Giornale completo

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Giornale completo
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GALA
“Zona Nove” è su www.niguarda.eu
GIUGNO 2015
Anno 21 - n. 232
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20159 Milano
Tel. 02/66800891 r.a.
Fax: 02/66800463
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GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected]
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
ARIA CONDIZIONATA
chiuso il lunedì
20162 Milano - via Val Maira,11
tel. 02.64.37.287
Direttore: Luigi Allori. Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Roberta Coccoli, Claudio Dozio, Teresa Garofalo, Antonietta
Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Giulia Lazzaroni, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Stefano Bartolotta, Silvia Benna
Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro,
Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo,
Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”: Giovanni Poletti. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Il fioretto
di
orro
Inaugurata la passerella di via Ornato
Ora si può finalmente “volare” sul Parco Nord
Un volo sul parco
A
pag. 3
Si torna a volare
ma occhi aperti!
ATM E STRISCE
(disegno di Gero Urso)
bbiamo intitolato l’articolo a pag. 4 “Inaugurata la
passerella di via Ornato: finalmente possiamo volare sul
Parco Nord”. Infatti, con la posa di questo gigante d’acciaio,
lungo 180 metri e che in una
sola campata da via Ornato
scavalca la via Aldo Moro, il
Seveso e la via Vittorio Veneto,
è finalmente possibile collegarsi con le altre passerelle e
così percorrere il Parco Nord
da un’estremità all’altra, da
Affori a Sesto, da Cormano a
Niguarda fino a piazzale Maciachini. Il tutto senza toccare
neanche per un momento l’asfalto delle strade e senza incontrare, avvolti nello smog e
nel rumore, neanche un camion, un’auto o una moto. Possiamo camminare e passeggiare in piena sicurezza, rilassati e immersi nel verde. Ciclisti e pedoni potranno attraversare in piena sicurezza senza scendere agli incroci semaforici. E anche i mezzi di
servizio e di vigilanza possono
passare da una parte all’altra
con maggiore facilità, a beneficio della sicurezza di tutti. Per
il Parco Nord è certamente
questo il miglior modo di festeggiare i suoi primi 40 anni
di vita. Esso diventa sempre di
più il parco della Città Metropolitana. Il suo valore ambientale, il suo significato culturale e la sua portata educativa cresce a dismisura. Peccato che non si possa evitare
di contaminare questo inimitabile paradiso con una fetida vasca antiesondazioni del
Seveso. Speriamo che almeno
serva a qualcosa.
AEROPORTO
Le ultime
novità
pag. 5
SEVESO
Al via le vasche
di Senago
pag. 5
VILLA CLERICI
Per l’estate
musica all’aperto
pag. 8
POESIAMOCI
258 poeti
in erba
pag. 11
SUPPLEMENTO
ONA NOVE
pag. 9
Il termometro
della criminalità
a cura di Grazia Morelli
in collaborazione con i Carabinieri di Greco
viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191
(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)
RAPINE
MAGGIO ‘15
0
MAGGIO ‘14
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FURTI
Grazie a un gigante d’acciaio di180 metri che permette di percorrere il parco da un’estremità
all’altra, da Affori a Sesto, da Cormano a Niguarda fino a piazzale Maciachini.
pag. 4
Bicocca: si rischia un’autostrada in città?
pag. 3
MAGGIO ‘15
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MAGGIO ‘14
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Viva il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo!
Gelaguela
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Giovanni Beduschi
io polemicissimo pontiere dei miei pennelli, o Giovanni dalle
Mscarpe
buche, sbagli a fare il confronto tra i ponti di Broocklyn,
Londra e Singapore e la modesta (si fa per dire!) passerella di
Niguarda e Bresso. Quelle, lunghe, alte e spesse, sono capaci di trasferire milioni di auto, moto, bighe, furgoncinii e carri armati, portandosi dietro di scorta nuvole e nuvole di gas. Il nostro pontiletto, invece,
Bella Milano, Bella Niguarda
Il concerto jazz
di “Zona Nove”
l 16 maggio, presso l’auditorium Ca’ Granda, si è svolto
Idegli
con successo il Concerto organizzato dall’Associazione
Amici di “Zona Nove”, che ha visto la partecipazione
ospita scarpe del numero 45 e tacchetti a spillo del 38 che, per andare
di verde in verde, si limitano a esalare odorini di piedi sudati che ricordano molto il gorgonzola. (Zorro Nove)
OOM IN
di Ortensia Bugliaro
0NA
foto di Beatrice Corà
Vandalismo sulle auto
di uno dei più importanti complessi jazz italiani, con le
punte di diamante Paolo Tomelleri (al clarinetto) e
Stefano Bassalti (alla tromba).
abato 16 maggio un consistente numero di niguardesi, armati
S
di pennelli, vernici e tute messe a disposizione dal Comune di
Milano, hanno deciso di sostenere la proposta comunale, raccolta
(foto di Franco Bertoli)
dal “Comitato di Quartiere Niguarda”, per un’iniziativa concreta
legata alla riscoperta del senso civico, stando tutti insieme facendo cose utili per la comunità. L’idea di unirsi per manifestare in
forma materiale il rifiuto del degrado e dei vandalismi ha fatto sì
che i muri della casa in Via Ornato angolo Passerini fossero ripuliti perfettamente riportando l’ immobile, sito dove dovrà realizzarsi la Piazza principale del quartiere, a ridosso di Villa Trotti,
nello stato pulito ed accogliente del passato. Grazie al Comune e
al Comitato per la pensata e un enorme ringraziamento a tutti coloro che hanno messo a disposizione tempo e forze per ridare un
volto pulito al quartiere. (Franco Bertoli)
iamo all’ennesimo atto vandalico, che avviene all'ingresso
S
del Parco Nord di via Adriatico, contro le auto in sosta. Sono
ormai mesi che ripetutamente le auto parcheggiate vengono de-
Abitare in via Cecchi
Un’altra Casa dell’Acqua
Scarioni: i nuovi orari
e i nuovi prezzi
cancelli degli impianti balneari, Scarioni compresa, sono aperti dal 6
artedì 19 maggio, alla presenza del presidente della
M
Cooperativa Abitare, Silvio Ostoni, di alcuni consiglieri e Igiugno. Da quest'anno la durata dei ticket d'ingresso è stata prorogadel rappresentante del Consiglio di Quartiere, sono state aper- ta dalle precedenti 4 ore alla giornata intera. Il tagliando d'ingresso inte le due nuove “case dell’ acqua” condominiali in Via Cecchi 1
e 2 che si aggiungono a quella già operante nel condominio della Cooperativa di Via Hermada 8. L’ iniziativa, in collaborazione con la società H2O, segue i principi sanciti dal Manifesto
dell’acqua a sostegno dell’ “acqua del sindaco” e metterà anch’essa a disposizione dei Soci, a prezzi irrisori, sia acqua normale che frizzante oltre a una bevanda al gusto di arancia.
Iniziativa oltremodo lodevole alla quale, si spera, seguiranno
altre aperture. (Franco Bertoli)
tero costerà 7 euro durante la settimana e 8 euro nei weekend, mentre
il tagliando ridotto 5 euro infrasettimanalmente e 6 euro nei fine settimana. Per agevolare le famiglie l'ingresso gratuito è stato esteso ai
bambini al di sotto dei 5 anni di età (lo scorso anno era fino ai 3 anni)
e da quest'anno sarà in vigore uno speciale tariffa famiglia: per tutti i
bambini tra i 5 e i 12 anni che accederanno a piscine scoperte e centri
balneari, accompagnati da due adulti paganti la tariffa intera, il costo
del tagliando sarà di soli 2 euro (invece che 5 euro durante la settimana e 6 nei weekend).
Amianto all’Enel di Turbigo: i dirigenti assolti
“perché gli operai erano già ammalati”
Michele Michelino
l 25 maggio sono state rese note le motivazioni con cui erano
Ibraio
stati assolti “per non aver commesso il fatto" lo scorso 28 febquattro ex dirigenti Enel. Per il giudice gli ex manager accusati di omicidio colposo in relazione alla morte per mesotelioma
di otto operai di Turbigo provocato dalle polveri di amianto respirate tra gli anni '70 e '80 nella centrale, sono stati assolti perché
“hanno assunto posizioni di vertice in azienda quando i lavoratori erano già stati esposti da anni all'amianto”. Per il giudice è "certo che le persone offese si sono ammalate di mesotelioma a causa
dell'inalazione di fibre di amianto". Mancherebbe però una prova
sulle responsabilità degli ex dirigenti.
Questa sentenza è stata sentita dai familiari dei lavoratori deceduti,
e dalle associazioni e comitati che rappresentano le vittime, come uno
schiaffo in faccia. Anche se il processo ha accertato che gli operai sono morti per aver respirato fibre di amianto in fabbrica senza protezioni antinfortunistiche, poiché alcuni, forse, si erano già ammalati
nei primi anni di lavoro e i dirigenti dell’epoca nel frattempo sono
morti, gli attuali imputati anche se sapevano di mandare a morte gli
operai non tutelando la loro salute, omettendo e disattendendo le leggi sulla sicurezza in fabbrica non sono colpevoli. In tal modo il
Tribunale di Milano si assume la responsabilità di affermare che non
rispettare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro fino a uccidere
dei lavoratori non è reato.
L’amianto in Europa Un rapporto dell’Oms rileva che circa la
metà dei decessi per cancro sviluppato sul posto di lavoro, è causata dalla fibra killer. A rischio sono soprattutto gli abitanti dei 16
Paesi che non l’hanno ancora messa al bando, ma l’esposizione
continua anche negli Stati in cui il divieto è già in vigore. Sono circa 15mila le persone che ogni anno perdono la vita in Europa a
causa di patologie amianto correlate.
A rischio è circa un terzo dei 900 milioni di abitanti del continente,
che vive nei 16 Paesi della regione europea che lo utilizzano ancora,
soprattutto nei materiali da costruzione, e che in alcuni casi continuano a produrlo e a esportarlo. Anche nei 37 Stati in cui l’amianto
è vietato - tra cui l’Italia, che nel 1992 ne ha bandito l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione l’esposizione della popolazione persiste a causa dell’uso che se ne è
fatto in passato e della sua permanenza nell’ambiente, che richiede
adeguate procedure di smaltimento.
“Non possiamo permetterci di perdere quasi 15mila vite ogni anno per malattie causate dall’esposizione all’amianto. Ognuna di
queste morti è evitabile”, ha detto Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa dell’Oms. Al pesantissimo impatto sociale di
queste patologie, si somma quello economico. Secondo le ultime
stime, infatti, in Europa i decessi per mesotelioma costano più di
1,5 miliardi di euro all’anno.
rubate di tutto ciò che si riesce ad arraffare. L’ultima, durante la
notte tra il 26 e il 27 maggio. Come si può vedere dalla foto, da
questa macchina nuova hanno portato via tutti i fanali, gli specchietti, il navigatore rompendo un vetro per poter accedere nell'abitacolo. I residenti dei palazzi attigui lamentano la frequenza in cui questi episodi spiacevoli avvengono. Non sarebbe una
cattiva idea se venissero posizionate delle telecamere, gestite dal
Parco in collaborazione con la Cooperativa Abitare di Niguarda.
In ricordo di Maristella
Mariangela Rustico
i sono notizie alle quali non riesci nemmeno
C
a credere, non ti sembrano possibili. Poi ti
fanno male, poi senti il dolore ma all'inizio non le
credi possibili. È successo così pochi giorni fa per
Maristella Guerrini. Un giro di telefonate attonite, poi una foto meravigliosa su FB, proprio lei,
tutta lei. Pensavo mi salutasse, ho avuto bisogno
di qualche istante per accettare che quella invece era la notizia che Maristella nella notte ci aveva lasciati. Sapevamo che non stava tanto bene
ma conoscevamo la sua voglia di vivere, la sua tenacia, la sua forza.
Una vita spesa tutta con il sorriso, con la dolcezza con cui guardava le
persone ed il mondo. Ma una vita tutta contraddistinta dalla passione
e dall'impegno civile, vissuti con dedizione ed attaccamento. Dapprima
il lavoro all'Unità, quando la testata era viva e vegeta e aveva la sua sede storica in viale Fulvio Testi. Poi l’impegno nel partito (che ha seguito nei suoi cambiamenti), nel circolo di Prato Bicocca, che non ha mai
lasciato. Preferiva non stare in prima fila, nessuna voglia di visibilità
ma sempre presente nel lavoro, sempre disponibile a “essere utile”, come proprio diceva lei.Voleva essere utile, Maristella, non le interessava
apparire.Ogni anno volontaria nella cucina del mitico Gnocco Fritto,
stand tradizionale della zona 9 alla festa dell'Unità. Il suo sorriso c'era
sempre, la sua risata è ancora nelle orecchie di tutti i militanti che per
anni hanno condiviso con lei il lavoro nelle cucine.Anche il confronto politico e la discussione con lei erano belle: analisi lucide, esperienza politica, competenza sostenute da attenzione e capacità di ascolto.E il rispetto degli impegni, la disciplina ma interpretati con dolcezza, vissuti,
mai esibiti. Con il sorriso appunto. Aveva accettato la responsabilità di
entrare nel direttivo del circolo Pd di Prato poche settimane fa: la malattia non aveva spento la speranza e la sua capacità di combattere. Poi
le cose sono andate diversamente. A Maristella tantissimi hanno voluto davvero bene. Era inevitabile, con quel sorriso che svelava la sua anima buona e profonda.
Le più sentite condoglianze dalla Redazione
a Lorenzo Gomiero
per la scomparsa della madre
Vanda Bozzo
ATTENZIONE La sede della redazione in via Val Maira 4 (Pratocentenaro) è aperta ogni mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro
che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 02.39662281.
ONA NOVE 2
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
AMBIENTE
Bicocca: si rischia una nuova autostrada in città?
Il Consiglio di Zona 9 chiede al Comune di valutare bene l’impatto sul quartiere San Giuseppe.
Anna Aglaia Cazzaniga
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In rosso il possibile percorso della “Grondina”
ome anticipato sul numero di aprile la
C
Giunta Pisapia ha cancellato la “Gronda
Nord” dalle tavole della città ma l’assessore
alla Mobilità Pierfrancesco Maran si è messo
in mente di realizzarne una, anche se meno
impattante, al confine con il Comune di Sesto
San Giovanni.
Nel Tazebao del numero scorso abbiamo
pubblicato una lettere di Giacomo Cason, che
ci ha scritto a nome del Comitato via Porto
Corsini-via Fiume, le due vie di Sesto che saranno maggiormente impattate nel caso questo progetto viabilistico dovesse andare in
porto. Per rinfrescarci la memoria ne richiamiamo i passaggi salienti, in particolare
quelli riguardanti il nostro territorio.
“Nelle scorse settimane abbiamo cercato di
attirare l’attenzione dei residenti di via
Ponale, Suzzani e Bignami perché, dopo aver
compreso gli intenti del Comune di Milano,
siamo convinti che anche queste vie (oltre la
nostra) saranno pesantemente danneggiate
dal progetto. Allo stesso modo stiamo ora cercando di spiegare la situazione ai residenti di
Bruzzano, anche loro colpiti dalla “novità”. In
realtà non si tratta di una vera e propria novità, infatti un progetto analogo era già presente nel piano del 2001. La differenza però
è sostanziale; a quei tempi si prevedevano
grandi (e costose) opere di superamento dei
nodi stradali più difficili (ad esempio un tunnel che doveva collegare viale Edison con via
Chiese e un nuovo ponte che avrebbe collegato la Comasina con il cimitero di Bruzzano)… Invece con il nuovo piano della mobilità si stravolge il concetto; l’obiettivo ora non
è più quello di migliorare le condizioni dei residenti garantendo comunque la giusta mobilità, bensì quello di concentrare il traffico di
attraversamento lungo alcune direttrici, sacrificando i residenti per migliorare la qualità delle altre zone limitrofe… Si capisce la
volontà di creare una via di alto scorrimento che attraversa quartieri densamente abitati senza preoccuparsi delle conseguenze…
È da notare che il progetto non viene volutamente presentato nella sua interezza ma
viene invece proposto come semplici interventi di ricucitura locale, proprio per non allarmare i residenti… Questo percorso alternativo salverebbe almeno le zone di Bignami, Ponale, Suzzani e la nostra via. Non
comprendiamo però perché Milano si voglia
invece ostinare ad attraversare questo già
complicato territorio.”
E veniamo al CdZ 9: durante la discussione
sul Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile), il consigliere Andrea Bina ha sollevato la questione della volontà di Maran di fare rientrare la “Grondina” dalla finestra dopo
avere cacciato la “Gronda” dalla porta. E le
argomentazioni addotte, che sono state fatte
proprie con un emendamento dal CdZ 9, fanno riferimento al rischio di mandare in crisi
via Bignami, via Ponale e viale Suzzani con
una particolare preoccupazione per l’incrocio
Testi/Ponale che già tanti problemi ha creato
a tutto il quartiere San Giuseppe e che sono
stati faticosamente attenuati dal Comune di
Milano, dopo forti sollecitazioni da parte del
CdZ9. Assessore Maran vogliamo ritornare
all’”incrocio infernale”?
Di seguito l’emendamento “anti Grondina”
approvato dal CdZ 9: “Negli interventi strategici di ricucitura della rete viaria urbana
principale per quanto riguarda il quadrante
nord il Pums segnala l’ipotesi di realizzare
un itinerario tangenziale, alternativo al progetto abbandonato dell’interquartiere, che
connette viale Monza (Sesto Marelli), con
viale Testi e con via Polveriera (Novate
Mila-nese). In tale ipotesi progettuale si
propone di utilizzare le vie Ponale, Bussero
e Suzzani, sulle quali occorrerà attivare
puntuali interventi di fluidificazione, in
particolare riducendo le funzioni di sosta
presenti. Alla luce della situazione precaria in cui versa l’incrocio Testi/Ponale, già
oggetto di molte delibere del CdZ 9 e solo
in parte migliorata con gli interventi eseguiti nel corso del 2014, si chiede di prestare la massima attenzione in fase di progettazione al fine di evitare pesanti ricadute
su tutta la viabilità del quartiere San Giuseppe, già pesantemente colpita durante i
lavori di realizzazione delle M5.”
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Aeroporto di Bresso: si torna a volare
ma con gli occhi bene aperti
Giorgio Meliesi
l Sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli, in prima linea come i suoi
Iprimi
predecessori nelle vicende che riguardano l’aeroporto visto che i
a confrontarsi con questa scomoda realtà sono i cittadini
bressesi, dopo l’incontro in Prefettura tenutosi il 29 maggio ha così commentato sulla sua pagina Facebook:
“Questa sera in Prefettura, dopo le opportune verifiche tecniche
per garantire la sicurezza del sito, abbiamo firmato l'accordo per la
ripresa dell'attività della scuola di volo dell'aeroporto di Bresso.
Dopo il consiglio comunale aperto di lunedì 25 maggio un primo risultato è stato raggiunto. Nelle prossime settimane proseguirà il
nostro impegno affinché venga rispettato il protocollo di intesa del
luglio 2007 che non prevede l'implementazione del traffico aereo.
Inoltre ci aspettiamo che Enac dia finalmente avvio allo studio di
fattibilità per spostare hangar e officine sul lato est al fine di consentire la cessione delle aree al Parco Nord Milano e dare pieno rispetto del protocollo d'intesa.”
Ricordiamo che l’aeroporto è stato chiuso, per motivi di sicurezza,
per il timore che qualcuno potesse riuscire ad organizzare un attentato all’Expo di Rho-Pero, utilizzando aeromobili privati da fare decollare proprio da Bresso. Di fronte al blocco di massimo 90
giorni, rinnovabile per altri 30, Istituzioni e forze dell’ordine hanno compreso che un tale prolungato stop, fino anche ad agosto,
avrebbe messo a rischio la sopravvivenza dell’aeroclub e dei relativi 25 posti di lavoro.
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erché, direte voi lettori, questo strano tiP
tolo? Si può spiccare il volo su un parco?
Certo che sì, metaforicamente parlando. Imitiamo anche noi il nostro amato Parco
Nord. Il nostro polmone verde infatti assomiglia moltissimo a un’enorme farfalla; fino a domenica 31 maggio queste due ali
non erano collegate fra di loro. Con l’inaugurazione della passerella di via Ornato le
due parti del Parco sono state saldate fra
di loro diventando un tutt’uno. Possiamo
quindi dire che, dopo un percorso lungo e
tortuoso durato 40 anni, la crisalide è diventata farfalla e ha spiccato il volo. E con
lei anche noi. W il Parco Nord!
Con la posa di questo gigante d’acciaio,
lungo complessivamente 180 metri, è finalmente possibile percorrere il Parco
Nord da un’estremità all’altra, da Affori
a Sesto, da Cormano a Niguarda fino a
piazzale Maciachini in piena sicurezza
e immersi nel verde.
Nell’ambito della Festa degli Orti, la passerella è stata aperta alla cittadinanza alla presenza del campione olimpionico Ivano Brugnetti, degli ortisti, dei podisti, di centinaia di
cittadini che amano e che frequentano il
Parco, dei Sindaci e dei rappresentanti dei
Comuni e dalla zona 9 di Milano. Il Presidente del Parco Nord Milano, Giuseppe Manni, ha tagliato simbolicamente il nastro dando il via alla festa che ha offerto durante l’in-
tera giornata massaggi shiatsu, musica grazie al Corpo Bandistico S. Cecilia di Bresso e
tante altre iniziative. E così la tanto attesa
passerella ciclopedonale, che in una sola
campata dalla via Ornato scavalca la via
Aldo Moro, il Seveso e la via Vittorio Veneto
atterrando nel verde del Parco, è diventata
realtà. L’opera realizzata, a scomputo oneri
da “Il Gigante”, permette ai cittadini di gironzolare tutto il parco senza dover attraversare un solo metro di strada.
“Il Parco Nord è un parco periurbano
sempre in espansione - ha sottolineato il
presidente Giuseppe Manni - che negli ultimi anni ha modificato molto la sua accessibilità divenendo il parco, non solo dei
Comuni e dei quartieri circostanti, ma di
tutta la Città Metropolitana, Sono sicuro
che questa passerella lascerà il segno”. E
non vi è dubbio che lascerà il segno perché la passerella di via Ornato è proprio il
punto nevralgico che congiunge l’ala ovest con l’ala est della “farfalla”.
Ciclisti e pedoni potranno attraversare in
piena sicurezza un nodo che attualmente li
obbliga a scendere all’incrocio semaforico:
anche i mezzi di servizio e di vigilanza possono passare da una parte all’altra con maggiore facilità, a beneficio della sicurezza di tutti.
E così per i suoi 40 anni il Parco Nord diventa sempre più il parco della Città Metropolitana. Il suo valore ambientale, il suo signifi-
cato culturale e la sua portata educativa ne
fanno non una semplice area verde alle porte di Milano, ma un luogo di trasformazione
territoriale sostenibile e di cultura ambientale. Amato, rispettato, difeso, il Parco è patrimonio di tutti, una vera e propria foresta milanese con i suoi boschi fitti, le ampie radure,
i laghetti, i filari di alberi e arbusti, i suoi animali selvatici, la sua poliedrica biodiversità.
Non sfugge agli occhi dei fruitori di questa nuova passerella che poco distante si
estende in tutta la sua imponenza e bellezza il nuovo laghetto artificiale. Questa
ennesima area lacustre presente dentro il
Parco Nord, assieme alla passerella di via
Ornato, ha completato e radicalmente
modificato tutta questa enorme porzione
di territorio al confine fra i Comuni di
Milano e di Bresso. Porzione di territorio
che potrebbe, purtroppo, essere ulteriormente modificata, ma in questo caso è
più corretto dire scempiata, dalla vasca
di laminazione che dovrebbe essere costruita a fianco del Cimitero di Bruzzano, ovvero dall’altro lato di via Aldo Moro
(così avremo da un lato un splendido lago e dall’altro una fogna a cielo aperto),
radendo al suolo uno dei boschi più belli
che ospita una grande varietà di specie
arboree (il Comitato No vasche ne ha
contate10). Ha senso tutto ciò? Non è il
caso di fermarsi e riflettere?
AMMINISTRAZIONE
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TRASPORTI E VIABILITÀ
a cura di Michele Ponti
Linee Atm: monta la polemica per i tram 7 e 31
Qualche malumore anche per la 42
ul numero scorso vi abbiamo dato conS
to delle modifiche introdotte da Atm, a
seguito dell’apertura delle nuove fermate
della M5 che finalmente arriva allo Stadio
di San Siro e delle modifiche richieste dal
Consiglio di Zona 9.
Ebbene, manco a dirlo, le modifiche introdotte unilateralmente da Atm hanno provocato
un vespaio di polemiche, in particolare per
quanto riguarda la scelta scellerata adottata
per le linee tramviarie 7 e 31.
Le richiamiamo per rinfrescarci la memoria:
• Linea 7 Negli orari di punta sono istituite corse aggiuntive sulla tratta PrecottoBicocca M5. Direzione Bicocca M5: percorso regolare fino a Testi all’altezza di Santa
Monica dove terminano le corse; direzione
Precotto: da Testi, percorso regolare. Dopo
le 20 e per tutti i giorni festivi, la linea 7 effettua servizio unicamente sulla tratta
Precotto-Bicocca M5.
• Linea 31 Modifica gli orari dopo le 24,
quando effettua servizio sulla tratta Lagosta-Cinisello. Che cosa ha comportato questa scelta che ha mandato su tutte le furie i
cittadini e che ha fatto pronunciare parole
non tenere nei confronti di Atm al consiglie-
re di zona Andrea Bina? Dalle 20.00 alle
00.00 e durante tutta la giornata nei festivi
lungo viale Testi e Zara, da ex Manifattura
Tabac-chi a piazzale Lagosta, non transita
nessun mezzo pubblico di superficie. Una
pazzia allo stato puro.
I cittadini hanno scritto ad Atm per chiedere il ripristino di un servizio degno di
questo nome e questo è uno stralcio della
risposta ricevuta:
“Gentile Angela D.T., rispondiamo alla
Sua segnalazione, relativa alla riorganizzazione della rete di superficie in vigore dal
27 aprile 2015. Occorre, innanzitutto, precisare che in base al contratto di servizio che
lega Atm al Comune di Milano, le decisioni
riguardanti la pianificazione del servizio,
la limitazione o l’estensione dei percorsi dei
mezzi pubblici, non spettano in alcun modo ad Atm. Le operazioni di valutazione
sui percorsi, complesse e assai articolate,
vengono effettuate dal Comune di Milano,
che tiene conto di una molteplicità di fattori tecnici ed economici, oggettivi. Atm, dal
canto suo, recepisce e attua prontamente i
provvedimenti definiti e disposti dell’Amministrazione comunale…”
Ovvero Atm ha scaricato la colpa di tutto ciò
sul Comune di Milano.
Vedremo adesso quale sarà la risposta di
Palazzo Marino, sperando che non parta il
solito rimpallo di responsabilità.
Qualche richiesta di modifica è pervenuta al
Consiglio di Zona 9 anche per quanto riguarda il nuovo percorso della linea 42; in particolare, dalle scarne informazioni recuperate,
pare ci sia la richiesta di una fermata aggiuntiva ma saremo più precisi sul prossimo
numero. In ogni caso la problematica della 42
dovrebbe essere non insormontabile rispetto
a quella della linea 7.
Per elaborare una richiesta comune da
sottoporre ad Atm e Comune la Commissione Territorio del Consiglio di Zona 9
tratterà la questione durante una seduta,
appositamente convocata, in data lunedì
8 giugno. Sul prossimo numero vi daremo
tutti i ragguagli del caso.
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Strisce blu e parcheggi in zona: qualcosa si muove
opo la delibera del Consiglio di Zona
D
9 con la quale è stato chiesto al Comune di Milano di porre rimedio a una
serie (infinita) di errore fatti durante la
tracciatura delle strisce blu dell’ambito
43. La lista delle modifiche più importanti richieste è stata pubblicata a pagina 4
sul numero di maggio u.s.
Dopo un primo momento di sbigottimento
perché le strisce blu sono state nel frattempo
ritracciate, anche perché viale Suzzani è stato
riasfaltato in moltissimi tratti, senza tenere in
minima considerazione le modifiche richieste
dal parlamentino di zona.
Sono subito state presentate interrogazioni
in merito e finalmente qualche primo tangibile risultato si sta vedendo: cancellate le
strisce blu all’incrocio Suzzani/Santa Monica, nel tratto finale di via Arganini e via
Esperia e la cancellazione sta andando avanti secondo le “direttive” del Consiglio di
Zona 9. Manca però ad esempio la cancellazione dei posti auto davanti al parcheggio
Esselunga e questo è un problema che va risolto quanto prima. Resteremo vigili così come sta facendo da mesi il Consiglio di Zona
9. Per quanto riguarda le altre questioni legate ai parcheggi nei nostri quartieri tutto
tace. Nei mesi scorsi il Consiglio di Zona 9,
dopo la polemica sorta a seguito delle mul-
te comminate agli automobilisti che avevano parcheggiato sul parterre centrale di viale Testi, aveva chiesto all’Amministrazione
di recuperare posti auto “sacrificando” le
aree verdi che affacciano su via Santa Monica e Santa Marcellina. Ad oggi tutto tace
ma fortunatamente la Polizia Locale non ha
più elevato contravvenzioni e la vita scorre
serena come sempre. Scherzi a parte prima
o poi su questo spinoso tema bisognerà trovare una soluzione definitiva perché quei
parcheggi in viale Testi sono abusivi e potenzialmente pericolosi.
E sempre il Consiglio di Zona 9, proprio per
cercare di dare un po’ di respiro ai quartieri
“attraversati” dalla M5, ha suggerito al-
l’Amministrazione Comunale due idee, secondo noi molto valide: la prima trasformare il parcheggio dell’ex dazio in un vero e
proprio parcheggio di corrispondenza, con
tariffe uguali a quelle del parcheggio della
Comasina e di piazzale Maciachini tanto
per citare due esempi. Tale soluzione, secondo il Consiglio di Zona 9, potrebbe incrementare, assieme ad una cartellonistica
adeguata per rendere più visibile tale parcheggio da 180 posti, porterebbe a un incremento significativo del tasso di occupazione,
attualmente scarsamente utilizzato.
La seconda invece propone di recuperare l’area incolta, posta poco più a nord del parcheggio esistente sopracitato, già utilizzata
come area di cantiere della M5 e posta all’interno del perimetro del Parco Nord sul territorio del Comune di Milano, così da non dovere chiamare in causa il Comune di Sesto.
Questa porzione di Parco Nord, di circa 13mila mq, opportunamente piantumata potrebbe garantire circa 400 posti auto a raso, utilizzabile anche nei fine settimana dalle migliaia di fruitori del nostro polmone verde. Al
momento le proposte non hanno sortito effetti e tutto è rimasto invariato ma periodicamente qualche consigliere sollecita l’Amministrazione a dare seguito a quanto richiesto.
Chi la dura la vince.… si spera!
SEVESO
Vasche di laminazione a Senago: ok definitivo
Si può ancora fermare quella del Parco Nord?
Anna Aglaia Cazzaniga
e non ci fosse da piangere calzerebbe a
pennello questa battuta: il progetto
“Italia Sicura” che si sta occupando di
mettere in sicurezza il Seveso sembra un fiume in piena! Nulla ormai sembra fermare la
decisione presa di costruire una miriade di
vasche di laminazione lungo l’asta del fiume
e nelle vicinanze del canale scolmatore di
nord ovest ovvero nel Comune di Senago.
Ebbene le prime e più grandi vasche, quelle
appunto di Senago, architrave di tutto il progetto, hanno ottenuto l’approvazione definitiva dalla Conferenza dei Servizi del 27 maggio. Senago e Bollate hanno detto no per l’ennesima volta mentre il Parco delle Groane,
visto l’accoglimento di alcune richieste, ha
dato parere favorevole. A breve, l’esito di questa conferenza sancirà l’avvio dei lavori.
Regione Lombardia ha già dato parere favorevole ritenendo di non dovere accogliere le
osservazioni presentate da Bollate e Senago.
Nessuna ulteriore novità per quanto riguarda la capienza delle vasche, scese a 810mila
S
mc dopo la riduzione della loro profondità per
non interferire con la falda.
Ma il Sindaco di Senago non ha di certo gettato la spugna, anche se i giochi paiono a
questo punto fatti: “Avremo 60 giorni di tempo affinché lo staff di avvocati e progettisti
assunti dal Comune valuti se fare un’aggiunta al ricorso pendente al Tar per quanto riguarda la Via (valutazione di impatto ambientale, ndr)” è stato il commento del
Sindaco di Senago Lucio Fois.
E per quanto riguarda la vasca del Parco
Nord? Il “Comitato Acque Pulite” continua a sostenere che le vasche di laminazione sono un rimedio arcaico, compromettono l’ambiente e danneggiano la salute dei cittadini. Ribadiscono che le vasche dovrebbero al limite essere concepite
come una soluzione provvisoria e di emergenza mentre nel progetto Aipo sono invece l’unica e definitiva soluzione.
Quali le soluzioni alternative proposte dal
Comitato? Due principalmente, imposte ad-
dirittura dalle normative vigenti: separazione delle acque, per evitare che acque pulite
vengano mescolate con quelle sporche e invarianza idraulica, che prevede che in parte
le acque piovane siano raccolte e utilizzate
sul territorio. Infine, per quanto riguarda la
vasca del Parco Nord, il Comitato la definisce uno scempio inutile perché con i suoi
200mila m3 darebbe un contributo insignificante alla soluzione complessiva del problema, ma i danni che essa produrrebbe sarebbero enormi soprattutto per il Parco
Nord e per i quartieri del Comune di Bresso
che si affacciano sull’area.
Significativo un messaggio Facebook di
una nostra assidua lettrice: “Ho appena visto che nella “casa” della Germania a Expo
2015 si parla di recupero delle acque piovane e come ridurre gli sprechi d'acqua.
Noi in Italia con grande disinvoltura realizziamo vasche di laminazione dentro le
aree protette (Parco Nord). Siamo troppo
avantissimo!” Come darle torto?
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VITA E CULTURA
Visti e non visti
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GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
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ONA
a cura di Grazia Morelli
a cura di Silvia Cravero
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella
l VENERDÌ 10 GIUGNO
Hangar Bicocca
Via Chiese 1
Mostra di Juan Muñoz, Double Bind &
Around, a cura di Vicente Todolí. Fino al 23/8.
l GIOVEDÌ 11 GIUGNO
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 17, Pellicole dall’archivio, Il proiezionista
(Andrej Kon alovskij, 1991).
l SABATO 13 GIUGNO
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada
Alle 21, Grande Concerto d’Estate, corte storica di via Ornato 7, Milano Music Quartet:
violino, viola, violoncello, piano digitale.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21.30, Concerto Rock, con Mr Punch Marrillon Tribute.
l LUNEDÌ 15 GIUGNO
Alle 17, Pellicole dall’archivio, La valigia dei
sogni (Luigi Comencini, Italia, 1953).
Alle 20, Musica classica, La Filarmonica e
l’Oriente, direttore: Tan Dun.
l SABATO 27 GIUGNO
Villa Clerici
Via Terruggia 8/14
Alle 20.45, Giardini di Villa Clerici, Stagione
lirica 2015, La Serva Padrona, di G. B.
Pergolesi.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21,30, Concerto blues, con Habaka Kay
Foster Jackson (vice), Lucio Falco (basso),
Pierluigi Ferrari (chitarra) e Giului
Buscarino (batteria).
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 16, Pellicole dall’archivio, La palla n. 13
(Buster Keaton, 1924).
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 20
Alle 20, Musica classica, Concerto di Lang
Lang per Expo in Città.
l DOMENICA 24 MAGGIO
l SABATO 20 GIUGNO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 2
l MARTEDÌ 30 GIUGNO
l MERCOLEDÌ 17 GIUGNO
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
l DOMENICA 21 GIUGNO
l DOMENICA 28 GIUGNO
Alle 21, Il carnevale dei truffati, di Piero
Colaprico, con Renato Sarti (nel ruolo di
Giuseppe Pinelli), Bebo Storti (nel ruolo di
Luigi Calabresi), in video Paolo Rossi (nel
ruolo di Dio), regia Renato Sarti. Fino al 27/6.
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 4
Art Action
Collettiva di fine stagione Relax. Orario:
Via Dante,15/A, Bresso 18.30 -20. Chiuso Domenica e Festivi. Fino al
24/7.
Alle 21, La musica del cuore, concerto per i
bimbi del Sahararawi, con Ilaria Ink.
Villa Clerici
Via Terruggia 8/14
Alle 20.45, Giardini di Villa Clerici, Stagione
lirica 2015, Don Paquale, di G. Donizetti.
Mc Fit, una nuova palestra in Fulvio Testi
Roberta Coccoli
a pochi mesi è stata inauD
gurata la Mc Fit, una nuova e grande palestra in Viale
Fulvio Testi 29, in un grande
capannone industriale completamente riqualificato. Siamo
andati a visitarla e a conoscere
Gianluca Stravato, il giovane
responsabile ventiseienne.
Gianluca ci guida subito in un
ampio e luminosissimo ambiente di circa 220 mq che rappresenta la “Zona Basic”, in cui
sono installati i macchinari isotonici della “Gym80”. Una musica dinamica e vivace accompagna i movimenti degli atleti
che si stanno allenando sugli
attrezzi. In quest’area è possibile allenare tutti i gruppi muscolari e lavorare sulla contrazione muscolare. Da questa sala centrale si collegano ambienti un pò più piccoli, come in un fiore in cui
ogni petalo rappresenta una area fitness, fino a svilupparsi su
un’area di circa 500 mq. Così scopriamo la “Sling Zone”, dove
anelli e cinghie permettono di allenarsi col peso del proprio corpo.
Segue poi la “Zona Cage” con il sacco per la boxe, sbarre e corde,
per un allenamento su più muscoli nello stesso tempo. Passiamo
poi nella “Zona Shape It”, dove gli attrezzi permettono di allenare la parte inferiore del corpo. C’è infine la zona vogatori per l’allenamento cardio.
Passiamo poi alla “Zona Streching”, usata dagli atleti per l’allungamento muscolare, sia prima che dopo l’allenamento. Poi
Gianluca ci invita a entrare in una saletta separata dall’area centrale dove l’ambiente è meno luminoso e la musica è cambiata:
siamo nell’”Express Workout”, che propone un circuito di 10 macchinari in cui si fa allenamento a velocità costante per un minuto ciascuno, per un totale di 15 minuti.
Anche nell’ambiente successivo la musica cambia: siamo nella
grande “Sala Power”, dove si allenano sopratutto i ragazzi per tonificare pettorali e addominali, con pesi, manubri e attrezzi specifici. Passiamo poi nelle piccole aree successive, il “Core Workout”
per allenare addominali e lombari, e il “Percorso Schiena”, per
rinforzare i muscoli che intervengono nella postura. In ultimo,
Gianluca ci conduce a visitare le tre sale “Cybertraining”: la sala
Spinning, con le cyclette, la sala Vibration, con le pedane vibranti, e infine la Sala Corsi, utilizzata sopratutto dalle donne per
esercizi a corpo libero: in tutte le sale le lezioni sono guidate virtualmente da trainer su grandi schermi che occupano tutta una
parete del locale, e che stimolano e incitano gli atleti ad allenarsi.
La palestra, inaugurata a marzo, è aperta dalle 7 alle 23 e nel fine settimana dalle 9 alle 21.
Samba a sorpresa
• The Gatekeepers. I Guardiani di Israele (
) Regia: Dror
Moreh. Cast: Ami Ayalon, Avi Dichter, Yuval Diskin. Genere: Documentario.
Nazione e Anno: Israele, 2012. Sei ex capi dei servizi segreti israeliani, il temuto Shin Bet, raccontano per la prima volta la loro verità. Osserviamo il
conflitto che ha insanguinato il Medioriente “da dietro le quinte”, con la guida eccezionale di chi tenne in mano il bandolo della matassa più intricata
del mondo. Rifiutando lo schermo del segreto di Stato, i sei protagonisti ci
regalano un racconto diretto, brutale, a tratti terrificante nella sua cieca logica della “ ragione superiore
• La Famiglia Belier (
) Regia: Eric Lartigau. Cast: Karin Viard,
Eric Elmosnino, Roxane Duran. Genere: Commedia. Nazione e Anno:
Francia, 2014. Nella famiglia Beliér sono tutti sordi ad eccezione della sedicenne Paula, che fa da interprete per i suoi genitori e per la gestione della loro fattoria. Un giorno, spinta dall’insegnante di musica che ha scoperto le sue doti canore, Paula decide di partecipare al concorso indetto da
Radio France. Questa scelta di vita per lei significherebbe però allontanarsi dalla famiglia e avvicinarsi alla vita adulta.
• Ma che bella sorpresa (
) Regia: Alessandro Genovesi. Cast:
Claudio Bisio, Frank Matano, Valentina Lodovini. Genere: Commedia.
Nazione e Anno: Italia, 2014. Un giovane uomo è improvvisamente abbandonato dalla sua fidanzata ma presto si innamora nuovamente della donna perfetta. L’unico problema è che questa creatura vive solo nella sua mente, anche se il suo amore è perfettamente reale.
• Soldato semplice (
) Regia: Paolo Cevoli. Cast: Paolo Cevoli,
Antonio Orefice, Luca Lionello. Genere: Commedia. Nazione e Anno: Italia,
2015. 1917. Gino Montanari, maestro elementare romagnolo, a causa dei
suoi comportamenti libertini ed antinterventisti, è costretto dal suo preside
ad arruolarsi volontario nella grande guerra sotto la minaccia che, in caso
di rifiuto, sarebbe stato radiato da tutte le scuole del Regno. Gino, convinto
detrattore della guerra viene, suo malgrado, spedito al fronte, destinato in
un piccolo avamposto in Valtellina come eliografista per trasmettere segnali morse con la luce del sole.
• Wild (
) Regia: Jean-Marc Vallée. Cast: Reese Witherspoon, Gaby
Hoffmann, Laura Dern. Genere: Biografico.Nazione e Anno: Stati Uniti,
2014. Nell’America degli anni ‘90 una ragazza rimasta sola con il proprio
fratello dopo la morte improvvisa della madre e la fine del proprio matrimonio, chiusa nella dipendenza dall’eroina, decide di affrontare il Pacific
Crest Trail a piedi, più di 1.600 km in totale solitudine macinati in più di
due mesi. In questo periodo ripensa a quello che le è successo e che è determinata a superare con un’impresa che pare superiore alle sue forze.
• French Connection (
) Regia: Cédric Jimenez. Cast: Jean
Dujardin, Gilles Lellouche, Céline Sallette. Genere: Azione. Nazione e Anno:
Francia, 2014. Ambientato tra gli anni 70 e 80 il film descrive il commercio
della droga a Marsiglia, all’epoca capitale mondiale del traffico e maggior
approvigionatrice di eroina degli Stati Uniti. Il magistrato della polizia
Pierre Michel (Jean Dujardin), guidò allora un’ossessiva operazione, durata sei anni, per distruggere la cosiddetta French Connection.
• Child 44. Il Bambino N. 44 (
) Regia: Daniel Espinosa. Cast:
Tom Hardy, Gary Oldman, Noomi Rapace. Genere: thriller-storico. Nazione
e Anno: Stati Uniti, 2015. Le vicende di “Child 44. Il bambino numero 44”
sono ispirate alla storia reale di Andrei Chikatilo, uno dei più efferati e prolifici serial killer della storia, conosciuto come il Mostro di Rostov che uccise 53 donne e bambini tra il 1978 e il 1990.
• Samba (
) Regia: Olivier Nakache, Eric Toledano. Cast: Omar Sy,
Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim. Genere: Commedia. Nazione e Anno:
Francia, 2014. Ancora una volta insieme i registi e il protagonista del blockbuster francese “Quasi Amici” per raccontare l’immigrazione con commovente ironia. L’incontro tra il variopinto mondo suburbano di un ironico senegalese in cerca di un permesso di soggiorno e le solitudini di una donna
parigina in cerca di se stessa diventa, per entrambi, l’antidoto contro l’emarginazione sociale.
• Citizenfour (
) Regia: Laura Poitras. Cast: Edward Snowden,
Julian Assange, Glenn Greenwald. Genere: Documen-tario. Nazione e Anno:
Germania - Stati Uniti, 2014. Ricostruzione della vicenda di Edward
Snowden e dello scandalo sulle sorveglianze illegali della NSA americana
raccontato dallo stesso protagonista, che ha contattato l’autrice del documentario offrendogli di diffondere ulteriormente la sua storia.
mediocre
discreto
bello
imperdibile
Il 14 giugno festa
al Centro Girola
ome ogni anno, al 14 giugno arriva il momento della festa del Centro
C
Girola (Via Carlo Girola 30) aperto al territorio. Dopo una rappresentazione di tai chi e yoga la giornata di festa sarà animata da una grigliata di polenta, salamelle e gorgonzola a cura degli alpini, giochi gonfiabili
per bambini, musica e balli per tutti e gelatata finale. E non mancheranno i gazebo di libri, erbe aromatiche e oggettistica varia. Presso il salone
del Girola è visitabile la mostra “Noi donne del Girola per l’Expo”.
Camminare in Bicocca
aspettando il tramonto
cco un nuovo appuntamento, a cura dell’antropologa Tullia Gianoncelli,
E
per un percorso in area Bicocca come evento della “Lunga giornata della lentezza”: un’esplorazione sensoriale e guidata che giovedì 11 giugno inizierà alle 19 e durerà fino al tramonto. Camminando, si toccheranno alcuni luoghi significativi della nuova area Bicocca, tra momenti di ascolto, letture, scoperte e pause di condivisione. Punto d’incontro: ore 19 in Piazza
Trivulziana - area ribassata, davanti alla Libreria Bookshop. In caso di
pioggia l’evento sarà proposto alla stessa ora ma con altre modalità presso
il BarBicò - circolo Acli Bicocca, via Nota, 19. La partecipazione è gratuita
ma è necessario segnalare la propria presenza: [email protected] - [email protected] tel. 026471616. (Lorenzo Meyer)
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ONA NOVE 7
(
PROPOSTE CULTURALI
a cura di Luigi Luce
A TUTTA MUSICA IN ZONA 9
Villa Clerici: sette note nel giardino all’italiana
Intervista ad Angelo Mantovani, fondatore dell’Associazione musicale Il Clavicembalo Verde.
ncora una volta il 31 maggio la
sala Messina di Villa Clerici ha
offerto agli appassionati di musica
classica un emozionante concerto
eseguito dai magici strumenti del
Clavicembalo Verde, un gruppo musicale di casa a Niguarda grazie all’intelligente collaborazione tra il
Centro Culturale della Cooperativa
e Villa Clerici. Gradevolmente stupiti dalla giovane età dei bravissimi
musicisti e incuriositi dall’originale nome del gruppo, il Clavicembalo
Verde, abbiamo abbiamo intervistato il suo presidente e direttore artistico, Angelo Mantovani (nella foto con il fratello Giovanni).
“In realtà - egli ci spiega - la nostra è un’associazione culturale musicale. Creata nel 2005 da me e da mio fratello Giovanni, ha l'obiettivo di
togliere la parrucca bianca alla musica classica per avvicinarla alle persone. Il nostro desiderio è quindi di rinverdire la musica colta, rinnovarla per renderla fruibile a tutti. Ecco il senso del nome dato alla nostra
associazione: strumento principe della musica colta del ‘600, il clavicembalo, antenato del pianoforte, richiama l’immagine della parrucca
bianca, simbolo della nobiltà di allora. Noi intendiamo svecchiarlo, privarlo della polverosa parrucca incipriata per trasformarlo in uno strumento nuovo, giovane, moderno, 'verde' appunto. Con tale obiettivo proponiamo in chiave diversa, tutta nostra, i grandi brani classici e non solo: il nostro repertorio infatti spazia dalle colonne sonore dei film alla lirica, dal jazz alla musica leggera”.
Quando è nata l’Associazione e chi ne fa parte?
“Dopo un diploma in pianoforte e in composizione al Conservatorio di
Milano e un master in direzione di orchestra, la passione organizzativa mi ha spinto a seguire un corso universitario in Lettere con specializzazione in Organizzazione ed Economia dello Spettacolo. Nel
2005 ho dato quindi vita al Clavicembalo Verde in collaborazione con
mio fratello Giovanni, che è violinista e condivide la mia passione e i
miei obiettivi. Siamo diversi di carattere ma complementari e in questo nostro progetto abbiamo coinvolto un gruppo di musicisti nostri
amici. Negli anni il gruppo si è ampliato e oggi le nostre formazioni
vanno dal solista alla grande orchestra sinfonica per coprire tutto il
ventaglio delle possibilità e del repertorio. All’interno della nostra associazione ci sono gruppi stabili con un repertorio molto definito ma
in genere i componenti, sempre tutti professionisti, variano perché
vogliamo dare soprattutto ai giovani la possibilità di esibirsi e farsi
conoscere. Dopo 10 anni di attività possiamo ritenerci abbastanza
soddisfatti. Abbiamo iniziato con piccole manifestazioni, in seguito ci
sono state collaborazioni con altri soggetti, anche con le Istituzioni e
abbiamo creato delle stagioni, come ‘La musica e il bene’, i concerti
negli Atenei di Milano, i concerti in periferia che realizziamo già da 7
anni. Nel 2009 abbiamo ricevuto l’Ambrogino d’Oro, nel 2011 una
medaglia del Presidente della Repubblica e nei dieci anni di attività
abbiamo promosso ben 500 iniziative. Nostro fiore all’occhiello è la
A
Milano Music Masterschool, l’Accademia all’interno del Clavicembalo Verde che si appoggia a docenti del Conservatorio e al Teatro
della Scala e permette a giovani musicisti diplomati di seguire
corsi di perfezionamento.
La vostra presenza a Villa Clerici, molto apprezzata, ha contribuito anche a valorizzare un gioiello architettonico.
“Nella Sala Messina di questa splendida villa da molti anni ormai presentiamo concerti seguiti con viva partecipazione. Abbiamo instaurato
un rapporto diretto con il pubblico tanto che alla fine dello spettacolo ci
si incontra, ci si saluta, cosa che altrove spesso non avviene. Di questo
siamo felici, è importante infatti avvicinare la musica alle persone ma
per noi altrettanto importante è sentirci vicino alle persone. Villa
Clerici si sta configurando davvero come un polo musicale di grande
spessore, d'altronde la bellezza della Villa è tale da costituire una cornice invidiabile per i vari eventi.
Quali le vostre prossime iniziative in Villa Clerici e quali i progetti in cantiere per l’Expo?
“Il successo ottenuto lo scorso anno in Villa Clerici con “Rigoletto” e
l’”Elisir d’amore” ci ha indotti quest’anno ad arricchire il cartellone che
prevede la messa in scena di ben 4 opere liriche: il 27 giugno “La serva
padrona” di G.B. Pergolesi, il 4 luglio Il “Don Pasquale” di Donizetti, l’11
luglio “La Traviata” di Verdi e a settembre “Le nozze di Figaro” di
Mozart (vedi sotto, ndr). All’Expo in città abbiamo dedicato due importanti rassegne, “Concerti in Periferia”, eventi musicali nelle varie zone,
e “Per nutrire l’anima. Musica e Arte nelle chiese di Milano”: 21 proposte per cui da maggio a ottobre l’arte dei suoni e le arti visive si incontrano nelle chiese lungo la via d’acqua del Naviglio. (Valeria
Casarotti - Teresa Garofalo)
• Le opere buffe La stagione concertistica che si è tenuta per il
terzo anno nella Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei si è conclusa il 31 maggio per lasciare il passo alla musica lirica, che esce
ora “allo scoperto” avendo come fondale la bella facciata di Villa
Clerici. L’atrio centrale aperto sarà il palcoscenico che ospiterà scenografie essenziali, cantanti e un coro di 20 elementi mentre l’orchestra, ai piedi della scalinata, sarà composta da 25 musicisti. Il
parco prospicente la Villa, ricco di statue d’epoca e ridisegnato da
Dandolo Bellini sul modello dei giardini all’italiana del ‘700, accoglierà il pubblico divenendo platea. La scelta di Angelo Mantovani
è caduta su quattro titoli: “La serva padrona” di Pergolesi, “Don
Pasquale” di Donizetti, “Traviata” di Verdi e per chiudere, a settembre con data da definirsi, “Le nozze di Figaro” di Mozart. Qualche
parola sui primi due spettacoli. “La serva padrona”, intermezzo
buffo, fu rappresentata la prima volta al Teatro San Bartolomeo di
Napoli il 28 agosto 1733 e fu la nascita di un nuovo genere: l’Opera
Buffa. Anche il Don Pasquale è un’opera buffa e la prima rappresentazione ebbe luogo con successo al Théâtre-Italien di Parigi il 3
gennaio 1843 alla presenza dell’autore.
Info: Centro Culturale della Cooperativa 02/66114499-349/0777807.
Al Centro Culturale della Cooperativa
gran finale con il Grande Concerto d’Estate
ese di giugno: si chiude il primo semestre
M
2015, dunque tempo di bilanci. L’attività appena conclusa del Centro Culturale della
Cooperativa non può che essere valutata positivamente grazie al ricco calendario di eventi proposto: dalla musica alla storia, dal cinema alla
scienza e alla letteratura, dalla cronaca al tema
dell’Expo, senza dimenticare la bella mostra dedicata a “Terezìn: un insediamento modello”.
Ricordiamo inoltre la Palestra Informatica: l’eccezionale iniziativa che ha avvicinato alcune centinaia di persone al mondo digitale e che è valsa
al Centro Culturale una civica benemerenza per
la propria attività. Ma veniamo all’ultimo appuntamento: sabato 13 giugno il Centro Culturale
della Cooperativa chiuderà l’attività con un concerto che si terrà per il terzo anno nella bella cor-
te d’epoca di via Ornato 7, degnissima cornice a
un evento nato in collaborazione con Il
Clavicembalo Verde, nell’ambito della Rassegna
Musicale di Primavera “Concerti in periferia”.Il
“Grande Concerto d’Estate” vedrà protagonista il
Milano Music Quartet con violino, viola, violoncello e piano digitale in un programma tra i più
accattivanti, che spazierà in più generi: musica
classica, operistica, da film e ritmi jazz.
Il concerto aperto ai soci e frequentatori del
Centro Culturale della Cooperativa, al quartiere,
alla città tutta, sarà l’occasione per un augurio di
buone vacanze e un arrivederci a settembre, con
la ripresa di quella intensa attività che caratterizza il Centro Culturale.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria:
02/66114499- entrata da via Hermada 14.
La scuola di musica di Franco Mussida al Parco Nord
Al Teatro della Coop.
“Il carnevale dei truffati”
al 15 al 27 giugno, al Teatro
D
della Cooperativa, “Il carnevale dei truffati”, di Piero Colaprico,
collaborazione drammaturgica Renato Sarti, Bebo Storti, con Renato
Sarti (nel ruolo di Giuseppe Pinelli), Bebo Storti (nel ruolo di Luigi
Calabresi), in video Paolo Rossi (nel ruolo di Dio), regia Renato Sarti,
scene e costumi Carlo Sala. Su una collina misteriosa, nell’aldilà, litigando, discutendo, cercandosi, salgono due persone: il commissario
Calabresi e l’anarchico Pinelli. I due sono fisicamente soli, ma intorno a loro si levano le voci, ora amare, ora rassegnate, di altre vittime
di terrorismo e stragi. Anche dal cielo proviene una voce; è quella di
un dio, ironico ma giusto, indignato ma costruttivo, che compare sulla scena per rimandarli per un breve periodo sulla terra, oggi, a
Milano. Incontreremo di nuovo questa strana coppia sulla stessa collina mentre, in cammino, si racconta quanto appreso dalla straordinaria esperienza vissuta; ci saranno accenni alle torri gemelle, alla
primavera araba, ma soprattutto all’Italia di Silvio Berlusconi, con riflessioni tragicomiche su “chi eravamo” e su come sia stato possibile
arrivare dove siamo. Renato Sarti e Bebo Storti si sono appassionati
a questo testo, nato dall’intelligente penna di Piero Colaprico, inviato
speciale per “La Repubblica”, autore di saggi e romanzi, che per il teatro ha già scritto il fortunato “Qui città di M”.
Al Mic i film fatti
dai nostri ragazzi
Progetto Cinema a Scuola, a cura di Luigi Allori, presentato dal
IinlCentro
Culturale della Cooperativa e patrocinato dal CdZ 9, consiste
un laboratorio di Educazione all’immagine per realizzare film in
classe. Durante questo anno scolastico, tre classi delle Scuole Cassinis
e Tommaseo, hanno realizzato due film, a testimonianza che questo lavoro è possibile purché ci sia l’impegno a lavorare in squadra.
Le classi sono la III E della Cassinis (prof.ssa Cinzia Cirillo) e la III D
e la II A della Tommaseo (prof. Roberto Carlucci). I film sono stati
proiettati al Mic l’8 giugno, alla presenza dei ragazzi che li hanno realizzati, i loro insegnanti e i loro familiari. La III E ha realizzato un film
dal titolo “I Social”. Si tratta di una messa in scena di episodi in cui è
possibile riflettere sui lati positivi e negativi dell’utilizzo dei Social, che
in alcuni casi può diventare pericoloso, mentre altre volte può essere
utilizzato a scopo aggregativo. La prof.ssa Cirillo sostiene che i ragazzi
non hanno incontrato difficoltà poiché a scuola sono dotati di apparecchiature idonee per le riprese e sono stati coadiuvati dal prof. Sacco, docente di Scienze Motorie, sempre disponibile ad aiutare i ragazzi per il
montaggio delle scene, esperto nell’uso dei mezzi multimediali ma soprattutto innamorato del linguaggio cinematografico. “Le difficoltà non
sono mancate in realtà”, dice la prof.ssa Cirillo, “perché la realizzazione
di un film richiede un lavoro di squadra e il lavoro di squadra richiede
più energia, più autodisciplina, più autoregolamentazione rispetto al
lavoro individuale. Inoltre, trattandosi di un’attività sperimentale che
stimola la creatività e accende la fantasia, a volte è risultato faticoso organizzarla e strutturarla, ma con tanto impegno si è arrivati al risultato. Tutti i ragazzi della classe sono stati coinvolti sia nella fase preparatoria della stesura della sceneggiatura e dello story board, sia in quella
successiva della interpretazione dei diversi ruoli. I ragazzi hanno appreso subito bene la proposta di realizzazione del cortometraggio, hanno scelto il tema volontariamente e presto si sono impegnati nella scrittura della sceneggiatura e nelle riprese”.
L'altro film, quello realizzato dalla II A e III D della Scuola Tommaseo, si intitola “La Confraternita Gamma”. Si tratta di un giallo, ben
architettato e girato con cura. La realizzazione è stata utile per
spronare la fantasia di ognuno e per imparare una disciplina nuova ed interessante, soprattutto perché i ragazzi si sono impegnati
divertendosi. “È stato bello e interessante”, dice il prof. Carlucci, “vedere i ragazzi coinvolti in questo lavoro di squadra poiché sono riusciti spontaneamente a dividersi i compiti. C’era infatti il gruppo
della regia e il gruppo della ripresa, ma si sono aiutati a vicenda e
hanno colto situazioni utili in ogni dove ed è stato bello guidarli alla realizzazione di un cortometraggio. È risultato particolarmente
interessante vedere utilizzare i cellulari, di solito usati quotidianamente per riprese poco importanti, con l’occhio del regista per cogliere sfumature importanti e adatte alle nostre scene”.
È stato infine proiettato un terzo film, realizzato dagli studenti della
Tommaseo, dal titolo “Esami di Koscienza”. Il referente per questo progetto è stato il prof. Carlucci, mentre la sceneggiatura è stata guidata
dalla regista Cinzia Masòtina, collaboratrice del Mic. Si tratta della storia di un professore razzista che viene smascherato e punito. Questo
progetto, ha perseguito l’obiettivo di favorire l’apprendimento, promuovendo attività e iniziative anti-dispersione scolastica, per fare acquisire capacità di scrittura creativa e favorire la creazione di un gruppo di
lavoro responsabile. (Antonella Gattuso)
• La macchina da presa in azione Dall’11 al 27 giugno, presso il
Mic (Museo Interattivo del Cinema) presenta “Pellicole dall’Archivio
dei film, una serie di appuntamenti per rivivere nel più classico dei formati tutta la magia dei grandi capolavori del cinema. In occasione del
120° anniversario della settima arte, questo mese la Cineteca ha scelto tre titoli che si servono della macchina da presa per raccontare il cinema stesso, in una sorta di meta-viaggio alla scoperta di ciò che accade davanti e dietro lo schermo: “Il proiezionista” (1991) di Andrej
Kon alovskij, “La valigia dei sogni” (1953) di Luigi Comencini, e infine
appuntamento con Buster Keaton e il suo “La palla n. 13” (1924).
29 maggio, al “tempio” sulla collinetta del Parco Nord, si è
Venerdì
tenuto un concerto organizzato dal Cpm, la scuola di musica di
Franco Mussida, da “Zona Nove” premiato un paio di anni fa con lo
Zonino d'oro. Sul palco si è alternata una serie di band e musicisti.
Rolling Stones day al Piccolo Conservatorio
Rolling Stones hanno festeggiato 52 anni di carriera, e 50 anni fa
Ideiusciva
il loro disco "Satisfaction": un traguardo invidiabile per uno
più grandi gruppi musicali del mondo. Sabato 20 giugno, presso
l’Ass. Onlus “Fabbrica dell'Esperienza” (Piazza San Giuseppe 12,
Bicocca) il maestro Alex Schiavi fa omaggio a tutti i partecipanti di
manifesti e locandine dei Rolling Stones.
Info: 338-87.60.289 - [email protected].
ONA NOVE 8
• Corsi estivi di musica Sono aperte le frequenze ai Corsi musicali del Piccolo Conservatorio. Corsi che vanno dalla fine di giugno alla
metà di settembre. I corsi musicali sono: chitarra acustica, chitarra
elettrica, basso elettrico, scuola di teoria musicale di Musica Araba, e
corso musicale di chitarra moderna con il Metodo Slonimsky. I Corsi
avranno luogo presso l'Associazione onlus “Fabbrica dell'esperienza”,
sita in piazza San Giuseppe 12.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
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GIUGNO 2015
Anno 7 - n. 75
ONA NOVE
GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281 - e-mail: [email protected] - Supplemento di “Zona Nove”
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
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Direttore: Luigi Allori. Redazione di “Zona Nove”: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni,
Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Redazione del supplemento Isola: Sergio Ghittoni (responsabile), Primo Carpi, Gilda Ciaruffoli, Diana Comari, Roberto Lana,
Penelope Dixon Giaouris, Angelo Longhi, Maria Antonia Vetti. Collaboratori: Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi,
Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro
Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Bella Milano, bella l’Isola. E dopo le pulizie, i murales, quelli veri
i è tornato a pulire per le strade della città. Dopo il succesS
so della manifestazione ‘Nessuno tocchi Milano’ cui hanno
partecipato 20mila persone per cancellare i segni del passaggio delle tute nere durante la marcia dei No Expo, il Comune
ha chiamato ancora a raccolta i cittadini. Un nuovo appello alla mobilitazione è partito da Palazzo Marino per il fine settimana del 16 maggio scorso. Obiettivo: “prendersi cura” della
città con una due giorni di pulizie in tutti i quartieri del capoluogo. La chiamata di “Bella Milano”, questo il titolo dell’iniziativa, è stata rivolta da una parte a singoli, comitati e associazioni per “mobilitarsi con lo spirito civico a tutela del bene
comune”, dall’altra alle imprese “affinché aiutino il Comune a
fornire ai cittadini i materiali necessari alla realizzazione di
questa iniziativa”.
Anche il distretto Isola ha aderito e sabato le Associazioni dei
Commercianti dell’Isola (Isola Garibaldi, Isola Revel, Farini
Isola) si sono date appuntamento dalle 10 alle 12 al Mercato
Comunale di Piazzale Lagosta. Forse non era precisamente
una ressa quella che si è impegnata a ripulire i muri del
Mercato comunale, ma insomma, i risultati si sono visti.
Siamo andati a congratularci con i protagonisti della battaglia
e abbiamo capito subito che la cosa invece è solo agli inizi.
“Uno spazio pulito è un vero invito per i graffitari incalliti che
infestano la città” ci hanno detto sconsolati. Ci sono quindi
trattative in corso tra commercianti e Consiglio di Zona per
scavalcare a sinistra gli impuniti dell’imbratto e far ricoprire
in tondo in tondo il Mercato Comunale con dei murales doc.
L’Isola guarda e si interroga, sconsolata anch’essa. Quante altre giornate di pulizia popolare dovremo organizzare per ripulire un poco il nostro quartiere? (Primo Carpi)
Cavalcavia e Centro Civico
all’ultimo sprint
(foto di Roberto Lana)
PRIMA
DOPO
Il “rasoio” Ligresti nascosto a metà
“rasoio”, come è stato soprannominato il palazzone di 14
Iai lpiani
di Ligresti, oramai da anni abbandonato incompleto
bordi dello slargo dove sono sorti anche il Bosco Verticale e
la Casa della Memoria, è stato sottoposto ad una sobria operazione di “camouflage” nella sua facciata rivolta verso vero il
parco. Rimasto invece ben evidente nella sua scheletratura
incompiuta per chi proviene da via Volturno. Nato per essere
il Palazzo della Milano Assicurazioni e progettato da
Valentino Benati e Federico Colletta, destinato prevalentemente a funzioni terziarie, si trova tra le vie De Castillia e
Confalonieri. È composto da due volumi, uno alto di 14 piani,
massiccio e caratterizzato da una lunga balconatura continua con chiusura a doppio vetrata a risparmio energetico, e
Sabato 27 giugno si terrà un ultimo incontro
dei responsabili tecnici con il quartiere per definire
i dettagli dei due progetti.
portavoce della cabina di regia dei progetti partecipati
Imese
Cavalcavia Bussa e Centro Civico si sono incontrati a fine
scorso con i tecnici del Comune e i progettisti vincitori
dei due relativi concorsi internazionali. Si è deciso di dare luogo ad un ulteriore passaggio partecipativo allargato, il “planning for real”, per entrare nei dettagli funzionali delle due opere pubbliche, per migliorarne le prestazioni e chiarire gli ultimi aspetti dubbi.
Questo avverrà sabato 27 giugno, dalle 11 alle 19, nel giardino
condiviso di Isola Pepe Verde. In tale incontro tra tutti gli abitanti del quartiere ed i progettisti, saranno ancora una volta
illustrati i siti dove le opere saranno realizzate e saranno presentati i progetti con tavole esplicative, fotomontaggi, plastici
realizzati allo scopo di facilitarne la comprensione. Perché in
questo consiste appunto, in sostanza, il “planning for real”.
Ancora una volta, quindi, sarà possibile avanzare, da parte di
chi parteciperà a questo incontro, idee e proposte prima dell’avvio della progettazione definitiva.
Due momenti conclusivi, uno per ogni opera, faranno infine
sintesi di quanto emerso nel corso della giornata.
Dopo questo ultimo, fiducioso, ricorso all’attenzione del quartiere,
partirà la messa a punto del progetto definitivo da consegnare per
fine anno. Per metà 2016 è previsto il seguito degli iter amministrativi cui seguirà l’appalto e l’inizio dei lavori ad inizio 2017.
Discorso a parte sarà costituito dalla discussione sulle modalità di gestione dei due progetti una volta realizzati. Modalità
di governo delle due realtà, ruoli pubblici e privati nella programmazione dei loro contenuti, loro reale autosostenibilità
economica Si tratta, in fondo, dell’aspetto che più si presterà al
confronto pubblico nei prossimi mesi.
DAVANTI
da un corpo basso allineato a via Confalonieri. Era previsto
anche un piano con piscina, palestra e spazi collettivi oltre a
i parcheggi.
Alla vigilia di Expo e inaugurazione della Casa della Memoria
si era persin parlato di un suo radicale abbattimento. Si erano
poi ipotizzate soluzioni di ingabbiatura luminosa ad alto effetto visivo e cromatico. Si è optato infine
per una soluzione
intermedia. Un gigantesco pannello
blu, a coprire un solo lato del complesso, grande quanto
tutta la sua facciata,
con alla base motivi
geometrici bianchi
che richiamano una
città di edifici stilizzati, su cui campeggia, in campo chiaro
il logo del “Gruppo
Unipol - Progetti immobiliari per la Milano che vive il futuro”. Niente dinamite
quindi. In attesa che
il gruppo assicurativo che ha rilevato
l’edificio, decida del
DIETRO
suo futuro.
Accadde, accadrà all’Isola
• 20 aprile scorso - Nuova Stecca : presentazione a cura del Cdz 9 del
“Piano di emergenza comunale di protezione civile per il rischio esondazione con particolare riferimento al quartiere Isola”.
Presenti l’Assessore alla Sicurezza e Coesione Sociale Marco Granelli, l’Assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran, il
Vicepresidente del CdZ 9 Antonella Loconsolo, i tecnici della protezione civile del Comune di Milano. Nella prima parte della serata la presentazione del piano da parte dell’Assessore Granelli. Il Comune ha
recepito la delibera del CdZ 9 in cui si chiedevano alcune modifiche
al piano di emergenza Comunale 2012 relativo a rischio idrogeologico, neve, sismico, incidente rilevante, e lo ha integrato con un potenziamento del piano di allerta, un monitoraggio più accurato dei livelli idrometrici e dei fenomeni meteorologici, un potenziamento della
comunicazione e della attivazione dei cittadini, un potenziamento
delle azioni preventive, un potenziamento della fase di pulizia strade e quartieri post-esondazione. A sua volta il potenziamento delle
azioni preventive è volto a diminuire la quantità di acqua nel tratto
tombinato del Seveso durante le fasi di allerta, ad aumentare la
quantità di acqua assorbita dalla rete fognaria durante l’esondazione, a sostenere le azioni di difesa dall’esondazione messe in atto da
cittadini e attività commerciali/imprenditoriali.
Nello specifico, a livello di quartiere, sarà attivato un sistema di allerta
sms al quale ogni cittadino potrà iscriversi; verrà distribuito un vademecum predisposto da Comune e Protezione Civile, con alcune direttive da seguire nelle varie fasi dell’emergenza; dopo quello per gli esercizio commerciali, verrà pubblicato un altro bando per i condomini provati, finalizzato alla installazione di paratie protettive; verranno installate griglie in alcuni punti specifici grazie alle quali un quantitativo
maggiore di acqua potrà defluire nella rete fognaria; sono state raddop-
piate le squadre di Metropolitana Milanese che procederanno all’apertura dei tombini, affiancate da due ulteriori squadre della protezione
civile con lo stesso compito; si stanno contattando i parroci per utilizzare le campane delle parrocchie come ulteriore preavviso di esondazione, unitamente alle auto della polizia locale già presenti da qualche mese fin dalla fase di pre allerta.
L’assessore Maran ha parlato di un più ampio Piano Idrico Comunale (di medio corso) nel quale accogliere i tanto auspicati scenari di trasformazione virtuosa del territorio. Depuratori, invarianza idrica, separazione delle acque sporche da quelle pulite, destinazione di quantità crescenti delle acque piovane alla dispersione sul terreno.
Promessa inoltre una accelerazione nelle procedure di controllo ed
accoglimento delle richieste di contributi per i danni provocati dalle
esondazioni di novembre. L’ampio dibattito che ne è seguito, oltre ad
esprimere la più accorata speranza che non si ripeta più il la famigerata notte del 15 novembre scorso, ha estesamente apprezzato la presenza attiva degli Assessori, ed ha avanzato alcune proposte concrete. Come la protezione prioritaria delle centraline elettriche che
quando saltano, oltre al disagio per gli utenti provocano la messa fuori uso delle pompe idrovore eventualmente in azione. E poi un piano
più dettagliato per il reperimento e la distribuzione di sacchetti di
sabbia e paratie mobili per griglie e tombini aperti. E poi, ancora, il
rischio di non adozione di adeguate misure protettive da parte degli
amministratori di condomini. Presenti, naturalmente, anche le voci
delle diverse posizioni che si confrontano in CdZ 9 e sul territorio. E
che hanno parlato di promesse già fatte e rimaste poi lettera morta,
di critica ad un piano antiesondazione troppo appiattito sul solo scavo delle vasche di laminazione, di mancanza di un piano di prove di
emergenza. (Primo Carpi)
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ONA NOVE 9
NOTIZIARIO CULTURALE
Expo 1906: Milano per la prima volta alla ribalta
con innumerevoli eventi di portata mondiale
All’Università Bicocca una mostra e un libro raccontano attraverso fotografie inedite
l’ingresso della nostra Italia nella modernità.
Leonardo Parendella
Diario di un niguardese
d’adozione
Valeria Casarotti-Teresa Garofalo
Angelo Longhi ([email protected])
entodieci anni fa, da aprile a novembre 1906,
Milano fu travolta da una valanga di turisti,
più di 5 milioni di persone, una cifra astronomica
per l’epoca, attratte da un evento di portata mondiale, l’Esposizione Internazionale dedicata ai trasporti e alle innovazioni tecnologiche.
Fu l’occasione prestigiosa per celebrare l’apertura
del tunnel del Sempione da poco inaugurato, la galleria ferroviaria più lunga del mondo che collega il
nostro paese con la Svizzera. All’eccezionale
Esposizione parteciparono ben 40 nazioni di tutto il
mondo di allora, dalla Cina all’America Latina,
dall’Austria al Canada, dal Belgio alla Russia.
Padiglioni, edifici e tantissimi chioschi furono quindi allestiti per ospitare i 35 mila espositori. Due le
aree prescelte, la piazza d’Armi del Castello Sforzesco e il parco Sempione, collegate da una stupefacente ferrovia elettrica sopraelevata. Nasceva così
nella città meneghina una nuova città, fragile, fugace, provvisoria e fuggevole di cui oggi rimane come testimonianza solo l’Acquario Civico, lo splendido edificio in stile Liberty, il nuovo stile che allora
furoreggiava in tutta Europa.
A questa città “provvisoria”, alla vita e agli avvenimenti che l’animarono durante i mesi dell’Esposizione del 1906 è dedicata “Città effimera” una mostra ideata e organizzata dall’Università Bicocca in collaborazione
con la Fondazione Silvio Tronchetti Provera, visitabile presso gli
Spazi Espositivi del “Cluster Isole, Mare e Cibo” dell’Expo Milano
2015. Una mostra estremamente interessante non solo perché riesce
ad immergerci nella lontana atmosfera di quel tempo ma anche perché offre immagini non ufficiali, mai viste prima.
C
Le foto raccolte sui 32 pannelli sono infatti
immagini inedite, istantanee e reportage scovati negli archivi privati di due fotografi dilettanti milanesi, Leone Soldati e Vincenzo
Conti, un medico e un futuro ingegnere che
riuscirono a catturare gli angoli più suggestivi di quella “città effimera”: la Via del Cairo,
una tipica strada della capitale egiziana, la
carretta trainata da un bufalo che pubblicizzava un villaggio eritreo, il circo itinerante di
Buffalo Bill, il ristorante cinese, il primo ad
aprire a Milano, il Parco Aerostatico dove era
esposto il primo dirigibile italiano, queste alcune delle bellissime foto in mostra. Immagini tutte tratte dal libro “Città effimera. Arte,
tecnologia, esotismo all’Esposizione internazionale di Milano del 1906” edito da Gabriele
Mazzotta e curato in collaborazione con
l’Università Bicocca.
Un libro e una mostra che testimoniano la volontà e l’audacia del nostro paese nel presentarsi senza paura sul palcoscenico mondiale e
farsi riconoscere come una nazione propositiva e dinamica proiettata verso il nuovo secolo
appena iniziato. Non è forse casuale che oggi,
a distanza di 110 anni, con Expo 2015 Milano
abbia raccolto nuovamente la scommessa decidendo coraggiosamente di lanciarsi in questa ardua sfida.
Da luglio la mostra sarà visitabile presso la sede centrale dell’Università Bicocca per essere poi trasferita al polo di Monza dell’Ateneo, in via Cadore, e successivamente alla Villa Di Breme Forno a
Cinisello Balsamo. Info: 264486028 o [email protected].
Expo 2015: oltre 700 iniziative nelle Biblioteche
Anche in zona 9 il Sistema Bibliotecario di Milano contribuisce alle proposte culturali cittadine.
Fabrizio Ternelli
l Sistema Bibliotecario di Milano
Igetto
presenta il vasto e articolato pro“Expo in città 2015”.
Durante l’intero periodo dell’esposizione universale, sono previste nelle
biblioteche comunali quasi settecento iniziative per adulti e bambini,
che saranno puntualmente indicate
nel sito www.comune.milano.it/biblioteche.
Come icona di questo vastissimo e
multiforme calendario, che sta già raccogliendo i consensi di un pubblico eterogeneo, è stato adottato un albero, con evidente richiamo
all’“Albero della vita”, la struttura di legno e acciaio che indica il
“Padiglione Italia” nell’area di Expo. Ma il simbolo scelto ha anche un
significato specifico: le radici rappresentano il radicamento delle biblioteche nel territorio, con servizi gratuiti e accessibili a tutti, mentre i rami simboleggiano le molteplici occasioni di incontro con la cultura proposte ai cittadini.
Fra i molti eventi, ne segnaliamo alcuni per mostrare la varietà del
programma. Una mostra da non perdere, considerando la spontaneità e l’efficacia espressiva dei giovanissimi autori, sarà “May Peace
Prevail On Earth”, che raccoglie disegni eseguiti da bambini di ogni
nazionalità per rispondere a due grandi domande: “Chi ha diritto alla pace? Come sarebbe il mondo se non esistessero le guerre?”.
Partecipando a questa esposizione le biblioteche rientreranno nel
tour “Ambasciatori di Pace”, promosso da “Peace Pals International
Art Exhibition and Awards”.
Per restare nell’ambito degli eventi dedicati ai ragazzi, ricordiamo “La cucina delle storie”. Tramite laboratori narrativi che si
ispirano ai “cluster” di Expo (riso, cacao, caffè, frutta e legumi,
spezie, cereali e tuberi, biomediterraneo, isole mare e cibo, zone
aride), diciotto biblioteche si trasformano in “ristoranti” dove
squadre di piccoli “cucinieri” cercano gli ingredienti giusti - libri,
scenografie, musiche e altro - per
elaborare testi da mettere in scena. Quando tutte le squadre
avranno terminato la preparazione di “piatti” e “menù”, i racconti
“cucinati” verranno presentati
con festosi ritrovi conclusivi.
Un’altra iniziativa per i ragazzi e
per i loro genitori è “Il gusto…
giusto”, una serie di incontri sui corretti comportamenti da seguire nell’alimentazione.
Agli adulti sarà possibile “Ridere di gusto in biblioteca”, ma anche riflettere su sprechi e frodi alimentari, con divertenti reading teatrali
dedicati alle abitudini degli italiani a tavola. I più dinamici amanti di
Milano potranno rivisitare la città attraverso gli sguardi degli scrittori del passato che l’ hanno raccontata nelle loro pagine. Saranno infatti organizzate autentiche “Passeggiate letterarie per le vie del centro storico” con la guida di un esperto.
“Mangiare con gli occhi, leggere con le papille” è una singolare “gara”
tra i gruppi di lettura delle biblioteche, impegnati a sfidarsi nella ricerca di brani letterari che possano accompagnare e interpretare una
selezione delle opere presenti nella mostra “Arts & Foods”, esposta alla Triennale di Milano. Dal 22 al 25 ottobre il Sistema Bibibliotecario
parteciperà alla quarta edizione di “BookCity Milano” - l’ormai nota
festa del libro e della lettura - con “BookCity young”, un variegato calendario di iniziative per i giovani.
Ma questi sono solo pochi esempi del programma dedicato “Expo
in città 2015”. Il resto si può scoprire direttamente nelle biblioteche, dove - in linea con lo slogan del progetto (“Nutrire il pianeta
con la cultura”) - si trovano i migliori cibi per la mente, tra svariate iniziative e migliaia di libri.
roseguono dopo la feP
sta del 24 aprile le iniziative dell’Anpi di Niguarda per il 70° anniversario della Liberazione (e
ci scusiamo per non essere
riusciti per mancanza di
spazio a celebrare degnamente l’imponente manifestazione del 24 aprile sera a Niguarda). È di poche
settimane fa la pubblicazione di “A qualunque costo. Dagli scioperi operai
alla Resistenza armata.
Vita di francesco Rigoldi”,
un volume edito a cura
della sezione Anpi “Martiri niguardesi”, che racconta l’importanza che assunse ai fini della Liberazione del Paese
il comportamento degli operai dei nostri quartieri e delle fabbriche del triangolo industriale (Mi-To-Ge).
E pochi giorni fa, stimolato da Antonio Masi che sta preparando l’uscita dell’ultimo suo lavoro “Testimoni della memoria”,
Leonardo Parendella ha regalato all’Anpi di Niguarda un memoriale dei suoi anni giovanili, passati lavorando in Pirelli come fattorino, ricordi che riescono più di tanti saggi storici a dare un’idea di cosa fossero quegli anni per i nostri padri.
Naturalmente per ragioni di spazio non possiamo pubblicarlo
integralmente, ma chi fosse interessato ad averne la versione
integrale può richiederla scrivendoci alla mail dell’Anpi di
Niguarda (vedi sopra).
Leonardo entra in Pirelli a 14 anni (allora si usava così per i
figli del popolo), assunto in Viale Sarca 204 come fattorino 6
giorni prima della seduta del Gran Consiglio del fascismo
che di fatto destituisce Benito Mussolini. Assiste in fabbrica
all’esplosione di gioia dei lavoratori, a “un sacco di spintoni,
molti cazzotti e qualche pedata...” con cui si sanzionaro i fascisti convinti. E ci fu anche un fucilato, il capo dell’Ufficio
del Personale Impiegati, che si disse era stato giudicato dal
Cln in quanto alto gerarca fascista resosi colpevole di gravi
fatti ai danni dei lavoratori antifascisti.
È un posto di osservazione privilegiato il suo e nonostante la
giovanissima età osserva tutto quello che gli capita intorno: gli
scioperi, l’8 settembre, i bombardamenti aerei, l’arrivo dei tedeschi, il generale Zimmermann che, fatte riunire le maestranze nel cortile interno, le minaccia di ritorsioni se non riprendono immediatamente il lavoro... rimanendo da solo perchè tutti lasciano la fabbrica e tornano a casa. E poi la repressione contro gli antifascisti e specialmente i lavoratori del Pci.
come Eraldo Soncini e Libero Temolo fucilati come esempio
per tutti i ribelli il 10 agosto 1944 in Piazzale Loreto. Lo stesso luogo dove i partigiani portarono i cadaveri del Duce e dei
principali gerarchi fascisti dopo averli giustiziati a Dongo
mentre scappavano mischiati alla truppa tedesca in fuga.
Finisce così la vicenda terrena di Benito Mussolini iniziata al
grido “se avanzo seguitemi se indietreggio uccidetemi e conclusa travestito da soldato della wehrmacht, con un elmetto in testa, mescolato alla truppa tedesca in fuga.... mentre cercava
inutilmente di sottrarsi alla collera degli italiani che lo cercavano per la resa dei conti, dopo che aveva portato l’Italia ad aggredire paesi amici da sempre, e aver condotto la nazione alla
distruzione in una guerra suicida e sbagliata.
Con l’auspicio dell’Anpi che le memorie di Leonardo e di
quelli che come lui vissero quell’epoca, ci aiutino a tenere
sempre presenti i rischi che correremmo oggi se si seguissero i “consigli” di qualche politico che sembra perseguire il ritorno al razzismo italico, alla politica gestita con la pancia e
al ricorso di slogan ad effetto (le ruspe, bruciare i campi
rom, libertà di armarsi ecc.) contro facili capri espiatori, una
politica che in Italia sembra che paghi elettoralmente sempre di più. Perché come diceva A. Bloch, “un buon capro
espiatorio vale quasi quanto una soluzione”.
Il giovane grafico Massimiliano Masa
Ovvero l’acquarello dell’Immediatezza
Roberta Coccoli
el cuore dell’Isola, in Via Borsieri 12, presso
N
il “Laboratorio di Cromografia” del pittore
Claudio Jaccarino, collabora Massimiliano Masa,
un giovane grafico con la passione per la pittura.
Ci mostra qualcuno dei suoi dipinti, sopratutto
acquarelli. Perchè l’acquarello? “L’acquarello è
immediato”, ci spiega. “Con questa tecnica il pittore non può avere il controllo di tutto, anche perché l’acqua ha un ruolo fondamentale nel dipinto
ad acquarello, e quindi ne esce un risultato quasi
inaspettato. Poi ci sono la temperatura, il tipo di
carta, e poi appunto la quantità di acqua usata:
tutto concorre a fornire un’impronta a sorpresa.
E questa sorpresa mi sembra più stimolante, perché introduce variabili imprevedibili, inoltre è
una tecnica veloce, immediata, “portatile”, che
non richiede tanto materiale, e permette di andare in giro a disegnare. A volte uso anche altre tecniche, magari la matita, sopratutto per situazioni più descrittive, oppure uso anche tecniche particolari come l’acrilico su vetro; ma con l’acquarello si coglie l’istante, l’immediatezza.”
Sfogliamo i suoi “taccuini di disegno itinerante”,
piccole riviste colorate che raccolgono le opere degli allievi e dei docenti del “Laboratorio di Cromografia”, in una sorta di fumetto con descrizioni e piccoli dialoghi: è un modo molto originale di diffondere la pittura e il disegno! E allora ci spiega: “Mi è
venuto in mente di creare queste piccole riviste in occasione dei viaggi organizzati dal laboratorio per gli eventi della pittura dal vero. Per
ONA NOVE 10
esempio siamo stati a Venezia, e il compito era
proprio quello di descrivere con il disegno quello
che vedevamo: ho trovato difficilissimo disegnare i canali di Venezia perché ho dovuto essere più
descrittivo, ed inoltre il colore del cielo e le tinte
dell’acqua prevedono che tu sappia descrivere
con diversi pennelli”. Ma anche nei suoi “taccuini”, il tratto di Massimiliano Masa è ben riconoscibile, e ben si differenzia da quello di altri artisti della rivista: la mano è più precisa, più descrittiva, il segno meno abbozzato e più pulito, la
prospettiva quasi sempre presente: “Cerco sempre la magia che fa il segno, e forse un pò meno
l’emozione: se il mio disegno è somigliante, ho
trovato le parole giuste. È per questo che mi interessano anche i ritratti, perchè il volto umano
è la cosa che ci parla di più, e mi piace anche il
disegno dal vero con la modella, che facciamo al
Laboratorio di Cromografia: da quelle giornate
sono nate altre piccole riviste, “I diari dal vero”,
in cui i disegni si mischiano alle parole delle persone che seguono il corso. Così nasce il diario, dove i testi si uniscono ai segni, in un vero e proprio
dialogo. Poi in molti casi con le modelle si creano
affinità personali, che diventano parte del disegno”. Un dialogo che
si dipana sulla carta fra acquarelli ed emozioni.
Massimilano Masa esporrà una mostra personale al “Bar Sciapò” di
Via Borsieri 34 dal 10 giugno fino a fine mese. Infi: Laboratorio di
Cromografia di Via Borsieri 12.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
SCUOLA IN
ONA
a cura di Antonietta Gattuso
Poesiàmoci in Zona 9
258 poeti in erba!
Russell: i vincitori del Concorso Letterario e Artistico
i è svolta sabato 6 giugno la premiazione del Concorso
i è svolta, sabato 23 maggio, la Cerimonia di Premiazione della
S
Letterario e Artistico per gli studenti del Liceo Bertrand
S
Quarta Edizione del Concorso “Poesiàmoci in Zona Nove”.
Russell. I temi erano tre: 1) Expo nutrire il Paese, energia per
Il Concorso era stato indetto, con il patrocinio del Consiglio di Zona, a
novembre 2014 dal Centro Culturale della Cooperativa, in collaborazione con “Zona Nove”. Ha coinvolto i bambini del IV e V anno della
Scuola Primaria (Sezione A) e i ragazzi del I, II e III anno della Scuola
Secondaria di I grado (Sezione B). Le poesie partecipanti sono state 258
e le classi concorrenti, quattordici. Le scuole partecipanti sono state sette: Primarie G. B. Pirelli e Vittorio Locchi; Secondarie di I Grado
Cassinis, Falcone e Borsellino, Gandhi, Rodari, Saba. Alla Cerimonia
erano presenti numerosi bambini e ragazzi, insieme ai loro insegnanti
e ai loro genitori. La premiazione si è svolta alla presenza della giuria,
che ringraziamo anche quest’anno per il proprio sostegno, composta dal
presidente del Premio Luigi Allori; dal presidente della Giuria, poetessa Serena Siniscalco; dal responsabile del Centro Culturale, sig.ra
Maria Piera Bremmi; dalla poetessa Ortensia Bugliaro; dalla coordinatrice Antonietta Gattuso e dalla poetessa Sandra Sàita.
Ringraziamo ancora la presidente del CdZ 9, che non essendo potuta
intervenire alla cerimonia per un impegno, ha inviato un bel messaggio; la presidente della Commissione Educazione Antonella Loconsolo;
la Presidente della Commissione Cultura Vanessa Senesi.
La Giuria ha conferito il primo premio per la sezione A (Scuola
Primaria), all'alunno Alberto Picco della classe VC della Scuola Vittorio
Locchi, per la poesia “Insieme”; il secondo posto ex aequo alle alunne
Giorgia Lanotte della classe VC della Scuola Vittorio Locchi per la poesia “Il bosco” e Martina Laviola della classe VA della Scuola G. B. Pirelli
per la poesia “I campi”; il terzo posto è andato all'alunno Luca Bertinato
della classe VB della Scuola Vittorio Locchi per la poesia “Chi sono io?”.
Per la Sezione B (Scuola Secondaria di I grado), il primo posto è stato
conferito a Moreno Bussola, per la poesia “Se potessi...” della II C della
Scuola Rodari; il secondo posto a Yu Qiu Alessio, per la poesia “Senza
titolo” della II A della Scuola Gandhi; il terzo posto ex aequo a Francesca Castegnetti della IA della Scuola Cassinis per la poesia “Il mare” e
a Isabella Guerrini, per la poesia “Infanzia” della III C della Scuola
Rodari. Inoltre sono state conferite “Partecipazioni di Merito” e “Menzioni Speciali della Giuria”, agli alunni e alle classi di ogni Sezione.
Govone-Pavoni: successo
all’Olimpiade della Danza
rande successo delle ragazze della scuola media
G
Govone-Pavoni alla undicesima Olimpiade della Danza
per la scuola: prime classificate fra le 22 scuole partecipanti. a Milano e quarte nella finale nazionale svoltasi al palazzetto dello sport di Bologna ex aequo con altre compagini rappresentative di tutte le scuole dell’Alta Italia. Le ragazze ringraziano la signora Preside per l’impegno e la costante presenza, la prof.ssa Vecchioni e il coreografo.
la vita; 2) Reinterpretazione delle frasi celebri di Russell e libera fantasia alla creatività; 3) Carpe Diem (cogli l'attimo). Il primo classificato per ogni sezione ha ricevuto un buono acquisto
da 120 euro, il secondo da 80, il terzo da 50. Per il Concorso
Letterario il primo posto è stato conferito a Sofia Lipoli IC per
il racconto "Un secondo, un’occasione"; secondo a Eleonora
Carlo Poerio: rinasce
la mitica Pianellata
Franco VB per la poesia "La morte della sera"; terzo a Federica
Puglisi IC per il racconto "Cibo per il pianeta". Per il Concorso
Artistico il primo e il secondo posto sono stati conferiti a Marta
Pelusi VB per le foto "Volo Fuggente" e "L'eternità in un secondo"; il terzo a Federica Colombo V dal titolo "Alba Fuggente". Il
Premio Giuria Studenti è stato conferito a Martina Brambilla
IA per la foto "Carpe Diem". Per il Concorso Artistico (video) il
primo posto è stato conferito ad Annalaura Borrelli e Sara
Santovito IIB per il video "La scuola ideale"
Verga: i clarinetti
stravincono a Tradate
ragazzi del corso musicale di clarinetto della scuola media
l 17 maggio scorso i genitori dell’Associazione della Scuola Primaria
Itrentina
Carlo Poerio, hanno riproposto un evento extrascolastico che, una IVerga, di via Asturie, unitamente agli alunni del Liceo
di anni fa, riempiva di persone le strade del nostro quartiere: Statale Carlo Tenca, hanno partecipato al “Concorso musicale
“La Pianellata… 30 anni dopo!” Pensiamo sia stato motivo di aggregazione e divertimento per tutta la nostra zona, e lo conferma la massiva
partecipazione di bambini con genitori, nonni e amici. Max Pisu, testimonial della manifestazione, ha premiato i vincitori con un pizzico di
ironia e regalando buon umore, Willy il Coyote, Spongibob, Minnie e
Topolino non potevano mancare e hanno sfilato insieme ai bambini
muniti di fischietti. L’allegra combriccola, ha terminato poi la camminata alla Collina dei Ciliegi dove, ad aspettare, c’erano musica e merenda per tutti. Arrivederci al prossimo anno sempre più numerosi!
città di Tradate per i giovani”.
Il duetto, composto da Asya Loparco e Giuseppe Baglieri (pianoforte), ha vinto la medaglia d’oro e il quartetto, composto da
Giacomo Bazzocchi, Vittoria Campaner, Alice Fabian e
Edoardo Rovelli, la medaglia d’argento. Nello splendido scenario dell’istituto Barbara Melzi, i nostri ragazzi hanno trovato il
modo, fra 2800 partecipanti, di dar lustro alla nostra scuola.
Complimenti a loro, per l’impegno e la passione, e al loro maestro, Leonardo Schiavone, per la dedizione.
Un, due, tre... stella! E l’asilo c’è
Asilo nido e spazio gioco “Un, due, tre… Stella!”
L’
vuole essere uno spazio fisico ed emotivo che
consente al bambino di fare esperienze che lo aiutino
a crescere intellettualmente ed emotivamente stimolando il suo mondo interiore fatto di meraviglia e immaginazione. Uno spazio e un tempo nei quali i bimbi possono coltivare quotidianamente la loro natura
osservando le cose che li circondano da vari punti di
vista, sperimentando materiali, forme, luci e colori in
un clima divertente ed affettuoso.
Il nido, che si trova in una via silenziosa e riparata
dal caos del traffico, pare una graziosa baita con uso
esclusivo di uno spazio esterno. Nella sua programmazione didattica si avvale del progetto pedagogico
Baby World, azienda leader nel settore con oltre 80
asili nido operativi su tutto il territorio nazionale.
Manipolazione, giochi di movimento, travasi, pittura verticale e
orizzontale, travestimenti, fiabe, drammatizzazioni e laboratori or-
ganizzati dalla titolare del nido, diplomata
all’Accademia di Belle Arti di Brera: sono alcune
attività che i bambini possono praticare nel nido.
“Un, due, tre… Stella!” è un nido bilingue: è infatti operativo il progetto Play English per imparare l’inglese giocando. L’Asilo è aperto dal 1° settembre al 31 luglio. Orario: da lunedì a venerdì
dalle 7.30 alle 18.30. Orari flessibili e la possibilità di tenere aperto l'asilo anche durante la prima settimana di agosto sono alcuni dei vantaggi
che offriamo per venire incontro a particolari esigenze delle famiglie.
Inoltre offriamo: • Corso d’inglese per bambini dai 3
agli 8anni • Cenro estivo (luglio e 1°settimana di agosto) • Organizzazione feste• Baby sitter a domicilio.
“Un, due, tre… Stella!” si trova a Milano in Via
Bellerio, 2 telefono 02646849, P.I. 04878880964, e.mail: [email protected] - www.babyworld.it.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 11
SPORT IN
ONA 9
DERBY
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
Le sette finali bianconere prima di Berlino
uando uscirà questo articolo già
Q
sapremo se la Juventus avrà vinto
o perso la partita con il Barcellona.
Comunque sia andata, noi abbiamo
pensato che fosse doveroso dedicare la
nostra rubrica alla squadra torinese e
alle sue precedenti finali di Coppa dei
Campioni, in modo da inserire l’avvenimento che si è consumato il 6 giugno in
un quadro più ampio.
La “prima volta” bianconera fu il 30
maggio 1973, in netto ritardo rispetto a Milan e Inter che già potevano
vantarsi di aver conquistato per ben
due volte la massima competizione
europea. Quella sera, nello stadio
della Stella Rossa di Belgrado, gli juventini che avevamo appena
vinto il campionato sorpassando i rossoneri all’ultima giornata
(la celebre, fatal Verona), si schierarono di fronte al mitico Ajax
di Cruyff, Krol, Haan e Neeskens che già deteneva il titolo da due
stagioni, avendo sconfitto il Panathinaikos nel 1971 e la “Grande
Inter” alla sua ultima impresa nel 1972. Fu Rep, dopo solo 4 minuti, a decidere l’incontro battendo Zoff, e a nulla valsero gli attacchi di fuoriclasse come Causio, Altafini, Anastasi, Bettega e
pure Haller, subentrato a quest’ultimo. Era una buona Juve,
quella, ma forse inferiore alla “sorella” che dieci anni dopo, il 25
maggio 1983, giunse alla finale di Atene nettamente favorita rispetto all’Amburgo. Ben sei, erano i giocatori che erano stati titolari irremovibili dell’Italia Mundial del 1982 (Zoff, Gentile,
Cabrini, Scirea, Tardelli, Rossi), e tutti si aspettavano una vittoria che avrebbe finalmente consacrato anche a livello continentale una Juventus accusata da qualcuno di vincere solo dentro i
confini nazionali grazie a favoritismi arbitrali. Perciò, il tiraccio
con cui Magath sorprese Dino Zoff dopo 9’ fu da molti vissuto come un incidente di percorso, una piccola sofferenza prima della
grande gioia. Invece, nei (molti) restanti minuti, i campioni bianconeri vagarono come imbambolati per il campo non riuscendo
mai ad entrare in partita. Fu la classica giornata storta, che sfortunatamente capitò proprio in occasione della finalissima di
Coppa. La delusione fu enorme, ma soltanto due anni dopo ben
otto di quei giocatori (Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Boniek,
Tardelli, Rossi e Platini) e lo stesso allenatore (Trapattoni) si
schierarono sul campo dell’Heysel di Bruxelles per prendersi la rivincita. Quella fu una sera di tutto tranne che di calcio, ed è impossibile anche solo accennare a quella tragedia in questo contesto. Di fatto, però, sugli annali della Coppa dei Campioni comparve per la prima volta il nome della Juventus che, chiusa l’epoca del
Trap, degli Scirea e dei Platini, dovette atten-
dere il 22 maggio 1996 per ripresentarsi a una nuova finale. Sulla panchina dell’Olimpico ora sedeva Marcello Lippi, e la sfida con l’Ajax fu
molto equilibrata: a Ravanelli rispose
Litmanen, e l’1-1 rimase inchiodato
fino al termine dei supplementari. Il
trofeo si sarebbe assegnato con “la
lotteria dei rigori”, e i bianconeri furono perfetti: per ben due volte, infatti,
gli olandesi si fecero ammaliare da
Peruzzi, mentre Ferrara, Pessotto,
Padovano e Jugovic non fallirono i loro penalty. Finalmente, la Juventus
aveva ottenuto una vittoria “normale”, e quel successo aprì pure un ciclo,
visto che anche nei due anni seguenti la squadra raggiunse l’ultimo atto della Coppa, uscendo però battuta sia nel 1997 con il
Borussia Dormund (3-1) sia nel 1998 contro il Real Madrid (10). L’ossatura, però, era molto robusta, e cinque anni più tardi
alcuni protagonisti di quel trittico (Montero, Davids, Tacchinardi, gli immortali Ferrara, Conte, Del Piero) entrarono nell’immortale Old Trafford di Manchester per affrontare il Milan
nell’unica finale tutta italiana della storia della Coppa dei
Campioni/Champions. Anche in quel caso i bianconeri - sempre
guidati da Lippi - erano favoriti, ma nemmeno stavolta riuscirono ad avere la meglio. La gara, molto tattica e con scarse
emozioni, si concluse sullo 0-0, e così per la seconda volta nella
storia della Juventus sarebbero stati i rigori a decidere. La prima volta era andata bene, stavolta andò male al termine di una
sequenza da infarto, in cui l’emozione giocò un brutto scherzo a
molti, tanto che dopo sette tiri dal dischetto solo Serginho e
Birindelli erano riusciti a segnare. L’ottavo toccò a Nesta, che
non fallì come Del Piero e Shevchenko. Il quale regalò la Coppa
al Milan in una sorta di incredibile sogno realizzato, visto che i
rossoneri avevano pure battuto l’Inter in semifinale: il massimo, per un tifoso del Diavolo.
Da quel 2003 molta acqua è passata sotto i ponti, e la Juventus
ha attraversato molte traversie prima di raggiungere una nuova finale. A cui si è presentata con uno score piuttosto negativo, viste le cinque sconfitte su sette edizioni, soprattutto se confrontato con quello del Milan (7 vittorie su 11) e dell’Inter (3
su 5). In campo, tuttavia, non vanno le statistiche, e la
Juventus è una squadra molto solida, con una difesa di
ferro e campioni che da soli possono decidere una partita. Inoltre, non avere i favori del pronostico rappresenta - come la Juve ben sa - una vantaggio psicologico, e in 90’ può davvero succedere di tutto.
Cosa, voi lo sapete già….
FOTOREPORTER DI
ONA
ONA
a cura di Lorenzo Meyer
Ai Pulcini della Lombardina
un’altra meritata coppa
el torneo organizzato in casa dalla propria società Asd
N
Lombardina, dopo essersi aggiudicati il primo posto nel loro girone in campionato a pari meriti con il Villa, il 9 maggio 2015 si sono
aggiudicati il secondo posto, sconfitti in casa solo dalla Accademia
Inter, vincendo tre partite su quattro. In allegato la foto del trofeo per
il 2° posto e la foto della nuova squadra accompagnata dal Signor
Angelo, ex allenatore, oggi responsabile coordinatore campo e logistica presso la Asd Lombardina affettuosamente soprannominato
Nonno Angelo. Da parte dei genitori tutti, i complimenti ai nostri ragazzi. (Sabotti Luigi -2006 Pulcini Asd Lombardina)
La 10 km di marcia
nel Parco Nord
21 giugno l’Atletica Libertas Sesto Asd di Sesto San Giovanni
Isialorganizza
la terza edizione de “La 10 km del Parco Nord”, gara
competitiva (partenza ore 9) che non competitiva (partenza
ore 9.10) cronometrata, entrambe sullo stesso tracciato (due giri
di un percorso da 5 km). È possibile iscriversi on-line sul sito
www.atleticalibertassesto.it/la10kpnm, presso la sede dell’Atletica Libertas in via Oriani 59 a Sesto San Giovanni (orari lunedìvenerdì 15-18.30) oppure presso i punti vendita Maxi Sport.
Chiusura iscrizioni: competitiva: entro giovedì 18 giugno o raggiunto il limite dei 600 iscritti; non competitiva: entro le ore 8.30
di domenica 21 giugno o raggiunto il limite dei 400 iscritti.
BELLEZZA IN
ONA
a cura di Franco Bertoli
a cura di Franco Massaro
Fiori & Spine in Zona 9 (2)
Attività continua
nel verde del parco
ul numero scorso abbiamo evidenziato quelli che consideriamo,
S
secondo il nostro parere, alcuni degli interventi positivi in Zona
9 dell’ amministrazione Pisapia. Non solo fiori dicevamo però. E
quindi ecco le spine: nella classifica la prima riguarda il traffico costellato da mancati interventi ed errori marchiani. Strisce blu demenziali, sparizione del controllo da parte dei Vigili Urbani e chi
più ne ha più ne metta. Immagine eloquente è la situazione perenne
all’incrocio Ponale/Testi (vedi foto 1). Al secondo posto sicuramente
la tangenzialina Comasina-Sesto Marelli che potrebbe sconvolgere
il traffico di Suzzani, Testi, Ponale e Bussero tramite Via del Regno
Italico (vedi foto 2). Altra spina la Piscina Scarioni (vedi foto 3).
Dopo tutto quanto dichiarato all’inizio del mandato sulla rivoluzione di “Milano Sport” per una gestione più attenta degli impianti
sportivi l’unico risultato è stato l’ aumento del 50% delle tariffe e
l’abbandono, per quanto ci riguarda, della Piscina Scarioni ben sottolineato da Franco Tucci, presidente della Commissione Sport del
CdZ 9, nell’intervista apparsa sul numero di febbraio. Infine il problema del tram 31 (vedi foto 4) o meglio della impossibilità degli
utenti della Bicocca e di fuori Milano a raggiungere facilmente
l’Ospedale Maggiore. Cosa costerebbe all’Atm - e quindi al Comune
- allungare il tragitto del tram fino al piazzale dell’Ospedale evitando ai cittadini di prendere 3 mezzi (31+7 e 5)?
di fine primavera sono senz’altro i migliori per le attività alItemesi
l’aperto e nel nostro Parco non mancano gli animatori. Ci sono staconferenze sulla Natura con la presenza di esperti molto prepara-
1
2
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4
ONA NOVE 12
ti, ci sono state uscite di gruppo per conoscere direttamente gli esseri che lo abitano, uccelli, insetti, tartarughe e rane, farfalle e coccinelle, con la soddisfazione di tutti i partecipanti.
I giorni scorsi, guardando verso il teatro, si notavano due bellissime
farfalle che danzavano sui trampoli, mentre era in corso lo spettacolo “La musica siamo noi”. Siamo saliti e ci siamo veramente divertiti ad ascoltare i giovani dei tre gruppi che si sono esibiti. Piacevoli
le musiche scelte, ben eseguite dai suonatori e dai cantanti. Ci sono
poi altre manifestazioni, come “La festa degli orti”, l’inaugurazione
della pista ciclistica appena rifatta, l’apertura della nuova passerella su via Ornato. L’elenco sarebbe lungo per cui mi limito ad invitare i frequentatori del Parco a leggere i programmi sui manifesti
esposti in più luoghi. ([email protected])
Per la vostra pubblicità
su questo giornale telefonate
a Flaviano Sandonà
Tel/Fax/Segr. 02/39662281
Cell. 335.1348840
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Arrivano etichette più chiare
contro le allergie alimentari
Obbligo di segnalazione anche per ristoranti, bar e mense.
Monica Landro
allo scorso dicembre è effettivo il nuovo
D
Regolamento 1169/2011 in vigore in tutti
Paesi dell’Unione Europea teso ad avere etichette
più chiare e trasparenti sui prodotti alimentari al
fine di aiutare le persone a difendersi dalle allergie
alimentari. Questa novità non riguarda solo i prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati, ma
interessa anche ristoranti, mense e bar.
Per tutti gli alimenti, compresi quelli sfusi, dovrà
essere obbligatoriamente indicata la presenza di
allergen i- o i loro derivati - tra gli ingredienti. La
presenza di queste sostanze dovrà essere segnalata in maniera più chiara, utilizzando caratteri e accorgimenti grafici per rendere più facile la lettura
delle etichette. L’obbligo vale anche se la sostanza è
presente in forma alterata e vale per tutti gli operatori del settore alimentare e si applica a tutti gli
alimenti destinati al consumatore finale.
Quindi imprese produttrici, ma anche ristoranti,
bar, gelaterie, pasticcerie, mense, persino compagnie aeree e ferroviarie (se la tratta inizia in un
paese Ue) dovranno attrezzarsi per dare queste
informazioni al consumatore.
La normativa precedente aveva messo in “lista nera”, con obbligo di segnalazione, 14 sostanze (e i loro derivati): i cereali che contengono glutine, cioè
grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati e prodotti derivati, i crostacei, le uova, il
pesce e prodotti a base di pesce (tranne alcuni
preparati come le gelatine o le colle), le arachidi,
la soia e prodotti a base di soia con alcune esclusioni, il latte e prodotti a base di latte (incluso il
lattosio), la frutta a guscio (mandorle, nocciole e
noci sono le più comuni), il sedano, la senape, i semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo,
l’ anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10mg per chilo o per litro, i lupini e i molluschi, ma le allergie alimentari sono in aumento
nella popolazione e gli esperti sono tutti d’accordo
nel segnalarlo. Ciò risulta molto evidente soprattutto negli ultimi 10-15 anni con un picco soprattutto per l’età pediatrica, in particolare per quelle
forme con manifestazioni gravi che possono portare allo shock anafilattico, una reazione importante da non sottovalutare che nei casi limite può
essere addirittura letale e che può essere scongiurata solo con un’iniezione tempestiva di adrenalina, grazie ai dispenser portatili.
È utile ricordare che con esami approfonditi è più
semplice identificare le sostanze incriminate e che
l'allergene può essere comune a più cibi oppure addirittura si può essere allergici ad un alimento se lo
si consuma cotto, ma magari se è crudo non si scatena nessuna reazione. Per questo è importante un
percorso diagnostico approfondito che nel centro di
allergologia di Niguarda si può affrontare.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 13
FILO DIRETTO CON LE ISTITUZIONI
DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
Finalmente la legge contro i reati ambientali. Ecco cosa cambia
Franco Mirabelli (senatore della Repubblica del Pd)
opo quasi vent’anni, nelle scorD
se settimane in Senato, abbiamo approvato definitivamente la
legge che finalmente punisce i delitti contro l’ambiente. La si attendeva da 18 anni. L’assenza di una legge, che prevedesse le specifiche tipologie di reati ambientali, ha in
questi anni consentito che i grandi
disastri ambientali, di cui è stato
vittima il nostro Paese, dai morti
dell’eternit di casale uccisi dall’amianto a quelli della terra dei fuochi, non trovassero un colpevole e le
giuste condanne. Oggi, con questa
legge fortemente voluta dal PD e dal Governo e approvata da
una maggioranza ampia e trasversale, si pone fine a questo
scandalo. Insieme alla legge contro la corruzione, che aumenta le pene e gli strumenti di contrasto e prevenzione e reintroduce il falso in bilancio, quella sui reati ambientali dimostra, una volta ancora, la volontà di Governo e Parlamento di
intervenire concretamente per combattere l’illegalità nel nostro paese. La legge introduce, nel Codice Penale, il nuovo titolo 6-bis, dedicato appunto ai “delitti contro l’ambiente”. In
esso sono definiti nuovi reati:
- quello di inquinamento ambientale, punito dai due ai sei
anni e che colpisce chi, inquinando, provoca un deteriora-
mento significativo e misurabile delle acque, dell’aria o di
porzioni significative di territorio;
- quello di disastro ambientale, per cui sono previste pene dai
5 ai 15 anni e che si realizza quando si provoca un danno irreversibile all’ecosistema, un’alterazione la cui riparazione
richiede costi altissimi o un danno alla salute pubblica. Come
per l’inquinamento ambientale la pena aumenta se i danni
vengono prodotti in aree protette;
- quello di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività che viene commesso da chi, abusivamente, cede, acquista, riceve, trasporta, abbandona o si disfa illegittimamente
di tale materiale. Questa violazione è punita con la reclusione da due a sei anni e la multa da 10mila a 50mila euro, aumentata se dal fatto deriva il pericolo di compromissione delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del
suolo o del sottosuolo, nonché di un ecosistema e della biodiversità, ed aumentata fino alla metà in caso di pericolo per la
vita o l’incolumità delle persone;
- quello di impedimento del controllo, punito con la reclusione
da sei mesi a tre anni, che si realizza quando viene impedita,
intralciata o elusa l’attività di vigilanza e controllo ambientali. È evidente che un reato come questo non solo punisce chi inquina ma diventa un deterrente che renderà più rischioso, per
chi lo fa, per esempio scaricare nei fiumi (pensiamo al nostro
Seveso) sostanze nocive e rifiuti industriali non depurati;
- infine quello di omessa bonifica che punisce con la reclusione da uno a quattro anni chiunque, essendovi obbligato per
legge, dal giudice o da autorità pubblica, non provvede alla
bonifica, al ripristino e al recupero dello stato dei luoghi inquinati.
Sono poi previste circostanze aggravanti, con pene aumentate, per l’associazione per delinquere diretta a commettere un
delitto contro l’ambiente e l’associazione di tipo mafioso finalizzata a commettere delitto contro l’ambiente. Qui ci si riferisce soprattutto ai reati legati al traffico e allo smaltimento
di rifiuti che è ormai diventata una tra le principali attività
della ‘ndrangheta e della camorra.
È, al contrario, previsto il ravvedimento operoso che consente riduzioni di pena per coloro che si adoperino per evitare
che l’attività delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori o aiutino le autorità, o provvedano alla messa in sicurezza, bonifica e, ove possibile, al ripristino dello stato dei luoghi, prima dell’apertura del dibattimento di primo grado.
Infine va sottolineato il raddoppio dei termini di prescrizione per tutti i nuovi delitti contro l’ambiente e l’inserimento
dell’inquinamento ambientale, del disastro ambientale, del
traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività, dell’impedimento del controllo trai delitti per i quali la condanna comporta l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
È vero che non bastano le leggi per risolvere i problemi ma
oggi il nostro Paese ha molti strumenti in più per difendere
l’ambiente e colpire chi danneggia l’eco sistema e mette a repentaglio la salute dei cittadini.
DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
L’astensionismo, il Pd, i 5 Stelle, la Lega e Fi dopo le elezioni regionali
Matteo Mauri (deputato del Pd)
utti aspettavano le elezioni regioT
nali per capire cosa sarebbe successo dopo. Come se fosse il Giudizio
Universale: tu vai in Paradiso, tu
all’Inferno... E invece, come sempre,
non è stato così. I segnali non sono
mai univoci e facili da interpretare e
le cose da dire sarebbero molte.
Proviamo a metterne in fila qualcuna
di quelle importanti. Innanzitutto il
risultato di 5 Regioni a 2 a favore del
Centrosinistra e del Pd è un risultato
positivo. Non quello che speravamo,
ma positivo. Quando governi a Roma e sei in piena crisi economica e sociale ottenere un risultato di questo tipo non è assolutamente scontato.
E questo è reso evidente dal risultato del Movimento 5 stelle e da quello della Lega Nord. Risultati oltre le aspettative
che premiano chi dà risposte alla crisi solo “distruttive” e populiste. Chi si chiama fuori da ogni responsabilità e usa solo
slogan vuoti o chi gli slogan li usa per fomentare la rabbia,
rafforzare le paure e conquistare così consensi facili.
Invece il PD si è caricato sulle spalle il compito di portare
l'Italia fuori dalla crisi. Una cosa complicatissima. Ed essere
la maggioranza in 15 regioni su 20 è una cosa da rivendicare ma è anche, e soprattutto, una responsabilità. Belle le vittorie nette dei nuovi candidati Pd in Puglia e Marche. Bene
le riconferme in Toscana e Umbria. E se De Luca ha vinto in
Campania nonostante tutte le polemiche e gli attacchi, allora vuol dire proprio che lì gli elettori non ne potevano veramente più del Centrodestra e hanno visto nel candidato del
Pd un’opportunità di riscatto. La sconfitta in Liguria è quella più dolorosa. Non per dimensioni, quella in Veneto nessuno l'aveva prevista così, ma perché lì prima eravamo maggioranza e per come è maturata. Abbiamo perso in modo secco.
Inutile nasconderselo. Sicuramente una responsabilità forte
ce l'ha chi ha rotto nel Pd. Pastorino, certa sinistra e un pezzo di Pd hanno volutamente creato le condizioni per la sconfitta. Era il loro obiettivo irresponsabile. Chi si divide perde,
sempre. Si sa. Vale per il Centrosinistra e vale per il
Centrodestra. Ma in Liguria la ragione della sconfitta non é
solo questa. Errori importanti li ha commessi anche chi ha
“guidato” tutto il percorso, a partire dalle primarie. In
Liguria c'era una “presunzione di vittoria a prescindere”. Chi
dà per scontato la vittoria sbaglia sempre. Come un po' di anni fa a Bologna, vi ricordate lo shock di Guazzaloca?! Serve
un Pd che sia più partito e più comunità, pur nella chiarezza
politica. Serve investire sul territorio. Serve non dare nulla
per scontato. Serve un partito veramente plurale guidato da
un’intera classe dirigente collettiva. Serve responsabilità da
parte di tutti e autonomia di pensiero. Non servono particolarismi autoreferenziali e autolesionisti.
E dobbiamo essere sempre consapevoli che i nostri primi alleati sono i cittadini. E quando metà di loro non va a votare
il problema è evidente. E una parte della soluzione la dobbiamo trovare noi del Partito Democratico dimostrando, anche
con l’azione di Governo, che la politica i problemi li risolve e
non li crea. Non é per niente facile, ma è quando il gioco si fa
difficile che bisogna dimostrare di sapersi guadagnare la fiducia degli italiani.
FILO DIRETTO CON LE PROFESSIONI
ODONTOIATRIA
I denti malati vanno curati tutti insieme?
Nunzio M. Tagliavia
denti malati vanno curati tutti insieme o posso far cura“I
re solo quelli con problemi più urgenti?” Questa domanda interessante mi è stata posta da una lettrice del sito
www.quimamme.it di cui sono l'esperto per l’odontoiatria.
Per meglio capire, ipotizziamo una bocca con un dente da devitalizzare - che fa male - in alto a destra del paziente (devitalizzare è un po' come “pulire” l'interno del dente e delle radici riempendole con un materiale adatto) e sotto, in corrispondenza di questo, mancano due denti (quindi in basso a
destra). Inoltre l'igiene orale è scadente con molto tartaro,
cioè quella specie di calcare che si attacca ai denti facendoli
cariare e causa infiammazioni alle gengive che possono far
perdere i denti. In un dente in basso a sinistra c’è anche una
carie curabile con un’otturazione. Il paziente ritiene che va-
dano curati solo i denti che fanno male, per cui vuole curare
solo quello da devitalizzare. Ammettendo che il dentista acconsenta a questa richiesta, il paziente, una volta scomparso
il dolore, può stare tranquillo? Assolutamente no, per diversi
motivi. Cominciamo dalla parte in cui mancano i denti, cioè
quella inferiore destra. I denti accanto allo spazio della parte inferiore tenderanno in breve tempo a inclinarsi verso lo
spazio mancante e il parodonto (cioè l’osso e i legamenti che
tengono il dente) s’infiammerà provocando dolore finché i
denti dondoleranno e verranno persi. Il dente sopra, quello
devitalizzato, tenderà a “uscire” dall'osso fino a fare male,
dondolare e verrà perso. Poi, non rimuovere il tartaro aumenterà il rischio di nuove carie che sono l'anticamera di
problemi più gravi, come pure un possibile aggravamento
della carie già presente. Come pure l'insorgenza della piorrea, una grave malattia delle gengive e dell’osso che sostiene
i denti con possibilità di perdita di molti denti. Abbiamo visto che curare “solo il dente che fa male”, non rimettere i denti dove mancano, per esempio con degli impianti, non rimuovere il tartaro e non curare la carie con una semplice otturazione, può causare danni alla bocca - e di conseguenza economici - imprevedibili e molto seri. Ecco perché le malattie dei
denti vanno curate allo stesso tempo.
Dottor Nunzio M. Tagliavia, Medico Chirurgo Dentista,
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NATURA E SALUTE
Come affrontare stanchezza e stress da “esami”
Paola Chilò
i avvicina per gli studenti il periodo più stressante delS
l’anno scolastico con molteplici interrogazioni, esami di
maturità, surmenage mentale, esaurimento psicofisico, cadute motivazionali. Questo stato di stress costante non coinvolge solo il mondo studentesco, bensì tutti coloro che stanno vivendo condizioni frustranti, nelle quali la minima gratificazione viene rimandata a chissà quando, sottostando a pressioni continue dove la richiesta di performance straordinarie
è sempre più elevata. C’è poco tempo, c’è poco spazio per se
stessi e il poco rimasto è riempito dall’ansia di una prestazione progettuale che semina giorno dopo giorno il terreno dell’esaurimento psicofisico. Per l’uomo, non essendo una macchina che esegue funzioni in modo meccanico, tutto ciò che
viene messo in azione senza ricevere una sorta di gratificazione in cambio, produce un esaurimento delle risorse energetiche. I segnali da considerare sono: difficoltà a dormire,
tachicardie ed extrasistoli, cefalee e deficit cognitivi, mancanza di memoria, vertigini.
ONA NOVE 14
I rimedi naturali possono venire in aiuto ma deve essere presente anche un minimo cambiamento interiore rispetto alla
visione di ciò che in quel momento pesa. Ad esempio vi sono
espressioni verbali che vengono dette per abitudine, senza
farci troppo caso, ma che contribuiscono ad attivare l’idea
della fatica come: devo andare, devo fare, me la devo cavare,
mi sforzerò di... In questo caso è meglio accorgersi e modificare la frase o evitare di dirle in continuazione perché il cervello “segue la nostra voce”. Dal punto di vista erboristico il
Ginseng è un vero e proprio elisir per sostenere i periodi di
surmenage psicofisico. Secondo alcuni studi medici è in grado di proteggere il cuore e il cervello dai danni ischemici ed
è maggiormente adatto all’uomo, mentre per la donna ha
un’azione migliore l’Eluterococco.
La Scutellaria è neuroprotettiva, antinfiammatoria, rilassante e sedativa. Può essere paragonata alle benzodiazepine,
per questo non va assunta in gravidanza. L’Avena è il rimedio del “burnout intellettuale” e del superlavoro. È ricosti-
tuente e combatte l’insonnia da eccesso di stanchezza … aiuta anche nei tentativi di smettere di fumare. Per gli studenti sotto esame, esistono in commercio dei mix di complessi fitoterapici con erbe che aiutano la concentrazione e la calma
ed abbinandoli a fiori di Bach o fiori australiani specifici per
ciascun caso, si può sostenere molto bene il periodo di stress.
È necessario aumentare anche l’assunzione di magnesio e
potassio sia attraverso l’alimentazione che con integratori
mirati. Infine se allontanassimo per un po’ il rumore dei pensieri che ingarbugliano il flusso vitale e tagliassimo quelli
inutili come si fa con i rami secchi, l’intero sistema psico/fisico ne avrebbe un prezioso giovamento!
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Pagina riservata ai lettori
lettere in redaz ione
“RISPARMI” SULLA
PELLE DEI MALATI
Per mia sfortuna, dal 2005 sono
diventato cliente di sei o sette
ospedali e frequento dal 2006 il
Cto di via Bignami, Reparto di
Riabilitazione Cardiologica. I
numerosi altri pazienti conosciuti in dieci anni concordano
con me sull'efficienza, umanità
e soprattutto dedizione degli
operatori medici e paramedici.
Ogni anno, dopo essere scampato all’infarto, mi sottoponevo
a una “riabilitazione” di 5-6 settimane, comprendente, oltre a
due sedute settimanali di fisioterapia, ogni genere di controlli
e analisi, anche extra-cardiologici, uno dei quali mi ha portato alla scoperta di un tumore
(operato poi con probabile successo). Fra due cicli riabilitativi, che si concludevano con il
decisivo “test da sforzo” c’era
l’annuale “controllo cardiologico”, cosicché ogni sei mesi circa
si potevano aggiustare per
esempio le dosi di medicinali
(per cuore e, se necessario, diabete). Tutta la riabilitazione avveniva in “day hospital” (che
comprende per esempio il pasto, gratuito, in ospedale). Nonostante il personale sanitario
sia rimasto la stesso da dieci
anni, tre anni fa (in corrispondenza della “spending review”?) sono cambiati gli orari e
i turni, è stato annullato il “day
hospital” e sono cambiati i criteri organizzativi. Ai pazienti
più anziani è stato annunciato
che “la riabilitazione non serve
a niente, se non sia manifestato
nessun nuovo incidente cardiaco” (frase pronunciata da medici e paramedici). In altre parole,
dal 2013 ai pazienti sopravvissuti un paio d'anni a problemi
coronarici e valvolari seguiti da
interventi operatori anche pesanti, si possono considerare
“guariti” e non necessitano di
riabilitazioni e controlli periodici preprogrammati. La mia opinione è che non è “guarito” un
paziente destinato per il resto
della vita ad assumere fino a 22
pastiglie al giorno, con un regime dietetico e fisioterapico speciale, evitando gli stress e soprattutto invecchiando “un anno ogni anno” (unico aspetto comune a tutti): il medico di base
non può e non sa assumersi la
responsabilità della sua salute
(per esempio di variare le dosi
dei medicinali e la dieta), perché non è il suo ruolo. Inoltre rivolgersi al medico di base per
ogni singola “impegnativa” equivale ad amplificare i tempi
di attesa e a sovvertire gli ordini di precedenza fra i controlli
(non si fa un “test da sforzo” prima di un Holter o di un ecocardiogramma), né il medico di base può tirare le fila dei vari risultati, a meno che non sia cardiologo specialista. I risultati di
questa folle politica sanitaria si
vedranno in modo tragico entro
pochissimi anni e ne saranno
(penalmente) colpevoli i primari e i medici che già negli ultimi
tre anni hanno dato inizio a
questa evidente manifestazio-
In 172 per il ripristino della 42
di viale Suzzani 155, 157, 140, 142, a seI42residenti
guito della soppressione delle due fermate del bus
nella nostra zona, ne chiedono la riattivazione urgente. 1) Così, gli anziani per raggiungere la posta di
viale Suzzani per le incombenze pensionistiche e altro
devono percorrere almeno 500 metri non molto sicuri ;
2) non possono servirsi della metropolitana perché
non sono in grado di scendere le scale per accedere alle fermate; 3) ci sono difficoltà per raggiungere l’ospedale e la Asl di via Cherasco; 4) idem per raggiungere
il supermercato e, per i bambini, ragiungerre casa all’uscita dalla scuola. Pertanto, poiché il disagio aumenta di giorno in giorno si chiede il ripristino immediato delle due fermate soppresse per didare un sistema di vita più consona agli anziani cui dobbiamo attenzione e prevenzione.
Seguono 172 firme (maggio)
ne di protesta delle categorie
mediche e paramediche ai danni dei pazienti cardiologici (non
mi sembra vada molto meglio
per quelli oncologici, oppure
oculistici). Purtroppo il reparto
di cardiologia riabilitativa del
Cto di via Bignami si associa a
questo insensato comportamento rifiutando ai vecchi pazienti le prestazioni fornite in
precedenza in modo autonomo.
E, così come prima meritava
ringraziamenti e elogi, il Cto
oggi merita il biasimo e l’esortazione a fornire di nuovo la
corretta assistenza, incominciando con l’alleggerire i tempi
di attesa e i disguidi, escluden-
do l’intervento del medico di base. In parole povere, è ingiusto
far pagare ai pazienti lo scontento dei medici per le decisioni
del governo. Situazioni analoghe di riorganizzazione insensata si riscontrano negli altri
ospedali lombardi che conosco,
e devono essere denunciate immediatamente dalla stampa e
avversate dagli “esperti”.
Giusto Buroni (maggio)
CASA POPOLARE
CERCASI
Vorrei segnalare alla signora
Pastori (vedi Tazebao di maggio) di rivolgersi direttamente
in viale Marelli a Sesto San
Giovanni, ex palazzo Alitalia. Il
Comune e la Regione hanno
dato in uso a una Onlus il palazzo per ospitare famiglie e
singoli in attesa di assegnazione di casa popolare. Sembra
che il progetto funzioni bene, la
gente si aiuta l’un con l'altro e
piano piano e, quando si sistemano, se ne vanno facendo posto ad altri.
G.Carando (maggio)
STRISCE BLU
E GIALLE
Ho letto l’articolo sulle “strisce
blu”, da togliere o mettere. Chi
di dovere ha dimenticato o non
ha fatto caso che i residenti di
Largo Rapallo, Via Gatti, Padre
Luigi (una parte), parte di via
De Angelis verso Suzzani, durante l’anno scolastico del Liceo
Russell e del’Istituto Tecnico
Galvani, fanno fatica a parcheggiare la loro vettura. In
una parte di Via De Angelis
(verso l’Ospedale) ci sono i parcheggi e quasi vuoti con strisce
blu, ma gli studenti non lo usano perché teoricamente a pagamento. Ora se gli studenti raggiungono la scuola con la vettura, possono anche pagarsi il
parcheggio, altrimenti noi residenti saremo costretti a pagarlo noi. Avremmo piacere che si
disegnassero strisce gialle nelle
vie segnalate.
Gisella Cicognani (maggio)
DISCARICA
IN VIA ORNATO 140
Scrivo a nome dei residenti di
via Ornato 140 su un grande disagio che stiamo subendo. In
fondo a via Guido da Velate, la
stradina che porta ai depuratori d’acqua ed è entrata scarico
merci del SuperDi, è diventata
da diversi anni ormai una discarica a cielo aperto. Vengono
scaricati ogni notte quintali di
spazzatura di ogni genere, anche bidoni di materiale dubbio
oltre a lastre di amianto.Ovvio
che noi abbiamo inoltrato in
tutto questo tempo decine di
denunce ai vigili, al Comune e
all’Asl. Tutti hanno preso atto,
ma la situazione non cambia.
Montoli Marco (maggio)
ASCOLTIAMO
BOVISA
Sono Simona Beolchi, collaboratrice del Dastu, Politecnico di
Milano, per il progetto “Ascoltiamo Bovisa”, processo di trasformazione dell’area BovisaGasometri, e percorso di ascolto
attivo e di partecipazione della
cittadinanza. Il progetto ha avuto inizio a settembre 2014
con la prima fase di ascolto attivo della cittadinanza che si concluderà con un Workshop il 16
maggio. Dal 26 maggio avrà inizio la seconda fase del processo
che prevederà una serie di 5 incontri pubblici di coinvolgimento dei cittadini, orientati alla
progettazione partecipata del
futuro parco. Se voleste approfondire questo è il link al progetto http://ascolto.gasometribovisa.polimi.it/.
Simona Beolchi (maggio)
tel. e fax. 02/39662281 – e-mail: [email protected]
odiaco di ona
a cura di Anna Maria Indino
L’oroscopo di Giugno
ARIETE 21.3 – 20.4
Lavoro, per chi opera alle dipendenze altrui o in squadra
con altri non potrà contare su un periodo di grandi sviluppi. Amore, riprenderà quota e accenderà i vostri cuori di entusiasmo. Salute, mangiate in modo sano e dormite quanto necessario. Denaro, favoriti gli acquisti per
migliorare la casa.
BILANCIA 23.9 – 22.10
Lavoro, con tutte le energie che vi troverete in questo periodo potrete gettarvi alla grande nell’attività più frenetica, ottenendo vantaggi su più fronti . Amore, malumori che avessero turbato la vostra vita di coppia saranno
prontamente dimenticati. Salute, forma strepitosa per
tutto giugno. Denaro, ok.
TORO 21.4 – 20.5
Lavoro, qualcuno avrà una certa difficoltà di concentrazione perché distratto da situazioni personali o familiari
più pressanti. Amore, l’intensità dei sentimenti e delle
sensazioni sarà tale che vi sentirete percorrere da mille
brividi di eccitazione. Salute, alle ferie, preferite un centro benessere. Denaro, cautela.
SCORPIONE 23.10 – 22.11
Lavoro, dovrete fronteggiare l’invidia di un collega che
cercherà di mettervi qualche bastone tra le ruote.
Amore, interessanti novità potranno affacciarsi nella vita dei singoli, soprattutto durante le ferie, per tutti gli altri tutto ok. Denaro, la situazione appare discreta, ma
andrà gestita con molta accortezza.
GEMELLI 21.5 – 21.6
Lavoro, questo è il momento di organizzarsi, di pianificare la propria attività e di sfoderare tutto il senso pratico
di cui si dispone. Amore, via i brutti pensieri, liberatevi
dalle tensioni e dai rancori. Salute, guardatevi dalle insidie dell’aria condizionata. Denaro, si prevedono spese per
una breve vacanza.
SAGITTARIO 23.11 – 21.12
Lavoro, se lavorate alle dipendenze altrui puntate sulla
fantasia, se la vostra è un’attività indipendente , trovate strade alternative per eseguire i vostri compiti.
Amore, sarà un sogno, un ideale finalmente raggiunto di
cui meravigliarsi. Salute, evitate di strafare. Denaro,
spese per le vacanze.
CANCRO 22.6 – 22.7
Lavoro, se lavorate alle dipendenze altrui dovete badare
al sodo, eseguire i compiti che vi verranno affidati dimostrando competenza ed efficienza. Amore, buona intesa
affettiva, intellettuale e sessuale. Salute, siate cauti e
guidate con prudenza. Denaro, riuscirete a realizzare
quel viaggio a lungo sognato.
CAPRICORNO 22.12 – 20.1
Lavoro, per chi esercita una libera professione la creatività prepotente sarà la molla che spingerà a ottenere risultati sempre più prestigiosi. Amore, sarà un gioco
sempre vivo e interessante, avrete la sensazione di aver
vinto la scommessa più importante della vostra vita.
Salute, discreta. Denaro, uscite impreviste.
LEONE 23.7 – 23.8
Lavoro, quanti tra voi lavorano in squadra con altri potranno far leva sulla comunicazione di tutto il gruppo.
Amore, forte sensualità intensa e avvolgente. Salute, non
vi darà pensiero alcuno e non solo vi sentirete bene, godete anche di un fascino speciale. Denaro, spese per la casa e per un piccolo viaggio.
ACQUARIO 21.1 – 19.2
Lavoro, non vi mancherà lo spirito di iniziativa necessario per lanciarvi in nuove imprese, il successo è veramente a portata di mano. Amore, è un bene prezioso, forse il più prezioso che possedete e quindi non va sciupato o peggio gettato via. Salute, solidi come granito, efficienti e instancabili. Denaro, spese impreviste.
VERGINE 24.8 – 22.9
Lavoro, siete dei lavoratori formidabili e non c’è nulla che
possa preoccuparvi, di sicuro non la fatica o la complessità dei vostri impegni. Amore, vi sentirete amati dal
partner esattamente come desiderate. Salute, abbiate solo cura della dieta, prima di mettere il costume. Denaro,
situazione in via di miglioramento.
PESCI 20.2 – 20.3
Lavoro, spingete pure l’acceleratore, situazioni ottimali
per la vostra realizzazione professionale. Amore, scoprirete nuovi orizzonti, esplorerete nuove frontiere per imparare sempre più cose sia del partner che della vostra
vita comune. Salute, pieni di energie. Denaro, eccellenti
occasioni di guadagno e di investimento.
IL SEGNO DEL MESE GEMELLI 21.5 – 21.6
Segno di Aria, è Mobile, nel senso che sta tra una stagione e l’altra, primavera ed estate. Caratterizza personalità
mutevoli, vivaci, inquiete, nervose, imprevedibili, intelligenti, curiosissime.
PIETRA: Agata – COLORE: Grigio – ESSENZA: Ginepro – FIORE: Margherita – GIORNO: Mercoledì
ona franca
a cura di Sandra Saita
Cara Italia
are letrici, cari lettori, sono sempre interessata a conoC
scere la nostra storia (la storia della nostra patria,
l’Italia). Lo sapevate che la scelta di chiamare Italia (la nostra nazione), nasce in Abruzzo?
Nel 90 A.C. gli Italici insorsero mettendo in campo un esercito
di centomila uomini, decretarono il proprio distacco da Roma e
scelsero come capitale Carfinium, chiamandola Italia, insediandovi un’assemblea e cominciando a battere moneta. Ma fu
una guerra sfortunata, conclusa con un massacro di italici ordinato dal vincitore romano, Lucio Cornelio Silla.
Italia nome dolce, invocato da tutti i nostri soldati. È in un caldo mattino di giugno del 1914 che due colpi di pistola danno il
via al massacro generale in Europa. L’arciduca Ferdinando,
principe ereditario d’Austria-Ungheria, con accanto la moglie
duchessa Sofia Chotek, percorre in auto il viale Francesco
Giuseppe a Sarajevo. Un giovane studente Gavrilo Princip, non
ancora ventenne, gia minato dalla tbc e destinato a morire pochi
anni dopo, si lancia contro la vettura e spara due colpi…
Un mese dopo, alle 11,10 del 28 luglio, l’Austria dichiara guerra alla Serbia. A catena una dopo l’altra le nazioni d’Europa
scendono in campo. Il 24 maggio 1915 anche l’Italia entra in
guerra con gli imperi centrali.
A guerra finita l’Italia perse 700.000 uomini e contò oltre 1 milione di mutilati e invalidi.
Uno dei letterati più noti del tempo, Serra, scrive il 20 luglio;
“Cara mamma, un saluto in fretta, anche stamattina, alzati all’alba. Niente di nuovo, le solite vicende di temporale e di sole,
e lo spettacolo di temporale e di sole si intravede e si sente rumoreggiare sui monti circostanti. Noi sempre al nostro posto,
con molte faccende dei servizi di seconda linea…
Muore quel giorno stesso, e come lui ne muoiono seicentomila
altri in quattro anni.
La voce della vera poesia è assai umile e dolente e di quegli anni
tragici resterà un amaro ricordo, come per esempio ne “I Fiumi” di
Ungaretti: “Mi tengo a quest’albero mutilato / abbandonato a questa dolina / che ha il languore di un circo / prima e dopo lo spettacolo / e guardo il paesaggio questo / delle nuvole sulla luna /
Stamane mi sono disteso / un un’urna d’acqua / e come una reliquia / ho riposato. L’Isonzo scorrendo / mi levigava / come un sasso… / Mi sono accoccolato vicino ai miei panni sudici di guerra / e
come un beduino / mi sono chinato / a ricevere il sole…”.
Italia, terra di profumi e di amore per la Patria.
Ed è proprio in Abruzzo, terra dove nasce il nome Italia, che
alla vigilia della prima guerra mondiale il 13 gennaio 1915
l’Abruzzo fu colpito dalla più tremenda sciagura naturale
della sua storia: il terremoto della Marsica, che fece trentamila morti in un inverno freddissimo, con i lupi che vagavano tra le macerie. Fu in quell’occasione che Ignazio Silone vide all’opera uno “strano prete” salvatore dei bambini: era
don Luigi Orione.
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