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SPECIALE
di Fabrizio Rinversi
I CAMPIONI
E IL LORO TEMPO
F
elix Baumgartner, il suo confine è il
cielo: un uomo alla ricerca dell’eccellenza e del record per scrivere il suo
nome a caratteri indelebili nella storia
dello sport e dell’evoluzione tecnologica ad
esso associata. Il suo tempo è scandito da
altrettanta eccellenza nell’arte dell’orologeria,
ossia da Zenith e da un modello d’avanguardia
come l’El Primero Stratos Flyback Striking
10th. Secondo appuntamento con i campioni e
il loro tempo, ai quali continueremo a dedicare, nei prossimi numeri, pagine intense e, ci
auguriamo, interessanti.
La stratosfera è la fascia di atmosfera terrestre che
si estende da 8-20 Km (per la precisione 8 km ai
poli e 20 km all’equatore), fino a 45 Km di altezza. E’ il secondo dei cinque strati in cui è convenzionalmente suddivisa l’atmosfera (troposfera,
stratosfera, mesosfera, termosfera e esosfera) e si
trova al di sopra della tropopausa, ossia la fascia
intermedia che la separa dalla troposfera. Nella
stratosfera il vapore acqueo non è ancora del tutto
assente e, conseguentemente, fino a 20-30 km di
quota è possibile osservare la formazione di nubi
iridescenti. La distanza della stratosfera dalla
superficie terrestre non consente di beneficiare del
riscaldamento proveniente dal suolo. Fino a 20 km
di altezza l’aria, nella stratosfera, è costantemente
ad una temperatura di circa -55°C. Oltrepassati i
20 km (alta stratosfera) la temperatura inizia a risalire per effetto della presenza dello strato di ozono
che cattura i raggi solari provenienti dallo spazio. A
45 chilometri di quota (limite superiore della stratosfera) la temperatura torna intorno allo zero
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Felix Baumgartner, si lascia cadere nel vuoto, dalla capsula in
vetroresina legata ad un pallone aerostatico alimentato ad elio.
Ci troviamo ad oltre 39 Km dal suolo terrestre, in corrispondenza con il deserto del Nuovo Messico. Di lì a poco, lo straordinario
atleta austriaco toccherà l’incredibile velocità di 1.342,8 Km/h,
oltre la barriera del suono. Al suo polso un cronografo Zenith.
Baumgartner durante gli ultimi test di funzionamento dell’avveniristico equipaggiamento: tuta, casco, dispositivi di controllo della temperatura corporea, della pressione, dell’ossigeno e dell’attivazione
del paracadute, etc…
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Baumgartner raggiante, dopo essere atterrato nel deserto del
Nuovo Messico, ed aver portato a termine con successo l’impresa. Sopra la tuta, sul suo avambraccio destro, l’El Primero Stratos,
perfettamente funzionante.
Cronografo El Primero Stratos Flyback Striking 10th, in acciaio da
45,5 mm di diametro e 14,1 di spessore, impermeabile fino a 10
atmosfere. La lancetta centrale rossa permette di misurare il
decimo di secondo sulla scala serigrafata sul rehaut e distribuita
su 10 secondi. Il movimento meccanico automatico, pulsante a
36.000 A/h, calibro 4057B, dispone anche del sistema flyback,
mentre la cronografia è gestita da una ruota a colonne.
(0 °C, fino a un massimo di -3°C ). Per dare un
parametro, l’esosfera, lo strato più esterno dell’atmosfera, è caratterizzata da una temperatura cinetica (ossia la temperatura che sarebbe necessaria al
livello del mare affinché le molecole posseggano la
stessa energia cinetica che hanno a queste altezze)
superiore ai 2000 °C. Le particelle gassose che raggiungono e superano la velocità di fuga (11,2
km/s) non partecipano più alla rotazione terrestre
e si disperdono nello spazio. L’atmosfera terrestre
termina quando la densità dei suoi gas è uguale a
quella dello spazio interstellare e si identifica con la
frangia atmosferica che si trova a circa 2.000-2.500
km sopra la superficie terrestre. Qui le particelle
gassose non sono più attratte dalla gravità terrestre
e non partecipano più alla rotazione del pianeta.
Vi chiederete il motivo di questa introduzione che
non ha a che fare con l’orologeria, quanto con la
fisica, ma tutto è presto spiegato.
Lo scorso 14 ottobre, Felix Baumgartner, straordi-
In questa inquadratura si può notare la ghiera graduata, girevole unidirezionale, con disco interno in ceramica declinante verso l’interno.
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nario atleta austriaco, capace d’imprese al limite
nel volo in caduta libera, all’interno di una capsula in vetroresina legata ad un pallone aerostatico
alimentato ad elio, ha raggiunto una quota superiore ai 39.000 metri dal suolo terrestre, in piena
stratosfera. A quel punto, dopo aver fatto il saluto
militare, è saltato nel vuoto. Pazzesco al punto tale
che, durante la caduta libera, ha raggiunto la velocità massima di 1.342,8 Km/h, infrangendo,
primo uomo al mondo, la barriera del suono
(oscillante, a seconda della temperatura, dai 1.193
Km/h ai 1.236 Km/h). Ambasciatore di Zenith,
che ha sostenuto l’impresa coordinata da Red
Bull, nel corso dell’incredibile volo al suo polso
aveva il cronografo El Primero Stratos Flyback
Striking 10th, della Maison di Le Locle, capace,
dunque, di superare sollecitazioni inimmaginabili
in condizioni d’uso “terrestri”. Torneremo più
avanti sull’orologio, ma prima, abbiamo voluto
porre qualche domanda a Baumgartner.
Durante il lungo periodo di preparazione per la sua
straordinaria impresa, cosa ha potuto apprezzare, in
particolare, dell’El Primero Stratos Flyback Striking
10th di Zenith?
Il tempo ha svolto un ruolo fondamentale in tutta
la missione e nella sua preparazione. I secondi sono
stati decisivi quando mi sono allenato per uscire
dalla capsula velocemente o quando abbiamo fatto
le prove con il pallone gonfio di elio. Quando sono
saltato, per esempio, avevo una quantità limitata di
ossigeno e dovevo rientrare nell’atmosfera respirabile entro 10 minuti. Per fortuna, avere un orologio su
cui potevo contare è stato più che “una comodità”,
uno strumento fondamentale. L’El Primero Stratos
Flyback Striking 10th, come lei saprà ha il movimento El Primero, il calibro cronografico automatico
più preciso al mondo. La sua funzione “Striking
10th” è grandiosa poiché scandisce 1/10 di secondo,
mentre la funzione “Flyback” consente il ripristino
immediato del tempo in una sola mossa. È stato
davvero efficiente visto il lavoro che stavamo facendo. Il mio orologio Zenith ha resistito alle condizioni estreme e mi ha accompagnato in questa missione senza il minimo problema: funziona tuttora perfettamente e non avevo dubbi su questo.
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Sul fondello serrato a vite troviamo incisa l’immagine di
Baumgartner ed il suo motto: “Learn to love what you have been
thought to fear”.
Durante il volo che lo ha portato a infrangere il
muro del suono in caduta libera, qual è stata la sua
percezione del tempo? Lenta, veloce, impalpabile?
Non ho sentito o provato qualcosa. La tuta e il
casco mi hanno protetto molto bene. Era come
nuotare senza toccare l’acqua. Anche se molte persone da terra, vicino alla zona di atterraggio
hanno sentito il boom sonico.
Inevitabile, nella sua specialità estrema, che il tempo
debba essere gestito con la massima precisione, come
tutti i più piccoli dettagli. Nella sua quotidianità,
vive lo scorrere dei secondi con serenità o frenesia?
Entrambe, dipende da quello che sto facendo ...
Io non sono un drogato di adrenalina. Non è mai
stata solo questa la motivazione. Sono solo una
persona che ama le sfide, e mi sento a casa quando sono in aria, proprio come fanno i marinai in
mare e gli scalatori in montagna. Naturalmente
l’adrenalina gioca il suo ruolo, ma non è mai stata
in primo piano. Sono sempre stato molto focalizzato sugli obiettivi e sulle modalità per raggiungerli. E ‘anche per questo che sono ancora vivo
dopo 25 anni che pratico questo sport.
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Uno scorcio dello storico edificio centrale della Manifattura Zenith, risalente al 1905, completamente ristrutturato secondo le norme edilizie più moderne ed ecologiche, ma mantenendo inalterata l’impostazione architettonica dell’epoca.
CRONOGRAFO EL PRIMERO STRATOS FLYBACK
STRIKING 10th
L’El Primero Stratos ha potuto essere più veloce del
suono grazie alla sua cassa imponente in acciaio da
45,5 mm di diametro e 14,1 di spessore, impermeabile fino a 10 atmosfere e integrata da una
ghiera graduata, girevole unidirezionale con disco
interno in ceramica; i pulsanti sono sovradimensionati a sezione rettangolare, mentre, il fondello
serrato a vite reca incisa l’immagine di
Baumgartner ed il suo motto: “Learn to love what
you have been thought to fear”. Protetto da vetro
zaffiro, trattato antiriflesso su ambo i lati, il quadrante argenté, satinato soleil, presenta i contatori
(trattati internamente a filets circulaires) dei secondi crono al 3, dei minuti crono (su 60 unità) al 6
e dei secondi continui al 9, di colori differenti, dal
blu, al nero, al grigio chiaro, in omaggio all’originale crono El Primero del 1969: gli indici sono
applicati a barretta, mentre le lancette sono a
bastone, entrambi sfaccettati e luminescenti. La
lancetta centrale, coassiale a quelle di ore e minuti, indica il decimo di secondo, distribuendolo su
10 unità (compie, infatti un giro completo in dieci
secondi) e questo a motivo delle 36.000 A/h compiute dal bilanciere del calibro automatico El
Primero 4057B. Si tratta di un movimento da 13
¼’’’ (30 mm di diametro), alto 6,6 mm, composto
da 326 elementi, con 31 rubini, dotato di una
riserva di carica di 50 ore (massa oscillante rifinita
a Côtes de Genève): lo smistamento della cronografia avviene attraverso la ruota a colonne e,
rispetto allo Striking 10th presentato nel 2010, è
stata aggiunta la funzione flyback adatta specificamente ad un utilizzo in volo. Completano l’insieme tre alternative per l’adattamento al polso, tutte
con chiusura tripla déployante, dato che determina variazioni di prezzo: 7.100 € con cinturino in
alligatore; 6.900 €con cinturino in caucciù; 7.900
€con bracciale in acciaio.
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A COLLOQUIO CON PAOLO CAPPIELLO, BRAND MANAGER DI ZENITH
L’impresa di Baumgartner e di Zenith è stata l’occasione per porre alcune domande a Paolo
Cappiello, responsabile del marchio – uno dei
fiori all’occhiello del Gruppo LVMH Watch &
Jewelry - per il mercato italiano. Cappiello ha
avviato il proprio lavoro contestualmente all’insediamento quale CEO di Jean-Frédéric Dufour,
con il compito di riportare sul nostro territorio il
complesso new deal voluto dal giovane manager,
centrato sulla riduzione drastica delle referenze,
sulla razionalizzazione delle collezioni, sul pieno
recupero del DNA della Maison attraverso il consolidamento del suo concept di manifattura.
Nell’anno della collezione Pilot, ecco concretizzarsi
felicemente il grande progetto portato avanti con
Felix Baumgartner, unitamente alle straordinarie
performance dell’El Primero Stratos Fkyback
Striking 10th. Zenith ha scelto l’aria per dimostrare
l’affidabilità dei propri modelli. Sono stati positivi i
riflessi d’immagine e d’appeal sul pubblico conseguenti a questa scelta?
Da sempre Zenith, per le caratteristiche di precisione ed affidabilità dei suoi segnatempo, è stata prediletta dai pionieri dell’aria. Louis Blériot ne aveva
uno al polso quando sorvolò per la prima volta lo
Stretto della Manica nel 1909 e nella storia tantissimi strumenti di bordo avevano al loro interno
meccaniche Zenith. L’aver creduto nella missione
che ha visto protagonista Felix Baumgartner, uno
dei veri pionieri dell’aria contemporanei, è stato
solo una naturale conseguenza di un percorso intrapreso da Zenith tanto tempo fa.
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La misurazione cronografica al decimo di secondo,
per la prima volta è accompagnata anche dalla funzione flyback. Vi saranno, in futuro, adattamenti di
serie di questa soluzione?
Zenith ha nel suo DNA la misurazione del decimo
di secondo dal 1969. Il presidente Jean-Fréderic
Dufour nel 2010 con l’El Primero Striking 10th, ha
reso possibile per la prima volta la lettura ad occhio
nudo di questa famigerata frazione di secondo. Due
anni dopo, questa complicazione è stata dotata
anche della funzione “Flyback”, che tanto è vicina
per tradizione al mondo dell’aria. Felix
Baumgartner non poteva che sceglierlo come suo
orologio durante il lancio in caduta libera dalla stratosfera. Lo Stratos Flyback Striking 10th è il primo
orologio ad aver infranto il muro del suono al polso
di un uomo in caduta libera. Questo orologio è già
un prodotto di serie e chiunque oggi può, indossandolo, avere al polso un pezzo di storia.
In questa specifica fase di mercato, in Italia, Zenith è
identificato maggiormente con il prodotto
sportivo/aggressivo di qualità (vedi Pilot ed El Primero
Stratos), oppure trova la migliore penetrazione nell’area di fascia top e complicazioni (es. Chronomaster)?
Oggi la collezione Zenith è un mix bilanciato di
modelli che richiamano direttamente al passato
glorioso del marchio, nel contempo sapientemente
rivisitati in chiave moderna. Chi oggi sceglie di
indossare un orologio Zenith, ha come obiettivo
un oggetto che esula dalle mode del momento e
che garantirà negli anni lo stesso appagamento estetico che si è provato al momento dell’acquisto.
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Questa è la vera forza della classicità. Non dimentichiamo che anche i modelli più sportivi ed aggressivi come lo Stratos Flyback Striking 10th si ispirano direttamente al passato. Il quadrante con i tre
contatori colorati, infatti, prende spunto proprio
dal famoso primo Zenith El Primero del 1969.
La comunicazione del brand si sta dirigendo attualmente, con convinzione, su strategie di collaborazione con testimonial, quali Baumgartner, di richiamo
mondiale. A tuo giudizio, oggi, una simile soluzione
è imprescindibile? Non si rischia di distogliere l’attenzione dai valori manifatturieri della marca a cui
Zenith ha dimostrato di essere molto attenta?
Il rischio c’è. E’ questo il motivo per cui il nostro
presidente è così attento nella scelta degli ambasciatori del marchio nel mondo. Felix Baumgartner,
con il suo coraggio e il suo spirito pioneristico, è
per noi non solo un’operazione di marketing ma il
rappresentante più degno dei nostri valori e della
nostra secolare attenzione al mondo dell’aria.
A che punto siamo, sul mercato italiano, con l’accurato lavoro di revisione e selezione avviato sul brand
dal CEO Jean-Frédéric Dufour, da poco più di due
anni? Il network distributivo è stabile o in fase ancora dinamica?
L’Italia sta vivendo una enorme rivoluzione culturale. Gli italiani stanno cambiando le loro abitudini
d’acquisto soprattutto nel caso dei beni di lusso. E’
fondamentale per me cercare ogni giorno di capire
come si sta strutturando questo cambiamento e
mettere in campo delle strategie mirate in partnership con i nostri 50 concessionari. Negli ultimi tre
anni abbiamo ridotto di 1/3 il numero totale di
punti vendita, prediligendo quelli che, per tradizione e professionalità, continuano ad essere un punto
di riferimento per gli italiani. Allo stesso modo, ci
siamo mossi per intercettare il costante flusso di travel retailers che frequentano il nostro paese. Tutto
ciò ha portato ad una crescita del volume d’affari
continuo e costante trainata dall’aumento in quantità del sell-out (questa è un po’ un’ ossessione per
me!). Dietro questi risultati c’è un durissimo lavoro
di squadra, ci sono strategie chiare e condivise e c’è
tanta determinazione da parte di tutti a volerle realizzare con professionalità.
LA MANIFATTURA DI LE LOCLE: EVOLUZIONE
NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE
Il tempo dei campioni non può che essere curato
e regolato in ambienti in cui l’orologeria manifesta tutta la sua complessità organizzativa, riunendo sotto lo stesso tetto gli oltre 80 mestieri che
fanno di un segnatempo un’opera d’arte. GeorgeFavre Jacot, il fondatore di Zenith, nel 1865, intuì
le potenzialità dell’integrazione del processo da
monte a valle e, oggi, la strada da lui tracciata continua il suo percorso nel XXI secolo, nel rispetto
degli stessi principi e delle stesse fondamenta.
Infatti, si sono appena conclusi i lavori di ristrutturazione dell’edificio centrale della Manifattura
di Le Locle, avviati nell’agosto del 2011.
Costruito su tre piani nel 1905, l’edificio rappresenta più che mai l’essenza della Manifattura
Zenith, coniugando l’autenticità della tradizione
con l’audacia delle tecnologie più innovative. La
facciata conserva i mattoni rossi tipici degli inizi
del secolo scorso e la luce continua a regnare
sovrana. Le 400 vetrate dell’epoca sono state
ristrutturate, e i tripli vetri convivono con una
storicità gelosamente custodita. Tra queste enormi
finestre, trovano spazio le lettere del nome Zenith
e le iniziali “G.F.J.” del fondatore. La struttura in
metallo, altro simbolo dell’inizio dell’era industriale, è stata conservata e sono state applicate le
norme edilizie più moderne ed ecologiche come
l’isolamento termico e il controllo dell’aria condizionata e dell’umidità. L’interno è stato completamente ridisegnato per migliorare la logistica tra i
diversi atelier di produzione che si trovano nell’edificio: lavorazione, stampaggio, decorazione,
controlli, assemblaggio, regolazione, inserimento
nella cassa e alta orologeria.
La ristrutturazione dell’edificio centrale costituisce, comunque, solo la prima fase di un vasto
progetto per ottimizzare i processi di produzione
e logistica. Entro il 2015, che segnerà il 150°
anniversario di Zenith, verranno ristrutturati
anche gli altri 18 edifici della Manifattura. Invece
di cedere alla tentazione di radere al suolo e ricostruire gli edifici di questo sito complesso, Zenith
ha deciso di preservare l’architettura storica che ha
contribuito a scrivere le pagine più belle della sua
storia.
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