del calore, al
ricircolo dell’aria e al percorso ottico. Anche se ha
qualche anno, la linea resta
sempre attualissima.
OL'ACCENSIONE - Sul
dorso del proiettore troviamo esclusivamente
il tasto di alimentazione
generale. Senza telecomando dunque non
è possibile fare nulla,
neppure accendere l'apparecchio.
LA SCOCCA - La livrea dello chassis è color argento
per la parte superiore, mentre per la parte inferiore
viene usato un normale grigio antracite. Il materiale
plastico non dà una sensazione di perfetta solidità:
vero è che i proiettori non sono fatti per sopportare
pesi e il guscio è più un fattore estetico che di sicurezza, però considerata la classe e il costo dell’apparecchio, forse ci si aspettava di più.
VENTILAZIONE - La particolare forma a griglia della zona
inferiore si presta molto bene
a celare le ventole. L’aria,
quando la temperatura raggiunge livelli di guardia, viene
forzata ad una velocità maggiore con un'impennata delle
ventole che, nel nostro caso,
ha una durata variabile dai 3
secondi fino ad un massimo
di 10, e questo ogni 10 minuti
circa di utilizzo.
LA LENTE - L’ottica di proiezione è leggermente decentrata ed è dotata di
shift ottico verticale (ma occorre utilizzare una chiave inglese per regolarlo) così come di zoom. Il proiettore è disponibile in due tagli, con ottica
standard e ottica a tiro corto. All'interno dell'obiettivo si trova un diaframma fisso per abbattere la luce spuria e migliorare il livello del nero.
IL MENÙ
Troppo professionale
Il menù di controllo non è
molto espanso e ricco di voci, e ricorda più le macchine professionali piuttosto
che i proiettori Home Theater di ultima generazione,
con menù completissimi in
grado di soddisfare anche
l’appassionato più esigente.
L’interfaccia grafica è abbastanza semplice e spartana,
comunque semplice da navigare con il telecomando in
dotazione.
Vecchia
conoscenza
■ Il telecomando è un po’
sottotono e non ci è affatto
piaciuto: ricorda molto da
vicino i vecchi telecomandi
Barco usati per controllare
i CRT della serie Cine, e si
distingue per le dimensioni
un po’ ingombranti e per i
tasti retroilluminati di rosso.
La critica maggiore è rivolta
proprio ai tasti, visto che ce
ne sono molti che non hanno
un utilizzo pratico, mentre allo
stesso tempo tasti molto usati
sono difficilmente rintracciabili perché mischiati agli altri.
In compenso nel suo utilizzo è
abbastanza pratico e la forma
decisamente ergonomica.
COME
IL
O PRINCIPALE - Le voci principali in cui il menù è diviso
sono quattro, alle quali va
aggiunta una schermata riepilogativa per gli ingressi e una
voce per lo spegnimento del
proiettore.
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Guida completa
Il manuale d’uso è in italiano, ma purtroppo ricalca il
perfetto stile Barco. Manuale di installazione e manuale d’uso vero e proprio sono separati, come accadeva
per i tritubo quando l’installazione doveva essere fatta da una persona qualificata. In ogni caso il manuale
di installazione, seppure in
inglese, è davvero ben fatto. Molte voci (ad esempio
la temperatura colore oppure le varie connessioni) sono precedute da un'introduzione che ne illustra il significato e aiuta a comprendere meglio che cosa va a toccare quello o quell'altro parametro. Il manuale d'uso risulta a confronto una semplice guida rapida per un'installazione veloce.
PANNELLO POSTERIORE
Ottima versatilità
OMENÙ AVANZATO All’interno degli altri sottomenù
troviamo la regolazione del
rapporto di immagine, completo in 6 voci per soddisfare tutte
le necessità (con uno scaling
comunque non perfetto nel
caso degli zoom), seguito dalla
gestione del posizionamento
dell’immagine su schermo e
dalla gestione del PIP. C’è pure
un mascheramento digitale
per togliere eventuali disturbi
e spurie. La voce per la regolazione sui singoli canali per le
alte luci e le basse si trova nel
menù Input Balance.
OTEMPERATURA COLORE
- La temperatura colore è
basata su livelli preimpostati:
si passa da “broadcast”, circa
3.200 gradi Kelvin, fino ad un
freddissimo valore di 10.000
gradi, passando per i preset
“cinema” impostato a 5.400°
e un perfetto video a 6.500°K.
Nell'impostazione "custom"
si può controllare solamente
il punto del bianco con le
coordinate cartesiane, per cui
senza colorimetro è impossibile ottenere il punto ottimale.
Chiude le opzioni disponibili la
selezione dello spazio colore
tra EBU ed ANSI.
MANUALE D'USO
SI COLLEGA
Il parco connessioni è molto ampio, c’è praticamente tutto ciò che serve e una
volta fatti i collegamenti
necessari si può nascondere il tutto con il suo coperchio integrato nello chassis. Gli ingressi sono ben
distanziati, solidi e di buona fattura.
O IMMAGINE - Questo menù
permette le regolazioni di base:
luminosità, contrasto, gamma,
saturazione, ecc... Il gamma è
regolabile da 1.0 circa fino a
3.1. La funzione White Peak crea
invece un settimo segmento
"virtuale" nella ruota colore di
colore bianco, aumentando
così la brillantezza delle immagini sulle alte luci.
IL
TELECOMANDO
TRIGGER - Il CineVersum 70
Ultra è studiato per essere
integrato anche all’interno di un sistema di Home
Automation. Ci sono i due trigger, la discesa dello schermo e
un eventuale sistema di
mascheramento.
HDMI - Il modello precedente
aveva l’ingresso DVI, che qui è
stato sostituito con il più pratico e comodo HDMI.
INGRESSI VIDEO - Non mancano come di consueto gli
ingressi videocomposito e
S-video.
COMPONENT/RGB - Sul retro
del CineVersum sono disponibili ben due ingressi component, uno pure YPbPr e uno che
può essere usato anche come
ingresso RGBHV.
VGA - Non manca l’ingresso
DB15 anche se, come vedremo
poi, per un bug del firmware
non è possibile mappare 1:1 la
matrice. La cosa verrà risolta
comunque molto presto.
PROVA
MISURE
GAMUT
BARCO CINEVERSUM 70 ULTRA
VOTO 8
LA
E LINEARITÀ
LINEARITA'
GAMUT
■ Il proiettore Barco ha evidenziato una linearità della scala dei
grigi semplicemente perfetta, così come è perfetta la tenuta della
temperatura colore su ciascun gradino della scala, vicinissima al
riferimento già con l'impostazione predefinita Video 6.500°K.
VIDEO ALLA FRUSTA
Da rivedere
Scalettature - Video Mode
Bandiera - Video Mode
Noise Reduction
Motion Adaptive Niose Reduction
Race Test - Film Mode
Cadenze: 2-2 30 fps
Cadenze: 2-2-2-4 DVCAM
Cadenze: 2-3-3-2 DVCAM
Cadenze: 3-2-3-2-2 vari Speed Broadcast
Cadenze: 5-5 Animation
Cadenze: 6-4 Animation
Cadenze: 8-7 Anime
Cadenze: 3-2 24 fps Film
Cadenze: 2-2 25 Pulldown fps Film
Titoli misti a materiale cinematografico
✔
✔
✘
✘
✘
✘
✘
✘
✘
✘
✘
✘
✔
✘
✘
esito discreto
discreto
-
■ Il processore video è davvero poco soddisfacente. Se da
un lato in modalità video il deinterlacer è in grado di offrire
una resa interessante sulle diagonali, dall'altro si evidenzia
la capacità di agganciare la modalità film solo in presenza di
3:2 pulldown, almeno fino a quando l'immagine non contiene
troppi dettagli come evidenzia il fallimento del "Race test". Da
segnalare come al contrario il processore non riesca a sganciare
la modalità film in presenza di titoli video.
UNIFORMITÀ
214:1
95%
86%
81%
93%
100%
89%
102%
94%
93%
■ Il proiettore è costruito in modo
impeccabile, e anche se la scelta
dei materiali non è caduta su leghe
metalliche, non possiamo certo
lamentarci del livello costruttivo
dell’esemplare. Una volta tolta
la calotta troviamo l’apertura del
sistema di ventilazione e il blocco
che racchiude il sigillatissimo percorso ottico a singolo chip DLP. La
matrice utilizzata è un DMD HD2+
Dark Chip 3, ovvero la migliore
versione di chip 1.280 x 720 mai
uscita dai laboratori Texas. La
lampada da 250 Watt assicura un
flusso luminoso pari a 1200 ANSI
Lumen, a fronte di un contrasto
dichiarato molto vicino ai 4.000:1.
Viene usata una ruota colori a
6 segmenti di tipo tradizionale,
quindi senza l’ulteriore segmento
Dark Green. Come deinterlacer e
scaler vengono utilizzate soluzioni
proprietarie.
LA
PROVA DI VISIONE
Colori analogici
da un digitale
LA
CATENA HARDWARE
HTPC con scheda ATI Radeon
Lettore DVD Denon DVD-A1XV
IL
SOFTWARE UTILIZZATO
Training Day
Hulk
Il Gladiatore
Trilogia - Il Signore degli Anelli
Clip varie HDTV
■ La tenuta della
temperatura colore
è perfetta in ogni
zona dello schermo.
Sul fronte della
omogeneità della
luminosità invece,
il proiettore è lievemente più scuro sul
lato destro.
l proiettore non è troppo
leggero, e l’ottica ha una
gittata abbastanza lunga,
tant’è che non siamo riusciti a riempire totalmente il nostro schermo da 2.8
metri da una distanza di
circa 5 metri. Forse una base da 2.8 metri è eccessiva
come misura, ma è anche
necessaria per valutare il limite dell’apparecchio e per
verificare eventuali difetti
della matrice DMD. Il rumore generato dalla macchina
accesa è nella norma, quin98
di generalmente basso, con
delle strane impennate dovute alle ventole che casualmente iniziano a ruotare ad un numero di giri superiore al previsto, cosa che
disturba nei momenti silenziosi di un film, ma che dura pochi secondi.
COLORI PERFETTI
Il controllo con lo strumento di misura per l’ottimizzazione dei colori non ha
rivelato alcuna sorpresa: ci
troviamo di fronte a quello
che già ad occhio appare un
proiettore con una neutralità molto spiccata sui grigi e
con colori molto belli e vicini al riferimento su praticamente tutta la scala di girgi. Particolare attenzione
va rivolta alla funzione White Peak. Come ben illustrato dal manuale, questa funzione sfrutta i "tempi morti" in cui il chip DMD non
viene utilizzato nel passaggio della ruota tra uno spic-
PROVA DI VISIONE
gamenti analogici, e partiamo con la prova pratica vera e propria passando da Svideo a component a VGA.
Il contrasto generale è davvero buono. Il nero è molto basso per essere un DLP,
forse uno dei valori più bassi registrati in assoluto, merito anche di un diaframma
di schermo integrato nell'ottica sul quale però non
è possibile intervenire.
COSTRUZIONE
I
E CONTRASTO
Rapporto di contrasto
misurato in AF Studio:
LA
COSTRUITO
Assemblaggio
ineccepibile
Misure da
campione
PROCESSORE
COM'È
chio e l'altro, mettendo invece tutti gli specchietti in
posizione "on". Su un giro intero della ruota colore,
poiché la luce passa in queste posizioni sempre a cavallo tra due primari diversi,
mediando si dovrebbe ottenere un segmento virtuale
bianco in più. Ciò dovrebbe
permettere di compensare
il calo di luminosità fisiologico dovuto al filtraggio
operato dalla ruota colore.
Il risultato è in effetti un'immagine maggiormente brillante ma, colorimetro alla mano, ciò va a modificare la curva del gamma con
un'espansione delle alte luci e un innalzamento della
temperatura colore. Abbiamo preferito pertanto disattivare questa modalità, anche perché in questo modo
si ottiene una linearità perfetta. Finiti i primi test di rito su immagini statiche e
segnali test tramite ingresso HDMI passiamo ai colle-
COMPONENT E HDMI
Passiamo quindi alla visione in HDMI. Partiamo con
Training Day, e dobbiamo
dire che poche volte abbiamo visto questa clip così “analogica”. Volendo trovare un proiettore simile,
possiamo dire che il CineVersum ci ha fatto un po’ lo
stesso effetto dello Sharp
XV-Z12000: un CRT digitale. I colori, la compattezza,
la tridimensionalità (con le
dovute proporzioni), regalano proprio questa sensazione. Il contrasto è molto buono, ma non spiccatissimo. I colori sono molto neutri e hanno un punto di saturazione ottimale, anche se forse i blu sono i meno carichi in assoluto. Ogni disco inserito ci
coinvolge nella visione, anche se dobbiamo dire che
non manca qualche difetto.
Nelle scene più scure il rumore video si mantiene su
valori molto bassi, ma il dithering è pronto ad affiorare sugli spostamenti laterali della macchina da presa.
Il classico trascinamento
dei contorni insomma è decisamente presente, almeno quando si utilizza il collegamento component o
HDMI con segnale a 50 Hz.
Vedremo che con un HTPC
e un segnale a 60 Hz la situazione migliora da questo punto di vista. In più
con le immagini più scure,
pur non affogando sui neri, se non proprio i dettagli davvero più scuri, l'immagine si fa un po' più impastata e perde un po' quel
brio e quella brillantezza
sulle sfumature che la contraddistingue in generale.
La solita scena di Hulk, ad
esempio, sembra quasi diventare leggermente monocromatica, mentre perde un pochino in profon-
dità. Ed è quest'ultimo parametro a stupire maggiormente con ogni tipo di collegamento. A questo proposito dobbiamo segnalare che quando si utilizza un
senale interlacciato si evidenzia qualche doppio bordo e una certa tendenza ad
esaltare la compressione,
in modo molto più evidente di quanto avviene utilizzando un segnale progressivo o l'ingresso HDMI.
LA
PROVA DELL'ALTA
DEFINIZIONE
Veniamo dunque all'HTPC
e alla prova con materiale in alta definizione. Impostata con successo la risoluzione nativa a 60 Hz,
facciamo prima un raffronto ripassando qualche disco DVD Video. In effetti il
dithering sugli spostamenti che affliggeva l'immagine
dall'ingresso component è
sensibilmente ridotto ma
ancora presente. La panoramica sulla mappa della
Terra di Mezzo ne La compagnia dell'Anello non lascia spazio a dubbi, i contorni non sono ancora precisi ma a 60 Hz la situazione è decisamente migliore.
È solo con un trailer fantastico di un concerto a 1080i
che le vere emozioni prendono il sopravvento: tra i
colori, la voce della cantante, la regia impeccabile, lasciamo il telecomando e la
bellezza delle immagini ci
fa dimenticare che di fronte c’è un proiettore digitale. Nero bassissimo, definizione ottima, nessun trascinamento dell’immagine e niente zone bruciate
da lampade super potenti.
L’alta definizione è il massimo per questo prodotto.
Rimane una certa tendenza
a mettere in risalto gli artefatti di compressione, una
caratteristica che ultimamente ci ritroviamo spesso a segnalare. Continuiamo nella visione di spezzoni HDTV: grande attenzione al dettaglio, profondità
della scena, ottimo controllo sulle basse luci e un contrasto percepito molto buono grazie al livello del nero
davvero convincente. Per
non parlare dei colori, molto naturali, brillanti e saturi
al punto giusto.
I GIUDIZI
PERCHÉ
COMPRARLO
• Il CineVersum 70 Ultra è un proiettore DLP che per molti aspetti assomiglia ai vecchi
Barco CRT: gli amanti dell’analogico non resteranno delusi.
• Barco è una garanzia nel campo dei proiettori, e difficilmente si resta delusi.
PERCHÉ
NON COMPRARLO
• Ci sono proiettori HD che si vedono molto bene e che costano molto meno del Cine-
Versum in prova.
• Stanno per arrivare le prime macchine a 1.920 x 1.080 e se qualcuno cerca il top probabilmente dovrà guardare in quella direzione.
VALUTAZIONE
DELL'INVESTIMENTO
Il CineVersum 70 Ultra è un investimento da valutare con molta attenzione. In fase di
prime macchine a risoluzione HD piena, l'acquirente del CineVersum 70 Ultra senza dubbio compra un’ottima macchina, ma fa comunque una scelta abbastanza conservatrice:
sceglie una tecnologia matura, il 720p, e rinuncia per ora a quella che senza dubbio sarà
la tecnologia del futuro, ma che per ora lo è solo su carta, anche se per poco.
IN
SINTESI
COME SI USA:
8
La funzionalità del proiettore non è complicata: il menù è abbastanza essenziale. Il telecomando permette un controllo totale ed unico: non ci sono tastiere direttamente sulla
macchina. L‘immagine generata permette di godere fin da subito di un'ottima qualità
anche coi valori di default.
INSTALLAZIONE:
8
Semplice da posizionare, nonostante il peso; lo shift ottico "meccanico" complica un
po' il corretto allineamento ottica-schermo. Tuttavia la lente ha un grado di “tolleranza”
maggiore rispetto ad altri proiettori di altre Case.
COM'È
FATTO:
8
Esternamente la struttura è ricercata, ma forse per alleggerire la macchina la plastica
dello chassis non ci ha impressionati favorevolmente. Comunque, dai componenti (deinterlacer a parte) al gruppo ottico di elevata qualità, il Barco è una macchina
costruita bene.
QUALITÀ
VIDEO:
9
Un ottimo DLP, con una riduzione ormai ai minimi termini di rumore “digitale” del
DMD per le sfumature colore, soprattutto per quelle nelle ombre. In assoluto una delle
migliori macchine passate in prova, anche se, come lo Sharp 12000, la sensazione è che
manchi qualcosa. I colori sono molto neutri e tra i più belli tra i DLP. Promosso comunque a pieni voti.
QUALITÀ/PREZZO:
8
La distanza degli specchietti della matrice è tale da non permettere quasi di scorgerne
la struttura anche su 2.7 metri di base, quindi conviene aspettare le full HD? Forse sì,
forse no: il prezzo delle matrici che arriveranno è ancora troppo elevato e oggi un prodotto come il CineVersum va visto come un investimento.
IL VERDETTO
Un prodotto per godersi il cinema in casa in salette ad hoc e con un occhio
all'estetica. Molto neutra e “morbida“ la sua immagine: per chi ama il “cinema”, il Barco restituisce un'immagine non artificiosa e poco tagliente rispetto a quella offerta da altri proiettori DLP sul mercato.
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