verbale 8.11.2007 - Provincia dell`Aquila

Amministrazione Provinciale dell’Aquila
Settore Ambiente
Genio Civile e Protezione Civile
L’Aquila.....…….......………......…..…
Codice Fiscale: 80002370668
Prot. N. ................................................
Allegati N. ..........................................
OGGETTO: Verbale Incontro Gruppi di Lavoro del Consiglio dell’Acqua del giorno 8
Novembre 2007.
In data 08.11.2007, alle ore 15.30, nella Sala Celestiniana del Complesso S. Maria di
Collemaggio, si è tenuto l’incontro dei Gruppi di Lavoro del Consiglio dell’Acqua, convocato dal
Presidente del Consiglio dell’Acqua, Assessore Michele Fina con nota prot. n. 2667/INT/TA del
2.11.2007.
All’incontro sono intervenuti:
Provincia dell’Aquila
Sandrina Masciola – Settore Ambiente Genio Civile e Protezione Civile
Anna Bernardi - Settore Ambiente Genio Civile e Protezione Civile
Tiziana Mariani – Settore Ambiente Genio Civile e Protezione Civile
Mario Giannantoni - Settore Ambiente Genio Civile e Protezione Civile
Adele Lo Monaco - Settore Ambiente Genio Civile e Protezione Civile
Germano Di Cesare – Servizio di Polizia Provinciale
Angelo Carlo Fischione - Servizio di Polizia Provinciale
Romolo Di Martino - Servizio di Polizia Provinciale
Roberto Santilli - Servizio di Polizia Provinciale
ARTA Abruzzo
Romana Cialfi – Dipartimento Provinciale dell’Aquila
Annagrazia Zigrino - Dipartimento Provinciale dell’Aquila
Comuni
Costantino Di Marco – Comune di Fossa
Benedetti Primo Angelo – Comune di Fontecchio
Manuela Di Pompeo – Comune di Castel del Monte
Luciano Giannone – Comune di Lucori
Giancaterino Gualtieri – Comune di San Benedetto in Perillis
Comunità Montane
Andrea Iadeluca – Comunità Montana “Marsica1”
Gestori Servizio Idrico Integrato
Raffaele Giannone – Gran Sasso Acque SpA
Parchi
Elena Liberatoscioli – Parco Nazionale della Majella
Via F. Filomusi Guelfi n. 8 - 67100 L’AQUILA
web: www.provincia.laquila.it
Tel. 0862.62377 – 0862.299278
Fax 0862.410588
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Settore Ambiente, Genio Civile e Protezione Civile
Coldiretti
Bruno Rossi
Bruno Petrei
Consorzi di Bonifica
Mauro Contestabile – Consorzio Ovest
Settimio Iacutone – Consorzio Ovest
Emilio Pingue – Consorzio di Bonifica Pratola Peligna
Consulenti/Liberi Professionisti
Mauro Latini – Coordinatore Rete Ag21L
Antonio Iorio – Libero Professionista
Giancarlo De Amicis - Libero Professionista
C.A.I.
Sergio Del Grande
C.I.A
Filippo Rubei
Introduce Adele Lo Monaco dà il benvenuto e ringrazia i presenti per la partecipazione al
Consiglio dell’Acqua e porge i saluti del Presidente del Consiglio dell’Acqua Assessore Michele
Fina e del Dirigente del Settore Ambiente, Genio Civile e Protezione Civile dott. Francesco
Fucetola, che purtroppo non hanno potuto rendere parte all’incontro perché intrattenuti fuori sede
da altri impegni istituzionali.
Dà lettura dell’Ordine del Giorno e passa quindi all’approvazione del verbale della Seduta
Plenaria del Consiglio dell’Acqua del giorno 1/3/2007.
Quindi presenta la pagina Web dedicata al Consiglio dell’Acqua sul sito ufficiale della Provincia
dell’Aquila e informa i presenti che tutti i verbali e le attività del Consiglio verranno pubblicate e
rese disponibili sulla pagina dedicata.
Sottolinea il ruolo che Consiglio dell’Acqua intende assumere nel contesto istituzionale e fa
presente che il Presidente del Consiglio dell’Acqua ha assunto quale impegno quello di ascoltare
e promuovere quanto prodotto dai Gruppi di Lavoro del Consiglio dell’Acqua e di farsi
portavoce, presso gli interlocutori scelti da ogni singolo gruppo, delle proposte e delle richieste
scaturite dalla concertazione.
Nel riprendere l’attività del Consiglio dell’Acqua propone la metodologia di lavoro basata sulla
tecnica del brainstorming e l’uso della mappa concettuale.
Richiama quindi le attività svolte dal Consiglio dell’Acqua nel corso del 2006 e le conclusioni cui
si era giunti.
Passa quindi la parola a Sandrina Masciola per poter avviare un percorso che porti dalle idee alle
azioni per ciascuna proposta avanzata dai gruppi di lavoro nel corso delle attività scolte dal
Consiglio dell’Acqua nel 2006.
Sandrina Masciola prende la parola e dopo aver ringraziato i presenti affronta il tema
“Definizione di una proposta di “Ecoristoro” per le zone montane che tutelano sorgenti e risorse
idriche”.
Si apre quindi un dibattito sul tema.
Emilio Pingue, Consorzio di Bonifica Ovest, chiede la parola per sottolineare la grande presenza
della disponibilità di risorsa idrica nel territorio del Consorzio che resta però inutilizzata nel
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periodo da marzo ad ottobre mentre, invece, e sarebbe utile intervenire con la realizzazione di
bacini di accumulo per poterla stoccare e renderla disponibile all’utilizzo nei periodi estivi.
Sandrina Masciola risponde al signor Pingue evidenziando che una delle ipotesi di lavoro
sviluppate dal Consiglio dell’Acqua prevede proprio lo studio di modelli di bacini di accumulo a
cui si è fatto riferimento. Continua poi con la presentazione delle slide e in particolare illustrando
l’azione attuativa relativa alla “Definizione di una proposta di “Ecoristoro” per le zone montane
che tutelano sorgenti e risorse idriche”. In merito a ciò si evidenzia la necessità di richiedere alla
Regione Abruzzo di prevedere l’istituzione di specifiche risorse da destinare ai Comuni montani
che tutelano le risorse idriche.
Raffaele Giannone, Gran Sasso Acque S.p.A. interviene aggiungendo che andrebbe differenziata
la tariffa per i vari Comuni in funzione della diversa qualità delle infrastrutture acquedottistiche
consegnate al gestore del SII, derivante da atteggiamenti più/meno virtuosi. Infatti ci sono
Comuni più virtuosi che hanno reti acquedottistiche in buono stato a fronte di altre che sono dei
“colabrodo”. A fronte di questa necessità di manutenzione, precisa inoltre che a suo giudizio
l’attuale tariffa dovrebbe essere quanto meno raddoppiata a meno di un intervento pubblico che
finanzi la manutenzione straordinaria delle reti.
Antonio Iorio, progettista. Esprime meraviglia dall’intervento del rappresentante della GSA.
Precisa che la tariffa non si paga in base al criterio del costo marginale ma in base al costo medio.
Precisa altresì che le infrastrutture acquedottistiche sono beni demaniali.
Latini Mauro, Coordinatore Reti Ag.21L. Si inserisce nel dibattito in corso proponendo di
lavorare per scenari (metodo della simulazione) chiedendosi cosa potrà accadere tra 5-10 anni nei
vari ambiti.
Riprende la parola Antonio Iorio spiegando che le risorse idriche sono un concetto diverso dalla
gestione delle medesime:
Le risorse devono essere messe a disposizione di tutti, c’è un canone di utilizzazione
delle risorse pubbliche e questa risorsa viene riversata dallo stato per le opere;
La gestione invece attiene al funzionamento delle reti, servizi gestiti da enti.
A livello nazionale c’è una tariffa a metodo normalizzato, in Italia potrebbe esserci un'unica
tariffa nazionale ma essendo l’Italia articolata territorialmente, si ha un’articolazione territoriale
delle tariffe. C’è un problema di perequazione, di compensazione per garantire
contemporaneamente i lavori necessari e costi equi per i cittadini.
Ci sono aziende che hanno messo i beni a patrimonio altre no pur essendo l’Italia unica, ci
sarebbe da chiedersi le ragioni di tali differenze.
Sandrina Masciola riprende la parola e propone di nominare un Coordinatore del Gruppo di
lavoro che si farà portavoce di una proposta articolata. Tale proposta verrà poi consegnata al
Presidente del Consiglio dell’Acqua che la presenterà al Consiglio Regionale per l’istituzione di
risorse nel bilancio regionale da destinare ai Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti
che non sono obbligatori ad aderire al sistema idrico integrato e ai gestori. Quindi invita i presenti
ad inviare materiale acciocché l’Assessore lo trasferisca alla regione Abruzzo per il recepimento
e agli EE.LL interessati come sensibilizzazione.
Antonio Iorio si fa carico di inviare materiale utile sul tema.
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Sandrina Masciola riprende la parola e passa al secondo tema affrontato dai Gruppi di lavoro
“Definizione di Linee Guida per la costituzione di reti duali in un quartiere “modello” ai fini
dell’implementazione del riuso delle acque reflue”. Il GdL aveva proposto di promuovere
un’esperienza significativa di utilizzo di reti duali ad esempio con la proposta di un quartiere
modello dell’Istituto case popolari. Il prof. Del Re oggi assente in quanto trattenuto da altri
impegni istituzionali si era fatto volontario come coordinatore del Gruppo di Lavoro che
promuoveva questa ipotesi di lavoro. In questa sede bisogna decidere a chi rivolgere tale
proposta, si suggeriscono:ATER, Regione Abruzzo; Ordini professionali, Comuni, Nuclei
industriali, etc.
Mauro Contestabile, Consorzio bonifica Ovest. Riferisce che nella proposta di Legge cosiddetta
Omnibus è prevista la gestione di reti duali. Se tale legge entrerà in vigore il Consorzio di
Bonifica Ovest e quello di Pratola Peligna diventeranno gestori di reti duali.
Sandrina Masciola accenna alle proposte di riutilizzo per innevamento artificiale pervenute alla
Provincia dell’Aquila e passa poi all’ulteriore tema di “Predisposizione di Linee Guida,
esportabili, per la definizione di un sistema di monitoraggio dei corsi d’acqua ai sensi della
Direttiva 2000/60/CE”. Suggerisce di invitare il Commissario Adriano Goio alla seduta Plenaria
del Consiglio dell’Acqua per avere maggiori informazioni sullo stato di qualità del fiume Aterno
Pescara.
Antonio Iorio interviene esprimendo perplessità in merito all’assunzione del Consiglio
dell’Acqua ad un “aspetto istituzionale” di rapporto con i vari Enti, a suo avviso il Consiglio
dovrebbe agire piuttosto verso il basso, evidenziando altresì che le problematiche trattate sono da
decenni all’attenzione degli Organi superiori. A suo avviso il Consiglio dell’Acqua potrebbe
rapportarsi alla Provincia e questa farsi carico dei rapporti con gli altri Enti.
Sandrina Masciola precisa che è proprio quello che si vuole fare, ossia il Consiglio dell’Acqua
facendo proprie le iniziative intraprese dai gruppi di lavoro si farà carico tramite il Presidente del
Consiglio dell’Acqua, nella Persona dell’Assessore Provinciale a rivolgerle agli Enti interessati.
Romana Cialfi, ARTA Dip. Prov.le L’Aquila. In merito all’argomento della qualità dei corsi
d’acqua informa che l’ARTA è incaricata dalla Regione per le indagini sui corsi d’acqua Aterno,
Sagittario, Turano etc. Si tratta di un monitoraggio con indagini di tipo microbiologico, biologico,
tossicologico, IBE, IFF. Tali dati sono poi trasferiti alla Regione a disposizione di chi li richiede,
compreso il Commissario GOIO. Evidenzia che da tali indagini risulta che i depuratori che in
passato non erano funzionanti ora lo sono e ciò risulta anche dall’esame delle acque di
balneazione. Si riscontra pertanto un notevole miglioramento della qualità delle acque dei corsi
d’acqua.
Settimio Iacutone, Consorzio di Bonifica Ovest. Sottolinea l’abbondanza, forse l’eccesso, di
studi di svariata natura, cui sono state destinate enormi risorse economiche. Non è più proponibile
fare ancora studi. È indispensabile invece far sì che si destini acqua di diversa qualità per i diversi
usi. A Pescina è stato realizzato un piccolo esempio di rete duale: acqua-agricoltura. Infatti
l’acqua risultante dall’uso agricolo viene ri-usata in alcune villette per piccoli orti e per il
lavaggio delle auto, evitando tramite tale riuso il prelievo di risorse idriche da falda. E’ necessario
promuovere il risparmio andando sul concreto anziché facendo studi.
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Sandrina Masciola conferma che lo stesso concetto è stato già fatto proprio dal Consiglio
dell’Acqua, nei cui lavori dell’anno trascorso è stato costantemente evidenziato che non si
intendono richiedere o promuovere nuovi studi, quanto piuttosto la lettura dei dati esistenti ed
azioni consequenziali, stimolando le Amministrazioni competenti, riportando presso le opportune
sedi le istanze del territorio che il Consiglio dell’Acqua ha raccolto.
Proprio per questo, tra l’altro, sul sito web della Provincia è stato inserito uno spazio specifico del
Consiglio dell’Acqua, come strumento per rendere noti i dati. Suggerisce inoltre di far divenire il
Consiglio dell’Acqua l’organo che inserisce per primo le notizie, gli studi e i dati in tale sito
dedicato.
Antonio Iorio porta a tutti l’esempio della difficoltà a reperire a livello locale i dati degli annali
elaborati dal Servizio pubblicati Idrologico e fa presente che Il Ministero dell’Ambiente pubblica
invece tali annali del Servizio dal 1929.
Luciano Giannone, Comune di Lucori. Fa presente che nei Comuni ci sono problemi serissimi,
come ad esempio l’assenza di contatori. Propone di sollecitare un incontro con il Commissario
Goio, segnalando che non è possibile mettere sullo stesso piano Comuni che hanno eseguito la
manutenzione delle reti e hanno installato i contatori, e altri che non hanno fatto nulla.
Sandrina Masciola. Altro tematismo dei gruppi di lavori è stato quello relativo ai limiti e ai
sistemi appropriati per la depurazione delle acque reflue urbane, nello specifico per gli
agglomerati di consistenza inferiore a 2000 abitanti equivalenti, che la norma europea e nazionale
riservano alla disciplina regionale. Il GdL aveva elaborato una proposta, evidenziando la
necessità di limiti meno severi per i piccoli agglomerati e una legge di finanziamento per
promuovere concretamente l’adeguamento degli impianti di depurazione esistenti. Comunica che
il quadro di riferimento registra una novità recentissima: sul BURA n. 60 del 31.10.07 è stata
pubblicata una legge regionale, la n. 35, che al comma 54 reca la sostituzione del comma 2.1
dell’articolo 4 della L.R. 60/01, prevedendo che “in attesa di adozione di norme regionali
contenenti la prima attuazione del D.L.gs 152/06 i trattamenti appropriati e i limiti da rispettare
per gli scarichi provenienti da agglomerati minori di 2000 A.E. e recapitanti in acque
superficiali e di 10.000 A.E. recapitanti in acque costiere, sono quelli previsti dalla L.R. 43/81”.
Il testo ha dei problemi di interpretazione, particolarmente rispetto al termine agglomerato, che
rende indispensabile un passaggio intermedio con la Regione per chiarire cosa intendere con
questo termine, comunque rispetto ai lavori del GdL questo si può considerare un obiettivo
raggiunto.
Ultimo tema affrontato dai GdL nell’attività 2006 è stato quello della Predisposizione di una
“Carta dei servizi del sistema Fiume”. Infatti è emerso che i cittadini spesso si trovano a non
sapere a chi segnalare problemi inerenti i vari tratti fluviali, a causa della difficoltà di individuare
la categoria e, in funzione di questa, l’Ente competente. L’ing. Patamia si era impegnato ad
aggiornare il Consiglio dell’Acqua sulla revisione della classificazione delle opere fluviali e
relativa distribuzione delle competenze. Appena sarà definito il quadro delle competenze, si
potrebbe promuovere la pubblicazione della carta dei servizi con la più ampia diffusione
possibile.
Sandrina Masciola propone inoltre di prendere contatti con soggetti anche esterni al nostro
livello territoriale locale. Riferisce che dopo la pubblicazione sul sito del materiale relativo al
Consiglio dell’Acqua si sono ricevute manifestazioni di interesse e contatti da altre Province,
anche da fuori Regione.
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Passa quindi all’altro punto all’ordine del giorno “Proposta di adesione del Consiglio dell’Acqua
al Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale dell’Acqua (CICMA)” e descrive le attività
del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua. Fa presente che nelle cartelline è
stata inserita la copia del cosiddetto documento di Lisbona che contiene la declinazione del
Manifesto dell’Acqua a cura del CICMA e dello Statuto del CICMA. Ricorda che nel
regolamento del Consiglio dell’Acqua all’articolo 5 ci si è impegnati a sostenere, condividere e
fare propri i contenuti del "Manifesto dell’Acqua” aderendo al principio che acqua equivale a
fonte di vita e, in quanto tale, è diritto di ogni uomo.
Dà quindi delle informazioni in merito al CICMA, alle attività e agli obiettivi perseguiti e quindi
informa i presenti sulle origini del Comitato Italiano sulle azioni promosse.
In merito a questo argomento un impegno che il Consiglio dell’Acqua potrebbe assumersi è
quello divulgazione e sensibilizzazione.
Propone quindi l’adesione al Comitato italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua e informa a
tal proposito che l’adesione ha un costo irrisorio.
Chiede quindi ad ogni aderente al Consiglio dell’Acqua di esprimere parere sull’adesione, anche
tramite e-mail, e nel caso in cui vi sarà condivisione di intenti, la struttura del Settore provvederà
agli adempimenti procedurali/amministrativi necessari.
Si concorda quindi che se entro il 4 dicembre non saranno pervenute manifestazioni di dissenso,
la struttura procederà con quanto occorrente per l’adesione formale al CICMA.
L’incontro ha termine alle ore 18,00.
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ANNOTAZIONI/MODIFICHE AL VERBALE
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