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URBINO DEI PRESEPI
Le tradizioni del Natale nella corte dei Montefeltro:
Urbino, Urbania, Il Castello di Frontone e Sant’Angelo in Vado
6, 7, 8 DICEMBRE 2014
Programma
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Sabato 6 dicembre 2014
 Ore 8.00 partenza da Milano, fermata MM Famagosta con pullman privato GT
 Ore 12.00 arrivo ad Urbino sistemazione presso l’hotel**** Bonconte nel centro storico di
Urbino. In caso di mancata disponibilità verrà scelto un Hotel similare *** o **** a Urbino
 Pranzo libero nel centro di Urbino a pochi passi dall’Hotel
 Ore 15.00 incontro con l’esperto e inizio visite guidate: Palazzo Ducale e il Centro di Urbino
alla scoperta dei meravigliosi presepi
 Ore 18.00 tempo libero per la straordinaria manifestazione: Urbino e i 100 presepi
 Ore 20.00 cena in Hotel
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Domenica 7 dicembre 2014
 Ore 9.00 dopo la colazione in Hotel, partenza per Sant’Angelo in Vado e visita dei mosaici
della Domus del Mito e al caratteristico borgo medioevale
 Ore 12.00 trasferimento ad Urbania e pranzo libero
 Ore 14.30 appuntamento con l’esperto e inizio visita guidata: la straordinaria Urbania e
Palazzo Ducale. Visita di un laboratorio di ceramista e del notevole Cimitero delle Mummie
 Ore 18.00 rientro ad Urbino e tempo libero
 Ore 20.00 cena in Hotel
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Lunedì 8 dicembre 2014
 Ore 10.30 dopo la colazione in Hotel, una rilassante partenza per il Castello di Frontone con
il Suo Mercatino Natalizio. Visita guidata
 Al termine delle visite, pranzo libero
 Ore 15.00 partenza per Milano
 Ore 19.30 arrivo previsto
Tutte le visite sopra indicate sono suscettibili di modifiche in relazione agli orari e all’ordine delle visite
guidate.
Urbino
Le Vie del Presepi
Anche quest'anno si terrà ad Urbino la tradizionale manifestazione "Le Vie dei Presepi".
Decine di presepi saranno allestiti nei vicoli, nelle pazze, nei palazzi storici e negli Oratori della città.
Protagonisti, negli angoli più suggestivi del centro storico, saranno tante Natività realizzate artigianalmente
da diversi artisti con i più disparati materiali.
Il centro Storico e il Palazzo Ducale
L’aspetto della città è giunto intatto fino a noi e rappresenta il vertice dell'arte e dell'architettura del
Rinascimento, armoniosamente adattata al suo ambiente fisico e al suo passato medievale che ne fanno un
luogo del tutto eccezionale. Durante la sua breve supremazia culturale, la città ha attirato alcuni dei più
illustri eruditi e artisti del Rinascimento che hanno creato un complesso urbano d'eccezionale omogeneità,
influenzando lo sviluppo culturale del resto d’Europa.
Nella seconda metà del secolo XV si attuò un’impresa urbanistica alla quale parteciparono diverse
personalità presenti nel Ducato, interessati allo studio e alle sperimentazioni prospettiche per volere del
Duca di Urbino Federico da Montefeltro. Il Centro Storico, che ha un'estensione di poco più di un chilometro
quadrato, è racchiuso tra mura bastionate e interamente costruito in mattoni cotti. Di forma romboidale
allungata, il centro è diviso da due assi viari principali e quasi perpendicolari tra di loro che si incontrano
nella Piazza principale. Ciò che colpisce del disegno urbanistico di Urbino è però la fitta trama urbanistica
nella quale si snodano stradine, saliscendi improvvisi e vicoli e scalinate e sottopassi, palazzi e chiese che
formano, grazie anche al paesaggio circostante, una stupenda scenografia. Il Palazzo Ducale, uno dei
capolavori più insigni dell'arte rinascimentale, fu ideato dall’architetto dalmata Luciano Laurana, il quale
battezzò con il suo nome le due affilate Torri che, alte quasi sessanta metri, costituiscono un'invenzione del
tutto originale. La grande massa muraria del Palazzo, si unisce con la città circostante dando vita allo
sviluppo di una “Città in forma di Palazzo” come la definì Baldassarre Castiglione. Lo splendido cortile
d'onore è un’armonia di proporzioni dove spiccano il disegno di archi e colonne, il gioco cromatico dei
materiali, dal rosso del mattone al chiaro del travertino; tutt'intorno, scolpite su un doppio fregio, sono le lodi
tessute in latino al grande Federico, che rendono nell'insieme ancora più concreto l'ideale di armonia e di
equilibrio del primo Rinascimento.
Sant’Angelo in Vado il borgo medioevale e la splendida Domus del Mito
E’ una delle cittadine più ricche di storia, arte e cultura della provincia di Pesaro ed Urbino. Sorge sulle
rovine dell’antico municipio romano di Tifernum Mataurense, di quel periodo è possibile ammirare la
splendida Domus del Mito del I secolo d.c. ampia 1.000 metri quadrati con pavimenti a mosaico bicromo e
policromo: Nettuno sul carro del trionfo assieme ad Anfitrite accoglie il turista, Bacco lo inebria, Medusa lo
pietrifica. Durante il medioevo fu Capitale della Massa Trabaria e la sua storia è legata a famiglie importanti
e potenti quali i Brancaleoni, i Montefeltro ed i Della Rovere. Il suo centro storico ha saputo mantenere
intatte le caratteristiche del borgo medievale evolutosi poi in città rinascimentale ed è pieno di chiese che
sono autentici scrigni di tesori. Si visteranno alcuni gioielli: San Filippo XV sec. a pianta ottagonale opere dei
fratelli Zuccari, Mancini, Ghiberti, Raffaellin del Colle, Santa Caterina XV sec. detta delle “Bastarde”,
Cattedrale con la Madonna del Pianto miracolante coronata da Papa Pio XII.
Urbania e le Ceramiche
Urbania dall'età romana ha cambiato nome ben 4 volte: forse Urbinum Metaurense municipio romano, poi
Castel delle Ripe fino al XIII secolo; Casteldurante dal 1284, ricostruita dalla chiesa in funzione
antighibellina; infine Urbania nel 1636. Nel ‘500 Casteldurante insieme a Urbino e Pesaro, produsse tra le
più belle maioliche del Rinascimento. Nella cittadina metaurense ardevano all’epoca oltre 40 forni per una
committenza italiana ed europea e spesso i maestri durantini lasciavano la patria per diffondere la loro arte.
Il durantino Cipriano Piccolpasso scrive nel 1548 “Li tre libri dell’arte del vasaio” dettando le regole e i segreti
del far ceramica.
Visiteremo la bottega di un artigiano per ammirare il momento creativo di questa splendida arte.
Il Palazzo Ducale
Lo straordinario e sensazionale salire le scale del Palazzo affacciato sul fiume. Il grande complesso fu
progettato dall’architetto Francesco Di Giorgio Martini nel 1470 con la committenza dei Montefeltro, quindi
dei Della Rovere, e successivamente fu completato dal geniale architetto Girolamo Genga. L’entrata a
Palazzo vuol essere l’invito a una piacevole visita per scoprire i tesori delle sue collezioni e la biblioteca con
40.000 preziosi volumi.
Il Cimitero della Mummie di Urbania
Una silenziosa cripta dove i corpi di comuni mortali dimorano da più di quattro secoli. La Chiesa dei Morti,
già Cappella Cola fino al 1836, ornata da uno splendido portale gotico, conserva al suo interno il Cimitero
delle Mummie, noto per il curioso fenomeno della mummificazione naturale, dovuto a una particolare muffa
che ha essiccato i cadaveri succhiandone gli umori. Nel 1833 furono esposti, dietro l’altare, 18 corpi già
mummificati estratti dai sepolcri vicini, in seguito all’istituzione dei cimiteri extraurbani per effetto dell’editto
napoleonico di Saint Cloud del 1804. Alla sistemazione dei corpi provvide la Confraternita della Buona
Morte, fondata a Casteldurante nel 1567, sotto la protezione di S. Giovanni Decollato (all’interno della chiesa
è visibile una rappresentazione del Santo, opera di Giustino Episcopi). I suoi compiti erano di provvedere al
trasporto gratuito e alla sepoltura dei morti, specie degli indigenti, all’assistenza dei moribondi, oltre alla
registrazione dei defunti in uno speciale libro, fino alla distribuzione delle elemosine ai poveri. Durante la
cerimonia funebre i “Fratelli” indossavano una veste bianca con cappuccio nero sul capo (come si vede
all’interno della chiesa nel personaggio al centro, il Priore Vincenzo Piccini, ideatore della necropoli). Le
mummie di Urbania accolgono il visitatore ognuna con la sua storia da raccontare: dalla giovane donna
deceduta di parto cesareo, a un giovane accoltellato in una veglia danzante, e la mummia dello sventurato
che, si racconta, fu sepolto vivo in stato di morte apparente… Il custode con piacere vi narrerà le incredibili
vicende di tutti i personaggi.
Il Castello di Frontone si trasforma in un villaggio Natalizio
Tante idee regalo natalizie e un’atmosfera assolutamente suggestiva animeranno l’antico Castello di
Frontone. Nello splendido scenario dominato dai 1701m del Monte Catria, Frontone v il Mercatino di Natale
all’interno del Castello di Frontone (XI sec.). Un ottimo motivo per vivere questo nostro territorio, adagiato tra
Umbria e Marche, nell’entroterra della Provincia di Pesaro e Urbino. La salita si fa subito emozionante,
perché, dopo pochi minuti, si può già ammirare il Castello nella sua atmosfera ovattata. Appena scesi, il
borgo medievale, con la sua pietra calcarea, affascinerà sin da subito i turisti, mentre ad accoglierli
all'ingresso del Castello, il Cavallo dell'artista Dall'Osso, una scultura in ferro e fili di rame che con la sua
criniera al vento saluta il Massiccio del Catria (1701m slm ospitante gli Impianti Scioviari raggiungibile grazie
ad una comoda telecabina) di fronte al quale si erge il Castello, splendida struttura dell'anno mille, già di
proprietà dei Montefeltro prima e dei Della Porta poi, impreziosita dal puntone di eco Martiniano ed utilizzata
per mostre, convegni, concerti e banchetti di matrimonio.
Quote di partecipazione
Soci ordinari e familiari
€ 335,00*
Soci esterni
€ 390,00
Supplemento singola
€ 50,00
* al netto del contributo del Gruppo
La quota comprende:
- Pullman privato GT a disposizione da Milano per l’intero programma
- 2 pernottamenti presso Hotel Bonconte**** in centro ad Urbino o similare a Urbino *** o ****
- Le cene in Hotel comprese le bevande
- Accompagnatore da Milano a disposizione per l’intero viaggio
- Tutti i biglietti d’ingresso
- Tutte le tasse di soggiorno per il pernottamento nella città di Urbino
- Ingresso a pagamento del pullman nella città di Urbino
- Visite guidate condotte da esperto in storia dell’arte
- Organizzazione tecnica e culturale a cura di Mirios s.n.c.
- Materiale a cura di Mirios s.n.c.
La quota non comprende:
- I pranzi
- Quanto non indicato in “La Quota comprende”