Cartella stampa CinemaXXI

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Cartella stampa CinemaXXI
Festival Internazionale del Film di Roma
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
CONFERENZA STAMPA
Il programma di CinemaXXI
Mercoledì 23 ottobre 2013, ore 12
Auditorium del MAXXI (Via Guido Reni 4a)
con
Marco Müller
Direttore Artistico del Festival
Giovanna Melandri
Presidente Fondazione MAXXI
il comitato di selezione del Festival Internazionale del Film di Roma
Laura Buffoni, Marie-Pierre Duhamel, Massimo Galimberti, Manlio Gomarasca, Sandra
Hebron, Giona A. Nazzaro, Mario Sesti
e Paolo Moretti, consulente per la selezione corto e mediometraggi
MARCO MÜLLER
C’è voluta una serie ininterrotta di intrusioni, ma alla fine è successo davvero. Le nuove prassi - e in
primo luogo quelle del cinema e dell’oltre-il-cinema – sono riuscite a scardinare la serratura dello
spazio privilegiato delle arti visive. Le definizioni correnti di stile, talento, mestiere, autenticità,
unicità, originalità, autore, sono di colpo divenute fuori corso (la loro caducità è stata lampante).
Hanno finito per perdere autorevolezza anche valori che, quando sopravvivono in seno al mercato,
finanziario e retorico, delle arti, possono farlo solo in quanto tributari di un gesto molto più decisivo
(quello, appunto, del “cinema”). È stato dunque necessario rifondare, a partire da queste
trasformazioni, i criteri di giudizio estetico.
Forse il cinema non è ancora compiutamente un’arte. La sua potenza artistica richiederebbe che gli
strumenti ad esso propri fossero attualizzati sempre meglio. Quando (spesso) ciò non accade, resta
una potenza fragile, come sospesa, il futuro anteriore di una promessa. Se oggi possiamo riprendere
a considerarlo “arte”, è solo nell’accezione contemporanea e rifondata del vocabolo, perché
sappiamo vedere i fecondi disordini che il cinema ha causato, spalancando nuovi campi di
sperimentazione. Motore di un rivolgimento tecnico-estetico che ha azzerato tutti gli antichi criteri
qualitativi (dalla “fattura” alla “firma” d’autore), il cinema ha fatto saltare, con il suo apparire, le
paratie che fino a quel momento salvaguardavano e regolavano lo statuto di opera, dalle condizioni
di produzione ai valori attribuiti alla sua fruizione. Da questa storia scaturisce la “linea” che ci è
servita nell’invenzione di CinemaXXI: pedinare i linguaggi espressivi nella loro graduale liberazione
da ogni definizione che li costringerebbe entro confini e contorni angusti. Il programma di lavoro
rimaneva quello dello scorso anno. Continuare la ricerca delle più ricche singolarità, riunendole non
per assimilazione ma per comprensione, attraverso lo sguardo attivo e il confronto. Senza partiti
presi, senza pose o predilezioni aprioristiche; e senza un unico “stato dell’arte” a fare da griglia di
riferimento. Immergendoci nella singolarità delle opere, rifiutandoci di entrare in qualsiasi tipo di
contabilità di criteri: devono essere mantenuti aperti e persino, addirittura, incerti. Solo a selezione
fatta, è stato possibile organizzare il programma per linee progettuali che corrispondevano ai diversi
orizzonti scelti dai registi. Un obiettivo l’avevamo: rintracciare il contemporaneo e non l’attuale. Il
contemporaneo è quello che sentiamo come emergenza, perché si distingue da tutto quello che, nel
momento attuale, sta semplicemente accadendo. Il sentimento della contemporaneità non si
acquisisce dentro e attraverso i dispositivi, oppure dentro e attraverso le tecnologie (in quelle trovi,
semmai, una mera attualità). Ogni nuova tecnologia non è che un modo provvisorio, transitorio: la
creazione non può starle subordinata, ha le sue costanti, le sue necessità, ma non conosce ostacoli
che quando insiste nell’amplificarli. Se abbiamo fatto appello ai registi che sperimentano quanto i
linguaggi della cultura visiva contemporanea possono offrire, non è stato perché ci interessava il
seguito delle avventure di un cinema “sperimentale”, arroccato in difesa delle sue prerogative di
continuatore di una storia dell’arte moderna da considerare intatta (come se fosse una sola storia
morfologica). Intendevamo, invece, privilegiare i modelli che rifiutano di appartenere a questo o a
quel campo estetico, quelli che sanno passare dall’uno all’altro, dal “documento” alla “fiction” alla
“ricerca” e ritorno, negandosi alla denominazione d’origine controllata. Si trattava, dunque, di
rendere più fluidi (ancora una volta) i nostri schermi, adattandoli a poter accogliere ogni forma di
cinema espanso. Per catturare quanto sta cambiando nel rapporto tra il cinema e gli spettatori, nel
modo di produrre e percepire un’opera. Per trascrivere nuovi codici di reciproca complicazione,
capaci di arricchire non soltanto la dimensione mimetica ma anche quella poetica e filosofica: è dalla
moltiplicazione di questi codici che nasce una nuova qualità della rappresentazione.
In questa nostra epoca della proliferazione, della riproduzione in serie, l’arte che opera con le
tecnologie può farci ritrovare lo stupore di una conoscenza sensibile che si trasforma in esperienza
autentica, invece che restare mera suggestione spettacolare. Anche quest’anno abbiamo pertanto
voluto testimoniare le nuove forme, i nuovi regimi di sensibilità che sono emersi. Così che il cinema
possa nuovamente recuperare una sua centralità nell’invenzione ed esplorazione delle immagini,
facendosi forte delle imprevedibili risorse poetiche di un mondo dove, altrimenti, la volgarità
continuerebbe a essere vissuta come una specie di fatalità.
Direttore Artistico Festival Internazionale del Film di Roma
GIOVANNA MELANDRI
Diceva Fellini che il cinema è arte figurativa in movimento. Queste parole racchiudono il senso della
collaborazione tra il MAXXI e il Festival internazionale del film di Roma, che nel 2013 si rinnova e si
amplia.
Dopo aver ospitato nei mesi scorsi la manifestazione Cinema al MAXXI, a cura di Mario Sesti,
proponendo in un’inconsueta e innovativa commistione fra cinema e spazi museali film in anteprima,
incontri con attori e registi, grandi opere italiane dimenticate, il museo si prepara ad accogliere le
novità di CinemaXXI, quella linea di programma del Festival dedicata alle nuove correnti del cinema
mondiale.
L’auditorium del MAXXI ospiterà per tutta la durata del Festival lungometraggi, mediometraggi e
cortometraggi che continuamente ridefiniscono l’identità del cinema nel grande paesaggio della
cultura visiva contemporanea.
Quest’anno inoltre, CinemaXXI si arricchisce anche di due documentari presentati in collaborazione
con il MAXXI: Glaucocamaleo (Italia, 2013) del giovane artista Luca Trevisani (finalista dell’ultima
edizione del Premio MAXXI) e Twenty-One-Twelve the Day the World Didn't End di Marco Martins e
Michelangelo Pistoletto, dedicato proprio al grande Maestro dell’Arte Povera Michelangelo Pistoletto
(Portogallo, 2013).
Il cinema, interpretato e riletto, è inoltre protagonista di molte delle mostre attualmente in
programmazione al MAXXI, dalla grande retrospettiva dedicata al maestro della performance Jan
Fabre, Stigmata. Actions&Performances 1976 – 2013, che presenta al pubblico molti rari video
realizzati negli anni Ottanta, alla mostra di Clemens von Wedemeyer. The Cast, che fa rivivere con i
suoi video ad altissima tecnologia, i calchi e le sculture, i fasti e la decadenza di Cinecittà e le sue
suggestioni, per arrivare a Galleria Vezzoli, che presenta moltissime opere video di Francesco
Vezzoli, star della scena artistica contemporanea, che del Cinema e delle sue icone ha fatto una
delle maggiori fonti di ispirazione.
Il MAXXI è il primo museo nazionale dedicato alla creatività contemporanea. È una grande opera
architettonica, dalle forme innovative e spettacolari, progettata da Zaha Hadid. Produce e ospita
mostre di arte e architettura, progetti di design fotografia e moda, rassegne cinematografiche e
performance di teatro e danza. Adagiato come un nastro su una grande piazza aperta al pubblico,
dispone di auditorium, centro di ricerca con biblioteca e archivi.
Presidente Fondazione MAXXI
CINEMAXXI
CinemaXXI è una linea di concorso del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre
2013), senza distinzione di genere e durata, dedicata a opere che esprimano la ridefinizione continua
del cinema all’interno del continente visivo contemporaneo.
CinemaXXI ospita anche alcune opere Fuori Concorso e accoglie lungometraggi, mediometraggi,
cortometraggi.
Una giuria Internazionale presieduta dal regista e artista Larry Clark (Stati Uniti) e composta da
Ashim Ahluwalia (India), Yuri Ancarani (Italia), Laila Pakalnina (Lettonia) e Michael Wahrmann
(Uruguay) assegnerà, senza possibilità di ex-aequo, i seguenti premi:
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Premio CinemaXXI per il miglior film
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Premio Speciale della Giuria CinemaXXI
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Premio CinemaXXI Cinema Breve
I FILM DI APERTURA E CHIUSURA
L’amministratore di Vincenzo Marra è il documentario che aprirà il concorso di CinemaXXI. Il regista
e sceneggiatore napoletano, uno degli sguardi più mobili e irrequieti del cinema italiano
contemporaneo, autore di Tornando a casa (2001, miglior film alla Settimana Internazionale della
Critica di Venezia) e Vento di terra (2004, Menzione Speciale della giuria a Venezia, film rivelazione
dell’anno alla Semaine de la Critique di Cannes), torna a puntare i riflettori sulla città di Napoli,
dopo il successo ottenuto con Estranei alla massa (2001), L’udienza è aperta (2006), Il grande
progetto (2008) e Il gemello (2012). Con L’amministratore Marra racconta la vita di Umberto
Montella, amministratore di condomini a Napoli. Le sue giornate trascorrono fra riunioni, incontri e
problemi quotidiani di piccola e grande portata. L'eterogenea platea di clienti che Montella incontra
ogni giorno racconta l'Italia di questi giorni: l'amministratore è un "Caronte" che traghetta nelle varie
anime della città, nei condomini dei ricchi e dei poveri, dove spesso lo scontro con il proprio vicino
diventa la valvola di sfogo per tirare avanti.
Saatvin Sair (The Seventh Walk) di Amit Dutta è il film di chiusura di CinemaXXI. Il regista indiano
Amit Dutta, spesso premiato nei principali festival internazionali, è considerato uno degli autori più
innovativi nel panorama del cinema sperimentale. Laureatosi in regia cinematografica nel 2004, si è
immediatamente imposto all’attenzione della critica internazionale ricevendo importanti
riconoscimenti per i suoi cortometraggi, a partire dal premio FIPRESCI ricevuto nel 2007 a
Oberhausen per Kramasha (To Be Continued). Il suo lungometraggio Aadmi Ki Aurat Aur Anya
Kahaniya (The Man’s Woman and Other Stories, 2009) si è aggiudicato il premio speciale della Giuria
alla 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Alcuni dei suoi lavori sono stati
inoltre proiettati nei più importanti musei al mondo, fra cui la Tate Modern di Londra e il Centre
Pompidou di Parigi. Con Saatvin Sair, presentato fuori concorso, il regista indiano torna ad
approfondire un tema che contraddistingue la sua produzione fin dagli esordi: il rapporto fra cinema,
pittura e musica. Nel film, infatti, Dutta racconta la vicenda di un pittore errante che si immerge in
un bosco dopo aver notato una misteriosa impronta e udito una strana melodia. Questo cammino
nella profondità della natura lo porterà al cospetto del suo io più intimo.
GIURIA
LARRY CLARK
Fra i più importanti registi e artisti degli ultimi cinquant’anni, nato a Tulsa
(Oklahoma) nel 1943. A quindici anni inizia la sua esperienza professionale,
affianca la madre nell’attività di famiglia ed esegue ritratti fotografici di
bambini lavorando porta a porta. Frequenta successivamente la Layton School
of Art di Milwaukee e nel 1964 si trasferisce a New York per lavorare come
freelance, ma dopo soli due mesi viene arruolato per il Vietnam. Dopo questa
esperienza, torna a Tulsa e riprende a fotografare i suoi amici, che aveva già
ritratto nel 1962 e nel 1963. Questo lavoro è all’origine del suo libro “Tulsa”
(1971), un “documentario fotografico” che influenza ancora oggi l’immaginario
collettivo. Le suggestioni di “Tulsa” hanno ampiamente stimolato anche il mondo cinematografico,
venendo direttamente citate come fonte di ispirazione da registi come Martin Scorsese e Gus Van
Sant. Seguono altri lavori fotografici come “Teenage Lust” e “The Perfect Childhood”. Le sue opere
vengono esposte in prestigiosi musei come il “Whitney Museum of American Art di New York” e il
“Museum of Fine Arts di Boston”. Le sue prime esperienze dietro la macchina da presa risalgono al
1993, quando Clark dirige il video musicale di “Solitary Man”, del cantautore statunitense Chris Isaak.
Due anni dopo, realizza il suo primo lungometraggio, Kids (1995, in concorso al Festival di Cannes),
che lo consacra come uno tra i più controversi e influenti autori del nostro tempo. Nel 1998, il regista
firma Un altro giorno in paradiso (Another Day in Paradise), interpretato da Melanie Griffith e James
Woods. I film seguenti, come Bully (2001) e Ken Park (2002), entrambi in concorso alla Mostra
Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, suscitano scandalo e spingono la MPAA
(Associazione americana dei produttori cinematografici) a mobilitarsi per rispondere agli agguerriti
tentativi di censura. Nel 2006 dirige Wassup Rockers (2006) e firma il cortometraggio “Impaled”,
segmento del film collettivo Destricted che vanta registi come Marina Abramovic e Gaspar Noè. Il suo
ultimo lungometraggio, Marfa Girl (2012), presentato in prima mondiale alla settima edizione del
Festival Internazionale del Film di Roma, e premiato con il “Marc’Aurelio d'Oro per il miglior film”, è
un racconto di formazione a base di sesso, droga, rock and roll, arte, violenza e razzismo. Marfa Girl
è il primo film vincitore di un festival internazionale ad aver saltato la distribuzione in sala ed essere
reso immediatamente disponibile on-line all’indirizzo www.larryclark.com.
ASHIM AHLUWALIA
Nato a Mumbai, in India. Ha studiato Cinema al Bard College di New York. Nel
2006 ha realizzato John & Jane, il suo primo lavoro che coniuga il genere
fantascientifico e quello documentaristico. La pellicola è stata presentata in
prima mondiale al Festival di Toronto e successivamente al Festival di Berlino.
Il film è stato premiato all’European Media Art Festival, al Directors Guild of
America Award ed ha ricevuto il Maysle Brothers Award e l’Indian National Film
Award. Inoltre, è stato il primo film indiano ad essere stato distribuito da HBO
Films. Estraneo al sistema cinematografico bollywoodiano, Ashim Ahluwalia fa
parte della nuova generazione di registi indiani che evita di lavorare con le star
dei film hindi. Le sue opere anticonformiste, a metà tra il documentario e la fiction, tra il pulp e
l’high art, sono state proiettate nei più importanti musei internazionali fra cui il Tate Modern di
Londra, il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi. In occasione della 10. Biennale di
Architettura di Venezia il regista ha realizzato un’installazione a tema cinematografico. Nel 2010 è
stato definito dalla Phaidon Press nel libro "Take 100: The Future of Film”, “uno dei migliori registi
emergenti attivi oggi”; il suo primo lungometraggio di finzione Miss Lovely è stato presentato in
prima mondiale al Festival di Cannes 2012, nella sezione “Un Certain Regard”.
YURI ANCARANI
Nato a Ravenna nel 1972, è un video artista e film-maker italiano. Le sue opere
nascono da una commistione fra cinema documentario e arte contemporanea, e
sono il risultato di una ricerca tesa a esplorare regioni poco visibili del
quotidiano. I suoi lavori sono stati presentati in mostre e musei nazionali e
internazionali, tra cui la 55. Biennale di Venezia, il MAXXI – Museo Nazionale
delle Arti del XXI secolo di Roma e il R. Solomon Guggenheim Museum di New
York. Ha partecipato a numerosi festival tra cui il 67. e il 68. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’International Film Festival
Rotterdam, il Canadian International Documentary Festival di Toronto e il
Cinéma du Réel di Parigi. Nel 2012 ha diretto il cortometraggio Da Vinci, in concorso al Festival
Internazionale del Film di Roma nella sezione CinemaXXI e ha ricevuto il Talent Prize del Cinema Eye
Honors di New York.
LAILA PAKALNINA
È nata nel 1962 a Liepaja, in Lettonia. Si laurea presso il Moscow Film
Institute. Ha scritto e diretto trentadue film di cui ventitre documentari,
cinque cortometraggi, quattro lungometraggi. Alcune delle sue opere sono
state incluse e premiate in numerosi festival internazionali: Papa Gena (2002)
ha vinto il Premio Esercenti al Festival Internazionale di Oberhausen; Pitons
(The Python, 2003) il premio Krzysztof Kieslowski al Festival di Denver; il
documentario Teodors (Theodore, 2006) ha ricevuto la menzione speciale della
giuria al Festival di Karlovy Vary. Nel 2008 ha partecipato al Festival di
Locarno, nella sezione Cineasti del presente, con il documentario Par
dzimteniti (Three Men and a Fish Pond). Nel 2012 ha vinto il Premio Speciale della Giuria CinemaXXI
al Festival Internazionale del Film di Roma con il lungometraggio Picas.
MICHAEL WAHRMANN
Regista, sceneggiatore e montatore israeliano-uruguaiano, residente a San
Paolo, in Brasile, dal 2004. Ha cominciato a lavorare come artista e fotografo
nel 2000. Nel 2007 si e laureato alla FAAP Cinema School di San Paolo. Il suo
primo cortometraggio Avos (2009), e stato presentato al Festival di Berlino e ha
ricevuto più di quaranta premi in Brasile e nel mondo. Il suo secondo
cortometraggio Oma (2011) ha vinto, tra gli altri, il premio come miglior corto
al Festival di Las Palmas. Oltre all’attività artistica, insegna Regia alla Sao
Paulo International Cinema Academy. Nel 2009 ha fondato la società di
produzione Sancho Filmes, che produce i suoi progetti personali, oltre ad altri
lavori commerciali. Avanti popolo (2012), il suo primo lungometraggio, ha vinto il premio CinemaXXI
al Festival Internazionale del Film di Roma.
CONCORSO
LUNGOMETRAGGI
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Prima mondiale – Film d’apertura
L'AMMINISTRATORE
di Vincenzo Marra, Italia, 2013, 80’ – Documentario
Le giornate di Umberto Montella, amministratore di numerosi condomini a Napoli. Con la sua
famiglia al lavoro nel proprio studio, le riunioni, gli incontri e i problemi quotidiani di piccola
e grande portata. L’eterogenea platea di clienti ci racconta l’Italia di questi giorni.
L’amministratore è un Caronte che ci traghetta nelle varie anime della città, nei condomini
dei ricchi e dei poveri, dove spesso lo scontro con il proprio vicino diventa la valvola di sfogo
per tirare avanti.
Prima mondiale - Opera prima
ATLAS
di Antoine d'Agata, Francia, 2013, 77’ – Documentario
Atlas è il diario autobiografico di un uomo senza legami, reduce da un lungo viaggio,
collezionista d’immagini ebbre, frammenti sparsi di un’identità atomizzata come i territori
che percorre. Antoine d’Agata, fotografo “estremo” dell’agenzia Magnum, si immerge in
prima persona nella stranezza dei segni, dei luoghi, dei linguaggi insondabili. Non c’è Dio o
indulgenza nelle sue notti, ma l’accettazione che non v’è altro che la carne.
Prima mondiale
BIRMINGEMSKIJ ORNAMENT–2 / BIRMINGHAM ORNAMENT-2 / ORNAMENTO DI BIRMINGHAM-2
di Andrey Silvestrov, Yury Leiderman, Russia, 2013, 89’
Come mai un coro georgiano intona un canto tradizionale citando a sorpresa la morte di
Saddam Hussein? I protagonisti, colti di sorpresa, ne discutono “in diretta”. Si passa poi ai
samurai sulla riva dell’oceano, ai poeti Mandelstam, Kliuev e Gorodezky a Mosca degli anni
Trenta e a un pittore russo che ritrae Putin a pesca. Quadri di ordinaria surrealtà per
raccontare il rapporto con il potere dell’artista. La “parte seconda” di un film che aveva
fatto sensazione a Venezia Orizzonti 2011.
Prima mondiale
FEAR OF FALLING
di Jonathan Demme, Stati Uniti, 2013, 126’ | con: Andre Gregory, Wallace Shawn, Lisa Joyce,
Julie Hagerty, Larry Pine, Emily Cass McDonnell, Jeff Biehl
L’idea di Fear of Falling nasce da una produzione teatrale, messa in scena solo pochissime
vote per gli amici piu fidati, dell’attore, regista e sceneggiatore André Gregory, basata sul
dramma Il costruttore Solness di Henrik Ibsen, tradotto e adattato dall’attore e
commediografo Wallace Shawn. La storia di un celebre architetto sempre più prigioniero delle
sue fantasie è ora un film: l’apice di un lungo e appassionato processo creativo, intimo e
affascinante, che ha coinvolto Shawn e Gregory per quattordici anni.
Prima mondiale
HOMETOWN | MUTONIA
di ZimmerFrei, Italia, 2013, 69’ – Documentario
Mutonia è una città in trasformazione nata con lo spirito anarchico, dissacrante e
sperimentatore dei traveller e cyber punk che l’hanno fondata. Un’esplorazione di questo
originale luogo dell’abitare, fatto di rottami assemblati e veicoli trasformati in casa, esposto
al rischio di sparizione.
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Prima europea
LITTLE FEET
di Alexandre Rockwell, Stati Uniti, Francia, 2013, 64’
Lana ha sette anni e si occupa di suo fratello Nico che ne ha quattro. Il loro passatempo
preferito è guardare i loro pesciolini rossi nuotare nell’acquario. Una mattina, mentre si
preparano per la scuola, Nico scopre che uno dei pesci galleggia a pancia in su. Decidono di
tributargli un funerale acquatico. Il nuovo film risolutamente “indie” di uno dei capofila del
rinnovamento del cinema americano.
Prima internazionale
A MÃE E O MAR / THE MOTHER AND THE SEA
di Gonçalo Tocha, Portogallo, 2013, 97’ – Documentario
Alla ricerca di un mito reale e perduto sulla spiaggia di Vila Chã, cerchiamo le donne di mare
chiamate “pescadeiras”, in uno dei pochi luoghi al mondo con donne timoniere. Ma dove
sono? E dove sono le 120 barche da pesca artigianali? Rimangono 8 barche e una sola
pescatrice. In una terra di coraggiosa gente di mare, esplode sullo schermo la passione della
pesca, la passione del mare.
Prima mondiale
NEPAL FOREVER
di Aliona Polunina, Russia, 2013, 90’ – Documentario
Due politici comunisti russi, membri del consiglio comunale di San Pietroburgo, uomini dalle
ampie vedute nonché convinti leninisti sono preoccupati per le sorti del comunismo mondiale.
Per uno strano capriccio del Fato, la loro incessante attività inizia a espandersi ben oltre i
confini della natia San Pietroburgo e della Federazione russa. Tuttavia, il futuro del
comunismo internazionale resta poco chiaro. Ciò che invece è chiaro è che nel mondo
moderno tutto funziona alla rovescia. Una commedia documentaria.
Prima mondiale
O NOVO TESTAMENTO DE JESUS CRISTO SEGUNDO JOÃO / THE NEW TESTAMENT OF JESUS
CHRIST ACCORDING TO JOHN
di Joaquim Pinto, Nuno Leonel, Portogallo, 2013, 128’ – Documentario
Il Vangelo secondo Giovanni letto da Luis Miguel Cintra, un attore portoghese fra i più
prominenti. Il film, girato in esterni, dall’alba al tramonto, coglie una personalissima
esperienza di Gesù, che si materializza nella grana della voce, nell’espressione, nel controllo,
nel ritmo, nel respiro dell’attore stesso. Il nuovo film di uno dei personaggi chiave del Nuovo
Cinema portoghese, Premio Speciale della Giuria a Locarno 2013 con E Agora? Lembra-me.
Prima mondiale
ORLANDO FERITO - ROLAND BLESSÉ / ROLAND WOUNDED
di Vincent Dieutre, Francia, 2013, 121’ – Documentario
Nel ripostiglio di un piccolo teatro di Palermo le marionette piangono il proprio destino.
Nell’era del turismo di massa e dei siti patrimonio dell’umanità nessuno sembra ascoltare più
i pupi. La verità è che le cose in Europa non potrebbero andare peggio. Nel 1975 Pier Paolo
Pasolini annunciava la scomparsa delle lucciole e l’imminente trionfo del castello di
menzogne. Quarant’anni dopo, un regista francese giunge per la prima volta in Sicilia, in
cerca di una nuova speranza politica.
Prima mondiale
PARCE QUE J'ÉTAIS PEINTRE / BECAUSE I WAS A PAINTER
di Christophe Cognet, Francia, 2013, 105’ – Documentario
Un’indagine senza precedenti sulle opere d’arte create segretamente nei campi di sterminio
nazisti. Dialogando con i pochi artisti sopravvissuti e con i loro curatori si evocano le emozioni
e l’emarginazione, le firme, lo stile o l’anonimato, così come la rappresentazione dell’orrore
e dello sterminio. Il film è forse soprattutto una lunga carrellata su disegni consunti e dipinti
custoditi nelle collezioni in Francia, Germania, Israele, Polonia, Repubblica Ceca, Belgio e
Svizzera.
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Prima mondiale - Opera prima
RACCONTI D'AMORE / LOVE STORIES
di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2013, 75’ | con: Michela Cescon, Andrea Renzi, Ivana Pantaleo,
Laura Morante, Sabrina Colle, Tony Laudadio, Anna Oliviero, Toni Servillo, Elena Radonicich,
Rosalinda Celentano, Anna Oliviero, Maurizio Giberti
Quattro storie d’amore. Due partigiani, amanti, traditi da una delatrice, ripensati e ricordati
dalla loro figlia, molti anni dopo. Un fuggiasco, portato in salvo da due staffette, attraversa i
canali del Delta. Micol Finzi Contini che ripercorre le vie della sua infanzia a Ferrara, torna
nel cimitero ebraico, nella sua casa. Fantasma che riappare nelle parole di Giorgio Bassani.
Un pescatore di Pila cade nella rete della sua illusione. Convinto che la donna più bella del
villaggio, sposata, sia pronta, finalmente a cadere nelle sue braccia. Le nebbie, i canali e gli
spazi d’acqua, Ferrara, la pianura: sacche di tempo incontaminato, teatro di fantasmi
amorosi e di desideri sospesi tra la vita e la morte.
Prima mondiale
RANGBHOOMI
di Kamal Swaroop, India, 2013, 80’ – Documentario
Kamal Swaroop vuole ricostruire la vita del primo cineasta indiano, Dadasaheb Phalke, a
Benares, dopo che quest’ultimo si era ritirato dal mondo del cinema per dedicarsi al teatro.
Durante la permanenza a Benares, Phalke scrisse Rangbhoomi, un’opera semi-autobiografica
che è il punto di partenza della ricerca. Ambientato nei paesaggi visivamente emozionanti
dell’antica città di Benares, il film intreccia il coinvolgimento personale di Kamal Swaroop
nella storia, percorso e opera di Phalke, utilizzando suono e immagini a contrasto,
opponendoli fra loro in chiave a-realista.
Prima mondiale
EL ROSTRO / THE FACE
di Gustavo Fontán, Argentina, 2013, 64’
Un uomo in una piccola imbarcazione raggiunge un’isola sul fiume Paraná. Si dirige verso un
luogo dove c’era una casa o un piccolo villaggio. Ora non c’è più nulla. Solo impercettibili
tracce di qualcosa di vecchio e perduto: il posto dov’era nato. La sua presenza permette alle
cose in quel luogo abbandonato di materializzarsi: capanne e tavoli, animali e canoe. Presto
altri arriveranno sull’isola per preparare una festa: moglie, padre, amici, bambini. Questo è
un incontro tra l’Uomo ei suoi cari. Con i morti, gli uccelli, la musica del fiume e il suo
dolore.
Prima mondiale
THWARA ZANJ / ZANJ REVOLUTION
di Tariq Teguia, Algeria, Francia, Libano, Qatar, 2013, 137’
Un giornalista algerino, mentre segue i conflitti interni nel sud dell’Algeria, ritrova
casualmente le tracce delle antiche e dimenticate rivolte contro il califfato degli Abbasidi,
avvenute in Iraq tra l’VIII e il IX secolo. L’utopia della rivoluzione pan-araba lo conduce a
Beirut, la citta che un tempo era il simbolo delle speranze e delle lotte di tutto il mondo
arabo. Un film che unisce Godard e gli MC5, le teorie di Franz Fanon e il noir di Jacques
Tourneur. Il ritorno del meno riconciliato (e più premiato) tra i nuovi cineasti maghrebini
dopo i due bellissimi film “veneziani”, Roma invece di te e Inland.
MEDIOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI
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Prima mondiale
AU-DELÀ DES ICEBERGS / BEYOND ICEBERGLAND
di Xavier Christiaens, Belgio, 2013, 59’
L’attonita poesia Iniji di Henri Michaux è il punto di partenza del film: “Non più, Iniji /
Sfinge, sfere, segni falsi / ostacoli sulla strada di Iniji...”
Prima europea
BEAUTIFUL NEW BAY AREA PROJECT
di Kiyoshi Kurosawa, Giappone, 2013, 29’
Amano, il presidente di un’azienda di progettazione urbana, incontra una bella portuale di
nome Takako. Amano si innamora a prima vista di Takako, che però non lo ricambia.
Frustrato dall’atteggiamento freddo di lei, Amano la deruba. Takako, decisa a riprendersi ciò
che le appartiene, sgomina le guardie del corpo di Amano e...
Prima mondiale
BELVA NERA / BLACK BEAST
di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis, Italia, 2013, 35’ – Documentario
Ercolino, vecchio cowboy che spara facile, ha visto una pantera nera. Tony Scarf, esperto di
pantere metropolitane, ne ha catturato una.
Prima mondiale
THE BURIED ALIVE VIDEOS
di Roee Rosen, Israele, 2013, 35’
Il nuovissimo lavoro di Roee Rosen, tra i più sorprendenti e radicali artisti contemporanei
israeliani. Un’antologia di video prodotta da un collettivo immaginario di ex-sovietici.
Prima mondiale
ENNUI ENNUI
di Gabriel Abrantes, Francia, 2013, 32’
Una commedia intrisa di umor nero sul conflitto militare afghano messa in scena come una
comica del muto. L’ambasciatrice francese conduce con la figlia un’assurda e complicata
negoziazione in un campo nomadi Kuchi per il disarmo della tribù.
Prima mondiale
GANGSTER BACKSTAGE
di Teboho Edkins, Francia, Sudafrica, 2013, 38’ – Documentario
Teboho Edkins (Gangster Project) prosegue la sua ricerca “para-documentaria” sul mondo dei
gangster sudafricani. Toni confidenziali, storie che lasciano senza parole, esperimenti di
messa in scena. Sullo sfondo una violenza spietata.
Prima mondiale
GLI IMMACOLATI / THE IMMACULATES
di Ronny Trocker, Francia, 2013, 13’
Dicembre 2011. Un ragazzo torna a casa, come tutte le sere. Davanti casa trova la sorella in
lacrime. La ragazza gli dice di essere stata violentata e la tensione inizia a montare. Immagini
di sintesi, come le psicosi xenofobe.
Prima mondiale
IN THE WOODS
di Harald Hund, Austria, 2013, 3’
Attraversando una foresta, un uomo incontra una figura enigmatica che gli appare come un
prodotto della sua fantasia. L’uomo stesso potrebbe essere un’illusione.
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Prima mondiale
THAT HAS BEEN BOTHERING ME THE WHOLE TIME
di Arash T. Riahi, Austria, 2013, 10’
Un corpo di donna. Drappeggi. Una religione o ancora una tradizione. Una corda. Braccia e
gambe. Pelle. Ruvida morbidezza. Sfioramenti. Una spettacolare danza tragica e forse una via
di fuga.
Prima mondiale
JUST LIKE US
di Jesse McLean, Stati Uniti, 2013, 15’
La media-artist Jesse McLean osserva le celebrità in un paesaggio familiare di magazzini e
parcheggi. In fondo i divi sono proprio come noi.
Prima mondiale
LÜ
di Yonfan, Hong Kong, 2013, 11’
Lü e il ritmo delle regole del gioco, del potere che corrompe, dei desideri che generano
avidità, delle impercettibili tracce degli uccelli tra le montagne infinite. Un’esplorazione dei
ritmi e delle figure dell’Opera di Kunshan, seguendo il suo più grande interprete
contemporaneo Lin Weilin.
Prima mondiale
MAKARA
di Prantik Basu, India, 2013, 20’
Una carcassa di coccodrillo ripescata da un lago artificiale nel cuore di una metropoli provoca
fugaci incontri fra persone con percorsi esistenziali molto diversi fra loro.
Prima mondiale
MOSHUSHI DANG HE SI WUYA / THE MAGICIAN PARTY AND THE DEAD CROW
di Sun Xun, Cina, 2013, 9’ - 3D
L’antico universo è diverso da quello attuale. Le divinità vivevano nel nostro mondo e i
pianeti degli dei una volta erano vicinissimi alla Terra. Le divinità risiedono negli esseri e nei
fenomeni naturali. I faraoni defunti sono qui, con tutte le divinità! Perciò i primi monumenti
realizzati dagli esseri umani per commemorare le divinità sono anche le più grandi tombe. Un
film di animazione in 3D.
Prima mondiale
NATO PREMATURO / BORN PREMATURELY
di Enzo Cei, Italia, 2013, 21’ – Documentario
Il percorso assistenziale cui sono sottoposti i bambini nati prematuri in un moderno reparto di
Neonatologia. Il rapporto tra il neonato e l’ambiente medico infermieristico di accoglienza:
macchine, terapie, esami, il pianto, la fame, il peso, il tempo, dentro quel misto di potenza,
fragilità, miracolo e mistero che è la vita.
Prima mondiale
RIVERBERO
di MyBossWas, Italia, 2013, 14’
Riverbero è girato all’interno della camera riverberante dell’Istituto Nazionale di Ricerca
Metrologica (lo spazio in cui si misura l’assorbimento acustico). MyBossWas, collettivo di
artisti basato a Torino, entra in uno dei luoghi di passaggio obbligati per la maggior parte
degli oggetti della nostra quotidianità. Uno strumento di misurazione si trasforma in uno
strumento musicale e inizia un dialogo tra il misticismo dello spazio e la freddezza
matematica del suo “sacerdote”.
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Prima mondiale
SILENT MINUTES
di Olivier Zabat, Francia, 2013, 13’
Un atleta ha un infarto durante una gara, che viene interrotta. Un’altra sospensione è in atto
nella stanza di un albergo.
Prima internazionale
STILL DISSOLUTION
di Siegfried A. Fruhauf, Austria, 2013, 3’
I media, limitati nella capacità di catturare il presente, evidenziano piuttosto il fatto che
esiste un passato.
Prima internazionale
THEATRUM ORBIS TERRARUM
di Salomé Lamas, Portogallo, 2013, 26’
Il “Teatro del mondo” del 1570 è considerato il primo vero atlante moderno. Un film
d’esplorazione, un viaggio sensoriale, una vertigine storica. Un film d’avventure.
Prima mondiale
THING
di Anouk De Clercq, Belgio, 2013, 18’
Un architetto parla di una città. L’ha davvero costruita? Le immagini sono un tentativo di
dare una forma alle sue parole. Un nuovo capitolo della ricerca di Anouk De Clercq sulla
creazione digitale di universi possibili, attraverso sciami di pixel bianchi e una forte
percezione di tridimensionalità.
Prima mondiale
DER UNFERTIGE / THE INCOMPLETE
di Jan Soldat, Germania, 2013, 48’ - documentario
-Puoi parlarci di te? -Omosessuale di Odenwald... o Gollum... o Klaus!
60 anni... omosessuale... schiavo!-.
Un documentario su Klaus Johannes Wolf, che vive come uno schiavo. Legato al suo letto,
racconta della sua scelta di essere uno schiavo, parla dei suoi genitori e di cosa significa
essere nudo. Alla fine abbandona tutto per andare in un campo di schiavi, per perfezionare la
sua esistenza da schiavo e diventare un servo perfetto.
FUORI CONCORSO
LUNGOMETRAGGI
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Prima mondiale – 100 Years of Indian Cinema
OM DAR BA DAR / I AM DOOR BY DOOR
di Kamal Swaroop, India, 1988, 101’
Il restauro dell’opera capitale della seconda nouvelle vague indiana.
Mentre Om monta in bicicletta con una sforbiciata, il paesaggio (Pushkar-Ajmer) risuona di
voci caratteristiche. Le invettive di suo padre contro il mondo, la sorella “sfrontata” e il suo
dolce corteggiatore, gli occhi indagatori di un’attrice fuori controllo, l’uomo d’affari locale
che tenta di proteggere i diamanti che ha trafugato... la rivolta dei girini. Il regista affronta
la paura, la bella energia adolescenziale - per far vibrare gioiosamente i paesaggi della sua
infanzia, scoprire e mescolare la politica con la mitologia, la technomusic con l’Alchimia.
Prima mondiale – Film di chiusura
SAATVIN SAIR / THE SEVENTH WALK
di Amit Dutta, India, 2013, 70’
Nel suo vagabondare per la foresta, un pittore scorge una misteriosa impronta e ode una
melodia che lo spinge ad addentrarsi nella natura, alla ricerca dell’origine di quei suoni, nella
speranza che possano guidarlo nella sua ricerca interiore. Mentre peregrina, si riposa sotto un
albero e nel sogno vede se stesso camminare, dipingere e rocce che sfidano la gravità. Una
bambina solca la strada del cielo per recargli frutta e latte. Le stagioni cambiano e gli anni
scorrono via. Infine si sveglia e s’inoltra nel paesaggio composto dai suoi stessi dipinti dove
potrebbe infine attenderlo l’oggetto del suo cercare.
Prima mondiale
SKURSTENIS / THE CHIMNEY
di Laila Pakalnina, Lettonia, 2013, 60’
"C’era una volta un camino. Vicino al camino, tre case. Nelle tre case, sette ragazze. Tutte
bionde". Così descrive Laila Pakalnina, vincitrice l’anno scorso con Picas del Premio Speciale
della Giuria CinemaXXI, il suo nuovo lavoro. Un fiaba incantata, raccontata con la grazia di
Rossellini e il senso del fantastico dei fratelli Lumiérè.
MEDIOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI
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Prima mondiale
CHI HA LOTTATO CON L'ANGELO RESTA FOSFORESCENTE / WHO FOUGHT WITH THE ANGEL
REMAINS FOSFORESCENT
di Riccardo Giacconi, Italia, 2013, 19’ – Documentario
La poetessa Maria Luisa Spaziani vive a Roma da più di quarant’anni. Il poema-romanzo
Giovanna d’Arco (1990) è una delle sue opere più sperimentali. Una peculiarità del libro è
l’invenzione di un linguaggio parlato dall’angelo. L’angelo è, per lei, la poesia. Con le sue
parole: “Nessun sentiero inganna, nessun presagio mente. Chi ha lottato con l’angelo resta
fosforescente”. È come se, per chi ha frequentato la poesia, le cose e le persone avessero
un’aureola intorno. Diventano fosforescenti.
Prima mondiale
FADE
di Jean-Claude Ruggirello, Francia, 2013, 55’
Fade è un film di internet found footage. Sequenze di tramonti filmate da autori sconosciuti.
Jean-Claude Ruggirello le unisce in un unico, fluido, piano sequenza, “attraversato” da una
sola e multiforme linea d’orizzonte. Un infinito e ipnotico tramonto.
Prima mondiale
LA IMAGEN ARDE / THE IMAGE BURNS
di Lois Patiño, Spagna, 2013, 30’
Lois Patiño disseziona i movimenti di un incendio, scompone le forme effimere del fuoco, le
trasforma con il suono. La imagen arde inizia come una riflessione sulla nostra percezione e
diventa un intenso gioco delle parti, tra le immagini e lo spettatore. Guardiamo il fuoco e il
fuoco ricambia lo sguardo.
Prima mondiale
EL PALACIO
di Nicolas Pereda, Messico, 2013, 36’
El palacio è un documentario che segue la vita quotidiana di diciassette donne che vivono
insieme in un ampio appartamento per ragioni affettive ed economiche. Si aiutano tra loro
arrangiandosi nei lavori più vari. Molte diventano baby-sitter, collaboratrici domestiche e
badanti private per anziani.
Prima mondiale
QUANDO I TEDESCHI NON SAPEVANO NUOTARE / WHEN THE GERMANS DIDN'T KNOW HOW TO
SWIM
di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2013, 55’ – Documentario
La Resistenza nel Basso Ferrarese e nel Polesine è poco conosciuta, ma anche la pianura ha
avuto i suoi martiri ed eroi, ferite e memorie. Raccogliendo episodi e testimonianze di chi vi
ha fatto parte, si è cercato di ricostruire le tracce e le storie di quei mesi decisivi.
Prima mondiale
RICORDI PER MODERNI / MEMORIES FOR MODERNS
di Yuri Ancarani, Italia, 2009, 58’
Una serie di 13 video realizzati fra il 2000 e il 2009 per la prima volta presentati insieme. A
partire dalle pagine “musicali” di Pier Vittorio Tondelli, Ancarani traccia un percorso sui
cambiamenti che hanno segnato la Riviera Romagnola negli ultimi decenni, tra immigrazione,
industria del petrolchimico e paesaggi ancestrali.
Prima mondiale
SKYWALKER
di Gong Mingchun, Cina, 2013, 11’ – Documentario
Un film sull’artista cinese contemporaneo Sun Xun, ispirato al suo progetto di realizzare un
film d’animazione in 3D durante i tre mesi di attività creativa alla ShanghArt Gallery.
IN COLLABORAZIONE CON
MAXXI – MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
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Prima mondiale
GLAUCOCAMALEO
di Luca Trevisani, Italia, 2013, 75’ – Documentario
L’acqua ci mostra lo stato delle cose, ci mostra che nulla è immutabile, che il fluire del
tempo e l’angoscia degli eventi ci costringono ad aprirci al mondo. L’acqua non è mai singola,
è plurale. È un’infinita serie di forme, relazioni e contenuti. Luca Trevisani è un artista
visivo, tra i più vitali ed eclettici della scena contemporanea italiana. Finalista del Premio
Italia 2012, torna al MAXXI con Glaucocamaleo, il suo primo film.
Prima internazionale
TWENTY-ONE-TWELVE THE DAY THE WORLD DIDN'T END
di Marco Martins e Michelangelo Pistoletto, Portogallo, 2013, 126’ - Documentario
Il film riflette sulla crisi che stiamo attraversando e sul ruolo dell’arte come catalizzatore
delle trasformazioni all’interno della società. La storia si svolge durante il giorno più breve
dell’anno: il 20 dicembre 2012. Secondo il calendario Maya, il 21 sarebbe stato l’ultimo giorno
del mondo. Nonostante l’inesattezza della profezia, questa data ha segnato un evento
storico. Il film, girato in città come Lisbona, Tokyo, Mumbai, Biella e Trás dos Montes, segue
la routine quotidiana di 12 personaggi. Quando il giorno giunge al termine, un’epoca sta per
concludersi e cresce la necessità di un cambiamento. L’alba di una nuova speranza è nata, e
con essa l’opportunità di reinventarci.