Contratti affitti spazi MM

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Confcommercio Milano: un “contratto-ponte”
per gli esercizi commerciali negli spazi della metropolitana milanese
In scadenza i contratti di affitto: no ad azioni di sfratto. I ritardi negli adempimenti
amministrativi per l’accatastamento (che impediscono di emettere un bando
d’assegnazione) non possono ricadere sugli operatori commerciali
Milano, 12 febbraio 2014. Alla fine di luglio scadono molti contratti di affitto degli esercizi
commerciali con Atm negli spazi della metropolitana milanese. Un problema che
quest’anno riguarda 114 attività: per quasi il 70% si tratta di edicole, ma vi sono anche
pubblici esercizi, negozi d’abbigliamento, profumerie, internet point (e autorizzazioni di
commercio ambulante in spazi esterni: la scadenza di questi contratti è prima, ad aprile).
No di Confcommercio Milano, presente oggi alla seduta congiunta delle Commissioni
comunali Commercio e Mobilità/Ambiente, ad azioni di sfratto.
Confcommercio Milano propone di adottare un contratto-ponte che permetta ai conduttori
dell’attività commerciale di poter proseguire la loro attività (pagando l’indennità di
occupazione come previsto dalle norme).
Non si può infatti imputare agli operatori commerciali il ritardo, da parte
dell’Amministrazione comunale, degli accatastamenti. Ritardo che non consente – rileva
Confcommercio Milano – neppure un bando di assegnazione degli spazi (proroghe degli
attuali contratti d’affitto, già disdettati, non sono possibili).
Le imprese commerciali – rileva Confcommercio Milano - non possono restare in questa
situazione di grande incertezza. Sarebbe intanto utile la comunicazione ai conduttori
dell’attività commerciale, da parte di Atm, dell’interesse a un diritto di prelazione.
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