Dodici cultivar di mandarino e mandarino

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Dodici cultivar di mandarino e mandarino
Dodici cultivar di mandarino e mandarino-simili a confronto
Evaluation of twelve mandarin and mandarin-like cultivars
Agabbio M., Casu M.
Frutticoltura, XLV(1): 5-22, 1983
The research has been conducted from 1975 to 1980 on the biological and horticultural
behaviour of twelve cultivars of mandarin and mandarin-like, mostly hybrids not yet commercialised
in Italy. Their commercial value has been evaluated through repeated observations on the tree
characteristics and on the fruit morphology and quality. The results on all cultivars revealed a
ripening time from October-November to April-May. Among early ripening cultivars, Page and, at a
lower extent, Carvalhal showed interesting characteristics. The late ripening variety Fortune proved
to be particularly valuable.
Keywords: mandarin, mandarin-like, fruit characteristics, ripening time.
L’indagine, svolta nel 1975 al 1980, ha riguardato lo studio del comportamento bioagronomico di dodici cultivar di mandarino e mandarino-simili, per la gran parte di origine ibrida e
non ancora commercializzate in Italia. Lo studio sull’attività vegetativa e sulle caratteristiche morfoqualitative dei frutti ha consentito una prima valutazione sulla validità organolettica e commerciale
delle varietà esaminate. I risultati emersi indicano che il calendario di maturazione delle dodici
cultivar si estende da ottobre-novembre ad aprile -maggio. Caratteristiche interessanti hanno
mostrato, fra le precoci, la Page e, in minor misura, la Carvalhal. Relativamente alle tardive,
caratteri pregevoli ha mostrato la Fortune
Parole chiave: mandarino, mandarino-simili, caratteristiche del frutto, epoca di maturazione.
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Remarks on a five-year survey based on ninety two almond selections of the sardinian
patrimony variety
Risultati di una ricerca quinquennale su novantadue selezioni di mandorlo del germoplasma della
sardegna
Agabbio M., Frau A.M., Chessa I.
Options mediterraneens, GREMPA Meeting, “Sfax”, Tunisia, 2-7 maggio, 1983
The paper reports on a five-year research on almond tree in Sardinia aimed to select, from
among the extremely heterogeneous local genetic material individuals having some of the
characteristics which are thought to be suitable to any profitable cultivation. Ninety two individuals some of them represented by one tree - were chosen on the basis of a few elements considered
interesting such as late blooming, shape of the endosperm (oblong, ovate and round), shell
consistency (soft or semi-hard). A trial field is being prepared, in which the new cultivars will be
studied in the same growing conditions and at the same time compared with the most appreciated
Italian and foreign varieties for a more reliable evaluation.
Keywords: almond, germplasm, blooming time, fruit morphology.
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L’indagine è stata condotta, per un periodo di cinque anni, con l’obiettivo di selezionare,
nell’ambito del germoplasma autoctono di mandorlo della Sardegna, individui interessanti per la
presenza di caratteristiche di rilievo per un eventuale utilizzo a fini commerciali. Sulla base di
elementi ritenuti discriminanti, quali l’epoca tardiva di fioritura, la forma dell’endosperma (oblunga,
ovata e rotonda) e la consistenza del guscio (morbida o semi-dura), sono stati selezionati novanta
due individui. Allo scopo di valutare in condizioni ambientali e colturali omogenee le selezioni
individuate, è in corso di allestimento un campo collezione. In tal modo sarà possibile una valutazione
comparata con varietà italiane e internazionali ad ampia diffusione.
Parole chiave: mandorlo, germoplasma, epoca di fioritura, morfologia del frutto.
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Vecchie e nuove cultivar di agrumi a confronto
Comparison between old and new Citrus cultivars
Deidda P., Milella A., Crescimanno F.G.
Atti Convegno Internazionale “Evoluzione del quadro varietale ed organizzazione della
ricerca nell’agrumicoltura mediterranea”; Paternò (CT), 22-23 febbraio, 1983
The results of a research on fourteen clones of orange and two of grapefruit, tested on
different rootstocks, are reported as part of a wide research programme, started in 1965, and aimed
to select valuable and virus-free clones of Citrus. The observations have been conducted on three
clones of Biondo comune and two of Belladonna selected in Sardinia within the local germplasm,
one nucellar clone of Hamlin, four clones of Washington navel and Valencia late: three old line and
the Frost selection. The two nucellar clones, Frost and JBC, of the grapefruit Marsh seedless were
also examined. The Washington navel Frost, the Valencia Frost and the Marsh seedless Frost
clones were tested on ten rootstocks. For each trial performed the average yield and the main
characteristics of fruits (weight, peel thickness, seeds number per fruit, juice content, total soluble
solids, total acidity and ripening index) are reported.
Keywords: Citrus, cultivars, rootstock.
Nella presente nota si riportano i risultati di un’indagine, avviata nel 1965, su quattordici cloni
di arancio e due di pompelmo, dei quali è stato anche saggiato il comportamento in diverse
combinazioni d’innesto. La ricerca si inserisce nell’ambito di un ampio programma finalizzato alla
selezione di cloni di agrumi, interessanti sotto il profilo bio-agronomico ed esenti dalle più comuni
virosi. Le osservazioni hanno in particolare riguardato: tre cloni di Biondo comune e due di
Belladonna selezionati nell’ambito del patrimonio genetico della Sardegna, un clone nucellare di
Hamlin, quattro cloni di Washington navel e Valencia late: tre ottenuti da una vecchia linea e il
quarto rappresentato dalle note linee nucellari ottenute da H. B. Frost. Relativamente al pompelmo,
sono stati valutati i due cloni nucellari del Marsh seedless, Frost e JBC. I cloni di Washington navel
Frost, Valencia Frost e Marsh seedless Frost sono stati saggiati su dieci portinnesti. Per ciascuna
prova condotta, vengono riportati i dati produttivi e le principali caratteristiche qualitative dei frutti
(peso medio, spessore della buccia, numero di semi, contenuto in succo, solidi totali solubili, acidità
totale e indice di maturazione).
Parole chiave: agrumi, cultivar, portinnesti.
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Primi risultati sulle variazioni giornaliere e stagionali del potenziale idrico fogliare nella
cultivar d’olivo “Ascolana tenera” sottoposta a differenti regimi idrici
Seasonal and diurnal changes in leaf water potential in “Ascolana tenera” olive tree under
different soil moisture regimes. Preliminary results
Agabbio M., Dettori S., Azzena M.
Rivista Ortoflorofrutticoltura Italiana,67(5):317-328, 1983
The changes of leaf water potential in “Ascolana tenera” olive variety were compared in
relation to different seasonal water volumes. The following irrigation volumes were tested:
100% ETM as measured by Class A evaporative pan and Kc of 0,42; 60% ETM, as above; 30%
ETM, as above; non irrigated control. Water leaf potential measured at the end of scheduled
irrigation time before sunrise varied within the following values: 100% ETM: between -2,5 and -4,5
bar; 60% ETM: between -3,0 and -6,0 bar; 30% ETM: between -3,0 and -7,0 bar; control: between
-3,5 and -9,5 bar. The trees which received only 30% of ETM and those of the control proved to
grow less and to produce fruits with morpho-qualitative characteristics of minor value (reduced size,
less favourable pulp/stone ratio and higher percentage of dry matter). In the experimental
conditions, the optimal water status of the trees would seem to be included within values of leaf
water potential between -3 and -5 bar.
Keywords: leaf water potential, olive, irrigation.
Vengono riportate le variazioni del potenziale idrico fogliare registrate nella cultivar di olivo
“Ascolana tenera” in relazione all’apporto di volumi idrici differenti. In particolare il piano
sperimentale prevedeva: restituzione del 100% dell’ETM (calcolata con vasca evaporimetrica di
classe A e Kc di 0,42); restituzione del 60% dell’ETM; restituzione del 30% dell’ETM; controllo non
irrigato. I potenziali idrici fogliari (rilevati a fine turno e prima del sorgere del sole) si sono
differenziati in misura rilevante e hanno oscillato entro i seguenti intervalli: 100% ETM: tra -2,5 e 4,5 bar; 60% ETM: tra -3,0 e -6,0 bar; 30% ETM: tra -3,0 e -7,0 bar; controllo: tra -3,5 e -9,5 bar.
Le piante che hanno ricevuto solo il 30% dell’ETM e quelle del controllo hanno mostrato di
accrescersi in misura inferiore e di produrre drupe con caratteristiche morfo-qualitative di minor
pregio (dimensioni ridotte, meno favorevole rapporto polpa/nocciolo e maggiore percentuale di
sostanza secca). Nelle condizioni ambientali in cui si è svolta l’esperienza, lo stato idrico fogliare non
inferiore a -5 bar, mentre -7, -9 bar indicavano un’insufficiente disponibilità di acqua nel terreno e la
presenza di uno stato di stress.
Parole chiave: potenziale idrico fogliare, olivo, irrigazione.
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Fluoride pollution in a wine grape area of south-western Sardinia
Inquinamento da fluoro in un area viticola della Sardegna sud-occidentale
Deidda P., Melis P., Premoli A., Gessa C.
Acta Toxicologica et Therapeutica, IV(1): 13-26, 1983
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A case of fluoride pollution has been observed in an agricultural area of SW Sardinia in
vineyards and pastures. Fluorides were determined potentiometrically using a selective electrode.
Highest amounts of F were found on the materials sampled in September 1981, in which
concentrations up to 8,821 and 760 ppm in the must, in the leaves and in the soils were reached,
respectively. Lower values were found in 1982 during which fluoride content, after an increase in
the dry period, remarkably decreased in September due to a rain-storm occurred some days before
sampling. A spite of the strong variations recorded no improvement was observed in the
phytosanitary condition of the crops. This indicates that, in the climatic conditions of the surveyed
area, values ranging from 70 to 90 ppm of active fluoride are enough to damage seriously the
grapevines; where pasture-grass exert a “protective” action on soil, yet still representing a serious
risk for the health of the animals.
Keywords: pollution, fluoride, grapevine, pastures.
E’ stato rilevato inquinamento da fluoro in una vasta area agricola della Sardegna sudoccidentale, su vite e pascoli. Il fluoro è stato determinato per via potenziometrica con l’impiego di
un’elettrodo selettivo; i valori più alti sono stati riscontrati su campioni prelevati nel settembre 1981
in cui sono state registrate concentrazioni massime di 8,821 e 760 ppm nei mosti, nelle foglie e nei
suoli rispettivamente. Valori notevolmente bassi sono stati misurati nell’anno successivo durante il
quale il contenuto in fluoro, dopo un costante incremento nel periodo arido, si è bruscamente ridotto
in settembre, in seguito all’azione dilavante esercitata da un nubifragio che ha investito la zona pochi
giorni prima del campionamento. Nonostante la notevole diminuzione rilevata nel secondo anno di
osservazione non è stato osservato alcun miglioramento nelle condizioni fitosanitarie dei vigneti. Ciò
indica che, nelle condizioni climatiche dell’area esaminata, valori compresi fra i 70 e i 90 ppm di F
attivo sono sufficienti per danneggiare gravemente la vite. Nei pascoli la fitta vegetazione erbacea
esercita un’azione protettiva sui suoli, ma rappresenta essa stessa un grave pericolo per la salute
degli animali.
Parole chiave: inquinamento, fluoro, vite, pascolo.
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L’alternanza di produzione nell’olivo: origini, cause e possibili interventi
Olive tree alternate bearing: origin, basis and control methods
Milella A.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXX:
155-160, 1983
A report on scientific and technical achievements related to the alternate bearing in olive
tree and covering a period of more than forty years is in the present paper given. Evidence of the
influence of physiological, biological and environmental factors on the occurrence of this
phenomenon is indicated. Finally, the main technical methods aimed to control or reduce the
negative effects of alternate bearing, as suggested by many authors are reported.
Keywords: olive, alternate bearing, cultural techniques.
Nella presente nota sono riportate le acquisizioni scientifiche e tecniche, conseguite in più di
quarant’anni, relative all’alternanza nell’olivo. Vengono evidenziati i fattori fisiologici, biologici e
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ambientali che intervengono nel determinismo del fenomeno. Infine, sono riportate le principali
tecniche colturali che possono ridurre gli effetti negativi dell’alternanza.
Parole chiave: olivo, alternanza di produzione, tecnica colturale.
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Risposta allo stress idrico di alcuni portainnesti del ciliegio allevati in ambiente
controllato
Cherry rootstock behaviour under water-stress in growth chamber
Dettori S., Azzena M., Loi G.C., Nieddu G.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXXI:
163-172, 1984
Growth chamber estimation under severe water-stress of behaviour of 4 cherry rootstocks
(seedling, Colt, CAB/6 P and CAB/11 E) was carried out through the measure of leaf water
potential, stomatal conductance and transpiration rates. This experience showed a positive
correlation between leaf water potential and stomatal conductance, a difference equivalent to 1,01,5 M Pa, 0,5-0,7 sec-1 e 15 g/h/m2 of water respectively in leaf water potential, stomatal
conductance and transpiration rates between irrigated and stressed trees. In particular, CAB/6 P
selection resulted the most sensible to water stress, followed by CAB/11 E, Colt and cherry
seedling; the la st one had more intense transpiration rates and a more rapid recovering of stomatal
conductance than Colt.
Keywords: cherry, rootstock, water stress.
La valutazione, in ambiente controllato, della risposta a crescenti stress idrici e del
comportamento in fase di reidratazione dei quattro soggetti del ciliegio (franco, Colt, selezioni
CAB/6 P e CAB/11 E) è stata realizzata mediante determinazione delle variazioni del totale
potenziale idrico fogliare, della conduttanza stomatica e della traspirazione. L’esperienza ha
evidenziato la correlazione positiva esistente fra potenziale idrico fogliare e conduttanza stomatica,
l’instaurarsi di una differenza pari a 1,0-1,5 M Pa; 0,5-0,7 mm sec-1 e 15 g/h/ m2 di acqua
rispettivamente per potenziale idrico fogliare, conduttanza stomatica e traspirazione tra piante
idratate e stressate nell’ordine. In particolare, la selezione CAB/6 P è risultata la più sensibile agli
stress idrici, seguita da CAB/11 E, Colt e franco; quest’ultimo manteneva ritmi traspirativi più
intensi e consentiva una più rapida ripresa della conduttanza stomatica in fase di reidratazione
rispetto al Colt.
Parole chiave: ciliegio, portinnesti, stress idrico.
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Effetti dell’anulazione del tronco nell’olivo “Ascolana tenera”
Effects of girdling in “Ascolana tenera” olive-trees
Dettori S., Virdis F., Spano D.
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Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXXI:
153-162, 1984
Effects of girdling with and without removal of a bark ring in “Ascolana tenera” olive trees,
whose characteristic is the variable yield, are reported in this study. Girdling with and without
removal of a bark ring, carried out before anthesis, increased fruit set percentage by 40% the first
one and 70% the second one. The yield levels (definitely low in control trees) were higher than
100% and 300%. At the same time leaf analysis from May to October showed a decrease of N,
Ca, Mg, P, Mn rates on leaves from girdled trees: in any case girdling with removal of a bark ring
showed more intense effects. Considerable yield increases showed no bad influence on fruit
morphology and quality.
Keywords: olive, girdling, leaf mineral composition.
Vengono riportati gli effetti dell’anulazione del tronco nell’olivo “Ascolana tenera”, cultivar
caratterizzata da incostante produttività. L’incisione e la decorticazione anulare, realizzata poco
prima dell’antesi, hanno incrementato la percentuale d’allegagione rispettivamente del 40 e 70%,
mentre i livelli produttivi (decisamente mediocri nel controllo) sono risultati più elevati del 100 e
300%. Al contempo la diagnostica fogliare ha evidenziato (nel periodo maggio-ottobre) un
impoverimento nella composizione chimica delle foglie delle piante anulate per azoto, calcio,
magnesio, fosforo e manganese; in ogni caso la decorticazione anulare ha indotto risposte di
maggiore intensità. I notevoli incrementi produttivi non sono stati accompagnati da un decadimento
delle caratteristiche morfo-qualitative dei frutti.
Parole chiave: olivo, anulazione, diagnostica fogliare.
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Dinamica degli indici di maturazione per 24 cultivar di arancio nella Sardegna
meridionale
Ripening index development on 24 orange cultivars in the southern Sardinia
Dettori S., Pala M., Spano D.
Frutticoltura, XLVII(11): 33-41, 1985
The research has been carried out to show the development of the solids-acid ratio (S/A Total soluble solids/titratable acidity ratio) in 24 orange cultivars during the harvesting period in the
South of Sardinia, area characterised by semiarid subtropical climate. The harvesting time,
corresponding to satisfactoring organoleptic characteristics, has been fixed for the cultivar
examined: early- solids/acid ratio and fruit colour (according to colorimetric scale from 0, deep
green, to 5, deep orange) greater than 7 and 2, 8 and 3 respectively in early and middle harvesting
season; middle - solids/acid ratio and fruit colour grater than 7,5 and 4,8 and 4 respectively in blond
and pigmented oranges; late- solids/acid ratio and fruit colour grater than 8 and 4 at the beginning of
this harvesting stage, and with a percentage of juice not inferior to 40% at the end of Harvesting
period. The analysis of organoleptic characteristics have allowed to individuate 11 good cultivars
that ripen from December to June during three harvesting stages.
Keywords: Citrus, cultivars, ripening index.
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La ricerca ha come obiettivo la valutazione degli indici di maturazione (E/A: rapporto tra
solidi solubili totali ed acidità totale del succo) raggiunti da 24 cultivar di arancio nel corso della
stagione di raccolta in un’area della Sardegna meridionale a clima subtropicale semiarido. L’epoca
di raccolta conciliabile con soddisfacenti caratteristiche organolettiche è stata così individuata per le
diverse cultivar: precoci- indice di maturazione e colorazione dei frutti (valutato sulla base di una
scala colorimetrica da 0, verde cupo a 5, arancio intenso) superiore a 7 e 2 ed 8 e 3 rispettivamente
nella fase iniziale e centrale della campagna di raccolta; media maturazione- indici di maturazione e
colorazione dei frutti superiori a 7,5 e 4, ed a 8 e 4 rispettivamente per le cultivar a polpa pigmentata
e bionda; tardive- indici di maturazione e colorazione dei frutti superiori ad 8 e 4 nella fase iniziale di
questa fase di raccolta, ed anche con una resa in succo non inferiore al 40% a fine campagna.
L’analisi delle caratteristiche organolettiche ha consentito di individuare come preliminarmente
valide 11 cultivar distribuite da dicembre a giugno nell’arco delle 3 campagne di raccolta: precoci“Washington navel”, “Golden Buckeye”, “Macetera” e “Biondo comune” clone C (quest’ultima
idonea per l’estrazione del succo); media maturazione - “Salustiana”, “Tardivo di Cabras” e
“Biondo comune” clone A (quest’ultima idonea per l’estrazione del succo); tardive - “Valencia”,
“Lue gim gong”, “Ovaletto di Calatafimi” e “Tardivo di S. Vito”. La ricerca ha, inoltre, evidenzia to
l’impossibilità di ottenere (in questo contesto e con le 24 cultivar utilizzate) delle produzioni
precocissime, e la scarsa rispondenza delle cultivar a polpa pigmentata.
Parole chiave: agrumi, cultivar, indice di maturazione.
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Leaf water potential, stomatal resistance and transpiration response to different
watering in almond, peach and “Pixy” plum
Variazioni del potenziale idrico fogliare, della resistenza stomatica e della traspirazione in
mandorlo, pesco e susino “Pixy” in relazione a diversi livelli irrigui
Dettori S.
Acta Horticulturae, 171: 181-186, 1985
Total leaf water potential, stomatal resistance and transpiration rate per unit leaf area were
measured in almond and peach seedlings and in micropropagated Pixy plum maintained in a growth
chamber at 90, 60 and 30% of available water on dry weight basis. Total leaf water potential (Ψw)
decreased from -0.9 to -1.1 and -2.3, and from -1.1 to -1.2 and -2.0 MPa for peach and almond
respectively at 90, 60 and 30% of available water. Pixy plum Ψw fell from -1,4 to -1,5 MPa when
soil moisture decreased from 90 to 60%, while the trees did not survive at 30%. Stomatal
conductance decreased from 2.9 to 1.7 and 1.1, and from 5,6 to 3.6 and 2.3, and 2.6 to 2.2 m/sec.
for peach, almond and plum respectively at 90, 60 and 30% of available water. Transpiration rate
per unit leaf area decreased from 16.5 to 12.3 and 4.1, and from 26.8 to 15.0 and 10.8, and from
25.7 to 14.6 g/h/m2 for peach, almond and plum respectively at 90, 60 and 30% of available water.
While a linear relationship between stomatal conductance and Ψw was observed for peach and
almond, Pixy plum showed a relatively large transpiration rate and poor resistance to drought
conditions.
Keywords: stone fruit, leaf water potential, water stress.
Su semenzali di mandorlo, pesco e piantine di susino Pixy micropropagate, mantenuti in
camera di crescita al 90, 60 e 30% di umidità del suolo sulla base del peso secco, sono stati valutati i
potenziali idrici fogliari, la resistenza stomatica e il grado di traspirazione per unità di superficie
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fogliare. In pesco e mandorlo il potenziale idrico fogliare totale (Ψw) ha mostrato decrementi da -0.9
a -1.1 e -2.3, da -1.1 a -1.2 e -2.0 Mpa, rispettivamente al 90, 60 e 30% dell’acqua disponibile. Il
susino ha evidenziato decrementi da -1.4 a -1.5 Mpa del Ψw ad umidità del suolo pari al 90 e 60%,
mentre al 30% la sopravvivenza degli alberi era compromessa. La resistenza stomatica, in pesco,
mandorlo e susino ha fatto rilevare valori da 2.9 a 1.7 e 1.1, da 5,6 a 3.6 e 2.3, da 2.6 a 2.2 m/sec.
rispettivamente al 90, 60 e 30%. Relativamente al grado di traspirazione per unità di superficie
fogliare, si sono registrati nelle tre specie e in rapporto ai tre livelli di umidità del suolo sperimentati,
decrementi da 16.5 a 12.3 e 4.1, da 26.8 a 15.0 e 10.8, da 25.7 a 14.6 g/h/m2. Mentre in pesco e
mandorlo si è riscontrata una relazione lineare tra la conduttanza stomatica e Ψw, il susino Pixy ha
evidenziato un grado di traspirazione relativamente elevato ed una scarsa resistenza a condizioni di
aridità.
Parole chiave: drupacee, potenziale idrico fogliare, stress idrico.
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Il ruolo della ricerca scientifica nello sviluppo della società moderna
The role of scientific research in the development of modern society
Milella A.
Atti “Agricoltura collinare: un contributo dalla ricerca scientifica”:5-9, Tempio, 12 giugno
1985, Edizione Centro Stampa Università di Sassari, 1985
The contribution of scientific research to implement important productivity sector, such as
the agriculture for food production, and the management to solve the several problems of the
modern society is discussed. A brie f analysis of the current status of agriculture in Sardinia
evidence the need of more scientific achievements related to the concerned area
Keywords: scientific research, agriculture, food.
Viene illustrato il contributo della ricerca scientifica allo sviluppo di importanti settori
produttivi, come quello agroalimentare, e nella gestione e risoluzione delle problematiche di una
moderna società. L’analisi sintetica della situazione regionale evidenzia la necessità di disporre di
precise indicazioni scientifiche sulla realtà locale.
Parole chiave: ricerca scientifica, agroalimentare.
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Un quinquennio di ricerche in Gallura
Report on a five-year research project in Gallura
Dettori S.
Atti “Agricoltura collinare: un contributo dalla ricerca scientifica”: 19-34, Tempio, 12
giugno 1985, Edizione Centro Stampa Università di Sassari, 1985
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Following a brief description of the current status of agriculture in Gallura, the author
outlines the potential of the area development through the researches carried out on species of
conifers, broad-leaved trees, cork oak and on temperate area fruit culture.
Keywords: irrigation, forestry, temperate fruit culture.
Dopo una breve descrizione della situazione attuale dell’agricoltura in Sardegna, l’autore
illustra alcune ricerche condotte sullo sviluppo di specie forestali (conifere, latifoglie) sulla quercia da
sughero e sulla frutticoltura idonea per le aree temperate.
Parole chiave: irrigazione, selvicoltura, frutticoltura aree temperate.
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Indagini floristiche e fenologiche sulle coste settentrionali della Sardegna: la spiaggia
del Liscia
Floristical and phenological research on the coast of north Sardinia: the Liscia beach
Bagella S.
Bollettino della Società Sarda di Scienze Naturali, XXIV: 171-206, 1985
Results of floristic and phenological research carried out between 1983 and 1985 on the
beach around the mouth of the river Liscia (North-eastern Sardinia) are reported. 304 species,
belonging to 208 genera and 63 families, including a considerable number of species of
phytogeographic interest, were found. Data about the anthesis rhythm of each species have been
collected; considerations about the synphenology of the community and of the different types of
biological forms are discussed. Relationships of synphenological rhythms, biological spectrum and
climate are considered.
Keywords: flora, north coast of Sardinia, phenology, synphenology.
In questo lavoro vengono esposti i risultati delle ricerche floristiche e fenologiche condotte
nel triennio 1983-85 sulla spiaggia del Liscia (Sardegna Nord-orientale). Sono state rinvenute 304
entità ripartite in 208 generi e 63 famiglie che comprendono un buon contingente di elevato interesse
fitogeografico. Per quanto riguarda l’aspetto fenologico, sono stati presi in esame i dati relativi al
ritmo antesico delle singole entità. Dalla loro elaborazione si sono tratte delle conclusioni sul
comportamento sinfenologico dell’intera comunità e delle diverse forme biologiche. Si è cercato
inoltre di trovare delle relazioni tra ritmo sinfenologico, spettro biologico e clima.
Parole chiave: flora, fenologia, sinfenologia, coste, Sardegna.
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I suoli della pianura costiera tra il rio Perdas de Fogu e la Torre di Abbacurrente
(Sardegna nord-occidentale). Nota II: prime osservazioni sulla catena di suoli sui
depositi eolici e marnosi in agro di Sorso
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Coastal plain soils between Perdas de Fogu river and Abbacurrente Tower (northern-western
Sardinia). Note II: first observations on soil chains and eolic and marly deposits in Sorso area
Madrau S., Perria M.D.
Atti Istituto di Geopedologia e Geologia Applicata, 6: 85-124, 1985
The authors have studied a soil’s catena in the hills and in the coastal plain at the left of Silis
river between the city area of Sorso (Sassari, Italy) and the sea. The soil profile studies and the
chemical analyses showed an important process of lateral leaching of the carbonates and, probably,
some clay, which confirmed the influence of the morphology in the genesis of this catena.
Keywords: Sardinia, soil, catenas.
Gli autori hanno studiato una catena di suoli nelle colline e nella piana costiera alla sinistra
del rio Silis tra l’abitato di Sorso (Sassari) e il mare. Lo studio dei profili e le analisi chimico-fisiche
hanno evidenziato un processo di lisciviazione laterale a carico dei carbonati e , probabilmente,
anche di una parte della frazione argillosa, a spese dei suoli sviluppatisi sulle formazioni marnose
mioceniche, con successivo deposito di questi materiali in suoli originatesi dalle eolianiti
pleistoceniche, confermando la notevole importanza del fattore morfologia nella genesi dei suoli della
sequenza in studio.
Parole chiave: Sardegna, suoli, catene.
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Valutazione della attitudine al pascolo dei suoli della Sardegna. I territori comunali di
Gavoi e Lodine (Nu)
Pasture suitability of sardinian soils
Madrau S.
Atti Istituto di Geopedologia e Geologia Applicata, 6: 125-163, 1985
The author has applied the model of evaluation of land for pasture uses proposed in
“Direttive per il miglioramento pascoli” by ERSAT (Sardinian’s Regional Office for Technical
Development in Agriculture).
Key words: Sardinia, soil, land evaluation, pasture.
L’autore ha applicato gli schemi di valutazione della attitudine dei suoli proposti nelle recenti
Direttive per il miglioramento dei pascoli dell’ERSAT al territorio di due comuni, Gavoi e Lodine
(NU), della Sardegna centrale caratterizzati dalla presenza di condizioni morfologiche di media
collina e da un substrato prevalentemente granitico. Dalla analisi della carta pedologica e della carta
della attitudine al pascolo emerge che su 4300 ha di territorio destinabili all’uso agricolo 3872,40 ha
(84.4%), sono ascrivibili alle classi N1 e N2 risultando inadatti al pascolo, 378,85 ha (8,15%),
presentano limitazioni tali da poter essere ascritti alla classe S2. Tale situazione negativa è
comunque simile a quella media della Sardegna. Dalla applicazione delle Direttive al caso concreto
del territorio dei due comuni è emersa sia la necessità di una modific azione delle classi di ampiezza
dei parametri fisici utilizzati per la valutazione della attitudine al pascolo, sia della definizione di
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parametri economici per la attribuzione dei suoli alle unità di attitudine al miglioramento, livello di
classificazione previsto dalle Direttive per la quantificazione degli interventi di miglioramento pascoli.
Parole chiave: Sardegna, suoli, attitudine al pascolo.
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Dall’esperienza corsa utili suggerime nti per la diffusione dell’avocado (P. americana
Mill.) in Sardegna
Report on avocado cultivation in Corsica (P. americana Mill.) as an example for the potential
spread in Sardinia
Dettori S., Pala M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXXII:
261-276, 1985/1986
Avocado’s diffusion in Southern Sardinia can benefit from scientific data from near Corsica
island obtained by the Station de Recherques Agronomiques de San Giuliano I.N.R.A during a
period of twenty years. The research suggests Mexican cultivars (“Zutano”), Mexican x
Guatemaltec hybrids (“Bacon”, “Fuca”, “Fuerte”, “Nowles” and “Regina”) and Guatemaltec
(“Hass” and “Nabal”) cultivars. The last two in warmest microclimates. Moreover there are floral
biology and technical information. This study confirms real possibilities to spread avocado’s
cultivation in Southern Sardinia with water resources.
Keywords: avocado, cultivars, floral biology.
La diffusione dell’avocado nella Sardegna meridionale può avvantaggiarsi delle indicazioni
scientifiche ottenute nella vicina Corsica dalla Station de Recherques Agronomiques de San Giuliano
(I.N.R.A.), nel corso di oltre un ventennio. Quest’esperienza suggerisce l’utilizzo di cultivar
messicane (“Zutano”), di ibridi tra popolazioni messicane e guatemalteche (“Bacon”, “Fuca”,
“Fuerte”, “Nowles” e “Regina”) ovvero delle cv “Hass” e “Nabal”per le guatemalteche. Queste
ultime dovranno essere localizzate nei microclimi più caldi. Sono, inoltre, riportate informazioni sulla
biologia fiorale e le tecniche colturali. L’esperienza corsa conferma la possibilità di diffondere
l’avocado nelle aree irrigue della Sardegna meridionale.
Parole chiave: avocado, cultivars, biologia fiorale.
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“Comune di Bonnanaro”: interessante cultivar sarda di ciliegio
Comune di Bonnanaro: interesting local cherry cultivar from Sardinia
Dettori S., Mura D.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXXII:
73-78, 1985/1986
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Among population of sweet cherry trees grown in North-Western Sardinia, the cv “Comune
di Bonnanaro”, so called because it is spread in the most important area of cherry cultivation, has a
particular importance. This rustic variety is characterised by medium vigorous trees, the blossoming
occurs in the third decade of March and the commercial harvest-time at the end of May. The fruit
is small, tender and deep red and with colourless juice at the ripeness. Its acidulous taste is very
pleasant. Sapidity of the drupe and hardness of the trees, however, join up with small size and low
flesh/stone ratio of fruits.
Keywords: cherry, germplasm.
Tra le popolazioni di ciliegio dolce coltivate nella Sardegna nord-occidentale riveste una
particolare importanza la “Comune di Bonnanaro”, denominazione che deriva dal territorio col più
consistente patrimonio cerasicolo. Questa cultivar è caratterizzata da piante rustiche e di media
vigoria, mentre l’antesi e la raccolta commerciale coincidono con la terza decade di marzo e maggio
nell’ordine; il frutto è piccolo, tenerino, di colore rosso vivo alla maturazione di raccolta e con succo
incolore; il gusto acidulo è particolarmente gradevole. La sapidità delle drupe e la rusticità delle
piante si accompagnano, d’altra parte, alle dimensioni ridotte e allo sfavorevole rapporto
polpa/nocciolo dei frutti.
Parole chiave: ciliegio, germoplasma.
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Stima evapotraspirativa dei fabbisogni irrigui nelle principali aree agricole della
Sardegna
Etp evaluation for irrigation requirements on the main agricultural areas of Sardinia
Dettori S., Filigheddu M.R., Loi G.C., Nieddu G., Spano D., Suelzu R.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXXII:
230-260, 1985/1986
ETP calculation for three important irrigated areas of Southern (39° 17’ N. l) and Northern
(40° 41’ N. l) Sardinia through FAO method shows too much high values with original BlaneyCriddle equation, reduced differences with Penman (original and FAO) equation, Radiation method
and Blaney-Criddle FAO equation respectively. The last method, believed the most suitable
according to the first lisimetric measurements, estimates annual mean ETP equal to 1194 mm, 1077
mm and 1022 mm for Southern, Central and Northern Sardinia. Effective rainfall successive
analysis shows they are 50% of total rainfall (in case of grasses) and they hold ETP for about 22%.
Therefore seasonal irrigation requirements, calculated through F.A.O. crop coefficients, are among
841 mm, 791 mm and 706 mm concerning grasses, and 353 mm, 322 mm and 311 mm concerning
olive tree, for Southern, Central and Northern Sardinia.
Keywords: irrigation, evapotranspiration, methods.
La stima dell’ETP in tre importanti comprensori irrigui della Sardegna: meridionale (39° 17’
lat. Nord), centrale (39° 53’ lat. Nord) e settentrionale (40° 41’ lat. Nord) mediante ricorso alle
metodiche evapotraspirative di fonte FAO indica la notevole sovrastima derivante dall’utilizzo della
Blaney-Criddle originale, differenze che si riducono passando all’equazione di Penman (originale e
FAO), della radiazione solare e della Blaney-Criddle FAO. Quest’ultima metodica, ritenuta la più
idonea sulla base di primi rilievi lisimetrici, valuta l’ETP media annua pari a 1194 mm, 1077 mm e
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1022 mm rispettivamente per la Sardegna meridionale, centrale e settentrionale. La successiva
analisi delle piogge utili evidenzia che esse sono pari al 50% delle totali (nel caso del prato di
graminacee) e che coprono l’ETP per circa il 22%. Pertanto il deficit irriguo stagionale, calcolato
con l’introduzione dei coefficienti colturali di fonte FAO, è compreso tra gli 841 mm, 791 mm e 706
mm del prato e i 353 mm, 322 mm e 311 mm dell’olivo rispettivamente nella Sardegna meridionale,
centrale e settentrionale.
Parole chiave: irrigazione, evapotraspirazione, metodi di calcolo.
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Raccolta meccanica di olive da mensa verdi con impiego in campo di soluzioni alcaline
Mechanical harvest of green table olives and use of brine solution in field
Agabbio M., Dettori S., Paschino F., Schirra M.
L’Informatore Agrario, XLII(9): 187-189, 1986
The mechanical harvesting of green olives for table using a multi-directional shaker has
been tested on olive cv “Nera”, which is characterised by firm flesh. The labour productivity
increased from 6 to 9 times when compared to harvesting by hand. The lower increases were
obtained by keeping nets above the ground manually, but a greater percentage of sound olives was
recorded. This result was improved by immediate soaking olives in a 1.8% solution of brine.
Keywords: olive, harvest, processing.
L’indagine è stata condotta utilizzando uno scuotitore multidirezionale per la raccolta di olive
verdi della cv da mensa “Nera”, caratterizzata da polpa di buona consistenza. La produttività del
lavoro è aumentata di 6-9 volte, rispetto alla raccolta manuale. Gli incrementi minori sono stati
registrati quando le reti intercettatrici venivano sospese manualmente, mentre l’integrità delle drupe
risultava accentuata. Un’ulteriore contrazione dei danni alle olive derivava dalla immersione
immediata delle drupe in una soluzione di soda all’1.8%.
Parole chiave: olivo, raccolta, trasformazione.
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I portinnesti della vite utilizzati in Sardegna: stato attuale, problemi e prospettive
Report on grapevine rootstocks in Sardinia: current status, questions and perspectives
Deidda P.
Rivista di Viticoltura e di Enologia di Conegliano, 39(5-6): 193-199, 1986
In the Sardinian viticulture the only rootstock used before the 50s was Vitis rupestris du
Lot, and just in few cases 140 R and 420 A were also used. More recently new rootstocks were
introduced, particularly V. Berlandieri x V. rupestris hybrids. In the new plantings only 3
rootstocks, namely 140 R, 779 P, and 1103 P, represent alone more than 80% of the total.
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Keywords: grapevine, rootstock.
Fino agli anni ‘50, il portinnesto pressoché esclusivamente utilizzato nella viticoltura della
Sardegna era la Vitis rupestris du Lot e, sporadicamente, il 140 R e il 420 A. Successivamente,
sono stati introdotti altri portinnesti, e in particolar modo alcuni del gruppo V. Berlandieri x V.
rupestris. Allo stato attuale i portinnesti più utilizzati in Sardegna sono il 140 R, il 779 P, e il 1103 P,
che da soli costituiscono oltre l’80% del totale nei nuovi impianti.
Parole chiave: vite, portinnesti.
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Confronto fra tre coefficienti colturali per l’irrigazione dell’olivo da mensa
Three cultural coefficients for table olive irrigation
Milella A., Dettori S.
Rivista dell’Ortoflorofrutticoltura Italiana, 70(3): 231-240, 1986
In the Western Mediterranean area, the comparison of three crop coefficients (0.4, 0.5 and
0.6 ETP) and an unirrigated control group of “Ascolana tenera” olive-trees showed that irrigated
kept the available water percentage at 20-30% (0.4 kc) and 40-50% (0.5 and 0.6 kc) during the
summer compared to the consistently inferior values registered in the unirrigated control group. At
down the leaf water potential values were: -1.0 MPa for unirrigated trees; -0.2 MPa for 0.5 and 0.6
crop coefficients; -0.6 MPa for 0.4 crop coefficients. The kc values of 0.5 and 0.6 increased the
yield by 60% and the fruit fresh weight by 35% in comparison to the unirrigated trees. The
circumference of the trunk increased by 17.5% instead of 10.4%. Differences were accentuated
during the driest years.
Keywords: olive, irrigation, leaf water potential.
Il confronto fra 3 coefficienti colturali (0.4; 0.5 e 0.6 ETP) e un controllo non irrigato
evidenzia nella cv «Ascolana tenera» di olivo da mensa che, nelle condizioni climatiche del
Mediterraneo occidentale, l’irrigazione consente di mantenere nel terreno, durante la stagione estiva,
percentuali d’acqua disponibile del 20-30% (kc 0.4) e 40-50% (kc 0.5 e 0.6) nei confronti dei valori
costantemente inferiori al punto d’appassimento permanente registrati dalla coltura asciutta. Il
potenziale idrico fogliare di queste ultime piante risulta all’alba di -1.0 MPa contro i -0.2 e -0.6 MPa
osservati rispettivamente per i kc 0.5 e 0.6, e 0.4. I kc 0.5 e 0.6 incrementano le produzioni del 60%
e il peso fresco delle drupe del 35% rispetto al controllo, mentre la circonferenza del tronco si
accresce del 17,5% invece che del 10,4%. Le differenze si accentuano nelle annate più siccitose.
Parole chiave: olivo, irrigazione, potenziale idrico fogliare.
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Il contributo italiano allo studio dei portinnesti degli agrumi
Present status of Citrus rootstock research in Italy
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Deidda P.
Atti “Recente Contributo della Ricerca allo Sviluppo dell’Agrumicoltura Italiana”, 29
aprile/3 maggio ’86, Carlo Delfino Editore: 139-146, 1987
The present status of Citrus rootstocks in Italy and the results of rootstock trials are brie fly
discussed. On the basis of the achievements of the research, some promising rootstocks, as possible
substitute for sour orange, are presented and their main characteristics are illustrated.
Keywords: Citrus, rootstock.
Vengono illustrati sinteticamente i risultati sinora ottenuti dalla sperimentazione italiana sui
portinnesti degli agrumi. Alla luce delle acquisizioni della ricerca sono definite le principali
caratteristiche di alcuni di essi che si ritengono promettenti per l’agrumicoltura italiana, in alternativa
all’arancio amaro.
Parole chiave: agrumi, portinnesti.
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Risultati di una prova di concimazione nell’arancio “Washington Navel”. II contributo
Further results of a long-term fertilisation research on “Washington Navel” orange trees. II note
Deidda P., Casu M.
Atti “Recente Contributo della Ricerca allo Sviluppo dell’Agrumicoltura Italiana”, 29
aprile/3 maggio 1986, Carlo Delfino Editore: 209-214, 1987
In this paper are reported further results obtained in 1982-1985 period at the end of a
research started in 1977 regarding differential N, P, K treatments in two lines (OL and NL) of
“Washington navel” orange trees. The results showed that N, NK and NPK treatments increased
tree-growth in comparison to NP treatment and to the control. Leaf N and Ca contents were
increased by all the treatments, while leaf P increased in the control trees. Furthermore NPK
treatment resulted in a greater Mn leaf content in comparison to the other treatments. The greatest
yields were found in N, NP and NPK treatments, whereas the control trees produced fruits with a
lesser rind thickness and more juice percentage.
Keywords: Citrus, fertilisation, leaf mineral composition.
In questa nota vengono esposti i risultati acquisiti tra il 1982 e il 1985, al termine della
seconda fase di una ricerca intrapresa nel 1977, relativa a differenti trattamenti di fertilizzazione su
due selezioni di arancio “Washington navel” (una vecchia linea ed un clone nucellare). I risultati
hanno messo in evidenza che i trattamenti a base di azoto (N), azoto e potassio (NK) e azoto,
fosforo e potassio (NPK) hanno determinato un maggior sviluppo della chioma rispetto alle tesi con
azoto e fosforo (NP) ed al controllo non concimato. Il contenuto di azoto e calcio nelle foglie è
risultato più elevato in tutte le tesi rispetto al controllo; per contro il fosforo ha raggiunto i valori più
elevati nelle foglie delle piante non trattate. La tesi con azoto, fosforo e potassio (NPK), inoltre, ha
influito positivamente sul contenuto fogliare del manganese, rispetto alle altre. Le maggiori
produzioni si sono avute nelle piante trattate con azoto (N), azoto e potassio (NK), azoto, fosforo e
potassio (NPK), rispetto alla tesi con azoto e fosforo (NP) ed al controllo. Per quanto riguarda le
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caratteristiche dei frutti tutti i trattamenti hanno determinato un sensibile aumento dello spessore
della buccia ed un minor tenore in succo, rispetto al controllo.
Parole chiave: agrumi, concimazione, composizione minerale delle foglie.
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Valutazione di alcuni portinnesti per arancio dolce e pompelmo
Performance of rootstocks for sweet orange and grapefruit trees
Deidda P., Frau A.M.
Atti “Recente Contributo della Ricerca allo Sviluppo dell’Agrumicoltura Italiana”, 29
aprile/3 maggio 1986, Carlo Delfino Editore: 177-186, 1987
The performance of ten rootstocks for “Frost Navel” and “Frost Valencia” sweet oranges,
and “Frost Marsh” grapefruit was evaluated from 1979 to 1985. The results have evidenced
significant improvement of growth and productivity in trees grafted on “Troyer” and “Carrizo”
citranges, and on “Sacaton” citrumelo. In addition to this in grapefruit trees good results were also
obtained by “Rubidoux” and “English large” trifoliate oranges. Sour oranges resulted in an
intermediate performance, while the poorest results were found in trees grafted on Citrus
taiwanica, Citrus Junos, and “Cleopatra” mandarin. Trifoliate oranges, citranges, and citrumelo
improved fruit quality, especially rind thickness, and juice and solids content.
Keywords: orange, grapefruit, rootstock, fruit quality.
E’ stato valutato il comportamento di due cultivar di arancio (“Washington navel” Frost e
“Valencia” Frost) e di una di pompelmo (“Marsh seedless” Frost) in combinazione con dieci
portinnesti. La ricerca, condotta per sette anni consecutivi, ha messo in evidenza che nell’arancio la
vigoria e la produttività sono risultate maggiori nelle piante innestate sui citrange (“Carrizo” e
“Troyer”) e sul citrumelo “Sacaton”. Nel pompelmo i migliori portinnesti al riguardo sono risultati,
oltre i predetti citrange, il Poncirus trifoliata “Rubidoux” e il Poncirus trifoliata “English large”.
L’arancio amaro ha fornito risultati intermedi, mentre di scarso interesse si sono dimostrati il C.
taiwanica, il C. Junos e il mandarino “Cleopatra”. Quanto alle caratteristiche dei frutti, sia il
Poncirus trifoliata che i suoi ibridi (citrange e citrumelo) hanno confermato la loro superiorità nei
confronti degli altri portinnesti saggiati.
Parole chiave: arancio, pompelmo, portinnesto, qualità del frutto.
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Valutazione agronomica di dodici cultivar di mandarino e mandarino-simili, loro
attitudine allo sverdimento e alla conservazione
Evaluation of twelve mandarin and mandarin-like cultivars, their performance during degreening
and cold storage
Agabbio M., Casu M., Chessa I.
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Atti “Recente Contributo della Ricerca allo Sviluppo dell’Agrumicoltura Italiana”, 29
aprile/3 maggio 1986, Carlo Delfino Editore: 85-100, 1987
The results of the second part of a study begun in 1975 on twelve mandarin and mandarinlike varieties are given, together with data on the degreening of some early ripening varieties and the
cold storage of some late maturing ones. The varieties were divided into three groups based on
ripening times: early-ripening (Clementine, Carvalhal, Page), mid-season (Nova, Fremont, Ponkan)
and late-ripening (Minneola, Ortanique, Murcott, Malvasio, Fortune, Sampson), with maturity lasting
from late October to early May. As regards degreening, better results were obtained with Page and
Nova with respect to Carvalhal. In cold storage Ortanique gave better results than Fortune.
Keywords: mandarin, ripening, degreening, cold storage.
In questa nota vengono esposti i risultati acquisiti nella seconda fase di una sperimentazione,
intrapresa nel 1975, sul confronto tra dodici varietà di mandarino e mandarino-simili, unitamente ai
dati scaturiti dall’impiego dello sverdimento per alcune cultivar precoci e della frigoconservazione su
alcune tardive. Per quanto riguarda la valutazione agronomica il dato di maggior rilievo è quello
relativo al calendario di maturazione che ha consentito di classificare le varietà in tre gruppi, distinti
in precoci (Clementine, Carvalhal, Page), mediamente precoci (Nova, Fremont, Ponkan) e tardive
(Minneola, Ortanique, Murcott, Malvasio, Fortune, Sampson), le cui produzioni si estendono dalla
fine di ottobre ai primi di maggio. Relativamente alla prova di sverdimento, i migliori risultati sono
stati conseguiti per le cultivar Page e Nova piuttosto che per la Carvalhal, mentre dalla prova di
frigoconservazione è emersa una maggiore adattabilità della cultivar Ortanique rispetto alla Fortune.
Parole chiave: mandarino, maturazione, sverdimento, conservazione.
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Volumi e metodi irrigui per l’arancicoltura mediterranea
Water requirements and irrigation methods for mediterranean orange cultivation
Dettori S., Azzena M., Pala M., Spano D.
Atti “Recente Contributo della Ricerca allo Sviluppo dell’Agrumicoltura Italiana”, 29
aprile/3 maggio 1986, Carlo Delfino Editore: 229-240, 1987
Evaluation of orange water requirements in subtropical and temperate hot climate has
shown yearly average ETC values of 805, 681 and 562, and 726, 615 and 507 mm respectively for
the two areas and for 3 ground cover. Seasonal irrigation requirement, expressed as a difference
between ETC and effective rainfall, has resulted in 469, 390 and 313, and 426, 354 and 284 mm.
Comparison between drip and microjet has shown soil moisture values greater than field capacity
under drip emitters and a more regular distribution under microjet.
Keywords: orange, evapotranspiration, irrigation.
La stima evapotraspirativa del fabbisogno idrico dell’arancio in aree a clima subtropicale e
temperato-caldo della Sardegna meridionale ha quantificato le esigenze in 805, 681 e 562, e in 726,
615 e 507 mm/anno rispettivamente per i due topoclimi e 3 gradi di copertura del terreno. Il
fabbisogno stagionale, come bilancio tra ETM e piogge utili, è risultato di 469, 390 e 313, e di 426,
354 e 284 mm per la casistica già indicata. Il confronto fra irrigazione a goccia e da microjet ha
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evidenziato un accumulo d’acqua al di sotto dei gocciolatoi e la più uniforme distribuzione indotta dai
microjet.
Parole chiave: arancio, evapotraspirazione, irrigazione.
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La castanicoltura sarda: indagine pomologica su alcune varietà da frutto
Survey on chestnut fruit local cultivars in Sardinia
Milella A., Dettori S.
Cellulosa e Carta, 38(2): 9-17, 1987
The Sardinia’s chestnut-tree (C. sativa Mill.) populations are localised in the central hills
and mountains where they occupy thirty square kilometres. The coppice treatment with a period of
15-20 years supplies 30% of total amount of Sardinia’s woods. The fruit chestnut-tree cultivation is
based on local populations and cultivars, whose are described the important morphological
characteristics; no cultivar is similar to marrone-type, even if there are interesting selections for fruit
size, sapidity and easy-peeling. Among these there are the cv “Coe’s Serra”, “De su Leporo”,
“Ilduba”, “Marronada”, “M.a. Zedda” and “M. Urru”.
Keywords: chestnut, germplasm, wood.
La castanicoltura sarda si concentra nelle aree interne collinari e montane, dove occupa
circa 3.000 ettari. Il tramonto a ceduo matricinato con turni di 15-20 anni finalizzato alla produzione
di paleria di grosse dimensioni fornisce il 30% della produzione legnosa complessiva dei boschi sardi.
La castanicoltura da frutto si basa su popolazioni e cultivar locali, di cui vengono descritte le
principali caratteristiche morfologiche; nessuna cultivar è riconducibile ai «marroni» anche se
esistono selezioni interessanti per la pezzatura, la sapidità e la sbucciabilità dei frutti. Tra queste
rientrano le cv “Coe’s Serra”, “De su Leporo”, “Ilduba”, “Marronada”, “M.a. Zedda” e “M.
Urru”.
Parole chiave: castagno, germoplasma, legno.
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Differenti modalità di riproduzione e impianto della quercia da sughero
Cork oak propagation and planting methods
Milella A., Dettori S., Nudda G., Poddighe
Cellulosa e Carta, 38(6): 7-15, 1987
Cork-oak propagation in growth chamber, cold greenhouse or sheld, showed, 60 days after
sowing, germination percentages of 72%, 65% and 46% respectively. Using 2,5 l plastic containers
or 0,15 l paperpots, the percentages were 84% and 38%. Spring and autumn transplanting (in
irrigated or unirrigated soil) from plastic containers or paperpots were compared with direct sowing.
By the end of the first summer, overall mortality in unirrigated conditions proved to be 29%, while
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under irrigation, 17%. Mortality of plants, from direct sowing was 48%, from paperpots 15%, and
from plastic containers 5%. Root and leaf mineral composition differed according to the origin of the
plants, and irrigation or not. Analysis of the mortality percentages, two years after transplanting,
showed a lower number of failures in the spring transplants than in the autumn ones (1% and 9%
respectively); a negative effect of water contribution on acorn germination; no failures among the
plants from the plastic containers, which also showed the greatest vegetative growth.
Keywords: cork oak, propagation, mineral composition.
La propagazione della quercia da sughero in cella climatica, serra fredda e tettoia ha
evidenziato delle percentuali di germinazione a 60 giorni dalla semina del 72%, 65% e 46%
nell’ordine; valori che risultano rispettivamente pari all’84% e 38% qualora si utilizzino fitocontenitori
plastici da 2,5 l ovvero in fibra vegetale (paperpot) da 0,15 l. La piantagione (eseguita in primavera e
in autunno, ovvero in asciutto e in coltura irrigua) di piante propagate in fitocella e paperpot a
confronto con la semina diretta di ghiande, mostra una percentuale di mortalità (alla fine della prima
stagione estiva) del 29% e 17% rispettivamente in asciutto e in irriguo, e nell’ordine del 48%, 15%
per la semina di ghiande ovvero la piantagione di piante propagate in paperpot e fitocella. Anche la
composizione minerale di radici e foglie è modificata dall’origine delle piante e dal regime irriguo.
L’analisi della percentuale di mortalità (a due anni dalla piantagione) evidenzia un minor numero di
fallanze per l’impianto effettuato in primavera piuttosto che in autunno (1% e 9% nell’ordine),
l’effetto negativo dell’apporto idrico sulla germinazione delle ghiande e l’assenza di fallanze per le
piante propagate in fitocella; queste ultime mostrano anche i maggiori accrescimenti vegetativi.
Parole chiave: quercia da sughero, propagazione, composizione minerale.
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Vitivinicoltura in Sardegna: realtà e prospettive
Viticulture in Sardinia: current status and perspectives
Milella A., Deidda P., Dettori S., Vodret A.
Atti “Accademia Italiana della Vite e del Vino ”, XXXVIII: 337-357, (1986), 1987
The present situation Sardinian wine industry reveals numerous viticultural inadequacies, in
particular the excessive number of small vineyards (under 1 ha) with, consequently, a
disproportionately high bunder of overhead expenses. Furthermore, a great part of these small
enterprises adopt antiquated practices: more than half of the vines are over 20 years old, and
cultivation is mainly under the “alberello” (goblet) system of training; yields average less than 50
quintals per ha. (21 cwt. per acre), among the lowest in Italy. Only in the province of Cagliari and,
to some extent, in that of Oristano can a partial renewal of the vines be observed with the
introduction of more rational systems of cultivation. The Cooperative Wineries, with collaboration
between their experts (agronomists and oenologists) and growers, are indicated as fundamental to
viticultural modernisation. On the one hand, they are centred in the principal producing areas; on the
other, they are immediately responsive to the exigencies of a more and more limited and exacting
market. With regard to the finished product, the situation is undoubtedly better. The whole sector,
private producers as well as Cooperatives (the latter cover 70% of total wine produced), have by
now adopted modern vinification techniques. Wine typology has been updated, and a range is now
offered which retains the excellent characteristics of traditional Sardinian oenology and is much
closer to meeting consumer requirements.
Keywords: grapevine, wine, training methods, cooperative.
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Gli AA. analizzano il comparto vitivinicolo della Sardegna, rilevando le numerose carenze del
settore viticolo. In particolare, viene messo in risalto l’eccessivo numero delle aziende interessate e
la loro modesta superficie media (inferiore all’ettaro), con conseguenti forti oneri gestionali. Inoltre
viene rimarcata la vetustà degli stessi vigneti - oltre la metà con un’età superiore ai vent’anni -, la
notevole incidenza del sistema di allevamento ad alberello e il conseguente ottenimento di rese
medie inferiori ai 50 q/ha e, quindi, tra le più basse d’Italia. Solo nella provincia di Cagliari e,
parzialmente in quella di Oristano, si registra un parziale rinnovamento dei vigneti e l’introduzione di
più razionali sistemi di allevamento. Gli AA. individuano quindi nelle cantine sociali, e nella
collaborazione tra il relativo personale tecnico (agronomi e enologi) e imprenditori agricoli, le
strutture fondamentali per il rilancio della viticoltura poiché i centri di trasformazione insistono sulle
principali aree di produzione, da una parte, e recepiscono con immediatezza le esigenze di un
mercato sempre più limitato e qualificato, dall’altra. La situazione del settore vinicolo è senz’altro
migliore: le nuove tecniche di vinificazione, ormai recepite in toto dai responsabili sia del settore
privato sia, particolarmente, delle cantine sociali, che coprono il 70% della produzione enologica,
hanno portato ad un totale rinnovamento della tipologia dei vini, ora più vicini nel loro insieme alle
esigenze del consumatore, pur non trascurando quanto di buono era presente nell’enologia
tradizionale.
Parole chiave: vite, vino, sistemi di allevamento, cooperazione.
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The climatic data base: a useful instrument for agriculture planning
Il data base climatico: un utile strumento per la programmazione in agricoltura
Milella A., Deidda P., Filigheddu M.R., Spano D, Bianco G.
Atti “International Conference on Agrometeorology”: 397-399, Cesena, 1987
The paper deals with agro-climatic and phenological data for modelling implementation,
useful in planning agriculture activities. The setting up of a data base at Sassari University, using
meteorological data collected from 1970 to 1986, is shown. The analysis of data collected in the
area of Oristano (Western central Sardinia) allowed the evaluation of water requirements of several
crops. The estimate of heat units gave evidence of Citrus cultivars heat requirements, and the
thermal characteristics of the Oristano area in relation to the overcoming of cold requirement in fruit
crop species are discussed.
Keywords: agrometeorology, water requirement, heat units, cold requirement.
Il lavoro analizza l’importanza dei modelli agroclimatici e fenologici nella programmazione
delle attività agricole. Viene illustrata la creazione di una banca dati meteorologici, raccolti nell’area
di Oristano dal 1970 al 1986. L’elaborazione di tali dati ha consentito la valutazione delle esigenze
idriche di numerose colture. Il calcolo delle unità di caldo ha consentito la definizione delle esigenze
termiche di numerose cultivar di agrumi. Infine, sono state stabilite le caratteristiche termiche
dell’area di Oristano, al fine di stabilire le soglie di soddisfacimento del fabbisogno in freddo.
Parole chiave: agrometeorologia, esigenze idriche, unità di caldo, fabbisogno in freddo.
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Regimi idrici ottimali e parziali per giovani olivi da mensa
Water requirement evaluation for young olive tree
Milella A., Dettori S.
Frutticoltura, XLIX(8): 65-69, 1987
The estimating of the water requirement with a class A pan on young olive-trees, and the
subsequent reintegration of ETM with trickle irrigation at 100%, 33% and 66%, showed, in the
fourth year, that vegetative growth at 100% ETM was three times that at 33%. Production under
complete reintegration of ETM was increased by 100% and 15% compared with 66% ETM and
33% ETM respectively. In the latter case, drupe growth stopped when the stone hardened (mid
August), whereas with scarce autumnal rainfall, the drupes dehydrated in August and September,
reducing their mass; these fruits quickly regained their previous dimensions owing to the rainfall at
the end of September. At harvest time, however, they showed a lower dry-matter content than the
drupes reintegrated at 100% ETM; oil yield was also 40% lower and concentration of reducing
sugars 7% lower. Measurement of leaf water potential confirmed the negative effect of water
stress on the irrigated at 33% ETM. The water consumption of olive-trees which received 100%
ETM was 125 mm from mid-May to mid-October.
Keywords: olive, evapotranspiration, leaf water potential, irrigation.
La determinazione con evaporimetro di classe A del fabbisogno idrico di giovani piante di
olivo e la successiva reintegrazione totale, al 66% e al 33% dell’ETM con irrigazione a goccia hanno
evidenziato che lo sviluppo vegetativo, al quarto anno, risulta circa triplo nel primo caso rispetto al
33% ETM, e che l’integrale restituzione dell’evaporato incrementa le produzioni del 17% e del 98%
nei confronti dei regimi idrici nell’ordine pari a 2/3 e 1/3 ETM. In quest’ultimo caso lo sviluppo delle
drupe si arresta in coincidenza dell’indurimento del nocciolo (metà agosto), mentre in presenza di
ridotte piogge autunnali le drupe si disidratano in agosto e settembre riducendo la loro massa; gli
stessi frutti recuperano in breve le precedenti dimensioni in seguito alle piogge di fine settembre, ma
presentano alla raccolta un minor residuo secco, una resa in olio e una concentrazione in zuccheri
riduttori rispettivamente inferiore del 28% e del 7% nei confronti delle drupe delle piante irrigate al
meglio. Il rilevamento del potenziale idrico fogliare conferma lo stato di stress idrico delle piante
irrigate col 33% ETM. I consumi idrici, da metà maggio a metà ottobre, degli olivi che ricevono il
100% ETM sono risultati pari a 125 mm.
Parole chiave: olivo, evapotraspirazione, potenziale idrico fogliare, irrigazione.
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Analisi delle componenti l’attività vegetativa e produttiva della vite in funzione del
sistema di allevamento e della domanda evapotraspirativa
Grapevine growth and yield in relation to pruning system and water consumption
Dettori S.
VigneVini, XV(1/2): 35-41, 1988
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This research concerns a three-year comparison of four grapevine pruning systems (Goblet,
Horizontal bilateral cordon, Bilateral Guyot and Sylvoz), conducted on the «Vernaccia » variety in a
hot dry climate (Sardinia, 39° 53’ N Lat.). The experiment showed that spur pruning systems gave
longer branches (in August, when the branches had lignified, Goblet branches were 15%, 44% and
209% longer than those of Horizontal bilateral cordon, Bilateral Guyot and Sylvoz respectively);
there was a greater amount of pruned wood (Goblet: +54%, +65% and +125% in comparison with
the other three pruning systems); and the leaf surface was larger (averages for Goblet: 60,5 cm2 per
leaf, and 16,319 m2 per hectare; for Horizontal bilateral cordon: 61 cm2 and 11,088 m2; for Bilateral
Guyot: 57,4 cm2 and 12,639 m2; for Sylvoz 58,6 cm2 and 14,863 m2. On the other hand, Sylvoz and
Bilateral Guyot gave higher production (Sylvoz: 59%, 66% and 50% more than Goblet, Horizontal
bilateral cordon and Bilateral Guyot respectively) and quality remained the same. Water deficit,
valued as the difference between ET crop and effective rainfall, was 457 mm, 274 mm, 371 mm
and 508 mm for Goblet, Horizontal bilateral cordon, Bilateral Guyot and Sylvoz respectively;
moreover, in dry years, or with only spring rainfall, spur pruning systems showed an increase in the
unbalance between growth and production.
Keywords: grapevine, irrigation, pruning system.
La ricerca riferisce su un confronto triennale tra 4 forme di allevamento della vite (alberello,
cordone speronato, Guyot bilaterale e Sylvoz) realizzato in ambiente caldo-arido (Sardegna 39° 53’
lat. nord) sulla cv «Vernaccia ». L’esperienza indica che le forme speronate danno luogo a tralci più
lunghi (alberello: +15%, +44% e +209% nei confronti rispettivamente di cordone speronato, Guyot
bilaterale e Sylvoz per i rilievi effettuati all’agostamento), a una maggiore quantità di residui della
potatura secca (alberello: +54%, +65% e +125%) e a superfici fogliari unitarie e complessive più
estese (60,5 cm2 e 16,319 m2 ha-1 per l’alberello; 61 cm2 e 11,088 m .ha -1 per il cordone speronato;
57,4 cm2 e 12,639 m2 ha-1 per il Guyot bilaterale; 58,6 cm2 e 14,863 m2 ha-1 per il Sylvoz, nell’ordine
per la superficie media esposta da una foglia e dall’intero ettaro). D’altra parte i sistemi
d’allevamento con capo a frutto hanno fornito produzioni più elevate (Sylvoz: +59%, +66% e 50%
rispettivamente nei confronti di alberello, cordone speronato e Guyot) e di identico contenuto
qualitativo. Il deficit idrico, stimato come differenza tra ETM e piogge utili, è risultato nell’ordine pari
a 457 mm, 274 mm, 371 mm e 508 mm per alberello, cordone speronato, Guyot bilaterale e Sylvoz;
inoltre nelle annate siccitose, o con sole piogge primaverili, si è accentuato lo squilibrio tra attività
vegetativa e produttiva rilevato per le forme di allevamento con potatura speronata.
Parole chiave: vite, irrigazione, deficit idrico.
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Selection of hybrids from clementine mandarin-like crosses in Sardinia
Selezione di ibridi di clementine in Sardegna
Deidda P., Dettori S., Chessa I.
Prooc. of the Sixth Intern. Citrus Congress, March 6-11 ’88, Tel Aviv (ISRAEL): 149-153,
1988
Crosses were made in 1965 using Clementine mandarin as the mother tree, and “Biondo
comune” sweet orange and sour orange as pollen parents. Some hundreds of F1 progenies were
obtained and they were grown in a separate block for further selection. Several hybrids produced
fruits from 1972 to 1975, and among them 9 were finally selected and tested for productivity and
fruit characteristics, mostly in relation to fruit size, ease of hand peeling, colour, number of seeds,
and ripening time. Some hybrids, like Clementine x “Biondo comune” sweet orange 65-9-242 and
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65-38-269, and Clementine x sour orange 65-49-26 and 65-80-32, appeared promising and these will
be further tested in small commercial plots. In addition to this, with the aim to improve their
characteristics, they were self-pollinated and back-crossed with some other varieties. In the same
years further crosses were performed with several mandarins and mandarin-like varieties.
Keywords: Citrus, breeding, fruit quality.
Nel 1965 furono fatti numerosi incroci usando clementine come alberi portaseme e arancio
“Biondo comune” come impollinatore. La progenie ottenuta dai singoli incroci fu allevata
separatamente per la successiva selezione. Diversi ibridi produssero frutti tra 1972 e il 1975, tra
questi nove furono selezionati e saggiati sia per la produttività che per le caratteristiche dei frutti:
forme, colore, numero dei semi, facilità di distacco della buccia, epoca di maturazione. Alcuni ibridi,
come “Clementine x Biondo comune” arancio dolce 65-9-242 e 65-38-269, Clementine x arancio
amaro 65-49-26 e 65-80-32, furono successivamente provati in un piccolo appezzamento
commerciale. Inoltre allo scopo di migliorare le loro caratteristiche, furono autoimpollinati e
reincrociati con altre varietà. Nello stesso periodo furono incrociate e testate diverse varietà di
mandarini e mandarino simili.
Parole chiave: agrumi, incroci, qualità dei frutti.
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Drip and microsprinkler irrigation for young “Valencia” orange trees
Irrigazione a goccia e a microjet in giovani piante di arancio “Valencia”
Azzena M., Deidda P., Dettori S.
Prooc. of the Sixth Intern. Citrus Congress, March 6-11 ’88, Tel Aviv (ISRAEL): 747-751,
1988
The comparison of drip and microjet irrigation for young “Valencia” oranges in an A-B soil
showed that the soil moisture in horizon B was always below the permanent wilting point; in horizon
A the soil moisture near the trees was greater than field capacity in drip irrigation treatment
(especially when drippers were 0.5 m from the trunk), while in microjet plots soil moisture was
lower. Drip irrigation with emitters at 1.0 m from the trunk increased tree growth and yield.
Keywords: orange trees, soil moisture, yield, fruit quality.
Su una coltura di arancio “Valencia” fu confrontato l’effetto del sistema di irrigazione a
goccia e microjet sul contenuto di acqua negli orizzonti A e B. Nell’orizzonte B l’umidità fu sempre
sotto il punto di appassimento. Nell’orizzonte A in particolare a 0,5 m dalla pianta l’umidità fu
superiore alla capacità di campo nel caso del sistema a goccia e più bassa nel sistema microjet. Il
sistema a goccia con erogatori a 1 m di distanza dal tralcio incrementò sia la produzione che lo
sviluppo.
Parole chiave: arancio dolce, umidità del suolo, qualità dei frutti.
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Stima dei fabbisogni idrici delle colture arboree secondo le metodiche FAO
Estimate of water requirements for horticultural crops according to FAO methods
Dettori S., Filigheddu M.R., Spano D.
Atti “IV Conv. Naz. Ingegneria per lo sviluppo dell’Agric.”, 4-6 maggio ‘88, Porto Conte
(Alghero): 188-191, 1988
ETP calculations for three irrigated areas of Sardinia showed mean values of 1100 mm/year
with the Blaney-Criddle FAO equation. FAO crop coefficients tested for table-olives confirmed
reliability at the 0.5 value, and provided ETM values of 574 mm/year. Effective rainfall for table olives was 195 mm and seasonal water requirements were 329 mm. Yield response factors (ky) for
table-olives tested showed values between 0.45 and 0.67.
Keywords: olive tree, irrigation, ETP, ETM.
La stima dell’ETP in tre comprensori irrigui della Sardegna ha fornito valori irrigui della
Sardegna ha fornito valori medi annui di 1100 mm (Blaney-Criddle FAO). La verifica sperimentale
dei kc FAO ne ha confermato l’attendibilità per l’olivo da mensa, quantificando l’ETM in 574
mm/anno; questo fabbisogno è coperto per il 34% dalle piogge utili, dando luogo a un volume irriguo
stagionale di 329 mm. Il coefficiente sperimentale ky per le regressioni produttive derivanti da
apporti irrigui inferiori a quello ottimale è risultato compreso tra 0,45 e 0,67.
Parole chiave: olivo, irrigazione, ETP, ETM.
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