ECONOMIA: ABI, PIL IN CRESCITA DELL`1,3% NEL 2006 E DELL`1

Transcript

ECONOMIA: ABI, PIL IN CRESCITA DELL`1,3% NEL 2006 E DELL`1
ECONOMIA: ABI, PIL IN CRESCITA DELL’1,3% NEL 2006
E DELL’1,6 NEL 2008
Le previ s i oni del l e banc he i t al i ane c ont enut e i n Afo. I nfl azi one c ont enut a
i nt orno al 2%. Lo s t udi o del l e banc he: “Per res t are al pas s o c on l ’Europa, è
vi t al e c ont i nuare c on una pol i t i c a ec onomi c a i nc ent rat a s ul c ont rol l o dei
c ont i , ri l anc i o degl i i nves t i ment i i n i nfras t rut t ure e s ul l e ri forme per l a
c ompet i t i vi t à”.
Pil in crescita dell’1,3% quest’anno, dell’1,4% nel 2007 e dell’1,6% nel 2008, con l’inflazione in
leggera frenata dal 2% di quest’anno all’1,9% del 2008. È una economia che viaggia con il segno
più quella che emerge dall’Afo, il rapporto di previsione delle banche italiane diffuso oggi dall’ABI.
Ma – sottolinea lo studio realizzato dal Centro Studi e Ricerche dell’ABI e dagli Uffici Studi delle
principali banche italiane – con valori ancora inferiori rispetto ai principali paesi europei e quindi
“con il bisogno vitale di una politica economic a che continui ad essere incentrata sul rigoroso
controllo dei conti, spesa pubblica in testa, sul rilancio degli investimenti in infrastrutture e sulle
riforme per la competitività”. Previsioni positive anche per il settore bancario, “che amplierà
ulteriormente il proprio sostegno all’economia, sia sul versante delle famiglie che su quello delle
imprese”.
L’economia italiana 2006-2008
In uno scenario internazionale alle prese con il rallentamento dell’economia americana (dopo il
+3,5% del 2005, la crescita non andrà oltre il 2,6 – 2,7% nel prossimo biennio) e di quella
giapponese (+2% l’anno, dopo il +2,6% del 2005), l’area euro si conferma ancora in fase di
espansione. Grazie soprattutto alla ripresa della domanda interna, infatti, il vecchio continente
continuerà a crescere del 2% l’anno per tutto il triennio.
Italia - Scenario di base: principali variabili
(var %)
Crescita reale Pil
Crescita reale investimenti
Deficit/Pil (in %)
Prezzi al consumo
2005
0,1
-0,4
-4,1
2,0
2006
1,3
2,4
-4,1
2,1
2007
1,4
2,2
-4,2
2,0
2008
1,6
1,8
-4,2
1,9
Tasso riferim. BCE (*)
Tasso sugli impieghi (**)
Tasso sui depositi (**)
2,25
4,7
0,9
3,00
5,0
1,2
3,25
5,3
1,4
3,75
5,8
1,8
Impieghi a residenti (***)
Sofferenze nette (***)
Depositi da residenti (***)
Obbligazioni emesse (***)
8,8
-27,4
7,5
10,3
7,7
-1,5
5,3
8,3
7,5
-0,9
4,3
6,1
7,5
-1,9
4,0
4,3
Margine d'interesse
Margine d'intermediazione
Costi operativi
Risultato lordo di gestione
Utile netto
3,9
6,1
4,8
8,1
9,3
2,8
4,4
1,8
8,3
12,1
5,8
5,3
3,2
8,3
9,5
6,0
6,0
3,3
9,6
10,9
(*) dati di fine periodo. (**) relativo alle famiglie e alle società non finanziarie.
sulle consistenze di fine periodo.
Fonte: Istat - Banca d'Italia - BCE e ns. previsioni
(***) var %
In questo contesto, dopo la
crescita-zero del 2005, lo studio
delle banche prevede per l’Italia una
crescita del Pil nel 2006-2008 “che –
spiega il rapporto – avrebbe l’effetto
di colmare parte del divario di
crescita rispetto all’intera Area Euro,
che nel 2005 aveva superato il
punto percentuale e che invece nel
triennio di previsione dovrebbe
essere contenuto intorno al mezzo
punto”.
Fattori trainanti della ripresa
saranno, in particolare, la spesa
delle famiglie da un lato e gli
investimenti dall’altro. Mentre, per
quanto riguarda l’inflazione, se
l’apprezzamento dell’euro sul dollaro
peserà sulle esportazioni, al tempo
stesso favorirà il contenimento della
bolletta energetica, contribuendo a
limitare l’aumento dei prezzi, intorno
al 2% per tutto il periodo (2,1% nel
2006, 2% nel 2007, 1,9% nel 2008).
Sul fronte della finanza pubblica, infine, Afo prevede un rapporto deficit/pil pari al 4,1% nel 2006
(contro il 4 per cento previsto dal Governo) e, in assenza di correzioni, al 4,2 per cento nel
biennio 2007-08 (contro il 4,1 delle proiezioni ufficiali). Sul rapporto debito/Pil, invece,
continuerà a pesare l’elevato fabbisogno di cassa della pubblica amministrazione, con una
crescita al 106,4% del 2005, al 107,8 per cento stimato per quest’anno e successivamente al
109,1 e 110,3%.
Il settore bancario
Dati positivi anche per quanto riguarda il settore bancario. Dopo la crescita dell’8,8% nel 2005,
infatti, gli impieghi continueranno a viaggiare su ritmi del +8% all’anno anche per il triennio 20062008. In particolare, cresceranno i finanziamenti alle imprese e il credito al consumo, di pari
passo con l’espansione degli investimenti e della spesa delle famiglie, mentre il settore dei mutui
dovrebbe crescere meno rispetto agli anni scorsi scontando un rallentamento in generale del
mercato immobiliare e la politica monetaria più restrittiva attuata dalla Bce. Buone notizie anche
per le sofferenze, che dovrebbero segnare una leggera diminuzione dell’1,5% quest’anno e, a
seguire, dello 0,9 e 1,9%.
Per quanto riguarda i costi operativi sostenuti dalle banche, dopo l’aumento del 4,8% nel 2005,
l’incremento dovrebbe tornare su livelli inferiori, del 2% per l’anno in corso e del 3% per il 20072008. Stando dunque alla stima di Afo, l’utile netto delle banche italiane dopo essere cresciuto
nel 2005 del 9,3%, aumenterà del 12,1% nell’anno in corso, del 9,5% nel 2007 e dell’10,9% nel
2008, passando dai 16,5 miliardi di euro dello scorso anno ai 22,4 miliardi del 2008. Crescita più
contenuta, invece, per il margine di interesse, dal +4% del 2005 al +2,8% del 2006, prima di una
nuova impennata nel successivo biennio con tassi di crescita del 6% l’anno). Quanto, infine, alla
redditività complessiva, il Roe (return on equity) si stima al 9% nel 2006 e al 9,3% e 9,5% nel
biennio 2007-08, segnando così un promettente recupero ma con valori ancora inferiori a quelli
prevalenti nei principali paesi europei.
Roma, Palazzo Altieri, 21 luglio 2006