METODOLOGIA ESEGETICA DEL NUOVO

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METODOLOGIA ESEGETICA DEL NUOVO
Seminario di Sacra Scrittura 2012-13
METODOLOGIA ESEGETICA DEL NUOVO TESTAMENTO
Prof. Cesare De Santi
Finalità generale
Il seminario si propone l’apprendimento di un metodo preciso di lettura dei testi biblici. In
particolare lo studente sarà introdotto alle metodologie “storico-critiche”, dalle quali
emergerà un insieme di passaggi consecutivi da applicare, uno dopo l’altro, al passo
biblico in esame, al fine di una coerente comprensione del testo stesso.
Obiettivi specifici
1. Introdurre alle metodologie “storico-critiche” applicate al Nuovo Testamento.
2. Apprendere un metodo di lettura critico dei testi del Nuovo Testamento.
Blocchi tematici
1. I diversi metodi dell’esegesi biblica oggi.
2. Fondamenti teorici di una metodologia esegetica del Nuovo Testamento.
Finalità specifica
Il seminario è finalizzato alla realizzazione di un elaborato scritto, massimo 5 pagine, che
dimostri l’apprendimento esatto del metodo applicato durante le esercitazioni in classe.
Bibliografia
PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, Libreria
Editrice Vaticana, Roma 1993.
STENGER, W., Metodologia biblica, Queriniana, Brescia 1991.
La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 2009
La Bibbia. Nuovissima versione dai testi originali, Edizioni Paoline 1983.
La Bibbia. Traduzione interconfessionale in lingua corrente, LDC Leumann (TO) – ABU
2001.
Organizzazione
Luogo: Centro “Don Bosco”, viale Marconi 5, 45100 Rovigo.
Durata: 5 incontri di 2 ore ciascuno.
Giorno: Giovedì.
Orario: 18.00 -18.55; pausa; 19.05-20.00
Calendario
2 Maggio: .. introduzione del docente
9 MAGGIO: .. 3 presentazioni individuali
16 Maggio: .. 3 presentazioni individuali
23 Maggio: .. 3 presentazioni individuali
30 Maggio: .. 3 presentazioni individuali
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Seminario di Sacra Scrittura 2012-13
Bibliografia: strumenti necessari
Testo di riferimento
− PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, Libreria
Editrice Vaticana, Roma 1993.
Il documento presenta una sintesi dei diversi metodi esegetici applicati ai testi biblici, esaminandone pregi e
difetti, a partire dal metodo “storico-critico” per arrivare alla “lettura fondamentalista”.
Il testo è reperibile sul sito internet del Vaticano (http://www.vatican.va) seguendo il percorso: Curia Romana
> Pontificie Commissioni > Pontificia Commissione Biblica> Elenco dei documenti pubblicati > n. 34. La
sezione raccoglie tutti i documenti della Pontifica Commissione Biblica dal 1902 ad oggi. L’indirizzo internet
attuale è il seguente:
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19930415_interp
retazione_it.html
L’introduzione venne scritta dall’allora card. Ratzinger ed è reperibile on-line ll’indirizzo seguente:
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19930921_interp
retazione_prefazione_it.html
Manuale d’uso
− STENGER, W., Metodologia biblica, Queriniana, Brescia 1991.
Il manuale, scritto originariamente in tedesco nel 1987, è stato scelto come riferimento per il seminario per tre
motivi fondamentali: chiarezza nell’esposizione, precisione nell’applicazione del metodo storico-critico,
applicazione del metodo ai testi biblici in traduzione. Dopo la prima parte teorica dove il prof. Stenger
chiarisce i principi base del metodo storico-critico, segue la parte pratica con esempi concreti di applicazione
della metodologia esposta nella prima parte a testi biblici sia del NT sia del AT.
Traduzioni italiane del testo biblico
− La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 2009.
− La Bibbia. Nuovissima versione dai testi originali, Edizioni Paoline, Roma 1983.
La Bibbia di Gerusalemme contiene la versione CEI del testo biblico, ora in edizione rinnovata, mentre la
Nuovissima riporta una traduzione eseguita ex-novo da un’equipe di biblisti italiani e pubblicata in singoli
volumi negli anni 1967-1980, poi dal 1983 in edizione monovolume. Ambedue sono traduzioni che ricercano l’
”equivalenza formale”, ovvero tentano di trasporre nella traduzione la forma, la sintassi, il timbro, la fonologia
della lingua originale.
− La Bibbia. Traduzione interconfessionale in lingua corrente, LDC - ABU 2001.
La Traduzione interconfessionale in lingua corrente, il cui testo è approvato dall’ABU (Alleanza Biblica
Universale) come parte riformata e dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) come parte cattolica, ricerca l’
”equivalenza dinamica” o “equivalenza funzionale”, ovvero tenta di trasporre nella traduzione gli effetti
dell’espressione linguistica che la lingua di partenza intende produrre sugli uditori-lettori.
Bibliografia: strumenti utili
Commento al testo di riferimento
− VANHOYE, A., «L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa», CivCatt 3 (1994) 3-15.
L’anno seguente la pubblicazione di L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, il prof. A. Vanhoje, docente
del Pontifico Istituto Biblico, pubblicò su Civiltà Cattolica un articolo in cui spiegava i motivi che portarono alla
pubblicazione di tale documento, il lungo processo di stesura con le proposte iniziali e le modifiche attuate
nella redazione finale, il dibattito all’interno della stessa commissione biblica.
Manuale d’uso alternativo
− EGGER, W., Metodologia del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 1989.
Il manuale, scritto originariamente in tedesco nel 1987 è opera del prof. Wilhelm Egger, un’ottima e più
completa alternativa al precedente manuale di Stenger. Il sottotitolo Introduzione allo studio scientifico del
Nuovo Testamento ben delinea lo scopo del volume. L’autore, dal 1986 vescovo della Diocesi di BolzanoBressanone, è scomparso improvvisamente il 16 agosto 2008.
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Seminario di Sacra Scrittura 2012-13
Bibliografia: strumenti di ricerca
Guida di partenza
− BAZYLINSKI, S., Guida alla ricerca biblica, (Subsidia Biblica 35) Gregorian & Biblical
Press, Roma 32009.
Introduzione al Nuovo Testamento
− MARGUERAT, D. (a cura di), Introduzione al Nuovo Testamento, Claudiana, Torino
2004.
Dizionari
− ROSSANO, P. – RAVASI, G., - GIRLANDA, A., Nuovo Dizionario di Teologia Biblica,
Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 1988.
− HAWTHORNE, G.F. – MARTIN, R.P. – REID, D.G. (a cura di), Dizionario di Paolo e delle
sue lettere, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999.
Sinossi
14
− POPPI, A., Sinossi dei quattro vangeli – I, Messagero, Padova 2004.
− PITTA, A., Sinossi paolina, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994.
Concordanze
− PASSELECQ, G. – POSWICK, F. (a cura di), Concordanza pastorale della Bibbia, EDB,
11
Bologna 2007.
3
− TOMASETTO, D. (a cura di), Chiave biblica, Claudiana, Torino 2009.
Programmi informatici
http://www.laparola.net/
Sito creato da Richard Wilson, un evangelico che vive a Trento. Il software “la parola” nelle versioni 7.0
oppure 6.5 è un programma, completamente gratuito, che permette di effettuare varie ricerche su bibbie in
lingua italiana, cattoliche o riformate. La versione CEI della bibbia italiana è quella del 1974.
http://www.bibleworks.com
Bibleworks è uno dei più potenti software attualmente disponibili per lo studio scientifico del testo biblico. Il
prof. Bazylinski lo inserisce strumento di lavoro nel “Proseminairo di metodologia” al Pontificio Istituto Biblico
nell’anno accademico 2011-12. Arrivato alla versione 9 il programma offre la possibilità di ricerche lessicali
complesse, soprattutto lingue antiche (ebraico e greco). Costo: 359 dollari americani
Siti internet
http://www.biblico.it/
Sito istituzionale del Pontificio Istituto Biblico di Roma. Nella pagina principale due link rimandano ad
bibliografie selezionate sia per il NT sia per l’AT.
http://www.associazionebiblica.it
Sito istituzionale della Associazione Biblica Italiana (ABI). Nella sezione “risorse esterne” il collegamento
“Link utili” rimanda ad una serie di altri siti utili per la ricerca.
http://www.bicudi.net/
Sito creato da Luciano Zappella, indirizzato a chi opera nelle scuole secondarie superiori, ma con molti ottimi
contributi relativi al NT. Utilissimi i link a risorse e programmi esterni, anche se da aggironare.
http://www.christianismus.it/
Sito creato da Andrea Nicolotti con molti contributi relativi al NT.
http://www.gliscritti.it/
Sito del centro culturale omonimo, raccoglie il lavoro svolto dal Centro culturale L’Areopago della parrocchia
di S. Melania in Roma. Moltissimo il materiale teologico e biblico a disposizione.
http://www.nostreradici.it/
Sito dell’associazione “Le nostre radici” con sede in Roma, nata per diffondere il dialogo ebraico-cristiano.
Molto il materiale presente per la riscoperta delle origine ebraiche del cristianesimo.
http://digilander.libero.it/Hard_Rain/
Sito realizzato da Gian Luigi Bastia, un appassionato di papirologia neotestamentaria. Ricco e ben fatto.
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Seminario di Sacra Scrittura 2012-13
Primo incontro: 2 Maggio
PRIMA ORA
Fondamenti teorici
Presentazione dei fondamenti teorici delle metodologie storico-critiche.
Il metodo “storico-scritico”: due manuali a confronto
Breve confronto fra i manuali di Stenger ed Egger.
Scelta del brano per l’elaborato
Ogni studente sceglierà la pericope del NT da esaminare fra quelle di seguito indicate. La
medesima pericope sarà oggetto dell’elaborato finale. Si anticipa sin d’ora che la
delimitazione della pericope è puramente indicativa. Può essere suscettibile di correzione
a mano a mano che la ricerca procede. Il ricercatore dopo alcuni passaggi, o anche alla
fine di tutto il percorso, può capire che il brano va delimitato in modo diverso.
Mt 1,1-25:........ All’inizio una genealogia …
Mt 4,13-17:...... al Giordano da Giovanni
Mc 4,26-29: ..... una parabola sul regno
Lc 17,11-19: .... un samaritano riconoscente
Gv 4,46-54: ..... la guarigione del figlio del funzionario regio
At 5,1-11: ........ lo strano caso di Anania e Saffira
At 2,1-4: .......... il fuoco dello Spirito a Pentecoste
1Co 13,1-13: ... la via più sublime fra i carismi
Fil 2,6-11: ........ un inno cristologico
1Pt 5,1-4: ........ un discorso parenetico
Gc 2,19-25: ..... l’ascolto della parola
Ap 22,16-21: .. …e alla fine lo Spirito e la sposa.
SECONDA ORA
Il nostro metodo
Presentazione del nostro metodo, un adattamento delle metodologie storico-critiche.
Esercizio pratico
Un esempio pratico di come si procede sulla pericope scelta seguendo i passi della
metodologia già esposta.
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Fondamenti teorici
Il manuale di Stenger propone nella prima parte i fondamenti teorici delle diverse
metodologie storico-critiche, enunciandone sia i principi sia le modalità pratiche di
applicazione ad un testo. Di seguito una sintesi delle diverse metodologie:
METODI SINCRONICI
CRITICA DELLE FORME .............................................................................[ Formkritik ]
Il metodo presuppone all’origine dei testi attuali l’esistenza di “piccole unità letterarie”,
successivamente unificate in racconti più ampi e complessi.
1. Preparazione alla segmentazione
È necessario “preparare” il testo per la ricerca. A tale scopo occorre:
- trascrivere il testo di proprio pugno
- suddividerlo in righe come si farebbe con una poesia, andando a capo per:
- ogni frase principale;
- ogni frase secondaria;
- unità espressive in sé compiute (vocativi, interiezioni, elenchi)
- non andare a capo per costruzioni subordinate con l’infinito.
Numerare, a sinistra, ogni riga così ottenuta con una lettera minuscola, in riferimento al
versetto.
Un esempio: Lc 18,10
10 a Due uomini salirono al tempio a pregare.
b uno era fariseo
c e l’altro pubblicano.
2. Segmentazione
Il testo così ottenuto è pronto per essere “segmentato”, ovvero è pronto per individuare al
suo interno i più piccoli “segmenti unitari” di testo. Per individuarli in traduzione ci
serviamo dei “divisori del testo”, diversi per tipologia a seconda del testo preso in esame:
Testi narrativi
Testi argomentativi
- altri divisori (es. racconti)
(es. discorsi)
- indicazioni di tempo
- introduzioni / conclusioni - riepilogo (finale)
al discorso
- indicazioni di spazio
- sommario (iniziale)
- commenti
- personaggi (singoli /
- citazione
gruppi)
- parallelismo
- mutamenti di prospettiva
(sinonimico/sintetico/antit - mutamenti di argomento
- linguaggio (stile)
etico)
- eventi
- inclusione
- pronomi
*Numerare, a sinistra, ogni segmento così ottenuto con un numero romano, e cercare di
descrivere il segmento a destra.
Un esempio: Lc 18,10
10 a Due uomini salirono al tempio a pregare.
I
b uno era fariseo
esposizione del racconto
c e l’altro pubblicano.
3. Struttura
Anche così organizzato, il testo comunica solo l’immagine di una catena nella quale ogni
anello dipende dall’altro. La “struttura” invece vuole non solo definire in quale rapporto si
trovano prima i singoli segmenti, ma anche a quale livello (narrativo, spaziale, temporale
ecc.). In un testo possono essere individuate più strutture, a seconda del “livello”
considerato. Individuare “la” struttura per eccellenza consiste nel rispondere alla
domanda: quale “livello strutturale” prevale nel teso preso in esame? Prevale il livello
spaziale, temporale, dell’azione, dei personaggi o altro?
Un esempio: Lc 18,9.14
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Seminario di Sacra Scrittura 2012-13
Nel racconto preso ad esempio si possono individuare i seguenti livelli :
1. livello dei personaggi: contrapposizione fariseo vs. pubblicano, giusto vs. peccatore;
2. livello dei discorsi: equivalenza (“o Dio” entrambi) vs diseguaglianza (prolisso fariseo
vs. conciso pubblicano);
3. livello spaziale: opposizione fariseo (“in piedi”) vs pubblicano (“a distanza”);
4. livello temporale: - nessun riferimento –
5. livello narrativo: realtà (mondo reale: v.9 e 14) vs. parabola (mondo fittizio: v. 10-13)
Quale di questi “livelli” è determinante ai fini della struttura, dà il tono alla parabola?
Il risultato dell’azione comune di tutti i piani strutturali è la “forma” specifica di quel testo.
METODI DIACRONICI
LA CRITICA LETTERARIA.......................................................................... [ Literarkritik ]
Questo metodo si interroga sull’unitarietà o meno del singolo testo. Risponde alla
domanda se si tratta di un testo originariamente unitario, coerente, consistente, oppure se
si tratta di un testo composito di vari elementi e quindi incoerente e inconsistente.
I criteri per verificare se un testo è o meno unitario sono i seguenti:
- ripetizioni
- tensioni
- doppioni
- contraddizioni palesi
- fratture e lacune nella struttura della frase
- linguaggi e stili diversi
- elementi atipici per genere letterario
Con il verdetto sull’unitarietà o meno del testo la critica letteraria esaurisce il suo compito.
CRITICA DELLE TRADIZIONI........................................................[ Überlieferungskritik ]
CRITICA DELLE FONTI ........................................................................... [ Quellenkritik ]
Questo metodo ricerca ciò che risale all’autore (scrittore primo in ordine di tempo).
Se un testo non è unitario, interviene la critica delle tradizioni e delle fonti. Si presuppone
che in antichità le tradizioni orali, nel momento in cui venivano stese per iscritto, erano
ridotte o ampliate e collocate in punti strategici del testo. Partendo dalle tensioni nel testo
attuale si riesce a cogliere per lo più i lineamenti fondamentali dell’antica tradizione.
I due metodi si distinguono per l’oggetto della ricerca:
- oggetto della “critica delle tradizioni” sono “piccole unità tradizionali” isolate che si
presuppone siano state tramandate oralmente (non per iscritto) in un contesto diverso
da quello attuale nel testo biblico;
- oggetto della “critica delle fonti” sono raccolte scritte (non orali) alquanto ampie
(=”fonti”) identificate sulla base di convergenze ricorrenti (es. sinottici e fonte “Q”;
giovanni e fonte dei “segni”).
CRITICA DELLA REDAZIONE .......................................................... [ Redaktionskritik ]
CRITICA DELLA COMPOSIZIONE .................................................. [ Kompositionskritik]
Questi metodi ricercano ciò che risale al redattore (autore secondo in ordine di tempo),
colui che rielabora la fonte o la tradizione. Si riallacciano ai criteri della “critica letteraria”
che permettono di individuare diversi strati letterari nella stessa opera, distinguendo la
redazione dalla tradizione. I criteri adottati sono tra gli altri:
- linguaggio del redattore
- stile del redattore
- temi teologici preferiti dal redattore
- tecnica di composizione.
Per questa fase del lavoro lo strumento indispensabile è la concordanza.
I due metodi si distinguono per il tipo di intervento del redattore:
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oggetto della “critica della redazione” è la ricerca di un testo della tradizione modificato
da parte del redattore;
oggetto della “critica della composizione” è un testo che il redattore ha collocato, senza
modificarlo, in un complesso più ampio diverso dalla tradizione.
CRITICA DELLA TRADIZIONE ............................................................. [ Traditionskritik ]
Se la “critica delle tradizioni” esamina le unità trasmesse in forma ridotta e completa,
inserite dai redattori come materiale ereditato, la “critica della tradizione” invece si occupa
di identificare il materiale stereotipato all’interno delle unità trasmesse. Suo oggetto di
ricerca sono pertanto i cosiddetti tòpoi (dal greco tòpos, “tipo”, “modello”): formule fisse,
schemi, temi, concezioni, immagini, motivi. Tutti elementi caratterizzati da una forma fissa
e un vocabolario consolidato, la cui origine è dovuta ad un bisogno della comunità.
Il metodo chiarisce la peculiarità, il significato, e la funzione dell’unità testuale all’interno
della quale il tòpos viene usato, e tenta di ricostruire la storia di questo tòpos.
CRITICA DEI GENERI LETTERARI ....................................................... [ Gattungskritik ]
Questo metodo mira a comparare un testo concreto con testi strutturalmente analoghi e,
sulla base di somiglianze, ad inserirlo in un gruppo. Se la “forma” indica la configurazione
individuale di un singolo testo concreto, il “genere” mira a cogliere il modello strutturale
comune ad un gruppo di forme. Il “genere letterario” è dunque prodotto di un’astrazione.
Si ricollega alla “critica della tradizione” poiché ha di mira del materiale codificato.
L’elenco dei generi letterari non è definitivo né tantomeno esaustivo.
Relativamente ai vangeli sinottici, secondo Theiβen, possiamo distinguere i generi in base
a due polarità:
− tipico vs. singolare
− insegnamento vs. racconto
In base a queste due polarità si possono identificare quattro generi fondamentali:
i) insegnamento puro ........... ossia........ lòghia (“detti”);
ii) insegnamento narrativo..... ossia........parabole;
iii) racconto dottrinale:............ ossia........apoftegmi;
iv) racconto puro .................... ossia .......racconti.
Insegnamento
puro
Insegnamento
narrativo
Racconto
dottrinale
Racconto
puro
Tipico
Lòghia
Narrativi
Parabole
Dialoghi didattici
e contese
Racconti di
miracolo
Singolare
Lòghia
kerigmatici
Parabole
Apoftegmi
biografici
Racconti
leggendari
In questo metodo rientra la ricerca del cosiddetto “Sitz im Leben” (=”posto nella vita”): i
testi di un genere letterario hanno un funzione determinata nella vita della comunità
originante. Con Sitz im Leben non si intende una determinata situazione storica relativa,
per esempio, alla vita di Gesù, bensì esprime un concetto sociologico che presuppone
comunità, istituzioni e uso ripetuto di testi di un genere letterario all’interno di situazioni
ricorrenti nella vita collettiva.
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Seminario di Sacra Scrittura 2012-13
Il metodo “storico-critico”: due manuali a confronto
Ogni metodologia esegetica non può prescindere dal primo passo necessario: la “critica
testuale”, ovvero la definizione testuale del testo sul quale lavorare. Oltre a questo primo
necessario passaggio, le metodologie “storico-critiche” includono una serie di metodi non
sempre identificati negli stessi termini da parte degli studiosi. Di seguito presentiamo un
confronto fra le parti simili nei manuali di STENGER (pagine 5-100) e di EGGER (43-208).
Interessante notare, ad esempio, come le stesse metodiche rispetto alla sincronia o
diacronia, siano collocate diversamente.
STENGER, W., Metodologia biblica, Queriniana, Brescia 1991
1. Il problema del testo originale
2. Il problema della traduzione
3. I metodi esegetici
3.1. Testo, coerenza, struttura, significato e funzione
3.2. Sincronia e diacronia
3.3. Metodo sincronico: critica delle forme
3.4. I metodi diacronici
3.4.1. La critica letteraria
3.4.2. Critica delle tradizioni e delle fonti
3.4.3. Critica della redazione e della composizione
3.4.4. Critica della tradizione
3.4.5. Critica dei generi letterari
EGGER, W., Metodologia del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 1989
2. Fasi di preparazione dell’analisi
2.1. Ricostruzione del testo originale (critica testuale)
2.2. Primo orientamento sul testo
2.3. Traduzione del testo e utilizzazione di traduzioni
3. Lettura sotto l’aspetto sincronico
3.1. Analisi linguistico-sintattica
3.2. Analisi semantica
3.3. Analisi narrativa
3.4. Analisi pragmatica
3.5. Analisi dei tipi di testi /generi letterari
4. Lettura sotto l’aspetto diacronico
4.1. Critica letteraria (ricerca della preistoria del testo)
4.2. Critica delle tradizioni (ricerca della fase orale dei testi)
4.3. Critica delle redazioni
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Il nostro metodo
Il nostro metodo, non potendo accedere ai testi nella lingua originale, non parte dalla
“critica testuale”, che è data per scontata. Non si pretende, infatti, di essere all’altezza di
uno studio accademico esaustivo. Tuttavia il nostro metodo sarà caratterizzato secondo il
principio base di ogni scienza: la verificabilità.
Il metodo sarà dunque scientifico in quanto “verificabile”: ogni singolo passaggio dovrà
essere motivato apportando argomenti a favore della scelta fatta. E qui si apre la
possibilità di una divergenza di opinioni su uno stesso testo.
Il metodo sarà inoltre “collegiale”, in quanto parte di un seminario e non di un corso: le
scelte fatte da ciascuno relativamente alla pericope presa in esame saranno presentate
da ogni studente interessato negli incontri e di seguito discusse, evidenziandone punti di
forza e punti di debolezza e sottoponendo le proprie scelte all’intero gruppo di studio.
Per arrivare alla comprensione del testo ogni studente seguirà i seguenti passaggi:
1. Delimitazione del testo................................................................................. (inizio e fine)
2. Collocazione del testo........................................................ (contesto prossimo e remoto)
Analisi sincronica
3. Scrittura continua del testo scelto, in BG.................(senza interpunzione, versi, capitoli)
4. Preparazione alla segmentazione del testo................. (a capo ogni singola frase/verbo)
5. Segmentazione del testo .......................................................(individuazione “segmenti”)
6. Organizzazione dei segmenti ...............................................(individuazione “sequenze”)
7. Struttura di superficie............................................................. (gerarchia delle sequenze)
8. Rapporto con traduzioni: NVTO e TILC.................................. (convergenze/divergenze)
Analisi diacronica
9. Critica letteraria.................................................................................. (il testo è unitario?)
10. Critica delle tradizioni o fonti..............(quale fonte scritta all’origine? Vangeli => sinossi)
11. Critica della redazione .............................................. (sostantivi chiave => concordanze)
12. Critica della tradizione ................. (quale fonte orale / motivo / schema fisso all’origine?)
13. Critica dei generi letterari.................................... (a quale genere letterario appartiene?)
14. Sintesi finale ... (ipotesi di significato del testo: quale messaggio e per quale comunità?)
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Esercizio pratico
Come esempio, ecco di seguito una bozza di lavoro su una piccola parabola: “i due in lite”
(Mt 5,25-26 // Lc 12,58-60).
1. Delimitazione del testo.............................................................................(inizio e fine)
La pericope si stacca da quanto precede per almeno due motivi:
− cambio di argomento: prima infatti si tratta della questione dell’offerta all’altare;
− comando: il verbo iniziale è un imperativo, un comando, e normalmente è iniaizle.
La pericope si stacca da quanto segue per almeno due motivi:
− cambio di argomento: si introduce l’adulterio;
− formula iniziale-introduttiva: “avete inteso che fu detto…/ ma io vi dico…”
2. Collocazione del testo................................................. (contesto prossimo e remoto)
Il contesto prossimo precedente è la riformulazione del comando “Non uccidere” che
come sezione copra da i versi 21-26.
Il conteso prossimo successivo è la riformulazione del comando “Non commettere
adulterio” che copre i versi da 27 a 32.
Il contesto remoto precedente e seguente è, nel caso di Mt, il discorso del monte, ovvero
la rifondazione della morale cristiana, introdotto dal famoso discorso delle beatitudini. Il
“discorso del monte” copre i cap da 5 a 7.
ANALISI SINCRONICA
3. Scrittura continua del testo scelto, in BG ...... (senza interpunzione, versi, capitoli)
“mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui perché l'avversario non
ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione in verità ti dico non
uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo”
4. Preparazione alla segmentazione del testo .........(a capo ogni singola frase/verbo)
mettiti presto d'accordo con il tuo avversario
mentre sei per via con lui
perché l'avversario non ti consegni al giudice
e il giudice alla guardia
e tu venga gettato in prigione
in verità ti dico
non uscirai di là
finché tu non abbia pagato
fino all'ultimo spicciolo
5. Segmentazione del testo................................................ (individuazione “segmenti”)
I
25 a mettiti presto d'accordo con il tuo avversario
(comando)
b mentre sei per via con lui
II
a
b
c
III
26 a
IV
b
c
d
perché l'avversario non ti consegni al giudice
e il giudice alla guardia
e tu venga gettato in prigione
(motivazione del comando)
in verità ti dico
(introduzione al commento)
non uscirai di là
finché tu non abbia pagato
fino all'ultimo spicciolo
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(commento)
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6. Organizzazione dei segmenti ........................................(individuazione “sequenze”)
I segmenti I e II e IV costituiscono nell’insieme il racconto fittizio (parabolico). Il segmento
III segna invece una cesura, una pausa di sospensione della tensione del racconto, e
prepara alla conseguenza finale. Il racconto scorre benissimo anche senza il segmento III,
ma con questo la conclusione acquista uno scatto in più.
Il segmento I costituisce il consiglio vero e proprio. I segmenti II e III e IV costituiscono la
motivazione del consiglio in forma narrativa, attraverso la struttura letteraria della “catena”
nel segmento II, dove ogni elemento finale viene ripreso nella parte iniziale del passo
successivo.
7. Struttura di superficie .......................................................(gerarchia delle sequenze)
Coordinate strutturali della pericope:
Livello dei personaggi: contrapposizione fra i protagonisti (ascoltatore vs. avversario,
giudice, guardia, prigione)
Livello spaziale: “via”, luogo neutrale di confronto con avversario, evoca il cammino;
“prigione”, luogo negativo; è il teatro del segmento finale.
Livello temporale: “presto”, imminenza del comando;
“mentre” il tempo del cammino;
“finché”, perdurare del soggiorno nell’ultimo luogo della narrazione.
Livello narrativo: ascoltatore + avversario; stanno camminando assieme; poi climax
ascendente (dal minore al maggiore di intensità): avversario-giudice;
giudice-guardia; guardia-prigione. L’epilogo negativo: la prigione.
I
II
25 a
b
mettiti presto d'accordo con il tuo avversario
mentre sei per via con lui
ascoltatore <> avversario
luogo (+) =via
a
b
c
perché l'avversario non ti consegni al giudice
e il giudice alla guardia
e tu venga gettato in prigione
avversario -> giudice
giudice -> guardia
ascoltatore -> prigione
III
26 a
IV
b
c
d
in verità ti dico
ascoltatore
non uscirai di là
finché tu non abbia pagato
fino all'ultimo spicciolo
luogo (- ) = prigione
ascoltatore
debito
Il livello narrativo sembra essere l’asse portante per la struttura del testo:
− situazione iniziale: conflitto fra due (ascoltatore + avversario);
− sviluppo positivo: accordo lungo la via (luogo positivo);
− sviluppo negativo: avversario -> giudice -> guardia -> prigione, (luogo negativo)
− situazione finale: estinzione totale del debito.
La situazione iniziale può aver quindi due possibili soluzioni: positiva (segmento I ),
negativa (segmenti II, III, IV).
8. Rapporto con traduzioni: NVTO e TILC ............................(convergenze/divergenze)
La NVTO così traduce (differenze sottolineate):
“mettiti d'accordo con il tuo avversario subito, mentre sei per via con lui, affinché l'avversario
non ti consegni al giudice, il giudice al carceriere e tu sia gettato in prigione. In verità ti dico:
non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo quadrante”
Differenze maggiori: presto = subito; guardia = carceriere; spicciolo=quadrante.
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Seminario di Sacra Scrittura 2012-13
La TILC così traduce (differenze sottolineate):
Così, se stai andando con il tuo avversario in tribunale, fa’ presto a metterti d’accordo con
lui, perché può consegnarti alle guardie per farti mettere in prigione. Ti assicuro che non
uscirai di là, fino a quando non avrai pagato anche l’ultimo centesimo”
Differenze maggiori: Così, se = [formula introduttiva]; ti asscuro= in verità ti dico;
spicciolo=centesimo.
Quali conseguenze sul piano del “significato” nelle diverse traduzioni?
ANALISI DIACRONICA
9. Critica letteraria ............................................................................ (il testo è unitario?)
Il testo è coerente e unitario?
Sì: non si evidenziano tensioni né fratture rilevanti tanto da far pensare a più tradizioni; la
sentenza è una conclusione del racconto.
No, si evidenzia una tensione dal verso 26: narrativamente il verso 25 è un’unità in sé
conchiusa. La sentenza sembra staccarsi dal racconto.
10. Critica delle tradizioni o fonti .. (quale fonte scritta all’origine? Vangeli => sinossi)
Essendo in un vangelo sinottico, il testo in comune con Lc obbliga per la teoria delle due
fonti a ricercare la sua origine della fonte Q.
La parte in comune fra Mt e Lc (la fonte Q) è la seguente:
il tuo avversario / lungo la via / affinché non ti consegni al giudice / e il giudice a / e [tu]
sia gettato in prigione / ti dico non uscirai di là finché non avrai reso l’ultimo.
Si nota che la “guardia” o “carceriere” nella fonte Q non è menzionata. Il detto è meno
elaborato. L’origine orale del lòghion probabilmente era più semplice.
11. Critica della redazione........................................ (sostantivi chiave => concordanze)
Un esempio di vocaboli chiave (scegliere quali sono maggiormente pertinenti):
“Avversario” nel NT
− Lc 13, 17: Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano,
mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.(-)
− Lc 18, 3: In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi
giustizia contro il mio avversario.(+)
− Lc 21, 15: io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno
resistere, né controbattere (-)
− 1Cor 16, 9: perché mi si è aperta una porta grande e propizia, anche se gli avversari
sono molti.
− Fil 1, 28: senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. Questo è per loro un
presagio di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio; (-)
− 1Tm 5, 14: Desidero quindi che le più giovani si risposino, abbiano figli, governino la
loro casa, per non dare all'avversario nessun motivo di biasimo. (+)
− 2Tm 4, 15: guàrdatene anche tu, perché è stato un accanito avversario della nostra
predicazione. (-)
− Tt 2, 8: linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non
avendo nulla di male da dire sul conto nostro. (-)
“Avversario” nel AT …
“Giudice”: nel NT e nel AT …
“spicciolo”: nel NT è un termine raro
− Marco 12:42: Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino ( //
Lc 21,2).
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12. Critica della tradizione ....... (quale fonte orale / motivo / schema fisso all’origine?)
All’origine del lòghion lo schema fisso del rib ebraico: la lite, il contenzioso non giudiziario.
Si presuppone il conteso del del rib ebraico, il sistema “amichevole” di risoluzione delle
contese, e si passa poi al sistema del mispat (“giudizio”), il giudizio che prevede la
sentenza del giudice. Il detto sottolinea la miglior valenza del primo sul secondo in quanto
no comporta alcuna pena.
13. Critica dei generi letterari ............................ (a quale genere letterario appartiene?)
A quale genere letterario sopra indicato appartiene il testo?
È un “lòghion narrativo” (“formula ciò che è valido per tutti nell’esperienza o nell’azione:
detti sapienziali, espressioni legali, regole comunitarie”. Si tratta sempre di norme relative
all’esperienza”) ?
È una “parabola tipica” (rappresenta eventi tipici e fa appella all’esperienza comune) ?
Parabola dell’imputato
14. Sintesi finale ...... (ipotesi di significato: quale messaggio e per quale comunità?)
Qual è il significato “originario” del testo?
In origine (fonte Q) il testo aveva un significato immediato: sottolineava la possibilità di
risolvere il debito senza necessità di recarsi in tribunale. Nel mondo ebraico un sistema
conosciuto e usuale nel sistema di rib.
La redazione di Matteo inserisce il detto nel contesto del discorso del monte, in particolare
nel contesto del comando “non uccidere”. In quest’ottica riceve nuova luce, come
possibile risoluzione di conflitti in seno al clan. La comunità matteana a cui il testo si
rivolge è allora una comunità segnata da conflitti.
La redazione di Luca, diversamente, inserisce il detto in un contesto di escatologia. Non a
caso la BG delimita la sezione in Lc 12,54-59 come “Saper interpretare i segni dei tempi”.
Il motivo è dato dal fatto che precede il nostro detto proprio un altro lòghion ripreso in Mt
16,2-3. In Lc il livello temporale indica già il tempo escatologico e il concetto di giudizio
che traspare dal contesto, assume maggior peso n tal senso.
Il semplice significato delle origini è ampliato nelle redazioni evangeliche dal conteso in cui
il detto viene inserito.
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