OCCHIO AL CIVISMO A TUTTI COSTI

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OCCHIO AL CIVISMO A TUTTI COSTI
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, Milano
MARTEDÌ 5 luglio 2011 - Anno IV - Numero 158 - Euro 1,00
*Euro 1, 20 L’Ordine + Il Giornale
Vendita abbinata obbligatoria solo in Como e provincia
Q U OT I D I A N O I N D I P E N D E N T E D I CO M O E P ROV I N C I A
www.lordine.it
OCCHIO AL CIVISMO A TUTTI COSTI
ECCO PERCHÉ
IL MODELLO PERONESE
NON FUNZIONEREBBE
MA CHI L’HA DETTO
CHE LE PROFESSIONI
SONO MIGLIORI?
Erba shakespeariana/1
Appunto di sindaco
su cosa sia
una città culturale
di Marcella Tili sindaco di Erba
di Mauro Migliavada
di Giuliano Ferrara per Il Foglio
Francesco Peronese sindaco di Como. E
non se ne parla più. Piuttosto che niente, anche all’interno del PdL, qualcuno
comincia forse a pensarci.
I rumors sui possibili candidati sindaci
per le prossime elezioni del Comune di
Como, in programma nella primavera
del 2012, si sprecano. Complice un quadro nazionale a dir poco fluido, una situazione politica generale in cui si fatica a capire cosa accadrà persino domani, un caos interno ai partiti e tra i partiti che registra pochi precedenti simili,
le varie anime (o sarebbe meglio dire fazioni se proprio non vogliamo utilizzare il termine “bande”) che formano il panorama partitico si stanno muovendo
da tempo per mettere in pole position i
propri cavalli migliori.
In subbuglio non sono i soli partiti...
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Faccio parte per li rami della società civile. Nessuno è perfetto. Assicurano il mio
lignaggio nonni avvocati, nonne pianista e farmacista. Ma al contrario di Umberto Eco e Michele Brambilla, cronisti
della nostra epoca, non mi ritengo socialmente così diverso dal massaggiatore del Milan, dal geometra di Arcore e
dalle belle ragazze, giovani mamme e signore varie promosse da Berlusconi a
funzioni politiche nelle assemblee elettive e nel governo. Perché dovrei?
Ciascuno è libero di sentirsi parte di un
mondo migliore, e di dannare quello peggiore. Ma dovrebbe riflettere. Marx, che
ho letto a lungo la sera in discoteca come Eco legge Kant al piano bar, fece l’anatomia della società civile moderna.
Scoprì che era il capitalismo. Un circuito di merce-denaro-merce che....
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Francesco Peronese
DICONO
la pagella ai pagellanti
Promossi quei colleghi che (finalmente)
oltre il deserto vedono stagliarsi Gaddi
La Provincia dà i voti alla Giunta, e l’unico 7 è suo. Bravi, lo sapevamo che era solo un problema di applicazione
di Giovanni Sallusti
Son giornate di scrutini, queste in via Pasquale Paoli, in attesa che arrivi il nuovo
preside, pardon direttore, Diego Minonzio. E allora per i colleghi de La Provincia è tutto uno stilar pagelle, un convocare il Palazzo alla cattedra del Giornalista Collettivo e distribuire voti. Ma chi dà
la pagella ai pagellanti? Si ripropone, qui,
il paradosso spiazzante in cui già incappava Platone edificando l’impalcatura de
La Repubblica. Chi controlla i controllori, s’arrovellava il filosofo. Qui, l’antinomia solleva conseguenze meno inquietanti, ma insomma un gioco per essere
davvero totale e quindi divertente deve
contemplare che l’arma del giudizio possa ripercuotersi su chi la brandisce.
Qui bisogna scovare qualcuno che valuti l’operato di chi valuta, stendere un “meta-pagellone”. Ci candidiamo noi, che restiamo fieri artigiani del cazzeggio anche
se non siamo in attesa di un direttore nuovo, perché siam convinti che una verità
per chiamarsi davvero così debba essere
anche ludica, vedi il buonumore spontaneista con cui stiamo radunando...
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Dicono che un noto avvocato
comasco sia al mare. Dicono che
abbia in mano il processo dell’anno
***
Dicono che una nota giornalista
riceva strane telefonate. Dicono che
presto avrà il quadro della
situazione più chiaro
Ho letto con interesse quanto da lei
scritto relativamente alla prima rappresentazione dello Otello curata dalla Accademia dei Licini in Erba gestita con grande passione dal Presidente
dott. Luisa Rovida .
La ringrazio per le parole di apprezzamento dello spettacolo nel suo complesso sia come scena e recita che come impianto teatrale. Credo sia importante sottolineare che l’attività ivi
svolta è frutto della collaborazione tra
il Comune e la Accademia dei Licini
che opera in totale autoproduzione occupandosi pertanto di tutta l’organizzazione sia artistica che logistica. La
via intrapresa era ed è molto impegnativa ma rappresentativa della vocazione imprenditoriale che spinge
sempre gli Erbesi a fare e produrre. Il
risultato è la valorizzazione di una sede che, per sua morfologia, crea suggestioni ed emozioni raramente riscontrabili in ambienti teatrali anche
prestigiosi, spettacoli di eccellenza...
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Erba shakespeariana/2
Risposta per fare
un po’ d’ordine
sulle tesi de L’Ordine
di Luigi Torriani
Confindustria Como
copia dal vero
***
CON VERGA
LE “PICCOLE”
ORA TREMANO
DUE O TRE COSE
SULL’ORIGINE
DELL’ARTE
Dicono che questa sera ci sarà una
cena importante. Dicono che la
tradizione sia il pretesto per
qualcosa di importante
di Sara Ballabio
di Giuliano Collina
***
Riuscire a mettere in campo il coraggio di andare a vendere all’estero e lavorare per valorizzare i talenti dei giovani e la loro formazione. Il tutto, mentre lo scenario resta fosco, al punto
che, se il Pil italiano è aumentato del
45,2% negli anni Settanta, del 26,9%
negli anni Ottanta, del 17% negli anni Novanta, ha fatto registrare solo un
misero 2,5% nell’ultimo decennio. Ecco le sfide con le quali gli industriali
saranno chiamati sempre più a confrontarsi, esplicitate nella relazione
letta dal nuovo presidente, Francesco
Verga, ieri mattina durante l’assemblea annuale di Confindustria andata in scena nella cornice...
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L’arte nasce dall’arte, non dalla vita, tutta l’arte e naturalmente anche la pittura
e la scultura che hanno origini solo nel
loro specifico.
Le vicissitudini della vita, le contingenze, gli accadimenti, le gioie e i dolori, i
mutamenti epocali o i piccoli privati avvenimenti sono per gli artisti solo incitamenti, motivi di entusiasmo, magari
motori di ricerca, ma non altro, perché
la forma di un’immagine non può che
essere mutuata dalle forme che l’hanno
preceduta.
Dopo che il primo cavernicolo tracciò
con un pezzo di legno bruciato un segno sulla parete della grotta a rappresentazione del suo bisogno di Dio...
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Dicono che oggi prenda il via
l’avventura di un direttore. Dicono
che un buon in bocca al lupo
non guasti mai
TEMPO
Chissà se agosto è ancora nostro,
se ancora splende il sole
o poi magari piove..
Chissà se mai la frustrazione
diventa un'emozione
così non piove più.
Da “Piove” di Alex Britti
Oggi è prevista una giornata di sole con
qualche nuvola e possibili rovesci serali.
Ringrazio il sindaco di Erba Marcella
Tili per aver letto e commentato il mio
articolo. Temo però che ci sia un equivoco. Io non penso affatto che politici
e amministratori debbano astenersi
dall’ insistere nella “comunicazione” e
nel “marketing territoriale”. È chiaro
invece che debbono insistervi. Sia perché hanno il dovere di promuovere al
meglio il territorio che amministrano
per mandato elettorale, sia perché
muovendosi in un contesto di competizione democratica ben diverso da
quello nel quale si muoveva “Lorenzo
il Magnifico” hanno il legittimo interesse a potenziare di fronte al pubblico la propria immagine di politici e di
amministratori. Quello che trovo strano non è che un politico faccia del
“marketing territoriale”, ma che che
parli apertamente di operazione di
marketing mentre sta facendo del marketing. Questo sì lo trovo stilisticamente
e concettualmente bizzarro, un po’ come se...
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viaggio un po’ diverso nel fenomeno malavitoso
Vi racconto dieci anni di ricerca nel mondo delle infiltrazioni mafiose di casa nostra
di Milene Sicca
presidente gruppo terziario Confindustria Como
In dieci anni di ricerca e indagini riguardanti le infiltrazioni mafiose in ambiti imprenditoriali privati e nelle
amministrazioni pubbliche, è emersa una situazione
nuova, completamente trasformata in una realtà quasi
innovativa, ma, d’altro canto e anche per questo, sempre più silente e irriconoscibile. Cambia il mondo, cambia nel tempo la comunicazione che ne fa dei suoi messaggi qualcosa di apparentemente diverso e spesso la
sua evoluzione si marca di macchie nere, difficili da estirpare come cellule di un tumore inguaribile. Eppure il lavoro compiuto dalle forze dell’ordine, Guardia di Finanza, Carabinieri, Prefettura e Questura, ci fa ancora
pensare che le cose buone sono destinate a vivere e che
l’erba cattiva prima o poi verrà estirpata. I nostri tempi,
quelli che rincorrono gli obiettivi quotidiani, dalle rou-
tine agli imprevisti, dalla volontà dovuta ai valori trasmessi, si caratterizzano soprattutto per la paura frenetica di poter cadere giù e non rialzarsi. La crisi e noi, i
suoi testimoni diretti, stiamo determinando un nuovo
assetto, insieme ad una gestione totalmente insolita delle nostre imprese che miri al sostegno della società, perché ne siamo la sua parte attiva, il riflesso di come lavora, produce o fallisce. La catastrofe annunciata non ha
intaccato la determinazione di alcuni imprenditori e
persone capaci di lottare ancora contro la comoda facilitazione proveniente dalle organizzazioni criminali, che
si travestono da portatori sani di una ripresa economica, distinta da due elementi fondamentali: la velocità di
azione e la sua economicità.
Queste cellule si insinuano imminentemente negli strati societari del Nord Italia con un nuovo monito, che lontano dalla violenza bruta di qualche tempo fa, opera attraverso la spiegazione logica e formale, alle volte anche
legalizzata, delle sue idee, - basti pensare che le nuove
generazioni inserite in queste organizzazioni sono esperte, dotte e sempre più responsabili.
E se dapprima il malavitoso apparteneva ad un mondo
separato, seppur connesso, dalle istituzioni e dagli enti
pubblici o privati, oggi ne detiene posti e incarichi di potere formalizzato. In particolare l’attuale tendenza riguarda soprattutto uno sviluppo reticolare della criminalità organizzata nel territorio del Nord, e quindi anche lariano, e che parte proprio dalle attività criminali
più facili da individuare, come il traffico di stupefacenti, i sequestri di persona, i delitti, fino al cosiddetto controllo del territorio e alla gestione di incombenze internazionali.
Da quanto rilevato poi dai rapporti emessi dalla Direzione Investigativa Antimafia si evince un cambiamento sostanziale dall’ultimo semestre del 2008 al primo del
2010. Si denota che nei sei mesi terminativi del 2008 si
è verificato un attacco mirato alle organizzazioni criminali autoctone, che nel tempo hanno acquisito dei legami intensi con le associazioni mafiose allogene. È stata fondamentale l’attività preventiva, insieme ai controlli
effettuati sui grandi appalti, al contrasto al riciclaggio, a
tutte le misure di prevenzione proposte e applicate e,
infine, all’attuazione del regime detentivo e speciale. Sul
versante delle analisi e delle investigazioni preventive,
infatti, si è cercato di far leva sull’assioma della criminalità intesa ora come un fenomeno, piuttosto che come manifestazione di singoli episodi criminali dislocati soprattutto nelle zone vitali di diffusione, come il Sud
Italia. La cosa che ha maggiormente colpito poi questo
periodo di analisi riguarda l’accesso e l’accertamento
presso Banche e Istituti di Credito e nella loro conclusione analitica ufficializzata attraverso il sequestro e la
confisca dei beni, che per il periodo in esame...
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