Il sabato di CartaCarbone - CartaCarbone festival letterario

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Il sabato di CartaCarbone - CartaCarbone festival letterario
COMUNICATO STAMPA
14 OTTOBRE 2016
Il sabato di CartaCarbone
Dai grandi autori ai grandi temi sociali, dagli omaggi a Parise e a Zanzotto alla
presentazione dell’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano, dalla poesia di Antonia Pozzi
all’irriverenza del matematico Odifreddi
Giacomo Mazzariol, Giulia Pertile, Saveria Chemotti, Matteo B. Bianchi, Ginevra Lamberti,
Mauro Covacich, Philip Ó Ceallaigh, Antonio Moresco, Emanuele Tonon, Davide Enia,
Shady Hamadi, Wu Ming 1, Lello Voce, Frank Nemola, Pierluigi Battista, Azzurra
D’Agostino, Mariagiorgia Ulbar, Matteo Caccia, Fabio Genovesi i protagonisti della terza
giornata della manifestazione culturale
La pioggia non ferma CartaCarbone festival, che domani è pronto a vivere la sua terza giornata di eventi in città.
Tanti i nomi di grande richiamo ospiti di questo sabato di cultura e tanti i temi che verranno proposti al pubblico
degli appassionati. A partire da quello della disabilità, che sarà affrontato nel duplice incontro della mattina con
Giacomo Mazzariol e Giulia Pertile: lui, che racconta la storia del fratello Giovanni in un libro che ha fatto stupire e
riflettere l’Italia; lei, ragazza con la sindrome di Down che si è affermata nello sporte e nella danza.
Saranno in città Ginevra Lamberti, Mauro Covacich, Philip Ó Ceallaigh, Antonio Moresco ed Emanuele Tonon,
Pierluigi Battista, Pierluigi Genovesi, Matteo Caccia. A Palazzo Rinaldi alle 18 il tema sul tavolo è di estrema
attualità, grazie alla presenza dello scrittore italo-siriano Shady Hamadi che, intervistato dalla giornalista Elena
Mattiuzzo, presenterà il suo ultimo libro “Esilio dalla Siria”. Guerre, migrazioni e migranti saranno i temi scottanti che
proporrà nel pomeriggio Davide Enia nei suoi “Appunti per un naufragio”.
Appuntamenti di spessore anche per la poesia, con Saveria Chemotti a presentare la prima edizione integrale delle
opere di Antonia Pozzi e con la presenza di Azzurra D’Agostino e Mariagiorgia Ulbar a Palazzo di Francia.
Eccezionale per l’unicità dell’evento la tavola rotonda organizzata agli Spazi Bomben (ore 11.00) con la presentazione
dell’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo. La “città del diario” racconterà come è nato e
come continua a vivere il suo archivio pubblico, che raccoglie gli scritti della gente comune e che rappresenta la vita
di tutti e la storia d’Italia.
Durante tutta la giornata nelle piazze di Treviso si potrà incontrare Walter Lazzarin, scrittore per strada, che dallo
scorso anno sta portando avanti il suo progetto: con la sua vecchia macchina da scrivere lo scrittore di Rovigo si
posiziona per terra e compone tautogrammi, promuovendo il suo terzo libro “Il drago non si droga”.
Dalle 13.30 alle 15.30 alla Loggia dei Cavalieri sarà possibile visitare la mostra “POSTER”, curata da Gianluigi Bodi.
Una galleria per gli autori, con particolare attenzione agli esordienti: ogni autore ha una postazione, che gestisce
autonomamente, per “catturare” i visitatori del festival e stabilire un contatto diretto, raccontando aneddoti,
curiosità sui contenuti della propria opera e sulle motivazioni e le peripezie che hanno portato alla sua
pubblicazione.
Omaggio a Goffredo Parise e ai suoi Sillabari nel pomeriggio agli Spazi Bomben, grazie alla video-installazione
dell’attrice e regista Carla Stella.
Ospite d’onore della terza serata del festival sarà il “matematico impertinente” Piergiorgio Odifreddi, mentre la
chiusura del sabato è affidata a Donella Del Monaco che, alla Loggia dei Cavalieri, con Opus Avantra Ensemble
omaggerà Andrea Zanzotto in un concerto raffinato e sorprendente.
Gli eventi di domani, sabato 15 ottobre
Alle 10.00 agli Spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi e Ricerca è in programma il seminario esperienziale di
avventura creativa e scrittura autobiografica “E il naufragar m’è dolce in questo mare”, a cura della scuola Il
Portolano.
Un naufragio rocambolesco ci farà approdare in un’isola deserta e l’oggetto misterioso che troveremo sulla spiaggia
ci indurrà a incredibili scoperte.
Un laboratorio che ci mette di fronte alle cose importanti e ci induce a fare delle scelte, in prospettiva di una nuova
vita… o una nuova identità.
Alle 10.30 nella Chiesa di San Gregorio si parlerà di disabilità con un doppio incontro, moderato da Martina
Benvenuti e Valentina Polati, dal titolo “Un cromosoma in più” al quale parteciperanno Giacomo Mazzariol e Giulia
Pertile.
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi
genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire
«supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i
superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola “Down”, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in
vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti
travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il
tuo migliore amico.
Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto
bisogno di inventare nulla.
Giulia Pertile è una giovane donna che si afferma nello sport, nella danza, che lavora, affronta difficoltà e sconfitte,
ama, scrive… giovane donna con sindrome di Down.
In primo piano ci sono dunque le sue parole, testi in poesia e in prosa scritti da Giulia successivamente alla
pubblicazione del suo primo volumetto di poesie, Noi poeti.
Tutto intorno c’è una rete di relazioni, di legami famigliari, di conoscenze, di collaborazioni. Di questa rete Giulia ha
bisogno (come in fondo tutti noi) per costruire il proprio progetto di vita. Le testimonianze presentate accanto ai
testi di Giulia danno voce a questa realtà.
Alle 11.00 agli Spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi e Ricerche Camillo Brezzi, Giulio Mozzi e Annalisa
Bruni presenteranno l’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano, di cui Brezzi è direttore.
Dal 1984, Pieve Santo Stefano, quasi al confine tra Toscana, Umbria e Romagna, ha innalzato ai quattro punti
cardinali del suo perimetro, sulle strade che vi accedono, un cartello giallo sotto quello della toponomastica
ufficiale: Città del diario. La cittadina ospita infatti nella sede del municipio, un archivio pubblico, che raccoglie scritti
di gente comune in cui si riflette, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie
autobiografiche.
Quarant’anni dopo la fine della guerra, in un’ala di questo edificio, è sorta una casa della memoria: una sede
pubblica per conservare scritti di memorie private. L’iniziativa ha attirato l’attenzione di studiosi e giornalisti anche
fuori dall’Italia. L’Archivio, ideato e fondato da Saverio Tutino, serve non solo a conservare, come un museo, brani di
scrittura popolare: vuole far fruttare in vario modo la ricchezza che in esso viene depositata. Uno di questi è la
memoria contadina di Clelia Marchi, scritta su un lenzuolo matrimoniale.
Nel 1991, su iniziativa del Comune di Pieve Santo Stefano, nasce la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale.
Alle 11.30 a TRA – Ca’ dei Ricchi spazio alla poesia con Saveria Chemotti e “Le parole per dirlo. La poesia di Antonia
Pozzi”.
Il libro presentato in questo incontro è la prima edizione integrale di tutte le poesie di Antonia Pozzi, inclusi alcuni
inediti, con cui Àncora si propone definitivamente come editore delle opere pozziane. Il libro è aperto da un saggio
introduttivo a cura di Graziella Bernabò e dal profilo biografico di Antonia Pozzi curato da suor Onorina Dino. Una
nuova edizione rigorosamente condotta ex novo sui manoscritti, che restituisce – per la prima volta in un unico
volume – tutte le poesie di Antonia Pozzi. Può essere così ricostruito nella sua completezza e autenticità il percorso
di un’autrice del tutto ignorata in vita, ma da alcuni decenni oggetto di una straordinaria riscoperta su un piano
internazionale, da parte sia del pubblico che della critica. Una «fortuna» postuma certamente maggiore rispetto a
quella riservata all’edizione privata delle sue poesie del 1939, Parole, ma anche all’apprezzamento di Eugenio
Montale: un riconoscimento importante, tuttavia ancora cauto. Premessa di questo rinnovato interesse,
sicuramente è stata la progressiva pubblicazione sia dei testi inediti, sia della versione originale di quelli manipolati
dal padre, che ha reso possibile aprire una visione della poesia della Pozzi notevolmente più ricca di quella che si
poteva ricavare dalle prime, sintetiche, raccolte. Le sue Parole – nutrite di una solida cultura e intensamente
elaborate sul piano formale, tuttavia lontane dai canoni letterari degli anni Trenta – dicono con passione vibrante,
linguaggio limpido e vivezza di immagini la bellezza e il dolore del mondo, il dramma dell’individuo e quello, più
vasto, dell’umanità. Per questo esse giungono con sorprendente forza al cuore del nostro presente, poesia sempre
più capace di parlare alla nostra contemporaneità.
Sempre alle 11.30 ma alla Loggia dei Cavalieri lo scrittore e presentatore radiofonico Matteo B. Bianchi intratterrà il
pubblico con “Esordienti-esilaranti”.
Quali sono gli errori più comuni che compie un aspirante autore quando contatta il mondo editoriale? Basandosi
sulla propria esperienza decennale e con l’ausilio di documenti reali (e spesso involontariamente esilaranti) inviati da
sedicenti scrittori, Matteo B. Bianchi ci propone una lezione divertente e imprevedibile, ricca di consigli su cosa
soprattutto NON si deve fare in questi casi.
Alle 15.00 in Quartiere Latino (in caso di maltempo a TRA – Ca’ dei Ricchi) incontro con Ginevra Lamberti,
presentata da Matteo B. Bianchi, e il suo romanzo d’esordio “La questione più che altro”.
Il romanzo di esordio di Ginevra Lamberti racconta attraverso uno stile brillante e originale le difficoltà del passaggio
all’età adulta per una generazione condannata a barcamenarsi in tempi di precariato lavorativo e affettivo. Gaia, la
voce narrante, vive un tempo immobile, paralizzata, mentre tutto il mondo attorno a lei vortica tra continue
capatine al pronto soccorso per sedare attacchi di panico che sembrano infarti, un’amica cosmonauta, il trasloco, la
laurea, e tanti lavoretti per sbarcare il lunario. Solo gli adulti – una nonna-di-su – che l’ha fatta diventare una
miracolata facendole bere l’acqua santa dalle madonnine di plastica, un nonno-di-giù, a cui tutti devono un favore, la
madre, che ha divorziato per troppo traslocare, il padre, che ha un cancro e una nuova famiglia – sembrano avere
una storia: un passato, un presente e un futuro. Se l’esistenza di Gaia è invece bloccata, è vivace il suo sguardo e,
mentre osserva se stessa e il suo mondo senza assolverli, è capace di far ridere ed emozionare il suo lettore.
Alle 15.30 agli Spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi e Ricerca l’attrice Carla Stella leggerà alcuni brani
tratti da La stanza di Goffredo Parise / I Sillabari, uno straordinario progetto ideato con Enrico Lando.
Nella video- installazione, scrittori, poeti, editori e artisti della scena italiana rendono omaggio a Goffredo Parise,
leggendo i racconti e alcuni passi tratti da uno dei capolavori del secondo Novecento italiano: i Sillabari.
Frammenti di sentimenti, emozioni, parole, ma anche sguardi, sorrisi, suggestioni. Tanti interventi diversi, bellissimi,
collezionati in una originale video-installazione: Silvio Perrella, Marco Baliani, Antonia Arslan, Maria Grazia
Mandruzzato, Vasco Mirandola, Antonio Pellegrino, Cristiano Godano, Valerio Magrelli, Roberto “Freak” Antoni,
Gian Piero Brunetta, Patrizio Fariselli, Raffale La Capria, Loris Casadei, Gualtiero Bertelli, Antonio Andreetta, Gian
Antonio Stella, Massimo Carlotto, Flavia Randi, Sirio Luginbuhl, Fabio Balasso, Angela Annese, Giorgio Marchesi,
Ricky Gianco, Marco Forieri, Giorgio Gaslini, Marco Fazzini, Giuseppe Cederna, Maurizio Camardi, Antonio Zucchina,
Milena Vukotic.
L’opera contiene anche una lettera scritta da Giosetta Fioroni a Salgarèda sulla voce Ozio dei Sillabari e due lettere,
lette da Ilaria Occhini, scritte da Goffredo Parise a Raffaele La Capria.
Raffaele La Capria parla della voce Estate.
Alle 16.00 a Palazzo dei Trecento Alessandro Cinquegrani presenta Mauro Covacich in “L’autobiografia esplosa”.
La presenza dell’autore per Mauro Covacich è un grimaldello per scardinare lo statuto della fiction. La finzione
letteraria è incrinata e contraddetta dall’irruzione della realtà. Fin da A perdifiato (2003), ma con più vigore in Prima
di sparire (2008), Covacich ragiona sul labile confine tra realtà e finzione, giungendo a esporre il proprio corpo nella
video-istallazione L’umiliazione delle stelle. Dalla sua penna nascono anche altre figure, eteronimi con una loro
precisa identità, che possono farsi anche autori di libri (Vi perdono), tanto che di sé e della propria identità, l’autore
può dire: io sono un gruppuscolo. Un gruppuscolo: un insieme di figure le cui storie compongono un’autobiografia
esplosa, un modo di stare sulla pagina e nel mondo, che tornerà nella sua complessità nell’ultimo libro, la raccolta di
racconti La sposa (2015).
Alle 16.30 al Chiostro dell’ex Umberto I laboratorio artistico creativo per bambini dai 4 anni in su a cura
dell’associazione Maga Camaja.
Un divertente laboratorio creativo per bambini sull’immaginazione e la manualità, alla scoperta di materiali e colori
di uso poco comune. Ogni bambino al termine del laboratorio si porterà a casa l’elaborato artistico.
Usando i piccoli regali della natura come foglie, petali di fiore, fili d’erba, rametti, spezie, realizzeremo insieme un
diario speciale, per imparare a osservare e a raccontare la bellezza che ogni giorno si manifesta attorno a noi.
Alle 17.00 alla Loggia dei Cavalieri lo scrittore irlandese Philip Ó Ceallaigh presenta i suoi “Appunti da un bordello
turco”.
Appunti da un bordello turco segna un duplice esordio: quello di Philip Ó Ceallaigh, uno scrittore irlandese giramondo
e votato alla missione della short story, e quello di Racconti Edizioni, una casa editrice nata con lo scopo di
pubblicare racconti. Un libro sul mondo e sui suoi margini più estremi: fra Turchia, Romania, Stati Uniti; in diroccate
palazzine sovietiche, fra strade sconquassate e inquinate dallo smog, o in mezzo a una natura ostile che sembra
volersi riprendere quello spazio che gli esseri umani, violandola, le hanno negato. Diciannove racconti per una
medesima, ineguagliabile capacità di rivelare la contraddizione; un’unica partitura a mantenere immutata una
questione che in tutti i possibili sensi non è che la nostra: cosa fa di noi degli esseri umani. Traduzione di Stefano
Friani.
Alle 17.00 nella Chiesa di San Gregorio incontro con Antonio Moresco ed Emanuele Tonon, presentati da Irina
Possamai, in “In un altro luogo, nello stesso luogo”.
Molti sono gli elementi che accomunano le scritture di questi due grandi autori. I libri di Antonio Moresco sono
pregni di una solitudine cosmica, di atmosfere che stanno in bilico tra la realtà e il sogno, di mondi paralleli così come
per Emanuele Tonon la scrittura è un’esperienza quasi mistica, giocata sulla riflessione interiore, sulla propria pelle.
Attraverso un mondo di metafore che tratteggiano una realtà dolorosa, quasi innominabile. Due scrittori di grande
onestà intellettuale che parlano di un pezzo della loro vita. Una ricostruzione, quella di Moresco nata dalla foto
segnaletica di un sovversivo di nome Moresco – maledettamente somigliante all’autore di questo libro – ritrovata da
un amico al Casellario Politico Centrale di Roma; un ricordo recente, vissuto in prima persona, quello di Tonon, che
ripercorre il periodo del noviziato dove i criteri del mondo fuori si capovolgono: le crisi epilettiche di uno dei
compagni sono un ascensore per le sfere celesti, le vipere acquattate nelle sterpaglie ambiscono a iniettare veleno
nei teneri polpacci dei novizi per custodirne l’innocenza, preservandoli dalla contaminazione del vivere. Sono i dodici
mesi della “prova”, in cui si veste il saio e ci si prepara a emettere i voti. Una scrittura ricca e simbolica che racconta
trasfigurando per meglio mostrare.
Alle 17.30 a TRA – Ca’ dei Ricchi il tema affrontato sarà quello delle migrazioni, grazie alla presenza di Davide Enia e
dei suoi “Appunti per un naufragio”.
“Il primo approdo non si scorda mai. Il pontile è troppo stretto per tutte quelle persone. Il personale medico studia le
condizioni di ogni singolo sbarcato. I volontari distribuiscono coperte termiche, merendine, the caldo. Ho visto
persone inginocchiarsi e baciare terra, qualcuno pregare, qualcuno svenire, bambini ancora in fasce piangere e
ragazzine con segni di percosse sulla carne. Ho sentito parlare in tante lingue e non so neanche quanti dialetti. C’era
il mondo sul molo”.
Davide Enia ci narra della frontiera che arriva fino allo stremo della propria geografia e del proprio linguaggio,
restituendoci con la voce e il gesto le vicende delle persone che stanno dando vita a un esodo di massa. Saranno
“loro” a raccontare, quegli stessi esseri umani che stanno attraversando la guerra, il deserto, le botte, gli stupri, il
mare e approdano qui come uno specchio a mostrarci chi siamo.
Alle 18.00 a Palazzo Rinaldi incontro con lo scrittore italo-siriano Shady Hamadi e il suo ultimo libro “Esilio dalla
Siria”. Lo scrittore sarà intervistato dalla giornalista Elena Mattiuzzo.
Che fine hanno fatto la Siria, la sua rivoluzione e il popolo siriano? Dopo il grande successo de La Felicità araba,
appena uscito in edizione tascabile, Shady Hamadi torna a raccontare una terra di cui molto si parla, ma spesso in
modo superficiale, e che invece continua a essere dimenticata nel suo sempre più difficile percorso di pacificazione.
Attraverso il suo personale esilio e il racconto del dramma e della sofferenza di questo popolo che sta conducendo
una lotta quotidiana contro l’indifferenza, Hamadi affronta temi fondamentali come identità, integralismo, rapporto
tra le religioni, libertà e lotta contro la dittatura. Ricordi, incontri, riflessioni sulla società siriana si alternano in
questo volume che «vuole essere un ambasciatore capace di arrivare a tutti coloro che sono distratti dal tanto
rumore che si fa quando si parla di terrorismo e mondo arabo». La morte di Mustafa, inghiottito nelle carceri del
regime siriano, il confronto con gli attivisti della società civile e con la gente di tutti i giorni puntellano una narrazione
che cerca di ridare un volto e una dignità alla Siria e a un popolo che, fortemente, vuole l’emancipazione da una
dittatura e dal fondamentalismo, sotto lo sguardo disattento e disinteressato (o forse troppo interessato e per
questo muto) dell’Occidente.
Alle 18.00 all’auditorium di Santa Caterina l’atteso incontro con Wu Ming 1, Lello Voce e Frank Nemola: “Omnia
sunt communia”: riflessioni singolari (e musicali) sulla scrittura collettiva.
Due autori che da tempo sono abituati a condividere il lavoro creativo con altri artisti – il poeta Lello Voce e lo
scrittore Wu Ming 1 – dialogano tra loro contro il feticcio dell’autorialità individuale ed eseguono dal vivo i loro testi,
accompagnati dalle musiche di Frank Nemola.
Una performance che è anche e dibattito e riflessione sulle arti della parola.
L’incontro sarà occasione per presentare l’ultimo libro-disco di Lello Voce – il Fiore inverso – e per ascoltare in
anteprima brani del prossimo testo di Wu Ming 1: Un viaggio che non promettiamo breve. 25 anni di lotte No Tav in
Val di Susa.
Alle 18.30 a Palazzo dei Trecento incontro con il giornalista e scrittore Pierluigi Battista che, intervistato dalla
giornalista Cristiana Sparvoli, presenterà il libro “Mio padre era fascista”.
Cercando di sgravarsi dal «fardello di una riconciliazione mancata», Pierluigi Battista tenta di ricostruire la storia
della vita di suo padre, provando a capire, con la sua visione del mondo, chi fosse e cosa pensasse nell’Italia che non
credeva più nei miti in cui lui era cresciuto. Al tempo stesso, racconta cosa abbia significato per lui essere figlio di un
fascista e vergognarsi di avere provato vergogna per il proprio padre. «Per scoprire, alla fine, che gli esseri umani non
sono monoliti, figure unidimensionali sulle quali incollare un’etichetta semplificatrice, ma persone vitali e vitalmente
piene di contraddizioni». Pierluigi Battista riapre le ferite di un rapporto irrisolto con il padre fascista, e gli concede
idealmente l’onore delle armi, riannodando così i fili spezzati di una tormentata vicenda familiare e trovando un
modo adulto di confrontarsi con un pezzo non meno tormentato della nostra storia.
Alle 19.30 a Palazzo di Francia ancora poesia con Azzurra D’Agostino e Mariagiorgia Ulbar, presentate da Francesco
Targhetta, in “Il poeta non è una panchina”.
Le voci di Azzurra D’Agostino e Mariagiorgia Ulbar sono tra le più originali e sicure del quadro poetico
contemporaneo: le uniscono la visione indocile della realtà, ritratta con toni di limpido lirismo che si alternano ad
altri di inaspettata asprezza, e l’attrazione verso il mistero: dacché hanno condiviso le pagine dell‘Undicesimo
Quaderno italiano di Marcos y Marcos (2012), il loro accento visionario si è approfondito, portando D’Agostino al
vitalismo meravigliato di una poesia per bambini perfettamente a misura di adulti (Quando piove ho visto le rane,
2015) e Ulbar nei territori di una poesia simbolista che si costruisce però sulla memorabilità di versi scolpiti e incisi in
modo netto (Gli eroi sono gli eroi, 2015).
Alle 19.00 alla Loggia dei Cavalieri andrà in scena “Raccogliere e raccontare storie”, lezione-spettacolo con Matteo
Caccia, conduttore di Pascal – Storie, persone, meteorologia (Radio 2) – illustra il suo lavoro con le storie di vita,
mostra i programmi e i personaggi da cui prende ispirazione, e legge alcune delle migliori storie ricevute tra le oltre
10.000 lette in questi ultimi anni di lavoro radiofonico.
Alle 20.00 in Quartiere Latino (in caso di maltempo a Ca’ dei Ricchi) incontro con Fabio Genovesi, autore di “Chi
manda le onde”. Presentazione di Elena Sbrojavacca.
Vincitore Premio Strega giovani 2015, Chi manda le onde di Fabio Genovesi è stato il libro più votato da una giuria
composta da ragazzi e ragazze di età compresa tra i 16 e i 18 anni in rappresentanza di quarantaquattro scuole
secondarie superiori in Italia e tre all’estero (Berlino, Bucarest, Parigi). Uno stralcio della motivazione: «Ogni pagina
di questo romanzo è un’ondata di emozioni. Brancoliamo tutti nel buio di un oceano piatto e infinito che è la nostra
vita, alla ricerca di correnti giuste che possano condurci a certezze e verità».
Ci sono onde che arrivano e travolgono per sempre la superficie calma della vita. Succede a Luna, bimba albina dagli
occhi così chiari che per vedere ha bisogno dell’immaginazione, eppure ogni giorno sfida il sole della Versilia
cercando le mille cose straordinarie che il mare porta a riva per lei. Succede a suo fratello Luca, che solca le onde con
il surf rubando il cuore alle ragazze del paese. Succede a Serena, la loro mamma stupenda ma vestita come un
soldato, che li ha cresciuti da sola perché la vita le ha insegnato che non è fatta per l’amore. E quando questo
tsunami del destino li manda alla deriva, intorno a loro si raccolgono altri naufraghi, strambi e spersi e insieme pieni
di vita: ecco Sandro, che ha quarant’anni ma vive ancora con i suoi, e insieme a Marino e Rambo vive di espedienti
improvvisandosi supplente al liceo, cercando tesori in spiaggia col metal detector, raccogliendo funghi e pinoli da
vendere ai ristoranti del centro. E poi c’è Zot, bimbo misterioso arrivato da Chernobyl con la sua fisarmonica stonata,
che parla come un anziano e passa il tempo con Ferro, astioso bagnino in pensione sempre di guardia per respingere
l’attacco dei miliardari russi che vogliono comprarsi la Versilia. Luna, Luca, Serena, Sandro, Ferro e Zot, da un lato il
mare a perdita d’occhio, dall’altro li profilo aguzzo e boscoso delle Alpi Apuane.
Alle 20.30 all’auditorium di Santa Caterina arriverà Piergiorgio Odifreddi , intervistato da Simona Morini.
Nonostante la sua fama indiscussa di scienziato, matematico, saggista, logico, Piergiorgio Odifreddi mantiene quella
sua aria ribelle e irriverente che fa di lui un personaggio del tutto particolare. La semplicità, la disponibilità, la
schiettezza e il sapersi prendere in giro sono doti non comuni che rivelano una persona vera. Una chiacchierata a
tutto tondo sulla sua vita e la sua produzione, molta della quale prende spunti da esperienze personali: GliIncontri
con menti straordinarie dove intervista i grandi della scienza (tra i quali John Nash, Amartya Sen, Enrico Bombieri,
Jean-Pierre Serre, John Archibald Wheeler, Roald Hoffmann, Ilya Prigogine, Frederick Sanger, Renato Dulbecco, Rita
Levi-Montalcini, James Watson), La via lattea, racconto di un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, Il turista
matematico, reportage di viaggio confluiti in una rubrica per Repubblica, Caro Papa ti scrivo, una lunga lettera
indirizzata al Papa, in cui si confrontano due metodi, due atteggiamenti, due visioni del mondo opposte. Sono solo
alcuni dei libri di cui parlerà “il matematico impertinente”.
Chiusura di giornata alle 21.30 alla Loggia dei Cavalieri con Donella Del Monaco e Opus Avantra .
Donella Del Monaco canta OpusAvantra e ricorda Andrea Zanzotto. Opus Avantra è un concerto pensato da Donella
Del Monaco per segnare i 40 anni dalla fondazione del gruppo Opus Avantra, un gruppo musicale nato a metà degli
anni ’70. Opus Avantra proponeva un’idea estetico-musicale precisa che si evince dallo stesso nome: Avan(guardia)
Tra(dizione). Per l’epoca era infatti rivoluzionario rompere i confini tra i generi musicali muovendosi liberamente fra
classica, improvvisazioni, musica contemporanea, canzoni e rock. Fondatori storici oltre a Donella del Monaco, allora
esordiente, Alfredo Tisocco pianista e compositore, Giorgio Bisotto “filosofo” ed ispiratore. Gli album che raccolgono
i lavori sono Introspezione, Lord Cromwell, Strata e Lyrics a cui segue Venetia et anima nel ’94 di Donella assieme al
compositore Paolo Troncon, ispirato alle tematiche di Opus. Musiche a volte complesse, che si collocano più sul
versante colto che su quello pop, eppure questa via “tra i generi musicali” ha lasciato il segno tanto che la Gibraltar
Encyclopedia of Progressive Rock americana ha definito il gruppo Opus Avantra “… one of the all time best italian
band” e in Giappone gode di ampi consensi, tanto da aver tradotto e ripubblicato i lavori in giapponese e prodotto
un splendido DVD di un concerto live a Tokjo nel 2008. Nella serata si alterneranno i brani storici più noti come Il
Pavone o la brillante Flowers on Pride ma anche uno scatenato rock come Verbumrock.
Oltre alla voce di Donella del Monaco, gli strumentisti, tutti eccezionali, che formano l’Opus Avantra Ensemble sono:
lo storico Mauro Martello al flauto, il tastierista Andrea De Nardi, il violoncello di Laura Balbinot e la batteria e
percussioni di Valerio Galla. Donella ha voluto creare uno spazio speciale all’interno del concerto dedicato al poeta e
amico Andrea Zanzotto di cui ricorre in quei giorni il quinto anno dalla scomparsa e il 95 esimo dalla nascita (10
ottobre 1921-18 ottobre 2011) con una sorpresa: la voce stessa di Andrea Zanzotto che recita un suo splendido
brano Vecio parlar registrata da Donella e sottolineata da un suo commento musicale: un modo per sentire vicino a
noi la sua anima di poeta.
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero e gratuito.
CartaCarbone festival è un appuntamento culturale che si snoda durante tutto l’arco dell’anno, grazie soprattutto
alle molteplici iniziative messe in campo mese dopo mese e alle preziose collaborazioni che in questi anni sono state
avviate con le altre vivaci realtà, anche economiche, di Treviso e dintorni. Sinergie che hanno la loro massima
espressione nella nascita della rete Treviso Festival, di cui CartaCarbone è parte integrante. Sinergie che
garantiscono la presenza fattiva reciproca dei vari “attori” nelle rispettive manifestazioni, arricchendo anche in
qualità programmi e proposte.
Un festival reso possibile anche quest’anno dalla preziosa e irrinunciabile presenza dei volontari. Una squadra che
cresce – quest’anno sono 150 – organizzata in una struttura agile ed efficiente. Sono loro il cuore e le braccia di
CartaCarbone. Infaticabili e sempre pieni di entusiasmo. Grazie al sostegno della Cooperativa Insieme Si Può
quest’anno sarà loro assicurato un punto di ristoro durante le lunghe giornate della manifestazione.
CartaCarbone festival è organizzato con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Treviso, del
Comune di Treviso e di Ret@venti
Partner istituzionali sono Confcommercio Treviso e Treviso Glocal
Main sponsor: Vi.V.O. Cantine
Sponsor: NaturaSì, Spiga d’Oro, Adacta, Arper, Pro-Gest, Sbrojavacca Viaggi, Tonon Mozzarella Santacristina, Oeria
Arman, Itlas
Sponsor: NaturaSì, Spiga d’Oro, Adacta, Arper, Pro-Gest, Sbrojavacca Viaggi, Tonon Mozzarella Santacristina,
Osteria Arman, Itlas
Sostenitori: Enzimi, Librerie Canova, Dba Group, Cilona Service, Serigrafia Trevigiana, Girotto Parrucchieri, Odeon
alla Colonna, Carla Munari, Alessandro Fuser (Veneta Legnami), Savina Lena, da Pino
L’iniziativa è sostenuta da: Cassa di Risparmio del Veneto
Partner culturali: Il Portolano, L’Aprisogni, Borgo Mazzini Smart Cohousing, Fondazione Benetton Studi Ricerche,
Comitato per la Chiesa di San Gregorio, Treviso Comic Book Festival, TrevisoRicercaArte, Libri in Cantina,
Kellermann Editore, SoleLuna, Treviso Festival, Venezie Post, Salotto Musicale, Galleria SP3, Palazzo di Francia, My
English School.
Partner tecnici: Maggior Consiglio, Med, Extreme, Federico Cassandrin videomaker, ki-crea.com, De Bastiani
Editore, Ristorantino Luana, Pasticceria Ida, Cooperativa sociale Insieme Si Può, Taffarello, Papermedia, Movete,
Grafiche Tintoretto, NaturaSì Bistrot Treviso, Sotreva, Hotel Continental
Media partner: la tribuna di Treviso, il mattino di Padova, la Nuova di Venezia e Mestre, Corriere delle Alpi
Si ringraziano il Comune di Treviso e Teatri Spa per la concessione del Teatro Comunale “Mario Dal Monaco”
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SARA SALIN
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