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Relazione speciale n. 1 2009 CORTE DEI CONTI EUROPEA ATTIVITÀ BANCARIE NEL MEDITERRANEO NEL CONTESTO DEL PROGRAMMA MEDA E DEI PRECEDENTI PROTOCOLLI IT Relazione speciale n. 1 2009 ATTIVITÀ BANCARIE NEL MEDITERRANEO NEL CONTESTO DEL PROGRAMMA MEDA E DEI PRECEDENTI PROTOCOLLI (a norma dell’articolo 248, paragrafo 4, secondo comma, trattato CE) CORTE DEI CONTI EUROPEA 2 CORTE DEI CONTI EUROPEA 12, rue Alcide De Gasperi 1615 Luxembourg LUSSEMBURGO Tel. +352 4398-45410 Fax +352 4398-46430 E–mail: [email protected] Internet: http://www.eca.europa.eu Relazione speciale n. 1 2009 Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu). Una scheda bibliografica figura alla fine del volume. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2009 ISBN 978–92–9207–186-8 doi: 10.2865/17013 © Comunità europee, 2009 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 3 INDICE Paragrafi GLOSSARIO IVI SINTESI 112 INTRODUZIONE 18 CONTESTO 912 ESTENSIONE E APPROCCIO DELL’AUDIT 1343 OSSERVAZIONI 1326 1316 1720 2122 2326 MONITORAGGIO E COORDINAMENTO DEI PROGETTI MONITORAGGIO DA PARTE DELLA COMMISSIONE MONITORAGGIO DA PARTE DELLA BEI COORDINAMENTO TRA LA BEI E LA COMMISSIONE MONITORAGGIO AMBIENTALE 2743 2731 3234 3543 CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEI PROGETTI ASSISTENZA TECNICA DEL FEMIP ABBUONI DI INTERESSI OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO 4449 CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI 4446 MONITORAGGIO DEI PROGETTI 4749 CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI RISPOSTE DELLA COMMISSIONE Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 5 GLOSSARIO Abbuono di interessi: Gli abbuoni di interessi sono sovvenzioni a carico del bilancio dell’UE per prestiti concessi dalla BEI in base ad un mandato di prestito, che mirano a ridurre i costi finanziari dei progetti. Dal 1992 (in pratica, dal 1996), gli abbuoni di interessi vengono concessi solo per i prestiti relativi a progetti ambientali. Assistenza tecnica: Le attività di assistenza tecnica (AT) nei paesi del Mediterraneo sono finanziate attraverso il Fondo di sostegno all’assistenza tecnica FEMIP, creato nel 2003. L’AT, interamente finanziata dal bilancio dell’UE, ha come fine il miglioramento della qualità delle operazioni FEMIP e del loro impatto sullo sviluppo mediante: — un rafforzamento delle capacità dei paesi partner mediterranei e dei promotori e — il finanziamento di ricerche a monte e di attività destinate, direttamente o indirettamente, a rafforzare l’espansione del settore privato. BEI: Banca europea per gli investimenti, Lussemburgo Beneficiario: Imprese di medie dimensioni, fondi di investimento, istituzioni microfinanziarie. FEMIP: Fondo euromediterraneo di investimenti e partenariato. Dall’ottobre 2002, la BEI ha riunito le operazioni nella regione mediterranea all’interno del FEMIP, istituito a seguito di una decisione presa dal Consiglio europeo di Barcellona. Impatto ambientale: (e, se del caso, sociale) dei progetti valutati, prende in considerazione specificamente due aspetti: a) osservanza degli orientamenti UE e/o nazionali e di quelli definiti dalla BEI, e b) efficacia ambientale, che valuta anche il rapporto tra le aspettative ex ante e le constatazioni ex post e in che misura gli impatti residui sono sostanzialmente simili, peggiori o addirittura migliori del previsto. Intermediario finanziario: Qualora la BEI non finanzi direttamente i progetti FEMIP, la stessa può intervenire indirettamente mediante linee di credito a favore di banche commerciali o di altri intermediari finanziari. MEDA: Acronimo di «MEsures D’Accompagnement» (misure di accompagnamento). Costituisce il principale strumento finanziario dell’UE per l’attuazione del Partenariato euromediterraneo. Il programma fornisce supporto tecnico e garanzie per il tramite della BEI. Operazioni FEMIP: Riguardano essenzialmente tre tipi di prodotti: prestiti (eventualmente associati ad abbuoni d’interessi nel caso di progetti ambientali), capitale di rischio (sotto forma di capitale azionario o quasi-azionario) ed assistenza tecnica. Operazioni su capitale di rischio: Le operazioni su capitale di rischio sono state avviate nel corso degli anni novanta e possono suddividersi in due categorie: prestiti a lungo termine di durata compresa tra i 10 ed i 20 anni e prestiti per il finanziamento in fondi propri, che dipendono dai risultati. Il 70 % circa dei prestiti per capitale di rischio nella regione del Mediterraneo sono destinati a Marocco, Tunisia ed Egitto. PMI: Piccole e medie imprese. Sostenibilità: Le operazioni in capitale azionario sono destinate a sostenere progetti redditizi che creano valore aggiunto e posti di lavoro. Il conseguimento di un utile atteso, adeguato rispetto al rischio assunto, rappresenta una condizione sine qua non per ogni decisione di investimento da parte della BEI. La valutazione della sostenibilità di un progetto varia in maniera sostanziale da un caso all’altro, in funzione delle circostanze, e tiene conto dei problemi evidenziati nell’esame approfondito effettuato ex ante dalla Banca. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 6 SINTESI Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 7 SINTESI I. V. La cooperazione tra l’UE e i paesi terzi mediterranei è stata avviata circa 30 anni fa e si è progressivamente sviluppata nel corso degli anni. Il quadro di riferimento per le misure d’accompagnamento finanziarie e tecniche (MEDA) a sostegno della riforma delle strutture economiche e sociali nei paesi partner, nel contesto del partenariato euromediterraneo, copre il periodo 1996-2006. Per quel che riguarda il raggiungimento degli obiettivi perseguiti dai progetti, la Corte ha constatato che i progetti di assistenza tecnica hanno sostanzialmente raggiunto gli obiettivi stabiliti. Per quel che riguarda i progetti che hanno beneficiato di abbuoni di interessi e operazioni su capitali di rischio, la situazione appare più differenziata in quanto i loro obiettivi sono stati raggiunti solo in parte. II. VI. Nel quadro dei regolamenti MEDA o dei precedenti protocolli, tre tipi di attività bancarie sono finanziate dal bilancio dell’UE e eseguite dalla Banca europea per gli investimenti (BEI): assistenza tecnica attraverso un apposito fondo di sostegno FEMIP, abbuoni di interessi per alcuni prestiti della BEI e operazioni su capitale di rischio. Considerando che il programma MEDA è giunto a scadenza e che nel 2007 è stato avviato il nuovo strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI, European Neighbourhood and Partnership Instrument), la Commissione dovrebbe: III. La Corte ha controllato le attività bancarie nel quadro del programma MEDA e dei precedenti protocolli per stabilire se i progetti in corso sono stati monitorati in maniera adeguata dalla Commissione e dalla BEI e se gli stessi hanno raggiunto gli obiettivi stabiliti. IV. Per quel che riguarda il monitoraggio da parte della Commissione e della BEI, la Corte ha rilevato quanto segue: — la Commissione si è basata interamente sul lavoro svolto dalla BEI senza effettuare, da parte sua, alcun monitoraggio; — fino al 2005, il livello di monitoraggio da parte della BEI non è stato adeguato; — è mancato un coordinamento tra le attività della BEI e quelle della Commissione, in particolar modo a livello locale; — non si è data abbastanza importanza al monitoraggio ambientale. — definire un programma su misura per la valutazione ed il monitoraggio delle attività bancarie; — garantire il coordinamento efficace dell’attività di assistenza avviata dalla Comunità, dalla BEI e dagli altri partner internazionali/locali, per rafforzare la coerenza e la complementarità delle loro azioni; — negoziare convenzioni di gestione adeguate che garantiscano un idoneo monitoraggio, coprano gli aspetti ambientali e tutelino gli interessi finanziari comunitari; — garantire che il monitoraggio da parte della BEI verifichi l’adeguata esecuzione di tutti i progetti ed il rispetto degli obblighi finanziari ed in materia di informazione a carico degli intermediari/ promotori; — definire una strategia globale a livello della Commissione per le operazioni su capitali di rischio, e scegliere il processo di attuazione più efficace, a gestione diretta oppure gestito dai partner internazionali/locali. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 8 INTRODUZIONE CONTESTO 1. 2. Dopo diversi anni di cooperazione della Comunità con i suoi partner mediterranei 1 mediante protocolli bilaterali sulla cooperazione finanziaria e tecnica, il regolamento (CE) n. 1488/96 del Consiglio2 ha fornito un nuovo quadro di riferimento per le misure d’accompagnamento finanziarie e tecniche (MEDA). Esso ha avuto come finalità il sostegno alla riforma delle strutture economiche e sociali nei paesi partner nel contesto del partenariato euromediterraneo per il periodo 1996-1999 (MEDA I). È stato successivamente modificato dal regolamento (CE) n. 2698/2000 del Consiglio3 che ha coperto il periodo 2000-2006 (MEDA II). I regolamenti MEDA hanno inteso contribuire alle iniziative di interesse comune nei tre settori del partenariato euromediterraneo: — rafforzamento della stabilità politica e della democrazia; — creazione di una zona euromediterranea di libero scambio e — sviluppo della cooperazione economica e sociale, tenendo conto delle dimensioni umana e culturale. 3. Le misure, direttamente gestite dalla Commissione, sono state costituite da sovvenzioni per finanziare o cofinanziare attività, progetti o programmi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi definiti nei regolamenti MEDA. Tali misure sono state prese in esame dalla Corte nella relazione speciale n. 5/2006 4 . 4. Oltre al sostegno finanziario dell’UE per i paesi partner mediterranei direttamente gestito dalla Commissione, i regolamenti MEDA prevedevano anche tre tipi di attività bancarie che sono gestite dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) su mandato della Commissione: — assistenza tecnica; — abbuoni di interessi per prestiti relativi a progetti ambientali, concessi dalla Banca utilizzando le risorse proprie; — operazioni su capitali di rischio. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 1 Nel 1995, i paesi partner erano: Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Giordania, Autorità palestinese, Libano, Siria, Turchia, Cipro e Malta. Cipro e Malta sono diventati Stati membri dell’UE; la Turchia sta ricevendo un sostegno speciale di preadesione. 2 GU L 189 del 30.7.1996, pag. 1. 3 GU L 311 del 12.12.2000, pag. 1. 4 GU C 200 del 24.8.2006, pag. 1. 9 5. Per l’assistenza tecnica, sono stati firmati nel 2003 due accordi quadro 5 integrati da accordi annuali di attuazione 6 . La gestione degli abbuoni di interesse e delle operazioni su capitali di rischio è regolamentata da una convenzione stipulata nel 1992 tra la Commissione e la BEI 7 . 5 Il primo accordo quadro riguarda il sostegno finanziario per il periodo 2003-2006 per i paesi del Mediterraneo, mentre il secondo, relativo al periodo 2003-2004, riguarda la Turchia. 6. Le principali osservazioni sulla legittimità, regolarità ed affidabilità dei conti delle suddette attività bancarie sono contenute nel capitolo 11, «Strumenti finanziari e attività bancarie», della relazione annuale della Corte sull’esercizio finanziario 2006 8 . 6 L’articolo 8 definisce le modalità d’informazione e controllo. 7 Le modalità di audit e controllo sono stabilite dall’articolo 6. 8 7. Gli importi finanziari di riferimento per l’attuazione del programma MEDA sono stati pari a 3 424,5 milioni di euro per il periodo 1996-1999 ed a 5 350 milioni di euro per il periodo 2000-2006. Per quel che riguarda le attività bancarie, gli importi complessivamente finanziati dal bilancio dell’UE sono stati i seguenti: GU C 273 del 15.11.2007, pag. 203, paragrafi 11.7-11.18. TABELLA 1 ENTITÀ FINANZIARIA DELLE ATTIVITÀ BANCARIE GESTITE DALLA BEI PER CONTO DELLA COMMISSIONE NEL QUADRO DEL PROGRAMMA MEDA E DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE A FAVORE DEI PARTNER MEDITERRANEI (milioni di euro) Operazioni su capitali di rischio Abbuoni di interessi Assistenza tecnica 31.12.2006 31.12.2007 Importo totale impegnato per tutte le operazioni correnti (solo MEDA) 380,1 (289,4) 388,4 (309,1) Valore netto a fine 2007 di tutte le operazioni correnti (solo MEDA) 213,5 (144,9) 218,0 (159,0) 2 867,77 2 867,77 Importo totale degli abbuoni di interessi 479,5 487,67 Stanziamenti di bilancio 105,0 105,0 50,0 50,0 Importo totale dei prestiti Importo totale versato dal bilancio Fonte: Commissione e Banca europea per gli investimenti. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 10 8. Dall’ottobre 2002, la BEI ha riunito le operazioni nella regione mediterranea all’interno del Fondo euromediterraneo d’investimento e di partenariato (Facility for Euro-Mediterranean Investment and Partnership — FEMIP), istituito a seguito di una decisione presa dal Consiglio europeo di Barcellona. L’obiettivo era dare nuovo impulso allo sviluppo economico della regione mediterranea rafforzando la cooperazione finanziaria ed economica. ESTENSIONE E APPROCCIO DELL’AUDIT 9. Nel periodo che va dal settembre 2006 al novembre 2007, la Corte ha svolto un controllo di gestione concernente le attività bancarie finanziate nel quadro del programma MEDA e dei protocolli precedenti, partendo dai due quesiti seguenti: a) I progetti sono monitorati in maniera adeguata dalla Commissione e dalla BEI mediante procedure di controllo appropriate, garantendo che vi sia un feedback nel caso in cui insorgano ostacoli nell’esecuzione degli stessi? b) I progetti raggiungono gli obiettivi stabiliti? 10. L’audit si è basato su un esame dei sistemi di approvazione, attuazione, monitoraggio e rendicontazione messi in opera dalla Commissione e dalla BEI. L’audit ha anche previsto un esame delle relazioni pertinenti redatte dalla Commissione, dalla BEI o da consulenti esterni. 11. A livello di progetti, è stato svolto un dettagliato controllo documentale che ha riguardato: — 30 progetti di assistenza tecnica, selezionati tra quelli del periodo 2003-2006, con un grado di copertura pari al 32 % dei progetti; — 30 progetti di abbuono di interessi, selezionati tra quelli del periodo 1988-2006, con un grado di copertura pari al 25 % dei progetti ed infine — 30 operazioni in corso su capitali di rischio, compresa una operazione gestita direttamente dalla Commissione, selezionate tra quelle del periodo 1989-2006, con un grado di copertura dell’82 % in termini di valore netto come da definizione fornita nel bilancio delle Comunità per l’esercizio 2006. 12. L’audit è stato completato con visite in loco in Egitto, Tunisia e Marocco. Nel corso di tali visite, si sono avute riunioni con rappresentanti delle delegazioni locali della Commissione europea (CE), degli uffici della BEI, delle autorità locali, dei promotori di progetti, degli intermediari finanziari e dei beneficiari finali. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 11 OSSERVAZIONI MONITORAGGIO E COORDINAMENTO DEI PROGETTI MONITORAGGIO DA PARTE DELLA COMMISSIONE 13. Per quanto riguarda la gestione delegata, la Commissione è tenuta ad attuare un monitoraggio complementare rispetto a quello della BEI. La Commissione deve verificare in particolare: — che le attività bancarie finanziate dal programma MEDA siano gestite in maniera adeguata dalla BEI e — che pervengano dalla BEI, a livello sia centrale che locale, le informazioni necessarie all’adempimento degli obblighi della Commissione stessa. 14. La Corte ha rilevato che la Commissione non ha definito una propria strategia per il monitoraggio e la valutazione delle attività bancarie gestite dalla BEI. La Commissione si è basata interamente sulla BEI per quel che riguarda la gestione finanziaria ed operativa di tali attività. La convenzione per la gestione delle operazioni su capitali di rischio e degli abbuoni di interesse stipulata nel 1992 resta vaga in materia e non definisce norme e procedure chiare riguardo alla gestione. RIQUADRO 1 ESEMPIO POSITIVO DI GESTIONE DIRETTA DA PARTE DELLA COMMISSIONE ATTRAVERSO LA DELEGAZIONE LOCALE DELLA CE CON L’AIUTO DI ESPERTI Programma di aiuti a favore delle istituzioni di garanzia marocchine — Marocco Il programma in questione è amministrato localmente dalla delegazione della Commissione, con l’aiuto di un esperto esterno. Gli obiettivi del programma sono i seguenti: — sviluppare le capacità finanziarie e tecniche delle istituzioni di garanzia e delle banche che richiedono le garanzie; — accrescere il finanziamento delle imprese fornendo controgaranzie. Dopo qualche ritardo iniziale legato alla costituzione dell’équipe di assistenza tecnica, questo progetto è stato attentamente monitorato dalla locale delegazione della Commissione, consentendo così di intraprendere iniziative adeguate ogniqualvolta risultasse necessario. La buona gestione diretta della Commissione ha determinato un miglioramento del contesto finanziario per le PMI locali ed un rafforzamento delle capacità delle istituzioni di garanzia e delle banche. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 12 15. Per le operazioni gestite direttamente, la Commissione deve attuare una forma di monitoraggio che le consenta: — di identificare rapidamente le carenze nella loro gestione e — di adottare azioni correttive. 16. Per i vari progetti/programmi di aiuto che amministra direttamente, la Commissione ha svolto, attraverso le proprie delegazioni in loco, un monitoraggio ed una valutazione sistematici ed efficaci. MONITORAGGIO DA PARTE DELLA BEI 17. In generale, il monitoraggio, per essere efficace, deve interessare tutte le fasi di un progetto verificando la qualità della concezione, la pertinenza, l’efficienza, la tempestività dell’esecuzione ed il conseguimento degli obiettivi previsti. Esso deve essere effettuato con regolarità per garantire che vengano comunicate le informazioni richieste e vengano rispettati gli obblighi giuridici e contrattuali. RIQUADRO 2 ESEMPIO DI INCIDENZA SUGLI INTERESSI FINANZIARI DELLA COMUNITÀ Operazioni globali su capitali di rischio — Marocco Le operazioni globali su capitali di rischio cui si fa riferimento consistevano nel trasferimento di fondi alle PMI attraverso intermediari finanziari locali per il tramite di un intermediario centralizzato. Per diversi anni, la BEI non ha assicurato un follow-up adeguato per tali operazioni e non ha controllato il rispetto degli obblighi contrattuali da parte dei vari attori. Ad esempio, alcuni beneficiari finali non hanno pagato interessi sui loro prestiti per oltre 10 anni. La BEI non disponeva di un quadro finanziario completo degli importi dovuti ma non pagati dall’intermediario centralizzato, dagli intermediari finanziari e dai beneficiari finali. La valutazione delle partecipazioni è inoltre incerta e non ha mai fatto oggetto di svalutazioni. Su un valore iniziale di 31,6 milioni di euro, il valore residuo era stimato, secondo una valutazione della BEI, a soli 10,5 milioni di euro. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 13 18. Data la specificità della loro natura, le attività bancarie hanno rappresentato un settore ad alto rischio, in particolare per il fatto di basarsi su ipotesi sulla capacità dell’intermediario/promotore di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Tali attività dipendono inoltre fortemente da fattori esterni. In tale contesto, il monitoraggio, i controlli e la rendicontazione hanno costituito dei fattori di successo cruciali. 19. Nel corso dei primi anni del programma e sino al 2005, la BEI non ha attuato un monitoraggio e controlli adeguati. Inoltre, il flusso delle informazioni fornite dagli intermediari/promotori è stato insufficiente. Ciò ha inciso soprattutto sul monitoraggio dei progetti e sulla messa in opera di azioni correttive quando gli stessi non raggiungevano gli obiettivi stabiliti oppure quando gli intermediari/promotori non rispettavano gli obblighi contrattuali. La mancanza di un monitoraggio adeguato ha leso gli interessi finanziari della Comunità, soprattutto a causa di recuperi tardivi, o del mancato recupero, di fondi e della rinuncia a certe clausole contrattuali riguardanti, ad esempio, le penalità in caso di pagamenti tardivi. RIQUADRO 3 ESEMPIO DI MONITORAGGIO CARENTE DELLA BEI ASSOCIATO A INSUFFICIENTI COMUNICAZIONI DA PARTE DELL’INTERMEDIARIO Società di investimento per capitali di rischio — Tunisia L’intermediario finanziario in questione era un partner di capitale di rischio nel quadro dei progetti «Sviluppo del settore privato II» e «Sostegno al settore privato» ed ha finanziato 29 progetti in vari settori per un importo totale di oltre 7,5 milioni di euro, e che ha partecipato anche a due privatizzazioni in Tunisia per un importo totale di 6,7 milioni di euro. L’intermediario non ha sistematicamente trasmesso alla BEI le informazioni necessarie per seguire l’evoluzione delle sue partecipazioni entro i termini contrattuali. Non ha sempre informato la BEI, nonostante fosse contrattualmente obbligato a farlo, di eventi che hanno inciso in maniera sostanziale sugli investimenti. L’intermediario non ha versato rimborsi e compensi, per un importo di 2,2 milioni di euro, risalenti al periodo 1999-2004. Quando tutto ciò è stato scoperto dalla BEI nel 2004, è stato versato un importo di 743 544 euro e nel 2005 è stato definito un protocollo specifico per regolarizzare la situazione entro e non oltre la fine del 2006. Dopo la firma del protocollo, sono state ancora rilevate inadempienze nei pagamenti nel corso dell’audit degli importi successivamente dovuti. La situazione è stata risolta solamente alla fine del 2007. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 14 20. Dopo che l’ufficio competente è stato riorganizzato nel 2005, la BEI ha attuato una strategia di monitoraggio più strutturata, che prevede un rafforzamento a livello di controlli e di rendicontazione, introducendo in particolare schede individuali di follow-up. Si stanno affrontando le carenze ereditate dal passato, che tuttavia non sono state ancora risolte. È questo il caso in particolare per le operazioni globali su capitali di rischio accordate a intermediari finanziari in Egitto, Marocco e Tunisia, per le quali esistono ancora lacune nelle informazioni. COORDINAMENTO TRA LA BEI E LA COMMISSIONE 21. Ai sensi dell’articolo 4, paragrafo 1, del regolamento MEDA, la Commissione deve garantire il coordinamento effettivo degli sforzi di assistenza avviati dalla Comunità, compresa la Banca europea per gli investimenti, e da ciascuno Stato membro per rafforzare la coerenza e la complementarità dei loro programmi di cooperazione. 22. La Commissione, ed in particolar modo due delle delegazioni della CE nei paesi partner visitati dalla Corte, non sono state informate a sufficienza dei progetti della BEI e non sono quindi state in grado di monitorarli o seguirli. Inoltre, anche quando le informazioni sono state trasmesse dalla BEI agli uffici centrali della Commissione a Bruxelles, esse non sono sempre state condivise con le delegazioni visitate dalla Corte. Gli audit in loco hanno mostrato, tuttavia, che la creazione di uffici di rappresentanza della BEI ha facilitato le comunicazioni tra la Commissione e la BEI a livello locale. Ciò è stato riscontrato soprattutto nel caso del Marocco, ove sono state organizzate riunioni in maniera regolare. MONITORAGGIO AMBIENTALE 23. Quando viene attuata la gestione delegata, e specialmente in caso di progetti con un potenziale impatto sull’ambiente, deve essere monitorato e verificato il rispetto delle norme e disposizioni in materia ambientale. Le valutazioni ambientali devono identificare i possibili effetti sull’ambiente e proporre le misure necessarie per ridurli. Deve essere effettuato un regolare monitoraggio ambientale per garantire che vengano adottate misure efficaci che consentano di attenuare gli effetti negativi sull’ambiente ed evitare quelli significativamente nocivi. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 15 24. Le procedure di lavoro concordate tra la Commissione e la BEI 9 specificano che la BEI deve verificare che i progetti da finanziare soddisfino le norme ed i requisiti ambientali. 9 Memorandum d’intesa del 2002 tra la BEI ed i servizi della Commissione sugli aspetti ambientali. 25. La BEI non ha sempre ricevuto dagli intermediari/promotori finanziari elementi sufficienti a determinare il rispetto delle disposizioni in materia di ambiente. Questo è avvenuto nel caso di due progetti (fertilizzanti azotati e prodotti farmaceutici) inclusi nell’elenco dei settori che richiedono una descrizione dettagliata ed un’analisi delle misure ambientali. 26. Il monitoraggio ambientale effettuato dalla BEI si è limitato a controlli documentali, che non costituiscono un monitoraggio completo degli aspetti ambientali. Per le operazioni tramite intermediari, i contratti di finanziamento e le disposizioni pratiche non richiedono un monitoraggio ambientale da parte degli intermediari finanziari dopo le fasi di analisi e approvazione dell’investimento. CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEI PROGETTI ASSISTENZA TECNICA DEL FEMIP 27. Dal 2003, il bilancio dell’UE ha finanziato progetti di assistenza tecnica nell’ambito del Fondo di sostegno FEMIP gestito dalla BEI. 28. L’assistenza tecnica ha come fine il miglioramento della qualità delle operazioni FEMIP e del loro impatto sullo sviluppo mediante: — un rafforzamento delle capacità dei paesi partner mediterranei e dei promotori; — il finanziamento di ricerche a monte e di attività destinate, direttamente o indirettamente, a rafforzare l’espansione del settore privato. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 16 29. I criteri utilizzati dalla Corte per valutare l’assistenza tecnica sono stati la pianificazione appropriata, la tempestiva esecuzione dei progetti, e l’efficacia, efficienza e pertinenza degli stessi. 10 Si tratta delle constatazioni tratte dal lavoro svolto dai consulenti a cui la BEI ha commissionato studi sull’assistenza tecnica. 30. Gli obiettivi dell’assistenza tecnica sono stati ampiamente raggiunti ed i progetti di assistenza tecnica hanno permesso a paesi partner, promotori o partner privati di rafforzare le rispettive capacità. 31. Sei progetti di assistenza tecnica sui 30 esaminati non hanno raggiunto tutti gli obiettivi stabiliti per le seguenti ragioni: i promotori non h a n n o a c c e t t a t o l e o s s e r v a z i o n i 10 d e g l i s t u d i c h e l i r i g u a r d a v a n o , oppure non hanno preso posizione in merito ai problemi sollevati, oppure ancora hanno accolto le osservazioni senza tuttavia adottare le necessarie azioni di follow-up, eliminare le debolezze interne alla loro organizzazione o soddisfare le esigenze di ulteriore formazione. RIQUADRO 4 ESEMPIO D’INTERVENTO CHE COMBINA CON SUCCESSO ASSISTENZA TECNICA E OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO Banca specializzata in Egitto L’intermediario finanziario in questione era un partner di capitale di rischio nel quadro dei progetti «Potenziamento concorrenziale delle imprese egiziane» e «Potenziamento delle imprese egiziane II» ed ha finanziato sei progetti in vari settori per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro, e che ha anche beneficiato dell’assistenza tecnica. L’aver combinato un’operazione su capitale di rischio con l’assistenza tecnica ha dato buoni risultati ed ha aiutato l’intermediario finanziario egiziano ad adattare la propria organizzazione, a migliorare le procedure e le politiche, a realizzare una funzione di gestione del rischio ed a migliorare la gestione della tesoreria e delle attività e passività. Tale combinazione ha inoltre aiutato l’intermediario a realizzare il proprio sistema informatico e ad adottare un approccio più strutturato per quel che riguarda le operazioni su capitali di rischio, in particolare a livello di selezione e monitoraggio degli investimenti. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 17 ABBUONI DI INTERESSI 32. La finalità degli abbuoni di interessi è di sostenere i prestiti relativi a progetti ambientali concessi dalla BEI utilizzando le risorse proprie. I progetti finanziati devono essere sostenibili a lungo termine, completati entro un termine prestabilito e produrre i benefici ambientali attesi. 33. Il criterio della sostenibilità non è stato soddisfatto da tutti i progetti. Per otto dei 30 progetti esaminati, principalmente nel settore idrico, non è stata documentata la loro sostenibilità alle tariffe fissate. Sebbene la BEI avesse individuato tali casi in fase di valutazione ed i mutuatari, nei contratti di prestito, avessero accettato di adottare misure per porvi rimedio, l’obbligo non è stato pienamente rispettato oppure ha solo dato luogo ad uno studio sulle tariffe (e non ad un innalzamento delle stesse ad un livello tale da garantire la sostenibilità del progetto). Anche una valutazione esterna, commissionata dalla BEI, ha concluso che la sostenibilità dei progetti rappresenta un aspetto significativo. 34. I progetti che beneficiano di prestiti con abbuono di interessi hanno spesso registrato dei ritardi. Ritardi significativi, che toccano persino i sette anni, sono stati constatati in 11 dei 30 progetti presi in esame. Un forte ritardo nell’esecuzione di un progetto rimette in questione la pertinenza dello stesso per la BEI, per la Commissione e per il paese partner oppure ha conseguenze negative per l’ambiente (come illustrato dall’esempio fornito nel riquadro 5). RIQUADRO 5 ESEMPIO DI UN PRESTITO CON ABBUONO DI INTERESSI CHE NON HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI RICHIESTI ENTRO I TERMINI STABILITI Prevenzione di nuovi inquinamenti nel golfo di Gabès — Tunisia Il progetto iniziale, approvato nel 1999, era finalizzato alla creazione di un sito di stoccaggio, di una stazione di pompaggio e di condotte per trasferire il fosfogesso invece di riversarlo in mare. Il costo complessivo era stimato a 107 milioni di euro. Dopo diverse modifiche, la nuova struttura del progetto, presentata nel 2007, ha previsto il trasferimento dell’impianto e la creazione di una rete di condotte. Il costo aggiornato del progetto è stato stimato a 235 milioni di euro per lo stoccaggio e la rete di condotte, cui vanno aggiunti 165 milioni per il trasferimento dell’impianto. Il progetto ha subito numerosi ritardi. Di conseguenza, le date per l’avvio delle operazioni e la conclusione dei lavori sono state modificate a più riprese. Inizialmente, entrambe le tappe erano state fissate per ottobre 2002; attualmente, le nuove scadenze sono previste, rispettivamente, per la fine del 2009 e la metà del 2010. L’impatto ambientale di questi ritardi è assai rilevante. L’impianto attuale produce tra i 5 e gli 8 milioni di tonnellate annue di fosfogesso. Se il progetto rispetta il calendario attuale, i ritardi avranno generato un quantitativo aggiuntivo di inquinanti nel golfo di Gabès che oscilla tra i 35 ed 64 milioni di tonnellate di fosfogesso. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 18 OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO 35. Le operazioni su capitali di rischio, accordate e gestite dalla BEI, hanno in particolare assunto la forma di: 11 La differenza tra l’importo impegnato ed il valore netto è principalmente dovuta ad — investimenti diretti: acquisizione di strumenti di capitale o affini (equity o quasi-equity) (prestiti subordinati) in società private; importi ancora da erogare previsti dalle clausole contrattuali. — fondi di capitale azionario: partecipazione a fondi d’investimento assumendo partecipazioni in società private o altri fondi d’investimento; — coinvestimenti con intermediari locali preselezionati; — prestiti a condizioni speciali, in particolare a istituzioni microfinanziarie e — sostegno a regimi di garanzia. 36. Il portafoglio MEDA delle operazioni su capitali di rischio rappresentava, alla fine del 2007, un importo totale impegnato pari a 309,1 milioni di euro ed un valore netto di 159 milioni di euro 11 . Il grafico che segue presenta la ripartizione geografica di detto portafoglio: GRAFICO RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DELLE OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO MEDA Cisgiordania e Striscia di Gaza 4,7 % Giordania 2,5 % Turchia 4,7 % Libano 1,3 % Regionale 26,3 % Algeria 5,0 % Tunisia 16,3 % Marocco 21,3 % Egitto 20,6 % Fonte: Banca europea per gli investimenti. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 19 37. La Corte ha valutato, in un primo momento, la pianificazione generale del meccanismo di capitale di rischio in base agli obiettivi fissati dall’articolo 6, paragrafo 4, del regolamento MEDA: «I capitali di rischio sono utilizzati prioritariamente per mettere fondi propri (…) a disposizione di imprese (…) del settore produttivo, in particolare quelle cui si possano associare persone fisiche o giuridiche di uno Stato membro della Comunità e dei paesi terzi o territori mediterranei. I capitali di rischio sono utilizzati prioritariamente per consolidare il settore privato e, in particolare, per rafforzare il settore finanziario nei paesi MEDA. Essi forniscono un chiaro valore aggiunto, offrendo prodotti finanziari e condizioni non disponibili a livello locale». A livello di progetti, sono stati utilizzati i seguenti criteri supplementari per misurare il grado di conseguimento degli obiettivi stabiliti: il fatto di raggiungere il gruppo obiettivo, la tempestività, la sostenibilità ed i risultati finanziari e non finanziari. 38. Non è stata definita alcuna strategia riguardo al tipo di progetti e settori da sostenere, a livello della Commissione, della BEI o a quello degli intermediari finanziari. Per diversi progetti, non è documentato il fatto che la partecipazione dell’UE abbia svolto un ruolo significativo e che i progetti non sarebbero stati realizzati senza la partecipazione della stessa (cfr. riquadro 6). RIQUADRO 6 ESEMPIO DI PARTECIPAZIONE DELL’UE CHE NON APPORTA VALORE AGGIUNTO E CHE NON RAGGIUNGE GLI OBIETTIVI FISSATI Fondo per investimenti tecnologici — Regionale Il Fondo è stato creato nel 2000 per investire in aziende operanti nel campo delle tecnologie informatiche, del software, dei media, delle telecomunicazioni e in attività connesse aventi sede, o attività rilevanti, nel Medio Oriente. La partecipazione dell’UE al Fondo è avvenuta nel 2001 quando era già stata impegnata la quasi totalità degli investimenti dello stesso. Il Fondo si è inoltre discostato sia dai propri obiettivi di investimento che dai relativi vincoli specifici. Anche il monitoraggio ed i controlli da parte del Fondo sui propri investimenti sono stati insufficienti. A metà 2007, su un totale di 25,6 milioni di dollari USA investiti nel Fondo, 7,2 milioni di dollari sono stati rimborsati agli investitori nel quadro della sua liquidazione, mentre il valore residuo era di soli 3,1 milioni di dollari. Per quel che riguarda la partecipazione comunitaria, sono stati rimborsati 1,52 dei 5,4 milioni di dollari investiti dall’UE ed il valore residuo è stato di 0,66 milioni di dollari. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 20 39. La Commissione non ha istituito controlli per accertare se uno stesso soggetto stesse già beneficiando di altre operazioni su capitali di rischio, gestite direttamente o per il tramite di intermediari finanziari. Ciò è dovuto alla mancanza di una banca dati centrale a livello della Commissione che comprenda l’insieme dei beneficiari di operazioni su capitali di rischio. 40. All’inizio delle operazioni su capitali di rischio, la BEI ha focalizzato le proprie attività sulla realizzazione di operazioni globali contrattate con più intermediari finanziari, pubblici o privati, a volte con un livello intermedio aggiuntivo. Le operazioni su capitali di rischio raggiungono spesso un numero elevato di beneficiari, ma sono difficili da amministrare e richiedono un monitoraggio intensivo. In passato, la BEI non ha garantito un utilizzo efficiente delle operazioni globali su capitali di rischio (cfr. anche il riquadro 2). Diversi intermediari ed agenti finanziari non hanno rispettato gli obblighi in materia di monitoraggio, rendicontazione e le condizioni finanziarie o hanno agito come promotori piuttosto che come intermediari indipendenti (cfr. il riquadro 7). RIQUADRO 7 ESEMPIO DI OPERAZIONE SU CAPITALI DI RISCHIO CHE NON HA RAGGIUNTO IN TEMPO GLI OBIETTIVI RICHIESTI Società d’investimento con sede in Egitto L’intermediario finanziario in questione era un partner di capitale di rischio nel quadro dei progetti «Potenziamento concorrenziale delle imprese egiziane» ed ha finanziato tre progetti, tutti nel settore turistico, per un importo complessivo di oltre 6,8 milioni di euro. Il partner di capitale di rischio era il promotore diretto dei tre progetti e non un intermediario finanziario indipendente. I progetti avevano come finalità la creazione di una nuova destinazione turistica di alto livello in Egitto e la costruzione di alberghi a cinque stelle. La valutazione dell’investimento effettuata dall’intermediario si basava su obiettivi ambiziosi che non sono stati raggiunti. I progetti hanno risentito anche di una sottocapitalizzazione e si sono registrati ritardi di 4-5 anni nella costruzione degli alberghi, che non sono stati tempestivamente comunicati alla BEI. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 21 41. Come già indicato al paragrafo 37, mentre i progetti iniziali di operazioni su capitali di rischio avevano quale obiettivo principale l’associazione di beneficiari dell’UE e dei paesi terzi mediterranei, i progetti più recenti hanno interessato essenzialmente solo i partner mediterranei. 12 Gli accantonamenti per perdita di valore sono basati sulle minusvalenze provvisorie o definitive. Tuttavia, solo quelle definitive vengono attualmente comunicate dalla BEI alla Commissione. 42. I risultati finanziari delle operazioni su capitali di rischio hanno evidenziato risultati contrastanti che sono spesso dipesi dalla qualità dei partner finanziari scelti dalla BEI. Le operazioni su capitali di rischio sono presentate nei conti al costo storico e al netto degli accantonamenti per la perdita di valore 12 . È stato inoltre difficile per la Corte valutare se le operazioni su capitali di rischio abbiano raggiunto i loro obiettivi in quanto, il più delle volte, non sono stati messi a disposizione indicatori specifici all’infuori di quelli finanziari. 43. Anche se è stato difficile valutare il raggiungimento degli obiettivi indicati per le operazioni su capitali di rischio, la Corte riconosce l’effetto positivo che le azioni della BEI hanno avuto sull’integrazione regionale, sul rafforzamento del governo societario (corporate governance) e sui comportamenti delle imprese nei paesi partner. RIQUADRO 8 ESEMPIO POSITIVO DI GESTIONE TRANSREGIONALE DI UN FONDO Gestori di fondi specializzati operanti in Algeria, Marocco e Tunisia La società di gestione di fondi in questione, che gestisce diversi fondi d’investimento nella regione del Maghreb, ha realizzato un valido modello commerciale basato su norme e procedure chiare in materia di investimenti. Tali norme e procedure hanno riguardato non solo la selezione, il monitoraggio e la valutazione degli investimenti in base alle norme europee e internazionali, ma hanno anche permesso di elaborare strategie di uscita coerenti e di fornire relazioni dettagliate agli azionisti. Tali aspetti hanno favorito dei buoni risultati finanziari. La validità del modello commerciale, unita al dinamismo dei gestori di fondi locali, ha poi permesso di estendere le attività, partendo dalla Tunisia, al Marocco e all’Algeria. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 22 CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI MONITORAGGIO DEI PROGETTI 44. A livello della Commissione, non vi è stato un monitoraggio dei progetti a gestione delegata. Il monitoraggio da parte della BEI, che in passato era inadeguato, è stato recentemente potenziato per raggiungere un livello soddisfacente. 45. Per quel che riguarda la gestione da parte della Commissione delle attività bancarie finanziate nell’ambito del programma MEDA, si è rilevata la mancanza di strategie per il monitoraggio e la valutazione. La Commissione ha monitorato in maniera efficace i programmi che essa ha amministrato direttamente. Per contro, non ha sufficientemente garantito il coordinamento efficace dell’assistenza comunitaria con le misure di sostegno della BEI. Inoltre, il trasferimento di responsabilità in materia di rispetto delle norme ambientali non ha permesso di attuare una sorveglianza adeguata in tale campo (cfr. paragrafi 13-16 e 21-26). RACCOMANDAZIONI RELATIVE AL MONITORAGGIO DELLA COMMISSIONE Considerando che il programma MEDA è giunto a scadenza e che nel 2007 è stato avviato il nuovo Strumento europeo di vicinato e partenariato, la Commissione dovrebbe: a) definire un programma su misura per la valutazione ed il monitoraggio delle attività bancarie, tenendo conto degli input forniti dai partner responsabili dell’attuazione delle stesse nei paesi partner mediterranei; b) garantire il coordinamento efficace dell’assistenza concessa dalla Comunità, dalla BEI e dagli altri partner internazionali/locali sulla base di uno scambio reciproco e regolare di informazioni (anche a livello locale), per rafforzare la coerenza e la complementarità delle loro attività; c) n e g o z i a r e i d o n e e c o n v e n z i o n i d i g e s t i o n e c h e g a r a n t i s c a n o u n monitoraggio adeguato, coprano gli aspetti ambientali e tutelino gli interessi finanziari della Comunità. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 23 46. La gestione delle attività bancarie da parte della BEI ha risentito di un monitoraggio insufficiente nel corso dei primi anni del programma. Ciò ha influito negativamente non solo sul conseguimento degli obiettivi dei progetti, ma anche sugli interessi finanziari della Comunità, soprattutto a causa di recuperi tardivi, del mancato recupero di fondi e della rinuncia a certe clausole contrattuali o della mancanza di dette clausole. A partire dal 2005, la BEI ha gradualmente potenziato il monitoraggio per portarlo ad un livello soddisfacente (cfr. paragrafi 17-20). RACCOMANDAZIONE RELATIVA AL MONITORAGGIO DA PARTE DELLA BEI Per quel che riguarda le attività bancarie per le quali la BEI ha ricevuto un mandato dalla Commissione, quest’ultima deve garantire che il monitoraggio della BEI verifichi l’adeguata esecuzione di tutti i progetti ed il rispetto degli obblighi finanziari ed in materia di informazione posti a carico degli intermediari/promotori. CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI 47. I progetti di assistenza tecnica hanno raggiunto gli obiettivi stabiliti, mentre i prestiti con abbuono di interessi e le operazioni su capitali di rischio li hanno realizzati solo in parte. 48. Mentre gli obiettivi stabiliti per l’assistenza tecnica sono stati realizzati, per quel che riguarda i progetti relativi ad abbuoni di interessi e alle operazioni su capitali di rischio, la situazione appare più diversificata. Diversi prestiti con abbuono d’interessi non hanno rispettato almeno uno dei tre criteri previsti in materia di raggiungimento degli obiettivi (sostenibilità, rispetto dei tempi e benefici ambientali attesi) (cfr. paragrafi 27-34). Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 24 49. I risultati complessivi per le operazioni su capitali di rischio sono difficili da valutare. Per quel che riguarda i risultati finanziari, la valutazione equa, disponibile, del portafoglio di operazioni su capitali di rischio non ritrova riscontro nei conti delle Comunità. Per quel che riguarda i risultati non finanziari, solo di rado è stato possibile disporre di indicatori specifici. Nel corso degli ultimi anni i progetti si sono discostati dall’obiettivo di associare i partner mediterranei a quelli dell’UE. Tuttavia, l’azione complessiva della BEI, coordinata con quella di uno degli altri attori a livello internazionale e locale, ha reso possibile un rafforzamento del governo societario ed ha favorito progressi nel campo del capitale azionario (cfr. paragrafi 35-43). RACCOMANDAZIONE RELATIVA AL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI Per le operazioni su capitali di rischio, la Commissione deve definire una strategia globale e scegliere il processo di attuazione più efficace, a gestione diretta oppure gestito dai partner internazionali/locali. La presente relazione è stata adottata dalla Corte dei conti a Lussemburgo, nella riunione del 21-22 gennaio 2009. Per la Corte dei conti Vítor Manuel da Silva Caldeira Presidente Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 25 Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 26 RISPOSTE DELLA COMMISSIONE Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 27 SINTESI I. Negli anni novanta, i paesi mediterranei partner dell’UE sono stati testimoni di importanti cambiamenti. Il settore privato ha acquistato maggiore importanza, sulla scorta dei massicci programmi di privatizzazione. In alcuni paesi, il settore finanziario ha conosciuto una rapida evoluzione verso i modelli europei. Anche le norme ambientali sono mutate drasticamente. Tale evoluzione si riflette nelle operazioni MEDA, che hanno rispettato le norme vigenti al momento della realizzazione. Negli ultimi 15 anni, anche gli interessi politici e le legislazioni sono cambiati. I programmi avviati all’inizio o alla metà degli anni novanta non possono quindi essere valutati alla luce dei parametri utilizzati attualmente. II. Il campione selezionato dalla Corte riguarda un lungo periodo (1989-2006). Per quanto riguarda le operazioni su capitali di rischio, in particolare, il campione contiene numerosi progetti relativi alla prima parte di detto periodo. nosce che in passato la fornitura, da parte di alcuni intermediari finanziari, delle informazioni adeguate previste dal contratto è stata talvolta carente. Tuttavia, la BEI aveva già individuato tali carenze, a cui si sta ponendo rimedio. Terzo trattino — Tra la Commissione e la BEI si verificano scambi frequenti. Durante il periodo del programma MEDA e nel periodo attuale, la BEI ha contribuito all’elaborazione dei documenti relativi ai programmi indicativi nazionali ed ha discusso con la Commissione in merito a singole operazioni, nella fase di progettazione. Ogni operazione su capitale di rischio a titolo dell’ENPI necessita dell’approvazione della Commissione. Inoltre, dal 2005 la Commissione e le delegazioni ricevono regolarmente le relazioni complete della BEI per quanto riguarda le operazioni su capitale di rischio. Quarto trattino — La Commissione riconosce che, in passato, sarebbe stato possibile tenere maggiormente conto dell’impatto ambientale. Va tuttavia osservato che, negli ultimi anni, le norme ambientali si sono evolute rapidamente. IV. Primo trattino — In un primo momento, la convenzione di gestione sottoscritta dalla Commissione e dalla BEI prevedeva che spettasse alla BEI monitorare e seguire i progetti finanziati dal bilancio dell’UE. A partire dal 2007, grazie alle risorse di bilancio stanziate a favore dello strumento della politica europea di vicinato, i progetti gestiti dalla BEI rientrano nel campo di applicazione del sistema di controllo orientato verso i risultati adottato dalla Commissione. Secondo trattino — In accordo con la Commissione, la BEI segue attualmente le norme più adeguate in materia di monitoraggio, come dimostrano le dettagliate, numerose e regolari relazioni riguardanti le operazioni su capitale di rischio, che contengono informazioni precise su tutti i progetti finanziati da MEDA. Sulla base delle informazioni comunicate dalla BEI, la Commissione rico- In base alla natura del progetto, il monitoraggio ambientale viene eseguito tramite verifiche documentali — spesso sufficienti per verificare la conformità con gli obiettivi di politica ambientale della BEI — ma anche, se necessario, nel quadro di ispezioni in loco di rappresentanti della BEI. Per quanto riguarda le operazioni gestite da intermediari, anche se il contratto di finanziamento non prevedeva il monitoraggio ambientale, questo rientrava tra gli obblighi dell’intermediario finanziario, che era tenuto a verificare l’osservanza da parte del beneficiario delle norme e dei regolamenti in vigore (fermo restando che le norme in vigore al momento dell’accordo sulle operazioni oggetto di audit da parte della Corte dei conti sono diverse da quelle odierne) e, su eventuale richiesta della BEI, l’applicazione delle opportune misure correttive. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 28 INTRODUZIONE V. Per quanto riguarda gli abbuoni di interessi e le operazioni su capitale di rischio, la situazione era in effetti più diversificata, anche se nel complesso positiva, poiché gli obiettivi previsti dal regolamento MEDA (sviluppo del settore privato e potenziamento del settore finanziario dei paesi MEDA) sono stati conseguiti. Tali operazioni hanno esercitato un impatto positivo in termini di posti di lavoro creati ed hanno contribuito allo sviluppo economico dei paesi partner del Mediterraneo. VI. Primo trattino — Il programma su misura per la valutazione e il monitoraggio delle attività bancarie richiesto è già stato istitui to nel contesto dell’ENPI ed integra l’ampio programma di monitoraggio allestito dalla BEI. Secondo trattino — Il coordinamento esiste già; la BEI contribuisce ai programmi indicativi nazionali e i suoi contatti con la Commissione sono frequenti. Inoltre, la BEI ha concluso numerosi memorandum d’intesa con istituzioni bilaterali e multilaterali che garantiscono un coordinamento più stretto e maggiore coerenza e complementarità delle proprie azioni con quelle degli altri operatori attivi nel settore. Terzo trattino — La Commissione e la BEI stanno negoziando una nuova convenzione di gestione. Si terrà conto delle osservazioni della Corte. Quarto trattino — L’attuale monitoraggio eseguito dalla BEI è adeguato e garantisce il rispetto degli obblighi finanziari e in materia di informazione a carico degli intermediari e dei promotori. 5. Una nuova convenzione di gestione è in fase avanzata di preparazione e sarà firmata entro il primo semestre del 2009. Essa riguarderà tutti i tipi di cooperazione tra la CE e la BEI nel settore degli aiuti esterni. OSSERVAZIONI 13. Si ricorre alla cooperazione delegata quando si ritiene che alcuni compiti possano essere svolti meglio da un’istituzione o un organismo diverso dalla Commissione, per esempio nei casi di operazioni su capitale di rischio e di abbuoni d’interesse. Ciò rappresenta l’attività fondamentale della BEI, in quanto istituto bancario. 14 e 15. Nel 1992, l’approccio basato sulle operazioni su capitale di rischio e sugli abbuoni di interesse era nuovo e non esistevano orientamenti precisi e norme applicabili sulla cooperazione delegata e/o attività di questo tipo. In tale contesto, la convenzione di gestione elaborata dalla Commissione prevedeva la delega «globale» dei compiti; la Commissione doveva essere tenuta informata e, in caso di modifiche di una certa entità, consultata. Più recentemente, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento finanziario nel 2003 e con la sua modifica nel 2007, sono stati elaborati norme, orientamenti e modelli sulla cooperazione delegata. I servizi della Commissione stanno mettendo a punto una nuova convenzione di gestione, che sarà sottoscritta all’inizio del 2009 e che comprenderà i requisiti dettagliati a livello di rendicontazione, monitoraggio, contabilità ecc. Quinto trattino — Nel quadro dell’ENPI è stata definita una strategia relativa alle operazioni su capitale di rischio. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 29 17. In generale, le pratiche adottate dalla BEI sono volte a garantire il monitoraggio efficace di tutte le fasi dei progetti. La valutazione completa dei servizi della BEI prende in esame la struttura, la compatibilità con le finalità della UE, la redditività economica e finanziaria e l’impatto ambientale dei progetti. I documenti relativi ai contratti negoziati con il promotore rispecchiano le raccomandazioni della BEI derivanti dal suo dovere di diligenza. Dopo la firma del contratto, la BEI assicura l’osservanza degli obblighi da parte del mutuatario, applicando le più opportune norme di monitoraggio. 19. Sono attualmente disponibili, a fini di monitoraggio, informazioni aggiornate fornite dalla quasi totalità del portafoglio, fatta eccezione per tre vecchi prestiti globali al Marocco firmati tra il 1989 e il 1994, ovverosia prima del programma MEDA, e relativamente ai quali alcune informazioni sono tuttora mancanti. Sulla base delle informazioni ricevute dalla BEI, la Commissione ritiene di non avere subito conseguenze negative da un punto di vista finanziario. Fatta eccezione per alcuni importi trascurabili a cui si è rinunciato per favorire una soluzione rapida, tutte le somme dovute sono state sempre richieste e recuperate (il recupero è ancora in corso per quanto riguarda i vecchi prestiti globali al Marocco), con applicazione eventuale degli interessi di mora. Riquadro 2 — Esempio di incidenza sugli interessi finanziari della Comunità Primo paragrafo — L’intermediario centralizzato in questione è un ministero del Marocco. Secondo paragrafo — La Corte dei conti si riferisce ai vecchi prestiti globali al Marocco, sottoscritti tra il 1989 e il 1994, prima cioè dell’istituzione del MEDA. Tali operazioni erano le uniche possibili all’epoca, in quanto in quel periodo nei paesi MEDA non esistevano società di private equity, ma non sono più utilizzate oggi. Effettivamente, nel caso di queste operazioni, si sono registrate carenze relative alla fornitura, da parte di alcuni intermediari marocchini e del ministero, delle informazioni adeguate previste dal contratto. Tuttavia, numerose carenze di questo tipo erano state individuate alla BEI prima dell’inizio dell’audit della Corte dei conti e vi si sta attualmente ponendo rimedio. Tutti gli importi dovuti nel quadro della concessione al Marocco di tali vecchi prestiti globali di capitale di rischio sono già stati richiesti agli intermediari e ai beneficiari finali e sono stati recuperati o sono in corso di recupero. Terzo paragrafo — Dette operazioni a favore del Marocco, precedenti ai mandati MEDA, corrispondono al 7,5 % degli importi attualmente impegnati nel quadro di operazioni su capitale di rischio e non sono rappresentative delle operazioni su capitale di rischio più recenti, sottoscritte dopo la creazione del FEMIP nel 2002. Nella maggior parte dei casi, il ministero ha fornito informazioni relative ai fondi che ha versato agli intermediari finanziari locali e ai rimborsi effettuati da questi ultimi. Esistono ancora lacune a livello di informazioni, nonostante la BEI cerchi continuamente di colmarle. La situazione sta tuttavia migliorando. In alcuni casi, se si è rivelato necessario, si è provveduto a cancellare alcune operazioni. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 30 20. A partire dal 2005 vengono attuate le azioni correttive volte a rimediare alle carenze individuate alla BEI. Affinché queste abbiano effetto, però, è talvolta necessario un lungo periodo. La BEI garantisce che i mutuatari e gli intermediari finanziari rispettino i propri obblighi di rendicontazione. Attualmente, fatta eccezione per i prestiti globali a favore del Marocco, sono disponibili informazioni soddisfacenti per la grande maggioranza delle operazioni su capitale di rischio del portafoglio. Le carenze relative al passato sono state risolte, anche se alcuni intermediari devono ancora migliorare il proprio sistema di rendicontazione per soddisfare le norme vigenti. Riquadro 3 — Esempio di monitoraggio carente della BEI associato a insufficienti comunicazioni da parte dell’intermediario Secondo paragrafo — La Commissione sottolinea che, nel settore bancario, soprattutto sui mercati emergenti, non si può escludere il mancato rispetto degli obblighi contrattuali (mancati pagamenti compresi) da parte di alcuni operatori. Terzo paragrafo — La BEI aveva individuato nel 2004 la mancanza di rendicontazione entro i tempi previsti e i ritardi di pagamento da parte dell’intermediario. In più occasioni, la BEI ha inviato solleciti all’intermediario ed ha organizzato incontri a Tunisi e a Lussemburgo, per poi redigere un protocollo d’accordo, che l’intermediario ha sottoscritto alla fine del 2005. Alla fine del 2007, grazie a tale efficace attività di monitoraggio, l’intermediario ha versato tutti gli importi dovuti. 22. Da allora, i servizi della Commissione a Bruxelles hanno potenziato il gruppo incaricato dei progetti gestiti dalla BEI. Tale misura ha già contribuito a migliorare la comunicazione con le delegazioni. 25. Di norma, se un progetto rientra nell’elenco dei settori sensibili a livello ambientale, la BEI chiede e riceve copia di tutte le autorizzazioni e i permessi che il promotore deve ottenere conformemente alla legislazione vigente. Inoltre, la BEI controlla gli investimenti effettuati dagli intermediari finanziari in tali settori sensibili. Altri settori sono esclusi per loro natura dal finanziamento BEI. 26. In base alla natura del progetto, il monitoraggio ambientale viene eseguito tramite verifiche documentali — spesso sufficienti per verificare la conformità con gli obiettivi di politica ambientale della BEI — ma anche, se necessario, nel quadro di ispezioni in loco di rappresentanti della BEI. Per quanto riguarda le operazioni gestite da intermediari, anche se il contratto di finanziamento non prevedeva il monitoraggio ambientale, questo rientra tra gli obblighi dell’intermediario finanziario, che è tenuto a verificare l’osservanza da parte del beneficiario delle norme e dei regolamenti in vigore (fermo restando che le norme in vigore al momento dell’accordo sulle operazioni oggetto di audit da parte della Corte dei conti sono diverse da quelle odierne) e, su eventuale richiesta della BEI, l’applicazione delle opportune misure correttive. 31. Chiaramente, l’assunzione di responsabilità da parte dei promotori è fondamentale per la riuscita delle operazioni di prestito e della relativa assistenza tecnica. Ciò è stato ribadito dalla valutazione intermedia esterna del FEMIP effettuata nel 2006, che ha concluso che il fondo è stato attuato con successo. Su 30 progetti, 24 hanno raggiunto gli obiettivi e gli altri 6 li hanno raggiunti in parte. Nel frattempo, la BEI ha adottato nuove misure volte a migliorare ulteriormente l’efficacia delle attività di assistenza tecnica, quali il potenziamento dell’unità incaricata dell’assistenza tecnica, l’aumento della presenza in loco dei membri del personale nelle prime fasi del ciclo del progetto e misure di formazione interna. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 31 33. Tutti i progetti del campione sono operativi e il livello delle tariffe non è il solo criterio di sostenibilità. Le tariffe sono fissate dai governi e la controparte della BEI non esercita alcun controllo sui loro livelli. La BEI cerca di incidere sul meccanismo degli aumenti delle tariffe fissando condizioni nei contratti di finanziamento e organizzando discussioni a livello politico. Tuttavia, nei paesi partner mediterranei, il livello di accettazione degli aumenti delle tariffe è molto più basso rispetto ad altri settori. Nel settore idrico, più che in ogni altro settore, è necessario applicare una certa flessibilità per garantire che i progetti siano attuati conformemente ai requisiti BEI, nonostante la presenza di obblighi esterni significativi. 34. L’esecuzione di progetti che beneficiano di prestiti con abbuono d’interessi dipende in primo luogo dal modo in cui il paese utilizza il prestito. Considerato che tali progetti implicano un indebitamento a lungo termine, è possibile che si registrino ritardi a causa del cambiamento delle priorità politiche e di bilancio, indipendentemente dalla pertinenza del progetto. In nessuno dei casi menzionati va messa in questione la pertinenza dei progetti. I ritardi di attuazione dei progetti implicano che anche i benefici sull’ambiente saranno in ritardo, ma non esercitano, in sé, un’incidenza negativa sull’ambiente. In realtà, nel caso di progetti che potrebbero essere attuati in condizioni che non ne garantiscono la sostenibilità, i ritardi sono addirittura auspicabili. Riquadro 5 — Esempio di un prestito con abbuono di interessi che non ha raggiunto gli obiettivi richiesti entro i termini stabiliti Secondo paragrafo — L’industria dei fosfati svolge un ruolo fondamentale nell’economia tunisina ed è responsabile oggi del 17 % del PIL. Il promotore del progetto riversa in mare fosfogesso dal 1952. L’obiettivo del progetto in questione è sempre stato quello di attenuare detta considerevole fonte di inquinamento. I ritardi registrati sono imputabili ai problemi di natura geofisica estremamente rari che riguardano il sito proposto per la discarica. I problemi emersi hanno obbligato il promotore a riconsiderare l’intero progetto. Senza l’intervento della BEI non vi sarebbe stato alcun progetto. Grazie alla perseveranza della BEI, il promotore si sta trasformando da impresa inquinante a produttore chimico responsabile che cerca di monitorare in modo sistematico e ridurre al minimo gli effetti inquinanti, conformemente alle migliori pratiche dell’industria. 38. L’obiettivo delle operazioni MEDA sul capitale di rischio, che è stato chiaramente annunciato fin dall’inizio, era favorire lo sviluppo del settore privato attraverso una forma di intervento finanziario non disponibile all’epoca. La BEI ha rispettato tale obiettivo. Nel corso delle nove visite in loco di cui sono stati oggetto, quasi tutti gli intermediari finanziari hanno esplicitamente e ripetutamente affermato che il finanziamento dei loro progetti non sarebbe stato possibile senza l’intervento della Comunità europea. Inoltre, alcuni beneficiari hanno sottolinea to che la partecipazione di fondi europei ha dato loro una visibilità e una notorietà che ha attirato altri investitori. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 32 Riquadro 6 — Esempio di partecipazione dell’UE che non apporta valore aggiunto e che non raggiunge gli obiettivi fissati Secondo paragrafo — La partecipazione dell’UE al Fondo per investimenti tecnologici rappresenta un’eccezione nel portafoglio delle operazioni su capitale di rischio. Sui 32 investimenti realizzati in fondi a titolo delle operazioni su capitale di rischio, è il solo caso di ingresso così tardivo della BEI nel processo di raccolta di fondi. Inoltre, all’epoca dell’investimento della BEI, il fondo aveva in progetto molti investimenti supplementari, ma tali progetti sono stati abbandonati in seguito all’esplosione della bolla Internet. Terzo paragrafo — Il limitato rendimento finanziario del fondo (uno dei peggiori dell’intero portafoglio di operazioni su capitale di rischio) si spiega con l’esplosione della bolla Internet e dalla rapida svalutazione della lira sterlina egiziana nel 2002. Si tratta tuttavia di un caso isolato all’interno del portafoglio. Le operazioni MEDA II su capitale di rischio hanno prodotto complessivamente un rendimento positivo del 12 % (multiplo d’investimento). Tale rendimento supera quello delle operazioni su capitale di rischio realizzate nel corso del precedente mandato (MEDA I), che rimane leggermente negativo, con un multiplo di investimento di 0,9, che continua comunque a migliorare e dovrebbe superare la soglia di redditività prima della liquidazione delle operazioni su capitale di rischio. 39. La creazione di costosi sistemi di controllo per individuare i casi in cui il medesimo beneficiario abbia ricevuto finanziamenti incrociati nel quadro di programmi della Commissione e operazioni su capitale di rischio è stata ritenuta antieconomica e superflua, considerato il numero esiguo di casi del genere. 40. Ormai da molti anni la struttura dei prestiti cosiddetti globali, che negli anni ottanta e novanta ha rappresentato un metodo pionieristico di fornire finanziamenti azionari nella regione, è stata sostituita da forme di intervento più moderne. Oggi, i problemi sono stati risolti e, fatta eccezione per i vecchi (1989-1994) prestiti globali al Marocco, vengono ricevute informazioni soddisfacenti per quasi tutte le operazioni su capitale di rischio del portafoglio. Riquadro 7 — Esempio di operazione su capitali di rischio che non ha raggiunto in tempo gli obiettivi richiesti Secondo paragrafo — L’obiettivo dell’operazione su capitale di rischio che ha coinvolto una società di investimenti stabilita in Egitto era la costruzione di alberghi e la creazione di migliaia di posti di lavoro in un settore chiave dell’economia egiziana. Tali obiettivi sono stati raggiunti, seppur con un certo ritardo. Terzo paragrafo — Nel periodo in questione, nel settore del turismo si sono spesso verificati ritardi, a causa della particolare instabilità della situazione geopolitica globale e locale (2000-2001). 41. L’obiettivo fondamentale delle operazioni su capitale di rischio è quello di sostenere lo sviluppo del settore privato nei paesi partner, ma né il regolamento MEDA né i protocolli precedenti prevedono l’obbligo di sostenere esclusivamente imprese comuni tra partner europei e locali. 42. La BEI, conformemente alla sua politica attuale, controlla il rendimento finanziario e non finanziario dei suoi investimenti. Nel caso delle operazioni gestite da intermediari, i controlli sono effettuati sulla base delle relazioni fornite dagli intermediari. Nel caso di alcuni intermediari, deve essere adottata, per ogni relazione, una struttura di rendicontazione pragmatica e quindi semplificata. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 33 Dal 2006, la BEI applica una serie completa di indicatori non finanziari alle nuove operazioni di investimenti in fondi, che ha messo a punto in collaborazione con altre istituzioni finanziarie internazionali; inoltre, la BEI ha aumentato l’applicazione di indicatori non finanziari che gli intermediari devono utilizzare nel quadro delle autorizzazioni globali. La valutazione che la BEI ha effettuato nel 2006 del portafoglio di fondi di investimenti del FEMIP illustra e quantifica l’impatto in termini di sviluppo delle sue attività di investimento in fondi e dimostra l’attenzione che riserva agli indicatori non finanziari e la capacità di ottenere buoni risultati per quanto riguarda tali indicatori. Riquadro 8 — Esempio positivo di gestione transregionale di un fondo Secondo paragrafo — Il sostegno della BEI tramite operazioni su capitale di rischio ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel successo della società di gestione di fondi in questione. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI 44. La gestione delegata alla BEI comprende la delega di tutte le attività di controllo e di follow-up. La Commissione è stata informata e consultata in caso di modifiche significative di progetti finanziati dalla BEI. 45. Oltre ai controlli effettuati dalla BEI, conformemente alla nuova base giuridica dell’ENPI, la funzione di controllo esterno orientato sui risultati svolta dalla Commissione (sede e delegazioni) assicura il monitoraggio di progetti non gestiti direttamente dalla CE (bensì dalla BEI). I controlli della Commissione sono complementari a quelli della BEI. Del resto, nel corso del tempo le norme e i regolamenti ambientali hanno subito numerosissimi cambiamenti. Le norme vigenti al momento della sottoscrizione alle operazioni che la Corte ha sottoposto ad audit sono diverse dalle norme odierne e sono state rispettate anche se, nei due casi individuati dalla Corte, il fascicolo della BEI non conteneva i documenti pertinenti. RACCOMANDAZIONI RELATIVE AL MONITORAGGIO DELLA COMMISSIONE a) Nel quadro del tipo di delega previsto dal regolamento ENPI, la responsabilità principale della valutazione dei controlli è della BEI. La BEI dispone ormai di un sistema di controlli completo ed efficace che viene applicato sistematicamente. Le attività bancarie gestite dalla BEI rientrano nel programma di valutazione e controllo della Commissione previsto dall’ENPI. Per esempio, è stata commissionata una valutazione delle modalità con cui le banche di sviluppo e la BEI distribuiscono gli aiuti concessi dalla Commissione. b) È quello che succede attualmente, in particolare con la partecipazione della BEI ai piani indicativi nazionali e gli scambi che essa organizza regolarmente a livello centrale e locale. c) Una nuova convenzione di gestione tra la BEI e la Commissione è in fase avanzata di preparazione (conclusione prevista per il primo trimestre 2009). 46. Sulla base delle informazioni ricevute dalla BEI, la Commissione ritiene di non avere subito conseguenze negative da un punto di vista finanziario. Fatta eccezione per alcuni importi trascurabili a cui si è rinunciato per favorire una soluzione rapida, tutte le somme dovute sono state sempre richieste e recuperate (il recupero è ancora in corso per quanto riguarda i vecchi prestiti globali al Marocco), con applicazione eventuale degli interessi di mora. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 34 RACCOMANDAZIONE RELATIVA AL MONITORAGGIO DA PARTE DELLA BEI RACCOMANDAZIONE RELATIVA AL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI La BEI dispone ormai di un sistema di controlli completo ed efficace che viene applicato sistematicamente. La nuova convenzione di gestione formalizzerà le misure adottate relative agli obblighi finanziari e di rendicontazione degli intermediari e/o dei promotori. La strategia prevista, nel quadro dell’ENPI, per le operazioni su capitale di rischio prevede in effetti una certa flessibilità per quanto riguarda la scelta del migliore processo di attuazione; ciò permette la gestione diretta o tramite partner internazionali/locali, come raccomanda la Corte dei conti. 48. Secondo la Commissione, quasi tutti i progetti di assistenza tecnica si possono considerare soddisfacenti dal punto di vista dei criteri classici di valutazione del rendimento (efficacia, efficienza, economia e sostenibilità). La Commissione sottolinea che nel corso delle visite in loco gli intermediari e i promotori hanno fornito numerose prove degli effetti positivi delle operazioni su capitale di rischio concluse in passato e relative allo sviluppo del settore privato. 49. Il rendimento finanziario delle operazioni su capitale di rischio può essere valutato soltanto dopo che il relativo investimento è stato chiuso e non nelle relazioni di valutazioni intermedie. Per quanto riguarda la disponibilità di una valutazione equa del portafoglio delle operazioni su capitale di rischio, la Commissione sta discutendo con la BEI il modo in cui le relazioni di valutazione attuali potrebbero essere allineate ai nuovi requisiti in materia di valutazione basati sulle norme contabili della CE, senza perdere di vista l’aspetto costi-benefici. Per quanto riguarda il rendimento non finanziario, la BEI ha già approntato una relazione speciale sull’incidenza, dal punto di vista dello sviluppo, della maggioranza delle operazioni su capitale di rischio. In collaborazione con altre istituzioni finanziarie internazionali, la BEI ha messo a punto alcuni indicatori di rendimento non finanziario. Negli ultimi tre anni, la BEI ha inserito in tutti nuovi contratti l’obbligo di fornire informazioni relative a detti indicatori. Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli 35 Corte dei conti europea Relazione speciale n. 1/2009 Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee 2009 — 34 pagg. — 21 × 29,7 cm ISBN 978-92-9207-186-8 doi: 10.2865/17013 Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli Come procurarsi le pubblicazioni dell’Unione europea Pubblicazioni destinate alla vendita: • sul sito Internet EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu); • in libreria, indicando il titolo, l’editore e/o il numero ISBN; • contattando direttamente uno dei nostri agenti di vendita. È possibile ottenere le loro coordinate consultando il sito http://ec.europa.eu o inviando un fax al numero +352 2929-42758. 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TALE COORDINAMENTO DOVREBBE ESSERE BASATO SU CO N V E N Z I O N I D I G E S T I O N E N E G O Z I AT E C H E R I G UA R D I N O G L I ASPETTI AMBIENTALI E LA TUTELA DEGLI INTERESSI FINANZIARI DELLA COMUNITÀ. CORTE DEI CONTI EUROPEA ISBN 978-92-9207-186-8