Economia, finanza e corpo delle donne Università, mercato e

Transcript

Economia, finanza e corpo delle donne Università, mercato e
E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.
La Tribuna 15
Venerdì 9 agosto 2013
Economia, finanza
e corpo delle donne
LA MIGLIORE DI IERI
LUIGI NIGER
’ anonimo strapotere della finanza ha complicato ulteriormente la vita delle donne,
nella famiglia e nel lavoro, quando
c’è. È noto, infatti, che le crisi economiche, provocate dal famelico
capitalismo, confliggono con i diritti e con i processi di emancipazione e di liberazione degli uomini
in genere. Negano, ostacolano,
rallentano tutto ciò che riguarda
dignità personale, area delle libertà, conquiste consolidate, a partire
dallo stato sociale. In ogni caso, e
nonostante le attuali maggiori difficoltà, dai primi giorni di maggio,
come al solito, l’aria, piacevolmente né calda né fredda, incomincia
ad impregnarsi dell’odore dei fiori,
soprattutto, almeno per chi scrive,
dell’odore intenso, sottile e sognante del gelsomino, e la campagna vive in un tripudio di colori. In
quei giorni, in quelle ore, sembra
che le donne, come la natura, siano
colpite da un’agitazione, da una
frenesia, da un’inquietudine, strane e insolite. Riguardano i capelli
(altro che sfumature), l’abbigliamento, un certo pallore della pelle,
qualche chilo insopportabilmente
superfluo? In parte, solo in parte,
dato che tutto questo rappresenta
l’aspetto esterno, la facciata, l’apparenza, che pure sono fonti di
preoccupazione e di fuggitive gratificazioni. Il vero e duro e antico
problema è il corpo, il proprio corpo, soprattutto prima e durante
l’estate. Corpo osservato, esplorato, pesato, valutato con l’ausilio
dello specchio (specchio, specchio
delle mie brame…) e della bilancia.
Un corpo esposto allo sguardo proprio e, ansiosamente, allo sguardo
degli altri. Corpo come croce e come delizia, come sofferenza e come
soddisfazione, come angoscia e come piacere. Non poche volte all’origine di serie condizioni depressive, e, talvolta, di idee suicidarie, fino al passaggio dell’atto. È mai
possibile o concepibile che la donna debba giocarsi la propria esistenza attraverso il corpo? L’accettazione serena o il rifiuto ostile del
proprio corpo orienta, condiziona,
pesa sulle scelte culturali e professionali, sulle scelte amorose, sulle
relazioni sociali. Viene vissuto come un fardello da tollerare o una risorsa da utilizzare. Probabilmente
le bambine, in particolare, colgono
il primo rapporto con il corpo primariamente nel volto della madre.
Sul corpo della donna è stato scritto, nello stesso tempo, poco e molto
(a sproposito); negli ultimi anni, la
bibliografia si è arricchita di studi
e di testimonianze, acuti e penetranti. Andrebbe, per lo meno, distinta una storia del corpo da una
storia sul corpo, anche se il confine
è estremamente labile ed ambiguo.
Se la storia del corpo si riferisce, in
particolar modo, al corpo pensato,
desiderato, costruito dal potere e
dalla cultura maschili, da lungo
tempo dominanti, la storia sul corpo si riferisce all’uso, all’abuso, alle violenze esercitate da sempre, e
ovviamente ancora oggi, da parte
del maschio, che continua a considerare il corpo della donna come
proprietà assoluta. In verità, anche la costruzione storica e culturale del corpo femminile ha sempre rappresentato una forma di
violenza intollerabile, che, non poche volte, ha goduto e continua a
godere di considerazione e di rispettabilità, grazie alla complicità
e al silenzio delle donne, che continuano ad utilizzare il proprio corpo come merce di scambio (dalla
cattedra universitaria alle istituzioni, parlamentari e non, fino alle
ricompense mobili ed immobili).
Nella psicologia femminile, complessa, sfuggente, oscura, misteriosa, umorale e contraddittoria
L
(secondo i criteri della logica maschile), l’estate assume significati
particolari, in riferimento al corpo. Si passa dal corpo privato al
corpo pubblico, e si scoprono le carte (la trovo dimagrita…in perfetta
forma…sempre più seducente e interessante…e menzogne a cascata
o invidie nascoste). Il passaggio
può essere deprimente o esaltante
e dipende molto dagli investimenti
e dalle illusioni covate. L’estate dura poco e spesso si presenta come
una trappola, piacevole o spiacevole. In ogni caso la fine delle illusioni procura inevitabilmente amarezze e vuoti. Non sarebbe meglio
che il dialogo costante, tenero e rispettoso, con il proprio corpo durasse un intero anno, indipendentemente dalle stagioni e dagli anni,
che lasciano segni visibili e marcati? Stare bene nel corpo, coperto o
scoperto, o, almeno, conviverci
gentilmente, e l’esistenza quotidiana sarebbe un po’ più lieve e meno triste.
OTTAVIO CAVALCANTI
Giannelli sul “Corriere della Sera”
ENRICO CATERINI*
L
mercati per divenire essa stessa
attrice della competizione economica. La formazione della persona da dominante diviene servente, da principio mezzo, da valore
interesse. Gli apostoli della formazione non sono più portatori
del messaggio unificante della
persona, ma del messaggio profilatorio delle utilità. Quali le cause
di fondo non è analisi di questa sede ma la causa immediata è da rinvenire nell’appesantimento dei
costi pubblici non più capaci di
tollerare un apparato per alcuni
versi inefficiente e non parimenti
produttivo in ogni comparto. La
legge prova a rimediare con la
segmentazione del sistema universitario, con un grado di autonomia più elevato e poco significativi interventi perequativi: di
tal modo rende più esposte le sedi
il cui tessuto socioeconomico ed
istituzionale è meno strutturato,
dunque, meno capace di sostenere la produzione dei saperi. Il passaggio dal sistema unitario a
quello federale richiede misure
adeguatrici capaci di fronteggiare la domanda di saperi con l’aumento della massa critica delle conoscenze. Occorre una politica di
federazioni universitarie che sappiano fare un uso intelligente degli strumenti telematici. La didattica nel suo difficile equilibrio tra
qualità e costi deve attingere a
pieno alla telematica quale mezzo
per estendere le conoscenze nelle
fasce sociali escluse dall’alta formazione ed impiegare i risparmi
di spesa nella ricerca. La complementarità tra Atenei è un obiettivo primario dell’agenda delle moderne amministrazioni universitarie. Ciò che è stato tolto con la
frammentazione del sistema universitario dev’essere recuperato
con una politica di intese o se si
preferisce di concentrazioni. La
monade universitaria è destinata
al pagamento di un prezzo troppo
caro!
*Ordinario di diritto privato
Unical - pubblicista
Geologi, rispettate le regole
ARCANGELO FRANCESCO VIOLO*
n relazione all’articolo pubblicato
su questo giornale il 7 agosto 2013
(“Ordine dei Geologi, impugnate le
elezioni”), agendo a tutela dell’immagine della categoria che rappresento,
preciso quanto segue.
L'Ordine dei Geologi della Calabria, nell’ambito delle operazioni per
il rinnovo dello stesso, non solo si è
attenuto al rispetto delle procedure
previste dal regolamento in materia
di Elezioni degliOrdini Professionali, ma anche, considerando i tempi ristretti previsti dallo stesso DPR, onde favorire la massima partecipazione degli iscritti al voto, ha inteso diffondere un preavviso elettorale in
anticipo (4 giugno 2013), pubblicato
sul sito webistituzionale dell’Ordine
ed inviato per mail (5 giugno) agli
iscritti. Inoltre, per il medesimo scopo, è stata convocata per il 26 giugno
2013, un’Assemblea Generale degli
Iscritti, nel corso della quale i parte-
I
pprendiamo dalla stampa che, in occasione del
recente incontro al Quirinale col Capo dello Stato, il
duo Brunetta/Schifani, capigruppo del Pdl rispettivamente alla Camera e al Senato, ha
sostenuto “l’ineluttabilità di
una riforma che ponga fine alla
sfibrante contrapposizione tra
giustizia e politica”.
La notizia è passata sotto silenzio per due ordini di motivi:
perché, purtroppo, la ridda delle
dichiarazioni farneticanti di politici da strapazzo, votati
all’ignoranza, è irrefrenabile;
perché – com’è stato sostenuto –
il clima del Paese è ormai segnato da un prolungato, nefasto
vuoto di coscienza civile, con
conseguente smarrimento del
senso dell’indignazione.
Non è esagerato dire che la riforma, sperata non solo dai portabandiera citati, ma da tutto il
centrodestra, costituisce il disserramento dell’intero arsenale
anti-magistrati e il tentativo scoperto di mortificare/cancellare
lo Stato di diritto.
E’ l’effetto perverso del ventennio berlusconiano con lo
sconfinamento sistematico, ripetitivo della correttezza istituzionale e giuridica, con l’attacco
premeditato, ripetitivo alla
struttura portante dello Stato,
basata sulla divisione dei poteri
per la quale il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario sono esercitati rispettivamente dal Parlamento, dal Governo, dalla Magistratura, indipendenti, ma nel
tassativo rispetto della legge
vincolante per tutti, a garanzia
di tutti, a differenza di quando,
concentrati nelle mani di un sovrano, costringevano i cittadini
nel ruolo di sudditi.
Non a caso tutte le dittature
hanno cercato, con vari esiti di
asservire la Magistratura ai propri voleri, come anche le vicende
politiche dell’ultimo ventennio
ampiamente dimostrano.
Un’ incredibile serie di abusi,
dal lodo Alfano ai “legittimi” impedimenti, dalle prescrizioni
brevi ai processi lunghi, dalla
depenalizzazione del falso in bilancio al tentativo di derubricare il reato di finanziamento occulto ai partiti in semplice violazione di legge passibile di multa.
D’altra parte, come potrebbe
difendersi il Cavaliere, condannato per frode fiscale; sotto processo dopo la condanna in primo
grado, per prostituzione minorile; salvato dalla prescrizione
per corruzione di magistrati;
corruttore del teste Mills; molto
probabilmente da rinviare a giudizio per compravendita di parlamentari, se non tentando l’asservimento dei tribunali?
Non si muove da solo, nell’impresa eversiva, l’uomo di Arcore, circondato da una schiera di
cortigiani, “persone di animo
servile, portate alla simulazione
e all’adulazione opportunistica”.
Soccorre il vocabolario chi
s’interroghi sul significato del
termine. Lo stesso accada per
cortigiana, che dal primo deriva: “Per eufemismo, nell’uso letterario moderno, prostituta”. A
titolo esemplificativo, scrive Ardengo Soffici: “ Vidi l’Antonietta, appassita, imbellettata, vestita scandalosamente, in compagnia di un’altra cortigiana di
mezza tacca come lei”.
Non dice l’autore, ma non è azzardato sostenerlo, che lo scandalo può essere costituito anche
solo da una maglietta.
A
Università, mercato
e competizione
’università è alla svolta. Le
recenti riforme hanno impresso una direttrice competitiva sgretolando la concezione unitaria della politica scientifica e universitaria italiana. Non
più soluzioni egualitarie e parificatrici sia nelle scelte di ricerca e
didattica sia nei sostegni finanziari. A questo aggiungasi l’imperante filosofia dei numeri quale parametro misuratore della
qualità della ricerca e della didattica. La critica mazziniana al popolo inglese, materialista pratico
dedito ai commerci, refrattario a
tutto ciò che non è cifra ma arretrato di oltre duecento anni sul
piano morale e intellettuale, ha
trovato il suo definitivo tracollo.
L’umanesimo democratico s’inchina al mercatismo maggioritario, subisce le regole quantistiche
e snatura la funzione equitativa e
valoriale degli ordinamenti. La
politica come funzione pedagogica del popolo assorbe la preminente funzione regolatrice dei
L’effetto perverso
del ventennio
berlusconiano
cipanti venivano informati, fra le altre cose, sulla normativa che regola
le elezioni e sulle procedure di voto.
Il 27 giugno sono state indette le
elezioni per i giorni 12 e 13 luglio
2013 in prima convocazione, secondo quanto previsto dal citato DPR.
Le dette attività di pubblicizzazione hanno consentito la candidatura
di 25 iscritti, parte raggruppati in
due liste, nonché un’ampia partecipazione al voto, che ha portato a raggiungere il quorum già in prima
convocazione. Si è registrata la partecipazione di circa il 60% degli aventidiritto alvoto, paria518 votantisu
888, con una percentuale di gran
lunga superiore alla media nazionale e facendo posizionare le elezioni
dell'Ordine dei Geologi della Calabria al terzo posto per partecipazione, con quorum raggiunto in prima
convocazione, dopo il Molise (65%) e
la Valle d'Aosta (60%). Tale dato ri-
sulta peraltro significativamente
superiore anche alle percentuali di
votanti registrate nelle due ultime
elezioni ovvero dall'entrata in vigore
del DPR 169/05. Nelle elezioni del
2005 si raggiunse il quorum in prima convocazione con il 50% di votanti, pari a 379 su 757; nel 2009 si raggiunse il quorum in seconda convocazione con il 50% di votanti, pari a
441 su 877. Si evidenzia, infine, che il
risultato è stato chiaro ed i numeri
nonlascianodubbi sull’esito del voto
e sulla volontà espressa dagli iscritti, che possono attendere serenamente, insieme agli eletti, le decisioni che saranno assunte dal Consiglio
Nazionale dei Geologi, a chiusura
dell'iter intrapreso, che non ha potere sospensivo e lascia inalterate le
funzioni del Consiglio uscente e
quelle del Consiglio neoeletto.
*presidente Ordine regionale dei
geologi