attività bancarie nel mediterraneo nel contesto del

Transcript

attività bancarie nel mediterraneo nel contesto del
Relazione speciale n. 1
2009
CORTE DEI CONTI
EUROPEA
ATTIVITÀ BANCARIE
NEL MEDITERRANEO NEL CONTESTO
DEL PROGRAMMA MEDA
E DEI PRECEDENTI PROTOCOLLI
IT
Relazione speciale
n. 1
2009
ATTIVITÀ BANCARIE
NEL MEDITERRANEO
NEL CONTESTO
DEL PROGRAMMA MEDA
E DEI PRECEDENTI PROTOCOLLI
(a norma dell’articolo 248, paragrafo 4, secondo comma, trattato CE)
CORTE DEI CONTI EUROPEA
2
CORTE DEI CONTI EUROPEA
12, rue Alcide De Gasperi
1615 Luxembourg
LUSSEMBURGO
Tel. +352 4398-45410
Fax +352 4398-46430
E–mail: [email protected]
Internet: http://www.eca.europa.eu
Relazione speciale
n. 1
2009
Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando
il portale Europa (http://europa.eu).
Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2009
ISBN 978–92–9207–186-8
doi: 10.2865/17013
© Comunità europee, 2009
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
Printed in Belgium
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
3
INDICE
Paragrafi
GLOSSARIO
IVI
SINTESI
112
INTRODUZIONE
18
CONTESTO
912
ESTENSIONE E APPROCCIO DELL’AUDIT
1343
OSSERVAZIONI
1326
1316
1720
2122
2326
MONITORAGGIO E COORDINAMENTO DEI PROGETTI
MONITORAGGIO DA PARTE DELLA COMMISSIONE
MONITORAGGIO DA PARTE DELLA BEI
COORDINAMENTO TRA LA BEI E LA COMMISSIONE
MONITORAGGIO AMBIENTALE
2743
2731
3234
3543
CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEI PROGETTI
ASSISTENZA TECNICA DEL FEMIP
ABBUONI DI INTERESSI
OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO
4449
CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI
4446
MONITORAGGIO DEI PROGETTI
4749
CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI
RISPOSTE DELLA COMMISSIONE
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
5
GLOSSARIO
Abbuono di interessi: Gli abbuoni di interessi sono sovvenzioni a carico del bilancio
dell’UE per prestiti concessi dalla BEI in base ad un mandato di prestito, che mirano
a ridurre i costi finanziari dei progetti. Dal 1992 (in pratica, dal 1996), gli abbuoni di
interessi vengono concessi solo per i prestiti relativi a progetti ambientali.
Assistenza tecnica: Le attività di assistenza tecnica (AT) nei paesi del Mediterraneo sono
finanziate attraverso il Fondo di sostegno all’assistenza tecnica FEMIP, creato nel 2003.
L’AT, interamente finanziata dal bilancio dell’UE, ha come fine il miglioramento della
qualità delle operazioni FEMIP e del loro impatto sullo sviluppo mediante:
— un rafforzamento delle capacità dei paesi partner mediterranei e dei promotori e
— il finanziamento di ricerche a monte e di attività destinate, direttamente o indirettamente, a rafforzare l’espansione del settore privato.
BEI: Banca europea per gli investimenti, Lussemburgo
Beneficiario: Imprese di medie dimensioni, fondi di investimento, istituzioni
microfinanziarie.
FEMIP: Fondo euromediterraneo di investimenti e partenariato. Dall’ottobre 2002, la
BEI ha riunito le operazioni nella regione mediterranea all’interno del FEMIP, istituito
a seguito di una decisione presa dal Consiglio europeo di Barcellona.
Impatto ambientale: (e, se del caso, sociale) dei progetti valutati, prende in considerazione specificamente due aspetti:
a) osservanza degli orientamenti UE e/o nazionali e di quelli definiti dalla BEI, e
b) efficacia ambientale, che valuta anche il rapporto tra le aspettative ex ante e le constatazioni ex post e in che misura gli impatti residui sono sostanzialmente simili,
peggiori o addirittura migliori del previsto.
Intermediario finanziario: Qualora la BEI non finanzi direttamente i progetti FEMIP,
la stessa può intervenire indirettamente mediante linee di credito a favore di banche
commerciali o di altri intermediari finanziari.
MEDA: Acronimo di «MEsures D’Accompagnement» (misure di accompagnamento). Costituisce il principale strumento finanziario dell’UE per l’attuazione del Partenariato euromediterraneo. Il programma fornisce supporto tecnico e garanzie per il tramite della BEI.
Operazioni FEMIP: Riguardano essenzialmente tre tipi di prodotti: prestiti (eventualmente associati ad abbuoni d’interessi nel caso di progetti ambientali), capitale di rischio
(sotto forma di capitale azionario o quasi-azionario) ed assistenza tecnica.
Operazioni su capitale di rischio: Le operazioni su capitale di rischio sono state avviate
nel corso degli anni novanta e possono suddividersi in due categorie: prestiti a lungo
termine di durata compresa tra i 10 ed i 20 anni e prestiti per il finanziamento in fondi
propri, che dipendono dai risultati. Il 70 % circa dei prestiti per capitale di rischio nella
regione del Mediterraneo sono destinati a Marocco, Tunisia ed Egitto.
PMI: Piccole e medie imprese.
Sostenibilità: Le operazioni in capitale azionario sono destinate a sostenere progetti
redditizi che creano valore aggiunto e posti di lavoro. Il conseguimento di un utile atteso,
adeguato rispetto al rischio assunto, rappresenta una condizione sine qua non per ogni
decisione di investimento da parte della BEI. La valutazione della sostenibilità di un progetto
varia in maniera sostanziale da un caso all’altro, in funzione delle circostanze, e tiene conto
dei problemi evidenziati nell’esame approfondito effettuato ex ante dalla Banca.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
6
SINTESI
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
7
SINTESI
I.
V.
La cooperazione tra l’UE e i paesi terzi
mediterranei è stata avviata circa 30 anni
fa e si è progressivamente sviluppata nel
corso degli anni. Il quadro di riferimento
per le misure d’accompagnamento finanziarie e tecniche (MEDA) a sostegno della
riforma delle strutture economiche e sociali
nei paesi partner, nel contesto del partenariato euromediterraneo, copre il periodo
1996-2006.
Per quel che riguarda il raggiungimento
degli obiettivi perseguiti dai progetti, la
Corte ha constatato che i progetti di assistenza tecnica hanno sostanzialmente raggiunto gli obiettivi stabiliti. Per quel che
riguarda i progetti che hanno beneficiato
di abbuoni di interessi e operazioni su capitali di rischio, la situazione appare più differenziata in quanto i loro obiettivi sono stati
raggiunti solo in parte.
II.
VI.
Nel quadro dei regolamenti MEDA o dei precedenti protocolli, tre tipi di attività bancarie sono finanziate dal bilancio dell’UE
e eseguite dalla Banca europea per gli
investimenti (BEI): assistenza tecnica attraverso un apposito fondo di sostegno FEMIP,
abbuoni di interessi per alcuni prestiti della
BEI e operazioni su capitale di rischio.
Considerando che il programma MEDA
è giunto a scadenza e che nel 2007 è stato
avviato il nuovo strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI, European Neighbourhood and Partnership Instrument), la
Commissione dovrebbe:
III.
La Corte ha controllato le attività bancarie
nel quadro del programma MEDA e dei precedenti protocolli per stabilire se i progetti
in corso sono stati monitorati in maniera
adeguata dalla Commissione e dalla BEI
e se gli stessi hanno raggiunto gli obiettivi
stabiliti.
IV.
Per quel che riguarda il monitoraggio da
parte della Commissione e della BEI, la Corte
ha rilevato quanto segue:
— la Commissione si è basata interamente sul
lavoro svolto dalla BEI senza effettuare,
da parte sua, alcun monitoraggio;
— fino al 2005, il livello di monitoraggio da
parte della BEI non è stato adeguato;
— è mancato un coordinamento tra le attività della BEI e quelle della Commissione,
in particolar modo a livello locale;
— non si è data abbastanza importanza al
monitoraggio ambientale.
— definire un programma su misura per la
valutazione ed il monitoraggio delle attività bancarie;
— garantire il coordinamento efficace
dell’attività di assistenza avviata dalla
Comunità, dalla BEI e dagli altri partner internazionali/locali, per rafforzare
la coerenza e la complementarità delle
loro azioni;
— negoziare convenzioni di gestione
adeguate che garantiscano un idoneo monitoraggio, coprano gli aspetti
ambientali e tutelino gli interessi finanziari comunitari;
— garantire che il monitoraggio da parte
della BEI verifichi l’adeguata esecuzione di tutti i progetti ed il rispetto
degli obblighi finanziari ed in materia di
informazione a carico degli intermediari/
promotori;
— definire una strategia globale a livello
della Commissione per le operazioni su
capitali di rischio, e scegliere il processo
di attuazione più efficace, a gestione
diretta oppure gestito dai partner
internazionali/locali.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
8
INTRODUZIONE
CONTESTO
1.
2.
Dopo diversi anni di cooperazione della Comunità con i suoi partner mediterranei 1 mediante protocolli bilaterali sulla cooperazione finanziaria
e tecnica, il regolamento (CE) n. 1488/96 del Consiglio2 ha fornito
un nuovo quadro di riferimento per le misure d’accompagnamento
finanziarie e tecniche (MEDA). Esso ha avuto come finalità il sostegno
alla riforma delle strutture economiche e sociali nei paesi partner nel
contesto del partenariato euromediterraneo per il periodo 1996-1999
(MEDA I). È stato successivamente modificato dal regolamento (CE)
n. 2698/2000 del Consiglio3 che ha coperto il periodo 2000-2006
(MEDA II).
I regolamenti MEDA hanno inteso contribuire alle iniziative di interesse
comune nei tre settori del partenariato euromediterraneo:
— rafforzamento della stabilità politica e della democrazia;
— creazione di una zona euromediterranea di libero scambio e
— sviluppo della cooperazione economica e sociale, tenendo conto
delle dimensioni umana e culturale.
3.
Le misure, direttamente gestite dalla Commissione, sono state costituite
da sovvenzioni per finanziare o cofinanziare attività, progetti o programmi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi definiti
nei regolamenti MEDA. Tali misure sono state prese in esame dalla
Corte nella relazione speciale n. 5/2006 4 .
4.
Oltre al sostegno finanziario dell’UE per i paesi partner mediterranei
direttamente gestito dalla Commissione, i regolamenti MEDA prevedevano anche tre tipi di attività bancarie che sono gestite dalla Banca
europea per gli investimenti (BEI) su mandato della Commissione:
— assistenza tecnica;
— abbuoni di interessi per prestiti relativi a progetti ambientali,
concessi dalla Banca utilizzando le risorse proprie;
— operazioni su capitali di rischio.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
1
Nel 1995, i paesi partner erano:
Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto,
Israele, Giordania, Autorità
palestinese, Libano, Siria, Turchia,
Cipro e Malta. Cipro e Malta sono
diventati Stati membri dell’UE; la
Turchia sta ricevendo un sostegno
speciale di preadesione.
2
GU L 189 del 30.7.1996, pag. 1.
3
GU L 311 del 12.12.2000, pag. 1.
4
GU C 200 del 24.8.2006, pag. 1.
9
5.
Per l’assistenza tecnica, sono stati firmati nel 2003 due accordi quadro 5
integrati da accordi annuali di attuazione 6 . La gestione degli abbuoni
di interesse e delle operazioni su capitali di rischio è regolamentata
da una convenzione stipulata nel 1992 tra la Commissione e la BEI 7 .
5
Il primo accordo quadro riguarda
il sostegno finanziario per il
periodo 2003-2006 per i paesi del
Mediterraneo, mentre il secondo,
relativo al periodo 2003-2004,
riguarda la Turchia.
6.
Le principali osservazioni sulla legittimità, regolarità ed affidabilità dei
conti delle suddette attività bancarie sono contenute nel capitolo 11,
«Strumenti finanziari e attività bancarie», della relazione annuale
della Corte sull’esercizio finanziario 2006 8 .
6
L’articolo 8 definisce le modalità
d’informazione e controllo.
7
Le modalità di audit e controllo
sono stabilite dall’articolo 6.
8
7.
Gli importi finanziari di riferimento per l’attuazione del programma MEDA
sono stati pari a 3 424,5 milioni di euro per il periodo 1996-1999 ed
a 5 350 milioni di euro per il periodo 2000-2006. Per quel che riguarda
le attività bancarie, gli importi complessivamente finanziati dal bilancio dell’UE sono stati i seguenti:
GU C 273 del 15.11.2007,
pag. 203, paragrafi 11.7-11.18.
TABELLA 1
ENTITÀ FINANZIARIA DELLE ATTIVITÀ BANCARIE GESTITE
DALLA BEI PER CONTO DELLA COMMISSIONE NEL QUADRO
DEL PROGRAMMA MEDA E DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE
A FAVORE DEI PARTNER MEDITERRANEI
(milioni di euro)
Operazioni su capitali
di rischio
Abbuoni di interessi
Assistenza tecnica
31.12.2006
31.12.2007
Importo totale impegnato
per tutte le operazioni
correnti
(solo MEDA)
380,1
(289,4)
388,4
(309,1)
Valore netto a fine 2007 di
tutte le operazioni correnti
(solo MEDA)
213,5
(144,9)
218,0
(159,0)
2 867,77
2 867,77
Importo totale degli
abbuoni di interessi
479,5
487,67
Stanziamenti di bilancio
105,0
105,0
50,0
50,0
Importo totale dei prestiti
Importo totale versato
dal bilancio
Fonte: Commissione e Banca europea per gli investimenti.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
10
8.
Dall’ottobre 2002, la BEI ha riunito le operazioni nella regione mediterranea all’interno del Fondo euromediterraneo d’investimento e di
partenariato (Facility for Euro-Mediterranean Investment and Partnership — FEMIP), istituito a seguito di una decisione presa dal Consiglio europeo di Barcellona. L’obiettivo era dare nuovo impulso allo
sviluppo economico della regione mediterranea rafforzando la cooperazione finanziaria ed economica.
ESTENSIONE E APPROCCIO DELL’AUDIT
9.
Nel periodo che va dal settembre 2006 al novembre 2007, la Corte ha
svolto un controllo di gestione concernente le attività bancarie finanziate nel quadro del programma MEDA e dei protocolli precedenti,
partendo dai due quesiti seguenti:
a) I progetti sono monitorati in maniera adeguata dalla Commissione
e dalla BEI mediante procedure di controllo appropriate, garantendo che vi sia un feedback nel caso in cui insorgano ostacoli
nell’esecuzione degli stessi?
b) I progetti raggiungono gli obiettivi stabiliti?
10.
L’audit si è basato su un esame dei sistemi di approvazione, attuazione,
monitoraggio e rendicontazione messi in opera dalla Commissione
e dalla BEI. L’audit ha anche previsto un esame delle relazioni pertinenti redatte dalla Commissione, dalla BEI o da consulenti esterni.
11.
A livello di progetti, è stato svolto un dettagliato controllo documentale
che ha riguardato:
— 30 progetti di assistenza tecnica, selezionati tra quelli del periodo
2003-2006, con un grado di copertura pari al 32 % dei progetti;
— 30 progetti di abbuono di interessi, selezionati tra quelli del
periodo 1988-2006, con un grado di copertura pari al 25 % dei
progetti ed infine
— 30 operazioni in corso su capitali di rischio, compresa una operazione gestita direttamente dalla Commissione, selezionate tra
quelle del periodo 1989-2006, con un grado di copertura dell’82 %
in termini di valore netto come da definizione fornita nel bilancio
delle Comunità per l’esercizio 2006.
12.
L’audit è stato completato con visite in loco in Egitto, Tunisia e Marocco.
Nel corso di tali visite, si sono avute riunioni con rappresentanti delle
delegazioni locali della Commissione europea (CE), degli uffici della
BEI, delle autorità locali, dei promotori di progetti, degli intermediari
finanziari e dei beneficiari finali.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
11
OSSERVAZIONI
MONITORAGGIO E COORDINAMENTO DEI PROGETTI
MONITORAGGIO DA PARTE DELLA COMMISSIONE
13.
Per quanto riguarda la gestione delegata, la Commissione è tenuta ad
attuare un monitoraggio complementare rispetto a quello della BEI.
La Commissione deve verificare in particolare:
— che le attività bancarie finanziate dal programma MEDA siano
gestite in maniera adeguata dalla BEI e
— che pervengano dalla BEI, a livello sia centrale che locale, le informazioni necessarie all’adempimento degli obblighi della Commissione stessa.
14.
La Corte ha rilevato che la Commissione non ha definito una propria
strategia per il monitoraggio e la valutazione delle attività bancarie
gestite dalla BEI. La Commissione si è basata interamente sulla BEI per
quel che riguarda la gestione finanziaria ed operativa di tali attività.
La convenzione per la gestione delle operazioni su capitali di rischio
e degli abbuoni di interesse stipulata nel 1992 resta vaga in materia
e non definisce norme e procedure chiare riguardo alla gestione.
RIQUADRO 1
ESEMPIO POSITIVO DI GESTIONE DIRETTA DA PARTE DELLA COMMISSIONE
ATTRAVERSO LA DELEGAZIONE LOCALE DELLA CE CON L’AIUTO DI ESPERTI
Programma di aiuti a favore delle istituzioni di garanzia marocchine — Marocco
Il programma in questione è amministrato localmente dalla delegazione della Commissione, con l’aiuto di un
esperto esterno.
Gli obiettivi del programma sono i seguenti:
— sviluppare le capacità finanziarie e tecniche delle istituzioni di garanzia e delle banche che richiedono le
garanzie;
— accrescere il finanziamento delle imprese fornendo controgaranzie.
Dopo qualche ritardo iniziale legato alla costituzione dell’équipe di assistenza tecnica, questo progetto è stato
attentamente monitorato dalla locale delegazione della Commissione, consentendo così di intraprendere iniziative
adeguate ogniqualvolta risultasse necessario.
La buona gestione diretta della Commissione ha determinato un miglioramento del contesto finanziario per le
PMI locali ed un rafforzamento delle capacità delle istituzioni di garanzia e delle banche.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
12
15.
Per le operazioni gestite direttamente, la Commissione deve attuare una
forma di monitoraggio che le consenta:
— di identificare rapidamente le carenze nella loro gestione e
— di adottare azioni correttive.
16.
Per i vari progetti/programmi di aiuto che amministra direttamente, la
Commissione ha svolto, attraverso le proprie delegazioni in loco, un
monitoraggio ed una valutazione sistematici ed efficaci.
MONITORAGGIO DA PARTE DELLA BEI
17.
In generale, il monitoraggio, per essere efficace, deve interessare tutte
le fasi di un progetto verificando la qualità della concezione, la
pertinenza, l’efficienza, la tempestività dell’esecuzione ed il conseguimento degli obiettivi previsti. Esso deve essere effettuato con
regolarità per garantire che vengano comunicate le informazioni
richieste e vengano rispettati gli obblighi giuridici e contrattuali.
RIQUADRO 2
ESEMPIO DI INCIDENZA SUGLI INTERESSI FINANZIARI DELLA COMUNITÀ
Operazioni globali su capitali di rischio — Marocco
Le operazioni globali su capitali di rischio cui si fa riferimento consistevano nel trasferimento di fondi alle PMI
attraverso intermediari finanziari locali per il tramite di un intermediario centralizzato.
Per diversi anni, la BEI non ha assicurato un follow-up adeguato per tali operazioni e non ha controllato il rispetto
degli obblighi contrattuali da parte dei vari attori. Ad esempio, alcuni beneficiari finali non hanno pagato interessi
sui loro prestiti per oltre 10 anni.
La BEI non disponeva di un quadro finanziario completo degli importi dovuti ma non pagati dall’intermediario
centralizzato, dagli intermediari finanziari e dai beneficiari finali. La valutazione delle partecipazioni è inoltre
incerta e non ha mai fatto oggetto di svalutazioni. Su un valore iniziale di 31,6 milioni di euro, il valore residuo
era stimato, secondo una valutazione della BEI, a soli 10,5 milioni di euro.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
13
18.
Data la specificità della loro natura, le attività bancarie hanno rappresentato un settore ad alto rischio, in particolare per il fatto di basarsi
su ipotesi sulla capacità dell’intermediario/promotore di raggiungere
gli obiettivi stabiliti. Tali attività dipendono inoltre fortemente da
fattori esterni. In tale contesto, il monitoraggio, i controlli e la rendicontazione hanno costituito dei fattori di successo cruciali.
19.
Nel corso dei primi anni del programma e sino al 2005, la BEI non ha
attuato un monitoraggio e controlli adeguati. Inoltre, il flusso delle
informazioni fornite dagli intermediari/promotori è stato insufficiente. Ciò ha inciso soprattutto sul monitoraggio dei progetti e sulla
messa in opera di azioni correttive quando gli stessi non raggiungevano gli obiettivi stabiliti oppure quando gli intermediari/promotori
non rispettavano gli obblighi contrattuali. La mancanza di un monitoraggio adeguato ha leso gli interessi finanziari della Comunità,
soprattutto a causa di recuperi tardivi, o del mancato recupero, di
fondi e della rinuncia a certe clausole contrattuali riguardanti, ad
esempio, le penalità in caso di pagamenti tardivi.
RIQUADRO 3
ESEMPIO DI MONITORAGGIO CARENTE DELLA BEI ASSOCIATO A INSUFFICIENTI
COMUNICAZIONI DA PARTE DELL’INTERMEDIARIO
Società di investimento per capitali di rischio — Tunisia
L’intermediario finanziario in questione era un partner di capitale di rischio nel quadro dei progetti «Sviluppo del
settore privato II» e «Sostegno al settore privato» ed ha finanziato 29 progetti in vari settori per un importo totale
di oltre 7,5 milioni di euro, e che ha partecipato anche a due privatizzazioni in Tunisia per un importo totale di
6,7 milioni di euro.
L’intermediario non ha sistematicamente trasmesso alla BEI le informazioni necessarie per seguire l’evoluzione
delle sue partecipazioni entro i termini contrattuali. Non ha sempre informato la BEI, nonostante fosse contrattualmente obbligato a farlo, di eventi che hanno inciso in maniera sostanziale sugli investimenti.
L’intermediario non ha versato rimborsi e compensi, per un importo di 2,2 milioni di euro, risalenti al periodo
1999-2004. Quando tutto ciò è stato scoperto dalla BEI nel 2004, è stato versato un importo di 743 544 euro e nel
2005 è stato definito un protocollo specifico per regolarizzare la situazione entro e non oltre la fine del 2006. Dopo
la firma del protocollo, sono state ancora rilevate inadempienze nei pagamenti nel corso dell’audit degli importi
successivamente dovuti. La situazione è stata risolta solamente alla fine del 2007.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
14
20.
Dopo che l’ufficio competente è stato riorganizzato nel 2005, la BEI ha
attuato una strategia di monitoraggio più strutturata, che prevede
un rafforzamento a livello di controlli e di rendicontazione, introducendo in particolare schede individuali di follow-up. Si stanno
affrontando le carenze ereditate dal passato, che tuttavia non sono
state ancora risolte. È questo il caso in particolare per le operazioni
globali su capitali di rischio accordate a intermediari finanziari in
Egitto, Marocco e Tunisia, per le quali esistono ancora lacune nelle
informazioni.
COORDINAMENTO TRA LA BEI E LA COMMISSIONE
21.
Ai sensi dell’articolo 4, paragrafo 1, del regolamento MEDA, la Commissione deve garantire il coordinamento effettivo degli sforzi di
assistenza avviati dalla Comunità, compresa la Banca europea per gli
investimenti, e da ciascuno Stato membro per rafforzare la coerenza
e la complementarità dei loro programmi di cooperazione.
22.
La Commissione, ed in particolar modo due delle delegazioni della CE
nei paesi partner visitati dalla Corte, non sono state informate a sufficienza dei progetti della BEI e non sono quindi state in grado di monitorarli o seguirli. Inoltre, anche quando le informazioni sono state
trasmesse dalla BEI agli uffici centrali della Commissione a Bruxelles,
esse non sono sempre state condivise con le delegazioni visitate dalla
Corte. Gli audit in loco hanno mostrato, tuttavia, che la creazione
di uffici di rappresentanza della BEI ha facilitato le comunicazioni
tra la Commissione e la BEI a livello locale. Ciò è stato riscontrato
soprattutto nel caso del Marocco, ove sono state organizzate riunioni
in maniera regolare.
MONITORAGGIO AMBIENTALE
23.
Quando viene attuata la gestione delegata, e specialmente in caso di
progetti con un potenziale impatto sull’ambiente, deve essere monitorato e verificato il rispetto delle norme e disposizioni in materia
ambientale. Le valutazioni ambientali devono identificare i possibili
effetti sull’ambiente e proporre le misure necessarie per ridurli. Deve
essere effettuato un regolare monitoraggio ambientale per garantire
che vengano adottate misure efficaci che consentano di attenuare
gli effetti negativi sull’ambiente ed evitare quelli significativamente
nocivi.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
15
24.
Le procedure di lavoro concordate tra la Commissione e la BEI 9 specificano che la BEI deve verificare che i progetti da finanziare soddisfino
le norme ed i requisiti ambientali.
9
Memorandum d’intesa del
2002 tra la BEI ed i servizi della
Commissione sugli aspetti
ambientali.
25.
La BEI non ha sempre ricevuto dagli intermediari/promotori finanziari
elementi sufficienti a determinare il rispetto delle disposizioni in
materia di ambiente. Questo è avvenuto nel caso di due progetti
(fertilizzanti azotati e prodotti farmaceutici) inclusi nell’elenco dei
settori che richiedono una descrizione dettagliata ed un’analisi delle
misure ambientali.
26.
Il monitoraggio ambientale effettuato dalla BEI si è limitato a controlli
documentali, che non costituiscono un monitoraggio completo degli
aspetti ambientali. Per le operazioni tramite intermediari, i contratti
di finanziamento e le disposizioni pratiche non richiedono un monitoraggio ambientale da parte degli intermediari finanziari dopo le
fasi di analisi e approvazione dell’investimento.
CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEI PROGETTI
ASSISTENZA TECNICA DEL FEMIP
27.
Dal 2003, il bilancio dell’UE ha finanziato progetti di assistenza tecnica
nell’ambito del Fondo di sostegno FEMIP gestito dalla BEI.
28.
L’assistenza tecnica ha come fine il miglioramento della qualità delle
operazioni FEMIP e del loro impatto sullo sviluppo mediante:
— un rafforzamento delle capacità dei paesi partner mediterranei
e dei promotori;
— il finanziamento di ricerche a monte e di attività destinate, direttamente o indirettamente, a rafforzare l’espansione del settore
privato.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
16
29.
I criteri utilizzati dalla Corte per valutare l’assistenza tecnica sono stati
la pianificazione appropriata, la tempestiva esecuzione dei progetti,
e l’efficacia, efficienza e pertinenza degli stessi.
10
Si tratta delle constatazioni tratte
dal lavoro svolto dai consulenti
a cui la BEI ha commissionato studi
sull’assistenza tecnica.
30.
Gli obiettivi dell’assistenza tecnica sono stati ampiamente raggiunti
ed i progetti di assistenza tecnica hanno permesso a paesi partner,
promotori o partner privati di rafforzare le rispettive capacità.
31.
Sei progetti di assistenza tecnica sui 30 esaminati non hanno raggiunto
tutti gli obiettivi stabiliti per le seguenti ragioni: i promotori non
h a n n o a c c e t t a t o l e o s s e r v a z i o n i 10 d e g l i s t u d i c h e l i r i g u a r d a v a n o ,
oppure non hanno preso posizione in merito ai problemi sollevati,
oppure ancora hanno accolto le osservazioni senza tuttavia adottare le
necessarie azioni di follow-up, eliminare le debolezze interne alla loro
organizzazione o soddisfare le esigenze di ulteriore formazione.
RIQUADRO 4
ESEMPIO D’INTERVENTO CHE COMBINA CON SUCCESSO ASSISTENZA TECNICA
E OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO
Banca specializzata in Egitto
L’intermediario finanziario in questione era un partner di capitale di rischio nel quadro dei progetti «Potenziamento
concorrenziale delle imprese egiziane» e «Potenziamento delle imprese egiziane II» ed ha finanziato sei progetti
in vari settori per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro, e che ha anche beneficiato dell’assistenza
tecnica.
L’aver combinato un’operazione su capitale di rischio con l’assistenza tecnica ha dato buoni risultati ed ha aiutato
l’intermediario finanziario egiziano ad adattare la propria organizzazione, a migliorare le procedure e le politiche,
a realizzare una funzione di gestione del rischio ed a migliorare la gestione della tesoreria e delle attività e passività.
Tale combinazione ha inoltre aiutato l’intermediario a realizzare il proprio sistema informatico e ad adottare un
approccio più strutturato per quel che riguarda le operazioni su capitali di rischio, in particolare a livello di selezione e monitoraggio degli investimenti.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
17
ABBUONI DI INTERESSI
32.
La finalità degli abbuoni di interessi è di sostenere i prestiti relativi
a progetti ambientali concessi dalla BEI utilizzando le risorse proprie.
I progetti finanziati devono essere sostenibili a lungo termine, completati entro un termine prestabilito e produrre i benefici ambientali
attesi.
33.
Il criterio della sostenibilità non è stato soddisfatto da tutti i progetti. Per
otto dei 30 progetti esaminati, principalmente nel settore idrico, non
è stata documentata la loro sostenibilità alle tariffe fissate. Sebbene
la BEI avesse individuato tali casi in fase di valutazione ed i mutuatari,
nei contratti di prestito, avessero accettato di adottare misure per
porvi rimedio, l’obbligo non è stato pienamente rispettato oppure
ha solo dato luogo ad uno studio sulle tariffe (e non ad un innalzamento delle stesse ad un livello tale da garantire la sostenibilità del
progetto). Anche una valutazione esterna, commissionata dalla BEI,
ha concluso che la sostenibilità dei progetti rappresenta un aspetto
significativo.
34.
I progetti che beneficiano di prestiti con abbuono di interessi hanno
spesso registrato dei ritardi. Ritardi significativi, che toccano persino
i sette anni, sono stati constatati in 11 dei 30 progetti presi in esame.
Un forte ritardo nell’esecuzione di un progetto rimette in questione la
pertinenza dello stesso per la BEI, per la Commissione e per il paese
partner oppure ha conseguenze negative per l’ambiente (come illustrato dall’esempio fornito nel riquadro 5).
RIQUADRO 5
ESEMPIO DI UN PRESTITO CON ABBUONO DI INTERESSI CHE NON HA RAGGIUNTO
GLI OBIETTIVI RICHIESTI ENTRO I TERMINI STABILITI
Prevenzione di nuovi inquinamenti nel golfo di Gabès — Tunisia
Il progetto iniziale, approvato nel 1999, era finalizzato alla creazione di un sito di stoccaggio, di una stazione di
pompaggio e di condotte per trasferire il fosfogesso invece di riversarlo in mare. Il costo complessivo era stimato
a 107 milioni di euro. Dopo diverse modifiche, la nuova struttura del progetto, presentata nel 2007, ha previsto il
trasferimento dell’impianto e la creazione di una rete di condotte. Il costo aggiornato del progetto è stato stimato
a 235 milioni di euro per lo stoccaggio e la rete di condotte, cui vanno aggiunti 165 milioni per il trasferimento
dell’impianto.
Il progetto ha subito numerosi ritardi. Di conseguenza, le date per l’avvio delle operazioni e la conclusione dei
lavori sono state modificate a più riprese. Inizialmente, entrambe le tappe erano state fissate per ottobre 2002;
attualmente, le nuove scadenze sono previste, rispettivamente, per la fine del 2009 e la metà del 2010. L’impatto
ambientale di questi ritardi è assai rilevante. L’impianto attuale produce tra i 5 e gli 8 milioni di tonnellate annue
di fosfogesso. Se il progetto rispetta il calendario attuale, i ritardi avranno generato un quantitativo aggiuntivo di
inquinanti nel golfo di Gabès che oscilla tra i 35 ed 64 milioni di tonnellate di fosfogesso.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
18
OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO
35.
Le operazioni su capitali di rischio, accordate e gestite dalla BEI, hanno
in particolare assunto la forma di:
11
La differenza tra l’importo
impegnato ed il valore netto
è principalmente dovuta ad
— investimenti diretti: acquisizione di strumenti di capitale o affini
(equity o quasi-equity) (prestiti subordinati) in società private;
importi ancora da erogare previsti
dalle clausole contrattuali.
— fondi di capitale azionario: partecipazione a fondi d’investimento assumendo partecipazioni in società private o altri fondi
d’investimento;
— coinvestimenti con intermediari locali preselezionati;
— prestiti a condizioni speciali, in particolare a istituzioni microfinanziarie e
— sostegno a regimi di garanzia.
36.
Il portafoglio MEDA delle operazioni su capitali di rischio rappresentava,
alla fine del 2007, un importo totale impegnato pari a 309,1 milioni di
euro ed un valore netto di 159 milioni di euro 11 . Il grafico che segue
presenta la ripartizione geografica di detto portafoglio:
GRAFICO
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DELLE OPERAZIONI SU CAPITALI DI RISCHIO MEDA
Cisgiordania
e Striscia di Gaza
4,7 %
Giordania
2,5 %
Turchia
4,7 %
Libano
1,3 %
Regionale
26,3 %
Algeria
5,0 %
Tunisia
16,3 %
Marocco
21,3 %
Egitto
20,6 %
Fonte: Banca europea per gli investimenti.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
19
37.
La Corte ha valutato, in un primo momento, la pianificazione generale del
meccanismo di capitale di rischio in base agli obiettivi fissati dall’articolo 6, paragrafo 4, del regolamento MEDA: «I capitali di rischio sono
utilizzati prioritariamente per mettere fondi propri (…) a disposizione
di imprese (…) del settore produttivo, in particolare quelle cui si
possano associare persone fisiche o giuridiche di uno Stato membro
della Comunità e dei paesi terzi o territori mediterranei. I capitali
di rischio sono utilizzati prioritariamente per consolidare il settore
privato e, in particolare, per rafforzare il settore finanziario nei paesi
MEDA. Essi forniscono un chiaro valore aggiunto, offrendo prodotti
finanziari e condizioni non disponibili a livello locale». A livello di
progetti, sono stati utilizzati i seguenti criteri supplementari per
misurare il grado di conseguimento degli obiettivi stabiliti: il fatto
di raggiungere il gruppo obiettivo, la tempestività, la sostenibilità
ed i risultati finanziari e non finanziari.
38.
Non è stata definita alcuna strategia riguardo al tipo di progetti e settori
da sostenere, a livello della Commissione, della BEI o a quello degli
intermediari finanziari. Per diversi progetti, non è documentato il
fatto che la partecipazione dell’UE abbia svolto un ruolo significativo
e che i progetti non sarebbero stati realizzati senza la partecipazione
della stessa (cfr. riquadro 6).
RIQUADRO 6
ESEMPIO DI PARTECIPAZIONE DELL’UE CHE NON APPORTA VALORE AGGIUNTO
E CHE NON RAGGIUNGE GLI OBIETTIVI FISSATI
Fondo per investimenti tecnologici — Regionale
Il Fondo è stato creato nel 2000 per investire in aziende operanti nel campo delle tecnologie informatiche, del software,
dei media, delle telecomunicazioni e in attività connesse aventi sede, o attività rilevanti, nel Medio Oriente.
La partecipazione dell’UE al Fondo è avvenuta nel 2001 quando era già stata impegnata la quasi totalità degli investimenti dello stesso. Il Fondo si è inoltre discostato sia dai propri obiettivi di investimento che dai relativi vincoli
specifici. Anche il monitoraggio ed i controlli da parte del Fondo sui propri investimenti sono stati insufficienti.
A metà 2007, su un totale di 25,6 milioni di dollari USA investiti nel Fondo, 7,2 milioni di dollari sono stati rimborsati agli investitori nel quadro della sua liquidazione, mentre il valore residuo era di soli 3,1 milioni di dollari.
Per quel che riguarda la partecipazione comunitaria, sono stati rimborsati 1,52 dei 5,4 milioni di dollari investiti
dall’UE ed il valore residuo è stato di 0,66 milioni di dollari.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
20
39.
La Commissione non ha istituito controlli per accertare se uno stesso
soggetto stesse già beneficiando di altre operazioni su capitali di
rischio, gestite direttamente o per il tramite di intermediari finanziari.
Ciò è dovuto alla mancanza di una banca dati centrale a livello della
Commissione che comprenda l’insieme dei beneficiari di operazioni
su capitali di rischio.
40.
All’inizio delle operazioni su capitali di rischio, la BEI ha focalizzato le
proprie attività sulla realizzazione di operazioni globali contrattate
con più intermediari finanziari, pubblici o privati, a volte con un
livello intermedio aggiuntivo. Le operazioni su capitali di rischio raggiungono spesso un numero elevato di beneficiari, ma sono difficili
da amministrare e richiedono un monitoraggio intensivo. In passato,
la BEI non ha garantito un utilizzo efficiente delle operazioni globali
su capitali di rischio (cfr. anche il riquadro 2). Diversi intermediari
ed agenti finanziari non hanno rispettato gli obblighi in materia di
monitoraggio, rendicontazione e le condizioni finanziarie o hanno
agito come promotori piuttosto che come intermediari indipendenti
(cfr. il riquadro 7).
RIQUADRO 7
ESEMPIO DI OPERAZIONE SU CAPITALI DI RISCHIO CHE NON HA RAGGIUNTO
IN TEMPO GLI OBIETTIVI RICHIESTI
Società d’investimento con sede in Egitto
L’intermediario finanziario in questione era un partner di capitale di rischio nel quadro dei progetti «Potenziamento
concorrenziale delle imprese egiziane» ed ha finanziato tre progetti, tutti nel settore turistico, per un importo
complessivo di oltre 6,8 milioni di euro.
Il partner di capitale di rischio era il promotore diretto dei tre progetti e non un intermediario finanziario indipendente. I progetti avevano come finalità la creazione di una nuova destinazione turistica di alto livello in Egitto
e la costruzione di alberghi a cinque stelle.
La valutazione dell’investimento effettuata dall’intermediario si basava su obiettivi ambiziosi che non sono stati
raggiunti. I progetti hanno risentito anche di una sottocapitalizzazione e si sono registrati ritardi di 4-5 anni nella
costruzione degli alberghi, che non sono stati tempestivamente comunicati alla BEI.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
21
41.
Come già indicato al paragrafo 37, mentre i progetti iniziali di operazioni su capitali di rischio avevano quale obiettivo principale
l’associazione di beneficiari dell’UE e dei paesi terzi mediterranei,
i progetti più recenti hanno interessato essenzialmente solo i partner
mediterranei.
12
Gli accantonamenti per
perdita di valore sono basati
sulle minusvalenze provvisorie
o definitive. Tuttavia, solo quelle
definitive vengono attualmente
comunicate dalla BEI alla
Commissione.
42.
I risultati finanziari delle operazioni su capitali di rischio hanno evidenziato risultati contrastanti che sono spesso dipesi dalla qualità dei
partner finanziari scelti dalla BEI. Le operazioni su capitali di rischio
sono presentate nei conti al costo storico e al netto degli accantonamenti per la perdita di valore 12 . È stato inoltre difficile per la Corte
valutare se le operazioni su capitali di rischio abbiano raggiunto i loro
obiettivi in quanto, il più delle volte, non sono stati messi a disposizione indicatori specifici all’infuori di quelli finanziari.
43.
Anche se è stato difficile valutare il raggiungimento degli obiettivi indicati per le operazioni su capitali di rischio, la Corte riconosce l’effetto
positivo che le azioni della BEI hanno avuto sull’integrazione regionale, sul rafforzamento del governo societario (corporate governance)
e sui comportamenti delle imprese nei paesi partner.
RIQUADRO 8
ESEMPIO POSITIVO DI GESTIONE TRANSREGIONALE DI UN FONDO
Gestori di fondi specializzati operanti in Algeria, Marocco e Tunisia
La società di gestione di fondi in questione, che gestisce diversi fondi d’investimento nella regione del Maghreb,
ha realizzato un valido modello commerciale basato su norme e procedure chiare in materia di investimenti. Tali
norme e procedure hanno riguardato non solo la selezione, il monitoraggio e la valutazione degli investimenti in
base alle norme europee e internazionali, ma hanno anche permesso di elaborare strategie di uscita coerenti e di
fornire relazioni dettagliate agli azionisti. Tali aspetti hanno favorito dei buoni risultati finanziari.
La validità del modello commerciale, unita al dinamismo dei gestori di fondi locali, ha poi permesso di estendere
le attività, partendo dalla Tunisia, al Marocco e all’Algeria.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
22
CONCLUSIONI
E RACCOMANDAZIONI
MONITORAGGIO DEI PROGETTI
44.
A livello della Commissione, non vi è stato un monitoraggio dei progetti a gestione delegata. Il monitoraggio da parte della BEI, che
in passato era inadeguato, è stato recentemente potenziato per
raggiungere un livello soddisfacente.
45.
Per quel che riguarda la gestione da parte della Commissione delle attività
bancarie finanziate nell’ambito del programma MEDA, si è rilevata la
mancanza di strategie per il monitoraggio e la valutazione. La Commissione ha monitorato in maniera efficace i programmi che essa
ha amministrato direttamente. Per contro, non ha sufficientemente
garantito il coordinamento efficace dell’assistenza comunitaria con le
misure di sostegno della BEI. Inoltre, il trasferimento di responsabilità
in materia di rispetto delle norme ambientali non ha permesso di
attuare una sorveglianza adeguata in tale campo (cfr. paragrafi 13-16
e 21-26).
RACCOMANDAZIONI RELATIVE AL MONITORAGGIO
DELLA COMMISSIONE
Considerando che il programma MEDA è giunto a scadenza e che nel
2007 è stato avviato il nuovo Strumento europeo di vicinato e partenariato, la Commissione dovrebbe:
a) definire un programma su misura per la valutazione ed il monitoraggio delle attività bancarie, tenendo conto degli input forniti dai
partner responsabili dell’attuazione delle stesse nei paesi partner
mediterranei;
b) garantire il coordinamento efficace dell’assistenza concessa dalla
Comunità, dalla BEI e dagli altri partner internazionali/locali sulla
base di uno scambio reciproco e regolare di informazioni (anche
a livello locale), per rafforzare la coerenza e la complementarità
delle loro attività;
c) n e g o z i a r e i d o n e e c o n v e n z i o n i d i g e s t i o n e c h e g a r a n t i s c a n o u n
monitoraggio adeguato, coprano gli aspetti ambientali e tutelino
gli interessi finanziari della Comunità.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
23
46.
La gestione delle attività bancarie da parte della BEI ha risentito di un
monitoraggio insufficiente nel corso dei primi anni del programma.
Ciò ha influito negativamente non solo sul conseguimento degli obiettivi dei progetti, ma anche sugli interessi finanziari della Comunità,
soprattutto a causa di recuperi tardivi, del mancato recupero di fondi
e della rinuncia a certe clausole contrattuali o della mancanza di
dette clausole. A partire dal 2005, la BEI ha gradualmente potenziato il monitoraggio per portarlo ad un livello soddisfacente (cfr.
paragrafi 17-20).
RACCOMANDAZIONE RELATIVA AL MONITORAGGIO
DA PARTE DELLA BEI
Per quel che riguarda le attività bancarie per le quali la BEI ha ricevuto
un mandato dalla Commissione, quest’ultima deve garantire che il
monitoraggio della BEI verifichi l’adeguata esecuzione di tutti i progetti ed il rispetto degli obblighi finanziari ed in materia di informazione posti a carico degli intermediari/promotori.
CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI
47.
I progetti di assistenza tecnica hanno raggiunto gli obiettivi stabiliti, mentre i prestiti con abbuono di interessi e le operazioni su
capitali di rischio li hanno realizzati solo in parte.
48.
Mentre gli obiettivi stabiliti per l’assistenza tecnica sono stati realizzati,
per quel che riguarda i progetti relativi ad abbuoni di interessi e alle
operazioni su capitali di rischio, la situazione appare più diversificata.
Diversi prestiti con abbuono d’interessi non hanno rispettato almeno
uno dei tre criteri previsti in materia di raggiungimento degli obiettivi
(sostenibilità, rispetto dei tempi e benefici ambientali attesi) (cfr.
paragrafi 27-34).
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
24
49.
I risultati complessivi per le operazioni su capitali di rischio sono difficili da valutare. Per quel che riguarda i risultati finanziari, la valutazione equa, disponibile, del portafoglio di operazioni su capitali
di rischio non ritrova riscontro nei conti delle Comunità. Per quel
che riguarda i risultati non finanziari, solo di rado è stato possibile
disporre di indicatori specifici. Nel corso degli ultimi anni i progetti
si sono discostati dall’obiettivo di associare i partner mediterranei
a quelli dell’UE. Tuttavia, l’azione complessiva della BEI, coordinata
con quella di uno degli altri attori a livello internazionale e locale, ha
reso possibile un rafforzamento del governo societario ed ha favorito
progressi nel campo del capitale azionario (cfr. paragrafi 35-43).
RACCOMANDAZIONE RELATIVA AL CONSEGUIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
Per le operazioni su capitali di rischio, la Commissione deve definire
una strategia globale e scegliere il processo di attuazione più efficace,
a gestione diretta oppure gestito dai partner internazionali/locali.
La presente relazione è stata adottata dalla Corte dei conti a Lussemburgo, nella riunione del 21-22 gennaio 2009.
Per la Corte dei conti
Vítor Manuel da Silva Caldeira
Presidente
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
25
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
26
RISPOSTE DELLA
COMMISSIONE
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
27
SINTESI
I.
Negli anni novanta, i paesi mediterranei
partner dell’UE sono stati testimoni di
importanti cambiamenti. Il settore privato
ha acquistato maggiore importanza, sulla
scorta dei massicci programmi di privatizzazione. In alcuni paesi, il settore finanziario
ha conosciuto una rapida evoluzione verso
i modelli europei. Anche le norme ambientali
sono mutate drasticamente. Tale evoluzione
si riflette nelle operazioni MEDA, che hanno
rispettato le norme vigenti al momento della
realizzazione.
Negli ultimi 15 anni, anche gli interessi politici e le legislazioni sono cambiati. I programmi avviati all’inizio o alla metà degli
anni novanta non possono quindi essere
valutati alla luce dei parametri utilizzati
attualmente.
II.
Il campione selezionato dalla Corte riguarda
un lungo periodo (1989-2006). Per quanto
riguarda le operazioni su capitali di rischio,
in particolare, il campione contiene numerosi progetti relativi alla prima parte di detto
periodo.
nosce che in passato la fornitura, da parte di
alcuni intermediari finanziari, delle informazioni adeguate previste dal contratto è stata
talvolta carente. Tuttavia, la BEI aveva già
individuato tali carenze, a cui si sta ponendo
rimedio.
Terzo trattino — Tra la Commissione e la
BEI si verificano scambi frequenti. Durante il
periodo del programma MEDA e nel periodo
attuale, la BEI ha contribuito all’elaborazione
dei documenti relativi ai programmi indicativi nazionali ed ha discusso con la Commissione in merito a singole operazioni, nella
fase di progettazione. Ogni operazione su
capitale di rischio a titolo dell’ENPI necessita
dell’approvazione della Commissione. Inoltre, dal 2005 la Commissione e le delegazioni
ricevono regolarmente le relazioni complete
della BEI per quanto riguarda le operazioni
su capitale di rischio.
Quarto trattino — La Commissione riconosce che, in passato, sarebbe stato possibile
tenere maggiormente conto dell’impatto
ambientale. Va tuttavia osservato che, negli
ultimi anni, le norme ambientali si sono evolute rapidamente.
IV.
Primo trattino — In un primo momento, la
convenzione di gestione sottoscritta dalla
Commissione e dalla BEI prevedeva che spettasse alla BEI monitorare e seguire i progetti
finanziati dal bilancio dell’UE. A partire dal
2007, grazie alle risorse di bilancio stanziate a favore dello strumento della politica
europea di vicinato, i progetti gestiti dalla
BEI rientrano nel campo di applicazione del
sistema di controllo orientato verso i risultati adottato dalla Commissione.
Secondo trattino — In accordo con la Commissione, la BEI segue attualmente le norme
più adeguate in materia di monitoraggio,
come dimostrano le dettagliate, numerose
e regolari relazioni riguardanti le operazioni su capitale di rischio, che contengono
informazioni precise su tutti i progetti finanziati da MEDA. Sulla base delle informazioni
comunicate dalla BEI, la Commissione rico-
In base alla natura del progetto, il monitoraggio ambientale viene eseguito tramite
verifiche documentali — spesso sufficienti
per verificare la conformità con gli obiettivi
di politica ambientale della BEI — ma anche,
se necessario, nel quadro di ispezioni in loco
di rappresentanti della BEI.
Per quanto riguarda le operazioni gestite da
intermediari, anche se il contratto di finanziamento non prevedeva il monitoraggio
ambientale, questo rientrava tra gli obblighi dell’intermediario finanziario, che era
tenuto a verificare l’osservanza da parte del
beneficiario delle norme e dei regolamenti
in vigore (fermo restando che le norme in
vigore al momento dell’accordo sulle operazioni oggetto di audit da parte della Corte
dei conti sono diverse da quelle odierne) e,
su eventuale richiesta della BEI, l’applicazione delle opportune misure correttive.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
28
INTRODUZIONE
V.
Per quanto riguarda gli abbuoni di interessi
e le operazioni su capitale di rischio, la situazione era in effetti più diversificata, anche se
nel complesso positiva, poiché gli obiettivi
previsti dal regolamento MEDA (sviluppo
del settore privato e potenziamento del settore finanziario dei paesi MEDA) sono stati
conseguiti. Tali operazioni hanno esercitato un impatto positivo in termini di posti
di lavoro creati ed hanno contribuito allo
sviluppo economico dei paesi partner del
Mediterraneo.
VI.
Primo trattino — Il programma su misura
per la valutazione e il monitoraggio delle
attività bancarie richiesto è già stato istitui to
nel contesto dell’ENPI ed integra l’ampio
programma di monitoraggio allestito dalla
BEI.
Secondo trattino — Il coordinamento esiste già; la BEI contribuisce ai programmi
indicativi nazionali e i suoi contatti con la
Commissione sono frequenti. Inoltre, la BEI
ha concluso numerosi memorandum d’intesa
con istituzioni bilaterali e multilaterali che
garantiscono un coordinamento più stretto
e maggiore coerenza e complementarità
delle proprie azioni con quelle degli altri
operatori attivi nel settore.
Terzo trattino — La Commissione e la BEI
stanno negoziando una nuova convenzione
di gestione. Si terrà conto delle osservazioni
della Corte.
Quarto trattino — L’attuale monitoraggio
eseguito dalla BEI è adeguato e garantisce il
rispetto degli obblighi finanziari e in materia
di informazione a carico degli intermediari
e dei promotori.
5.
Una nuova convenzione di gestione è in fase
avanzata di preparazione e sarà firmata entro
il primo semestre del 2009. Essa riguarderà
tutti i tipi di cooperazione tra la CE e la BEI
nel settore degli aiuti esterni.
OSSERVAZIONI
13.
Si ricorre alla cooperazione delegata quando
si ritiene che alcuni compiti possano essere
svolti meglio da un’istituzione o un organismo diverso dalla Commissione, per esempio
nei casi di operazioni su capitale di rischio
e di abbuoni d’interesse. Ciò rappresenta
l’attività fondamentale della BEI, in quanto
istituto bancario.
14 e 15.
Nel 1992, l’approccio basato sulle operazioni su capitale di rischio e sugli abbuoni
di interesse era nuovo e non esistevano
orientamenti precisi e norme applicabili
sulla cooperazione delegata e/o attività di
questo tipo. In tale contesto, la convenzione
di gestione elaborata dalla Commissione
prevedeva la delega «globale» dei compiti;
la Commissione doveva essere tenuta informata e, in caso di modifiche di una certa
entità, consultata. Più recentemente, con
l’entrata in vigore del nuovo regolamento
finanziario nel 2003 e con la sua modifica nel
2007, sono stati elaborati norme, orientamenti e modelli sulla cooperazione delegata.
I servizi della Commissione stanno mettendo
a punto una nuova convenzione di gestione,
che sarà sottoscritta all’inizio del 2009 e che
comprenderà i requisiti dettagliati a livello
di rendicontazione, monitoraggio, contabilità ecc.
Quinto trattino — Nel quadro dell’ENPI
è stata definita una strategia relativa alle
operazioni su capitale di rischio.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
29
17.
In generale, le pratiche adottate dalla BEI
sono volte a garantire il monitoraggio efficace di tutte le fasi dei progetti. La valutazione completa dei servizi della BEI prende
in esame la struttura, la compatibilità con
le finalità della UE, la redditività economica
e finanziaria e l’impatto ambientale dei
progetti. I documenti relativi ai contratti
negoziati con il promotore rispecchiano
le raccomandazioni della BEI derivanti dal
suo dovere di diligenza. Dopo la firma del
contratto, la BEI assicura l’osservanza degli
obblighi da parte del mutuatario, applicando
le più opportune norme di monitoraggio.
19.
Sono attualmente disponibili, a fini di monitoraggio, informazioni aggiornate fornite
dalla quasi totalità del portafoglio, fatta
eccezione per tre vecchi prestiti globali al
Marocco firmati tra il 1989 e il 1994, ovverosia prima del programma MEDA, e relativamente ai quali alcune informazioni sono
tuttora mancanti.
Sulla base delle informazioni ricevute dalla
BEI, la Commissione ritiene di non avere
subito conseguenze negative da un punto di
vista finanziario. Fatta eccezione per alcuni
importi trascurabili a cui si è rinunciato
per favorire una soluzione rapida, tutte le
somme dovute sono state sempre richieste
e recuperate (il recupero è ancora in corso
per quanto riguarda i vecchi prestiti globali
al Marocco), con applicazione eventuale
degli interessi di mora.
Riquadro 2 — Esempio di incidenza sugli
interessi finanziari della Comunità
Primo paragrafo — L’intermediario centralizzato in questione è un ministero del
Marocco.
Secondo paragrafo — La Corte dei conti si
riferisce ai vecchi prestiti globali al Marocco,
sottoscritti tra il 1989 e il 1994, prima cioè
dell’istituzione del MEDA. Tali operazioni
erano le uniche possibili all’epoca, in quanto
in quel periodo nei paesi MEDA non esistevano società di private equity, ma non sono
più utilizzate oggi. Effettivamente, nel caso
di queste operazioni, si sono registrate
carenze relative alla fornitura, da parte di
alcuni intermediari marocchini e del ministero, delle informazioni adeguate previste
dal contratto. Tuttavia, numerose carenze
di questo tipo erano state individuate alla
BEI prima dell’inizio dell’audit della Corte
dei conti e vi si sta attualmente ponendo
rimedio. Tutti gli importi dovuti nel quadro
della concessione al Marocco di tali vecchi
prestiti globali di capitale di rischio sono già
stati richiesti agli intermediari e ai beneficiari finali e sono stati recuperati o sono in
corso di recupero.
Terzo paragrafo — Dette operazioni a favore
del Marocco, precedenti ai mandati MEDA,
corrispondono al 7,5 % degli importi attualmente impegnati nel quadro di operazioni
su capitale di rischio e non sono rappresentative delle operazioni su capitale di rischio
più recenti, sottoscritte dopo la creazione
del FEMIP nel 2002.
Nella maggior parte dei casi, il ministero ha
fornito informazioni relative ai fondi che ha
versato agli intermediari finanziari locali
e ai rimborsi effettuati da questi ultimi. Esistono ancora lacune a livello di informazioni,
nonostante la BEI cerchi continuamente di
colmarle. La situazione sta tuttavia migliorando. In alcuni casi, se si è rivelato necessario, si è provveduto a cancellare alcune
operazioni.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
30
20.
A partire dal 2005 vengono attuate le azioni
correttive volte a rimediare alle carenze
individuate alla BEI. Affinché queste abbiano
effetto, però, è talvolta necessario un lungo
periodo.
La BEI garantisce che i mutuatari e gli intermediari finanziari rispettino i propri obblighi di rendicontazione. Attualmente, fatta
eccezione per i prestiti globali a favore del
Marocco, sono disponibili informazioni soddisfacenti per la grande maggioranza delle
operazioni su capitale di rischio del portafoglio. Le carenze relative al passato sono
state risolte, anche se alcuni intermediari
devono ancora migliorare il proprio sistema
di rendicontazione per soddisfare le norme
vigenti.
Riquadro 3 — Esempio di monitoraggio
carente della BEI associato
a insufficienti comunicazioni
da parte dell’intermediario
Secondo paragrafo — La Commissione sottolinea che, nel settore bancario, soprattutto
sui mercati emergenti, non si può escludere
il mancato rispetto degli obblighi contrattuali (mancati pagamenti compresi) da parte
di alcuni operatori.
Terzo paragrafo — La BEI aveva individuato nel 2004 la mancanza di rendicontazione entro i tempi previsti e i ritardi di
pagamento da parte dell’intermediario.
In più occasioni, la BEI ha inviato solleciti
all’intermediario ed ha organizzato incontri
a Tunisi e a Lussemburgo, per poi redigere
un protocollo d’accordo, che l’intermediario ha sottoscritto alla fine del 2005. Alla
fine del 2007, grazie a tale efficace attività
di monitoraggio, l’intermediario ha versato
tutti gli importi dovuti.
22.
Da allora, i servizi della Commissione
a Bruxelles hanno potenziato il gruppo
incaricato dei progetti gestiti dalla BEI.
Tale misura ha già contribuito a migliorare
la comunicazione con le delegazioni.
25.
Di norma, se un progetto rientra nell’elenco
dei settori sensibili a livello ambientale, la
BEI chiede e riceve copia di tutte le autorizzazioni e i permessi che il promotore deve
ottenere conformemente alla legislazione
vigente. Inoltre, la BEI controlla gli investimenti effettuati dagli intermediari finanziari
in tali settori sensibili. Altri settori sono
esclusi per loro natura dal finanziamento
BEI.
26.
In base alla natura del progetto, il monitoraggio ambientale viene eseguito tramite
verifiche documentali — spesso sufficienti
per verificare la conformità con gli obiettivi
di politica ambientale della BEI — ma anche,
se necessario, nel quadro di ispezioni in loco
di rappresentanti della BEI.
Per quanto riguarda le operazioni gestite da
intermediari, anche se il contratto di finanziamento non prevedeva il monitoraggio
ambientale, questo rientra tra gli obblighi
dell’intermediario finanziario, che è tenuto
a verificare l’osservanza da parte del beneficiario delle norme e dei regolamenti in
vigore (fermo restando che le norme in
vigore al momento dell’accordo sulle operazioni oggetto di audit da parte della Corte
dei conti sono diverse da quelle odierne) e,
su eventuale richiesta della BEI, l’applicazione delle opportune misure correttive.
31.
Chiaramente, l’assunzione di responsabilità
da parte dei promotori è fondamentale per
la riuscita delle operazioni di prestito e della
relativa assistenza tecnica. Ciò è stato ribadito dalla valutazione intermedia esterna del
FEMIP effettuata nel 2006, che ha concluso
che il fondo è stato attuato con successo. Su
30 progetti, 24 hanno raggiunto gli obiettivi
e gli altri 6 li hanno raggiunti in parte. Nel
frattempo, la BEI ha adottato nuove misure
volte a migliorare ulteriormente l’efficacia
delle attività di assistenza tecnica, quali il
potenziamento dell’unità incaricata dell’assistenza tecnica, l’aumento della presenza in
loco dei membri del personale nelle prime
fasi del ciclo del progetto e misure di formazione interna.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
31
33.
Tutti i progetti del campione sono operativi
e il livello delle tariffe non è il solo criterio
di sostenibilità. Le tariffe sono fissate dai
governi e la controparte della BEI non esercita
alcun controllo sui loro livelli. La BEI cerca di
incidere sul meccanismo degli aumenti delle
tariffe fissando condizioni nei contratti di
finanziamento e organizzando discussioni
a livello politico. Tuttavia, nei paesi partner mediterranei, il livello di accettazione
degli aumenti delle tariffe è molto più basso
rispetto ad altri settori. Nel settore idrico,
più che in ogni altro settore, è necessario
applicare una certa flessibilità per garantire
che i progetti siano attuati conformemente
ai requisiti BEI, nonostante la presenza di
obblighi esterni significativi.
34.
L’esecuzione di progetti che beneficiano di
prestiti con abbuono d’interessi dipende in
primo luogo dal modo in cui il paese utilizza il prestito. Considerato che tali progetti implicano un indebitamento a lungo
termine, è possibile che si registrino ritardi
a causa del cambiamento delle priorità politiche e di bilancio, indipendentemente dalla
pertinenza del progetto. In nessuno dei casi
menzionati va messa in questione la pertinenza dei progetti. I ritardi di attuazione
dei progetti implicano che anche i benefici
sull’ambiente saranno in ritardo, ma non
esercitano, in sé, un’incidenza negativa
sull’ambiente. In realtà, nel caso di progetti
che potrebbero essere attuati in condizioni
che non ne garantiscono la sostenibilità,
i ritardi sono addirittura auspicabili.
Riquadro 5 — Esempio di un prestito
con abbuono di interessi che non
ha raggiunto gli obiettivi richiesti
entro i termini stabiliti
Secondo paragrafo — L’industria dei fosfati
svolge un ruolo fondamentale nell’economia
tunisina ed è responsabile oggi del 17 % del
PIL. Il promotore del progetto riversa in mare
fosfogesso dal 1952. L’obiettivo del progetto
in questione è sempre stato quello di attenuare detta considerevole fonte di inquinamento. I ritardi registrati sono imputabili ai
problemi di natura geofisica estremamente
rari che riguardano il sito proposto per la
discarica. I problemi emersi hanno obbligato il promotore a riconsiderare l’intero
progetto. Senza l’intervento della BEI non
vi sarebbe stato alcun progetto. Grazie alla
perseveranza della BEI, il promotore si sta
trasformando da impresa inquinante a produttore chimico responsabile che cerca di
monitorare in modo sistematico e ridurre
al minimo gli effetti inquinanti, conformemente alle migliori pratiche dell’industria.
38.
L’obiettivo delle operazioni MEDA sul capitale di rischio, che è stato chiaramente
annunciato fin dall’inizio, era favorire lo
sviluppo del settore privato attraverso una
forma di intervento finanziario non disponibile all’epoca. La BEI ha rispettato tale
obiettivo.
Nel corso delle nove visite in loco di cui sono
stati oggetto, quasi tutti gli intermediari
finanziari hanno esplicitamente e ripetutamente affermato che il finanziamento dei
loro progetti non sarebbe stato possibile
senza l’intervento della Comunità europea.
Inoltre, alcuni beneficiari hanno sottolinea to
che la partecipazione di fondi europei ha
dato loro una visibilità e una notorietà che
ha attirato altri investitori.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
32
Riquadro 6 — Esempio di partecipazione
dell’UE che non apporta valore aggiunto
e che non raggiunge gli obiettivi fissati
Secondo paragrafo — La partecipazione
dell’UE al Fondo per investimenti tecnologici rappresenta un’eccezione nel portafoglio delle operazioni su capitale di rischio.
Sui 32 investimenti realizzati in fondi a titolo
delle operazioni su capitale di rischio, è il
solo caso di ingresso così tardivo della BEI
nel processo di raccolta di fondi. Inoltre,
all’epoca dell’investimento della BEI, il
fondo aveva in progetto molti investimenti
supplementari, ma tali progetti sono stati
abbandonati in seguito all’esplosione della
bolla Internet.
Terzo paragrafo — Il limitato rendimento
finanziario del fondo (uno dei peggiori
dell’intero portafoglio di operazioni su capitale di rischio) si spiega con l’esplosione
della bolla Internet e dalla rapida svalutazione della lira sterlina egiziana nel 2002. Si
tratta tuttavia di un caso isolato all’interno
del portafoglio. Le operazioni MEDA II su
capitale di rischio hanno prodotto complessivamente un rendimento positivo del 12 %
(multiplo d’investimento). Tale rendimento
supera quello delle operazioni su capitale di
rischio realizzate nel corso del precedente
mandato (MEDA I), che rimane leggermente
negativo, con un multiplo di investimento
di 0,9, che continua comunque a migliorare
e dovrebbe superare la soglia di redditività
prima della liquidazione delle operazioni su
capitale di rischio.
39.
La creazione di costosi sistemi di controllo
per individuare i casi in cui il medesimo
beneficiario abbia ricevuto finanziamenti
incrociati nel quadro di programmi della
Commissione e operazioni su capitale di
rischio è stata ritenuta antieconomica
e superflua, considerato il numero esiguo
di casi del genere.
40.
Ormai da molti anni la struttura dei prestiti
cosiddetti globali, che negli anni ottanta
e novanta ha rappresentato un metodo pionieristico di fornire finanziamenti azionari
nella regione, è stata sostituita da forme di
intervento più moderne. Oggi, i problemi
sono stati risolti e, fatta eccezione per i vecchi (1989-1994) prestiti globali al Marocco,
vengono ricevute informazioni soddisfacenti
per quasi tutte le operazioni su capitale di
rischio del portafoglio.
Riquadro 7 — Esempio di operazione
su capitali di rischio che non ha
raggiunto in tempo gli obiettivi richiesti
Secondo paragrafo — L’obiettivo dell’operazione su capitale di rischio che ha coinvolto una società di investimenti stabilita
in Egitto era la costruzione di alberghi e la
creazione di migliaia di posti di lavoro in un
settore chiave dell’economia egiziana. Tali
obiettivi sono stati raggiunti, seppur con un
certo ritardo.
Terzo paragrafo — Nel periodo in questione,
nel settore del turismo si sono spesso verificati ritardi, a causa della particolare instabilità della situazione geopolitica globale
e locale (2000-2001).
41.
L’obiettivo fondamentale delle operazioni su
capitale di rischio è quello di sostenere lo
sviluppo del settore privato nei paesi partner, ma né il regolamento MEDA né i protocolli precedenti prevedono l’obbligo di
sostenere esclusivamente imprese comuni
tra partner europei e locali.
42.
La BEI, conformemente alla sua politica
attuale, controlla il rendimento finanziario
e non finanziario dei suoi investimenti. Nel
caso delle operazioni gestite da intermediari, i controlli sono effettuati sulla base
delle relazioni fornite dagli intermediari.
Nel caso di alcuni intermediari, deve essere
adottata, per ogni relazione, una struttura
di rendicontazione pragmatica e quindi
semplificata.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
33
Dal 2006, la BEI applica una serie completa
di indicatori non finanziari alle nuove operazioni di investimenti in fondi, che ha messo
a punto in collaborazione con altre istituzioni
finanziarie internazionali; inoltre, la BEI ha
aumentato l’applicazione di indicatori non
finanziari che gli intermediari devono utilizzare nel quadro delle autorizzazioni globali.
La valutazione che la BEI ha effettuato nel
2006 del portafoglio di fondi di investimenti
del FEMIP illustra e quantifica l’impatto in
termini di sviluppo delle sue attività di investimento in fondi e dimostra l’attenzione
che riserva agli indicatori non finanziari
e la capacità di ottenere buoni risultati per
quanto riguarda tali indicatori.
Riquadro 8 — Esempio positivo di
gestione transregionale di un fondo
Secondo paragrafo — Il sostegno della BEI
tramite operazioni su capitale di rischio ha
svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo
e nel successo della società di gestione di
fondi in questione.
CONCLUSIONI
E RACCOMANDAZIONI
44.
La gestione delegata alla BEI comprende la
delega di tutte le attività di controllo e di
follow-up. La Commissione è stata informata
e consultata in caso di modifiche significative di progetti finanziati dalla BEI.
45.
Oltre ai controlli effettuati dalla BEI, conformemente alla nuova base giuridica dell’ENPI,
la funzione di controllo esterno orientato
sui risultati svolta dalla Commissione (sede
e delegazioni) assicura il monitoraggio di
progetti non gestiti direttamente dalla CE
(bensì dalla BEI). I controlli della Commissione sono complementari a quelli della
BEI. Del resto, nel corso del tempo le norme
e i regolamenti ambientali hanno subito
numerosissimi cambiamenti. Le norme
vigenti al momento della sottoscrizione
alle operazioni che la Corte ha sottoposto
ad audit sono diverse dalle norme odierne
e sono state rispettate anche se, nei due casi
individuati dalla Corte, il fascicolo della BEI
non conteneva i documenti pertinenti.
RACCOMANDAZIONI
RELATIVE AL MONITORAGGIO
DELLA COMMISSIONE
a)
Nel quadro del tipo di delega previsto dal
regolamento ENPI, la responsabilità principale della valutazione dei controlli è della
BEI. La BEI dispone ormai di un sistema di
controlli completo ed efficace che viene
applicato sistematicamente. Le attività
bancarie gestite dalla BEI rientrano nel
programma di valutazione e controllo della
Commissione previsto dall’ENPI. Per esempio, è stata commissionata una valutazione
delle modalità con cui le banche di sviluppo
e la BEI distribuiscono gli aiuti concessi dalla
Commissione.
b)
È quello che succede attualmente, in particolare con la partecipazione della BEI ai
piani indicativi nazionali e gli scambi che
essa organizza regolarmente a livello centrale e locale.
c)
Una nuova convenzione di gestione tra la
BEI e la Commissione è in fase avanzata di
preparazione (conclusione prevista per il
primo trimestre 2009).
46.
Sulla base delle informazioni ricevute dalla
BEI, la Commissione ritiene di non avere
subito conseguenze negative da un punto di
vista finanziario. Fatta eccezione per alcuni
importi trascurabili a cui si è rinunciato
per favorire una soluzione rapida, tutte le
somme dovute sono state sempre richieste
e recuperate (il recupero è ancora in corso
per quanto riguarda i vecchi prestiti globali
al Marocco), con applicazione eventuale
degli interessi di mora.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
34
RACCOMANDAZIONE RELATIVA
AL MONITORAGGIO
DA PARTE DELLA BEI
RACCOMANDAZIONE RELATIVA
AL CONSEGUIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
La BEI dispone ormai di un sistema di
controlli completo ed efficace che viene
applicato sistematicamente. La nuova convenzione di gestione formalizzerà le misure
adottate relative agli obblighi finanziari e di
rendicontazione degli intermediari e/o dei
promotori.
La strategia prevista, nel quadro dell’ENPI,
per le operazioni su capitale di rischio
prevede in effetti una certa flessibilità
per quanto riguarda la scelta del migliore
processo di attuazione; ciò permette la
gestione diretta o tramite partner internazionali/locali, come raccomanda la Corte dei
conti.
48.
Secondo la Commissione, quasi tutti i progetti di assistenza tecnica si possono considerare soddisfacenti dal punto di vista dei
criteri classici di valutazione del rendimento
(efficacia, efficienza, economia e sostenibilità). La Commissione sottolinea che nel
corso delle visite in loco gli intermediari
e i promotori hanno fornito numerose prove
degli effetti positivi delle operazioni su capitale di rischio concluse in passato e relative
allo sviluppo del settore privato.
49.
Il rendimento finanziario delle operazioni
su capitale di rischio può essere valutato
soltanto dopo che il relativo investimento
è stato chiuso e non nelle relazioni di valutazioni intermedie. Per quanto riguarda la
disponibilità di una valutazione equa del
portafoglio delle operazioni su capitale di
rischio, la Commissione sta discutendo con la
BEI il modo in cui le relazioni di valutazione
attuali potrebbero essere allineate ai nuovi
requisiti in materia di valutazione basati
sulle norme contabili della CE, senza perdere
di vista l’aspetto costi-benefici. Per quanto
riguarda il rendimento non finanziario, la
BEI ha già approntato una relazione speciale
sull’incidenza, dal punto di vista dello sviluppo, della maggioranza delle operazioni
su capitale di rischio. In collaborazione con
altre istituzioni finanziarie internazionali,
la BEI ha messo a punto alcuni indicatori di
rendimento non finanziario. Negli ultimi tre
anni, la BEI ha inserito in tutti nuovi contratti l’obbligo di fornire informazioni relative a detti indicatori.
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
35
Corte dei conti europea
Relazione speciale n. 1/2009
Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee
2009 — 34 pagg. — 21 × 29,7 cm
ISBN 978-92-9207-186-8
doi: 10.2865/17013
Relazione speciale n.1/2009 — Attività bancarie nel Mediterraneo nel contesto del programma MEDA e dei precedenti protocolli
Come procurarsi le pubblicazioni dell’Unione europea
Pubblicazioni destinate alla vendita:
•
sul sito Internet EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu);
•
in libreria, indicando il titolo, l’editore e/o il numero ISBN;
•
contattando direttamente uno dei nostri agenti di vendita. È possibile ottenere
le loro coordinate consultando il sito http://ec.europa.eu o inviando
un fax al numero +352 2929-42758.
Pubblicazioni gratuite:
•
sul sito Internet EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu);
•
presso le rappresentanze o delegazioni della Commissione europea. È possibile
ottenere le loro coordinate consultando il sito http://ec.europa.eu o inviando
un fax al numero +352 2929-42758.
Q J - AB - 09- 001- IT - C
IN QUESTA RELAZIONE SPECIALE LA CORTE PRESENTA L’AUDIT DELLE
AT TIVITÀ BANCARIE NEL QUADRO DEL PROGRAMMA MEDA E DEI
PRECEDENTI PROTOCOLLI, IL CUI SCOPO ERA STABILIRE SE I PROGETTI
IN CORSO SIANO STATI MONITORATI IN MANIERA ADEGUATA DALLA
COMMISSIONE E DALLA BEI E SE GLI STESSI ABBIANO RAGGIUNTO
GLI OBIETTIVI STABILITI. LA RELAZIONE DELLA CORTE FORMULA UNA
SERIE DI RACCOMANDAZIONI AL FINE DI DEFINIRE UN PROGRAMMA SU
MISURA PER LA VALUTAZIONE ED IL MONITORAGGIO DELLE ATTIVITÀ
BANCARIE. LA CORTE EVIDENZIA LA NECESSITÀ DI UN MIGLIORE
COORDINAMENTO DELL’AT TIVITÀ DI ASSISTENZA AT TUATA DALLA
BEI, DALLA COMMISSIONE E DAGLI ALTRI PARTNER INTERNAZIONALI/
LOCALI. TALE COORDINAMENTO DOVREBBE ESSERE BASATO SU
CO N V E N Z I O N I D I G E S T I O N E N E G O Z I AT E C H E R I G UA R D I N O G L I
ASPETTI AMBIENTALI E LA TUTELA DEGLI INTERESSI FINANZIARI DELLA
COMUNITÀ.
CORTE DEI CONTI EUROPEA
ISBN 978-92-9207-186-8