Da Bere malbere strabere di L. Magni e R. Luciani

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Da Bere malbere strabere di L. Magni e R. Luciani
Da Bere malbere strabere di L. Magni e R. Luciani
L’abitudine all’abuso di alcol sta dilagando tra i ragazzi, anche con conseguenze pesanti:
gli ultimi dati sono veramente preoccupanti. Perché? Le pagine che seguono sono tratte
da un’analisi “non bacchettona”, ma rigorosa nelle informazioni.
Leggi ed esegui gli esercizi.
Sentirsi all’altezza: vita dura di stressati e affini
All’altezza di che? È facile fare una lista lunga come la Milano-Venezia. E chi più ne ha, più ne metta.
All’altezza degli adulti di casa mia, che mi trattano ancora come un bambino di tre anni. All’altezza del
tipo che cerca di soffiarmi la ragazza (e che è mooooooolto più in gamba di me, anche se morirei piuttosto di ammetterlo). All’altezza di quelli che prendono la vita come una caramella di menta – scartare,
succhiare e via – mentre io faccio fatica a fare tutto. All’altezza del gruppo di amici, tesorini santi finché
tutto fila liscio, ma pronti a sbranarti appena qualcosa ti va storto. All’altezza della voglia di studiare che
non ho praticamente mai. All’altezza dell’imbranamento che mi piglia nei momenti chiave e di tutto
quello che invece avrei dovuto dire e fare e che mi viene regolarmente due giorni dopo. All’altezza della
faccia che vorrei vedere nello specchio invece della mia. All’altezza di quello che tutti si aspettano da
me. […]
Questo è il punto di partenza: lo stress inteso come sintesi di tutto quello che è difficile, faticoso, dà
fastidio, dolore, paura e rompe le scatole.
La soluzione che sembra più facile, più a portata di mano, è ribellarsi. Rompere le regole. Fare fessi
quelli che le impongono. Oppure sfidarli, è lo stesso. E allora si comincia a fumare di nascosto, a bere di
nascosto, per non parlare di quelli che prendono subito una piega durissima, una strada arroventata. E si
imbottiscono di amfetamine, di acidi, oppure si bucano.
Titoli sui giornali, inchieste, foto in bianco e nero di panchine con sopra uno che sembra semplicemente
addormentato, solo un po’ innaturale.
© 2010 Mondadori Education - A. Albonetti e A. M. Dal Lauro Vivere la cittadinanza
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Dopo anni e anni che se ne parla, i morti per droga fanno ancora impressione. Ne fanno meno i morti
per alcol, anche se sono molti di più, in Italia almeno 30 000 all’anno. Il 15% dei ricoveri in ospedale, oltre
il 20% degli incidenti stradali è legato all’abuso di alcol. Non lo sapevate?
E poi diciamolo, una siringa è una siringa: è un’immagine precisa, che si collega facilmente all’idea di rischio, di pericolo. Invece un bicchiere è un bicchiere, è un oggetto familiare, amico, che si accarezza e si
stringe fra le mani, che si solleva per brindare, che si sciacqua e si mette a scolare sul lavandino, come
una tazza da tè. Già, ma poiché quasi nulla conta per quello che è, e quasi tutto conta per come lo si usa,
e lo stesso temperino che sbuccia un’arancia può tagliare la coda a una lucertola o sfregiare una tela di
Modigliani, ce la vedremo con due concetti fondamentali: l’uso e l’abuso.
È il caso di parlarne adesso, tra ragazzi?
È il caso! In Italia l’età in cui si comincia a bere alcol è compresa tra i 10 e i 15 anni (siamo tra i più precoci
del mondo). Intervistati, i ragazzi ammettono che si sono già ubriacati, una o più volte (il 65%), che sono
stati male per aver bevuto troppo (70%) e che anche chi beve raramente, solo nelle occasioni speciali,
tende a esagerare ed è facile che si ubriachi.
È abbastanza per affrontare il discorso seriamente, no?
(da L. Magni, R. Luciani, Bere malbere strabere, Carthusia, Milano, 1996)
Esercizi
• Per cominciare ad affrontare il discorso seriamente, con l’aiuto dell’insegnante di Scienze informati
sugli effetti dell’abuso di alcol sulla salute e prepara un volantino informativo per sensibilizzare
anche le altre classi sul problema.
• Costruisci un questionario da sottoporre a un gruppo di coetanei per analizzare se, anche nella
tua realtà, sono frequenti i comportamenti descritti nel testo.
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